EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52003XR0006

Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al "Programma di lavoro della Commissione europea e priorità del Comitato delle regioni per il 2003"

GU C 128 del 29.5.2003, p. 53–56 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52003XR0006

Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al "Programma di lavoro della Commissione europea e priorità del Comitato delle regioni per il 2003"

Gazzetta ufficiale n. C 128 del 29/05/2003 pag. 0053 - 0056


Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al "Programma di lavoro della Commissione europea e priorità del Comitato delle regioni per il 2003"

(2003/C 128/09)

IL COMITATO DELLE REGIONI,

visto il Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2003 (COM(2002) 590 def.);

vista la Strategia politica annuale del CdR per il 2003, adottata dall'Ufficio di presidenza il 13 settembre 2002 (R/CdR 232/2002 punto 7);

viste le priorità della Presidenza greca dell'Unione europea;

visto il Progetto di programma operativo del Consiglio per il 2003 (14944/02);

vista la risoluzione del Parlamento europeo sul programma legislativo e di lavoro per il 2003, adottata in sessione plenaria il 5 dicembre 2002 (P5-TA-PROV(2002)592);

visto il Protocollo sulle modalità di cooperazione fra la Commissione europea e il Comitato delle regioni (DI CdR 81/2001 riv. 2);

considerando che il Comitato, nella definizione delle proprie priorità politiche, cerca di tenere pienamente conto delle priorità delle altre istituzioni dell'Unione europea;

considerando che gli enti locali e regionali sono responsabili dell'attuazione di gran parte delle politiche dell'Unione europea;

considerando che la legittimità democratica dell'Unione europea risulterebbe notevolmente rafforzata se gli enti locali e regionali contribuissero a definirne le priorità,

ha adottato all'unanimità la seguente risoluzione nel corso della 48a sessione plenaria del 12 e 13 febbraio 2003 (seduta del 13 febbraio).

Il Comitato delle regioni

1. accoglie con favore il nuovo approccio tematico e strategico adottato dalla Commissione nel programma di lavoro annuale;

2. ribadisce la volontà di partecipare al dialogo interistituzionale sulla strategia politica e programma di lavoro annuale;

3. raccomanda di ridurre i 580 titoli del programma di lavoro ridefinendo, integrando e riformulando le priorità;

3 (a) esorta la Commissione ad attuare sin d'ora la raccomandazione del gruppo di lavoro Sussidiarietà della Convenzione, secondo cui "ogni proposta legislativa dovrebbe comportare una scheda 'sussidiarietà' contenente elementi circostanziati che consentano di formulare una valutazione riguardo al rispetto del principio di sussidiarietà. Tale scheda dovrebbe fornire elementi di valutazione del suo impatto finanziario nonché delle sue conseguenze - quando si tratta di una direttiva - sulla regolamentazione che sarà attuata dagli Stati membri (a livello nazionale o a un altro livello)";

Allargamento

4. approva le iniziative chiave proposte dalla Commissione in questo settore; esprime tuttavia preoccupazione per l'insufficiente coinvolgimento degli enti locali e regionali da parte della Commissione e delle autorità nazionali, nonché per la scarsa consapevolezza, da parte di tali enti, delle conseguenze dell'adesione;

5. si rammarica del fatto che il programma di lavoro della Commissione non preveda una consultazione del Comitato delle regioni sulla maggior parte delle questioni legate all'allargamento;

6. accoglie con favore il rilievo dato all'aspetto qualitativo dell'allargamento, e sottolinea in particolare la necessità di approfondire il concetto di cittadinanza europea e la promozione della diversità culturale e linguistica;

7. fa rilevare che un dibattito pubblico su questo allargamento e su quelli che eventualmente seguiranno costituisce una premessa indispensabile per ottenere il sostegno dei cittadini; propone quindi che l'informazione e la partecipazione dei cittadini figurino tra gli obiettivi fondamentali in tal senso, e invita i politici europei di tutti i livelli di governo ad avviare un ampio dibattito pubblico sull'allargamento e sui futuri confini dell'UE;

8. esorta la Commissione e i governi dei paesi candidati ad intensificare la consultazione e l'informazione degli enti locali e regionali nella fase di preadesione e a prevedere le risorse necessarie a questo fine;

9. sottolinea la necessità di sviluppare le capacità a livello locale e regionale, dato che il successo dell'adesione dipenderà in larga misura dal livello di preparazione degli enti locali e regionali; invita la Commissione a prevedere misure a tal fine per gli enti locali e regionali dopo la conclusione del programma Phare;

10. invita a prevedere nel bilancio stanziamenti per i progetti di cooperazione con i paesi candidati, soprattutto per quelli basati sullo scambio di esperienze e sul consolidamento delle capacità; sottolinea inoltre la necessità di sviluppare ulteriormente i progetti di cooperazione con i paesi limitrofi dell'Unione europea ampliata. In tale contesto, la priorità va assegnata al Partenariato euromediterraneo e alle relazioni con i Balcani occidentali, la Russia, l'Ucraina e la Moldavia, in particolare attraverso uno studio dell'impatto economico e commerciale dell'ampliamento su tali paesi;

Stabilità e sicurezza

11. condivide la priorità assegnata dalla Commissione a questo tema e approva la prospettiva più ampia da essa adottata; è convinto che l'integrazione europea abbia dimostrato di essere lo strumento politico più efficace per garantire la pace, la stabilità, la prosperità e la libertà dei cittadini, e perciò ribadisce la posizione secondo cui, oltre alle misure di sicurezza proposte, anche le politiche per favorire la coesione economica e sociale, la diffusione dell'istruzione e della cultura, il commercio equo e lo sviluppo sostenibile contribuiscono a garantire la sicurezza dei cittadini;

12. propone inoltre, di fronte alle catastrofi naturali ed ambientali verificatesi negli ultimi anni e mesi, di includere la protezione dell'ambiente tra gli obiettivi chiave per creare un ambiente di vita sicuro, e accoglie con favore la prevista strategia integrata sui rischi, che può essere considerata come un primo passo in questa direzione;

13. sottolinea che i principi su cui è fondato lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia devono essere ugualmente validi per tutti;

14. rammenta che gli enti locali e regionali sono fra i principali garanti della stabilità e della sicurezza, e che il nuovo orientamento, volto a privilegiare tali aspetti, avrà per essi conseguenze notevoli; deplora quindi l'assenza di qualsiasi riferimento agli enti locali e regionali sia nel programma di lavoro della Commissione che nel programma operativo del Consiglio; chiede di essere consultato su tutte le questioni inerenti a questo tema, quali, ad esempio, la cooperazione euromediterranea, la comunicazione sulla prevenzione della criminalità nell'Unione europea, la creazione di un sistema europeo di gestione delle frontiere, le misure antifrode, la lotta agli stupefacenti, le relazioni con i paesi vicini all'Unione e le politiche in materia di immigrazione e asilo;

15. accoglie con favore qualsiasi progresso compiuto nel settore della politica comune in materia di immigrazione ed asilo, e giudica essenziale che tali politiche comuni siano poste in atto quanto prima; osserva tuttavia che la questione non dovrebbe essere esaminata soltanto sotto il profilo della sicurezza;

Economia sostenibile e solidale

16. raccomanda che, nel capitolo "Economia sostenibile e solidale", il programma di lavoro e le priorità della Commissione per il 2003 tengano conto sin d'ora dell'ingresso di dieci nuovi Stati membri nel 2004;

17. sottolinea l'importanza fondamentale di portare avanti il processo di Lisbona, tenuto conto del rallentamento dell'economia da un lato e dell'ingresso di nuovi Stati membri dall'altro;

17 (a) accoglie con favore il nuovo approccio coordinato della strategia europea per l'occupazione e degli orientamenti della politica economica; reputa necessario intensificare notevolmente l'attuazione della strategia di Lisbona per raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2010; considera tuttavia che le necessarie riforme strutturali non debbano andare a detrimento della coesione sociale e che vadano quindi accompagnate da investimenti cospicui sul piano economico, sociale e educativo; in tale contesto, sottoscrive la necessità di corredare il Patto di stabilità e di crescita di criteri più precisi che tengano conto degli investimenti pubblici, in particolare le spese infrastrutturali e l'aiuto all'inserimento professionale e sociale;

18. osserva che gli enti locali e regionali sono direttamente interessati dalla strategia di Lisbona e, allo stesso tempo, responsabili e in alcuni casi persino protagonisti dell'attuazione pratica di molte delle misure proposte; chiede quindi di essere maggiormente coinvolto nella definizione delle politiche in questo settore;

19. ritiene che nel quadro dell'Unione economica e monetaria occorra prestare maggiore attenzione al rapporto tra politiche monetarie di bilancio e applicazione del patto di stabilità e crescita, e che questo tema dovrebbe essere esaminato anche dal punto di vista subnazionale, dato che gli enti locali e regionali sono responsabili di buona parte della spesa pubblica (in alcuni paesi addirittura della sua quota maggiore);

20. chiede all'UE, agli Stati membri, agli enti locali e regionali e alle parti sociali di varare patti territoriali per l'occupazione, di migliorare il quadro giuridico per le imprese private, specialmente le PMI, e di attuare le necessarie riforme dei sistemi di sicurezza sociale per creare condizioni più propizie alla stabilità sociale, ad un'economia sana e al benessere dei cittadini;

21. approva che, nel programma di lavoro della Commissione e nel programma operativo del Consiglio, le questioni ambientali e sociali siano considerate parti integranti dell'economia, e non meri fattori di costo o ambiti politici separati;

22. sottolinea l'importanza, per la vita quotidiana dei cittadini, di un accesso equo ai servizi di interesse generale, e attende con interesse le prossime proposte della Commissione in materia; ribadisce che gli enti locali e regionali necessitano, in particolare, di chiarimenti sulle norme in materia di aiuti di Stato e sulla distinzione tra servizi commerciali e non commerciali (dato che questi ultimi non formano oggetto di negoziati nel quadro del GATS);

Altre priorità del Comitato

Affari costituzionali e il dibattito sul futuro dell'Unione europea

23. approva l'importanza attribuita dal programma operativo del Consiglio al dibattito sul futuro dell'Unione europea; sottolinea ancora una volta la necessità di discutere il ruolo degli enti locali e regionali nell'UE ed è lieto quindi che la Convenzione abbia posto tale tema all'ordine del giorno;

24. si compiace che il ruolo degli enti locali e regionali nell'UE figuri ormai stabilmente sull'agenda politica e giudica necessario mettere a punto strumenti atti a garantire una partecipazione adeguata degli enti territoriali all'elaborazione delle politiche dell'UE, soprattutto tenendo conto che le strutture dei governi locali e regionali nei paesi candidati sono ancora relativamente recenti e in fase di sviluppo;

25. sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo istituzionale, in linea con la sua natura di garante della sussidiarietà, della proporzionalità e della prossimità;

Strategia di comunicazione e di informazione

26. è convinto che una vera integrazione dei popoli non possa avvenire se il processo non "appartiene" ai cittadini; crede che, in un momento in cui appaiono in calo tanto la conoscenza dell'Unione da parte dei cittadini quanto il loro sostegno alla costruzione europea, sia ormai opportuno avviare un'ampia strategia di comunicazione e di informazione nell'UE; invita i politici di tutti i livelli di governo ad assumere la responsabilità del dibattito sulle questioni europee;

27. ricorda che il CdR, in quanto rappresentante degli enti locali e regionali, è l'organo più adatto a comunicare con i cittadini, e desidera partecipare più attivamente all'attuazione della strategia di comunicazione e di informazione;

Politica regionale

28. attende con impazienza l'avvio del dibattito per la definizione di una nuova politica di coesione e delle priorità per il futuro, e auspica di svolgere un ruolo di primo piano in tale ambito, grazie alla propria esperienza in campo politico, amministrativo e tecnico e alla profonda conoscenza degli enti locali e regionali che contraddistingue i suoi membri;

29. sottolinea l'esigenza di semplificare, decentrare e rendere più efficaci i fondi strutturali, giacché si tratta di una questione che resta al centro delle preoccupazioni non solo sue, ma anche dei cittadini;

30. ritiene che il concetto di coesione territoriale dovrebbe essere inserito nel trattato in quanto costituisce un complemento del principio di coesione economica e sociale;

31. evidenzia la necessità di sviluppare le aree urbane, rurali, insulari, montuose e periferiche in modo equilibrato, coordinato e sostenibile; fa rilevare che, per le zone dell'Unione europea le cui caratteristiche territoriali sono un fattore aggiuntivo di vulnerabilità, lo sviluppo di una strategia territoriale integrata nel quadro della futura politica strutturale costituisce un compito ancora più arduo e impegnativo;

32. rammenta che lo Schema di sviluppo dello spazio europeo (SSSE) dovrebbe costituire il quadro politico e normativo di riferimento per un coordinamento delle politiche di pianificazione territoriale a livello comunitario;

33. ritiene che la cooperazione regionale sia un fattore d'integrazione e apporti un vero e proprio valore aggiunto comunitario alla politica regionale;

34. incarica il proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Presidenza greca e italiana, nonché ai governi e ai parlamenti dei paesi candidati.

Bruxelles, 13 febbraio 2003.

Il Presidente

del Comitato delle regioni

Albert Bore

Top