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Document 52008IP0310

Futuro del settore ovicaprino in Europa Risoluzione del Parlamento europeo del 19 giugno 2008 sul futuro del settore ovicaprino in Europa (2007/2192(INI))

GU C 286E del 27.11.2009, p. 41–45 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

27.11.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 286/41


Giovedì 19 giugno 2008
Futuro del settore ovicaprino in Europa

P6_TA(2008)0310

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 giugno 2008 sul futuro del settore ovicaprino in Europa (2007/2192(INI))

2009/C 286 E/10

Il Parlamento europeo,

visto lo studio dal titolo «Il futuro del settore delle carni ovine e caprine in Europa», commissionato dal Parlamento europeo,

vista la sua posizione del 13 dicembre 2007 sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 21/2004 per quanto riguarda la data d'introduzione dell'identificazione elettronica degli animali delle specie ovina e caprina (1),

visto l'articolo 45 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A6-0196/2008),

A.

considerando che il settore ovicaprino nell'Unione europea conta importanti aziende agricole tradizionali che consentono la sopravvivenza di migliaia di produttori e forniscono prodotti di qualità eccezionale, con caratteristiche specifiche, come pure prodotti derivati, e apportano un essenziale contributo socioeconomico alle zone rurali dell'Unione,

B.

considerando che l'allevamento ovicaprino, compreso l'allevamento di razze tradizionali, svolge un ruolo ambientale fondamentale, tra cui la preservazione naturale di zone meno fertili e la salvaguardia del paesaggio e di ecosistemi sensibili; che spazi naturali, come i pascoli, si sono preservati per secoli grazie all'allevamento ovicaprino; che inoltre il comportamento alimentare degli animali in questione, che sono soliti brucare, contribuisce a mantenere la biodiversità della flora, a proteggere la fauna selvatica e a ripulire gli spazi naturali dalla materia vegetale secca, il che è essenziale, nei paesi mediterranei, ai fini della prevenzione degli incendi,

C.

considerando che il settore ovicaprino dell'Unione, che si concentra nelle zone svantaggiate, sta subendo un grave declino in termini di produzione e un esodo di produttori e denota un'assenza totale di attrattiva per i giovani allevatori ovicaprini,

D.

considerando che la febbre catarrale degli ovini, che colpisce attualmente l'Europa, è particolarmente grave a causa della sua durata, della sua propagazione e della diffusione di vari sierotipi della malattia in zone finora indenni nonché delle gravi conseguenze socioeconomiche derivanti dai limiti posti alla circolazione del bestiame e al commercio,

E.

considerando che il settore ovicaprino dell'Unione è caratterizzato da bassi redditi per i produttori, da un declino della produzione interna e da una flessione dei consumi, soprattutto tra le giovani generazioni, ed è esposto a una crescente concorrenza sul mercato interno,

F.

considerando che il rialzo dei prezzi dei mangimi e, in generale, degli input di produzione minaccia in particolare l'allevamento ovicaprino, aumentando i costi ed esercitando ulteriore pressione sul settore che già versa in una situazione critica sul piano della competitività,

G.

considerando che l'attuale congiuntura e la prevista evoluzione della domanda mondiale e dei prezzi dei prodotti agricoli e dei mangimi impongono che si eviti, nella misura del possibile, la dipendenza dell'Unione europea dai prodotti dell'allevamento e dai mangimi importati e che si assicuri un miglior equilibrio di tali prodotti e soprattutto dei prodotti tradizionali e protetti dell'allevamento ovicaprino, per i quali esisteva un'autosufficienza del mercato dell'Unione,

H.

considerando che le dimensioni di produzione del settore ovicaprino differiscono in modo significativo tra il nord e il sud dell'Unione,

I.

considerando che gli ovini, che sono da sempre esposti a varie malattie note, si trovano ora ad essere pesantemente colpiti anche da patologie emergenti come la febbre catarrale degli ovini,

J.

considerando che nell'Unione la carne di agnello non beneficia in modo significativo dei fondi comunitari per la promozione dei prodotti agricoli e che occorre una campagna di promozione sostenuta che consenta di far evolvere le preferenze dei consumatori,

K.

considerando che l'imminente valutazione dello stato di salute della politica agricola comune (PAC) offre l'opportunità di considerare idonei strumenti di intervento e un sostegno della PAC al settore ovicaprino;

1.

riconosce la necessità urgente che il Consiglio dei ministri dell'agricoltura e la Commissione prendano delle misure per garantire un futuro redditizio e sostenibile della produzione di latte e di carni d'origine ovicaprina nell'Unione, rilanciare il consumo dei prodotti in questione e mantenere e attirare giovani allevatori ovicaprini verso tale settore; sostiene la necessità di preservare queste aziende di allevamento tradizionali e rispettose dell'ambiente che hanno la funzione di rifornire il mercato comunitario e di assicurare una fonte di approvvigionamento di prodotti dell'allevamento ovicaprino nell'Unione europea;

2.

rileva l'intenzione della Commissione di operare una revisione delle sue politiche, ove si dimostri che c'è stato un impatto negativo; accoglie positivamente l'ulteriore riferimento a questo aspetto specifico nel contesto della recente comunicazione della Commissione dal titolo «In preparazione “della valutazione dello stato di salute” della PAC riformata» (COM(2007)0722);

3.

invita il Consiglio dei ministri dell'agricoltura e la Commissione a prevedere un ulteriore sostegno finanziario urgente per i produttori di latte e di carni d'origine ovicaprina dell'Unione europea, al fine di sviluppare nell'Unione europea una produzione ovicaprina dinamica, autosufficiente, orientata al mercato e al consumatore; invita inoltre il Consiglio dei ministri dell'agricoltura e la Commissione a pensare al futuro di tali settori nell'ambito della valutazione dello stato di salute della PAC, attraverso l'attuazione di una serie di misure che consentano agli Stati membri una certa flessibilità di scelta tra le seguenti opzioni di finanziamento, tenendo tuttavia presente la necessità di evitare distorsioni di concorrenza sul mercato interno:

introduzione di un nuovo piano ambientale di mantenimento della produzione ovina per capo che sia a) finanziato direttamente dai fondi comunitari, oppure b) cofinanziato dall'Unione e dai governi nazionali, al fine di arrestare la flessione della produzione; tali finanziamenti sarebbero legati ai benefici ambientali associati alla produzione ovina, oltre che al conseguimento di obiettivi tecnici e qualitativi delle zone di produzione,

analisi della disponibilità e dell'uso dei fondi inutilizzati nell'ambito del primo e del secondo pilastro della PAC, al fine di riassegnare tali fondi al settore ovicaprino,

modifica dell'articolo 69 del regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori (2) nel quadro della valutazione dello stato di salute della PAC, affinché gli Stati membri possano destinare fino al 12 % dei loro pagamenti nazionali a interventi di sostegno delle filiere in difficoltà e a misure di mantenimento dell'attività agricola nelle zone svantaggiate,

inclusione delle misure a favore dei produttori ovicaprini fra le nuove sfide emerse dalla valutazione dello stato di salute della PAC nell'ambito del secondo pilastro, misure alle quali potranno essere destinate le risorse risultanti dalla modulazione;

4.

invita la Commissione a prevedere stanziamenti di pagamento supplementari per gli allevatori tradizionali di razze ovicaprine tradizionali e regionali e rare delle zone di montagna e di altre zone con particolari difficoltà, al fine di preservare gli ovini e la varietà biologica dell'agricoltura in determinate zone sensibili;

5.

nell'ambito del processo di semplificazione attinente alla valutazione dello stato di salute della PAC, invita la Commissione a concedere 14 giorni di preavviso agli allevatori per le ispezioni di eco-condizionalità effettuate presso le aziende agricole;

6.

sottolinea che gli utili del produttore sulla carne ovina, in termini di percentuale del prezzo al dettaglio, sono insufficienti e richiama l'attenzione sulla propria dichiarazione sulla necessità di uno studio e soluzioni all'abuso di potere dei grandi supermercati operanti nell'Unione europea (3); plaude al fatto che la Commissione abbia istituito un gruppo ad alto livello sulla competitività dell'industria agroalimentare, che esaminerà la situazione relativa al potere di mercato nella distribuzione e si attende che rappresentanti del Parlamento siano associati a tali lavori;

7.

invita la Commissione a esaminare la catena di approvvigionamento di carni ovine e caprine per garantire che i produttori ricevano un equo reddito dal mercato;

8.

invita la Commissione a prevedere sistemi di vendita diretta da parte dei produttori e delle organizzazioni di produttori al fine di limitare gli aumenti artificiosi di prezzo;

9.

sottolinea che la produzione di latte ovicaprino deve essere incoraggiata al pari della produzione di carni ovicaprine, soprattutto al fine di garantire l'esistenza dell'intera catena di trasformazione del latte e la produzione di formaggi la cui tipicità e qualità sono ampiamente riconosciute;

10.

invita il Consiglio dei ministri dell'agricoltura e la Commissione a studiare la possibilità d'introdurre un finanziamento comunitario per l'applicazione, in tutta l'Unione, del sistema elettronico di identificazione dei capi, prevista per il 31 dicembre 2009, in quanto, anche se migliorerà la tracciabilità, la gestione delle greggi e la lotta contro la frode, il sistema comporterà nuovi oneri amministrativi e costi elevati per questo settore in crisi;

11.

chiede alla Commissione di migliorare la sua capacità di reazione al manifestarsi di epizoozie gravi, come la febbre catarrale degli ovini che attualmente imperversa, mediante una nuova strategia veterinaria per l'Unione, il finanziamento della ricerca, l'indennizzo delle perdite, gli anticipi sui pagamenti, ecc.;

12.

invita il gruppo negoziale dell'Unione europea presente ai colloqui in seno all'Organizzazione mondiale del commercio a ridurre la portata delle riduzioni tariffarie previste sulla carne ovina e a garantire che l'Unione possa far ricorso all'opzione «status di prodotto sensibile» per i prodotti di carne ovina;

13.

invita la Commissione a rivedere gli attuali regimi di gestione delle quote delle importazioni, per garantire che la carne di agnello prodotta nell'Unione europea non sia esposta a concorrenza sleale;

14.

invita la Commissione a introdurre un sistema di regolamentazione obbligatorio delle etichette a livello UE per i prodotti a base di carne ovina, che preveda un logo comune per permettere ai consumatori di distinguere tra i prodotti dell'Unione e i prodotti provenienti da paesi terzi, introduca una serie di criteri, tra cui un sistema di qualità per gli allevatori e l'indicazione del paese d'origine per far sì che i consumatori siano pienamente informati circa il luogo di origine del prodotto; ritiene che il sistema debba essere concepito in modo da evitare di compromettere i sistemi di etichettatura promozionale esistenti a livello di Stato membro e di regione;

15.

sottolinea che gli strumenti più efficaci e sostenibili per aiutare il settore consistono nello sviluppare il mercato e nel comunicare con i consumatori mettendo in evidenza i benefici nutritivi e salutari dei prodotti e promuovendo i consumi;

16.

invita la Commissione ad aumentare l'attuale bilancio annuale dell'Unione europea per la promozione alimentare, che ammonta a 45 000 000 EUR per il 2008, a garantire i finanziamenti per la carne ovina dell'Unione, nonché a modificare, semplificare e razionalizzare le regole pratiche che disciplinano l'esecuzione finanziaria, affinché i prodotti a base di agnello possano beneficiare di un accesso significativo al bilancio;

17.

invita la Commissione e gli Stati membri a rivalutare il ruolo fondamentale svolto dall'allevamento ovino nella valorizzazione economica e sostenibile delle zone maggiormente in difficoltà e nell'assetto territoriale nonché a favorire in via prioritaria l'insediamento di nuovi agricoltori in tale filiera;

18.

invita la Commissione a coordinare le campagne promozionali per i prodotti di carne ovina e caprina a indicazione geografica protetta (IGP) e a denominazione d'origine protetta (DOP) e a identificare gli Stati membri destinatari di tali campagne, al fine di massimizzare i consumi;

19.

invita la Commissione a condurre una campagna d'informazione generale a livello dell'Unione, rivolta ai consumatori e basata su azioni innovative, che potrebbero andare dalla distribuzione, nei punti vendita, di varie preparazioni destinate al consumo sino a campagne che vedano protagonisti grandi chef europei, per sottolineare le qualità del prodotto e far conoscere le sue applicazioni culinarie;

20.

invita la Commissione e gli Stati membri a predisporre programmi che incoraggino i produttori a riunirsi in consorzi di produzione e commercializzazione, a praticare la commercializzazione diretta nonché a produrre ed etichettare determinate qualità di carni e prodotti lattieri ovicaprini (ad esempio produzioni biologiche o specialità regionali);

21.

invita la Commissione a fornire assistenza all'apertura di mercati di esportazione per le carni e frattaglie ovine dell'Unione europea nei paesi dove attualmente si applicano limitazioni ingiustificate;

22.

invita la Commissione a includere il settore ovicaprino nel secondo programma comunitario in materia di salute (2008-2013) (4) al fine di persuadere i consumatori, e soprattutto i giovani che sono scarsi consumatori di prodotti ovicaprini, in merito ai benefici per la salute e all'apporto proteinico assicurato dalla carne ovina e caprina, e a svolgere negli Stati membri un'attiva campagna d'informazione sulle carni ovine e caprine e loro derivati;

23.

invita la Commissione a sostenere la ricerca e lo sviluppo nel comparto dei «piccoli ruminanti», concentrando l'attenzione sia sull'innovazione tecnica delle aziende agricole sia sulle innovazioni per i prodotti a base di carne di agnello, i formaggi e i prodotti derivati quali la lana e le pelli, conosciuti come il «quinto quarto», dove il rendimento finanziario è attualmente pressoché trascurabile;

24.

mette in guardia contro il rischio che le professioni di allevatore di ovini, di pastore, di mungitore e tosatore possano scomparire, e chiede alla Commissione che la strategia per il settore includa azioni in materia d'informazione dell'opinione pubblica e scambi di operatori tra i centri di formazione, nonché programmi di mobilità tra gli Stati membri per gli operatori e gli allievi degli istituti agricoli;

25.

sottolinea la necessità di migliorare la disponibilità di prodotti medicinali e veterinari per il settore ovicaprino a livello dell'Unione mediante aiuti alla ricerca farmaceutica e di semplificare le autorizzazioni all'immissione in commercio;

26.

esorta la Commissione, con riguardo tra l'altro alla febbre catarrale degli ovini, a portare avanti la ricerca delle cause e delle possibilità di lotta alle epizoozie, a mettere a punto un'efficace strategia di lotta, a coordinare gli sforzi degli Stati membri in tale ambito, a favorire l'elaborazione di vaccini, mettere a punto un'efficace strategia di vaccinazione e a sostenere finanziariamente la vaccinazione dei capi di bestiame; chiede di stralciare al più presto possibile dall'elenco le misure adottate per legge nell'ambito della lotta ad una epizoozia ma rivelatesi col tempo inefficaci;

27.

invita la Commissione a presentare proposte sulla trasparenza dei prezzi nel settore per fornire informazioni ai consumatori e ai produttori sui prezzi dei prodotti;

28.

invita la Presidenza del Consiglio e la Commissione a monitorare attentamente il settore ovicaprino nell'Unione europea e a riferire regolarmente al Parlamento in merito alle modifiche apportate alla politica seguita in tale settore;

29.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  Testi approvati, P6_TA(2007)0619.

(2)  GU L 270 del 21.10.2003, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 470/2008 (GU L 140 del 30.5.2008, pag. 1).

(3)  Testi approvati del 19.2.2008, P6_TA(2008)0054.

(4)  Decisione n. 1350/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, che istituisce un secondo programma d'azione comunitaria in materia di salute (2008-2013) (GU L 301 del 20.11.2007, pag. 3).


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