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Document EESC-2022-04849-AC

    Parere - Comitato economico e sociale europeo - La strategia europea per l'assistenza

    EESC-2022-04849-AC

    PARERE

    Comitato economico e sociale europeo

    La strategia europea per l'assistenza

    _____________

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio,

    al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

    sulla strategia europea per l'assistenza
    [COM(2022) 440 final]

    SOC/741

    Relatrice: Kinga JOÓ

    Correlatrice: Zoe TZOTZE-LANARA

    IT

    Consultazione

    Commissione europea, 27/10/2022

    Base giuridica

    Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

    Sezione competente

    Occupazione, affari sociali e cittadinanza

    Adozione in sezione

    11/01/2023

    Adozione in sessione plenaria

    24/01/2023

    Sessione plenaria n.

    575

    Esito della votazione
    (favorevoli/contrari/astenuti)

    169/0/4

    1.Conclusioni e raccomandazioni

    1.1Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore le proposte formulate nella strategia europea per l'assistenza per azioni a livello sia dell'UE che nazionale volte a rafforzare le infrastrutture di assistenza in Europa sulla base di un approccio che coinvolga tutta la società e plaude alle proposte del Consiglio intese a garantire la prestazione di servizi di migliore qualità durante l'intero arco della vita.

    1.2Il CESE rinnova la sua proposta di istituire una garanzia europea per l'assistenza, al fine di assicurare a tutti coloro che vivono nell'Unione europea un accesso lungo tutto l'arco della vita a servizi di cura e assistenza di qualità e a prezzi abbordabili. Tale strumento contribuirebbe a un'attuazione efficace delle misure volte ad affrontare le carenze nell'assistenza e promuoverebbe condizioni di lavoro dignitose, incluso per i prestatori di assistenza informale.

    1.3Il CESE sottolinea l'importanza del sostegno alle famiglie nel loro ruolo fondamentale. Questo comprende investimenti in aspetti che vanno al di là delle politiche sociali e nelle comunità. Le famiglie, se adeguatamente sostenute e nonostante tutte le loro differenze, possono fungere da rete di sicurezza e costituire un elemento essenziale di un sistema di assistenza sostenibile fondato sulla solidarietà. È essenziale sottolineare l'importanza di dare priorità all'accessibilità economica e alla continuità dei servizi di assistenza in risposta agli shock.

    1.4Il CESE svolge un ruolo fondamentale nel fare opera di sensibilizzazione attraverso la raccolta e la diffusione di buone pratiche tra le parti sociali e le organizzazioni della società civile per quanto riguarda gli strumenti e le infrastrutture, nonché attraverso la condivisione di nuove forme di servizi di assistenza. Chiede l'assegnazione di dotazioni di bilancio specifiche per mappare le esigenze dei beneficiari e dei prestatori di assistenza e dei prestatori di assistenza domiciliare.

    1.5L'aspetto della parità di genere dovrebbe rimanere un elemento centrale dell'attuazione della strategia, anche attraverso azioni volte a contrastare gli stereotipi di genere dannosi che sono largamente presenti nei settori dell'assistenza sia formale che informale. Il CESE ribadisce che si dovrebbero compiere sforzi per incentivare un maggior numero di uomini a lavorare nel settore dell'assistenza e per garantire una migliore ripartizione dell'assistenza all'interno delle famiglie.

    1.6Il CESE sottolinea la necessità di un approccio basato sul ciclo di vita che promuova l'invecchiamento attivo e in buona salute, e nel contempo prevenga e offra protezione contro la discriminazione basata sull'età e altre forme di discriminazione, nonché contro abusi, maltrattamenti e stereotipi nei confronti degli anziani. Il CESE chiede che si elabori una strategia europea per le persone anziane.

    1.7Il CESE chiede che si mobilitino tutte le risorse per soddisfare la domanda crescente e diversificata di assistenza: occorre destinare finanziamenti adeguati alle infrastrutture di assistenza e ai prestatori di assistenza al fine di promuovere la crescita e l'occupazione. È necessario mobilitare l'intera gamma dei prestatori di assistenza, nell'ambito di solidi quadri di garanzia della qualità. Gli Stati membri devono promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità e fare in modo che i posti di lavoro nel settore dell'assistenza sociale siano interessanti, adeguatamente retribuiti e valorizzati e offrano buone prospettive di carriera.

    1.8Il CESE esorta ad assicurare una migliore fornitura di dati sulla partecipazione dei minori all'educazione e alla cura della prima infanzia, al fine di garantire la comparabilità e la disponibilità di informazioni più complete per l'elaborazione e l'attuazione delle riforme.

    1.9Il CESE chiede che le istituzioni dell'UE creino un gruppo di esperti ad alto livello, equilibrato sotto il profilo del genere, sull'assistenza a lungo termine per avviare una cooperazione formale, riunendo tutti gli attori interessati e le rispettive organizzazioni al fine di co-creare i servizi di assistenza di domani 1 . Raccomanda inoltre la significativa partecipazione dei beneficiari e dei prestatori di assistenza e delle rispettive organizzazioni durante tutto il ciclo politico.

    1.10Il CESE sottolinea la necessità di tenere conto della mobilità dei professionisti dell'assistenza e della migrazione di manodopera da paesi terzi, nonché di prendere in considerazione strumenti che consentano di fare incontrare la domanda e l'offerta e il riconoscimento delle qualifiche, e osserva che la strategia non tiene sufficientemente conto del gran numero di lavoratori privi di documenti che lavorano già prestando assistenza in Europa.

    1.11Il CESE chiede una revisione intermedia delle raccomandazioni sulla base del monitoraggio degli obiettivi di Barcellona e degli obiettivi generali delle riforme in materia di assistenza a lungo termine, seguendo il ciclo di finanziamento dell'UE.

    2.Finalità e oggetto del presente parere

    2.1Il CESE accoglie con favore le proposte formulate nella strategia europea per l'assistenza (di seguito: "la strategia") per azioni a livello sia dell'UE che nazionale volte a rafforzare le infrastrutture di assistenza in Europa, fornendo sostegno tanto ai beneficiari di assistenza (dalla nascita alla vecchiaia) quanto ai prestatori di assistenza (formale e informale), e plaude all'approccio analitico adottato nella comunicazione della Commissione al fine di individuare le carenze, le strozzature e le aree problematiche che incidono sulla fornitura di un'assistenza integrata di qualità.

    2.2La strategia in esame è in linea con il piano d'azione della Commissione europea del 2021 per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e fornisce orientamenti utili agli Stati membri su un'assistenza accessibile, adeguata e di qualità per soddisfare la domanda crescente e diversificata di assistenza, unitamente a obiettivi ambiziosi in materia di educazione e cura della prima infanzia (Early Childhood Education and Care - ECEC) e a solidi strumenti di governance per il monitoraggio delle azioni nel settore dell'assistenza a lungo termine. Essa si basa su quadri di riferimento dell'UE già esistenti 2 , il che le conferisce un carattere di trasversalità per affrontare le carenze nell'assistenza e promuovere i diritti sia dei prestatori che dei beneficiari di assistenza.

    2.3Disponiamo già di un gran numero di studi e pareri utili a orientare l'attuazione della strategia, documenti che contengono prospettive e dati su diversi aspetti del tema dell'assistenza, tra cui il genere 3 , 4 , i costi dell'assistenza informale 5 , 6 , i sistemi di assistenza a lungo termine in Europa 7 , la forza lavoro e le relative condizioni di assunzione e di lavoro 8 , 9 .

    2.4Il Parlamento europeo ha messo l'accento sull'importanza dell'accessibilità e della disponibilità dell'assistenza pubblica e sottolineato che tutte le persone dovrebbero avere diritto a una reale possibilità di scelta per quanto riguarda i servizi di assistenza adeguati a loro e alle loro famiglie (assistenza familiare, sul territorio, incentrata sul paziente, personalizzata e altre forme) 10 .

    3.Osservazioni generali

    3.1Il CESE si compiace che la strategia riconosca che l'assistenza è una responsabilità che ricade sulla società nel suo complesso e non solo sulle famiglie, e accoglie con favore le due proposte di raccomandazione del Consiglio che chiedono servizi di migliore qualità durante l'intero arco della vita. Sostiene un cambiamento di paradigma sociale sul modo in cui l'assistenza è valutata e prestata nell'Unione, conciliando i diversi aspetti culturali e le differenze sul piano nazionale.

    3.2La strategia intende orientare il dibattito sull'assistenza in Europa verso un modello di assistenza sostenibile e basato sui diritti umani che promuova la parità di genere nell'assistenza sia formale che informale e garantisca la dignità umana, una vita indipendente e l'inclusione nella comunità. La resilienza e l'adeguatezza dei sistemi di assistenza sono state messe a dura prova in tutta l'Unione durante la pandemia di COVID-19, che ha amplificato problemi strutturali quali la carenza di finanziamenti e di personale.

    3.3Per essere efficace, la strategia richiede un approccio trasformativo e ambizioso che ponga al centro i diritti e le esigenze fondamentali dei beneficiari e dei prestatori di assistenza, anche attraverso la loro piena e significativa partecipazione alle consultazioni e alle decisioni.

    3.4Il CESE sottolinea che le misure di prevenzione, abilitazione e riabilitazione dovrebbero costituire parte integrante dell'attuazione della strategia. Le azioni dovrebbero concentrarsi sempre più sull'intervento precoce, sull'invecchiamento attivo e in buona salute, sulle misure preventive e sul sostegno all'autonomia grazie a cui è possibile ridurre al minimo la necessità di ricorrere all'assistenza a lungo termine e aumentare l'inclusione nella società e la cittadinanza attiva, in particolare mediante la creazione di una strategia europea globale per le persone anziane.

    3.5Richiamandosi all'austerità di cui abbiamo fatto esperienza durante la recente crisi finanziaria ed economica, il CESE sottolinea che occorre dare priorità all'accessibilità economica e alla continuità dei servizi di assistenza in risposta agli shock attuali legati alla guerra in Ucraina, alla crisi energetica e all'attuale crisi del costo della vita.

    3.6Il CESE accoglie con favore l'integrazione sistematica della parità di genere nella strategia. Il settore dell'assistenza, sia formale che informale, è dominato dalle donne. Nell'UE il 29 % delle donne afferma che il motivo principale per cui non sono attive nel mercato del lavoro o lavorano a tempo parziale sono i compiti di assistenza di cui devono farsi carico, mentre solo il 6 % degli uomini ha indicato tale motivazione 11 . Secondo le stime, i costi di questa ineguale ripartizione delle responsabilità di assistenza sono dell'ordine di 242 miliardi di euro all'anno 12 . Le raccomandazioni costituiscono orientamenti utili per gli Stati membri per combattere gli stereotipi di genere e affrontare il divario retributivo e pensionistico di genere nonché il divario di genere nel settore dell'assistenza.

    3.7Il CESE sottolinea che l'assistenza familiare e informale è una componente importante di sistemi di assistenza sostenibili e chiede che si proceda quanto prima alla mappatura delle esigenze e delle realtà di questo tipo di assistenza. È necessario riconoscere tali prestatori di assistenza come partner per garantire la continuità dell'assistenza, fornire loro un sostegno globale, come ad esempio opportunità di formazione mediante regimi di convalida delle competenze, e assicurare la loro partecipazione al mercato del lavoro e alla vita sociale attraverso una combinazione di risorse, servizi e orari di lavoro (in base alla direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare), garantendo nel contempo l'accesso ai diritti sociali, all'assistenza di sollievo e ai servizi di salute mentale 13 .

    3.8Il CESE accoglie con favore l'attenzione che la strategia rivolge a una migliore tutela dei diritti dei prestatori di assistenza. Invita gli Stati membri a colmare le lacune nell'applicazione del diritto del lavoro dell'UE, a ratificare la convenzione n. 189 dell'OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) che stabilisce norme per condizioni di lavoro dignitose dei lavoratori domestici e ad adottare misure per regolamentare la situazione dei prestatori di assistenza conviventi 14 , inclusi quelli tra loro che sono lavoratori migranti e mobili. Osserva però che la strategia non tiene sufficientemente conto del gran numero di lavoratori privi di documenti che lavorano già prestando assistenza in Europa, e sottolinea che dovrebbe concentrarsi su tutti i prestatori di assistenza che vivono nell'UE, indipendentemente dalla loro condizione di migranti o dalla loro situazione di soggiorno.

    3.9Il CESE plaude all'impegno assunto nella strategia a migliorare le condizioni di lavoro nel settore dell'assistenza prevedendo il miglioramento del livello di competenze, la riqualificazione professionale e la convalida delle competenze, e aumentando le retribuzioni, promuovendo i diritti sociali e del lavoro, rivolgendo attenzione ai rischi per la salute fisica e psicosociale e affrontando i rischi di violenza e di molestie sul luogo di lavoro. Invita gli Stati membri a ratificare la convenzione n. 190 dell'Organizzazione internazionale del lavoro sulla violenza e sulle molestie nel mondo del lavoro. Occorre una collaborazione tra parti sociali e governi per porre fine alle forme precarie di lavoro nel campo dell'assistenza e per istituire solidi quadri normativi, finanziari e in materia di contrattazione collettiva. La carenza di personale qualificato in quasi tutti gli Stati membri mette a repentaglio l'osservanza delle norme sanitarie e di assistenza, in particolare nel contesto dei cambiamenti demografici, della mobilità dei lavoratori e dell'invecchiamento.

    4.Osservazioni particolari

    4.1Il CESE ribadisce l'urgenza di elaborare un'apposita garanzia europea per l'assistenza 15 , quale elemento essenziale per un'attuazione della strategia efficace e basata su una combinazione di politiche, pratiche e strumenti di finanziamento intesi a garantire che le azioni previste dalla strategia si integrino pienamente nei diversi quadri giuridici, politici, di finanziamento e dei servizi nei singoli Stati membri. La definizione di norme e il relativo monitoraggio sono fondamentali per realizzare miglioramenti nel settore 16 .

    4.2La strategia europea per l'assistenza dovrebbe essere integrata da un piano europeo di attuazione strutturato e da meccanismi di finanziamento. In molti Stati membri gli investimenti pubblici nell'assistenza sono insufficienti. È necessario mobilitare i fondi strutturali e di investimento dell'UE (FSE+, FESR), il dispositivo per la ripresa e la resilienza e lo strumento di sostegno tecnico per fornire sostegno agli Stati membri in settori specifici collegati all'assistenza (dall'elaborazione delle politiche all'attuazione dei servizi e al monitoraggio dell'impatto), in particolare attraverso appalti pubblici socialmente responsabili.

    4.3Sarà fondamentale valutare i progressi e l'impatto sui beneficiari e i prestatori di assistenza. Orientamenti tecnici specifici per l'elaborazione di quadri di monitoraggio e valutazione potrebbero fornire aiuto e sostegno ai ministeri degli Stati membri offrendo indicazioni specifiche sullo sviluppo di modelli di servizi di assistenza sostenibile, sulla misurazione dell'impatto e sui relativi indicatori. Il monitoraggio della Commissione europea dovrebbe includere relazioni sia sulle politiche sia sui finanziamenti e una richiesta di revisione intermedia delle raccomandazioni. Il processo del semestre europeo deve formulare raccomandazioni specifiche per paese meglio mirate per aiutare gli Stati membri a dare la priorità all'erogazione di finanziamenti adeguati per il settore dell'assistenza, finanziamenti che vanno considerati, più che un onere economico, un investimento produttivo e sostenibile.

    4.4Dopo che saranno state adottate le due proposte di raccomandazione del Consiglio, le misure e gli orientamenti dovrebbero essere rapidamente integrati nei quadri politici e giuridici nazionali. Il CESE sottolinea l'importanza dei coordinatori nazionali dell'assistenza a lungo termine per garantire la coerenza e integrare l'assistenza in altri ambiti, ministeri e livelli di governance, al di là delle sole politiche sociali e sanitarie (alloggi, trasporti, energia, economia, ecc.).

    4.5La selezione dei rischi al fine di eliminare quelli indesiderati, la commercializzazione e il fatto di privilegiare la ricerca del profitto rispetto all'assistenza e alla salute possono aggravare le disuguaglianze nell'accesso all'assistenza. Sono necessarie misure di controllo proporzionate per evitare pratiche malsane e fornire solide garanzie di servizi di alta qualità e un uso corretto dei fondi. L'assistenza a lungo termine e l'educazione e la cura della prima infanzia richiedono, a livello di singoli Stati membri, solidi sistemi di protezione sociale e servizi pubblici di qualità basati sulla solidarietà, sugli investimenti sociali e sugli attori dell'economia sociale – ad esempio le mutue – per garantire diversi tipi di sistemi di finanziamento e di condivisione dei costi per l'assistenza sia sul territorio che domiciliare da parte di prestatori di assistenza adeguatamente formati 17 . Per finanziare le prestazioni, è opportuno prevedere modalità alternative ai contributi sociali 18 . L'integrazione del sostegno volontario di organizzazioni senza scopo di lucro che operano a favore sia dell'assistenza che dei sistemi sanitari deve essere presa in considerazione, ma non come una misura di riduzione dei costi.

    4.6Per quanto riguarda le competenze nazionali e la sussidiarietà, la Commissione europea dovrebbe garantire che i servizi di assistenza di elevata qualità sviluppati dagli Stati membri siano anche inclusivi. La strategia deve garantire che ogni persona bisognosa di assistenza abbia un accesso pieno e paritario ai servizi, in particolare attraverso quadri di riferimento per la qualità solidi e vincolanti. Occorre prestare particolare attenzione ai gruppi abitualmente esclusi (Rom, migranti, ecc.) e all'impatto della discriminazione intersezionale e strutturale. Questo significa anche che le infrastrutture di assistenza devono essere rese accessibili nelle zone remote e a bassa densità demografica.

    4.7Gli investimenti nelle infrastrutture digitali possono agevolare una pianificazione e una prestazione efficaci dell'assistenza, ai fini della conservazione, dello scambio e dell'invio di dati tra i diversi soggetti prestatori di assistenza sanitaria e sociale, consentendo un controllo efficace della qualità e della parità di accesso. Un ampio ventaglio di opportunità, quali le tecnologie assistive, le misure preventive, la robotica, la telemedicina, ecc., se pienamente inclusive e accessibili, possono sostenere la diffusione, la continuità, il coordinamento e l'elevata qualità dei servizi di assistenza.

    4.8Nella proposta di raccomandazione sull'assistenza a lungo termine si osserva che i sistemi devono anche soddisfare le esigenze di sostegno delle persone con disabilità, con un chiaro riferimento alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. La Commissione dovrebbe fare in modo che i fondi dell'UE mobilitati a titolo della strategia rispettino l'obiettivo di deistituzionalizzazione e sostengano l'inclusione attraverso lo sviluppo di servizi sul territorio dotati di personale adeguatamente formato 19 . Il CESE ribadisce la necessità di sostenere i bambini e i genitori con disabilità 20 e accoglie con favore l'accento posto su questo tema nella raccomandazione relativa ai sistemi di educazione e cura della prima infanzia ("raccomandazione ECEC").

    5.Attuazione della raccomandazione relativa ai sistemi di educazione e cura della prima infanzia (ECEC)

    5.1Il CESE sostiene la revisione degli obiettivi di Barcellona volti a migliorare la disponibilità di servizi di assistenza all'infanzia accessibili, anche economicamente, inclusivi e di qualità. Gli Stati membri che hanno raggiunto o superato gli obiettivi dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla definizione di norme di qualità e sullo sviluppo di una varietà di forme di educazione e cura della prima infanzia, in funzione delle diverse fasce di età. Gli obiettivi volti a incrementare la disponibilità di educazione e cura della prima infanzia devono andare di pari passo con quadri di garanzia della qualità e condizioni di lavoro dignitose. Gli Stati membri dovrebbero elaborare indicatori per monitorare l'accesso ai modelli di assistenza tenendo conto delle preferenze nazionali e delle differenze tra Stati membri, pur nel rispetto degli obiettivi, della qualità e degli altri standard previsti dagli obiettivi riveduti.

    5.2Il CESE accoglie con favore l'invito a garantire che tutti i minori abbiano un diritto legale ad accedere a servizi di qualità, nonché l'interazione tra la strategia e la garanzia europea per l'infanzia, che porta avanti il suo approccio multigenerazionale, fondamentale per l'equilibrio tra vita professionale e vita privata e il benessere delle famiglie. L'offerta di un accesso gratuito all'educazione e cura della prima infanzia per le famiglie bisognose deve essere integrata da una serie di misure, tra cui: la fornitura di pasti gratuiti e prodotti per l'igiene gratuiti (ad es., pannolini) e l'assistenza allo sviluppo fisico e mentale (abilità motorie fini, logopedia, ecc.).

    5.3Il CESE accoglie con favore i riferimenti ai quadri dell'UE per la parità e ai minori in situazioni di vulnerabilità, al fine di creare sistemi inclusivi che rispettino tutte le forme di unione familiare. Le misure da mettere in atto dovrebbero includere attività di sensibilizzazione e la formazione del personale sui diritti dei beneficiari dei servizi e sul tema dell'inclusione e dei pregiudizi. Il CESE accoglie con particolare favore le proposte relative ai rapporti adeguati tra numero di addetti e numero di bambini, alla formazione professionale continua del personale e all'inclusione negli indicatori di requisiti temporali, aspetti questi che sono particolarmente importanti per i minori con disabilità, che spesso possono accedere solo parzialmente ai servizi di educazione e cura della prima infanzia.

    5.4Modelli di buone pratiche in materia di educazione e cura della prima infanzia devono essere al centro delle misure volte ad attuare la raccomandazione del Consiglio, sostenute da politiche e quadri di finanziamento a livello subnazionale, con l'assegnazione di dotazioni di bilancio specifiche per mappare le esigenze dei beneficiari e dei prestatori di assistenza e la sperimentazione di nuove forme di servizi di assistenza. I diritti dei minori devono rimanere un elemento centrale. Nei primi anni di vita i bambini hanno bisogno di un ambiente sano e stimolante, grazie a un'assistenza familiare o professionale: devono quindi essere disponibili diversi modelli di assistenza (centri diurni, asili nido nei luoghi di lavoro, assistenti per l'infanzia, assistenti materni/e, gruppi dedicati ai giochi, assistenza al di fuori dell'orario scolastico) per consentire ai genitori di scegliere, tenendo conto delle esigenze di sviluppo dei bambini di età diverse.

    6.Attuazione della raccomandazione sull'assistenza a lungo termine

    6.1Il CESE chiede solidi piani di attuazione che coprano l'intero spettro dell'assistenza a lungo termine. La Commissione europea dovrebbe avviare una cooperazione formale istituendo un gruppo di esperti ad alto livello sull'assistenza a lungo termine che riunisca parti sociali, organizzazioni della società civile, coordinatori nazionali, beneficiari dell'assistenza a lungo termine, in particolare anziani e persone con disabilità, e altri esperti e operatori del settore. Per orientare i lavori del gruppo si potrebbe creare una piattaforma pubblica che raccolga dati, svolga ricerche e promuova la condivisione delle buone pratiche.

    6.2Il CESE ha adottato diversi pareri sulla prestazione di assistenza a lungo termine nell'UE 21 , nei quali sottolinea la necessità di investire in un'assistenza di qualità, sostenibile e accessibile per tutti. Il CESE sottolinea la necessità di massimizzare la complementarità e le sinergie tra tutti i prestatori di cure e di assistenza in campo sanitario sia nel settore pubblico che in quello privato (con e senza scopo di lucro) allo scopo di garantire una copertura universale tenendo conto delle buone pratiche in uso negli Stati membri.

    6.3Il CESE accoglie con favore il fatto che la proposta sull'assistenza a lungo termine riconosca l'importanza degli attori dell'economia sociale in quanto prestatori di servizi. Incoraggia inoltre la Commissione a esaminare ulteriori modalità per creare canali di comunicazione strutturati tra gli attori dell'economia sociale e le istituzioni europee nello spazio politico dell'assistenza a lungo termine.

    6.4Il CESE constata l'importanza delle varie iniziative nell'ambito della duplice transizione verde e digitale per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie al fine di creare, ripensare e ristrutturare il parco immobiliare per renderlo più inclusivo e sostenibile.



    6.5Tra i modelli di buone pratiche in materia di assistenza a lungo termine si possono citare un'assistenza domiciliare più strutturata ed efficiente, nonché nuove alternative in materia di alloggio, come strutture di residenza assistite, sorvegliate o inserite all'interno della comunità, unità abitative basate sulla coabitazione o altre alternative, in funzione delle esigenze e delle preferenze dei beneficiari dell'assistenza e sulla base di quadri di qualità legalmente approvati. Si dovrebbero prendere in considerazione anche altri tipi di modelli di assistenza così da coprire l'intero spettro del settore dell'assistenza con un approccio integrato, ad esempio il sostegno alla salute mentale, le "case famiglia", i gruppi di sostegno parentale e il sostegno per l'alloggio a breve termine, in modo da agevolare la transizione da un modello all'altro in funzione delle variazioni dell'intensità o della natura dei servizi richiesti, senza interrompere la continuità dell'assistenza.

    Bruxelles, 24 gennaio 2023

    Christa SCHWENG

    Presidente del Comitato economico e sociale europeo

    _____________

    (1)    Parere del CESE sul tema La creazione condivisa di servizi di interesse generale come contributo a una democrazia più partecipativa nell'UE, GU C 486 del 21.12.2022, pag. 76 .
    (2)      Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, garanzia europea per l'infanzia, strategia europea sui diritti dei minori, direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare, strategia per la parità di genere e altre iniziative pertinenti nell'ambito del pilastro europeo dei diritti sociali.
    (3)    Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE), Disparità di genere nell'assistenza e nella retribuzione nell'Unione europea: https://eige.europa.eu/publications/gender-inequalities-care-and-pay-eu .
    (4)    Indice sull'uguaglianza di genere: https://eige.europa.eu/gender-equality-index/2022 .
    (5)    What if care work were recognised as a driver of sustainable growth? [E se il lavoro di assistenza fosse riconosciuto come uno dei fattori alla base della crescita sostenibile?]:  https://epthinktank.eu/2022/09/07/what-if-care-work-were-recognised-as-a-driver-of-sustainable-growth/ .
    (6)    Study on exploring the incidence and costs of informal long-term care [Studio sull'analisi dell'incidenza e dei costi dell'assistenza informale a lungo termine]: https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=738&langId=it&pubId=8423&furtherPubs=no .
    (7)    2021 Long-term care in the EU [L'assistenza a lungo termine nell'UE nel 2021]: https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=738&langId=it&pubId=8396 .
    (8)      Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro), Long-term care workforce: employment and working conditions [Forza lavoro nel settore dell'assistenza a lungo termine: condizioni di assunzione e di lavoro], Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo: https://www.eurofound.europa.eu/it/publications/customised-report/2020/long-term-care-workforce-employment-and-working-conditions .
    (9)    Parere del CESE sul tema Il personale sanitario e la strategia per l'assistenza per il futuro dell'Europa, GU C 486 del 21.12.2022, pag. 37 .
    (10)    Risoluzione del Parlamento europeo del 22 giugno 2022 Verso un'azione comune europea in materia di assistenza e cura.
    (11)    EIGE, ibidem.
    (12)    Ricerca PE, ibidem.
    (13)      European Charter for Family Carers [Carta europea dei prestatori di assistenza familiare]: https://coface-eu.org/european-charter-for-family-carers/ .
    (14)     GU C 487 del 28.12.2016, pag. 7 .
    (15)    Parere del CESE sul tema Il personale sanitario e la strategia per l'assistenza per il futuro dell'Europa, GU C 486 del 21.12.2022, pag. 37 .
    (16)      OCSE 2019, Improving healthcare quality in Europe - Characteristics, effectiveness and implementation of different strategies [Migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria in Europa - Caratteristiche, efficacia e attuazione delle diverse strategie].
    (17)    Parere del CESE sul tema L'impatto degli investimenti sociali sull'occupazione e sui bilanci pubblici, GU C 226 del 16.7.2014, pag. 21 .
    (18)    Event report: European Care systems: Solidarity and sustainability – friends or foes? [Relazione su un evento: sistemi europei di assistenza: solidarietà e sostenibilità - amici o nemici?]: https://www.aim-mutual.org/mediaroom/event-report-european-care-systems-solidarity-and-sustainability-friends-or-foes/ .
    (19)    Gruppo di esperti europeo sulla transizione dall'assistenza istituzionalizzata all'assistenza di prossimità, EU Guidance on independent living and inclusion in the community [Orientamenti dell'UE sulla vita indipendente e l'inclusione nella comunità] e EU funds   Checklist to promote independent living and deinstitutionalisation [Lista di controllo dei fondi dell'UE per la promozione della vita indipendente e della deistituzionalizzazione].
    (20)    Parere del CESE sul tema Il ruolo dei familiari che prestano assistenza alle persone con disabilità e alle persone anziane: l’esplosione del fenomeno durante la pandemia, GU C 75 del 28.02.2023, pag. 75 .
    (21)     GU C 129 dell'11.4.2018, pag. 44 ; GU C 487 del 28.12.2016, pag. 7 ; GU C 204 del 9.8.2008, pag. 103 ; Opuscolo e parere del CESE sul tema Trasformazione economica, tecnologica e sociale dei servizi sanitari avanzati alle persone anziane ;   GU C 240 del 16.7.2019, pag. 10 ; GU C 194 del 12.5.2022, pag. 19 .
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