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Document 52013AE3028

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli» COM(2013) 106 final — 2013/0063 (COD)

GU C 327 del 12.11.2013, p. 90–92 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

12.11.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 327/90


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli»

COM(2013) 106 final — 2013/0063 (COD)

2013/C 327/15

Relatore: MACIULEVIČIUS

Il Parlamento europeo e la Commissione europea, rispettivamente in data 12 marzo 2013 e 15 marzo 2013, hanno deciso, conformemente al disposto dell'articolo 43, paragrafo 2, dell'articolo 207, paragrafo 2 e dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli

COM(2013) 106 final — 2013/0063 (COD).

La sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 12 giugno 2013.

Alla sua 491a sessione plenaria, dei giorni 10 e 11 luglio, (seduta del 10 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 149 voti favorevoli e 3 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il CESE accoglie con favore la presente proposta di allineamento al Trattato di Lisbona, come aveva già fatto nel proprio parere 357/2011 (1) e come ha continuato a fare, in maniera costante, nei suoi successivi pareri.

1.2

Il CESE raccomanda che le norme sugli scambi siano oggetto di una modernizzazione generalizzata e siano rese più trasparenti in generale, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate oltre che, nel contempo, coerenti con gli obiettivi della Politica agricola comune, in modo da promuovere i valori dell'UE nel mondo.

1.3

Il CESE insiste affinché vengano previsti efficaci strumenti di protezione contro potenziali abusi nei casi in cui gli accordi di libero scambio (ALS) servano per immettere sul mercato UE alimenti a basso costo facilmente prodotti riducendo gli standard di qualità.

1.4

Il CESE raccomanda vivamente di far sì che qualsiasi futuro regime di scambi impedisca distorsioni della concorrenza nel mercato dell'Unione, derivanti dall'applicazione da parte di paesi terzi di standard ridotti in materia di ambiente, sicurezza degli alimenti, benessere degli animali e norme sociali. Questo obiettivo potrebbe essere conseguito inserendo nei dazi all'importazione alcuni elementi addizionali di compensazione.

1.5

Il CESE sollecita una revisione del sistema di rilascio di licenze di importazione, certificati di restituzione e certificati di perfezionamento attivo, con particolare attenzione alla ripartizione dei contingenti, per lasciare un margine sufficiente ai piccoli e medi produttori.

1.6

Il CESE invita a introdurre strumenti per l'aggiudicazione di appalti elettronici integrati con il sistema doganale per la gestione delle licenze, dei contingenti e dei certificati. Tale meccanismo dovrebbe essere in grado di rilevare in tempo reale l'esatta situazione del mercato e reagire immediatamente qualora vengano raggiunti volumi o prezzi limite.

1.7

Il CESE raccomanda di mantenere il sistema di restituzioni all'esportazione in stand-by, visto che attualmente non siamo in grado di prevedere quando questa rete di sicurezza sarà nuovamente necessaria.

1.8

Il CESE invita la Commissione a rafforzare il ruolo del gruppo consultivo sugli aspetti internazionali del settore Agricoltura, in modo da disporre di un contributo diretto da agricoltori, trasformatori, consumatori, commercio, ecc (2).

2.   Contesto generale

2.1

L'obiettivo della proposta di regolamento è allineare con il Trattato di Lisbona e fondere l'attuale regime di scambi dei prodotti agricoli trasformati / prodotti non compresi nell'allegato I, di cui al regolamento (CE) n. 1216/2009, e il regime comune di scambi per l'ovoalbumina e la lattoalbumina, attualmente stabilito nel regolamento (CE) n. 614/2009 del Consiglio, per motivi di razionalizzazione, armonizzazione e semplificazione, allo scopo di:

individuare i poteri delegati e le competenze di esecuzione della Commissione e istituire le corrispondenti procedure di adozione di tali atti;

allinearli al nuovo regolamento per l'OCM unica [COM(2011) 626 final] nel contesto dell'adeguamento dell'OCM al Trattato di Lisbona e alla PAC dopo il 2013, attualmente oggetto di lunghe ed estenuanti discussioni a livello di Consiglio e Parlamento europeo;

aggiornare questi regolamenti e fornire una più chiara e solida base giuridica per le modalità d'esecuzione;

creare un solido quadro giuridico per la gestione dei dazi ridotti all'importazione e dei contingenti di importazione, come previsto dagli ALS, e per la gestione del sistema di restituzioni all'esportazione, nonché adattare il regolamento vigente alle attuali pratiche negli ALS e nelle restituzioni all'esportazione.

3.   Osservazioni generali

3.1

Il CESE accoglie con favore la proposta della Commissione di semplificare, razionalizzare e armonizzare la legislazione relativa agli scambi di prodotti agricoli trasformati, e in particolare il fatto che entrambi i regolamenti (concernenti il regime di scambi dei prodotti agricoli trasformati e l'organizzazione comune dei mercati agricoli) verranno allineati al Trattato di Lisbona in parallelo, poiché entrambi contengono disposizioni simili per quanto riguarda il regime di importazione ed esportazione dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati (quali ad esempio riduzione dei dazi all'importazione, dazi addizionali all'importazione, contingenti di importazione, restituzioni all'esportazione, licenze di esportazione e certificati di restituzione).

3.2

Al tempo stesso, il CESE ritiene che tale operazione di semplificazione, razionalizzazione e armonizzazione della legislazione rappresenterebbe una grande opportunità per modernizzare le norme sugli scambi e renderle più trasparenti in generale, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, al fine di promuovere i valori dell'UE in tutto il mondo.

3.3

Il CESE apprezza il fatto che la proposta di regolamento rappresenti una "lisbonizzazione" delle disposizioni vigenti senza alcuna modifica sostanziale, ma al tempo stesso raccomanda una revisione approfondita delle politiche commerciali, per renderle coerenti con gli obiettivi della Politica agricola comune, come stabilito dall'articolo 39 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

3.4

In diverse occasioni il CESE ha manifestato il proprio sostegno agli accordi di libero scambio e agli accordi commerciali preferenziali, sottolineando altresì l'importanza dei negoziati in sede OMC. Il CESE, tuttavia, sottolinea che l'UE, essendo il principale importatore mondiale di prodotti alimentari, svolge un ruolo fondamentale nel promuovere i suoi più elevati standard in materia di sicurezza e qualità degli alimenti, benessere animale, protezione dell'ambiente e valori sociali.

3.5

Il CESE osserva che i dazi all'importazione, e soprattutto i relativi elementi agricoli, dovrebbero essere integrati con elementi addizionali - relativi all'ambiente, alla sicurezza degli alimenti, al benessere animale ed ai valori sociali - che potrebbero essere utilizzati come strumento per diffondere nei paesi terzi i valori dell'UE in materia di produzione alimentare. Tali elementi dovrebbero essere ridotti soltanto se il produttore che esporta verso l'UE rispetta tali valori. Questa procedura di condivisione dei nostri valori societali permetterà nel lungo termine di migliorare la resilienza e la sostenibilità del sistema di produzione alimentare mondiale.

3.6

Il CESE insiste affinché vengano previsti efficaci strumenti di protezione contro potenziali abusi nei casi in cui gli ALS servano per immettere sul mercato UE alimenti a basso costo facilmente prodotti riducendo gli standard di qualità.

3.7

Il CESE raccomanda alla Commissione di rivedere il proprio sistema di rilascio di licenze di importazione, certificati di restituzione e certificati di perfezionamento attivo, con particolare attenzione alla ripartizione dei contingenti, per lasciare un margine sufficiente ai piccoli e medi produttori e impedire che il mercato sia dominato da un numero ristretto di operatori.

3.8

Il CESE invita la Commissione a introdurre strumenti per l'aggiudicazione di appalti elettronici integrati con il sistema doganale per la gestione delle licenze, dei contingenti e dei certificati, che ridurrebbero sensibilmente i costi delle operazioni nonché i rischi connessi con l'utilizzo di documenti cartacei da parte degli operatori.

3.9

Tale sistema dovrebbe essere in grado di rilevare in tempo reale l'esatta situazione del mercato e reagire immediatamente qualora vengano raggiunti volumi o prezzi limite.

3.10

Il CESE ritiene che le restituzioni all'esportazione, benché attualmente non utilizzate, svolgano una funzione estremamente importante come rete di sicurezza, in caso di squilibri nel mercato. Al tempo stesso, è molto importante mantenere il sistema in stand-by, visto che attualmente non siamo in grado di prevedere quando questa rete di sicurezza sarà nuovamente necessaria.

3.11

È essenziale che la Commissione rafforzi il ruolo del gruppo consultivo sugli aspetti internazionali del settore Agricoltura, in modo da disporre di un contributo diretto da agricoltori, trasformatori, consumatori, commercio, ecc., e creare quindi un utile forum di consultazione e informazione (3).

Bruxelles, 10 luglio 2013

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Henri MALOSSE


(1)  GU C 107 del 6.04.2011, pag. 33.

(2)  GU C 304 del 10.11.1993, pag. 8.

(3)  GU C 304 del 10.11.1993, pag. 8.


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