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Document 52012AR1121

Parere del Comitato delle regioni «Attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo»

GU C 17 del 19.1.2013, p. 37–44 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

19.1.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 17/37


Parere del Comitato delle regioni «Attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo»

2013/C 17/08

IL COMITATO DELLE REGIONI

osserva che i tipi di suolo, la loro struttura minerale e organica, così come la gestione del territorio e il clima, presentano notevoli variazioni tra le regioni europee, e questo significa che occorrono strategie specifiche di gestione, orientamento e protezione per garantire che le azioni si svolgano in modo proporzionato, sulla base di priorità regionali ma all'interno di un quadro generale per garantire che siano realizzate anche le politiche dell'UE;

fa rilevare l'urgenza di affrontare i rischi e le minacce legati al suolo, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici;

segnala che i cambiamenti climatici possono avere tutta una serie di ripercussioni sui suoli, per via delle modifiche che intervengono nell'umidità e nella temperatura dei suoli ma anche nei regimi delle precipitazioni. Tutti questi fattori possono dare luogo a fenomeni di degrado dei suoli, tra cui la perdita di materia organica e l'aumento dell'erosione, della compattazione e del deflusso;

sottolinea che gli enti locali e regionali possono svolgere un ruolo importante monitorando il degrado dei suoli e contribuendo all'istituzione di un inventario dei siti contaminati;

è convinto che la politica di protezione del suolo debba trovare il giusto equilibrio tra, da un lato, azione a livello europeo e, dall'altro, rispetto dei principi di sussidiarietà e miglioramento normativo, per evitare che si creino nuovi oneri amministrativi inutili e costi sproporzionati. La normativa UE sul suolo dovrebbe quindi essere concepita in modo tale da intervenire soltanto in caso di necessità;

ritiene che le lacune nelle misure di protezione del suolo si possano affrontare meglio partendo da una base comune per tutta l'UE e stabilendo un quadro generale e dei principi comuni cui devono aderire tutti i paesi. Sarebbe quindi opportuno adottare una direttiva quadro sulla protezione dei suoli, benché sia essenziale che questa politica non sia inutilmente prescrittiva, ad esempio per mezzo di norme quantitative e valori limite.

Relatore

Corrie McCHORD (UK/PSE), membro del consiglio distrettuale di Stirling

Testo di riferimento

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo e attività in corso

COM(2012) 46 final

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

A.    Osservazioni generali

1.

La relazione della Commissione presenta una visione d'insieme dell'attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo sin dalla sua adozione, avvenuta a settembre 2006, e illustra inoltre le tendenze attuali di degrado del suolo nonché le sfide che si dovranno affrontare in futuro per garantirne la protezione.

2.

L'attuazione della strategia era articolata attorno a quattro pilastri fondamentali: sensibilizzazione, ricerca, integrazione e legislazione. Una parte importante era costituita dalla proposta di direttiva che istituisce un quadro per la protezione del suolo (COM(2006) 232 final), incentrata su tre temi: misure di prevenzione, individuazione dei rischi e misure operative.

3.

Sul tema della protezione del suolo il CdR ha già presentato i seguenti pareri:

Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse - iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020 (Michel Lebrun, CdR 140/2011 fin);

Il ruolo degli enti regionali e locali nella futura politica ambientale (Paula Baker, CdR 164/2010 fin);

Strategia tematica per la protezione del suolo (Cor Lamers, CdR 321/2006 fin);

Verso una strategia tematica per la protezione del suolo (Corrie McChord, CdR 190/2002 fin).

4.

Il suolo è parte integrante dei nostri sistemi ambientali, sociali ed economici, poiché, tra i suoi vari servizi ambientali, sostiene la produzione alimentare, controlla la qualità e la quantità dei flussi idrici, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, nonché la biodiversità. Garantire il buono stato dei suoli, in modo che possano svolgere le loro funzioni essenziali, è fondamentale per la sostenibilità dell'ambiente e dell'economia in Europa.

5.

In una relazione chiave pubblicata nel 2012 dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) e dal Centro comune di ricerca (JRC) sullo stato del suolo in Europa (1) viene sottolineata l'importanza delle dieci principali minacce per il suolo in Europa: diminuzione della materia organica, erosione, compattazione, impermeabilizzazione, salinizzazione, acidificazione, perdita di biodiversità, desertificazione (per l'Europa meridionale), smottamenti e contaminazione. È stata inoltre discussa la prospettiva relativa al carbonio contenuto nel suolo e al clima globale, all'erosione, alla capacità di ritenzione idrica, all'acidificazione e ai biocarburanti. La relazione ha concluso che il degrado dei suoli nell'UE è tuttora in corso e che, in alcune parti d'Europa, tale fenomeno si sta aggravando. Dal documento si evince che le politiche e le normative attuali, a livello UE, nazionale o regionale, non sono state sufficienti a garantire una piena protezione dei suoli.

6.

I tipi di suolo, la loro struttura minerale e organica, così come la gestione del territorio e il clima, presentano notevoli variazioni tra le regioni europee, e questo significa che occorrono strategie specifiche di gestione, orientamento e protezione per garantire che le azioni si svolgano in modo proporzionato, sulla base di priorità regionali ma all'interno di un quadro generale per garantire che siano realizzate anche le politiche dell'UE.

7.

Agli enti locali e regionali spetta un ruolo di primo piano nella protezione del suolo in Europa. Ciò comprende anche la responsabilità di far sì che le normative in materia di pianificazione del territorio, laddove esse esistano, rispettino l'obiettivo di proteggere il suolo e siano adeguatamente applicate, dato che rivestono la competenza di pianificatori del territorio e di organi preposti al rilascio di permessi di costruzione e di utilizzo del suolo. Tali enti possono disporre di competenze nel prevenire l'espansione urbana incontrollata e l'impermeabilizzazione del suolo, così come nell'incentivare la riconversione dei siti urbani residenziali e industriali degradati o dismessi e la protezione e promozione dei siti incontaminati.

8.

Il CdR condivide l'idea che ogni futuro provvedimento europeo in materia di suoli debba seguire approcci dotati di un'adeguata flessibilità per tenere conto delle differenze tra le situazioni nazionali e regionali. Un quadro comune a livello UE per la protezione del suolo contribuirà a garantire che obblighi simili incombano sui gestori del territorio (nel senso più ampio) di tutti gli Stati membri, riducendo così le potenziali distorsioni della concorrenza nel mercato interno.

B.    Problemi attuali e nuove sfide

9.

La relazione della Commissione (sezione 4) presenta una valutazione dei problemi attuali e delle nuove sfide. Il CdR condivide l'analisi effettuata dalla Commissione secondo cui, sia nell'UE che a livello mondiale, il degrado del suolo si è intensificato negli ultimi dieci anni e concorda sul fatto che questa tendenza è destinata a continuare se non verranno affrontati in modo efficace i problemi relativi all'uso e alla gestione dei terreni, alla materia organica e al carbonio nonché all'efficienza nell'impiego delle risorse.

10.

È evidente che fattori quali la crescita prevista della popolazione mondiale, l'aumento del consumo di carne e latticini e il crescente ricorso alle biomasse a fini energetici, insieme con la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, i rischi di desertificazione e l'occupazione del suolo, causeranno una maggiore competizione per i terreni e le risorse idriche nonché il rischio di degrado.

11.

Affrontare i rischi e le minacce legati al suolo è urgente, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici. L'agricoltura esercita un impatto notevole sulle emissioni di biossido di carbonio (CO2) e di protossido di azoto (N2O) provenienti dal suolo. I suoli dell'UE contengono oltre 70 miliardi di tonnellate di carbonio organico, pari a quasi 50 volte le nostre emissioni annue di gas a effetto serra. La perdita di materia organica del suolo e il conseguente aumento delle emissioni di CO2 rappresentano un problema di particolare gravità, dato il loro contributo ai cambiamenti climatici. Stando ad alcuni dati (2) si registra una perdita di materia organica nel Regno Unito, in Francia, in Belgio e in Austria. Oltre all'impatto negativo sulla qualità del suolo, la perdita di materia organica del suolo può dare luogo a emissioni di carbonio nell'atmosfera, rendendo più difficile il conseguimento degli obiettivi fissati dall'UE per la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio.

12.

I cambiamenti climatici possono avere tutta una serie di ripercussioni sui suoli, per via delle modifiche che intervengono nell'umidità e nella temperatura dei suoli ma anche nei regimi delle precipitazioni. Tutti questi fattori possono dare luogo a fenomeni di degrado dei suoli, tra cui la perdita di materia organica e l'aumento dell'erosione, della compattazione e del deflusso. Attualmente, non in tutti gli Stati d'Europa le strategie di gestione dei terreni proteggono il carbonio presente nel suolo.

13.

Da più parti si chiede di agire con urgenza per ripristinare le torbiere danneggiate, al fine di arrestare la perdita di carbonio e rivitalizzare i molteplici servizi ecosistemici forniti da torbiere sane. Sebbene le torbiere rappresentino solo il 2 % dei terreni agricoli nell'UE, esse sono responsabili di oltre il 50 % delle emissioni totali di CO2 prodotte da tale settore. Negli scorsi anni sono aumentate le preoccupazioni riguardo all'impatto dello sfruttamento delle torbiere per produrre torba commerciale destinata all'orticoltura.

14.

Conservare gli stock di carbonio (e ridurre al minimo le emissioni di protossido di azoto) contribuirà in misura rilevante alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il progetto (3) della Commissione dal titolo Agricoltura sostenibile e conservazione del suolo (SoCo) ha dato luogo a un'utile serie di studi concreti e raccomandazioni.

15.

È fondamentale garantire un uso efficiente delle risorse. L'agricoltura dipende in larga misura dalla fertilità del suolo, in particolare dalla disponibilità di nutrienti. La maggior parte dei fertilizzanti a base di fosforo impiegati nell'UE è di importazione. Inoltre l'UE produce ogni anno grandi quantità di letame, rifiuti biologici e fanghi di depurazione. Una strategia per affrontare il problema della sicurezza dell'approvvigionamento di sostanze nutrienti, migliorare le condizioni del suolo e limitare l'inquinamento da elementi potenzialmente tossici consiste nel mettere a punto metodi adeguati di raccolta, trattamento e uso di questi materiali. Il CdR raccomanda di rivedere la direttiva sui fanghi di depurazione per controllare l'impiego sui terreni di altre materie organiche che non rientrano attualmente nel suo campo di applicazione.

16.

Le tendenze attuali di occupazione del suolo (impermeabilizzazione dei suoli) sono assolutamente insostenibili in tutta l'UE: questi fenomeni costituiscono una causa rilevante del degrado del suolo nell'UE. L'impermeabilizzazione dei suoli spesso colpisce terreni agricoli fertili, mette a repentaglio la biodiversità, aumenta il rischio di inondazioni e carenza idrica e contribuisce al riscaldamento globale. Nell'aprile 2012 la Commissione ha pubblicato degli orientamenti (4) sulle migliori pratiche per limitare, mitigare o compensare l'impermeabilizzazione del suolo. Il CdR raccomanda vivamente di metterli in pratica.

17.

La deposizione atmosferica di sostanze acidificanti nei suoli può determinare effetti negativi a causa di processi quali l'acidificazione e la nitrificazione. Gli ossidi di azoto e l'ammoniaca sono oggi considerati come i principali agenti acidificanti, mentre negli ultimi anni si è registrata una generale diminuzione delle emissioni di anidride solforosa come conseguenza delle regolamentazioni adottate. Sarà fondamentale ridurre le emissioni di sostanze acidificanti, per garantire che le superfici territoriali che superano i livelli critici di acidità continuino a diminuire in tutta Europa.

C.    Attività in corso da parte della Commissione europea

18.

La relazione della Commissione (sezione 5) individua cinque attività in corso, e il CdR formula le seguenti osservazioni su ciascuna di esse:

Sensibilizzazione

19.

È molto importante sensibilizzare i cittadini riguardo alla strategia tematica per la protezione del suolo e alla necessità di tutelare i suoli nell'UE. I gestori dei terreni devono essere pienamente a conoscenza delle pratiche di gestione dei suoli che salvaguardano i servizi ecosistemici forniti dai suoli. Pertanto, il CdR apprezza fortemente l'opera di sensibilizzazione sulle questioni legate al suolo che la Commissione svolge dal 2006. Tale impegno include la pubblicazione di atlanti dei suoli europei (5) e della biodiversità (6) dei suoli, nonché l'organizzazione di importanti conferenze su questi temi. Il CdR apprezza altresì il lavoro svolto dalla Commissione nell'istituire un gruppo di lavoro sulla sensibilizzazione e sull'istruzione nel contesto della rete degli uffici europei del suolo (European Soil Bureau Network, ESBN).

20.

Le attività di sensibilizzazione condotte presso i gestori dei terreni e altri soggetti interessati, come pure l'educazione e la sensibilizzazione dei cittadini in merito all'importanza del suolo, svolgeranno un ruolo chiave nel promuovere un utilizzo sostenibile dei suoli. Tuttavia, le attività di sensibilizzazione da sole non permetteranno di raggiungere il livello richiesto di protezione del suolo: è invece necessaria una combinazione di misure nel cui quadro all'educazione e agli incentivi economici va data la stessa priorità che viene riconosciuta agli interventi di regolamentazione. Le attività di sensibilizzazione volte a migliorare l'attuazione delle pratiche di gestione sostenibile del suolo continueranno a svolgere un ruolo importante nel ridurre al minimo il degrado dei suoli. Pertanto il CdR incoraggia gli enti locali e regionali ad assumere la funzione di ambasciatori in questo campo e a seguire l'esempio positivo della European Land and Soil Alliance ("Alleanza per il suolo delle città e dei comuni europei", ELSA e.V.).

Ricerca

21.

La ricerca è fondamentale per garantire una migliore comprensione delle priorità in materia di protezione del suolo e assicurare che le politiche continuino ad essere elaborare sulla base di dati scientifici validi. Pertanto il CdR accoglie con grande favore il lavoro svolto dalla Commissione dal 2006 nel finanziare circa 25 progetti di ricerca (7), tra cui ENVASSO, RAMSOIL e SOILSERVICE, volti ad affrontare i problemi del suolo. Sarà importante garantire che le conoscenze acquisite tramite i suddetti progetti continuino ad essere adeguatamente diffuse agli utenti finali di queste ricerche, tra cui, in ultima analisi, i gestori dei terreni. La messa a disposizione di ulteriori dati provenienti dalla ricerca e dal monitoraggio dei suoli è necessaria per colmare l'attuale deficit di conoscenze, ma deve sempre avvenire tenendo conto dell'aspetto dell'adeguatezza dei costi e nell'ambito di uno scambio reciproco tra tutte le parti interessate. È essenziale individuare metodi di valutazione, misure di mitigazione e requisiti minimi per l'armonizzazione delle attività di monitoraggio dei suoli.

22.

Il CdR osserva che la Commissione continua a finanziare progetti di ricerca, in particolare in materia di smottamenti, impermeabilizzazione dei suoli, funzioni dei suoli, cicli di carbonio e azoto del suolo (con particolare attenzione al recupero delle torbiere), fertilità del suolo e riciclaggio di nutrienti in agricoltura. Il CdR riconosce la necessità di portare avanti tutti questi studi, che richiederanno anche un adeguato scambio di conoscenze tra i soggetti interessati.

23.

Il CdR invoca una panoramica aggiornata dell'entità della contaminazione del suolo nell'UE e dei modi in cui gli Stati membri affrontano questo problema. In tale contesto occorrerebbe esaminare con particolare attenzione il rapporto tra la contaminazione del suolo e l'inquinamento idrico, dato che in molti paesi le acque sotterranee rivestono grande importanza per l'approvvigionamento di acqua potabile.

Monitoraggio

24.

Per il momento non esistono norme ambientali volte a proteggere i processi e le funzioni fondamentali svolte dai suoli, e l'Europa non ha un progetto di monitoraggio globale del suolo. Occorre rimediare alla mancanza di dati sistematici a livello europeo, comprendere quali informazioni siano già disponibili, individuare le lacune e formulare delle raccomandazioni per il futuro monitoraggio dei suoli. Il CdR constata l'esigenza di un migliore monitoraggio dei suoli, ad esempio per sostenere approcci regionali adeguati in materia di protezione del suolo. Occorre migliorare l'accesso dei responsabili politici e dei decisori europei, nazionali e regionali a una quantità adeguata di dati e informazioni pertinenti sui suoli. Inoltre, per l'Europa nel suo complesso non esiste un adeguato monitoraggio a lungo termine dei suoli presso una rete di siti, grazie al quale sia possibile affrontare le varie questioni, in particolare le interazioni tra suolo e cambiamenti climatici. Pertanto il CdR accoglie con favore la prosecuzione delle attività del centro europeo per i dati sui suoli (European Soil Data Center, ESDAC).

25.

Benché la strategia sia ormai giunta al sesto anno, l'UE non ha ancora adottato nessun tipo di monitoraggio sistematico o armonizzato in tutta Europa e le metodologie di ricerca variano. Vi è una notevole disparità di forme di protezione del suolo e di qualità dei suoli in tutta l'UE, e la direttiva quadro proposta dovrebbe affrontare questo problema. A tale proposito il CdR accoglie con favore i progetti di ricerca come LUCAS, intesi a fornire dati all'ESDAC. Approva altresì le proposte della Commissione volte a consolidare un monitoraggio armonizzato del suolo ripetendo le indagini sui suoli e anche avvalendosi delle nuove tecnologie di telerilevamento.

26.

Gli enti locali e regionali possono svolgere un ruolo importante monitorando il degrado dei suoli e contribuendo all'istituzione di un inventario dei siti contaminati. Per realizzare una politica di protezione del suolo mirata ed efficace, è necessario conoscere i luoghi in cui è probabile che si verifichi il degrado.

27.

Il monitoraggio della qualità dei suoli viene effettuato secondo modalità molto diverse nei vari Stati membri. La Commissione ha proposto di armonizzare le attività di monitoraggio dei suoli per farsi un'idea più chiara dello stato dei suoli in Europa. Il Centro comune di ricerca (JRC) ha già raccolto una notevole quantità di dati, ma si potrebbe fare di più se gli Stati membri presentassero relazioni chiare e comparabili. Il monitoraggio armonizzato dovrebbe essere attuato in sinergia con la decisione relativa a un meccanismo di monitoraggio, attualmente in fase di revisione.

Integrazione

28.

Il CdR si rallegra dell'impegno attivo assunto dalla Commissione con gli Stati membri per mettere a punto dei provvedimenti legati al suolo nel quadro della Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, della politica agricola comune (PAC) e della politica regionale. Dato il carattere trasversale dei problemi del suolo, le proposte della Commissione dovranno essere inserite in diverse iniziative politiche e meccanismi di attuazione (ad esempio, la direttiva quadro sulle acque, le direttive sui nitrati, sulle alluvioni e sui fanghi di depurazione, le direttive sugli habitat, sugli uccelli e sulla conservazione della biodiversità, le direttive sulla valutazione ambientale dei piani, programmi e progetti, il regolamento sullo sviluppo rurale e la PAC).

29.

Il CdR invita la Commissione ad ancorare la strategia tematica per la protezione del suolo in un piano di azione comune, in modo da mettere gli Stati membri e gli enti regionali e locali in condizione di applicare la politica in materia di suolo e le disposizioni europee. Attualmente le proposte e le disposizioni concernenti il suolo sono distribuite in varie proposte dell'UE. La strategia tematica per il suolo può dare un quadro d'insieme degli interventi preesistenti e di quelli nuovi. Nella strategia tematica si può indicare dettagliatamente:

quali problemi legati al suolo possono essere risolti dalla legislazione per il settore e quali invece permangono;

quali sono le possibilità di risolvere i rimanenti problemi concernenti il suolo attraverso adeguamenti della legislazione ambientale settoriale;

quali sono i progetti riguardanti il suolo finanziati dai fondi dell'UE. Il CdR invita la Commissione a fare spazio a progetti per il suolo nei programmi dei fondi dell'UE.

30.

Va accolta con favore la proposta di rendere la PAC più ecologica (greening). È necessaria una riforma comprendente delle misure atte a rendere la PAC più interessante per soluzioni regionali su temi quali la protezione del suolo. In tale contesto, va presa in considerazione la possibilità di utilizzare i fondi UE destinati allo sviluppo rurale per creare contratti di sviluppo rurale intesi a dare sostegno finanziario ai gestori dei territori al fine di proteggere i suoli, ripristinare le torbiere, creare zone umide, convertire i seminativi in pascoli, prevenire l'erosione dei suoli e proteggere la materia organica. Il CdR sostiene dunque con forza le osservazioni della Commissione in merito alla possibilità di aumentare la portata delle misure nel quadro dei fondi per lo sviluppo rurale volte a migliorare la qualità del suolo e di ampliare la superficie coperta da tali misure.

31.

La relazione AEA/JRC 2012 indica che le attuali misure della PAC relative alle buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA) non si sono dimostrate pienamente all'altezza degli obiettivi di protezione del suolo. Le attuali proposte per una PAC più verde devono quindi essere maggiormente indirizzate verso una migliore protezione del suolo senza aumentare gli oneri amministrativi che gravano sulle autorità degli Stati membri. A tal fine occorre valutare se vi sia il margine necessario per sviluppare ulteriormente delle misure BCAA per migliorare la protezione del suolo.

32.

Inoltre, andrebbe riconosciuto che le misure della PAC coprono soltanto i terreni agricoli cui vengono destinati i pagamenti per azienda. Il CdR sostiene le proposte della Commissione volte a chiarire e specificare ulteriormente le norme relative ai suoli nel contesto della riforma generale della PAC. In particolare approva l'attuale proposta di nuove BCAA relative alla protezione delle materie organiche, fra cui il divieto di bruciare le stoppie e di procedere ad una prima aratura delle zone umide e dei suoli ricchi di carbonio.

33.

Il CdR sostiene il lavoro svolto attualmente dalla Commissione per integrare meglio la protezione del suolo in altri ambiti politici pertinenti. Ciò comprende la messa a punto di un European Innovation Partnership on Agriculture Productivity and Sustainability (Partenariato europeo per l'innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura) incentrato sulla gestione dei terreni, la definizione di un piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee e l'attuazione della politica di coesione.

34.

Vi sono legami evidenti tra la gestione del suolo e la diffusione di sostanze inquinanti: si tratta di una questione importante e urgente che mette a rischio la qualità delle risorse idriche di tutta Europa. La qualità delle acque è minacciata dall'erosione del suolo e dalla dispersione di nutrienti e pesticidi provenienti dai terreni agricoli. La direttiva sui nitrati (91/676/CEE), la direttiva sulle acque sotterranee (2006/118/CE) e la direttiva quadro sulle acque non prevedono direttamente l'adozione di atti specifici riguardanti il suolo, nonostante l'importanza della diffusione di sostanze inquinanti. Una volta contaminate, le acque sotterranee possono impiegare diverse centinaia di anni per depurarsi: il CdR invita quindi ad adottare misure adeguate per combattere il degrado dei suoli e i rischi di diffusione di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee come pure in altri corsi d'acqua.

35.

Benché si debba continuare a dare la priorità alla prevenzione del degrado dei suoli, la situazione attuale di alcuni suoli europei richiederà anche l'adozione di misure di bonifica. Il CdR approva la proposta della Commissione secondo cui, nel prossimo periodo di programmazione (2014-2020), i fondi di coesione e il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) dovranno seguitare a sostenere il recupero di siti contaminati. Occorre che gli enti locali e regionali continuino ad essere consapevoli del fatto che notevoli risorse del fondo di coesione restano disponibili per le regioni ammissibili che intendano lottare contro il degrado dei suoli.

36.

Il CdR chiede alla Commissione di garantire nel programma di sostegno LIFE+ ulteriori possibilità di progetti per il suolo. Nel prossimo periodo potrebbe essere prevista una gamma più vasta di modalità di finanziamento. Secondo le disposizioni attuali, i progetti che rientrano nel capitolo Politica e governance ambientale devono avere una funzione esemplare e/o essere innovativi. Tuttavia, in molti casi l'approccio ai problemi del suolo non richiede tanto delle innovazioni, quanto piuttosto la reiterazione e la prosecuzione di attività avviate in precedenza.

Legislazione

37.

Il CdR accoglie con favore la proposta della Commissione di effettuare un riesame della direttiva concernente la valutazione dell'impatto ambientale, riesame che offrirà l'opportunità di tenere maggiormente conto delle questioni inerenti al suolo nella fase iniziale della progettazione. Sarà importante che la Commissione valuti in che modo creare incentivi per ridurre le emissioni di carbonio e preservare la materia organica del suolo, tenendo conto del settore relativo all'uso del suolo, ai cambiamenti di uso del suolo e alla silvicoltura (il cosiddetto LULUCF) nell'ambito dell'impegno dell'UE a contrastare i cambiamenti climatici da qui al 2020.

Livello internazionale

38.

Il degrado del suolo può avere effetti transfrontalieri (ad es. le emissioni di gas a effetto serra, la diffusione di sostanze inquinanti, l'erosione dei sedimenti, la perdita di carbonio del suolo, la diffusione della contaminazione al di là dei confini). I suoli europei sono un importante pozzo di assorbimento e anche una fonte potenziale di gas a effetto serra, tra cui le emissioni di N2O.

39.

Il CdR approva gli sforzi costruttivi compiuti dalla Commissione alla conferenza Rio+20 e l'inserimento del tema del degrado del suolo nel documento finale (8), e la invita a mantenere la politica del suolo tra le proprie priorità in occasione di conferenze internazionali come le riunioni dell'UNFCCC e altri forum pertinenti, tra cui la Convenzione sulla diversità biologica. Il CdR si rallegra anche del fatto che la Commissione, insieme con la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD), sostenga attivamente un'iniziativa incentrata sugli aspetti economici del degrado dei terreni e intesa a creare incentivi all'investimento in strategie di gestione sostenibile dei suoli. Infine, il CdR accoglie con favore l'intenzione espressa dalla Commissione di impegnarsi a livello internazionale per promuovere l'istituzione di un gruppo intergovernativo sul suolo.

D.    Sussidiarietà, proporzionalità e miglioramento normativo

40.

Di per sé, il documento della Commissione non solleva alcun problema di sussidiarietà o proporzionalità, poiché si tratta di una relazione sull'attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo. Esso, tuttavia, fa indirettamente riferimento a possibili atti legislativi dell'UE sulla protezione del suolo, i quali solleverebbero questioni di questo tipo.

41.

Quegli Stati membri che si oppongono alla proposta di direttiva quadro del 2006 e hanno bloccato il passaggio dell'atto legislativo in sede di Consiglio nel 2010 adducono motivi di sussidiarietà. Il problema tuttavia è che mentre alcuni Stati membri dispongono già di una legislazione avanzata in materia di protezione dei suoli, altri non hanno un quadro giuridico in materia o ne hanno uno molto meno articolato. Il CdR invita gli Stati membri ad adottare misure nazionali, e immediatamente chiede che:

gli Stati membri che dispongono già di una politica in materia di protezione del suolo, se necessario, la estendano;

gli Stati membri che hanno in questo campo una politica articolata svolgano una funzione di collegamento per gli Stati che non hanno una tale politica, grazie alla condivisione della loro esperienza. Il CdR invita la Commissione ad accompagnare tale processo;

gli Stati membri che non hanno ancora una politica in materia ne istituiscano una nel prossimo futuro, in attesa di progressi a livello europeo.

Il CdR apprezza le misure della Commissione che consentono agli Stati membri di formulare e adottare provvedimenti in materia di difesa del suolo nell'ambito delle proprie competenze.

42.

Il degrado dei suoli e tutti gli effetti da esso prodotti, tra cui la perdita di gas a effetto serra, la contaminazione, la compattazione, la diffusione di sostanze inquinanti e l'impermeabilizzazione, hanno effetti transfrontalieri e quindi richiedono (come minimo) un coordinamento delle politiche a livello europeo. Ad esempio, la presenza di suoli compattati o degradati, che non sono in grado di trattenere l'acqua piovana, può aumentare il rischio di inondazioni nei paesi vicini. L'inquinamento del suolo può provocare anche l'inquinamento delle acque e l'eutrofizzazione, fenomeni che non si fermano alle frontiere tra Stati. I sedimenti trascinati dall'erosione del suolo in un paese possono bloccare dighe o danneggiare infrastrutture, come ad esempio i porti, in altri paesi; i suoli contaminati rischiano di inquinare le acque sotterranee nei paesi vicini. La legislazione europea è quindi considerata come un modo per proteggere gli utilizzatori dei terreni in un determinato paese dalle conseguenze dannose di pratiche attuate in un altro paese, delle quali non sono responsabili (9). Quando si verificano effetti transfrontalieri, le iniziative di cooperazione tra enti regionali e locali sono essenziali per affrontare il problema.

43.

A sei anni dalla pubblicazione della strategia tematica, gli effetti negativi del degrado dei suoli europei continuano a farsi sentire. È difficile, quindi, immaginare in che modo anche una strategia tematica riveduta, senza una direttiva quadro, possa essere sufficiente per assicurare un livello elevato di protezione dei suoli in tutti gli Stati membri e superare i problemi di cui sopra. Sono quindi necessari maggiori sforzi da parte della Commissione e degli Stati membri per assicurare la protezione dei suoli.

44.

Per garantire il rispetto del principio di proporzionalità, la futura legislazione UE sulla protezione del suolo deve lasciare agli Stati membri margini di manovra sufficienti per individuare le misure più adatte al livello territoriale e amministrativo più opportuno. Questo sarebbe determinante per far sì che vengano debitamente considerate le specificità regionali e locali in fatto di variabilità del suolo, utilizzi del territorio, condizioni climatiche e aspetti socioeconomici locali.

E.    Conclusioni

45.

Il CdR apprezza il lavoro svolto dalla Commissione nell'attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo. I suoli europei sono fondamentali per il nostro sostentamento e devono essere protetti. L'importanza del suolo come risorsa non rinnovabile essenziale per un ambiente sostenibile dovrebbe essere riconosciuta mediante l'adozione di politiche e misure generali di protezione.

46.

I suoli vanno protetti al fine di:

garantire la disponibilità, attuale e futura, di alimenti sicuri e di qualità;

contribuire a mantenere pulite le acque superficiali e sotterranee;

stoccare il carbonio, ridurre le emissioni di gas a effetto serra e adattarsi ai cambiamenti climatici;

contribuire alla gestione naturale e alla mitigazione degli effetti delle inondazioni e di altre catastrofi naturali;

salvaguardare la biodiversità e proteggere le sue componenti;

conservare spazi ricreativi sani;

preservare la geodiversità, il patrimonio culturale e archeologico.

47.

In tutti i paesi europei possono verificarsi diversi problemi del suolo, talvolta con conseguenze gravi, irreversibili e costose. Essi sono principalmente causati da contaminazione del suolo, smottamenti, perdita di materia organica, erosione, salinizzazione, desertificazione e impermeabilizzazione. Occorrono ulteriori politiche e normative a livello UE e misure nazionali a livello degli Stati membri nonché, se non ancora adottate, anche delle normative per la protezione del suolo al fine di garantire le funzioni fondamentali svolte e i beni e servizi ecosistemici forniti dai suoli all'economia, alla società e all'ambiente in Europa. I costi dell'azione regolamentare dovrebbero essere messi a confronto con quelli della non azione in termini di costi indiretti derivanti dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento idrico, dalla gestione delle alluvioni, dai problemi di salute pubblica, ecc. Nel 2006 la Commissione ha stimato che i costi complessivi derivanti dal degrado dei suoli nell'UE-25 poteva raggiungere i 38 miliardi di euro l'anno.

48.

La qualità del suolo è strettamente correlata ad altre problematiche ambientali di rilevanza UE (ad esempio l'aria, la qualità delle acque, i rischi di inondazione, la biodiversità, i cambiamenti climatici, le energie rinnovabili, ecc.). La futura politica dei suoli deve riconoscere i propri collegamenti con altri obiettivi dell'UE in materia ambientale (come la direttiva quadro sulle acque). Anche se molte disposizioni dell'UE in vigore contengono alcuni elementi di protezione del suolo, a tale riguardo non è stata adottata nessuna legislazione specifica globale. Le norme esistenti sono generalmente limitate a specifici utilizzi o gestione dei terreni e non coprono interamente tutti i tipi di suoli e terreni.

49.

Gli enti locali e regionali devono esaminare l'occupazione del suolo nei loro territori e valutare le misure da adottare se le tendenze riscontrate appaiono insostenibili. Queste attività possono essere sostenute tramite gli orientamenti della Commissione sull'impermeabilizzazione del suolo e anche con l'attuazione in corso dei quattro pilastri della strategia tematica per la protezione del suolo. Gli enti locali e regionali dovrebbero anche continuare a dare un contributo proattivo a tale strategia, ad esempio sostenendo lo sviluppo di codici locali di buone pratiche relative alla protezione del suolo.

50.

Le lacune nelle misure di protezione del suolo si possono affrontare meglio partendo da una base comune per tutta l'UE e stabilendo un quadro generale e dei principi comuni cui devono aderire tutti i paesi. Sarebbe quindi opportuno adottare una direttiva quadro sulla protezione dei suoli, benché sia essenziale che questa politica non sia inutilmente prescrittiva, ad esempio per mezzo di norme quantitative e valori limite. Il principio di sussidiarietà è fondamentale in quest'ambito per via delle notevoli differenze che si riscontrano tra i suoli delle diverse regioni d'Europa. Le strategie di protezione del suolo dovrebbero quindi dipendere dalle situazioni ed essere basate sui rischi e proporzionate, e tenere conto delle specificità regionali. Per garantire la protezione del suolo è necessario adottare misure specificamente mirate. L'attuazione di questa politica avviene principalmente a livello locale e regionale, e perciò le misure normative devono essere adottate a tale livello. Occorre un migliore monitoraggio dei suoli per contribuire a sviluppare, sostenere e valutare gli approcci regionali in materia di protezione del suolo.

51.

La politica di protezione del suolo deve trovare il giusto equilibrio tra, da un lato, azione a livello europeo e, dall'altro, rispetto dei principi di sussidiarietà e miglioramento normativo, per evitare che si creino nuovi oneri amministrativi inutili e costi sproporzionati. La normativa UE sul suolo dovrebbe quindi essere concepita in modo tale da intervenire soltanto in caso di necessità.

Bruxelles, 30 novembre 2012

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


(1)  http://ec.europa.eu/dgs/jrc/downloads/jrc_reference_report_2012_02_soil.pdf

(2)  Agenzia europea dell'ambiente/Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea, 2012: State of Soil in Europe, http://ec.europa.eu/dgs/jrc/downloads/jrc_reference_report_2012_02_soil.pdf

(3)  Cfr.: http://eusoils.jrc.ec.europa.eu/projects/SOCO

(4)  Overview of best practices for limiting soil sealing or mitigating its effects ("Panoramica delle migliori pratiche per limitare l'impermeabilizzazione dei suoli o mitigarne gli effetti") (aprile 2011).

(5)  Cfr.: http://eusoils.jrc.ec.europa.eu/projects/soil_atlas/index.html

(6)  European Atlas of Soil Biodiversity ("Atlante europeo della biodiversità dei suoli").

(7)  JRC Soil Projects.

(8)  http://www.uncsd2012.org/thefuturewewant.html

(9)  Ufficio europeo per l'ambiente (UEA) (2011), Soil: Worth Standing your ground for. Arguments for the Soil Framework Directive ("Non perdere terreno: argomenti per la direttiva quadro sulla protezione del suolo").


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