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Document 52013IP0302

Risoluzione del Parlamento europeo del 2 luglio 2013 sull'innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l'Europa (2012/2295(INI))

GU C 75 del 26.2.2016, p. 41–46 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

26.2.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 75/41


P7_TA(2013)0302

Innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa

Risoluzione del Parlamento europeo del 2 luglio 2013 sull'innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l'Europa (2012/2295(INI))

(2016/C 075/06)

Il Parlamento europeo,

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «L'innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l'Europa (COM(2012)0060)»,

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Europa 2020 — Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (COM(2010)2020)»,

vista la sua risoluzione del 24 maggio 2012 su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse (1),

viste la comunicazione della Commissione intitolata «Affrontare le sfide relative ai mercati dei prodotti di base e alle materie prime» (COM(2011)0025) e la sua risoluzione del 13 settembre 2011 su questa comunicazione (2),

viste le conclusioni del Consiglio delle presidenze del Regno Unito nel 2005 («The Knowledge-Based Bio-Economy in Europe»), della Germania nel 2007 («En route to the Knowledge based Bio-Economy») e del Belgio nel 2010 («The Knowledge Based Economy in Europe: achievements and challenges»),

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare nonché i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione per lo sviluppo regionale (A7-0201/2013),

A.

considerando che, stando alle stime, la popolazione mondiale aumenterà da 7 a più di 9 miliardi nel 2050, comportando un aumento del 70 % della domanda di prodotti alimentari e una forte pressione sulle riserve idriche;

B.

considerando che la scarsità delle riserve naturali mondiali, l'aumento della pressione sulle materie prime rinnovabili e gli effetti globali dei cambiamenti climatici ci impongono un uso efficiente delle risorse;

C.

considerando che un approccio a lungo termine, innovativo ed efficiente garantirà non solo una maggiore sostenibilità ma anche il supporto allo sviluppo rurale e regionale, la potenziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, una maggiore sostenibilità del ciclo produttivo ma anche la diffusione dell'innovazione industriale lungo l'intera catena del valore;

D.

considerando che la transizione verso un'economia sostenibile permetterà di consolidare la competitività del settore industriale e del settore agricolo europeo, di aumentare la crescita economica e quindi di favorire un importante incremento dei livelli occupazionali europei;

E.

considerando che il successo della bioeconomia in Europa dipende dalla disponibilità di scorte alimentari prime gestite e attinte in modo sostenibile (da agricoltura, silvicoltura e rifiuti biodegradabili);

F.

considerando che la bioeconomia europea ha già un fatturato di quasi 2 mila miliardi di euro e che ci si aspetta una crescita significativa derivante dalla produzione primaria sostenibile, dall'industria della trasformazione alimentare, dalle biotecnologie industriali e dalle bioraffinerie;

Osservazioni generali

1.

accoglie con favore la comunicazione della Commissione dal titolo «L'innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l'Europa» e il piano d'azione per l'attuazione della strategia per la bioeconomia in essa contenuto;

2.

ritiene che la bioeconomia permetta di realizzare prodotti industriali e di consumo con costi più contenuti, consumando meno energia e limitando l’inquinamento dell’ambiente;

3.

condivide l'idea che la transizione a una bioeconomia intelligente, sostenibile e inclusiva dovrebbe essere basata non solo su una produzione di risorse naturali rinnovabili a basso impatto ambientale, ma anche su un loro uso sostenibile sotto il profilo ecologico, economico e sociale, mantenendo l'utilizzo delle risorse biotiche entro i limiti del rinnovamento ecosistemico;

4.

sottolinea l'urgenza di intervenire ora al fine di sostenere l'innovazione e gli investimenti in nuove tecniche e modelli commerciali, e di creare incentivi che apportino benefici a lungo termine all'economia; sottolinea il ruolo fondamentale del settore privato nel realizzare una crescita economica sostenibile;

5.

ritiene che la bioeconomia sia una condizione essenziale per il conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 e, nello specifico, delle iniziative «L'Unione dell'innovazione» e «Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse»;

6.

accoglie con favore il sostegno della Commissione a un approccio radicalmente diverso dell'UE nei confronti di produzione, consumo, trasformazione, stoccaggio, riciclaggio e smaltimento delle risorse biologiche;

7.

fa presente che 22 milioni di persone lavorano già nel settore della bioeconomia, rappresentando il 9 % dell’occupazione totale nell’UE, e che esso offre importanti opportunità di lavoro per altri milioni di persone;

8.

sostiene la proposta della Commissione di creare una task force e una tabella di marcia sulle bioindustrie nella quale si evidenzi il contributo allo sviluppo sostenibile offerto dalle risorse rinnovabili e dalle biotecnologie, e di incoraggiare le regioni e gli operatori a sviluppare nuove innovazioni per il settore della bioeconomia;

9.

invita gli Stati membri a elaborare piani d'azione nazionali e regionali in materia di bioeconomia e chiede alla Commissione di presentare una relazione semestrale al Parlamento sull'attuazione della bioeconomia;

10.

sottolinea che l'UE è un leader globale in diversi settori delle bioscienze e biotecnologie; ritiene che la transizione alla bioeconomia permetterà all'Europa di compiere degli importanti passi in avanti in termini di economia a basse emissioni di carbonio, innovazione e competitività e rinforzerà il suo ruolo sulla scena internazionale;

11.

sottolinea l'importanza e l'enorme potenziale dell'efficienza delle risorse e dell'energia, nonché la necessità di «produrre di più con meno», per mantenere la sostenibilità della bioeconomia;

12.

è del parere che una bioeconomia per l'Europa non debba limitarsi a sostituire l'attuale economia basata sui combustibili fossili o a perpetuare gli odierni modelli di consumo e di spreco, ma che debba evolversi in un modello più efficiente e sostenibile che tenga conto della gestione sociale e ambientale lungo tutte le catene del valore basate sulla bioeconomia;

13.

accoglie favorevolmente la revisione in corso della legislazione dell'Unione in materia di biocarburanti per mitigare gli effetti negativi del cambiamento indiretto della destinazione dei terreni (ILUC) e promuovere il mercato e lo sviluppo di biocarburanti più avanzati che consentano un maggior impiego di materie prime non commestibili quali rifiuti, residui e materiali cellulosici e ligneo-cellulosici;

14.

ricorda che i fattori ILUC per i biocarburanti e i bioliquidi, nonché i criteri di sostenibilità vincolanti per l'utilizzo di biomasse solide e gassose, devono essere inclusi nella direttiva sulle energie rinnovabili e nella direttiva sulla qualità dei combustibili; chiede alla Commissione di proporre una direttiva quadro Biomasse che copra tutte le applicazioni delle biomasse (energia, combustibili, materiali e prodotti chimici) e l'introduzione di una gerarchia delle biomasse;

Investimenti in ricerca, innovazione e competenze

15.

incoraggia la Commissione a continuare i suoi sforzi di coordinamento in materia di ricerca e sviluppo attraverso le frontiere degli Stati membri e quelle dei vari settori; e sottolinea, in particolare, la necessità di condurre ricerche sulla valutazione dei limiti di sostenibilità delle risorse biotiche, tenendo in considerazione le funzioni ecosistemiche e le catene alimentari naturali oltre alla domanda alimentare umana;

16.

chiede una ricerca più dettagliata per definire le opportunità sociali e ambientali, nonché i costi potenziali della bioeconomia, visti i diversi impatti ambientali e gli eventuali metodi scorretti di utilizzazione della bioeconomia in termini di: impiego di risorse naturali già scarse; rischio di danni ambientali e di perdita di biodiversità; opportunità per la conservazione;

17.

sostiene la creazione di un Comitato di esperti sulla bioeconomia per contribuire a rafforzare le sinergie e la coerenza tra le politiche e le iniziative, e di un Osservatorio sulla bioeconomia per promuovere l'apprendimento reciproco e garantire uno scambio continuo di conoscenze e informazioni tra istituti di ricerca, imprese, istituzioni, università, operatori regionali, agricoltori e cittadini nelle zone rurali e accelerare la definizione di un quadro normativo atto a potenziare e facilitare la ricerca, le sue applicazioni e la commercializzazione delle innovazioni;

18.

rammenta l'importanza di applicare il principio di precauzione nell'uso delle biotecnologie, soprattutto nei settori della manipolazione genetica degli organismi e della biologia sintetica;

19.

ritiene che sia necessario creare programmi di informazione e formazione multidisciplinare e intersettoriale per rendere accessibili i risultati della ricerca ai soggetti interessati, tra cui i consumatori, creando opportunità per incrementare la consapevolezza e la partecipazione;

20.

chiede l'eliminazione degli ostacoli che si frappongono attualmente all'innovazione lungo la catena del valore, in particolare mediante l'adozione di procedure UE di omologazione dei prodotti biotecnologici rapide e basate su dati scientifici e un accesso al mercato molto più rapido;

21.

invita la Commissione a proporre misure pratiche ad ampio raggio sul piano regionale per la promozione della produzione e del consumo di prodotti della bioeconomia a livello regionale.

22.

sottolinea che la bioeconomia esige l'ulteriore sviluppo e/o integrazione di nuove competenze, conoscenze e discipline per affrontare i cambiamenti della società legati alla bioeconomia, promuovere la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro, far fronte alle necessità dell'industria, nonché per assicurare che competenze e attività lavorative coincidano meglio;

23.

sottolinea che la bioeconomia necessita di competenze di prim'ordine e di manodopera qualificata; afferma che occorre garantire l'offerta di formazione professionale e istruzione superiore nelle regioni dell'Unione europea, tenendo conto delle specificità regionali; osserva che anche l'ampia varietà dei sistemi di istruzione e formazione nelle regioni può promuovere l'espansione delle imprese;

24.

accoglie con favore la dotazione di 4,5 miliardi di euro proposta dalla Commissione nel suo programma quadro di ricerca («Orizzonte 2020») e si augura che tale dotazione sia messa a disposizione di tutti i settori e gli strumenti della bioeconomia, e che sia destinata all'ulteriore messa a punto delle innovazioni, compresa la ricerca sui limiti ecosistemici, sul riutilizzo e sul riciclaggio dei biomateriali;

25.

è del parere che le bioraffinerie, basate sull'impiego di biomateriali sostenibili a livello locale non sottratti alla produzione alimentare o ad altri usi più importanti, siano uno strumento fondamentale per attuare processi virtuosi di riconversione di impianti dismessi e rivitalizzare aree in crisi attraverso processi innovativi e investimenti volti a creare un'economia circolare e auspica che tale ruolo continui a essere favorito;

26.

sottolinea che per l'efficace funzionamento delle bioraffinerie in Europa sono necessarie quantità sufficienti di materie prime sostenibili; osserva che, a tal fine, sarà necessario migliorare le infrastrutture per lo stoccaggio e il trasporto, nonché sviluppare la logistica necessaria;

27.

rileva che in Europa vi è solo un numero limitato di impianti di dimostrazione e che sono necessari maggiori investimenti per mantenere il primato delle industrie europee nel settore delle bioraffinerie; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere le attività pilota e dimostrative al fine di migliorare prodotti e processi;

28.

sottolinea la necessità di garantire che le politiche in materia di bioeconomia siano concepite in modo più consono a garantire un uso a cascata della biomassa; chiede, a tale proposito, l'elaborazione di uno strumento giuridico volto alla promozione di un uso più efficiente e sostenibile di questa preziosa risorsa; evidenzia che tale strumento dovrebbe essere teso a stabilire il principio dell'utilizzo a cascata nella «piramide della biomassa», prendendo in considerazione i suoi diversi segmenti e potenziando i livelli più alti della stessa; rileva che un simile approccio comporterebbe un utilizzo gerarchico, intelligente ed efficiente della biomassa, applicazioni a valore aggiunto e misure di sostegno quali il coordinamento della ricerca nell'intera catena del valore;

Maggiore interazione tra le politiche e maggiore impegno delle parti in causa

29.

ritiene necessario assicurare un approccio integrato, coerente, intersettoriale e interdisciplinare alla bioeconomia e auspica l'armonizzazione delle differenti politiche UE che intervengono e dei relativi principi guida — quali il principio di precauzione — nei vari settori (efficienza nell'impiego delle risorse, Unione dell'innovazione, iniziativa «materie prime», Orizzonte 2020, programma d'azione per l'ambiente 2020, politica di coesione, politica agricola comune e politica comune della pesca, direttiva sulle energie rinnovabili, direttiva quadro sulle acque, direttiva quadro sui rifiuti, direttiva sugli imballaggi, provvedimenti specifici sui biorifiuti); ritiene altresì necessaria la definizione di un contesto normativo uniforme, a lungo termine e stabile sia a livello europeo che nazionale, volto a promuovere e incrementare gli investimenti nella biotecnologia in Europa;

30.

invita la Commissione a prevedere strumenti di sostegno finanziario agli investimenti di tipo pre-commerciale, a convertire i risultati della ricerca in successi commerciali e a consentire alle imprese innovative, in particolare le PMI, di trovare strumenti di sostegno finanziario e di altro tipo che promuovano lo sviluppo della bioeconomia, ad esempio attraverso l'utilizzo dei Fondi regionali e strutturali e degli strumenti di condivisione del rischio della Banca europea per gli investimenti, una maggiore coerenza tra i diversi fondi dell'UE per la ricerca e l'innovazione nonché mediante la creazione di uno sportello unico d'informazione su tutte le iniziative connesse alla bioeconomia, allo scopo di conseguire il massimo impatto possibile; riconosce la difficoltà e i rischi finanziari associati alla commercializzazione delle innovazioni nel campo della bioeconomia e al loro inserimento nel mercato;

31.

chiede lo sviluppo di un'infrastruttura industriale e di catene di approvvigionamento ottimizzate per i bioprodotti nelle aree rurali e costiere, allo scopo di creare nuovi posti di lavoro nel settore agricolo, forestale e dell'acquacoltura; chiede che, a tal fine, vengano resi disponibili fondi per lo sviluppo rurale dell'UE e che ciò avvenga in modo che l'inquinamento dell'ambiente e la perdita di biodiversità, anziché aumentare, diminuiscano;

32.

chiede interventi mirati e concreti al fine di diminuire la complessità e le lungaggini degli iter burocratici di autorizzazione che rendono complessi i processi di sviluppo delle bioraffinerie e che rischiano di incentivare il trasferimento di tecnologie innovative e all'avanguardia al di fuori dell'UE;

33.

condivide il ricorso alla formula del Partenariato Pubblico Privato (PPP), traendo opportuni insegnamenti dalle criticità emerse nelle passate applicazioni della stessa formula in altri settori, e invita la Commissione a stanziare congrue risorse per il loro sviluppo e la loro crescita, nella convinzione che si tratti di un mezzo chiave per permettere la creazione di nuove catene di valore, potenziando le filiere esistenti e facilitando gli investimenti in tecnologie e impianti dimostratori capaci di portare sul mercato i risultati della ricerca;

34.

condivide la necessità di un approccio multilivello e chiede una sempre maggiore attenzione per la dimensione regionale e locale della bioeconomia e le iniziative dal basso verso l'alto; accoglie con favore la creazione di piattaforme sulla bioeconomia a livello regionale, nazionale ed europeo che saranno in grado di misurare i progressi compiuti in un determinato settore e permetteranno uno scambio di know how e di migliori prassi tale da favorire il livellamento del grado di sviluppo della bioeconomia nel territorio dell'UE; chiede inoltre alla Commissione di coinvolgere anche esperti del settore e di tutte le discipline interessate nonché rappresentanti dei consumatori e dei cittadini; sottolinea che le economie regionali rivestono un ruolo cruciale nel conseguimento di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;

35.

ritiene che le iniziative dal basso verso l'alto siano importanti per creare una società basata sulle risorse biologiche e che sia fondamentale adottare un approccio orientato alle imprese e alla domanda, combinato con un approccio definito dagli Stati; ritiene che occorra fornire adeguate possibilità per iniziative regionali; invita la Commissione a sostenere tali reti e raggruppamenti, al fine di promuovere lo scambio di esperienze;

Rafforzamento dei mercati e competitività

36.

invita la Commissione a porre l'accento sul finanziamento dell'innovazione, in linea con quanto previsto dall'Unione dell'innovazione, comprese le priorità di Orizzonte 2020, incoraggiando la commercializzazione dei risultati della ricerca, al fine di ovviare al cosiddetto fenomeno della «valle della morte» nel settore della ricerca in Europa;

37.

ritiene che esista tutta una serie di strumenti eccellenti (appalti pubblici, normalizzazione, incentivi fiscali, sistemi di certificazione e di etichettatura specifica) in grado di garantire un'offerta sufficiente di bioprodotti sostenibili e di alta qualità, e sistemi di produzione efficienti in termini di risorse; ritiene che sia necessaria una riforma dell'attuale legislazione; invita la Commissione a elaborare criteri di sostenibilità per l'utilizzo della biomassa su cui basare anche gli strumenti di creazione di mercato;

38.

pone l'accento sul fatto che una bioeconomia che dipenda dallo sfruttamento di risorse biologiche, invece che dall'energia fossile, deve essere guidata da un solido quadro politico che tenga conto non solo della redditività economica, ma anche di fattori di sostenibilità sociale ed ecologica;

39.

è dell'idea che sia fondamentale coinvolgere e informare il consumatore sulla scelta di prodotti e servizi bio-based; auspica, a questo proposito, lo sviluppo di una standardizzazione di tale produzione sulla base di criteri di sostenibilità sufficienti nell'UE, considerandola uno strumento per promuovere un vantaggioso mercato europeo di questi prodotti;

40.

ritiene che la durata di vita dei bioprodotti non possa essere artificialmente ridotta, ma che il prodotto debba essere concepito per una durata di vita massima;

41.

sottolinea che la bioeconomia contribuirà in modo significativo allo sviluppo delle zone rurali e costiere; è del parere che la sinergia e la stretta collaborazione lungo la catena del valore, compresi i produttori locali di materie prime agricole e forestali e le bioraffinerie, possa contribuire al rafforzamento della competitività e all'aumento di redditività delle regioni rurali; evidenzia la necessità di sviluppare una strategia a lungo termine in materia di bioeconomia, tenendo in debita considerazione la necessità di garantire la sicurezza alimentare;

42.

chiede che i processi biologici e biotecnologici sviluppati possano trovare impiego nell'utilizzo di risorse rinnovabili a base biologica provenienti da scarti e colture non a scopo alimentare e anche come componenti nelle filiere agricole e silvicole esistenti;

43.

asserisce che uno dei principi guida della bioeconomia riguarda il potenziamento dell'efficienza sotto il profilo delle risorse e la riduzione della dipendenza dalle materie prime e dall'energia importate nonché dalle risorse naturali non rinnovabili; fa notare l'importanza del settore forestale e di altre bioindustrie, asserendo altresì che le risorse naturali e le materie prime rinnovabili neutrali sul piano delle emissioni di carbonio — quali il legno e la fibra legnosa — possono sostituire le materie prime fossili non rinnovabili; precisa che il settore della bioeconomia produce parecchi prodotti a elevato valore aggiunto, ad esempio sostanze chimiche, medicinali, materie plastiche e altri nuovi materiali innovativi, generando altresì occupazione; sottolinea il potenziale delle biotecnologie basate sulle risorse marine;

44.

invita la Commissione a promuovere misure per aumentare in modo sostenibile il potenziale delle materie prime, migliorare la loro mobilitazione, raccogliere i rifiuti biodegradabili — evitando lunghi trasporti — e a garantire che l'uso della biomassa rimanga entro limiti ecocompatibili e non riduca la funzione di pozzo di assorbimento del carbonio; ritiene urgente, a tale proposito, elaborare criteri di sostenibilità per l'impiego di biomassa nella produzione di energia, al fine di garantire la disponibilità di biomasse per fini caratterizzati da una maggiore efficienza delle risorse impiegate, evitando che gli incentivi alla trasformazione delle biomasse in energia creino distorsioni nel mercato e ne diminuiscano la disponibilità per i produttori;

45.

ritiene importante investire nelle catene di approvvigionamento bioeconomiche in modo da assicurare la disponibilità di materie prime; è del parere che le strategie per la bioeconomia debbano incoraggiare non soltanto un uso più efficiente dei rifiuti domestici e urbani, ma anche il recupero dei residui e dei flussi di sottoprodotti agricoli e forestali; auspica una legislazione migliore, con conferimento di poteri, che garantisca la certezza del diritto e sostenga appieno l'utilizzo sostenibile delle risorse bioeconomiche nonché il proficuo sfruttamento delle materie prime; richiede inoltre che la politica si basi, sotto tutti i punti di vista, su un approccio flessibile e a lungo termine che sia favorevole agli investimenti;

46.

considera che, in linea con quanto definito dalla nuova strategia per la politica industriale europea, la bioeconomia possa offrire un contributo importante contro il processo di deindustrializzazione che affligge attualmente l'Europa e invertirne il corso mediante nuove strategie che stimolino il mercato e rilancino la competitività del sistema regionale;

47.

esorta vivamente la Commissione a definire le sovvenzioni dannose per l'ambiente come il «risultato di un'azione di governo che conferisce un vantaggio a consumatori o produttori, al fine di integrare il loro reddito o ridurre i costi, ma che risulta in tal modo discriminatoria nei confronti delle solide pratiche ambientali» (3); invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare, senza indugio ed entro il 2014, piani concreti basati su tale definizione per l'eliminazione graduale di tutte le sovvenzioni dannose sotto il profilo ambientale entro il 2020, comprese le sovvenzioni che incentivano un uso inefficiente delle risorse rinnovabili e quelle per i combustibili fossili, nonché a riferire in merito ai progressi compiuti attraverso i programmi di riforma nazionali; teme, a tale proposito, che le sovvenzioni per l'utilizzo dei biomateriali per la produzione di energia stiano già minando il conseguimento degli obiettivi di efficienza delle risorse;

48.

osserva con preoccupazione che la crescente domanda di biomassa, in particolare il legno, può innescare una diffusa deforestazione nei paesi in via di sviluppo, le cui emissioni di gas a effetto serra non sono contemplate nel protocollo di Kyoto; rileva che ciò, oltre a incidere sulla qualità del suolo, i cicli dell'acqua e la biodiversità, aumenta la pressione sugli accordi globali, quali la Convenzione sulla diversità biologica (CBD) e il programma di collaborazione delle Nazioni Unite per la riduzione delle emissioni dovute alla deforestazione e al degrado forestale nei paesi in via di sviluppo (REDD); teme altresì che, considerata la debolezza dei sistemi di governance in molti paesi in via di sviluppo, la crescente domanda di prodotti del legno possa innescare la deforestazione illegale e indebolire gli accordi volontari di partenariato a titolo del piano d’azione sull'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT);

49.

sottolinea che la transizione alla bioeconomia contribuirà all'ulteriore integrazione dei risultati di Rio+20 nelle politiche europee; ritiene che l'UE debba intensificare ulteriormente il suo contributo alle iniziative volte a facilitare la transizione a un'economia verde inclusiva a livello internazionale;

50.

esorta l'UE a divenire un centro di ricerca e innovazione dinamico a livello internazionale nel campo della ricerca in materia di bioeconomia; afferma che lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi a partire dalle risorse rinnovabili permetterà di rafforzare la competitività dell'industria europea e di assumere una posizione di leadership a livello internazionale;

51.

reputa fondamentale sviluppare criteri di sostenibilità giuridicamente vincolanti per tutti i settori di impiego delle biomasse, nonché vincolanti criteri di gestione forestale sostenibile; sollecita l'Unione europea a perseguire la conclusione di accordi multilaterali e a fornire, in particolare per i paesi meno sviluppati, pertinenti sostegni istituzionali e tecnici per garantire l'utilizzo sostenibile delle biomasse;

52.

ritiene che il modello della bioeconomia sviluppato all'interno di tale strategia permetterà di risolvere le criticità contingenti e, sul più lungo periodo, potrà porre in essere modelli di produzione, consumo, sviluppo e stili di vita più sostenibili ed efficaci, riattivando il processo di crescita europea grazie ad una nuova sintesi tra economia, ambiente e qualità sociale;

o

o o

53.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.


(1)  Testi approvati, P7_TA(2012)0223.

(2)  GU C 51 E del 22.2.2013, pag. 21.

(3)  Adattamento della definizione dell'OCSE (1998 e 2005) nella relazione IEEP et al. 2007, cfr. http://ec.europa.eu/environment/enveco/taxation/index.htm


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