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Document 32004D0793

    2004/793/CE: Decisione del Consiglio, del 15 novembre 2004, che conclude la procedura di consultazione della Repubblica del Togo ai sensi dell’articolo 96 dell'accordo di Cotonou

    GU L 349 del 25.11.2004, p. 17–22 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali (BG, RO)

    Legal status of the document No longer in force, Date of end of validity: 15/11/2007: This act has been changed. Current consolidated version: 13/11/2006

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2004/793/oj

    25.11.2004   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 349/17


    DECISIONE DEL CONSIGLIO

    del 15 novembre 2004

    che conclude la procedura di consultazione della Repubblica del Togo ai sensi dell’articolo 96 dell'accordo di Cotonou

    (2004/793/CE)

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

    visto l’accordo di partenariato ACP-CE firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 (1) («accordo di Cotonou»), in particolare l’articolo 96,

    visto l’accordo interno relativo alle misure da prendere e alle procedure da seguire per l’applicazione dell’accordo di partenariato ACP-CE (2), in particolare l’articolo 3,

    vista la proposta della Commissione,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il governo della Repubblica del Togo ha violato le norme circoscritte dagli elementi essenziali di cui all’articolo 9 dell'accordo di Cotonou.

    (2)

    Il 14 aprile 2004 si sono tenute consultazioni con i paesi ACP e la Repubblica del Togo, ai sensi dell’articolo 96 di detto accordo, in occasione delle quali le autorità del Togo hanno assunto impegni precisi, volti a porre rimedio ai problemi esposti dall’Unione europea e a provvedere alla loro esecuzione in un periodo di dialogo approfondito di tre mesi.

    (3)

    Al termine di questo periodo è risultato che taluni degli impegni dianzi citati hanno dato luogo a iniziative concrete e che altri sono stati realizzati. Nondimeno, varie misure importanti riguardanti gli elementi essenziali dell'accordo di Cotonou devono ancora essere attuate,

    DECIDE:

    Articolo 1

    Sono concluse le consultazioni avviate con la Repubblica del Togo ai sensi dell’articolo 96, paragrafo 2, lettera a), dell'accordo di Cotonou.

    Articolo 2

    Le misure definite nell’allegato progetto di lettera sono adottate in qualità di misure adeguate ai sensi dell’articolo 96, paragrafo 2, lettera c), dell'accordo di Cotonou.

    Articolo 3

    La decisione di trasmettere al governo della Repubblica del Togo la lettera del Consiglio e della Commissione del 14 dicembre 1998 è abrogata.

    Articolo 4

    La presente decisione entra in vigore il giorno della sua adozione. Essa è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    Essa si applica ventiquattro mesi dalla data di adozione da parte del Consiglio. Essa sarà riesaminata a intervalli regolari almeno ogni sei mesi.

    Fatto a Bruxelles, addí 15 novembre 2004.

    Per il Consiglio

    Il presidente

    M. VAN DER HOEVEN


    (1)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.

    (2)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 376.


    ALLEGATO

    ALL'ATTENZIONE DEL PRIMO MINISTRO, CAPO DEL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEL TOGO

    Signor Primo Ministro,

    L'Unione europea attribuisce grande importanza al disposto dell’articolo 9 dell'accordo di Cotonou. Il rispetto dei diritti dell’uomo, dei principi democratici e dello stato di diritto, su cui si basa il partenariato ACP-UE, rappresenta un elemento essenziale del detto accordo e costituisce, pertanto, il fondamento delle nostre relazioni.

    L'Unione europea ritiene che il Togo si trovi attualmente in una situazione di blocco politico e che la relativa mancanza dei principi democratici e del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali costituiscano una violazione degli elementi essenziali di cui all’articolo 9 dell'accordo dianzi citato.

    Per quanto riguarda tale articolo e l'attuale situazione di blocco politico del Togo, l'Unione europea ha deciso, il 30 marzo 2004, di avviare consultazioni ai sensi dell’articolo 96 dell’accordo, per esaminare da vicino la situazione e, se del caso, porvi rimedio.

    Le consultazioni sono state avviate il 14 aprile 2004 a Bruxelles. In tale occasione, si sono esaminate varie questioni fondamentali e Lei ha potuto presentare il punto di vista e l’analisi della situazione delle autorità del Togo. L’Unione europea ha rilevato con soddisfazione che le autorità del Togo hanno assunto taluni impegni di cui in allegato e hanno reagito positivamente al potenziamento dei principi democratici e dello stato di diritto nel paese.

    Si è convenuto di svolgere in Togo un dialogo approfondito sui vari punti sollevati in un periodo di tre mesi e, a conclusione di tale periodo, di fare il punto della situazione.

    Si è materializzato un dialogo approfondito e regolare, basato su una serie di misure da adottare, volte a realizzare gli impegni.

    Da questo bilancio emerge che le autorità del Togo hanno avviato iniziative significative, tra cui in particolare:

    le autorità hanno organizzato riunioni di informazione e di sensibilizzazione con i prefetti e le forze dell’ordine sui vari aspetti dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Le autorità hanno impartito istruzioni e distribuito circolari per attirare l’attenzione sulle direttive e normative in vigore. Si sono potuti constatare risultati positivi che sono stati confermati dall’opposizione,

    le autorità hanno sollecitato i giudici a emettere sentenze rapide per tutti i fascicoli riguardanti persone in detenzione preventiva, i cui elementi necessari alla decisione sono acquisiti agli atti. Questo appello a sveltire le pratiche ha permesso di programmare 214 sentenze, tra cui i fascicoli di un certo numero di detenuti considerati come prigionieri politici. Il governo ha garantito la possibilità per gli avvocati di incontrare i loro clienti nella fase delle indagini preliminari. In agosto circa 500 prigionieri sono stati liberati beneficiando di una riduzione di pena o di una messa in libertà provvisoria,

    l’accesso ai media pubblici, riservato ancora recentemente al governo e al partito di governo, al di fuori del periodo di campagna elettorale, è stato allargato in queste ultime settimane ai partiti dell’opposizione, pur permanendo non del tutto equo,

    il governo ha avviato la riforma della commissione nazionale per i diritti dell’uomo e dell’alta autorità per i mezzi audiovisivi e le comunicazioni,

    il 24 agosto è stato adottato dall'assemblea nazionale un nuovo codice della stampa,

    si è predisposto di valutare a titolo preliminare il sistema giudiziario, con l’assistenza del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS),

    il governo prosegue le sue attività nel settore del decentramento e ha recentemente adottato in materia la lettera riguardante la nuova politica,

    il 25 agosto si è svolta una prima riunione con l'opposizione tradizionale per instaurare un dialogo nazionale in un quadro strutturato e trasparente.

    Tali iniziative hanno indubbiamente contribuito a rafforzare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali nel Suo paese. Per quanto riguarda, in particolare, il ripristino della democrazia, permangono nondimeno preoccupazioni.

    In tale contesto, l’Unione europea conta particolarmente sull’adozione delle seguenti misure concrete conformi agli impegni figuranti nell'allegato di detto allegato:

    l'attuazione del dialogo nazionale in un quadro strutturato e trasparente, conformemente all’impegno n. 1.1,

    nell’ambito di tale dialogo, la revisione del sistema elettorale, volta a garantire un contesto trasparente e democratico, conformemente all’impegno n. 1.3,

    la definizione di un quadro giuridico in cui si organizzi il finanziamento dei partiti politici, conformemente all’impegno n. 1.4,

    l’organizzazione degli scrutini per le elezioni legislative e locali, conformemente agli impegni nn. 1.5 e 1.6,

    il proseguimento del decentramento, conformemente all’impegno n. 1.7,

    il proseguimento della risoluzione della questione dei prigionieri politici e, se del caso, la loro liberazione, conformemente all’impegno n. 2.2,

    la revisione del mandato e dello statuto della Commissione nazionale per i diritti dell’uomo e dell’alta autorità per i mezzi audiovisivi e le comunicazioni, conformemente agli impegni nn. 2.5 e 3.6,

    il proseguimento della riforma del settore giuridico e giudiziario, conformemente alle raccomandazioni di cui alla relazione di valutazione del PNUS.

    L’Unione europea attribuisce inoltre grande importanza al proseguimento e al consolidamento delle attività già avviate nel quadro degli impegni nn. 1.2, 1.4, 2.1, 2.3, 2.4, 2.6, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5.

    A seguito delle consultazioni si è deciso, riconoscendo gli impegni realizzati in questa fase e viste le importanti attività ancora in sospeso, di adottare le seguenti misure adeguate, ai sensi dell’articolo 96, paragrafo 2, lettera c), dell'accordo di Cotonou:

    1)

    la realizzazione dei progetti finanziati sulle rimanenze del 6o e 7o Fondo europeo di sviluppo (FES), volti a rispondere ai bisogni della popolazione e a sostenere il rispetto degli elementi essenziali dell'accordo di Cotonou, vale a dire il rispetto dei diritti dell’uomo e dei principi democratici e lo stato di diritto. Si prevede altresì di avviare il programma nazionale di interventi decentralizzati per la gestione dell’ambiente e il sistema di obblighi reciproci nell’ambito dei fondi Stabex 1990-1994;

    2)

    si prevede di fornire aiuti alle istituzioni, sulle rimanenze del 6o e 7o FES, destinati ad attuare misure volte a soddisfare gli impegni contratti nel quadro delle consultazioni. La Commissione intende adottare in tal senso la decisione di finanziamento del programma «4o censimento generale della popolazione e dell’habitat»;

    3)

    la notifica delle risorse del 9o FES sarà effettuata non appena si sarà deciso su un sistema elettorale volto a garantire un contesto elettorale trasparente e democratico e accettabile da tutti gli interessati, ed è stata fissata la data per organizzare elezioni legislative. La programmazione di tali risorse decorrerà da tale momento;

    4)

    in base alla notifica del 9° FES, si potrà fornire un sostegno per organizzare le elezioni, fatte salve le condizioni relative al sistema elettorale di cui sopra;

    5)

    non appena avranno avuto luogo elezioni legislative libere e regolari, la cooperazione con l'Unione europea riprenderà a pieno regime con l'attuazione del 9o FES e del sistema di obblighi reciproci nell'ambito dei fondi Stabex 1995-1999;

    6)

    i contributi ai progetti regionali saranno esaminati caso per caso;

    7)

    le azioni a carattere umanitario, la cooperazione commerciale e il sistema delle preferenze nei settori legati al commercio non sono interessati da tali misure.

    Si procederà a regolari revisioni, in collaborazione con la presidenza dell'Unione europea e la Commissione europea, con una periodicità non superiore a sei mesi.

    L’Unione europea intende seguire da vicino la situazione del Togo e, per un periodo di controllo di ventiquattro mesi, sarà opportuno potenziare il dialogo politico con il Suo governo, per assicurarsi che esso persista nelle azioni già avviate, volte a ripristinare la democrazia e lo stato di diritto, e proseguire e consolidare le iniziative intraprese, relative ai diritti dell’uomo e alle libertà fondamentali.

    Nel caso di un’esecuzione accelerata o, al contrario, di una violazione degli impegni assunti dalle autorità del Togo, l’Unione europea si riserva il diritto di modificare le misure adeguate.

    Voglia gradire, signor Primo Ministro, i sensi della nostra più alta considerazione.

    Fatto a Bruxelles, addì 15 novembre 2004.

    Per la Commissione

    Per il Consiglio

    ALLEGATO DELL'ALLEGATO

    ELENCO DEGLI IMPEGNI ASSUNTI DALLA REPUBBLICA DEL TOGO

    Il governo della Repubblica del Togo ha assunto i seguenti impegni dinanzi all'Unione europea nell'ambito delle consultazioni tenutesi in applicazione dell'articolo 96 dell'accordo di Cotonou.

    Impegno n. 1.1:

    Annunciare senza indugio una ripresa aperta e credibile del dialogo nazionale con l’opposizione tradizionale e la società civile, in un quadro strutturato e trasparente, allo scopo di garantire il pieno rispetto dei principi democratici.

    Impegno n. 1.2:

    Garantire, senza indugi, la libertà d’azione dei vari partiti politici, al sicuro da ogni minaccia, intimidazione o censura.

    Impegno n. 1.3:

    Procedere, sulla base dell’accordo quadro di Lomé, a una revisione del sistema elettorale, volta a garantire un contesto elettorale trasparente, democratico e accettabile per tutti gli interessati, entro un termine di 6 mesi.

    Impegno n. 1.4:

    Garantire a tutti i partiti politici l’equo accesso ai media pubblici e instaurare un sistema equilibrato di accesso ai fondi pubblici previsti per il finanziamento dei partiti politici.

    Impegno n. 1.5:

    Organizzare nuove elezioni legislative, in condizioni di trasparenza, accettando osservatori internazionali in tutte le fasi delle elezioni, entro termini riavvicinati e conformemente al quadro di cui all’impegno 1.3.

    Impegno n. 1.6:

    Organizzare elezioni locali, entro un termine di 12 mesi, in condizioni di trasparenza e accettando osservatori in tutte le fasi delle elezioni.

    Impegno n. 1.7:

    Creare le condizioni necessarie affinché le assemblee comunali, democraticamente elette, dispongano del mandato e delle risorse necessarie per assicurare un’amministrazione locale efficace e democraticamente legittima, entro un termine di 12 mesi.

    Impegno n. 2.1:

    Garantire in qualsiasi momento l’assenza di esecuzioni extragiudiziarie, di torture e di altri atti inumani e degradanti nel territorio del Togo, anche tramite la formazione adeguata dei quadri delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario.

    Impegno n. 2.2:

    Liberare tutti i prigionieri politici, detenuti per chiara opposizione politica, propositi critici nei confronti del governo o altre ragioni che non giustificano una loro detenzione. L’elenco dei detenuti interessati da tale misura deve essere predisposto in collaborazione con una o più ONG riconosciute, competenti in materia e accettate da tutti gli interessati. Questo impegno deve essere rispettato entro un termine non superiore a 6 settimane.

    Impegno n. 2.3:

    Trasmettere al tribunale competente, entro un termine di tre mesi, tutti i fascicoli riguardanti persone in detenzione preventiva o in libertà provvisoria, allo scopo di chiarire i singoli casi, conformemente alla legislazione in vigore.

    Impegno n. 2.4:

    Permettere agli avvocati e alle ONG che operano nel settore umanitario e dei diritti dell’uomo, accompagnati da un medico di loro scelta, di accedere liberamente ai detenuti e a tutti i luoghi di detenzione (prigioni, caserme di gendarmeria, polizia, ecc.), per consentire loro di verificare l’assenza di torture e di altri trattamenti inumani, prima della conclusione delle consultazioni.

    Impegno n. 2.5:

    Rivedere il mandato e lo statuto della commissione nazionale dei diritti dell’uomo, allo scopo di garantire la sua autonomia effettiva nei confronti delle autorità amministrative, entro un termine di 9 mesi.

    Impegno n. 2.6:

    Perseguire, mediante misure giuridiche o disciplinari, gli autori accertati di esecuzioni extragiudiziarie, torture e trattamenti degradanti e inumani. L’impegno deve anche comprendere, se del caso, la modifica dei rispettivi testi legislativi e regolamentari.

    Impegno n. 2.7:

    Garantire, mediante misure adeguate da precisare ulteriormente, un funzionamento della giustizia imparziale e indipendente dal potere esecutivo. Prima della conclusione delle consultazioni, si attende una valutazione che consenta di elaborare un piano d’azione.

    Impegno n. 3.1:

    Rivedere il codice della stampa e delle comunicazioni, allo scopo di portarlo a un livello conforme agli standard internazionali, entro un termine di 6 mesi. In particolare, ci si attende che le pene di reclusione per reati di «diffamazione e lesione all’onore», attualmente previsti dal codice della stampa, siano soppressi.

    Impegno n. 3.2:

    Garantire, senza indugi, ai media, alle ONG e ai rappresentanti della società civile l’assenza di minacce, censura o intimidazioni.

    Impegno n. 3.3:

    Garantire, senza indugi, a tutti gli interessati del mondo politico e della società civile e a tutti i cittadini, il diritto alla libertà di espressione, a partecipare a riunioni e manifestazioni pacifiche, in pubblico e su tutto il territorio nazionale, in assenza di minacce, censura o intimidazioni.

    Impegno n. 3.4:

    Garantire a tutti gli interessati del mondo politico e della società civile, la libera circolazione in quanto cittadini e nel quadro dell’esercizio delle loro funzioni politiche o di rappresentanza della società civile.

    Impegno n. 3.5:

    Garantire, prima della conclusione delle consultazioni, a tutti i cittadini la libertà di accesso alle informazioni dei media, inclusi i siti web dei partiti di opposizione, delle ONG, ecc.

    Impegno n. 3.6:

    Rivedere, entro un termine di 6 mesi, il mandato e lo statuto dell’alta autorità per i mezzi audiovisivi e le comunicazioni, allo scopo di garantire la sua indipendenza effettiva nei confronti delle autorità amministrative e di tutte le forze politiche.

    Impegno n. 4.1:

    Fornire, il 1o giugno e il 1o luglio 2004, alle istanze dell’Unione europea relazioni sui progressi conseguiti nei vari settori del dialogo e sull'esecuzione degli impegni.

    Impegno n. 4.2:

    Per quanto riguarda le autorità del Togo, partecipare al dialogo sul posto e agevolare eventuali missioni dei funzionari della Commissione e della presidenza in Togo, nel quadro del dialogo avviato.


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