RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE
del 4.6.2025
relativa ai principi guida dell'efficienza idrica al primo posto
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 292,
considerando quanto segue:
(1)A causa di pratiche di gestione non sostenibili delle risorse idriche, dell'inquinamento e di una domanda crescente, la qualità dell'acqua e la sua quantità nonché la salute degli ecosistemi acquatici nell'Unione non stanno migliorando al ritmo necessario. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità acuiscono questa tendenza. La disponibilità limitata di acqua incide sempre più sulla società e sull'economia. In quest'ottica, aumentare l'efficienza diventa un'assoluta necessità.
(2)La relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo che illustra i progressi nell'attuazione della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e della direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio conferma che la maggior parte degli Stati membri percepisce la carenza idrica come una fonte di crescente preoccupazione. Questo fenomeno interessa circa il 34 % del territorio dell'Unione e colpisce circa il 40 % della sua popolazione almeno una stagione all'anno. È causato da una combinazione di sfruttamento eccessivo e impatti dei cambiamenti climatici. Il Parlamento europeo ha chiesto di intervenire su tali questioni.
(3)Ogni anno la siccità colpisce in media il 4 % del territorio dell'Unione. Nell'Europa meridionale e sudoccidentale, la portata dei fiumi durante l'estate potrebbe diminuire fino al 40 % in uno scenario di aumento della temperatura di 3 ºC. Negli ultimi decenni gli eventi siccitosi in Europa sono aumentati in termini numerici e di intensità. I gravi eventi di siccità e calore verificatisi nel 2022, ad esempio, hanno causato perdite economiche stimate a 40 miliardi di EUR, con le maggiori perdite registrate in Italia, Spagna e Francia.
(4)Si prevede che i cambiamenti climatici già in corso aggraveranno il problema, determinando un aumento della frequenza e degli impatti dei fenomeni siccitosi. Gli effetti combinati del consumo eccessivo a livello strutturale e del rischio accresciuto di siccità prolungate minacciano la sicurezza idrica, la fornitura di acqua potabile, l'agricoltura, la navigazione interna, il turismo e l'alimentazione elettrica. La carenza idrica in tutti i settori e la perdita di produzione agricola dovuta al calore e alla siccità sono tra i principali rischi derivanti dai cambiamenti climatici a interessare l'Europa.
(5)L'estrazione annua di acqua dolce è diminuita, con differenze geografiche, del 19 % tra il 2000 e il 2022, ma si prevede ora un nuovo aumento del valore pro capite. Ciò è dovuto al fatto che: i) i progressi verso una migliore efficienza idrica nei settori a maggiore intensità di consumo come l'energia e l'agricoltura, compresa la bioenergia, sono insufficienti; ii) la trasformazione industriale e digitale richiede un consumo superiore di acqua dolce; iii) la cattiva gestione, l'inquinamento e i cambiamenti climatici esercitano crescenti pressioni sulla disponibilità di acqua dolce pulita a fini socioeconomici. Questi fattori danneggiano flussi ecologici essenziali per salvaguardare gli ecosistemi idrici e la competitività dell'economia dell'Unione, che necessita di acqua dolce pulita tanto quanto di energia pulita.
(6)La Banca centrale europea stima che, dei rischi di credito della zona euro, fino al 60 % potrebbe subire una certa esposizione alla carenza idrica e allo stress termico e il 20 % alle inondazioni. Inoltre, con l'intensificarsi dei rischi climatici connessi all'acqua, il deficit di protezione assicurativa potrebbe aumentare, rendendo più difficile la ripresa economica dopo incidenti come siccità o inondazioni.
(7)Gli investimenti nell'efficienza idrica contribuiranno a fornire acqua sufficiente a settori chiave dell'economia che sono fondamentali per l'autonomia strategica dell'Unione e hanno quindi il potenziale di rafforzarne la competitività, come riconosciuto nel patto per l'industria pulita. Sfruttare il potenziale di risparmio idrico creerà inoltre opportunità commerciali e risparmi sui costi per i consumatori. Le industrie dell'Unione sono già all'avanguardia a livello mondiale nello sviluppo delle tecnologie idriche.
(8)La bussola per la competitività del 2025 invita gli Stati membri a far fronte alla crescente carenza d'acqua migliorando le pratiche e le infrastrutture di gestione delle risorse idriche, accrescendo l'efficienza idrica e promuovendo un uso sostenibile dell'acqua. La comunicazione congiunta sulla strategia per l'Unione della preparazione sottolinea la necessità di migliorare l'accesso alle risorse critiche, come l'acqua, in tutta l'Unione, ad esempio per la risposta alle emergenze e alle calamità.
(9)L'interdipendenza tra risorse idriche ed energetiche è un fattore cruciale per garantire la sicurezza e la resilienza dei sistemi idrici ed energetici dell'Unione.
(10)L'Unione è tenuta a occuparsi dell'efficienza idrica sulla base di norme europee e internazionali (quali la convenzione delle Nazioni Unite sulla protezione e l'utilizzazione dei corsi d'acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali, firmata a Helsinki il 17 marzo 1992, l'articolo 7 dell'accordo di Parigi firmato il 12 dicembre 2015 a Parigi e l'articolo 5 del regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio) e degli impegni assunti dall'Unione europea nell'ambito del programma d'azione per l'acqua delle Nazioni Unite. Tra l'altro, l'obiettivo 6.4 degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite obbliga le parti ad aumentare in modo considerevole l'efficienza nell'utilizzo dell'acqua in tutti i settori già entro il 2030.
(11)Il Green Deal europeo ha varato una strategia concertata per un'economia sempre più climaticamente neutra, libera dalle sostanze tossiche, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, in cui la crescita economica sia dissociata dal consumo delle risorse, in risposta alle sfide legate al clima e all'ambiente.
(12)La strategia dell'Unione di adattamento ai cambiamenti climatici, la valutazione europea dei rischi climatici e la comunicazione sulla gestione dei rischi climatici forniscono una panoramica della grande varietà di impatti derivanti dai rischi climatici e sottolineano la necessità di intervenire, dal momento che le politiche e le misure finora adottate non sono al passo con la rapida evoluzione dei cambiamenti climatici. Uno degli ambiti in cui è necessario intervenire è la risposta alla carenza idrica e alla siccità: si evidenzia infatti che garantire la disponibilità di acqua dolce in modo sostenibile è fondamentale per la resilienza ai cambiamenti climatici.
(13)La carenza idrica incide pesantemente sulla salute degli ecosistemi marini e sulla sostenibilità delle attività sociali ed economiche delle comunità costiere e insulari che dipendono da essi. È pertanto necessaria una gestione delle acque dolci e marine integrata ed efficiente.
(14)Il piano d'azione per l'economia circolare delinea un programma per progredire verso il contenimento del consumo di risorse, compresa l'acqua, entro i limiti del pianeta. In linea con questo obiettivo, promuovere il riutilizzo sicuro dell'acqua in diversi settori può liberare il potenziale economico delle regioni sottoposte a stress idrico e ridurre la necessità di costosi progetti infrastrutturali come nuovi bacini o impianti di desalinizzazione, con conseguenti risparmi a lungo termine, una maggiore resilienza delle imprese alle carenze idriche e minori rischi operativi.
(15)Il regolamento (UE) 2024/1781 del Parlamento europeo e del Consiglio consente la definizione di requisiti di progettazione ecocompatibile che i prodotti devono rispettare per migliorare una serie di aspetti, tra cui l'uso dell'acqua e l'efficienza idrica, per quasi tutte le categorie di prodotti fisici. Gli elementi della presente raccomandazione contribuiranno all'attuazione del regolamento.
(16)La presente raccomandazione intende fornire orientamenti su elementi che non sono trattati in modo esaustivo nella normativa dell'Unione in materia di risorse idriche: le direttive 2000/60/CE, (UE) 2020/2184, (UE) 2024/3019 e (UE) 2024/1785 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio.
(17)Per promuovere l'efficienza idrica è opportuno definire una serie di principi e raccomandazioni che fungano da base per i futuri interventi dell'Unione e degli Stati membri, affinché il processo decisionale tenga conto del potenziale di risparmio idrico in modo più sistematico e si faccia un uso più responsabile dell'acqua in tutti i settori.
(18)Il principio dell'efficienza idrica al primo posto mira innanzitutto a preservare la sostenibilità a lungo termine del consumo idrico, tenendo presente che le risorse naturali di acqua dolce sono limitate e si ridurranno ulteriormente a causa del riscaldamento globale crescente. Le misure volte ad aumentare l'efficienza idrica dovrebbero basarsi su un'analisi costi-benefici che comprenda le esternalità economiche, ambientali e sociali e tenga conto nel contempo della sussidiarietà, della proporzionalità, della giustizia e dell'equità.
(19)Per accelerare l'applicazione del principio dell'efficienza idrica al primo posto e promuovere l'adozione su vasta scala di misure efficienti sotto il profilo idrico, è necessario stabilire obiettivi guida. Pertanto è opportuno incoraggiare gli Stati membri a fissare i propri obiettivi sulla base del contesto nazionale.
(20)L'attuazione del principio dell'efficienza idrica dovrebbe utilizzare al meglio le nuove tecnologie, come i contatori e i sensori digitali intelligenti, per rilevare e gestire le perdite, comprese quelle provenienti dalle infrastrutture per l'acqua potabile, come previsto dall'articolo 4, paragrafo 3, della direttiva 2020/2184.
(21)Qualora sia necessario cadenzare le misure di aumento dell'efficienza idrica in funzione dei vincoli in termini di risorse, si dovrebbe dare priorità ai settori che consumano più acqua o ai settori con il maggiore potenziale di risparmio idrico ed effettuare prima una valutazione dei compromessi, in particolare in relazione ai settori strategici, nel rispetto della gerarchizzazione delle opzioni idriche. Tali settori varieranno necessariamente da un bacino idrografico all'altro e da una falda acquifera all'altra.
(22)Le misure di efficienza idrica dovrebbero essere integrate nell'elaborazione delle misure per i piani di gestione dei bacini idrografici. Queste misure possono determinare risparmi idrici e produrre i progressi auspicati verso il conseguimento della resilienza idrica solo se si iscrivono all'interno di un approccio globale. Le misure di governance di accompagnamento e l'uso di strumenti economici possono trasformare gli incrementi di efficienza idrica in miglioramenti duraturi dell'equilibrio idrico scongiurando effetti rimbalzo. Le strategie di efficienza idrica dovrebbero sempre essere coerenti con le strategie nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici,
RACCOMANDA QUANTO SEGUE:
Principio dell'efficienza idrica al primo posto
(1)Gli Stati membri sono incoraggiati ad applicare il principio dell'efficienza idrica al primo posto, tenendo conto degli aspetti economici, sociali e ambientali, al momento di adottare misure nazionali che incidono sulla gestione delle risorse idriche.
(2)"Efficienza idrica al primo posto" significa adottare tutte le misure necessarie per ridurre la domanda di acqua in via prioritaria rispetto allo sfruttamento di risorse idriche supplementari. Le azioni in ordine di priorità sono: al primo posto ridurre il consumo; seguito da attuare misure di aumento dell'efficienza; riutilizzare le acque reflue; ampliare la fornitura di acqua.
(3)In considerazione del potenziale di risparmio idrico, l'UE dovrebbe puntare a migliorare l'efficienza di almeno il 10 % entro il 2030. Gli Stati membri sono incoraggiati a fissare i propri obiettivi sulla base del contesto nazionale. La Commissione collaborerà con gli Stati membri e i portatori di interessi per sviluppare una metodologia comune di elaborazione degli obiettivi di efficienza idrica, tenendo conto delle differenze nel territorio e di altro tipo tra paesi, regioni e settori.
Gestione efficiente delle risorse idriche
(4)Si raccomanda agli Stati membri di attuare le pratiche di gestione delle risorse idriche stabilite nell'allegato, che si basano in particolare sull'equilibrio idrico dei bacini idrografici e su proiezioni affidabili del fabbisogno idrico ambientale e socioeconomico. Tali pratiche dovrebbero fare riferimento anche alla valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici e delle vulnerabilità, sulla base dei pertinenti scenari di cambiamento climatico e del relativo impatto sulla sicurezza civile. Tali pratiche dovrebbero fondarsi su controlli efficaci e regolari delle estrazioni di acqua, su procedure di autorizzazione adattabili, su un forte sostegno alla ricerca e all'innovazione e sul pieno utilizzo di strumenti digitali avanzati.
(5)Si raccomanda agli Stati membri di promuovere l'efficienza a tutti i livelli della catena di approvvigionamento idrico, vale a dire lo stoccaggio, la distribuzione e l'uso dell'acqua, come indicato nell'allegato, e di garantire gli investimenti necessari.
(6)Si raccomanda agli Stati membri di applicare il principio dell'efficienza idrica al primo posto, ove possibile, in tutti i settori che usano l'acqua, compresi l'agricoltura, l'energia, l'industria, il commercio, il settore dell'approvvigionamento idrico pubblico e l'economia digitale, a tutti i livelli di pianificazione e di autorizzazione per la gestione delle risorse idriche.
Governance
(7)Si raccomanda agli Stati membri di garantire una governance adeguata per la gestione delle risorse idriche, in particolare meccanismi trasparenti, sicuri, inclusivi, giusti e prevedibili per la distribuzione delle risorse idriche e di fornire certezza in merito alle priorità di distribuzione tra diverse categorie d'uso in caso di carenze, salvaguardando nel contempo l'accesso dei gruppi vulnerabili ed emarginati all'acqua potabile e per servizi igienico-sanitari a prezzi sostenibili.
Formazione e sensibilizzazione
(8)Si raccomanda agli Stati membri di investire nelle competenze e nelle risorse umane per garantire una gestione efficace ed efficiente delle risorse idriche a tutti i livelli.
(9)Si raccomanda agli Stati membri di intraprendere azioni per sensibilizzare cittadini, autorità locali e imprese in merito al principio dell'efficienza idrica al primo posto, da ripetere a intervalli regolari.
Cooperazione transfrontaliera e dimensione internazionale
(10)Gli Stati membri dovrebbero garantire la piena cooperazione transfrontaliera sugli aspetti quantitativi della gestione delle risorse idriche per tutti i bacini idrografici, anche attraverso i meccanismi previsti dalla direttiva 2000/60/CE e i pertinenti meccanismi e organismi di cooperazione internazionale.
(11)Si raccomanda agli Stati membri di promuovere il principio dell'efficienza idrica al primo posto anche a livello internazionale, in consessi quali l'UN-Water, l'UNEP, il G7 e il G20, l'OCSE, l'UNFCCC, l'UNCCD, la CBD e la FAO, e di rafforzare la cooperazione con le istituzioni finanziarie (quali la Banca europea per gli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca mondiale) e con il settore privato per attirare investimenti a lungo termine nelle iniziative in materia di efficienza idrica.
Fatto a Bruxelles, il 4.6.2025
Per la Commissione
Jessika ROSWALL
Membro della Commissione