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Document 52011IP0057

Aspetti pratici della revisione degli strumenti UE per sostenere il finanziamento delle PMI nel prossimo periodo di programmazione Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2011 sugli aspetti pratici della revisione degli strumenti dell’UE per il sostegno al finanziamento delle PMI nel prossimo periodo di programmazione

GU C 188E del 28.6.2012, p. 7–9 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

28.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 188/7


Mercoledì 16 febbraio 2011
Aspetti pratici della revisione degli strumenti UE per sostenere il finanziamento delle PMI nel prossimo periodo di programmazione

P7_TA(2011)0057

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2011 sugli aspetti pratici della revisione degli strumenti dell’UE per il sostegno al finanziamento delle PMI nel prossimo periodo di programmazione

2012/C 188 E/02

Il Parlamento europeo,

visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.

considerando che nell’UE 23 milioni di piccole e medie imprese (PMI), che corrispondono a circa il 99 % di tutte le imprese e da cui dipendono oltre 100 milioni di posti di lavoro, danno un contributo fondamentale alla crescita economica, alla coesione sociale e alla creazione di posti di lavoro, sono un’importante fonte d'innovazione e svolgono un ruolo essenziale per il mantenimento e la crescita dell’occupazione,

B.

considerando che la limitata possibilità per le PMI di avere accesso ai finanziamenti è un ostacolo rilevante alla creazione e alla crescita di tali imprese, e che il problema è stato acuito dall’attuale crisi finanziaria ed economica,

C.

considerando che attualmente, per varie ragioni, i mercati finanziari dell’UE non sono in grado, in molte aree, di fornire alle PMI finanziamenti sufficienti, anche se le forme tradizionali dei prestiti alle PMI sono rimaste abbastanza stabili durante tutta l'attuale crisi; considerando che è necessario adoperarsi al fine di escludere in futuro una minore disponibilità delle banche a finanziare le PMI in seguito alle riforme in corso delle regolamentazioni bancarie internazionali e alla loro applicazione in Europa,

D.

considerando che il settore europeo delle PMI è molto eterogeneo e comprende un gran numero di microimprese, imprese familiari che operano con successo in settori tradizionali, e un numero crescente di nuove start-up e di imprese high-tech altamente innovative a rapida crescita; considerando che questi diversi modelli di business hanno problemi diversi e, pertanto, esigenze diverse per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti; considerando che le PMI aventi un indice di leva finanziaria (leverage ratio) elevato, cioè un alto grado di finanziamento mediante ricorso al credito, sono molto più vulnerabili in caso di crisi o se i loro progetti, più rischiosi, vanno incontro a difficoltà,

E.

considerando che un settore bancario sempre più sensibile in materia di capitali e di rischio sta imponendo condizioni più severe per il finanziamento dei prestiti, tra cui maggiori requisiti in termini di garanzie collaterali e premi di rischio più elevati, e che le banche sono sempre più restie a finanziare con prestiti tradizionali progetti imprenditoriali più rischiosi, che coinvolgono start-up e implicano prodotti innovativi e anche trasferimenti di imprese,

F.

considerando che le imprese altamente innovative e a rapida crescita sono essenziali per la futura competitività dell’economia europea e per la creazione di posti di lavoro, specialmente nei mercati che guidano la transizione ad un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse,

G.

considerando che dalle statistiche risulta che le PMI europee continuano ad essere meno propense di altre PMI, ad esempio quelle statunitensi, a prendere in considerazione la possibilità di ricorrere al finanziamento con capitale di rischio,

H.

considerando che molti intermediari finanziari, a livello europeo e nazionale, sono scoraggiati dagli oneri amministrativi creati dalle complesse regolamentazioni finanziarie europee e dagli orientamenti politici e operativi per i programmi di finanziamento europei,

I.

considerando che le istituzioni europee dovranno ora valutare e rivedere gli attuali strumenti di sostegno al finanziamento delle PMI, guardando al prossimo periodo di programmazione nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale,

Rafforzare le modalità di finanziamento delle PMI che funzionano

1.

osserva che un gran numero di PMI continuerà a dipendere principalmente da crediti e prestiti per quanto riguarda i finanziamenti esterni; è preoccupato per il fatto che un settore bancario sempre più sensibile in materia di capitali e di rischio chiede ora maggiori garanzie collaterali e premi di rischio più elevati, due richieste che hanno come risultato l'insufficienza dei finanziamenti e la perdita di affari e di opportunità occupazionali in questo vastissimo settore dell'economia; considera perciò essenziale, per lo sfruttamento delle potenzialità di crescita e di occupazione offerte dalle PMI, la disponibilità di programmi di garanzia per i crediti e per i prestiti; ritiene necessario far leva sulle possibilità offerte dai programmi esistenti a livello nazionale e unionale, e dà il proprio appoggio all’importante ruolo svolto dai prestiti BEI alle PMI;

2.

richiama l’attenzione sulla necessità di tener conto degli interessi delle PMI qualora si stabiliscano per le banche requisiti patrimoniali più elevati in termini di capitale proprio, come propone il Comitato di Basilea;

3.

accoglie con favore la creazione di un nuovo strumento di microfinanziamento dell'UE per l'occupazione (strumento di microfinanziamento Progress), che aumenta le opportunità per coloro che desiderano avviare un'impresa nell'UE; rileva che nell'Unione vi è un divario potenziale a livello di mercato tra la domanda e l'offerta di microcredito; riconosce la necessità di finanziare i fornitori di microcrediti, dal momento che il sostegno finanziario contribuirebbe alla sostenibilità di questa attività e consentirebbe allo strumento di rispondere alla crescente domanda dei micromutuatari; sottolinea che l'Unione deve incoraggiare gli investimenti su piccola scala, offrire alle microimprese la possibilità di crescere e, in particolare, sostenere le categorie – ad esempio, i giovani imprenditori – che hanno difficoltà a trovare opportunità di prestito per le loro idee imprenditoriali;

4.

è pienamente favorevole a continuare ad applicare gli strumenti di garanzia previsti nel quadro del Programma per la competitività e l'innovazione (CIP), del meccanismo di ripartizione dei rischi e di finanziamento (Risk-Sharing and Financing Facility) a titolo del Settimo programma quadro, e dei Fondi strutturali (JEREMIE), allo scopo di favorire i prestiti alle PMI, e nell’ambito dell’iniziativa JASMINE per sostenere le istituzioni di microfinanza; mette in rilievo che la corretta applicazione di tali strumenti è attualmente ostacolata da procedure amministrative oltremodo complesse; chiede alla Commissione di fare in modo che sia più facile avvalersi dei Fondi strutturali in relazione agli strumenti per il finanziamento delle PMI, particolarmente per finanziare fondi di rotazione per regimi di garanzia, evitando però di creare strutture che siano doppioni di sistemi esistenti, ad esempio a livello nazionale;

5.

ritiene che in particolare i finanziamenti per il CIP siano insufficienti e che occorra compiere una valutazione di tale programma per quanto riguarda il suo ambito di copertura; invita la Commissione e gli Stati membri a provvedere affinché nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale il finanziamento degli strumenti finanziari innovativi risulti più efficace;

6.

chiede di aumentare in misura significativa i finanziamenti per gli strumenti finanziari innovativi nell’ambito del bilancio dell’UE, al fine di venire incontro ai bisogni di finanziamento delle PMI, e, alla luce della strategia Europa 2020 e delle iniziative faro intersettoriali, incoraggia l’attuazione di strumenti congiunti con il gruppo BEI, in particolare attraverso sistemi di ripartizione del rischio; chiede di dotare i programmi futuri della flessibilità necessaria per evitare il ricorso a soluzioni di tipo unico da applicare in tutti i casi, che risultano inappropriate;

Rimediare alle inefficienze del mercato

7.

sottolinea la necessità che le start-up e le imprese innovative abbiano un migliore accesso agli strumenti finanziari basati - o quasi basati - su capitale di rischio, che il mercato non fornisce ancora in misura sufficiente; chiede alla Commissione di garantire che la prossima generazione di programmi ponga maggiormente l’accento sugli strumenti di finanziamento mezzanino («mezzanine»), e le chiede di sostenerli con fondi e meccanismi di ripartizione dei rischi;

8.

osserva che le imprese altamente innovative e a rapida crescita hanno bisogno di accedere a mercati obbligazionari e di venture capital (capitali di rischio) europei più vasti; esorta la Commissione a prendere l’iniziativa per eliminare le barriere allo sviluppo di tali mercati in Europa, a espandere i meccanismi di ripartizione del rischio per gli investimenti azionari, a sostenere le emissioni di obbligazioni societarie comuni («pooled») e a incoraggiare gli Stati membri a sostenere le attività dei «business angel» fornendo incentivi fiscali agli investitori;

9.

osserva che l’attuale struttura del finanziamento delle PMI in molti paesi europei, sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta, è fortemente influenzata dai regimi fiscali e di sostegno, i quali forniscono forti incentivi al finanziamento mediante ricorso al credito e disincentivi al finanziamento azionario; invita la Commissione a prendere iniziative per fare aumentare la consapevolezza dei problemi creati dagli incentivi sbagliati che fornisce il quadro normativo e per incoraggiare gli Stati membri a compiere le necessarie riforme;

Eliminare le barriere amministrative

10.

è preoccupato per la complessità delle regolamentazioni finanziarie unionali e degli orientamenti per gli strumenti finanziari europei, in particolare quando i fondi e i programmi europei sono utilizzati per sostenere singole imprese fornendo loro finanziamenti d'importo relativamente modesto; ritiene che il dispendio di tempo e di denaro per gli adempimenti imposti da queste regolamentazioni sia sproporzionato rispetto ai benefici ottenuti dal destinatario finale del finanziamento; chiede, in relazione agli strumenti finanziari innovativi, una razionalizzazione della gestione, una maggiore efficienza degli aspetti amministrativi e di reporting e una maggiore efficacia in termini di costi; ribadisce che le banche, gli intermediari e i beneficiari non devono essere scoraggiati o dissuasi dal ricorrere a programmi e fondi a causa degli oneri amministrativi che ciò comporta; chiede alla Commissione di proporre normative e orientamenti semplificati e meno dispendiosi, specialmente per i programmi destinati a sostenere finanziamenti d'importo modesto alle PMI sotto forma di garanzie e strumenti mezzanini o di capitale di rischio;

11.

plaude all’istituzione, nel 2010, del Forum sul finanziamento delle PMI ed esorta la Commissione a migliorare ulteriormente la cooperazione con le banche nazionali di sviluppo e di credito ordinario, al fine di mettere in comune le esperienze, scambiarsi le migliori pratiche, sviluppare sinergie e individuare modi per semplificare e razionalizzare i programmi dell’UE per il finanziamento delle PMI;

12.

fa osservare che attualmente le misure di sostegno finanziario alle PMI fanno parte di un gran numero di programmi unionali diversi, quali il CIP, i Fondi strutturali (JEREMIE), il Settimo programma quadro e altri, e rileva una mancanza di coerenza fra questi programmi; invita la Commissione a introdurre maggiore coerenza tra i vari programmi che forniscono garanzie e ad assicurare un buon equilibrio fra i regimi nazionali e dell’UE che sostengono il finanziamento dell’innovazione o la provvista di venture capital a favore delle PMI; sollecita la Commissione a istituire uno sportello unico per i vari strumenti di finanziamento dell'UE destinati alle PMI;

*

* *

13.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


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