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Document JOL_2012_286_R_0022_01

    2012/545/UE: Decisione del Parlamento europeo, del 10 maggio 2012 , sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2010, sezione II — Consiglio
    Risoluzione del Parlamento europeo, del 10 maggio 2012 , recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2010, sezione II — Consiglio

    GU L 286 del 17.10.2012, p. 22–28 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    17.10.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 286/22


    DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

    del 10 maggio 2012

    sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2010, sezione II — Consiglio

    (2012/545/UE)

    IL PARLAMENTO EUROPEO,

    visto il bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2010 (1),

    visti i conti annuali dell’Unione europea relativi all’esercizio 2010 [COM(2011) 473 — C7-0258/2011] (2),

    vista la relazione annuale del Consiglio all’autorità competente per il discarico riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

    vista la relazione annuale della Corte dei conti sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

    vista la dichiarazione (4) attestante l’affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l’esercizio 2010, a norma dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visti l’articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

    vista la decisione n. 31/2008 del segretario generale del Consiglio/alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune relativa al rimborso delle spese di viaggio dei delegati dei membri del Consiglio (6),

    visto l’accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, del 17 maggio 2006, sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (7),

    visti l’articolo 77 e l’allegato VI del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0095/2012),

    1.

    rinvia la sua decisione sul discarico al segretario generale del Consiglio relativamente all’esecuzione del bilancio del Consiglio per l’esercizio 2010;

    2.

    esprime le sue osservazioni e riserve nella risoluzione in appresso;

    3.

    incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell’Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (serie L).

    Il presidente

    Martin SCHULZ

    Il segretario generale

    Klaus WELLE


    (1)  GU L 64 del 12.3.2010.

    (2)  GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.

    (3)  GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.

    (4)  GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.

    (5)  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.

    (6)  Decisione emanante dal regolamento interno del Consiglio del 22 luglio 2002 (GU L 230 del 28.8.2002, pag. 7).

    (7)  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.


    RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

    del 10 maggio 2012

    recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2010, sezione II — Consiglio

    IL PARLAMENTO EUROPEO,

    visto il bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2010 (1),

    visti i conti annuali dell’Unione europea relativi all’esercizio 2010 [COM(2011) 473 — C7-0258/2011] (2),

    vista la relazione annuale del Consiglio all’autorità competente per il discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2010,

    vista la relazione annuale della Corte dei conti sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio 2010, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

    vista la dichiarazione (4) attestante l’affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l’esercizio 2010, a norma dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visti l’articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (5), in particolare gli articoli 50, 86, 145, 146 e 147,

    vista la decisione n. 31/2008 del segretario generale del Consiglio/alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune relativa al rimborso delle spese di viaggio dei delegati dei membri del Consiglio (6),

    visto l’accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, del 17 maggio 2006, sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (7),

    visti l’articolo 77 e l’allegato VI del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0095/2012),

    1.

    in linea con la sua facoltà di utilizzare le due scadenze del calendario di discarico al fine, in questo caso, di esplorare la possibilità di pervenire ad un accordo con la presidenza di turno, rinvia la sua decisione di discarico al segretario generale del Consiglio relativamente all’esecuzione del bilancio del Consiglio per l’esercizio 2010;

    2.

    prende atto che nella sua relazione annuale 2010 la Corte dei conti ha stimato che, sulla base dei lavori di rendicontazione effettuati, i pagamenti relativi all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell’insieme, esenti da errore significativo; sottolinea che il tasso di errore più probabile è valutato nel settore delle «spese amministrative», in generale allo 0,4 % (punti 7.9 e 7.10);

    3.

    dichiara di aver ricevuto una serie di documenti destinati alla procedura di discarico 2010 (stati finanziari definitivi del 2010, compresi i conti, la relazione di attività in materia finanziaria e la sintesi delle revisioni contabili interne del 2010); rimane in attesa di tutti i documenti necessari per il discarico (fra cui l’integralità dell’audit interno per il 2010);

    4.

    auspica che il Parlamento riceva la relazione annuale di attività integrale; insiste affinché la relazione annuale di attività fornisca altresì una tabella esauriente di tutte le risorse umane di cui il Consiglio dispone, ripartita per categoria, grado, sesso, partecipazione alla formazione professionale e nazionalità;

    5.

    sottolinea che, nella sua relazione annuale 2010, la Corte dei conti ha criticato il finanziamento del progetto immobiliare «Residence Palace» per via degli anticipi (paragrafo 7.19); osserva che la Corte dei conti ha constatato che nel corso del periodo 2008-2010 l’importo complessivo degli anticipi versati dal Consiglio è stato di 235 000 000 EUR; constata che gli importi versati provenivano da linee di bilancio sottoutilizzate; evidenzia che «sottoutilizzato» è il termine politicamente corretto per «importo iscritto in bilancio in eccesso»; sottolinea che nel 2010 il Consiglio ha aumentato la linea di bilancio «Acquisto di beni immobiliari» di 40 000 000 EUR;

    6.

    prende nota delle spiegazioni fornite dal Consiglio circa il fatto che gli stanziamenti sono stati resi disponibili mediante storni di bilancio autorizzati dall’autorità di bilancio secondo le procedure previste agli articoli 22 e 24 del regolamento finanziario;

    7.

    condivide il parere della Corte dei conti secondo cui una tale procedura reca nocumento al principio della verità di bilancio, nonostante i risparmi ottenuti a livello di pagamento di canoni di locazione;

    8.

    prende atto della risposta del Consiglio secondo cui gli importi destinati alle linee di bilancio per l’interpretazione e le spese di viaggio delle delegazioni dovrebbero essere più in linea con il consumo effettivo e chiede una migliore pianificazione di bilancio al fine di evitare in futuro le prassi attuali;

    9.

    ricorda alla Corte dei conti la richiesta avanzata dal Parlamento di procedere a una valutazione approfondita dei sistemi di sorveglianza e controllo esistenti al Consiglio, sulla falsariga delle valutazioni da essa realizzate presso la Corte di giustizia, il Mediatore europeo e il Garante europeo per la protezione dei dati, nella fase di preparazione della relazione annuale della Corte dei conti per l’esercizio 2010;

    10.

    deplora le difficoltà incontrate nell’ambito delle procedure di discarico per gli esercizi 2007, 2008 e 2009 che erano dovute all’indisponibilità del Consiglio ad impegnarsi in un dialogo aperto e formale con la commissione per il controllo dei bilanci nonché a rispondere alle domande della commissione; ricorda che il Parlamento ha rifiutato il discarico al segretario generale del Consiglio sull’esecuzione del bilancio del Consiglio per l’esercizio 2009 per i motivi specificati nelle sue risoluzioni del 10 maggio 2011 (8) e del 25 ottobre 2011 (9);

    11.

    ribadisce la sua posizione secondo la quale i contribuenti europei hanno tutto il diritto di aspettarsi che la totalità del bilancio dell’Unione, compresi tutti i fondi gestiti autonomamente dalle sue istituzioni e agenzie separate, sia soggetta al pieno controllo pubblico;

    12.

    deplora che il Consiglio ritenga — unico tra le istituzioni dell’Unione — di non essere responsabile per l’utilizzo dei fondi messi a sua disposizione;

    13.

    rileva che la capziosità dell’argomentazione del Consiglio secondo cui la concessione del discarico alla Commissione dovrebbe essere interpretata come concessione del discarico alla totalità del bilancio dell’Unione, comprese le parti del bilancio utilizzate dal Consiglio, è dimostrata dalla sua incoerente adesione all’idea secondo la quale la Commissione non dovrebbe avere il potere di controllare e gestire il proprio bilancio; ritiene che l’unica soluzione logica di questo conflitto sia che il Consiglio inviti la Commissione a esercitare un controllo sulle sue finanze o partecipi pienamente ad una procedura di discarico ordinaria che deve necessariamente seguire, mutatis mutandis, le procedure complete applicate a tutte le altre istituzioni dell’Unione europea;

    14.

    ribadisce che il Parlamento sta ancora aspettando la risposta del Consiglio sulle azioni e la richiesta di documenti di cui alle due citate risoluzioni; invita il segretario generale del Consiglio a fornire alla commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico esaurienti risposte scritte alle seguenti domande:

    a)

    in relazione alle precedenti discussioni sul discarico al Consiglio in seno alla competente commissione del Parlamento, il Consiglio non ha partecipato in modo regolare a tali riunioni, laddove la partecipazione del Consiglio è da ritenersi della massima importanza per poter rispondere alle domande poste dai membri della commissione in merito al discarico relativo al Consiglio. Accetta il Consiglio di partecipare alle future discussioni sul discarico del Consiglio in seno alla commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico?

    b)

    perché il Consiglio cambia ogni anno la presentazione/il formato della revisione contabile interna? perché ogni anno la revisione contabile interna è così breve, generica e oscura? intende il Consiglio, a partire dal discarico 2010, presentare la revisione contabile interna in una o più lingue, oltre al francese?

    c)

    è stata effettuata una revisione contabile esterna? in caso affermativo, può la commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico prenderne visione? se non esiste alcuna revisione contabile esterna, perché il Consiglio ha deciso di non effettuarla?

    d)

    finora l’attività del Consiglio ha comportato il cofinanziamento con la Commissione che ha registrato un aumento dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona. Quali sistemi di revisione contabile e controllo sono stati messi a punto per garantire la completa trasparenza? Dato che il trattato di Lisbona ha incrementato il cofinanziamento con la Commissione, cosa intende il Consiglio per «rispondere alle adeguate indagini»?

    e)

    la Corte dei conti, nella sua relazione annuale per il 2009, ha stabilito che, in due delle sei procedure di appalto sottoposte a revisione contabile, il Consiglio non ha rispettato le norme del regolamento finanziario relative alla pubblicazione dell’esito della procedura. Il Consiglio ha esaminato altri campioni di appalti analoghi? Ha semplificato la procedura interna al fine di evitare casi simili in futuro?

    f)

    in merito al personale dei Rappresentanti speciali dell’Unione europea (RSUE): si prega di indicare il personale (tutto il personale, in organigramma e altri agenti) — numero di posti, grado — per i RSUE presso il Consiglio nel 2009. In che modo e quando saranno ripartiti i posti del personale RSUE tra il Consiglio e il servizio europeo per l’azione esterna (SEAE)? Qual è stata la dotazione finanziaria per le spese di viaggio per ogni RSUE? Quanti effettivi dei RSUE sono stati trasferiti il 1o gennaio 2011 al SEAE? Quanti resteranno presso il Consiglio e perché?

    g)

    il Consiglio evidenzia questioni di bilancio legate alle conseguenze del trattato di Lisbona al punto 2.2 della relazione finanziaria di attività (11327/2010 FIN 278). Ha il Consiglio risolto i problemi relativi alle spese del sig. Solana? Quale parte delle spese è imputabile al bilancio del Consiglio e quale altra al bilancio della Commissione?

    h)

    quali sono state le spese operative e quelle amministrative per il personale e la politica immobiliare previste dal Consiglio per il 2009 al fine di istituire la carica di alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione?

    i)

    l’alto rappresentante/vicepresidente della Commissione ha assunto le sue funzioni il 1o dicembre 2009. In che modo sono stati ripartiti i costi tra il Consiglio e la Commissione (per il personale, i viaggi ecc.)? In che modo il Consiglio ha preparato il relativo bilancio per il 2010? Quali linee di bilancio e quali importi sono stati riservati per le sue attività?

    j)

    in che modo gli spazi per uffici lasciati vacanti a seguito del trasferimento di personale al SEAE incideranno sui programmi del Consiglio in materia immobiliare? Quali disposizioni sono state prese in merito al successivo impiego di tali spazi per uffici? Quali sono i costi previsti per i traslochi? Quando sono stati pubblicati gli (eventuali) bandi di gara per i traslochi?

    k)

    quali sono state le spese amministrative e operative relative ai compiti della politica estera e di sicurezza comune/politica di sicurezza e di difesa comune (PESC/PSDC) che sono stati finanziati almeno in parte a titolo del bilancio dell’Unione nel 2009? Qual è stato l’importo totale della spesa per la PESC nel 2009? Può il Consiglio indicare almeno le principali missioni e i relativi costi nel 2009?

    l)

    quali sono state le spese per riunioni dei gruppi di lavoro del Consiglio relativi alla PESC/PSDC a Bruxelles e altrove e dove si sono svolte tali riunioni?

    m)

    quali sono state le spese amministrative relative all’attuazione delle operazioni militari della PESD/PSDC? Quale quota dell’importo totale delle spese derivanti dalle operazioni militari è stata imputata al bilancio dell’Unione?

    n)

    quali sono state le spese amministrative sostenute per il funzionamento del meccanismo «ATHENA», quanti posti sono stati necessari per tale meccanismo e in futuro alcuni dei posti in questione saranno trasferiti al SEAE? A chi riferiranno i titolari di tali posti?

    o)

    si registra un basso tasso di occupazione dei posti nella tabella dell’organico del Consiglio (91 % nel 2009, 90 % nel 2008). Questo livello costantemente basso ha ripercussioni sul modo in cui il segretariato generale del Consiglio (SGC) funziona? Il SGC è in grado di espletare tutti i suoi compiti con il tasso di occupazione attuale? I livelli di occupazione più bassi sono specifici di servizi particolari? Quali sono i motivi di questa costante discrepanza?

    p)

    qual è il numero totale di posti assegnati alle attività di coordinamento politico e sostegno amministrativo (quali definite nelle relazioni annuali della Commissione relative allo screening del personale)? Qual è la loro percentuale in relazione al numero complessivo di posti?

    q)

    per conseguire gli obiettivi amministrativi nel 2009 il Consiglio ha aggiunto il telelavoro alle sue modalità di lavoro. In che modo può il Consiglio dimostrare l’efficienza di tale modalità? Chiede, inoltre, al Consiglio di riferire in merito alle ulteriori misure adottate a tale scopo, in particolare quelle intese a migliorare la qualità della gestione finanziaria, nonché in merito al loro impatto;

    r)

    il Consiglio ha aumentato il proprio organico di 15 posti (8 AD e 7 AST) per coprire il fabbisogno di personale dell’unità linguistica irlandese. Quanti sono gli effettivi delle altre unità linguistiche (personale per lingua)? C’è del personale che lavora già per i paesi candidati? È già stato assunto personale proveniente da tali paesi? In caso di risposta affermativa, di quanti posti si tratta (distinti per paese e per lingua)?

    s)

    il «gruppo di riflessione» è stato istituito il 14 dicembre 2007 e i suoi membri sono stati nominati il 15 e 16 ottobre 2008. Per quale motivo il necessario finanziamento non ha potuto essere previsto e inserito nel bilancio 2009? Lo storno, nel bilancio 2009, dalla riserva di contingenza a una voce di bilancio intesa a finanziare una struttura concepita nel 2007 è una procedura neutra sotto il profilo del bilancio? Il Consiglio ha stanziato 1 060 000 EUR a favore del «gruppo di riflessione». Quanti posti possono essere assegnati a tale gruppo?

    t)

    le spese di viaggio delle delegazioni continuano a sembrare problematiche (cfr. la nota del Consiglio del 15 giugno 2010, SGS10 8254, trattino II, pagina 4). Perché tali spese figurano in così tante linee di bilancio diverse?

    u)

    perché la revisione contabile interna reputa tuttora necessario aggiungere le «spese di viaggio dei delegati e le spese d’interpretazione» nonostante le forti critiche espresse nelle due ultime risoluzioni del Parlamento sul discarico relativo al Consiglio?

    v)

    il Consiglio ha nuovamente fatto ricorso al sottoutilizzo degli stanziamenti per l’interpretazione al fine di destinare ulteriori finanziamenti alle spese di viaggio delle delegazioni. Di conseguenza, nel 2009 gli stanziamenti di impegno effettivi per le spese di viaggio erano notevolmente inferiori rispetto al bilancio iniziale (36 100 000 EUR iniziali e 48 100 000 EUR disponibili dopo lo storno a fronte di 22 700 000 EUR di impegni). Quali sono i motivi di questo storno di 12 000 000 EUR (cfr. la relazione finanziaria di attività — 11327/2010 FIN 278 — punto 3.3.2 — trattino VI)? Perché lo storno di stanziamenti dall’interpretazione alle spese di viaggio delle delegazioni è stimato dal Consiglio a 12 000 000 EUR a pagina 12 e a 10 558 362 EUR a pagina 13? Qual è stata la destinazione del rimanente importo trasferito dall’interpretazione (la somma totale trasferita dall’interpretazione è pari a 17 798 362 EUR)? Chiede, inoltre, al Consiglio di spiegare le ragioni del gran numero di ordini di riscossione emessi prima del 2009 e riportati al 2009 (12 300 000 EUR) nonché dei recuperi effettuati in base a dichiarazioni relative al 2007 (6 300 000 EUR);

    w)

    nel 2009 il Consiglio, come già nel 2008, ha riassegnato un importo considerevole del suo bilancio alla politica immobiliare e, nello specifico, ha più che raddoppiato la dotazione inizialmente prevista per l’acquisizione dell’edificio Residence Palace (riassegnando 17 800 000 EUR in aggiunta ai 15 000 000 EUR previsti a tal fine nel bilancio 2009). Quali sono i motivi di questa operazione? Può il SGC fornire dati concreti sui risparmi realizzati a seguito dell’operazione? Qual era il costo inizialmente previsto per l’edificio Residence Palace? Ritiene il Consiglio che l’importo inizialmente previsto si rivelerà esatto oppure che i costi potrebbero essere più elevati di quanto stimato? Quali sono le misure previste per il finanziamento dell’edificio?

    x)

    esecuzione del bilancio del Consiglio — riporto di stanziamenti: può il Consiglio fornire l’importo stimato nonché l’oggetto delle fatture non ricevute entro il giugno 2010 per l’esercizio 2009 e pertanto riportate?

    y)

    il riporto al 2010 degli stanziamenti con destinazione specifica ammontavano nel 2009 a 31 800 000 EUR. Si tratta del 70 % circa delle entrate con destinazione specifica per il 2009. Quali sono i motivi di questo elevato tasso di riporto? Cosa ne sarà/ne è stato di queste entrate nel 2010?

    z)

    cosa significa «dotazione tecnica di 25 000 000 EUR per l’avvio del Consiglio europeo nel 2010»? (cfr. la relazione sull’attività finanziaria — 11327/2010, FIN 278 — punto 3.1, trattino IV);

    aa)

    qual è il livello di riservatezza del bilancio del Consiglio specificato dalle varie linee di bilancio?

    ab)

    può il Consiglio indicare le misure specifiche adottate per migliorare la qualità della sua gestione finanziaria, in particolare per quanto riguarda i punti sollevati al paragrafo 5 della risoluzione del Parlamento del 25 novembre 2009 (10) che accompagna la sua decisione sul discarico per l’esercizio 2007?

    ac)

    invita il segretario generale del Consiglio a fornire alla commissione del Parlamento competente per la procedura di discarico i seguenti documenti:

    l’elenco completo degli storni relativi al bilancio 2009 del Consiglio;

    una dichiarazione scritta sulle spese di missione del Consiglio effettuate dai RSUE;

    le dichiarazioni degli Stati membri per il 2007 (cfr. la relazione sull’attività finanziaria — 11327/2010, FIN 278 — punto 3.2.2, trattino II); nonché

    la relazione del «gruppo di riflessione» al fine di comprendere per quale motivo tale relazione sia costata 1 060 000 EUR (cfr. la relazione sull’attività finanziaria — 11327/2010, FIN 278 — punto 2);

    15.

    prende atto della risposta della Commissione del 25 novembre 2011 alla lettera del presidente della commissione per il controllo dei bilanci in cui la Commissione dichiara che è auspicabile che il Parlamento continui a concedere, rinviare o rifiutare il discarico alle altre istituzioni, come avvenuto fino adesso;

    16.

    ricorda che il 31 gennaio 2012 il presidente della commissione per il controllo dei bilanci ha inviato una lettera alla presidenza in carica del Consiglio per sottolineare l’auspicio di ristabilire il dialogo politico e comunicare domande complementari formulate dalla commissione parlamentare circa il discarico da dare al Consiglio; auspica pertanto che il Consiglio fornisca alla commissione competente per la procedura di discarico una risposta al questionario — allegato alla lettera del presidente — prima della discussione in plenaria;

    17.

    deplora, tuttavia, che il Consiglio abbia rifiutato di partecipare a qualsiasi riunione ufficiale della commissione per il controllo dei bilanci relativa al suo discarico;

    18.

    sottolinea il diritto del Parlamento, su raccomandazione del Consiglio, di concedere il discarico secondo la procedura prevista dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che va interpretata alla luce del suo contesto e del suo obiettivo che consiste nel sottoporre l’esecuzione della totalità del bilancio dell’Unione senza eccezioni al controllo e alla sorveglianza parlamentari e a concedere il discarico in maniera autonoma non solo per la sezione del bilancio eseguita dalla Commissione, ma anche per le sezioni del bilancio eseguite dalle altre istituzioni di cui all’articolo 1 del regolamento finanziario;

    19.

    rileva che il Consiglio dovrebbe dar prova di trasparenza e rispondere pienamente dinanzi ai cittadini europei per i fondi affidatigli in quanto istituzione dell’Unione; ribadisce che ciò significa che il Consiglio deve partecipare pienamente e in buona fede al processo di discarico annuale:

    rispondendo in modo dettagliato al questionario annuale preparato dalla commissione parlamentare competente;

    partecipando nella misura richiesta alle audizioni pubbliche organizzate dalla commissione;

    garantendo la presenza di un rappresentante a tutte le pertinenti riunioni della commissione in cui viene discusso il discarico;

    20.

    ritiene che la cooperazione interistituzionale tra il Parlamento e il Consiglio rivesta estrema importanza in materia di controllo dell’esecuzione del bilancio dell’Unione; a questo proposito, chiede al Consiglio di fornire le risposte al questionario che gli è stato presentato dal Parlamento;

    21.

    chiede al Consiglio di esaminare la questione del discarico annuale del bilancio generale dell’Unione europea in una parte aperta al pubblico della riunione del Consiglio.


    (1)  GU L 64 del 12.3.2010.

    (2)  GU C 332 del 14.11.2011, pag. 1.

    (3)  GU C 326 del 10.11.2011, pag. 1.

    (4)  GU C 332 del 14.11.2011, pag. 134.

    (5)  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.

    (6)  Decisione emanante dal regolamento interno del Consiglio del 22 luglio 2002 (GU L 230 del 28.8.2002, pag. 7).

    (7)  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.

    (8)  GU L 250 del 27.9.2011, pag. 25.

    (9)  GU L 313 del 26.11.2011, pag. 13.

    (10)  GU L 19 del 23.1.2010, pag. 9.


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