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PARERE
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Comitato economico e sociale europeo
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Digitalizzare il sistema energetico -
Piano d'azione dell'UE
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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio,
al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni -
Digitalizzare il sistema energetico - Piano d'azione dell'UE
[COM(2022) 552 final]
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TEN/798
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Relatore: Thomas KATTNIG
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Correlatore: Zsolt KÜKEDI
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Consultazione
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Commissione europea, 24/11/2022
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Base giuridica
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Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Sezione competente
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Trasporti, energia, infrastrutture e società dell'informazione
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Adozione in sezione
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07/03/2023
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Adozione in sessione plenaria
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22/03/2023
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Sessione plenaria n.
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577
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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198/1/7
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il CESE sostiene gli obiettivi e accoglie con favore la maggior parte delle misure proposte nel piano d'azione. In particolare, il CESE ha già chiarito il legame tra la transizione energetica e la trasformazione digitale, sottolineando i vantaggi della digitalizzazione in termini di risparmio energetico, riduzione dell'intensità energetica e migliore gestione delle infrastrutture energetiche. Tuttavia, sebbene l'atteggiamento ottimistico del piano d'azione sia fonte di ispirazione, la Commissione tende a ignorare il fatto che la realtà fisica è molto diversa dai casi d'uso della digitalizzazione menzionati nel piano d'azione.
1.2Sebbene sia l'approccio strategico che le misure specifiche del piano d'azione vadano nella giusta direzione, la Commissione non integra il piano d'azione nella politica energetica generale. Un approccio a compartimenti stagni incentrato unicamente sulla digitalizzazione e che ignora il quadro generale non genererà i benefici che sono correttamente spiegati nel piano d'azione. La digitalizzazione del sistema energetico deve creare soluzioni basate sulla collaborazione in cui gli utenti siano incentivati a partecipare al sistema energetico digitalizzato, facendo uso, ad esempio, di contatori intelligenti e di veicoli elettrici a doppia ricarica che sostengono la stabilità del sistema elettrico. Gli scambi tra pari, l'autoconsumo virtuale e la condivisione dell'energia richiedono tutti degli strumenti digitali. Tuttavia, tali pratiche risultano poco attraenti a causa degli ostacoli amministrativi oppure mancano incentivi efficaci.
1.3Il CESE conferma che è assolutamente necessario rendere il sistema energetico più intelligente e più flessibile, ma esso è attualmente messo a dura prova da carenze quali la mancanza di flessibilità della rete di trasmissione e distribuzione dovuta agli scarsi investimenti nelle infrastrutture energetiche. Sebbene alcuni fornitori di energia abbiano realizzato buoni profitti, non si è investito a sufficienza nelle reti intelligenti per conseguire gli obiettivi della transizione energetica. L'espansione e la trasformazione della rete accusano ritardi a causa del quadro normativo che non prevede incentivi per gli investimenti, tra l'altro, nella digitalizzazione e nella flessibilizzazione, e le reti esistenti sono diventate inadatte alla trasmissione e alla distribuzione di energia volatile. Al fine di evitare interruzioni di rete nel sistema energetico digitalizzato, dobbiamo iniziare con urgenza a trasformare il nostro sistema energetico sviluppando ed espandendo la rete (reti di trasmissione e distribuzione).
1.4Il CESE invita la Commissione europea a integrare le idee alla base della "promozione degli investimenti nelle infrastrutture digitali per l'energia elettrica" in una modifica dell'articolo 58 della direttiva 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, garantendo un quadro normativo che incentivi efficacemente gli investimenti nella digitalizzazione delle reti elettriche. Parallelamente, è necessario sviluppare mercati di flessibilità per rendere attraenti il consumo, la produzione e la prosumazione basati sulle tecnologie digitali.
1.5A più di sei anni dalla presentazione del pacchetto Energia pulita, sia le comunità energetiche che l'autoconsumo collettivo svolgono ancora un ruolo secondario nei sistemi energetici europei. Finora la Commissione europea ha ignorato l'esistenza di ostacoli a tali forme di produzione e consumo di energia. Gli europei devono ricevere incentivi che li convincano e li motivino infine a digitalizzare tutte le loro attività legate all'energia. In molti casi è necessario prevedere anche diritti legali e amministrativi chiari. Il CESE invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare iniziative corrispondenti, tra cui un sostegno diretto che consenta alle comunità energetiche e ai prosumatori collettivi di sviluppare appieno il loro potenziale, in modo che tali forme di produzione e consumo diventino un elemento fondamentale del sistema, soprattutto in termini di sicurezza dell'approvvigionamento. In caso contrario, gli strumenti digitali non faranno la differenza.
1.6Il CESE ribadisce che, con il giusto approccio, una struttura di approvvigionamento energetico a impatto climatico zero, decentrata e digitalizzata può avere effetti positivi significativi sull'occupazione e sull'economia, in particolare sulle economie regionali
. Nell'attuale fase di crisi l'Unione europea ha bisogno di un approccio generale alla politica energetica che combini le questioni specifiche legate all'energia e al clima con gli obiettivi della politica di coesione sociale e regionale.
1.7Tuttavia, il CESE osserva che una politica di cambiamento può avere successo solo se tiene conto delle diverse dinamiche sociali messe in moto dalla transizione e se le affronta nelle sue strategie e misure. Dovremmo rafforzare il ruolo dei consumatori attivi nella digitalizzazione e incoraggiarli ad avvalersi del maggior numero possibile di soluzioni intelligenti, in quanto possono migliorare l'efficienza e le prestazioni del mercato interno dell'energia, tenendo conto dei gestori dei sistemi di distribuzione per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Gli strumenti devono essere di facile utilizzo e occorre prestare attenzione ai gruppi vulnerabili e alle persone con disabilità. Una politica per una transizione giusta e una gestione politica attiva del cambiamento sono pertanto indispensabili. Se la dimensione sociale viene trascurata nella fase di attuazione, la trasformazione rischia di fallire a causa della resistenza pubblica.
1.8Per quanto riguarda la futura progettazione delle infrastrutture e dei sistemi energetici, il CESE ha più volte sottolineato che tutti i consumatori devono essere attivamente coinvolti nello sviluppo di sistemi energetici intelligenti e che occorre introdurre incentivi affinché la società civile possa partecipare alla transizione energetica. "Collegare gli innovatori locali e regionali", come indicato dalla Commissione al punto 7.3, è molto importante. Un'azione collettiva come la cooperazione tra città e comunità intelligenti può creare le soluzioni migliori e più accessibili di cui una regione può aver bisogno.
1.9La digitalizzazione dell'energia è già guidata dalle politiche digitali ed energetiche dell'UE, perché aspetti quali l'interoperabilità dei dati, la sicurezza dell'approvvigionamento e la cibersicurezza, la tutela della vita privata e dei consumatori non possono essere affidati al solo mercato e la loro corretta attuazione è fondamentale. In tale contesto, il CESE sottolinea che le violazioni della tutela della vita privata e l'abuso dei dati devono essere evitati con ogni mezzo. Ciò comprende non solo le precauzioni tecniche, ma anche la responsabilità e il monitoraggio di tale spazio di dati da parte delle autorità statali soggette al controllo politico e democratico. Allo stesso tempo, è necessario prestare particolare attenzione alla protezione dei dati relativi alle infrastrutture critiche.
1.10Nella sua comunicazione la Commissione afferma che è essenziale garantire che la digitalizzazione non comprometta il quadro di protezione dei consumatori già presente sul mercato interno dell'energia elettrica. Il CESE ne prende atto e aggiunge che i diritti dei consumatori devono essere adattati e migliorati nel mercato dell'energia. I consumatori non devono essere svantaggiati o sottoposti a costi eccessivamente elevati. Essi dovrebbero beneficiare di strumenti digitali che, se correttamente sviluppati, possono contribuire ad aumentare la protezione dei consumatori.
1.11Per tutte le iniziative è importante che i consumatori dispongano di un contatore intelligente a casa. Ciò non avviene ancora in molti Stati membri, motivo per cui vi è l'urgente necessità di intensificare gli sforzi per una più ampia diffusione dei contatori intelligenti quale prerequisito fondamentale per la maggior parte delle soluzioni digitali nel settore dell'energia, in particolare per la fornitura di energia elettrica e, in misura minore, di gas. Gli Stati membri che non hanno ancora completato l'installazione diffusa dei contatori intelligenti devono accelerarla e incrementarne gli obiettivi nazionali. Dai dati internazionali emerge che l'installazione di contatori intelligenti è più efficace quando gli operatori di rete sono responsabili. I contatori intelligenti dovrebbero essere considerati parte integrante della rete elettrica.
1.12Sussiste il rischio che, in assenza di un numero sufficiente di lavoratori qualificati e professionisti appositamente formati, i nuovi servizi basati sui dati e le soluzioni tecnologiche innovative non siano diffusi con sufficiente rapidità. Le misure necessarie in materia di politica del mercato del lavoro e dell'istruzione richiedono risorse finanziarie sufficienti e l'elaborazione di un piano d'azione per consentire un approccio coordinato. Il CESE ritiene che a tale riguardo sia essenziale una stretta cooperazione con le parti sociali.
1.13La cibersicurezza è un presupposto fondamentale per garantire l'affidabilità di un sistema energetico sempre più digitalizzato. Le tendenze degli ultimi decenni, in particolare gli eventi recenti, hanno dimostrato quanto siano pericolosi gli attacchi informatici e gli atti di sabotaggio contro le infrastrutture critiche. Tuttavia, i problemi possono derivare non solo da attacchi informatici o azioni di sabotaggio, ma anche da guasti di hardware e software, per cui la Commissione deve prestare particolare attenzione alla progettazione di hardware e software durante la digitalizzazione per garantire la solidità. Una perturbazione o un deterioramento delle infrastrutture critiche possono provocare devastanti difficoltà di approvvigionamento, mettendo a rischio la sicurezza pubblica. Una produzione e un uso più decentrati di energia in combinazione con Internet ampliano la "superficie di attacco" e fanno quindi aumentare i rischi connessi alla cibersicurezza. Il sistema energetico digitalizzato (sia in termini di hardware che di software) deve essere affidabile e garantire una disponibilità continua.
1.14Il CESE ritiene che una strategia combinata per la transizione energetica e la digitalizzazione nelle zone rurali non abbia ricevuto il livello di attenzione e sostegno atteso. Chiede la rapida attuazione della visione a lungo termine della Commissione per le zone rurali dell'UE e la mobilitazione delle parti interessate attraverso il patto rurale dell'UE.
2.Contesto del parere
2.1La Commissione ha pubblicato una comunicazione con l'obiettivo di promuovere la digitalizzazione del sistema energetico. Il piano d'azione dell'UE relativo alla digitalizzazione del sistema energetico mira a conseguire gli obiettivi stabiliti nella relazione di previsione strategica sulle transizioni verde e digitale, con le tecnologie digitali che contribuiscono alla creazione di una società a impatto climatico zero ed efficiente sotto il profilo delle risorse, garantendo nel contempo che tutti possano beneficiare di tale transizione.
2.2Nel suo piano d'azione dell'UE, la Commissione propone una serie di azioni in cinque settori: promuovere la connettività, l'interoperabilità e lo scambio di dati ininterrotto attraverso la creazione di uno spazio di dati comune, promuovere e coordinare gli investimenti nella rete intelligente, fornire servizi migliori basati sull'innovazione digitale per coinvolgere i consumatori nella transizione energetica, garantire la cibersicurezza del sistema energetico e assicurare che il crescente fabbisogno energetico del settore delle TIC sia in linea con il Green Deal europeo. La Commissione ritiene che la digitalizzazione possa migliorare l'accessibilità economica, la sostenibilità e la resilienza del sistema energetico dell'UE.
2.3Le soluzioni intelligenti sono concepite per offrire ai consumatori un maggiore controllo sul loro consumo energetico e sulle bollette, migliorando così la gestione del consumo di energia, anche se molti consumatori finali potrebbero essere consapevoli di questo potenziale senza richiedere una soluzione intelligente. I servizi energetici innovativi dovrebbero ridurre il consumo di energia e l'energia dovrebbe essere utilizzata quando è a basso costo. I contatori intelligenti forniscono informazioni importanti per ridurre i costi del consumo energetico, ad esempio la ricarica intelligente dei veicoli elettrici, le pompe di calore intelligenti e i pannelli fotovoltaici. I contatori intelligenti aiutano i clienti a verificare i dati contenuti nelle bollette e consentono loro di eliminare le fatture errate e la fatturazione retroattiva, che attualmente rappresentano le maggiori preoccupazioni dei consumatori. Il piano d'azione prevede il sostegno agli strumenti digitali utili agli interessi dei consumatori e, in alcuni casi, elaborati in collaborazione con loro, il miglioramento delle competenze digitali, il finanziamento di soluzioni digitali intelligenti attraverso programmi che possono contribuire a conseguire l'obiettivo di digitalizzare il sistema energetico, il sostegno alle autorità nazionali preposte alla regolamentazione nella definizione e nel monitoraggio di indicatori comuni per le reti intelligenti, la creazione di uno spazio comune europeo di dati sull'energia e il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in particolare gli operatori di rete e i fornitori di energia.
2.4Secondo la Commissione, le tecnologie TIC offrono un grande potenziale di inverdimento. Le soluzioni digitali dovrebbero contribuire a bilanciare l'approvvigionamento, lo stoccaggio e la domanda di energia e rendere il sistema energetico più flessibile, facilitando l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili decentrate. È necessario sviluppare mercati di flessibilità per rendere attraenti gli investimenti nelle opzioni di flessibilità, indipendentemente dal fatto che tali investimenti siano effettuati da produttori, consumatori o prosumatori che ricorrono agli strumenti digitali.
2.5Al tempo stesso, il piano d'azione sottolinea la necessità di frenare l'aumento del consumo energetico nel settore delle TIC. Il piano d'azione prevede inoltre la creazione di un gemello digitale della rete elettrica europea, il sostegno alle comunità energetiche attraverso strumenti digitali, lo sviluppo di un'etichettatura energetica dei computer, centri dati e blockchain e l'elaborazione di un codice di condotta dell'UE per la sostenibilità delle reti di telecomunicazione.
2.6In un sistema energetico sempre più digitalizzato con produzione, trasmissione e distribuzione decentrate di energia e dispositivi più connessi digitalmente nelle abitazioni, il rischio di spionaggio, criminalità informatica e guasti hardware connessi al consumo di energia è in aumento. La Commissione propone pertanto misure di cibersicurezza ben coordinate per rafforzare la resilienza complessiva del sistema.
2.7Il piano d'azione sottolinea che ciò richiede un'azione a medio e lungo termine, nonché un quadro di governance. La Commissione spiega che coinvolgerà un gran numero di portatori di interessi, imprese e partner internazionali e servirà fare un uso più oculato dei limitati finanziamenti pubblici e un aumento degli investimenti privati.
3.Osservazioni generali
3.1Nel suo piano d'azione, la Commissione cita correttamente l'enorme potenziale delle tecnologie digitali per aumentare la flessibilità del sistema elettrico. Il CESE sostiene tali obiettivi e accoglie con favore la maggior parte delle misure proposte nel piano d'azione. In particolare, il CESE ha già chiarito il legame tra la transizione energetica e la trasformazione digitale, sottolineando i vantaggi della digitalizzazione in termini di risparmio energetico, riduzione dell'intensità energetica e migliore gestione delle infrastrutture energetiche. Tuttavia, sebbene l'atteggiamento ottimistico del piano d'azione sia fonte di ispirazione, la Commissione tende a ignorare il fatto che la realtà fisica è molto diversa dai casi d'uso della digitalizzazione menzionati nel piano d'azione.
3.2Il CESE ritiene che le principali sfide cui deve far fronte il settore energetico siano le seguenti: diversificare le fonti energetiche europee, ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, garantire un mercato interno integrato dell'energia, migliorare l'efficienza energetica, ampliare rapidamente la rete energetica, garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, decarbonizzare l'economia, ridurre le emissioni, passare a un'economia a basse emissioni di carbonio (con tecnologie energetiche pulite e a basse emissioni di carbonio), aumentare ed espandere massicciamente le energie rinnovabili per raggiungere gli obiettivi climatici, promuovere la relativa attività di ricerca e educazione, garantire una transizione giusta e sostenere la dimensione sociale dell'energia, come la riduzione della povertà energetica. La digitalizzazione del sistema energetico è alla base di tale processo e può contribuire ad affrontare tutte queste sfide principali.
3.3Sebbene sia l'approccio strategico che le misure specifiche del piano d'azione vadano nella giusta direzione, la Commissione non integra il piano d'azione nella politica energetica generale. Un approccio a compartimenti stagni incentrato unicamente sulla digitalizzazione e che ignora il quadro generale non genererà i benefici che sono correttamente spiegati nel piano d'azione.
3.4La proposta della Commissione traccia un quadro di uno stato ideale che si basa su un sistema energetico ben sviluppato (ad esempio reti di trasmissione e distribuzione) e digitalizzato. Tuttavia, in Europa, è necessario innanzitutto sviluppare le reti di trasmissione e distribuzione prima di poter sviluppare una complessa tecnologia digitale. La digitalizzazione è inutile se l'energia gestita in modo intelligente non può essere trasmessa attraverso le reti di trasmissione dell'energia. Inoltre, un'enorme quantità di energia è sprecata nelle reti di trasmissione e distribuzione. Il costo dell'energia elettrica "verde" che non può essere utilizzata o trasmessa e che deve essere limitata ammontava a oltre 2 miliardi di EUR prima della crisi energetica e, in paesi grandi come la Germania, a oltre 12 miliardi di EUR durante la crisi energetica. Tale perdita economica si moltiplicherà, a meno che le reti elettriche e le capacità di stoccaggio compatibili con il sistema non siano ampliate rapidamente e non si trovino contemporaneamente migliori modalità di utilizzo diretto dell'energia elettrica in loco. La digitalizzazione in questo settore può contribuire a individuare tali perdite e a sfruttare i dati così generati per lo sviluppo della rete.
3.5È vero che sono necessari notevoli investimenti nelle infrastrutture energetiche per rendere le reti intelligenti. È anche vero che molti Stati membri non incentivano tali investimenti, in quanto la loro regolamentazione mostra un chiaro orientamento verso la spesa in conto capitale (CapEx) e gli investimenti nella digitalizzazione sono principalmente spese operative (OpEx). Il coordinamento e il monitoraggio di tali investimenti e dei relativi progressi non saranno sufficienti. Il CESE invita la Commissione europea a integrare le idee alla base della "promozione degli investimenti nelle infrastrutture digitali per l'energia elettrica" in una modifica dell'articolo 58 della direttiva 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, garantendo un quadro normativo che incentivi efficacemente gli investimenti nella digitalizzazione delle reti elettriche.
3.6La Commissione europea sottolinea correttamente che gli strumenti digitali svolgono un ruolo importante nello sviluppo di sistemi collettivi di autoconsumo e delle comunità energetiche. Sia gli orientamenti che la piattaforma di sperimentazione prevista possono essere utili, ma non sono gli aspetti più importanti. A più di cinque anni dalla presentazione del pacchetto Energia pulita, sia le comunità energetiche che l'autoconsumo collettivo svolgono ancora un ruolo secondario nei sistemi energetici europei. In molti casi, le ragioni principali di tale situazione sono i notevoli ostacoli burocratici e la mancanza di informazioni da parte dei consumatori e dei produttori. Finora la Commissione europea ha ignorato l'esistenza di tali ostacoli. Gli europei devono ricevere incentivi che li convincano e li motivino infine a digitalizzare tutte le loro attività legate all'energia. L'intero sistema energetico digitalizzato deve essere talmente attraente per le parti che operano al suo interno che non solo gli incentivi finanziari contribuiscono alla sua creazione, ma anche l'intero ambiente le incoraggia a creare un sistema energetico controllato, correttamente gestito e sicuro. Il CESE invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare iniziative corrispondenti, tra cui un sostegno diretto che consenta alle comunità energetiche e ai prosumatori collettivi di sviluppare appieno il loro potenziale, tenendo conto dei gestori dei sistemi di distribuzione per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. In caso contrario, gli strumenti digitali non faranno la differenza.
3.7La ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici è un altro aspetto molto promettente, che dimostra che consumatori più attivi possono contribuire direttamente alla stabilità del sistema grazie alla tecnologia digitale, comprese le TIC, sia nella rete che presso i consumatori. Tuttavia, non vi sono quasi ragioni economiche per la ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici in tutta Europa, perché il mercato non è stato concepito per fornire incentivi basati sul mercato per l'approvvigionamento di energia elettrica flessibile in entrata e in uscita. Nei suoi sforzi per riprogettare il mercato, la Commissione dovrebbe concentrarsi in particolare sulla progettazione di un mercato che renda attraenti aspetti come quelli citati nel capitolo 4.2 del piano d'azione e aiuti a integrarli, facendo in modo che la ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici possa essere utilizzata anche in futuro dagli operatori di rete come fattore di controllo del carico, di cui si dovrebbe tenere conto anche nella legislazione per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento.
3.8Il CESE ribadisce che, con il giusto approccio, una struttura di approvvigionamento energetico a impatto climatico zero, decentrata e digitalizzata può avere effetti positivi significativi sull'occupazione e sull'economia, in particolare sulle economie regionali
. Nell'attuale fase di crisi l'Unione europea ha bisogno di un approccio generale alla politica energetica che combini le questioni specifiche legate all'energia e al clima con gli obiettivi della politica di coesione sociale e regionale.
3.9Il CESE sottolinea che la progettazione tecnocratica delle condizioni del quadro economico e la promozione finanziaria delle nuove tecnologie, in particolare la digitalizzazione del sistema energetico, svolgono un ruolo importante nella transizione energetica. Al tempo stesso, il CESE osserva che una politica di cambiamento può avere successo solo se tiene conto delle diverse dinamiche sociali messe in moto dalla transizione e se le affronta nelle sue strategie e misure. Dovremmo rafforzare il ruolo dei consumatori nella digitalizzazione e incoraggiarli ad avvalersi del maggior numero possibile di soluzioni intelligenti, in quanto possono contribuire a migliorare l'efficienza e le prestazioni del mercato interno dell'energia, con la piena partecipazione di tutte le parti della catena del valore dell'energia per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Una politica per una transizione giusta e una gestione politica attiva del cambiamento sono pertanto indispensabili. Se la dimensione sociale viene trascurata nella fase di attuazione, la trasformazione rischia di fallire a causa della resistenza pubblica.
3.10La trasformazione del sistema energetico può generare profitti imprevisti per i fornitori di servizi, che possono applicare tariffe più elevate per le loro nuove soluzioni. Tuttavia, servizi, applicazioni e sistemi di gestione dell'energia innovativi possono liberare l'enorme potenziale inutilizzato per gli utenti di energia, dando sollievo ai consumatori in difficoltà per i prezzi elevati dell'energia. La digitalizzazione può contribuire a rendere comparabili i prezzi sul mercato, a rendere equi i prezzi delle opzioni di flessibilità, come il trasferimento del carico, e a rivelare in una fase precoce del processo di mercato che i consumatori di energia, come le famiglie vulnerabili, potrebbero pagare meno per il servizio fornito. Ad esempio, le soluzioni intelligenti di contabilità energetica possono offrire alle persone socialmente svantaggiate la possibilità di utilizzare la quantità di energia che sono in grado di pagare senza indebitarsi.
3.11Il CESE invita inoltre la Commissione a tenere conto della realtà del mercato dei contatori intelligenti e, se necessario, a intervenire. L'installazione prevista di contatori intelligenti potrebbe comportare costi elevati per i locatari. In pratica, la concorrenza tra i diversi fornitori di servizi di misurazione è quasi inesistente. Dalle indagini settoriali condotte in Germania e in Austria è emersa l'esistenza di un oligopolio non competitivo nel settore della misurazione divisionale
. Per garantire la concorrenza, occorre assicurare che i dispositivi di registrazione dei consumi possano essere utilizzati anche da fornitori terzi, altrimenti un cambiamento di società di fatturazione sarà sempre associato ai costi legati alla sostituzione dei dispositivi esistenti.
3.12A questo proposito, il CESE ricorda la propria posizione secondo cui è essenziale evitare che si crei una società energetica divisa in due classi. Non è concepibile che solo i nuclei familiari che dispongono delle risorse finanziarie e delle attrezzature tecnologiche adeguate beneficino della transizione energetica e che tutti gli altri debbano sostenerne i costi. Il CESE sostiene pertanto gli incentivi e gli strumenti volti all'attuazione della direttiva sull'efficienza energetica, nell'ottica di aiutare i clienti e le famiglie vulnerabili, e sottolinea che obiettivi ambiziosi in materia di teleriscaldamento/teleraffrescamento potrebbero peggiorare le condizioni degli alloggi sociali.
3.13Per quanto riguarda la futura progettazione delle infrastrutture e dei sistemi energetici, il CESE ha più volte sottolineato che tutti i consumatori (famiglie, imprese e comunità energetiche) devono essere attivamente coinvolti nello sviluppo di sistemi energetici intelligenti e che occorre introdurre incentivi affinché la società civile possa partecipare alla transizione energetica nonché contribuire a finanziarla. "Collegare gli innovatori locali e regionali", come indicato dalla Commissione al punto 7.3, è molto importante. Un'azione collettiva come la cooperazione tra città e comunità intelligenti può creare le soluzioni migliori e più accessibili di cui una regione può aver bisogno.
3.14Il piano d'azione prevede la creazione di uno spazio comune europeo di dati sull'energia e una governance solida per garantire scambi e un uso coordinati a livello dell'UE dei dati sull'energia. La digitalizzazione dell'energia è già guidata dalle politiche digitali ed energetiche dell'UE, perché aspetti quali l'interoperabilità dei dati, la sicurezza dell'approvvigionamento e la cibersicurezza, la tutela della vita privata e dei consumatori non possono essere affidati al solo mercato e la loro corretta attuazione è fondamentale. In tale contesto, il CESE sottolinea che le violazioni della tutela della vita privata e l'abuso dei dati devono essere evitati con ogni mezzo. Ciò comprende non solo le precauzioni tecniche, ma anche la responsabilità e il monitoraggio di tale spazio di dati da parte delle autorità statali soggette al controllo politico e democratico. Occorre promuovere la proprietà pubblica dei dati, dal momento che i dati costituiscono un fattore economico importante in una società in rete e digitalizzata. D'altro canto, occorre evitare i monopoli privati dei dati da parte delle grandi imprese tecnologiche (GAFA)
. Allo stesso tempo, è necessario prestare particolare attenzione alla protezione dei dati relativi alle infrastrutture critiche.
3.15Lo spazio di dati proposto è un approccio promettente, ma richiede norme chiare che disciplinino l'accesso ai dati anonimizzati per tutti i partecipanti al mercato interessati a utilizzare i dati, ad esempio per pianificare meglio gli scambi e la condivisione dell'energia. È importante approfondire rapidamente la "governance solida" menzionata nel piano d'azione, formulando i diritti di base di tutti gli operatori del mercato, compresi i consumatori, i prosumatori, i commercianti di energia ecc.
3.16Per quanto riguarda il coordinamento strategico a livello dell'UE, il piano d'azione prevede l'istituzione di un gruppo di esperti in energia intelligente (ex task force per le reti intelligenti). Il suo obiettivo è contribuire alla creazione di un quadro europeo per la condivisione dei dati connessi all'energia, rafforzare il coordinamento a livello dell'UE degli scambi di dati per il settore energetico, definire i principi guida e garantire la coerenza tra le diverse priorità e iniziative in materia di condivisione dei dati, nonché sostenere la Commissione nell'elaborazione e nella realizzazione di uno spazio comune europeo dei dati sull'energia. Il CESE sottolinea la necessità di elaborare orientamenti e obiettivi chiari in tale contesto e che il coinvolgimento delle parti sociali e della società civile organizzata è essenziale.
3.17L'idea di sostenere i gestori dei sistemi di trasmissione e di distribuzione nella creazione di un gemello digitale della rete elettrica è un approccio interessante e può contribuire a migliorare la modellizzazione della rete. Tuttavia, occorre specificare esattamente quale ruolo svolgerà il gemello digitale nella pianificazione dell'espansione della rete, nel rendere la rete più intelligente, nell'integrare le opzioni di flessibilità, tra cui le centrali elettriche virtuali, la prosumazione e la condivisione dell'energia e nell'ottimizzare la resilienza. Anche sotto questo profilo appare necessaria una modifica della direttiva 2017/944.
3.18Nella sua comunicazione la Commissione afferma che è essenziale garantire che la digitalizzazione non comprometta il quadro di protezione dei consumatori già presente sul mercato interno dell'energia elettrica. Il CESE ne prende atto e aggiunge che i diritti dei consumatori devono essere adattati e migliorati nel mercato dell'energia. I consumatori non devono essere svantaggiati o sottoposti a costi eccessivamente elevati. Dovrebbe essere prestata particolare attenzione ai gruppi vulnerabili, alle persone con disabilità e a quelle con scarse competenze digitali. Sono necessarie norme di protezione adeguate in quanto è già evidente che molti consumatori perdono la tracciabilità delle informazioni e delle bollette digitali.
3.19La comunicazione stabilisce che la digitalizzazione non dovrebbe incidere negativamente sulla possibilità che hanno gli Stati membri di stabilire prezzi regolamentati, in particolare per i clienti vulnerabili e in condizioni di povertà energetica. Gli strumenti digitali consentono inoltre alle autorità pubbliche di migliorare la mappatura e il monitoraggio e quindi di affrontare meglio la povertà energetica, mentre il settore energetico può ottimizzare ulteriormente il proprio funzionamento, concentrandosi sulla sicurezza dell'approvvigionamento, e dare la priorità all'uso delle energie rinnovabili.
3.20Il CESE accoglie con favore l'annuncio della Commissione di fare in modo che all'interno dei progetti principali di R&I si collabori per individuare, entro la metà del 2023, strategie volte a coinvolgere i consumatori nella progettazione e nell'uso di strumenti digitali accessibili e forniti a prezzi abbordabili. Il CESE sottolinea ancora una volta la necessità di investimenti significativi nella ricerca e nell'innovazione.
In tale contesto, assumono grande importanza gli investimenti pubblici in sistemi energetici intelligenti e rinnovabili, al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, di contrastare la povertà energetica, di assicurare prezzi accessibili e di creare posti di lavoro. Il CESE raccomanda ancora una volta, come già nel parere ECO/569, di applicare la regola d'oro agli investimenti pubblici. Per tutte le iniziative è importante che i consumatori dispongano di un contatore intelligente a casa. Ciò non avviene ancora in molti Stati membri, motivo per cui vi è l'urgente necessità di intensificare gli sforzi per una più ampia diffusione dei contatori intelligenti quale prerequisito fondamentale per la maggior parte delle soluzioni digitali nel settore dell'energia. Gli Stati membri che non hanno ancora completato l'installazione diffusa dei contatori intelligenti devono accelerarla e incrementarne gli obiettivi nazionali.
3.21Sussiste il rischio che, in assenza di un numero sufficiente di lavoratori qualificati e professionisti appositamente formati, i nuovi servizi basati sui dati e le soluzioni tecnologiche innovative non siano diffusi con sufficiente rapidità
. Il CESE ritiene che per conseguire gli obiettivi stabiliti debbano essere immediatamente adottate misure adeguate, in stretta cooperazione con le parti sociali.
3.22Occorrono tuttavia anche risorse finanziarie sufficienti e programmi per formare i disoccupati di lunga durata, le donne e i giovani, in particolare attraverso programmi specifici, e creare condizioni quadro attraenti per loro. Ciò comprende garanzie occupazionali, un'iniziativa in materia di formazione e qualifica professionale e un'ampia gamma di opportunità di riqualificazione e di formazione continua. Le misure necessarie in materia di politica del mercato del lavoro e dell'istruzione richiedono risorse finanziarie sufficienti e l'elaborazione di un piano d'azione per consentire un approccio coordinato.
3.23Il CESE chiede una stretta cooperazione tra gli erogatori di formazione e le imprese nella progettazione di corsi di formazione che forniscano le abilità e le competenze necessarie per la trasformazione digitale e sostenibile dell'economia, anche attraverso la formazione continua e la riqualificazione dei lavoratori e degli imprenditori. L'Anno europeo delle competenze 2023 sarà utilizzato per rafforzare e attuare efficacemente tali misure.
3.24La cibersicurezza è un presupposto fondamentale per garantire l'affidabilità di un sistema energetico sempre più digitalizzato. Le tendenze degli ultimi decenni, in particolare gli eventi recenti, hanno dimostrato quanto siano pericolosi gli attacchi informatici e gli atti di sabotaggio contro le infrastrutture critiche. Tuttavia, i problemi possono derivare non solo da attacchi informatici o azioni di sabotaggio, ma anche da guasti di hardware e software, per cui la Commissione deve prestare particolare attenzione alla progettazione di hardware e software durante la digitalizzazione per garantire la solidità. Una perturbazione o un deterioramento delle infrastrutture critiche possono provocare devastanti difficoltà di approvvigionamento, mettendo a rischio la sicurezza pubblica. Una produzione e un uso più decentrati di energia in combinazione con Internet ampliano la "superficie di attacco" e fanno quindi aumentare i rischi connessi alla cibersicurezza.
3.25L'intera catena del valore del sistema energetico, dalla produzione e trasmissione alla distribuzione e al consumatore, comprese tutte le interfacce digitali lungo il suo percorso, possono essere bersaglio degli attacchi informatici e fisici. È nell'interesse di tutti in Europa proteggere meglio queste infrastrutture critiche. L'Unione europea deve essere meglio preparata ad affrontare potenziali attacchi di questo genere. Il CESE chiede pertanto una valutazione critica immediata delle misure adottate finora e una strategia globale per proteggere l'UE da minacce quali catastrofi naturali, attacchi fisici e attacchi informatici. In tale contesto, il CESE richiama l'attenzione sugli altri suoi pareri in materia
e raccomanda che tutti gli investimenti esteri in settori strategici dell'UE siano in linea con la politica di sicurezza dell'UE.
3.26Il settore delle TIC rappresenta circa il 7 % del consumo globale di energia elettrica. Nell'ambito delle transizioni verde e digitale, è pertanto essenziale garantire che il crescente fabbisogno energetico del settore delle TIC sia ridotto in linea con l'obiettivo della neutralità climatica. Il CESE concorda sul fatto che è fondamentale affrontare la questione del consumo di energia e di risorse lungo tutta la catena del valore delle TIC e delle principali fonti emergenti aggiuntive di consumo energetico connesso alle TIC. Esistono già soluzioni per riutilizzare il calore di scarto dei centri dati per riscaldare case e imprese. È quindi importante che il calore di scarto sia trattato su un piano di parità rispetto alle energie rinnovabili nell'ambito della revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) e di altre normative in materia di energia connesse al pacchetto "Pronti per il 55 %". Tuttavia, per ottenere risultati ottimali sono necessarie soluzioni concrete e praticabili che possano fungere da migliori pratiche.
3.27Le norme tecniche interoperabili, la cibersicurezza, la protezione dei dati e altre caratteristiche fondamentali del sistema energetico digitalizzato devono essere garantite a livello mondiale, nei consessi internazionali e in cooperazione con i paesi partner. Per portare avanti le transizioni verde e digitale con i paesi partner attraverso contatti bilaterali, il CESE invita la Commissione a integrare gli aspetti digitali e verdi nei progetti, nei partenariati e negli accordi di cooperazione connessi all'energia.
4.Osservazioni particolari
4.1Il CESE ritiene che una strategia combinata per la transizione energetica e la digitalizzazione nelle zone rurali non abbia ricevuto il livello di attenzione e sostegno atteso. Chiede la rapida attuazione della visione a lungo termine della Commissione per le zone rurali dell'UE e la mobilitazione delle parti interessate attraverso il patto rurale dell'UE.
4.2Il CESE raccomanda di garantire la parità nel mercato del lavoro nel settore dell'energia, esplorando le opportunità per le donne, evitando nel contempo che la transizione energetica e la trasformazione digitale diventino trappole per la carriera e la retribuzione delle donne, ed espandere il dialogo sociale e i contratti collettivi sulla parità nelle imprese energetiche in tutta Europa.
Bruxelles, 22 marzo 2023
Christa SCHWENG
Presidente del Comitato economico e sociale europeo
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