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Document 52021AE5627
Opinion of the European Economic and Social Committee on the Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions on EU Soil Strategy for 2030 — Reaping the benefits of healthy soils for people, food, nature and climate (COM(2021) 699 final)
Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Strategia dell’UE per il suolo per il 2030 — Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima [COM(2021) 699 final]
Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Strategia dell’UE per il suolo per il 2030 — Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima [COM(2021) 699 final]
EESC 2021/05627
GU C 290 del 29.7.2022, pp. 131–136
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
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29.7.2022 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 290/131 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Strategia dell’UE per il suolo per il 2030 — Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima
[COM(2021) 699 final]
(2022/C 290/21)
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Relatore: |
Arnaud SCHWARTZ |
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Consultazione |
Commissione europea, 20.12.2021 |
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Base giuridica |
Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea |
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Sezione competente |
Agricoltura, sviluppo rurale ed ambiente |
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Adozione in sezione |
8.3.2022 |
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Adozione in sessione plenaria |
23.3.2022 |
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Sessione plenaria n. |
568 |
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Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti) |
169/0/5 |
1. Conclusioni e raccomandazioni
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1.1. |
Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore la comunicazione della Commissione europea sul tema «Strategia per il suolo per il 2030», e auspica di essere regolarmente informato e di poter attivamente contribuire all’elaborazione della proposta per la protezione del suolo. |
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1.2. |
Il suolo è un bene economico ed ambientale che, pur essendo strategico, è in pericolo, e merita quindi la definizione di un quadro di riferimento contenente obiettivi, programmi e regolamenti. Il Comitato esorta la Commissione a promuovere un quadro giuridico europeo efficace per la prevenzione del degrado del suolo, il sostegno ai programmi di ripristino e la definizione di una tabella di marcia per uno stato del suolo adeguato. Il Comitato invita altresì ad assegnare le necessarie risorse del bilancio dell’UE per l’attuazione della strategia per il suolo. |
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1.3. |
Ai fini dell’attuazione della strategia, la Commissione prevede l’adozione di una normativa sulla salute del suolo. Il CESE raccomanda tuttavia che prima venga realizzata la valutazione d’impatto prevista e poi si decida in merito agli strumenti più appropriati. Il Comitato raccomanda altresì che il futuro quadro di riferimento sia basato sui seguenti principi, in modo da assicurare parità di condizioni per tutti i portatori di interessi che operano nei settori economici legati al suolo e al suo utilizzo:
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1.4. |
Il Comitato raccomanda di avviare una discussione quanto più possibile ampia sui contenuti dell’iniziativa legislativa con i soggetti economici e sociali nonché con le organizzazioni della società civile. Per tale ragione, il Comitato invita la Commissione a presentare quanto prima una proposta, in modo da lasciare tempo per la discussione prima della votazione del testo entro l’attuale legislatura. |
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1.5. |
Il Comitato sottolinea la necessità di affrontare tutti gli aspetti del degrado del suolo, rivolgendo particolare attenzione alle questioni riguardanti la contaminazione dei suoli, il consumo del suolo nello sviluppo urbanistico e infrastrutturale, nonché l’esaurimento delle sostanze organiche nei suoli agricoli, poiché tali fenomeni hanno un impatto particolarmente profondo e potenzialmente irreversibile sulla salute del suolo e sulla sua capacità di fornire servizi ecosistemici. |
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1.6. |
L’Europa presenta una grande diversità in termini di suoli, a testimonianza delle differenze non solo sul piano climatico e geologico ma anche nell’utilizzo del suolo; i pericoli a cui i suoli sono esposti differiscono anche per tipologia e intensità, pertanto le politiche elaborate per prevenire il degrado del suolo richiedono un adattamento ai diversi contesti geografici e culturali. La legislazione sulla protezione del suolo vigente negli Stati membri è eterogenea e frammentata, e molti rischi per il suolo non sono presi in considerazione nei quadri politici e legislativi di riferimento di vari Stati membri. |
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1.7. |
Il Comitato sottolinea inoltre la necessità cruciale e urgente di affrontare gli impatti di origine umana sul suolo che sono dovuti ai cambiamenti climatici. Il Comitato raccomanda pertanto con forza di integrare nella nuova strategia dell’UE per il suolo le azioni volte a contrastare i processi di erosione e desertificazione derivanti da inondazioni, siccità e incendi di portata estrema. |
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1.8. |
Il Comitato esprime profonda preoccupazione per il consumo del suolo riconducibile a processi di urbanizzazione che, nella stragrande maggioranza dei casi, riguardano terreni fertili che si trovano in aree pianeggianti o costiere. L’obiettivo di un «consumo netto di suolo pari a zero», da perseguire entro il 2050, deve essere accompagnato da incentivi per incoraggiare il recupero dei siti dismessi e il risanamento delle aree impermeabilizzate inutilizzate. |
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1.9. |
Il Comitato è dell’avviso che, in linea con la sfida di un’economia circolare ed efficiente nell’impiego delle risorse, la salvaguardia della produttività ecologica dei suoli europei costituisca una priorità, nell’ottica di ridurre l’impronta della domanda dell’UE nei confronti dei paesi terzi. Il CESE ritiene assolutamente prioritario completare le iniziative a garanzia di una deforestazione zero negli scambi commerciali. |
2. Contesto
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2.1. |
Il 20 maggio 2020 la Commissione ha presentato una proposta di strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030. Tale comunicazione evidenzia che «il suolo è una risorsa non rinnovabile estremamente importante, vitale per la nostra salute e quella dell’economia, così come per la produzione di alimenti e nuovi farmaci» (1) e sottolinea la necessità di affrontare il consumo del suolo e il ripristino degli ecosistemi dei suoli. Annuncia inoltre l’impegno della Commissione di aggiornare la strategia tematica per il suolo nel 2021 e di avviare una missione concernente la salute del suolo e dell’alimentazione nel quadro di Orizzonte Europa, al fine di elaborare soluzioni per il ripristino della salute e delle funzioni del suolo. |
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2.2. |
Il 28 aprile 2021 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla protezione del suolo, in cui si ribadiva l’esigenza di salvaguardare, gestire in modo sostenibile e ripristinare i suoli in Europa, di preservare il loro ruolo multifunzionale e la capacità di sostenere la produzione di alimenti sani e materie prime e di offrire alla società una moltitudine di servizi ecosistemici. La risoluzione evidenzia che suoli sani sono essenziali per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, ivi compresi la neutralità climatica e il ripristino della biodiversità. Lamenta altresì la mancanza di parità di condizioni tra gli Stati membri in relazione ai loro diversi regimi di protezione dei suoli e invita la Commissione «a elaborare un quadro giuridico comune a livello dell’UE, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, per la protezione e l’uso sostenibile del suolo». |
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2.3. |
Il 9 giugno 2021 il Parlamento europeo ha accolto con favore la strategia europea sulla biodiversità per il 2030 che era stata proposta, adottando una risoluzione nella quale, tra le quasi 200 raccomandazioni, si evidenzia in particolare il ruolo centrale della biodiversità del suolo. Il Parlamento europeo esorta nuovamente la Commissione a presentare una proposta per la creazione di un quadro giuridico comune per la protezione del suolo e «per l’integrazione effettiva di tale tutela in tutte le politiche dell’UE pertinenti». Nella sua risoluzione, il Parlamento europeo sottolinea altresì che «l’UE si è impegnata a conseguire la neutralità in termini di degrado del suolo entro il 2030, ma […] è improbabile che tale obiettivo venga raggiunto», come concluso in una relazione speciale della Corte dei conti europea (2). |
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2.4. |
Il 17 novembre 2021 la Commissione ha pubblicato, nel quadro della strategia dell’UE per la biodiversità, la propria proposta per una strategia europea per il suolo dal sottotitolo «Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima». |
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2.5. |
La proposta della Commissione migliora la precedente strategia per il suolo, in linea con la missione strategica del Green Deal europeo, per affrontare la crisi climatica e della biodiversità e sostenere l’ambizione dell’UE in relazione a un’azione globale per il suolo. |
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2.6. |
La strategia intende fornire un contributo determinante per il conseguimento di numerosi obiettivi del Green Deal, tra cui: combattere la desertificazione, ripristinare le terre e i suoli degradati e battersi per ottenere un mondo privo di degrado del suolo entro il 2030 [obiettivo per lo sviluppo sostenibile (OSS) 15.3], contribuire all’assorbimento dei gas a effetto serra, ottenere buone condizioni ecologiche e chimiche nelle acque di superficie e nelle acque sotterranee entro il 2027, ridurre la perdita di nutrienti del 50 % e l’uso generale e il rischio derivante dai pesticidi del 50 % entro il 2030, ridurre l’inquinamento del suolo a livelli non più considerati nocivi per la salute umana e per gli ecosistemi naturali, così da creare un ambiente privo di sostanze tossiche entro il 2050 e raggiungere un consumo netto di suolo pari a zero entro il 2050 (3). |
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2.7. |
La strategia stabilisce che per «suolo sano» deve intendersi un suolo in buone condizioni chimiche, biologiche e fisiche e, pertanto, in grado di fornire continuamente il massimo possibile di servizi ecosistemici, quali la produzione di alimenti e biomassa, la raccolta e il filtraggio dell’acqua, il mantenimento dei cicli dei nutrienti minerali, la base per la vita e la biodiversità, lo stoccaggio del carbonio e il sostegno alle attività umane, ai paesaggi e al patrimonio culturale. Tale definizione è coerente con quella formulata dalle organizzazioni delle Nazioni Unite (4). Secondo la prospettiva delineata nella strategia, entro il 2050 bisogna raggiungere un buono stato di salute del suolo attraverso l’impegno a favore di un uso sostenibile dei terreni e il ripristino dei suoli: la Commissione europea ha stimato che, attualmente, una percentuale compresa tra il 60 % e il 70 % dei suoli dell’UE ha uno stato di salute non buono che è direttamente causato dalle attuali pratiche di gestione (5), e ha altresì rilevato notevoli differenze tra vari paesi; tuttavia, l’obiettivo di avere il 75 % dei suoli in buona salute entro il 2030 attraverso un cambiamento radicale delle attuali pratiche di gestione dei terreni è non solo fattibile ma anche necessario (6). |
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2.8. |
La strategia mira a garantire un livello di protezione dei suoli analogo a quello per le acque e l’aria, superando le lacune normative in materia a livello dell’UE. Annuncia pertanto l’elaborazione di una normativa sulla salute del suolo entro il 2023, che dia seguito a una valutazione d’impatto, all’analisi della sussidiarietà e alla consultazione dei portatori di interessi e degli Stati membri. La nuova normativa sulla salute del suolo dovrebbe affrontare gli impatti transfrontalieri del degrado del suolo e garantire la coerenza delle politiche a livello nazionale e dell’UE, al fine di perseguire gli obiettivi della strategia. |
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2.9. |
Quest’ultima include una combinazione di nuovi provvedimenti volontari e giuridicamente vincolanti, da sviluppare nel pieno rispetto della sussidiarietà e partendo dalle politiche nazionali esistenti in materia di tutela dei suoli intese a:
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2.10. |
Nel parere NAT/713 del 2017, dal titolo Utilizzo del suolo per una produzione alimentare e servizi ecosistemici sostenibili, il CESE riconosce l’importanza fondamentale di un quadro di riferimento dell’UE aggiornato per l’utilizzo sostenibile e la protezione dei suoli — e in particolare di quelli agricoli — che includa una definizione di buono stato del suolo e stabilisca una terminologia unitaria e criteri comuni per il controllo. Il parere invita inoltre a integrare i principi di una gestione sostenibile del suolo nelle misure politiche dell’UE. |
3. Osservazioni generali
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3.1. |
Il Comitato accoglie con favore la proposta della Commissione riguardante la strategia per il suolo per il 2030, fortemente radicata nel quadro del Green Deal, e si compiace del proposito di trasformare i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, dalla perdita di biodiversità e dal degrado ambientale in un’opportunità per trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente nell’impiego delle risorse e competitiva. |
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3.2. |
Il Comitato riconosce il ruolo strategico svolto da suoli sani che, nella loro interezza e diversità, costituiscono una delle più importanti ricchezze naturali su cui i cittadini possono contare per il proprio benessere e la propria sicurezza. |
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3.3. |
Il Comitato è consapevole che il suolo costituisce una risorsa unica e limitata, messa in pericolo da una serie di fattori. Il degrado dei suoli e la conseguente perdita di fertilità possono concorrere all’impronta dell’Europa sui suoli di tutto il pianeta, con l’effetto di aumentare la dipendenza dalle importazioni di alimenti e materie prime non alimentari provenienti da paesi terzi nei quali la crescita delle coltivazioni con metodi non appropriati causa il degrado dei suoli, in combinazione con la deforestazione e con l’emissione di gas a effetto serra. |
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3.4. |
Il Comitato sottolinea l’obbligo e il bisogno assoluti di completare le iniziative a garanzia di una deforestazione zero negli scambi commerciali con i paesi terzi, un obiettivo che considera prioritario, in linea con la sfida di creare un’economia circolare ed efficiente nell’impiego delle risorse, al fine di ridurre l’impatto della domanda interna salvaguardando e ripristinando la produttività ecologica a lungo termine dei suoli europei. Un utilizzo più sostenibile del suolo, basato sui princìpi dell’agroecologia, può fare una notevole differenza, a livello sia europeo che globale, per il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo e gli OSS dell’agenda delle Nazioni Unite per il 2030. |
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3.5. |
È necessario superare una nozione riduttiva del suolo in quanto semplice piattaforma per gli insediamenti e le attività: poiché il suolo rappresenta un sistema biotico complesso da cui dipende la fornitura di servizi ecosistemici e di beni essenziali, la sua gestione richiede una governance adeguata, che combini la gestione da parte dei proprietari e degli utilizzatori dei terreni, la responsabilità degli amministratori locali e il ruolo dei governi nazionali. L’Europa è chiamata a svolgere un ruolo guida, poiché le sfide legate alla sicurezza alimentare, alla raccolta dell’acqua, alla conservazione della biodiversità e alla risposta ai cambiamenti climatici sono strettamente correlate a una gestione adeguata dei suoli. |
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3.6. |
Il Comitato sottolinea la necessità che la strategia per il suolo utilizzi metodi e strumenti equi, nel rispetto del principio di sussidiarietà, per la gestione sostenibile dei suoli: ogni livello di ente territoriale competente in materia fondiaria deve vedersi assegnati compiti e responsabilità appropriati, e deve ricevere risorse adeguate al momento della ripartizione dei fondi; occorre prestare particolare attenzione al sostegno per le piccole comunità rurali. Il Comitato insiste inoltre sulla necessità di un maggiore coinvolgimento dei cittadini, delle organizzazioni della società civile, dei sindacati e delle imprese attraverso la condivisione delle responsabilità e delle risorse per il conseguimento dell’obiettivo di contrastare il degrado dei suoli. |
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3.7. |
Ai fini dell’attuazione della strategia, la Commissione europea prevede l’adozione di una normativa sulla salute del suolo. Il CESE raccomanda tuttavia che prima venga realizzata la valutazione d’impatto prevista e poi si decida in merito agli strumenti più appropriati. Il Comitato raccomanda altresì che il futuro quadro di riferimento sia basato sui seguenti principi, in modo da assicurare parità di condizioni per tutti i portatori di interessi che operano nei settori economici legati al suolo e al suo utilizzo:
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3.8. |
La nuova proposta per la protezione del suolo deve creare sinergie con la normativa in materia di clima, acque, aria e biodiversità, nonché con la politica agricola comune. Il Comitato invita la Commissione ad anticipare la presentazione del quadro di riferimento onde consentire una più ampia discussione dei contenuti con i diversi portatori di interessi, prima che sia presentato per l’approvazione definitiva nel corso della presente legislatura. |
4. Osservazioni particolari
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4.1. |
Tra le diverse forme di degrado del suolo, una delle più gravi e difficili da correggere è certamente il consumo del suolo associato ai processi di urbanizzazione: nel periodo 2012-18, il consumo del suolo nell’UE-28 è stato pari a 539 km2/anno, con il 78 % del consumo del suolo avvenuto a discapito delle zone agricole e soltanto il 13 % dello sviluppo urbano avvenuto su suoli riciclati (7). Secondo il Comitato, l’obiettivo di un «consumo netto di suolo pari a zero» entro il 2050 deve essere accompagnato da obiettivi intermedi e realistici più ravvicinati, sostenuti da incentivi volti a incoraggiare il recupero dei siti dismessi e il risanamento delle aree impermeabilizzate inutilizzate. Gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo legato allo sviluppo urbano e infrastrutturale possono e dovrebbero tenere conto dei differenti andamenti demografici negli Stati membri e nelle loro regioni. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla protezione e al ripristino del territorio costiero, in particolare le coste del Mediterraneo, oggetto di un estensivo processo di urbanizzazione che ha provocato danni significativi per la biodiversità costiera e il turismo. |
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4.2. |
I suoli intatti degli ecosistemi naturali sono una fonte essenziale di biodiversità e un serbatoio naturale di carbonio, le cui condizioni devono essere preservate. Per tale ragione, il Comitato ritiene che la strategia per il suolo debba dare la priorità alla protezione di tali suoli e della vegetazione ivi presente, mantenendone l’integrità e sostenendo la loro gestione attraverso appropriate attività di allevamento o coltivazione. |
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4.3. |
Andrebbe fornito un sostegno specifico per il mantenimento dei pascoli e prati permanenti, in quanto la loro corretta gestione mediante pratiche zootecniche sostenibili può contribuire a preservare i loro terreni ricchi di carbonio. |
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4.4. |
Le sostanze organiche del suolo sono un elemento essenziale per la regolazione della capacità del suolo di sostenere un livello elevato di biodiversità e fornire servizi ecosistemici legati alla sua fertilità, nonché per lo stoccaggio del carbonio assorbito dall’atmosfera. La diminuzione di sostanze organiche nei suoli europei è motivo di grande preoccupazione, principalmente a causa della perdita di fertilità e dei rischi di desertificazione correlati, ma anche alla luce delle conseguenti emissioni di gas a effetto serra, che secondo i calcoli sono superiori a 170 milioni di tonnellate di CO2 all’anno (8), ossia più del 4 % delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE a 27, per lo più dovute al cambiamento di destinazione d’uso dei suoli organici e delle torbiere. La nuova strategia per il suolo dovrebbe assicurare la protezione delle zone umide e delle torbiere, nonché sostenere adeguatamente gli agricoltori, mediante nuove tipologie di entrate, nell’adozione di pratiche basate su concezioni agroecologiche che favoriscono il mantenimento e l’aumento delle sostanze organiche nei suoli. La diffusione delle conoscenze relative alle buone pratiche e alla gestione sostenibile dei suoli agricoli dovrebbe diventare una priorità, e avere come destinatari soprattutto i piccoli agricoltori. |
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4.5. |
Oltre alla rilevanza delle sostanze organiche nel suolo, il CESE sottolinea la necessità di evitare l’impoverimento o la perdita di nutrienti minerali del suolo. L’uso di fertilizzanti deve essere proporzionato alle esigenze delle colture, evitando un’applicazione eccessiva e perseguendo una riduzione del 50 % delle perdite di azoto e fosforo dai suoli entro il 2030, in linea con gli obiettivi della strategia «Dal produttore al consumatore». |
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4.6. |
I suoli che in passato o in tempi recenti sono stati oggetto di contaminazioni industriali continuano a rappresentare un pericolo per la salute pubblica e per le condizioni chimiche delle risorse idriche; 2,8 milioni di siti nell’UE presentano un suolo potenzialmente contaminato, e 390 000 di essi richiedono la bonifica (9). Le decisioni riguardanti il loro ripristino dovrebbero essere prese sulla base di criteri di risanamento sostenibili e basarsi su analisi dei rischi specifiche per sito. Il Comitato auspica che la strategia fornisca, sulla base delle esperienze nazionali più avanzate, metodi e criteri uniformi per l’esecuzione di tali procedure, in modo da evitare le notevoli incongruenze esistenti tra le diverse normative nazionali. |
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4.7. |
Il Comitato apprezza il fatto che la strategia si concentri sul concetto fondamentale di «suolo sano» (10), ma sottolinea l’esigenza di elaborare un sistema di indicatori efficaci che consenta di definire in modo chiaro non solo lo stato di salute dei suoli attraverso un apposito indice (Soil Health Index), ma anche gli obiettivi generali da conseguire e la loro articolazione in relazione alla diversità delle condizioni pedoclimatiche in Europa. Per verificare il conseguimento di tali obiettivi, sono necessari strumenti affidabili tesi a stimare inequivocabilmente l’indice sullo stato di salute del suolo a livello di singola parcella. |
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4.8. |
Il Comitato sottolinea l’esigenza di un livello maggiore di consapevolezza e conoscenza in merito al suolo, alle sue caratteristiche ecologiche e funzioni. A tal fine è necessario sostenere programmi d’informazione per i cittadini e di istruzione per le scuole, di formazione per gli agricoltori e, in generale, per i professionisti che lavorano con la terra e il suolo, nelle aree tradizionali o emergenti della bioeconomia e dell’economia circolare, nonché per i responsabili decisionali a livello locale e regionale dai quali dipendono le scelte che possono determinare i cambiamenti nella destinazione d’uso. |
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4.9. |
L’accesso a suoli sani è vitale per diversi settori economici; l’occupazione e la competitività non dovrebbero essere influenzate dalle implicazioni economiche e sociali della strategia. In particolare, bisogna salvaguardare il reddito delle comunità rurali e dei nuclei familiari che dipendono dal suolo per il proprio sostentamento. La strategia dovrebbe garantire un’equa ripartizione dei costi e dei benefici tra le parti interessate: bisognerebbe proteggere i gruppi e le regioni vulnerabili, sostenere gli agricoltori di sussistenza e stanziare dei fondi per le comunità che ne hanno bisogno. |
Bruxelles, 23 marzo 2022
La presidente del Comitato economico e sociale europeo
Christa SCHWENG
(1) Commissione europea, Strategia sulla biodiversità per il 2030, https://ec.europa.eu/environment/strategy/biodiversity-strategy-2030_it
(2) Relazione speciale della Corte dei conti europea 33/2018, Combattere la desertificazione nell’UE: di fronte a una minaccia crescente occorre rafforzare le misure.
(3) La strategia fa riferimento al suolo come il sistema complesso e biologicamente attivo (pedosfera) che sostiene la vegetazione terrestre, agendo da interfaccia tra la litosfera e l’atmosfera e interagendo con l’idrosfera. Non include i sedimenti marini e lacustri. Secondo le comunicazioni della FAO, il suolo fornisce la base per il 95 % della produzione alimentare mondiale.
(4) Healthy soils are the basis for healthy food production (Suoli sani alla base di una produzione alimentare sana), FAO 2015 (https://www.fao.org/documents/card/en/c/645883cd-ba28-4b16-a7b8-34babbb3c505/).
(5) Commissione europea, 2020, Caring for soil is caring for life (Prendersi cura dei suoli per prendersi cura della vita), relazione interinale del comitato della missione «Prodotti alimentari e salute del suolo» (https://op.europa.eu/en/web/eu-law-and-publications/publication-detail/-/publication/32d5d312-b689-11ea-bb7a-01aa75ed71a1).
(6) Ibidem.
(7) AEA, Land take in Europe — Indicator assessment (Il consumo di suolo in Europa — valutazione degli indicatori), 2020 (https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/indicators/land-take-3/assessment).
(8) JRC-EC, Soil threats in Europe: status, methods, drivers and effects on ecosystem services, technical report (I pericoli per il suolo in Europa: stato, metodi, fattori ed effetti sui servizi ecosistemici, relazione tecnica), 2015 (https://esdac.jrc.ec.europa.eu/public_path/shared_folder/doc_pub/EUR27607.pdf).
(9) JRC-EC, Status of local soil contamination in Europe (Stato della contaminazione locale dei suoli in Europa), 2018 (https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC107508).
(10) «Prospettiva e obiettivi: ottenere un buono stato di salute del suolo entro il 2050», Commissione europea, Strategia dell’UE per il suolo per il 2030 (https://ec.europa.eu/environment/publications/eu-soil-strategy-2030_en).