COMMISSIONE EUROPEA
Strasburgo, 8.3.2022
COM(2022) 107 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Solidarietà europea nei confronti dei rifugiati e di coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina
1.LA SOLIDARIETÀ EUROPEA CON L'UCRAINA
L'aggressione militare non provocata e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno sconvolto il mondo. La condanna su scala mondiale è stata confermata dalla stragrande maggioranza degli Stati in sede di Nazioni Unite
. La Russia ha violato l'ordine internazionale fondato su regole e ha agito per destabilizzare l'architettura della sicurezza europea. Gli attacchi indiscriminati contro i civili hanno causato enormi perdite di vite umane, con innumerevoli tragedie per le famiglie e la distruzione di comunità pacifiche. Il popolo ucraino ha dato prova di un'eccezionale determinazione a difendere in ogni modo possibile la democrazia e la nazione.
L'UE e i suoi Stati membri, insieme ai partner, hanno svolto un ruolo di primo piano per prevenire lo spargimento di sangue e successivamente per rispondere all'attacco di Putin contro la nazione sovrana e pacifica dell'Ucraina, adottando sanzioni senza precedenti nei confronti della Federazione russa e della Bielorussia
. La loro posizione riflette anche l'ondata di orrore diffusa in tutto il mondo per il disprezzo che è stato dimostrato nei confronti della vita umana, dei diritti umani, del diritto internazionale e dei valori che ci stanno a cuore.
Questa combinazione tra il sostegno globale e unitario espresso dall'UE e la trascinante solidarietà dei singoli europei è evidente nel sostegno offerto a tutti coloro che fuggono dalla guerra. Sono ormai milioni, e aumentano di ora in ora, le persone costrette a sfollare dalle loro case e a fuggire dall'Ucraina. L'UE sta guidando le operazioni volte a fornire aiuti umanitari diretti alle vittime dell'aggressione. Gli sforzi eccezionali profusi dagli Stati membri sotto pressione sono sostenuti dall'UE attraverso la fornitura diretta di rifugi, generi alimentari e assistenza sanitaria e accordando alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina uno status chiaro attraverso un'offerta di protezione temporanea senza precedenti.
L'effetto di questa risposta politica dinamica è potenziato dalla compassione personale che milioni di europei provano per la difficile situazione dei rifugiati. La disponibilità delle famiglie ad accogliere in casa loro i rifugiati, la disponibilità delle comunità a fornire cibo e alloggio, la disponibilità delle imprese a offrire servizi e posti di lavoro, e la disponibilità dei singoli cittadini in tutta l'UE, e non solo, a offrire risorse e sostegno sono testimonianze lampanti dei valori europei in azione. Dimostrano un impegno su cui occorrerà basarsi man mano che la portata crescente della crisi dei rifugiati si combinerà con l'esigenza di offrire stabilità alle persone dopo il trauma della guerra. La Commissione pubblicherà informazioni sul sito web Europa per aiutare i cittadini e il settore privato a fare in modo che il loro sostegno alle persone in fuga dalla guerra sia fornito tramite organizzazioni fidate e corrisponda alle esigenze. È inoltre importante provvedere affinché siano fornite informazioni di qualità per contrastare la disinformazione intesa a compromettere la solidarietà europea.
L'UE è fermamente determinata ad aiutare coloro che ne hanno bisogno. Terremo fede ai nostri valori e accoglieremo con rispetto e umanità chiunque fugga dall'aggressione russa. Continueremo a intensificare la fornitura efficace di assistenza emergenziale e aiuti umanitari. La solidarietà è il criterio fondamentale con cui l'UE affronterà nei prossimi mesi la sfida dei rifugiati.
LA SITUAZIONE ATTUALE
·Al 6 marzo 2022, 1,8 milioni di persone erano fuggite dalla guerra in Ucraina.
·Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania registrano ogni giorno un enorme numero di arrivi.
Arrivi in Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania
·Alle persone arrivate negli Stati immediatamente confinanti con l'Ucraina si aggiungono quelle che si spostano in altri Stati membri: le stime fornite da alcuni di essi (ad esempio 100 000 rifugiati in Cechia, più di 40 000 in Bulgaria, più di 17 000 in Italia) continuano a cambiare man mano che le persone si trasferiscono in altri Stati membri.
·Gli ucraini rappresentano almeno quattro quinti delle persone che fuggono dalla guerra in Ucraina. Accanto ai cittadini dell'UE di ritorno vi sono cittadini di paesi terzi tra cui indiani, nigeriani e turchi.
·Alla frontiera tra Ucraina e UE si segnalano fluttuazioni giornaliere e congestioni occasionali: Frontex riferisce di ritardi sul versante dell'UE di circa un'ora nella maggior parte dei valichi di frontiera (al 6 marzo) e sul versante ucraino i ritardi sono più significativi, seppure ridotti.
·La capacità di accoglienza è attualmente adeguata, visto che molte delle persone in arrivo raggiungono rapidamente familiari o amici. Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia continuano a segnalare la disponibilità di capacità.
·Tra il 28 febbraio e il 6 marzo i cittadini ucraini hanno presentato 8 467 domande di asilo nei paesi UE+, il 39 % delle quali è stato registrato nei quattro Stati membri confinanti con l'Ucraina.
|
2.
SOSTEGNO UMANITARIO
Non siamo ancora in grado di calcolare l'intera portata della catastrofe umanitaria in Ucraina. L'Europa assiste a distruzioni e sfollamenti su una scala mai vista dai giorni più bui del secolo scorso. L'UE sta compiendo un enorme sforzo per fornire aiuti umanitari d'urgenza, di concerto con gli Stati membri, le agenzie umanitarie e gli alleati della comunità internazionale. Almeno 500 milioni di EUR a carico del bilancio dell'UE sono destinati ad affrontare le conseguenze umanitarie di questa tragica guerra, sia all'interno che all'esterno dell'Ucraina.
L'UE sta fornendo un sostegno su ampia scala all'Ucraina stessa per aiutarla a resistere alla crisi, compresa un'assistenza macrofinanziaria di emergenza di 1,2 miliardi di EUR sotto forma di prestiti e 120 milioni di EUR aggiuntivi a sostegno del bilancio ucraino. Inoltre, con l'accordo della Commissione europea, la Banca europea per gli investimenti ha annunciato la ridestinazione immediata di prestiti per 668 milioni di EUR come sostegno alla liquidità per le autorità ucraine. Prosegue il sostegno ai principali partner della società civile in Ucraina.
La catastrofe umanitaria in Ucraina...
In Ucraina le vittime civili aumentano di giorno in giorno. Anche coloro che sono al riparo dagli attacchi restano esposti a gravi rischi per via dei danni alle abitazioni, all'approvvigionamento idrico e all'elettricità. Le ostilità rendono sempre più difficile l'approvvigionamento alimentare. I servizi ospedalieri critici devono far fronte a continue interruzioni della corrente e al pericolo che ambulanze e operatori sanitari restino intrappolati negli scontri a fuoco. Per le agenzie umanitarie è sempre più complicato consegnare le forniture a chi ne ha bisogno e la difficoltà diventa sempre più acuta con l'aggravarsi del conflitto.
... richiede corridoi umanitari
La guerra non deve impedire di portare aiuto alle vittime. Gli aiuti umanitari di cui l'Ucraina ha disperato bisogno devono poter raggiungere tutte le zone del paese. I civili, indipendentemente dalla loro cittadinanza, devono poter fuggire dalle città assediate. È quindi una priorità assoluta garantire l'accesso umanitario, anche creando corridoi umanitari. Permettere un accesso sicuro e senza ostacoli agli operatori e alle forniture umanitarie è un obbligo legale imposto dal diritto internazionale umanitario. L'UE continuerà a collaborare con le organizzazioni e i partner internazionali per rendere operativi quanto prima possibile i corridoi umanitari.
Comincia ad arrivare il sostegno dei primi pacchetti di aiuto dell'UE...
È in arrivo il pacchetto di finanziamenti umanitari immediati dell'UE, pari a 85 milioni di EUR, destinato a fornire generi alimentari, acqua, medicine, capacità di assistenza sanitaria, rifugi e protezione alle persone colpite dalla guerra in Ucraina. L'UE sostiene inoltre i rifugiati in Moldova con 5 milioni di EUR, per sopperire ai fabbisogni essenziali. Parallelamente, 27 paesi stanno lavorando per consegnare oltre 100 milioni di EUR di forniture attraverso il meccanismo unionale di protezione civile (UCPM). Sono già stati consegnati alle persone bisognose in Ucraina i primi approvvigionamenti: più di 4 milioni di beni tra cui veicoli, kit di pronto soccorso medico, tende, coperte e sacchi a pelo. Sono ora in arrivo attrezzature mediche specializzate, compresi respiratori e ossigeno, dalla riserva medica strategica di rescEU.
... sfidando le difficoltà della consegna
L'UE collabora con le Nazioni Unite, la Croce rossa e le organizzazioni non governative internazionali per garantire che il sostegno umanitario sia consegnato più rapidamente possibile. La Commissione è in contatto permanente con le autorità ucraine per favorire il passaggio delle merci attraverso la frontiera con l'Ucraina. Tramite l'UCPM la Commissione sta accelerando la consegna di assistenza all'Ucraina tramite poli istituiti in Polonia, Slovacchia e Romania.
Sostenere gli Stati membri sottoposti a maggiore pressione...
Grazie a una serie di visite in loco la Commissione ha potuto vedere direttamente i cospicui programmi di sostegno avviati da Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania, e gli sforzi della vicina Moldova, per i rifugiati in arrivo alle loro frontiere. La combinazione di questo lavoro con la generosità e la compassione della popolazione di tali paesi ha portato un immediato sollievo ai rifugiati e agli sfollati che devono affrontare il trauma della fuga dalle loro case.
... con un aiuto diretto allo sforzo di solidarietà
Questo lavoro necessita di tutto il sostegno possibile da parte dell'UE. La Polonia e la Slovacchia hanno attivato il meccanismo unionale di protezione civile e iniziano a ricevere mezzi di rifugio e assistenza medica. L'arrivo di numeri così alti di rifugiati comporta sfide sanitarie specifiche e impone di effettuare controlli sanitari di base all'ingresso. I rifugiati possono essere feriti o affetti da patologie croniche che necessitano di cure mediche immediate. La COVID-19 continua a costituire una difficoltà supplementare. La Commissione e le sue agenzie stanno collaborando intensamente con gli Stati membri per assicurare l'accesso a cure sanitarie e medicine, individuare le esigenze e fornire gli aiuti operativi necessari, ad esempio letti ospedalieri, capacità chirurgiche per il trattamento delle ustioni e mezzi per il trasporto dei pazienti.
Poiché gli Stati membri possono aver bisogno di fornire molto rapidamente rifugi, approvvigionamenti e servizi, è possibile ricorrere alle norme per gli appalti pubblici urgenti come durante la crisi migratoria del 2015-2016 e la pandemia di COVID-19.
I finanziamenti dell'UE sono immediatamente disponibili per gli Stati membri attraverso i loro programmi nazionali 2014-2020 in materia di affari interni, che possono ancora essere utilizzati per offrire sostegno finanziario per elementi quali alloggi, generi alimentari e assistenza sanitaria, anche attraverso personale supplementare. La Commissione farà tutto il possibile per garantire che i fondi esistenti siano messi facilmente e rapidamente a disposizione e possano essere spesi integralmente. La Commissione propone di prorogare il periodo di attuazione di questi strumenti per concedere agli Stati membri una maggiore flessibilità: una rapida adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio permetterebbe di fornire circa 420 milioni di EUR di sostegno supplementare. Parallelamente, il sostegno agli Stati membri colpiti da questa crisi sarà prioritario per i finanziamenti di emergenza disponibili nell'ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione 2021-2027.
3.
LA SFIDA ALLE FRONTIERE
La crisi sta esercitando un'estrema pressione sulla frontiera tra UE e Ucraina. Occorre registrare le persone in arrivo, soccorrerle nelle necessità immediate e dirigerle al prossimo luogo di rifugio in condizioni di sicurezza. La procedura dev'essere eseguita rapidamente, ma mantenendo l'ordine e consentendo i controlli di sicurezza essenziali. L'UE ha la responsabilità comune di assistere le sue frontiere comuni sostenendo gli Stati membri che devono far fronte a queste pressioni eccezionali.
Sostegno alla gestione delle frontiere in Ucraina
Una prima difficoltà è posta dalla congestione sul versante ucraino della frontiera. Le autorità di frontiera ucraine devono applicare le loro regole malgrado la carenza di personale, i problemi con i sistemi informatici e il grande numero di automobili abbandonate. L'Ucraina si sforza di gestire efficacemente i flussi indirizzando le persone e semplificando le procedure. Gli Stati membri e l'UE collaborano con le autorità ucraine per aiutarle a risolvere le strozzature. È di particolare importanza adoperarsi per mantenere il libero passaggio dei beni di prima necessità verso l'Ucraina.
La maggior parte di coloro che arrivano alle frontiere tra l'Ucraina e gli Stati membri sono cittadini ucraini, i quali, se in possesso di passaporti biometrici, sono esentati dall'obbligo del visto per entrare nell'UE per un periodo di 90 giorni e possono anche passare attraverso i punti di ingresso elettronici anziché per i valichi controllati dalle guardie di frontiera. Molti si ricongiungono a familiari e amici e alcuni si sposteranno dal paese di primo ingresso per raggiungere i loro contatti in altri Stati membri. È importante che i valichi di frontiera tra gli Stati membri permettano di effettuare tali spostamenti nel modo più agevole possibile. Ma tra le persone che entrano vi sono molte categorie diverse, tra cui cittadini dell'UE che rimpatriano, persone a cui l'Ucraina ha accordato la protezione internazionale, tra cui molti bielorussi che erano fuggiti dal regime di Lukashenko, e studenti e lavoratori provenienti da paesi del mondo intero. È fondamentale che coloro che fuggono dall'aggressione russa in Ucraina vengano trattati con il più grande rispetto e riguardo, senza eccezioni.
...per mantenere attivi i flussi in condizioni di sicurezza...
Tutte queste persone hanno bisogno di un trattamento particolare. Di fronte alla sfida rappresentata dell'enorme numero di arrivi, circa 100 000 al giorno solo alla frontiera polacca, gli Stati membri hanno reagito rafforzando il personale e semplificando le procedure. È essenziale garantire un ingresso regolamentato nell'UE sulla base di norme comuni, mantenendo aperte le frontiere alle persone fuggite da zone di conflitto armato che possono avere bisogno di entrare nell'UE per motivi umanitari o di protezione internazionale. La Commissione ha già pubblicato
orientamenti operativi
per aiutare le guardie di frontiera degli Stati membri a gestire efficacemente gli arrivi, mantenendo al contempo un elevato livello di sicurezza. Tali orientamenti stabiliscono in che modo strumenti come le corsie di emergenza possano contribuire ad accelerare il sostegno alle persone vulnerabili e in che modo sia possibile semplificare alcune procedure, tra cui quelle doganali.
...attraverso il sostegno finanziario e le agenzie dell'UE
L'UE sta inoltre intensificando il sostegno finanziario agli Stati membri nell'ambito dello Strumento per la gestione delle frontiere e la politica dei visti, al fine di coadiuvare la gestione delle frontiere, ad esempio per l'identificazione all'arrivo, la prima accoglienza e l'assistenza medica
Le agenzie dell'UE forniscono inoltre personale aggiuntivo e consulenza a sostegno degli Stati membri. Al primo gruppo di 49 agenti di Frontex dispiegati alle frontiere UE-Ucraina e alla frontiera con la Moldova si stanno aggiungendo altri 162 agenti in Romania. Frontex è pronta a intensificare il sostegno inviando oltre 2 600 agenti alle frontiere UE-Ucraina. L'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (EUAA) è pronta a sostenere lo screening, la registrazione, la comunicazione di informazioni e il trattamento delle domande di asilo fornendo fino a 130 esperti. Europol fornisce un sostegno essenziale all'analisi della situazione, anche per quanto riguarda la possibile presenza di combattenti stranieri o altre minacce note alla sicurezza. Europol è presente sul terreno in Slovacchia e in Polonia e dovrebbe esserlo a breve in Romania e Ungheria. Altre agenzie dell'UE, come eu-LISA e l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, hanno rapidamente riorientato il proprio lavoro per sostenere gli Stati membri.
...e il sostegno ai paesi vicini
Dal 24 febbraio la Moldova ha dovuto gestire oltre 368 000 arrivi. Le misure di assistenza immediata e il sostegno dell'UCPM alla Moldova saranno accompagnati da ulteriori azioni per far fronte all'evolvere della situazione, compresi 15 milioni di EUR di contributo alla gestione della crisi dei rifugiati.
La Commissione aiuterà i paesi vicini a garantire il passaggio sicuro e il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi nei paesi d'origine attraverso una nuova azione di sostegno operativo e sviluppo di capacità. La Commissione effettuerà una rapida valutazione per comprendere se gli attuali progetti in Moldova debbano essere ampliati e, se del caso, fornirà sostegno anche attraverso le agenzie dell'UE.
4.
L'ACCOGLIENZA DELL'UE NEI CONFRONTI DI RIFUGIATI E SFOLLATI
Per affrontare l'attuale crisi dei rifugiati l'UE dovrà avvalersi di tutte le capacità a sua disposizione per agire rapidamente e con decisione. Si tratta di una sfida che sarà avvertita in tutta l'UE e tutti gli Stati membri dovranno sfruttare le proprie capacità per sostenere i nuovi arrivi. Oltre al sostegno finanziario, sarà necessario riunire gruppi della società civile e delle comunità della diaspora, a tutti i livelli, in grado di portare un aiuto. Dobbiamo inoltre collaborare con i nostri partner in tutto il mondo per uno sforzo comune. L'UE, coordinandosi anche con i suoi partner, sta mettendo rapidamente in atto sistemi che offrano un contesto stabile e accogliente a coloro che fuggono dalla guerra e che aiutino le amministrazioni nazionali a proseguire le attività essenziali in momenti di enorme pressione. Occorre prestare particolare attenzione alle esigenze delle persone più vulnerabili, a coloro che rischiano di essere emarginati, ma anche alle categorie maggiormente a rischio. Una quota rilevante degli arrivi è rappresentata da donne, bambini e minori non accompagnati; tra le priorità immediate figureranno quindi la fornitura di informazioni e alloggi adeguati, la prevenzione dello sfruttamento di genere, l'assistenza all'infanzia e un rapido accesso all'istruzione.
Uno status giuridico chiaro...
Per far fronte all'enorme numero di persone che fuggono dall'aggressione militare russa, l'UE sta accordando una protezione temporanea senza precedenti, che offre chiarezza e sicurezza a coloro che ne hanno estremo bisogno. Gli ucraini e le loro famiglie potranno così beneficiare di uno status sicuro che si applicherà in tutta l'Unione, anche allo scadere dello status di esenzione dall'obbligo del visto, dopo 90 giorni. Tale status si applica anche a molti altri cittadini di paesi terzi che fuggono dalla guerra, compresi quelli cui è stata concessa protezione internazionale in Ucraina e quelli che non sono in grado di rientrare in sicurezza nel proprio paese di origine. Tutti coloro che fuggono dalla guerra sono benvenuti in Europa: coloro che non godono della protezione temporanea riceveranno protezione e alloggio e, in seguito, saranno aiutati a tornare a casa in sicurezza. Si stanno ideando modalità per favorire il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi più vulnerabili. Alcuni paesi terzi hanno già collaborato con gli Stati membri per agevolare il rimpatrio dei propri cittadini; occorrerà prestare particolare attenzione alle persone più vulnerabili.
Un altro elemento centrale di questo approccio è la solidarietà tra gli Stati membri: una piattaforma di solidarietà permetterà loro di condividere informazioni sulla capacità di accoglienza, sul numero di persone che beneficiano di protezione temporanea sul loro territorio e su altre esigenze di sostegno supplementare. La Commissione e l'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo coordineranno la risposta operativa necessaria, compreso il trasferimento di persone tra gli Stati membri dell'UE e verso paesi terzi. La protezione temporanea, inizialmente concessa per un anno, potrebbe essere rinnovata automaticamente due volte, ognuna per una durata di sei mesi.
La protezione offerta da tale status include un permesso di soggiorno, assistenza sociale e assistenza sanitaria, accesso all'istruzione e al mercato del lavoro. È una dimostrazione dell'accoglienza offerta dall'UE e dagli europei, che permetterà ai rifugiati di svolgere un ruolo importante nelle nostre comunità. Contribuirà inoltre a evitare il sovraccarico dei sistemi di asilo degli Stati membri e aiuterà questi ultimi a gestire l'accoglienza dei nuovi arrivati in modo armonizzato, organizzato e prevedibile. La priorità è ora attuare in maniera rapida, adeguata e coordinata la protezione temporanea. La Commissione presenterà a breve orientamenti per aiutare gli Stati membri, e insieme alle agenzie dell'UE li aiuterà ad affrontare queste nuove sfide.
Sostegno a più lungo termine agli Stati membri...
I servizi pubblici, compresi i servizi sanitari, l'istruzione, l'alloggio e la protezione sociale, dovranno essere in grado di rispondere alle nuove richieste di coloro che fuggono dall'Ucraina, tra i quali una percentuale sempre maggiore di rifugiati potrà difficilmente contare su una famiglia alla quale appoggiarsi nell'UE. Molti servizi pubblici sono già sotto forte pressione a causa della pandemia. L'Europa deve sfruttare tutti gli strumenti a sua disposizione, ma anche la compassione e l'accoglienza dei propri cittadini, per rispettare la promessa di accoglienza nei confronti dei rifugiati.
… tramite i finanziamenti dell'UE
La politica di coesione, nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo (FSE), contribuisce già in maniera determinante alle attività degli Stati membri che affrontano le sfide migratorie; entrambi i fondi possono finanziare la capacità di accoglienza e i servizi di sostegno. La portata della sfida richiede nuove azioni per garantire un accesso effettivo al sostegno. Per questo motivo la Commissione propone di rendere più flessibile l'uso del FESR, del FSE e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) nell'ambito dell'iniziativa "Azione di coesione per i rifugiati in Europa" (CARE). Ciò consentirà di ridestinare parte dei finanziamenti rimanenti dei programmi di coesione 2014-2020 per affrontare i problemi emersi dall'inizio della guerra in Ucraina. Per aiutare ulteriormente gli Stati membri, il tasso di cofinanziamento eccezionale del 100 % applicato in risposta alla pandemia sarà prorogato di un anno. Inoltre, circa 10 miliardi di EUR provenienti dai fondi di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa per il 2022 (REACT-EU) possono essere utilizzati per rispondere a queste nuove richieste nell'ambito dell'obiettivo generale della ripresa post-pandemia.
La nuova generazione di fondi per gli affari interni per il periodo 2021-2027 apre la strada a risorse supplementari significative di cui gli Stati membri possono servirsi per garantire strutture di accoglienza efficaci che includano un sostegno specifico per le persone vulnerabili, e per gestire le procedure di asilo. Ciò sarà essenziale per rispondere alle nuove sfide in evoluzione, anche attraverso l'applicazione della protezione temporanea, e potrà inoltre aiutare la società civile nella gestione dei rifugiati. Gli Stati membri stanno ultimando i loro programmi nazionali 2021-2027 per dare avvio al sostegno. La rapida attuazione dei programmi nazionali nuovi e già esistenti fornirà risorse sostanziali, e la Commissione aiuterà gli Stati membri a ricalibrare i programmi e a fornire assistenza di emergenza se necessario. La Commissione intende inoltre agevolare il rafforzamento della solidarietà tra gli Stati membri offrendo loro la possibilità di contribuire alla dotazione del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) per il periodo 2021-2027 su base volontaria.
… e catalizzando una risposta collettiva della società...
Migliaia di cittadini, imprese e organizzazioni del settore privato stanno dimostrando, come mai prima d'ora, solidarietà e disponibilità ad agire a sostegno di coloro che fuggono dalla guerra. La Commissione aiuterà gli Stati membri e i portatori di interessi a livello nazionale e locale a convogliare l'assistenza e orientare le azioni per rispondere alle esigenze emergenti.
5.
RACCOGLIERE LA SFIDA
Le reali proporzioni della sfida che ci attende devono ancora emergere, ma al momento l'UNHCR prevede che il numero di persone in fuga dall'Ucraina potrebbe raggiungere gli 8 milioni. Di fronte a questa prova, l'UE e i suoi partner in tutto il mondo devono dimostrare la loro unità a coloro che desiderano vederli divisi o deboli. I nostri principi e i nostri valori devono essere il criterio principale che ci guida nell'impresa di aiutare coloro che ne hanno bisogno.
Dobbiamo mostrarci all'altezza del compito di ospitare coloro che fuggono dalla guerra nel nostro vicinato, anche se si trattasse di molti altri milioni di persone. Al contempo continueremo a batterci perché sia rispettato il diritto internazionale umanitario e sia garantito l'accesso effettivo degli operatori umanitari al territorio ucraino. La nostra determinazione a rispondere ai bisogni di coloro che ci chiedono aiuto e a proteggerne i diritti, le libertà e il benessere richiederà un grande sforzo di preparazione e un'attenzione ai risultati a lungo termine in tutti gli Stati membri. È essenziale un approccio unitario, che si avvalga di tutti gli strumenti e del sostegno reciproco disponibili nell'UE. Per affrontare questa sfida con tutti i mezzi necessari, possiamo attingere ai nostri numerosi punti di forza: la nostra umanità, la nostra resilienza e la nostra ingegnosità.