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Document 91999E001982
WRITTEN QUESTION E-1982/99 by Cristiana Muscardini (UEN) to the Commission. Safety in the city.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1982/99 di Cristiana Muscardini (UEN) alla Commissione. Sicurezza nelle città.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1982/99 di Cristiana Muscardini (UEN) alla Commissione. Sicurezza nelle città.
GU C 203E del 18.7.2000, pp. 103–104
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1982/99 di Cristiana Muscardini (UEN) alla Commissione. Sicurezza nelle città.
Gazzetta ufficiale n. 203 E del 18/07/2000 pag. 0103 - 0104
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1982/99 di Cristiana Muscardini (UEN) alla Commissione (5 novembre 1999) Oggetto: Sicurezza nelle città E' opinione comune che in molte città europee il livello della sicurezza sia in diminuzione, creando timore e preoccupazione tra le popolazioni. Pur non essendo il settore di stretta competenza comunitaria, la Commissione 1. è ugualmente in grado di fornire dati statistici sul fenomeno? 2. Non potrebbe suggerire agli Stati membri di collegare telematicamente ad una centrale operativa delle forze di pubblica sicurezza (le tecnologie sono ormai alla portata di tutti) quei pubblici dipendenti che lavorano sulle strade o quei privati che svolgono una funzione pubblica come i taxisti, affinché segnalino immediatamente, magari premendo un solo bottone, una situazione di pericolo e di grave rischio, per un intervento immediato? Risposta data dal sig. Vitorino in nome della Commissione (3 dicembre 1999) 1. Come mette in rilievo l'onorevole parlamentare, il trattato di Amsterdam non prevede in forma esplicita una competenza comunitaria in materia di sicurezza urbana. Nel quadro delle discussioni al Consiglio europeo di Tampere, peraltro, i capi di Stato e di governo hanno manifestato l'auspicio che vengano sviluppati programmi nazionali di prevenzione della criminalità. Per conseguire tale obiettivo, strumenti essenziali sono lo scambio delle migliori pratiche e il rafforzamento delle reti di cooperazione, che potrebbero concentrarsi in via prioritaria su temi quali la delinquenza giovanile, la criminalità urbana e i reati connessi alla droga. In tale ottica, si è chiesto di esaminare la possibilità di elaborare un programma finanziato dalla Comunità. Per quanto riguarda la raccolta di dati statistici sui fenomeni connessi alla criminalità, essa viene attualmente effettuata dagli Stati membri in modo autonomo, secondo criteri specifici a ciascuno e in virtù della rispettiva normativa interna, il che rende ancora impossibile raffrontare e mettere in relazione i dati disponibili. La Commissione ritiene necessario rispondere a tale esigenza e a questo fine è in procinto di proporre il progetto per un programma che sarà denominato EUCLID. Suo obiettivo è dotare l'Unione di uno strumento di raffronto delle statistiche criminali elaborate dalle autorità di polizia e giudiziarie. Una volta adottato dal Consiglio previa consultazione del Parlamento, tale strumento verrà sviluppato in stretto collegamento con i servizi nazionali attivi in questi due settori, nonché con Eurostat ed Europol. 2. La Commissione prende atto dell'idea formulata dall'onorevole parlamentare, vale a dire collegare i pubblici dipendenti a una centrale operativa delle forze di pubblica sicurezza che possa ricevere informazioni sui reati nel momento stesso in cui si verificano. Essa desidera peraltro ricordare che in tutti gli Stati membri esiste sia un numero di emergenza unico (il 112) che un numero unico riservato ai servizi di polizia. L'ipotesi formulata dall'onorevole parlamentare, vale a dire introdurre un numero speciale riservato a talune professioni, dovrebbe essere analizzata in modo approfondito al fine di valutarne tutti i vantaggi e gli svantaggi. In un prima fase sarebbe senza dubbio opportuno esaminare le esperienze già realizzate in alcuni Stati membri ed eventualmente incoraggiare l'informazione sulle misure che devono essere adottate a livello locale e attuate di comune accordo fra le diverse parti interessate. Si potrebbe, se del caso, utilizzare il programma comunitario Oisin per incoraggiare una valutazione delle misure in questione. In seguito, su tale base, la Commissione dovrebbe valutare se si possa suggerire un'applicazione più ampia di tali disposizioni nel quadro di un approccio globale alla prevenzione della criminalità.