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Document 92002E003530
WRITTEN QUESTION E-3530/02 by Erik Meijer (GUE/NGL) to the Commission. Competition between large ports with a common hinterland and squandering of public money in an effort to beat the competition.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3530/02 di Erik Meijer (GUE/NGL) alla Commissione. Concorrenza tra grandi porti con un hinterland comune e spreco di denaro pubblico per far fronte alla concorrenza.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3530/02 di Erik Meijer (GUE/NGL) alla Commissione. Concorrenza tra grandi porti con un hinterland comune e spreco di denaro pubblico per far fronte alla concorrenza.
GU C 222E del 18.9.2003, pp. 82–83
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3530/02 di Erik Meijer (GUE/NGL) alla Commissione. Concorrenza tra grandi porti con un hinterland comune e spreco di denaro pubblico per far fronte alla concorrenza.
Gazzetta ufficiale n. 222 E del 18/09/2003 pag. 0082 - 0083
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3530/02 di Erik Meijer (GUE/NGL) alla Commissione (10 dicembre 2002) Oggetto: Concorrenza tra grandi porti con un hinterland comune e spreco di denaro pubblico per far fronte alla concorrenza 1. Rammenta l'attuale Commissione la discussione tenuta dalla Commissione precedente con il Parlamento europeo sulla necessità di regolamentare la concorrenza tra i porti marittimi, discussione che alla fine non ha condotto a proposte al riguardo nella sua proposta di direttiva sull'accesso al mercato dei servizi portuali destinata a promuovere la concorrenza tra i porti marittimi, esaminata in prima lettura dal Parlamento europeo il 14 novembre 2001? 2. E' la Commissione a conoscenza del fatto che il problema della concorrenza riguarda soprattutto i porti della riva orientale del Mare del Nord che servono più o meno lo stesso hinterland densamente popolato, vale a dire i porti, situati in quattro diversi Stati membri, di Amburgo, Brema, Amsterdam, Rotterdam, Anversa, Zeebrugge e Dunkerque che, di conseguenza, si fanno concorrenza per gli stessi carichi invece di cercare di trovare una ripartizione dei compiti? 3. E' la Commissione altresì a conoscenza del fatto che, nel corso degli anni, la concorrenza tra le città portuali di cui nel quesito 2 ha fatto sì che ciascuna facesse offerte sempre migliori grazie a investimenti pubblici, fosse creata una capacità eccessiva rispetto allo sviluppo del volume del trasporto marittimo, ci fosse una lotta continua per offrire tariffe più basse di quelle del vicino concorrente, fino a rendere quanto più opaco possibile il proprio impegno finanziario e a spiare la concorrenza? 4. Ricorda la Commissione quanto è stato difficile giungere, all'interno dell'Unione europea, a un sistema comune per la raccolta dei rifiuti delle imbarcazioni e dei residui dei carichi applicabile sia al Mare del Nord e al Mar Baltico che al Mediterraneo? Riconosce che esistono grandi differenze tra i piccoli porti lontani gli uni dagli altri con una sfera di influenza limitata, come in molti casi quelli sulle rive del Mediterraneo, e i grandi porti situati nella reciproca sfera di influenza nel territorio densamente popolato del Mare del Nord? Può essere imposto un tipo di gestione comune a livello dell'Unione europea a porti che operano in circostanze molto diverse o ritiene che vi sia motivo di favorire la creazione di regolamentazioni su minore scala per porti che esercitano una forte influenza sulle reciproche attività? 5. Accetta la Commissione il fatto che, per quanto riguarda la concorrenza tra i porti, l'esistenza o meno dell'Unione europea non fa alcuna differenza? O tenta di giungere a una soluzione del problema al di là della direttiva proposta? Ne deriveranno proposte di regolamentazione e costituisce la nota promessa un primo passo in questo senso? Risposta data dalla sig.ra de Palacio a nome della Commissione (12 febbraio 2003) 1. e 5. La Commissione rimanda a tutte le precedenti discussioni su una politica europea per la regolamentazione dell'attività dei porti e desidera ricordare all'onorevole parlamentare che le regole del trattato sugli aiuti di Stato sono applicabili anche ai porti. L'essenza di queste regole è stata illustrata nella comunicazione della Commissione al Parlamento e al Consiglio, del 13 febbraio 2001, Migliorare la qualità dei servizi nei porti marittimi, passaggio essenziale per il sistema dei trasporti in Europa(1). In seguito alle richieste del Parlamento e del Consiglio, è stato fornito loro un documento più dettagliato per facilitare l'attuale dibattito sulla direttiva sui servizi portuali. 2. a 4. La Commissione è consapevole del fatto che, in particolare dal completamento del mercato interno, esiste un'intensa competizione tra porti, soprattutto in quelle zone in cui i porti servono essenzialmente l'entroterra principale, come per esempio nell'Europa nordoccidentale, nonostante la competizione tra porti non si limiti a tale situazione. La Commissione è inoltre consapevole del fatto che gli enti pubblici e privati dei porti dell'Europa nordoccidentale hanno realizzato investimenti significativi negli ultimi anni e continuano a farne. Non vi sono indicazioni che tali investimenti abbiano portato ad un significativo eccesso di capacità. Al contrario, alcuni elementi indicano che si è generalmente trovato un equilibrio tra domanda ed offerta. Si possono effettuare investimenti pubblici ammesso che vengano rispettate le norme del trattato CE sugli aiuti di Stato. La Commissione è pronta ad esaminare i reclami come ha sempre fatto in passato, al fine di stabilire se le norme sono state rispettate. Tuttavia, non ritiene che si debba istituire un ente di gestione operativa per tutta l'Unione che distribuisca i carichi e gli scambi tra i porti e in particolare tra i porti dell'Europa nordoccidentale, poiché un tale ente difficilmente potrebbe sostituire in maniera adeguata le attività commerciali dei porti e dei loro clienti. L'iniziativa comunitaria Interreg III 2000-2006, nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), può contribuire a promuovere la cooperazione tra porti per raggiungere uno sviluppo più equilibrato e sostenibile dei trasporti marittimi in Europa. Le autorità nazionali, regionali o locali e altri soggetti possono trattare le questioni di cui al punto 4 nell'ambito di alcuni programmi, come quelli per il Mare del Nord, il Mar Baltico, l'Europa nordoccidentale, l'Atlantico o il Mediterraneo occidentale, e lavorare insieme in tema di trasporti marittimi e cooperazione tra porti. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito http://europa.eu.int./comm/regional_policy/interreg3. (1) COM(2001) 35 def.