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Document 92002E003446
WRITTEN QUESTION E-3446/02 by Olivier Dupuis (NI) to the Council. EU-Russia summit.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3446/02 di Olivier Dupuis (NI) al Consiglio. Vertice UE-Russia.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3446/02 di Olivier Dupuis (NI) al Consiglio. Vertice UE-Russia.
GU C 222E del 18.9.2003, pp. 72–73
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3446/02 di Olivier Dupuis (NI) al Consiglio. Vertice UE-Russia.
Gazzetta ufficiale n. 222 E del 18/09/2003 pag. 0072 - 0073
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3446/02 di Olivier Dupuis (NI) al Consiglio (6 dicembre 2002) Oggetto: Vertice UE-Russia In occasione dell'ultimo vertice UE-Russia, svoltosi a Bruxelles l'11 novembre 2002, contrariamente alla prassi abituale, il Consiglio non si è avvalso dei propri servizi per garantire l'interpretazione verso le lingue comunitarie degli interventi della parte invitata ossia il presidente e la delegazione della Federazione di Russia. Stranamente, infatti, sono gli interpreti della parte invitata che hanno svolto l'interpretazione da e verso la lingua russa. Peraltro in occasione della conferenza stampa organizzata a conclusione del vertice, il Presidente Putine ha fatto dichiarazioni apertamente razziste ed insultanti, per non dire minacciose, nei confronti di un giornalista dell'Unione europea esprimendosi testualmente Se ella è disposta a diventare islamista radicale e a farsi circoncidere la invito a Mosca. Il nostro è un paese multiconfessionale e abbiamo specialisti in materia. Le raccomanderei di sottoporsi a questa operazione in modo che non ricresca più nulla. Queste parole non sono state tradotte dagli interpreti russi e sono state rese di pubblico dominio in Europa solo dopo che ne avevano riferito i mass-media russi. Premesso che, in base ad una tradizione diplomatica consolidata, sia nei paesi membri che in seno alle istituzioni dell'Unione, l'interpretazione verso la o le lingue del paese o dell'istituzione che invita viene svolta dai servizi di quest'ultimo o di quest'ultima e, a maggior ragione, in occasione di riunioni così importanti come quella di cui trattasi, quali sono i motivi che hanno indotto il Consiglio a infrangere, in occasione del vertice UE-Russia questa sacrosanta e sana norma che disciplina le relazione internazionali? Ha inoltre il Consiglio elevato formale protesta presso le autorità russe e l'Associazione internazionale degli interpreti di conferenza (AIIC) perché sanzionino questa palese violazione, da parte degli interpreti russi, delle regole deontologiche, con specifico riferimento alla regola secondo cui gli interpreti traducono integralmente gli interventi? Infine quali conclusioni trae il Consiglio in ordine al carattere razzista, insultante, per non dire minaccioso delle parole pronunciate dal Presidente della Federazione russa in occasione della conferenza stampa svoltasi l'11 novembre 2002 a Bruxelles? Risposta (5 e 6 maggio 2003) Il Consiglio fa notare all'Onorevole Parlamentare che il Vertice UE-Russia si è svolto in via eccezionale nell'edificio del Consiglio, avendone la Presidenza spostato all'ultimo momento la sede da Copenaghen a Bruxelles. Circa l'interpretazione, la prassi seguita dal Consiglio nelle proprie riunioni è quella che l'interpretazione simultanea venga affidata esclusivamente agli interpreti del Servizio comune interpretazione conferenze (SCIC) per garantirne la qualità. Tale prassi è normalmente seguita dalle varie Presidenze per l'organizzazione di riunioni ad alto livello, quali vertici bilaterali tra l'UE e Paesi terzi. Non si tratta tuttavia di una regola sacrosanta e la Presidenza ha accettato, in circostanze eccezionali e previa consultazione dello SCIC, che l'interpretazione simultanea in un'altra lingua sia assicurata dalla delegazione ospite. Nel recente vertice UE-Russia l'interpretazione simultanea in russo è stata svolta dagli interpreti dello SCIC mentre la delegazione russa ha assicurato l'interpretazione in inglese su richiesta del Presidente Putin. Gli stessi interpreti hanno quindi effettuato l'interpretazione simultanea della dichiarazione del Presidente alla conferenza stampa che ha avuto luogo al termine del vertice. Per quanto riguarda la qualità dell'interpretazione nel corso del vertice, il Consiglio non ha rivolto lagnanze né alle autorità russe né all'Associazione Internazionale degli Interpreti di Conferenza (AIIC). Peraltro non è nella politica del Consiglio commentare le dichiarazioni alla stampa fatte da Capi di Stato ospiti.