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Document 52011IP0068

    Europa 2020 Risoluzione del Parlamento europeo del 17 febbraio 2011 sulla strategia Europa 2020

    GU C 188E del 28.6.2012, p. 42–47 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    28.6.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 188/42


    Giovedì 17 febbraio 2011
    Europa 2020

    P7_TA(2011)0068

    Risoluzione del Parlamento europeo del 17 febbraio 2011 sulla strategia Europa 2020

    2012/C 188 E/09

    Il Parlamento europeo,

    vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva»,

    vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi»,

    viste le conclusioni della Presidenza a seguito della riunione del Consiglio europeo del 17 e 18 giugno 2010,

    viste le conclusioni della Presidenza a seguito delle riunioni del Consiglio europeo svoltesi nel marzo 2000, 2001, 2005, 2006 e 2007 e nel dicembre 2009,

    vista la sua risoluzione del 16 giugno 2010 sulla governance economica (1),

    vista la sua risoluzione del 20 ottobre 2010 sulla crisi finanziaria, economica e sociale: raccomandazioni sulle misure e le iniziative da adottare (relazione intermedia) (2),

    vista la sua risoluzione del 16 dicembre 2010 sulla creazione di un meccanismo permanente anti-crisi per salvaguardare la stabilità finanziaria nella zona euro (3),

    visto l'articolo 3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

    vista la raccomandazione del Consiglio sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione, adottata il 7 luglio 2010,

    vista la decisione del Consiglio sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione,

    visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

    A.

    considerando che la strategia Europa 2020 dovrebbe aiutare l'Europa a lasciarsi alle spalle la crisi e a uscirne più forte, attraverso la creazione di posti di lavoro e una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva sulla base di cinque obiettivi principali per l'UE, che sono: promuovere l'occupazione, migliorare le condizioni per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo, raggiungere gli obiettivi in materia di cambiamento climatico ed energia, migliorare i livelli d'istruzione e promuovere l'inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà,

    Necessità di rafforzare la governance della strategia Europa 2020

    1.

    sottolinea che le azioni contemplate dalla strategia Europa 2020 rivestono un'importanza fondamentale per le future prospettive di tutti i cittadini europei, in termini di creazione di posti di lavoro sostenibili, crescita economica a lungo termine e progressi sociali; teme che la strategia Europa 2020 non potrà rivelarsi all'altezza delle promesse a causa della debolezza della sua struttura di governance ed esorta dunque vivamente il Consiglio a rafforzare il metodo comunitario; ribadisce l'importanza di integrare gli obiettivi della strategia UE 2020 nel quadro per la governance economica e chiede che il semestre europeo faccia parte del pacchetto relativo alla governance legislativa, coinvolgendo sin dalla fase iniziale i parlamenti nazionali e le parti sociali in modo da promuovere la responsabilità democratica, la titolarità (ownership) e la legittimità; sottolinea che il successo della strategia Europa 2020 è essenziale e non opzionale;

    2.

    ritiene che l'analisi annuale della crescita e il quadro del semestre europeo siano strumenti fondamentali per un coordinamento rafforzato delle politiche economiche; sottolinea tuttavia che tali strumenti non dovrebbero sostituire né sminuire quelli esistenti e previsti dal trattato, nella fattispecie gli indirizzi di massima per le politiche economiche e gli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione, rispetto ai quali il Parlamento è strettamente associato e consultato; sottolinea che occorre garantire la coerenza con il raggiungimento dei cinque obiettivi principali della strategia Europa 2020 decisi dal Consiglio europeo affinché la strategia abbia successo;

    Necessità che il bilancio dell'UE e i bilanci nazionali riflettano maggiormente le ambizioni della strategia Europa 2020

    3.

    sottolinea che la strategia Europa 2020 deve colmare il divario tra le proprie ambizioni dichiarate, le risorse messe a disposizione e la metodologia utilizzata; chiede che il nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) rifletta gli ambiziosi obiettivi della strategia Europa 2020; invita la Commissione a chiarire la dimensione di bilancio delle «iniziative faro», trattandosi di piani d'azione prioritari che toccano tutte le politiche finanziate a titolo del bilancio dell'UE; esorta vivamente la Commissione ad avanzare proposte in merito alla creazione di nuove risorse proprie, in modo da fornire all'Unione risorse finanziarie effettive e autonome;

    4.

    sottolinea che la strategia Europa 2020 presuppone riforme e investimenti pubblici e privati tempestivi e molto cospicui a favore di una vasta gamma di progetti; osserva che ciò presuppone la mobilitazione delle entrate e degli strumenti sia esistenti che nuovi e innovativi;

    5.

    chiede che la Commissione e gli Stati membri elaborino un quadro di finanziamento credibile e che il Consiglio europeo prenda in considerazione le necessità di finanziamento nel quadro del riesame della governance economica; ritiene che il finanziamento della strategia Europa 2020 richieda un pacchetto di iniziative politiche concertate, con il coinvolgimento di istituzioni europee come la BEI e la BERS; sottolinea, inoltre, che saranno indispensabili i finanziamenti del settore privato e chiede un quadro giuridico per affrontare i rischi a lungo termine che ciò implica;

    6.

    È convinto che, con il giusto quadro d'azione e risorse di bilancio adeguate, l'agricoltura e la silvicoltura possano svolgere un ruolo importante in una strategia europea globale volta ad assicurare la ripresa economica, contribuendo nel contempo alla sicurezza alimentare dell'Unione europea e a livello mondiale, salvaguardando il paesaggio rurale, che rappresenta il 90 % del territorio dell'UE, apportando benefici ambientali e fornendo un importante contributo alla ricerca di fonti energetiche alternative;

    7.

    ritiene che una politica di coesione forte e dotata dei giusti finanziamenti, che abbracci tutte le regioni europee, debba essere un elemento chiave complementare della strategia Europa 2020; è dell'avviso che tale politica, con il suo approccio orizzontale, sia il presupposto per l'effettivo conseguimento degli obiettivi di Europa 2020, nonché per la realizzazione della coesione sociale, economica e territoriale;

    Un mercato unico e uno Small Business Act ambiziosi per creare occupazione

    8.

    ritiene che gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati ad accordare la massima priorità, nei rispettivi programmi nazionali di riforma, alla lotta contro la disoccupazione e l'esclusione a lungo termine dal mercato del lavoro, combinando tutto ciò con misure volte a garantire la creazione di posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità, come pure livelli elevati di occupazione di qualità a medio e lungo termine;

    9.

    sottolinea il ruolo fondamentale di un approccio organico per il rilancio del mercato unico, al fine di garantire migliori risultati economici e il rafforzamento della dimensione sociale, ripristinando nel contempo la fiducia e ponendo i cittadini al centro del mercato unico; ritiene che per tale rilancio siano essenziali orientamenti globali dettati al più alto livello politico e l'adesione del Consiglio europeo;

    10.

    richiama l'attenzione sul ruolo che il «legiferare con intelligenza» può avere nel miglioramento del quadro normativo in cui operano le imprese; ritiene che le proposte contenute nella relativa Comunicazione possano contribuire a creare un contesto imprenditoriale solido favorevole alla crescita e all'innovazione, ma rileva che tutte le parti coinvolte nel processo legislativo devono assumersi la responsabilità di elaborare norme più efficaci e meno gravose;

    11.

    esprime il proprio disappunto per l'assenza di azioni e iniziative concrete da parte della Commissione a due anni dall'adozione dello «Small Business Act»; esorta la Commissione e il Consiglio a incoraggiare un ambiente normativo più favorevole alle PMI; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere un uso trasparente degli appalti pubblici pre-commerciali per l'innovazione e le tecnologie verdi;

    12.

    si compiace per la proposta della Commissione intesa a rafforzare la cooperazione per la creazione di un brevetto europeo e chiede che Parlamento e Consiglio la adottino rapidamente;

    13.

    insiste affinché l'uguaglianza di genere sia un elemento chiave per realizzare le ambizioni della strategia Europa 2020; auspica pertanto una piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro e una piena inclusione delle lavoratrici donne nella formazione professionale; auspica altresì un piano per eliminare la disparità retributiva esistente tra donne e uomini;

    Iniziative faro

    Osservazioni generali

    14.

    sottolinea che l'attuale contenuto della strategia Europa 2020, ad esempio in termini di obiettivi principali, iniziative faro, strozzature e indicatori, è di natura molto generale; richiama l'attenzione sul fatto che questo pacchetto di iniziative potrà essere attuato solo attraverso impegni concreti degli Stati membri nei rispettivi programmi nazionali di riforma e proposte legislative concrete e coerenti;

    Iniziativa faro «L'Unione dell'innovazione»

    15.

    accoglie con favore l'iniziativa faro sull'Unione dell'innovazione quale fattore chiave per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, che affronta le principali sfide per la società, quali l'energia e la sicurezza alimentare, il cambiamento climatico, la salute e l'invecchiamento della popolazione; ricorda che l'obiettivo del 3 % si compone di una quota del 2 % (settore privato) e di una quota dell'1 % (spesa pubblica); osserva che si registrano ancora particolari carenze a livello della spesa privata per la ricerca cui sarà possibile ovviare solo adeguando il contesto normativo in cui operano le imprese, incluse le PMI; si compiace quindi dell'intenzione della Commissione di migliorare il contesto generale per l'innovazione nelle imprese, in particolare per quanto concerne i diritti di proprietà intellettuale;

    16.

    sottolinea la necessità di accrescere, incoraggiare e garantire il finanziamento della ricerca, dell'innovazione e dello sviluppo nell'UE attraverso un sensibile aumento della relativa spesa dopo il 2013; richiama l'attenzione sull'importanza dell'accesso delle PMI al programma quadro (PQ) e al programma per la competitività e l'innovazione (CIP); sollecita una revisione del regolamento finanziario onde agevolare le candidature delle PMI; evidenzia la mancanza di finanziamenti per strumenti fondamentali in materia di ricerca, innovazione e applicazione già adottati, come il piano strategico per le tecnologie energetiche (piano SET); sottolinea l'importante contributo che il programma quadro di ricerca fornisce alla lotta contro il cambiamento climatico; insiste sull'importante contributo che i Fondi strutturali forniscono alla promozione della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione, a livello nazionale e regionale; sottolinea la necessità di creare sinergie tra i finanziamenti strutturali e i finanziamenti a titolo del PQ;

    17.

    ritiene che alle imprese innovative europee non servano sovvenzioni, quanto una maggiore libertà e un migliore accesso al capitale di rischio; reputa che l'Unione europea dovrebbe rispondere a tale esigenza ampliando l'offerta permanente di prodotti di ripartizione del rischio da parte della Banca europea per gli investimenti mediante il meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility – RSFF); ritiene che esistano grandi potenzialità ancora da sfruttare per promuovere l'innovazione tramite gli appalti pubblici;

    Iniziativa faro «Youth on the Move»

    18.

    accoglie con favore l'iniziativa faro «Youth on the Move»; ribadisce che la qualità di un'istruzione appropriata, come pure l'accesso a tale istruzione, rappresentano requisiti essenziali costanti per un'economia sociale di mercato che sia sostenibile; sottolinea pertanto che, se gli Stati membri intendono raggiungere gli obiettivi comuni di sviluppo economico e quelli fissati in materia di istruzione, sarà fondamentale investire adeguatamente nei sistemi di istruzione e formazione, compresi quelli di istruzione e formazione professionali; deplora tuttavia che l'iniziativa faro non affronti alcune tematiche chiave, quali la partecipazione alla società o la povertà giovanile; chiede che siano presentate proposte più incisive in materia di inclusione;

    19.

    invita la Commissione a continuare a destinare stanziamenti adeguati agli attuali programmi riguardanti la mobilità e la gioventù, come quelli sull'apprendimento lungo tutto l'arco della vita (Erasmus, Leonardo, Comenius, Grundtwig), «Youth in Action» e Marie Curie; ritiene che ciò fornirebbe un importante contributo alla lotta contro la disoccupazione giovanile e favorirebbe il raggiungimento di un tasso di occupazione del 75 %;

    20.

    sottolinea che «Youth on the Move» non può rappresentare l'unica iniziativa per affrontare l'allarmante disoccupazione giovanile in tutta Europa; invita tutti gli Stati membri a definire una strategia nazionale, nell'ambito dei rispettivi programmi nazionali di riforma, per combattere la disoccupazione giovanile e assicurare l'accesso dei giovani all'istruzione e alla formazione; sottolinea che le politiche a favore dei giovani vanno viste congiuntamente alle politiche in materia di istruzione, occupazione e inclusione sociale; sostiene risolutamente la proposta di raccomandazione del Consiglio su una garanzia europea per la gioventù ed esorta il Consiglio ad adottarla al più presto possibile;

    Iniziativa faro «Un'agenda europea del digitale»

    21.

    accoglie con favore le ambiziose proposte della Commissione sulla «Agenda digitale», ma esorta la Commissione ad accelerare l'adozione delle proposte concernenti il mercato unico digitale (commercio elettronico, proprietà intellettuale, fiducia e sicurezza online, roaming, autenticazione elettronica, ecc.); invita tutte le parti a trasformare la prima politica in materia di spettro radio in una realtà; sottolinea la necessità di sviluppare la libera circolazione dei contenuti e delle conoscenze, ossia la «quinta libertà»;

    22.

    sottolinea che mezzi di comunicazione pluralisti e indipendenti sono un pilastro della democrazia europea; esorta la Commissione a salvaguardare il pluralismo dei media; ritiene che la tutela della sfera privata costituisca un valore fondamentale e chiede che la direttiva sulla protezione dei dati venga adeguata al contesto digitale attuale affinché tutti i cittadini abbiano il controllo dei propri dati personali;

    Iniziativa faro «Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse»

    23.

    accoglie con favore l'iniziativa faro della strategia UE 2020 su un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse ed esorta la Commissione a proseguire i lavori relativi alla formulazione di politiche concrete per garantire il passaggio a un'economia efficiente sotto il profilo del consumo delle risorse e a basse emissioni di carbonio; invita la Commissione a definire parametri di riferimento concreti e a garantire che gli obiettivi concordati siano raggiunti e che la loro attuazione possa essere monitorata nell'ambito del quadro del semestre europeo UE 2020 di coordinamento delle politiche; sottolinea l'urgente necessità di modernizzare e migliorare le infrastrutture energetiche europee, sviluppare reti intelligenti e stabilire interconnessioni – che sono necessarie per realizzare il mercato interno dell'energia e accrescere la sicurezza dell'approvvigionamento – nonché di raggiungere gli obiettivi energetici e climatici e accelerare le procedure di autorizzazione;

    24.

    ricorda che l'efficienza energetica è la maniera economicamente più vantaggiosa per ridurre le emissioni, migliorare la sicurezza energetica e la competitività, rendere le bollette energetiche meno onerose per i consumatori e creare posti di lavoro; sottolinea che gli Stati membri non stanno dando prova di sforzi adeguati per raggiungere l'obiettivo di efficienza energetica del 20 %; invita dunque gli Stati membri a potenziare le proprie misure e a dimostrarsi all'altezza di questo obiettivo fondamentale, rispetto al quale si sono impegnati nel 2007; invita la Commissione a mettere a punto, unitamente agli Stati membri, misure intese a garantire il raggiungimento dell'obiettivo, come richiesto dal Parlamento nelle sue risoluzioni sulla «Revisione del Piano d'azione per l'efficienza energetica» (relazione Bendtsen) e «Verso una nuova strategia energetica per l'Europa 2011-2020» (relazione Kolarska-Bobińska);

    25.

    deplora il fatto che questa iniziativa faro non attribuisca adeguata importanza all'efficienza energetica quale priorità sovraordinata della politica dell'UE; insiste sul fatto che l'UE deve avviare la transizione verso un'economia del riciclaggio, garantendo una diminuzione della produzione di rifiuti e valorizzando il riutilizzo delle risorse; sottolinea che la sostenibilità ambientale dipende dalla riduzione dell'utilizzo delle risorse; invita la Commissione a presentare una serie di indicatori, di modo che essi possano essere monitorati nei programmi nazionali di riforma;

    Iniziativa faro «Una politica industriale per l'era della globalizzazione»

    26.

    sollecita un approccio organico, equilibrato e lungimirante alla politica industriale dell'UE, inteso a sviluppare una base industriale solida, competitiva, coerente, efficiente e diversificata, nell'ambito del quale coordinare le politiche in materia di innovazione, ricerca, concorrenza, mercato unico, commercio e ambiente; ritiene che gli obiettivi centrali dovrebbero essere la promozione della creazione di posti di lavoro e della competitività internazionale delle imprese europee, le ristrutturazioni intelligenti e il dialogo con i lavoratori, un'economia sostenibile, la libera scelta delle opzioni tecnologiche e la mobilità dei ricercatori; chiede che i principi della regolamentazione «intelligente» trovino immediata applicazione in valutazioni d'impatto indipendenti, che comprendano una «prova di concorrenzialità» per i nuovi atti legislativi, un «test PMI» per garantire un contesto normativo più favorevole alle piccole imprese e una riduzione degli oneri amministrativi, una verifica della sostenibilità in rapporto agli obiettivi dell'UE relativi al clima, all'energia, all'efficienza delle risorse e al riciclaggio, nonché «controlli di efficacia» ex post per la legislazione già in vigore;

    27.

    sottolinea che le politiche dell'UE in materia di trasporto ed energia relative alle infrastrutture e ai servizi svolgono un ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020; pone l'accento sul fatto che, attraverso la decarbonizzazione dei modi di trasporto, l'attuazione dello Spazio unico ferroviario europeo e il completamento del Cielo unico europeo, il settore dei trasporti farà sì che il mercato dell'Unione europea possa conservare la propria posizione di zona di produzione altamente qualificata; sollecita una strategia europea efficace per le materie prime, onde accrescere l'accessibilità e l'efficienza nell'uso dell'energia e delle risorse, assicurando nel contempo la disponibilità delle materie prime critiche attraverso la definizione di accordi di libero scambio e partenariati strategici; chiede che si migliori in modo significativo l'accesso ai finanziamenti per l'innovazione e le infrastrutture, in particolare a favore delle reti intelligenti, delle tecnologie verdi, dei servizi sanitari online (e-health), delle reti transeuropee di trasporto (RTE) e di progetti con un chiaro valore aggiunto che non possono essere finanziati dal mercato; chiede, a questo proposito, che ci si attivi per esplorare le opportunità offerte dai «project bond»;

    Iniziativa faro «Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro»

    28.

    sottolinea che sistemi di protezione sociale forti prevengono l'esclusione a lungo termine; insiste sul fatto che, per ridurre la disoccupazione, sono fondamentali investimenti in politiche attive del mercato del lavoro e opportunità di istruzione e formazione per tutti; sottolinea l'importanza delle PMI e di rilanciare il mercato unico al riguardo; appoggia, in particolare, l'attuazione del quadro europeo delle qualifiche e l'iniziativa legislativa prevista per la riforma delle qualifiche professionali, al fine di garantire il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali;

    29.

    accoglie positivamente la «Agenda per nuove competenze e per l'occupazione»; osserva che la flessicurezza è stata attuata con successo in alcuni paesi, ma avverte che la filosofia della flessicurezza non può esplicare il proprio potenziale negli Stati membri in cui vincoli di bilancio e squilibri macroeconomici offrono scarse possibilità di rafforzare i sistemi di protezione sociale; ritiene che la riduzione della segmentazione del mercato del lavoro debba essere conseguita fornendo adeguate sicurezze ai lavoratori, a prescindere dal tipo di contratto, in particolare nel caso delle categorie vulnerabili; rammenta alla Commissione di non trascurare la necessità di garantire una transizione socialmente equa verso un mercato del lavoro più sostenibile e di non trascurare neppure l'enorme potenziale in termini di posti di lavoro sostenibili; sottolinea che qualsiasi riforma del mercato del lavoro può essere introdotta con successo solo raggiungendo un consenso sociale elevato attraverso accordi con le parti sociali;

    Iniziativa faro «Piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale»

    30.

    ricorda che la strategia Europa 2020 comprende l'obiettivo di ridurre di almeno 20 milioni il numero di persone in condizioni di povertà ed esclusione sociale o a rischio di povertà ed esclusione sociale; esorta la Commissione e il Consiglio a garantire il pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali e della clausola sociale orizzontale (articolo 9 del TFUE), affinché tutte le politiche contribuiscano all'obiettivo di riduzione della povertà, anziché comprometterlo;

    31.

    invita gli Stati membri a impegnarsi ad affrontare il problema della povertà infantile per il tramite di misure adeguate, cosicché i bambini non siano limitati nel loro sviluppo personale e non si trovino ad essere svantaggiati quando si affacciano al mondo del lavoro;

    32.

    accoglie con favore le proposte per una piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale, ma sollecita misure più concrete per realizzare l'inclusione sociale, in particolare rafforzando il metodo aperto di coordinamento sociale, in quanto strategia integrata che coinvolge i portatori d'interesse nazionali e locali, nella fattispecie le persone in condizioni di povertà ed esclusione sociale; ribadisce la sua richiesta di un programma più ampio per promuovere il lavoro dignitoso, garantire i diritti dei lavoratori in tutta Europa, migliorare le condizioni di lavoro e combattere le disuguaglianze, le discriminazioni e la povertà tra le persone che lavorano;

    *

    * *

    33.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo e alla Commissione.


    (1)  Testi approvati, P7_TA(2010)0224.

    (2)  Testi approvati, P7_TA(2010)0376.

    (3)  Testi approvati, P7_TA(2010)0491.


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