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Document EESC-2021-01138-AS

Nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici

EESC-2021-01138-AS

IT

NAT/815

Nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici

PARERE

Sezione Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Plasmare un'Europa resiliente ai cambiamenti climatici – La nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici

[COM(2021) 82 final]

E-mail di contatto

nat@eesc.europa.eu

Amministratrice

Stella BROZEK-EVERAERT

Data del documento

28/06/2021

Relatore: Dimitris DIMITRIADIS

Correlatore: Kęstutis KUPŠYS

Consultazione

Commissione europea, 25/02/2021

Base giuridica

Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

Sezione competente

Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente

Adozione in sezione

23/06/2021

Adozione in sessione plenaria

DD/MM/YYYY

Sessione plenaria n.

Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)

…/…/…



1.Conclusioni e raccomandazioni

1.1Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sostiene con convinzione l'adozione della strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici quale passo fondamentale verso la realizzazione dell'obiettivo della neutralità climatica e della resilienza entro il 2050 fissato dal Green Deal europeo.

1.2Il rischio di danni economici e perdite di vite umane dovuto all'aumento della frequenza e dell'intensità degli effetti meteorologici estremi legati al clima persisterà. Altrettanto rilevante è il rischio che sia gli impatti climatici che gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici possano accentuare le disuguaglianze esistenti. L'adattamento, incentrato sull'equità, è pertanto essenziale per proteggere la vita e i mezzi di sussistenza dei cittadini europei, in particolare di quelli più vulnerabili, che in genere sono più duramente colpiti dai cambiamenti climatici.

1.3L'attuazione della strategia di adattamento dell'UE e il Green Deal europeo dovrebbero fondarsi su un approccio sistemico che miri a perseguire contemporaneamente molteplici obiettivi e a promuovere strumenti politici e soluzioni tecnologiche utilizzabili in tutti i diversi settori dell'economia.

1.4In particolare il CESE chiede di assegnare "pari importanza" al finanziamento della mitigazione e dell'adattamento. È fondamentale che tutte le politiche climatiche a tutti i livelli combinino strategie di mitigazione e di adattamento.

1.5Il CESE ritiene che siano necessari specifici orientamenti in materia di adattamento, obiettivi e strumenti di monitoraggio, parametri di riferimento e indicatori per contribuire a garantire la trasparenza nell'assegnazione delle risorse, anticipare e gestire gli impatti dei cambiamenti climatici e valutare i progressi compiuti nell'adattamento ai cambiamenti climatici, sviluppando nel contempo le capacità a livello locale, nazionale e regionale di utilizzare tutti questi strumenti.

1.6Il CESE ritiene che le soluzioni basate sulla natura, la bioeconomia e la transizione verso un'economia circolare siano approcci essenziali all'adattamento ai cambiamenti climatici e, al tempo stesso, un'opportunità per l'UE di avviare una ripresa che sia sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

1.7Il CESE invita la Commissione a cercare un migliore allineamento delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici con la giustizia climatica nei futuri lavori politici in materia di adattamento. Riconosce che i cambiamenti climatici possono avere sulle comunità ripercussioni negative diverse sul piano sociale, economico e della salute pubblica, oltre ad altri effetti negativi, e raccomanda di affrontare le disuguaglianze esistenti ricorrendo a strategie di mitigazione e adattamento a lungo termine, in modo che nessuno sia lasciato indietro.

1.8Per sostenere le imprese nel loro adattamento e nei loro sforzi volti a fornire alla società soluzioni di adattamento, l'UE deve consentire e incoraggiare ulteriormente condizioni per l'innovazione, gli investimenti e il commercio che promuovano lo sviluppo sostenibile. L'adattamento ai cambiamenti climatici e i relativi costi dovrebbero anche essere parte integrante della strategia industriale dell'UE.

1.9A giudizio del CESE, l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca sono tra le attività economiche più direttamente interessate, ma allo stesso tempo contribuiscono a soluzioni di adattamento, al sequestro del carbonio e alla sicurezza alimentare. La ricerca e l'innovazione intensive sono necessarie per sostenere questi settori.

1.10Nell'UE le perdite annuali dovute a condizioni meteorologiche e climatiche estreme si attestano già in media sui 12 miliardi di EUR. Per finanziare l'adattamento ai cambiamenti climatici sono disponibili diverse fonti di finanziamento dell'UE, tra cui il bilancio del Green Deal europeo, il QFP e lo strumento europeo per la ripresa NextGenerationEU. Il CESE chiede maggiore chiarezza sulle diverse opzioni, nonché procedure semplici per garantire un accesso tempestivo ai finanziamenti a livello pratico. Inoltre, l'eliminazione graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili e l'avvio di riforme fiscali ecologiche potrebbero liberare notevoli risorse dei bilanci pubblici, risolvere le incoerenze sistemiche e generare nuove entrate per finanziare l'adattamento ai cambiamenti climatici.

1.11Il CESE chiede inoltre misure che rendano la scelta di convogliare gli investimenti verso il settore dei combustibili fossili la strategia in assoluto meno interessante per gli istituti finanziari e creino un incentivo a destinare i flussi finanziari privati ad attività a sostegno della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento a tali cambiamenti. Ciò è importante per gli investimenti sia all'interno che all'esterno dell'UE; per consentire all'UE di emergere come il modello globale da seguire nel campo della finanza sostenibile, la Commissione dovrebbe mantenere un livello di ambizioni elevato e conformarsi a principi basati sulla scienza e sulla neutralità tecnologica, anche nella tassonomia dell'UE.

1.12La strategia riconosce la necessità di ulteriori finanziamenti internazionali per l'adattamento ai cambiamenti climatici, anche da fonti pubbliche; tuttavia il CESE insiste con la Commissione perché questa chiarisca esattamente in che modo intende procedere al fine di abbattere le barriere all'accesso ai finanziamenti per i paesi, le comunità e i settori più vulnerabili a livello globale e allo scopo di includere proposte per l'integrazione di genere e per la lotta alle disuguaglianze a livello regionale e locale.

1.13L'UE deve prestare particolare attenzione alla cooperazione internazionale nelle sue diverse forme, compresi i partenariati in materia di investimenti, commercio e innovazione, con l'obiettivo di rafforzare le misure di adattamento a livello mondiale e in particolare nei paesi in via di sviluppo.

1.14Nel complesso, il CESE ritiene che la strategia costituisca la base per un'iniziativa giuridicamente vincolante che obblighi gli Stati membri a elaborare piani e strategie nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici. La legge europea sul clima sarà determinante per la realizzazione di politiche vincolanti in materia di clima.

1.15Gli enti locali e regionali, in quanto autorità responsabili dell'attuazione della maggior parte delle iniziative in materia di adattamento, dovrebbero essere sostenuti con risorse sufficienti per sviluppare le capacità in questo settore, nonché nell'elaborazione delle politiche di adattamento.

2.Contesto

2.1Il 24 febbraio 2021 la Commissione europea ha adottato la nuova strategia dell'Unione europea di adattamento ai cambiamenti climatici 1 , che espone le modalità con cui l'UE può adattarsi e diventare resiliente agli effetti dei cambiamenti climatici entro il 2050.

2.2Il CESE accoglie con favore l'adozione della strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici, con i suoi quattro obiettivi, consistenti nel rendere l'adattamento europeo più intelligente, rapido e sistemico e nell'intensificare l'azione internazionale in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, quale passo fondamentale per l'importante processo di definizione delle politiche.

2.3Nel quadro della strategia, per rendere l'adattamento più intelligente si intende "migliorare le conoscenze e la disponibilità dei dati, gestendo nel contempo l'incertezza intrinseca che deriva dai cambiamenti climatici; ottenere maggiori e migliori dati sui rischi e sulle perdite legati al clima e rendere Climate-ADAPT una piattaforma europea autorevole per le conoscenze in materia di adattamento". Rendere l'adattamento più sistemico vuol dire "sostenere lo sviluppo di politiche a tutti i livelli di governance, della società e dell'economia e in tutti i settori, migliorando le strategie e i piani di adattamento; integrare la resilienza ai cambiamenti climatici nella politica macrofinanziaria e promuovere soluzioni di adattamento basate sulla natura". Rendere più rapido l'adattamento in tutti i settori è possibile "accelerando lo sviluppo e la diffusione di soluzioni di adattamento; riducendo i rischi legati al clima; colmando il divario in materia di protezione del clima e garantendo la disponibilità di acqua potabile sostenibile".

2.4Le perdite economiche medie annue dovute alle catastrofi climatiche ammontano a centinaia di miliardi di dollari. Diverse relazioni 2 indicano che, se le attuali traiettorie delle emissioni continueranno inalterate, alcune regioni dell'Europa meridionale dovranno probabilmente affrontare situazioni di calore estremo ogni due anni e che le rese delle colture di mais irrigate con acqua piovana subiranno un calo del 50 %. Questi impatti differenziati potrebbero contribuire a creare ulteriori divergenze, piuttosto che convergenze, nell'UE. La pandemia di COVID-19 ha dimostrato che è fondamentale comprendere il collegamento tra il programma in materia di ambiente e quello in materia di salute pubblica e tenerne conto al momento di elaborare le politiche, nella consapevolezza che la lotta alle minacce alla biodiversità può contribuire a ridurre il rischio di malattie zoonotiche e di pandemie in futuro e riconoscendo che le misure di ripresa dalla pandemia e le misure di adattamento ai cambiamenti climatici hanno lo stesso obiettivo di resilienza per il futuro 3 .

2.5Il presente parere del CESE mira a fornire una prospettiva della società civile in merito all'obiettivo della strategia e alle azioni che ne costituiscono la base.

3.Osservazioni generali

3.1Il CESE sottolinea che l'applicazione congiunta degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), del Green Deal europeo, della legge sul clima e del patto per il clima, e lo sviluppo e l'attuazione dei piani di ripresa e resilienza devono essere agevolati sia da strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici che da strategie di adattamento a tali cambiamenti. Il CESE sostiene con convinzione la nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici adottata dalla Commissione europea il 24 febbraio 2021.

3.2Il CESE evidenzia che, nonostante le misure intensive per combattere i cambiamenti climatici, vi è un'urgente e duratura necessità di adattamento. Il rischio di danni economici e perdite di vite umane dovuto all'aumento della frequenza e dell'intensità degli effetti meteorologici estremi legati al clima persisterà. Altrettanto rilevante è il rischio che sia gli impatti climatici che gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici possano accentuare le disuguaglianze esistenti. L'adattamento sarà fondamentale per proteggere i diritti umani dei cittadini europei in termini di sicurezza, lavoro dignitoso e mezzi di sussistenza resilienti.

3.3Il CESE condivide la preoccupazione della Commissione per i rischi per la salute derivanti dai cambiamenti climatici e la conseguente necessità di comprenderli meglio, attraverso la piattaforma europea sull'adattamento ai cambiamenti climatici (Climate-ADAPT). Tuttavia, come sottolineato sia dall'Organizzazione mondiale della sanità 4 che dall'Agenzia europea dell'ambiente 5 , vi sono prove delle disparità di impatto dell'inquinamento e del degrado ambientale sulle comunità socialmente svantaggiate e sulle categorie vulnerabili. Il concetto di disuguaglianza ambientale dovrebbe pertanto essere integrato nelle politiche dell'Unione in considerazione della dimensione sociale dei cambiamenti climatici.

3.4Il CESE osserva che, se verranno adottate le misure appropriate, l'adattamento produrrà effetti universalmente vantaggiosi, evitando perdite dovute ai cambiamenti climatici, generando benefici economici, aumentando la giustizia sociale e migliorando la sicurezza ambientale.

3.5L'attuazione della nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici e il Green Deal europeo dovrebbero essere parte integrante di un approccio sistemico che miri a perseguire molteplici obiettivi e a promuovere strumenti politici e soluzioni tecnologiche utilizzabili in tutti i diversi settori dell'economia. Sono pertanto necessari un metodo di analisi sistemica globale e gli strumenti appropriati per la sua attuazione, al fine di garantire che siano presi in considerazione contemporaneamente molteplici obiettivi.

3.6Il CESE ritiene che, in materia di adattamento, siano necessari specifici orientamenti, obiettivi e strumenti di monitoraggio, parametri di riferimento e indicatori per contribuire ad anticipare e gestire gli impatti dei cambiamenti climatici e valutare i progressi compiuti nell'adattamento ai cambiamenti climatici.

3.7Il CESE osserva che le soluzioni basate sulla natura, la bioeconomia e la transizione verso un'economia circolare stanno emergendo come approcci essenziali di adattamento ai cambiamenti climatici e rimanda ai suoi precedenti pareri sulla bioeconomia 6 e sull'economia circolare 7 . Inoltre, le pratiche di gestione sostenibile delle foreste, del suolo e delle risorse idriche contribuiscono sia all'adattamento che alla mitigazione, oltre a fornire la base per una produzione alimentare e di biomassa resiliente ai cambiamenti climatici, climaticamente neutra e sostenibile.

3.8Il CESE chiede di assegnare "pari importanza" al finanziamento della mitigazione e dell'adattamento. È fondamentale che tutte le politiche climatiche a tutti i livelli combinino strategie di mitigazione e di adattamento, e il CESE chiede ulteriori provvedimenti per garantire il rispetto di questo principio, dato che le misure di mitigazione proteggono le generazioni future dall'aggravarsi della crisi climatica e le misure di adattamento proteggono le generazioni attuali e quelle future dai fenomeni meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici già in corso. La metodologia basata su indicatori climatici prevista dal bilancio dell'UE dovrebbe essere modificata per operare una differenziazione esplicita tra le spese destinate all'adattamento e quelle dedicate alla mitigazione.

3.9Per esempio, gli Stati membri dell'UE dovrebbero informare le autorità incaricate della revisione dei "piani nazionali per l'energia e il clima" che alle strategie di adattamento e mitigazione dovrebbe essere data pari importanza, in ragione della maggiore ambizione dell'UE in materia di clima e dell'impatto della pandemia di COVID-19. È necessario coinvolgere e sostenere anche le città e i comuni, eventualmente attraverso il Patto dei sindaci, affinché integrino l'adattamento nei loro piani di mitigazione e creino sinergie.

3.10Il CESE è convinto della necessità di un approccio alla co-progettazione e allo sviluppo congiunto dei pertinenti percorsi di adattamento che includa le parti interessate. Tali piani dovrebbero essere elaborati in modo congiunto e integrato con i pertinenti percorsi di mitigazione, in quanto la mitigazione e l'adattamento sono interconnessi e si influenzano a vicenda. Lo sviluppo di capacità e la sensibilizzazione del pubblico a sostegno delle attività di adattamento dovrebbero essere previsti per tutte le parti direttamente interessate, compresi i giovani. Per i giovani, in particolare i bambini, sarà fondamentale assicurare un migliore allineamento tra il sistema di istruzione e le esigenze occupazionali della "quarta rivoluzione industriale" in corso.

3.11Tener conto degli aspetti economici e ambientali, attenuando i possibili impatti sociali negativi delle politiche di adattamento, è essenziale per garantire un ampio sostegno all'attuazione della strategia. Il CESE chiede ulteriori azioni specifiche per i gruppi di portatori d'interesse vulnerabili, con particolare attenzione al genere, all'età e ai gruppi minoritari.

3.12Il CESE osserva che l'innovazione in materia di adattamento e l'attuazione dell'adattamento stesso richiedono finanziamenti "pazienti", a lungo termine e strategici, e che per lo Stato si apre un ruolo imprenditoriale significativo nel fornire questo approccio paziente. I costi connessi alle politiche di decarbonizzazione dell'UE dovranno essere ridotti al minimo e ripartiti tra i diversi settori per evitare che le fasce di reddito più basse della popolazione e le comunità vulnerabili sostengano una parte non equa degli oneri finanziari. Secondo una relazione sull'Europa della Rete delle Nazioni Unite per le soluzioni di sviluppo sostenibile (SDSN) 8 , dovrebbero essere adottate contromisure adeguate per evitare un aumento delle disuguaglianze e garantire un più ampio sostegno alla transizione verso la sostenibilità.

3.13Per il finanziamento delle misure di adattamento sono disponibili diversi fondi dell'UE. Il CESE chiede maggiore chiarezza sulle diverse opzioni, nonché procedure di facile utilizzo per garantire agli operatori un accesso tempestivo ai finanziamenti a livello pratico.

3.14Lo sviluppo e l'uso di strumenti finanziari per le politiche di adattamento (sovvenzioni, credit swap, obbligazioni di adattamento, riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado delle foreste/meccanismo REDD ecc.) dovrebbero essere ulteriormente rafforzati. Al fine di aumentare l'ambizione globale della strategia, è indispensabile discutere e incoraggiare l'uso di nuovi strumenti potenziali, come le iniziative di scambio tra debito e azioni a favore del clima (debt-for-climate swaps) per garantire flussi finanziari ai paesi che richiedono un'azione immediata.

3.15Il CESE sottolinea inoltre l'importanza di integrare i rischi e le profonde incertezze (quando le probabilità degli eventi non sono note) legati alle calamità naturali climatiche nei modelli e negli strumenti utilizzati per elaborare le politiche macrofinanziarie.

3.16La strategia dovrebbe essere seguita da un piano modello che espliciti la tabella di marcia per la sua attuazione a livello europeo, nazionale, regionale e locale, comprese le modalità con cui aiutare i diversi settori dell'economia e della società a comprendere e affrontare i rischi climatici, prestando particolare attenzione ai settori e alle comunità più vulnerabili.

3.17Il coordinamento delle misure di adattamento e dei programmi di ripresa in seguito alla crisi COVID-19 è essenziale durante la pandemia e nella fase post-pandemia.

4.Osservazioni specifiche

Misure a livello dell'UE

4.1Il CESE invita la Commissione a cercare un migliore allineamento delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici con la giustizia climatica. Le sfide poste dai cambiamenti climatici impongono di non lasciare nessuno indietro e di rispondere in primo luogo ai bisogni dei più vulnerabili, che sono spesso i meno preparati e, in molti casi, i meno responsabili dell'attuale stato del clima.

4.2All'interno dell'Europa, gli impatti dei cambiamenti climatici colpiranno in modo diverso le varie regioni geografiche. Pertanto, le risposte politiche e gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici devono tenere conto di tali differenze e delle specificità delle varie regioni.

4.3È cruciale definire indici di vulnerabilità locale (VI) per guidare le strategie di adattamento che dovrebbero essere sviluppate in tre dimensioni: vulnerabilità geografica o regionale; vulnerabilità settoriale o economica; vulnerabilità sociale.

4.4La struttura esistente per i progetti di adattamento si concentra spesso sugli impatti dei cambiamenti climatici piuttosto che sulle cause profonde della vulnerabilità. Il CESE chiede pertanto una profonda integrazione e l'inserimento sistematico della pianificazione dell'adattamento ai cambiamenti climatici in tutte le politiche, strategie e misure pertinenti dell'UE.

4.5Innanzitutto, è importante investire nel rafforzamento del capitale umano, ad esempio facilitando la creazione di innovazioni tecnologiche e sociali e fornendo conoscenze e strumenti che consentano ai cittadini europei di prepararsi adeguatamente alle sfide climatiche che si profilano. Occorre prestare particolare attenzione all'istruzione e alle competenze delle persone sottorappresentate ed emarginate.

4.6È inoltre importante fornire alle imprese strumenti e sostegno perché possano valutare e gestire gli impatti dei cambiamenti climatici. Gli impatti climatici riguardano tutti i settori industriali, in via diretta o indiretta, e l'adattamento ai cambiamenti climatici e i relativi costi dovrebbero pertanto essere parte integrante della politica industriale dell'UE e dovrebbero essere presi in considerazione anche nel quadro degli aiuti di Stato.

4.7L'agricoltura, la silvicoltura e la pesca sono tra le attività economiche più direttamente interessate, ma allo stesso tempo esse contribuiscono a soluzioni di adattamento, al sequestro del carbonio e alla sicurezza alimentare. La ricerca e l'innovazione intensive sono necessarie per sostenere questi settori. Inoltre, il CESE riconosce l'urgente necessità di affrontare i cambiamenti negli oceani dovuti alle condizioni climatiche, ricorrendo a decisioni flessibili, adattative e tempestive in materia di gestione della pesca, allo scopo di garantire la sostenibilità a lungo termine della produzione di proteine animali a basse emissioni di carbonio in Europa.

4.8La digitalizzazione offre numerose opportunità di adattamento ai cambiamenti climatici, ad esempio nel monitoraggio, nella modellizzazione, nella produzione e nella comunicazione, e dovrebbe essere pienamente utilizzata. Sono inoltre necessarie misure adeguate per garantire la resilienza ai cambiamenti climatici delle infrastrutture critiche a livello dell'UE, quali le reti e i sistemi dell'energia, dei trasporti, e le reti e i sistemi digitali.

4.9Le soluzioni basate sulla natura aiuteranno l'UE ad adattarsi alla nuova realtà climatica e a ridurre al minimo gli effetti potenzialmente devastanti dei cambiamenti climatici, oltre a costituire un'opportunità per l'UE di avviare una ripresa sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Il CESE chiede che si vegli affinché le comunità locali siano realmente coinvolte nella diffusione e progettazione di tali soluzioni.

4.10Disinvestire nel settore dei combustibili fossili e investire in misure di adattamento ai cambiamenti climatici sono approcci che dovrebbero andare di pari passo. Il Comitato ritiene pertanto che la tassonomia dell'UE per la finanza sostenibile costituisca uno strumento importante che consente all'Unione di rafforzare le sue ambizioni in materia di adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, mediante l'adeguamento della tassazione ambientale e il trasferimento delle imposte dal lavoro all'uso delle risorse naturali sarebbe possibile risolvere le incoerenze sistemiche e generare nuove entrate per finanziare l'adattamento, nonché accelerare il disinvestimento dalle attività dannose per l'ambiente.

4.11Il CESE prende atto della prima serie di criteri tecnici per determinare le attività che contribuiscono in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi 9 . Chiede inoltre l'introduzione di criteri tassonomici basati su dati scientifici e tecnologicamente neutri che rendano la scelta di convogliare gli investimenti verso il settore dei combustibili fossili la strategia in assoluto meno interessante per gli istituti finanziari e creino un incentivo a destinare i flussi finanziari privati ad attività che sostengono le misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento a tali cambiamenti.

4.12Nel complesso, il CESE ritiene che la strategia costituisca la base per un'iniziativa giuridicamente vincolante che obblighi gli Stati membri a elaborare piani e strategie nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici.

Misure a livello nazionale e subnazionale

4.13Innanzitutto, l'inerzia a livello nazionale deve essere superata con l'aiuto di una forte leadership e responsabilità politica e di un coinvolgimento attivo della società civile. A tal fine, gli Stati membri dovrebbero essere incentivati ad attribuire un'elevata priorità al Green Deal europeo in generale, e alle questioni relative all'adattamento ai cambiamenti climatici, in particolare, al momento di fissare i loro obiettivi strategici a lungo termine – fino al 2050 e oltre. Inoltre, sono necessari obiettivi espliciti di spesa per l'adattamento e trasparenza, per evitare che l'adattamento non diventi un aspetto marginale. Le metodologie basate sugli indicatori climatici previste dagli Stati membri dovrebbero essere modificate per operare una differenziazione esplicita tra le spese destinate all'adattamento e quelle dedicate alla mitigazione.

4.14Il CESE ritiene fondamentale che tutti i membri della società vedano e percepiscano in che modo le misure di adattamento possano aiutarli a migliorare le loro condizioni di vita specifiche e ad affrontare i rischi futuri. Pertanto, le strategie nazionali di adattamento devono includere il mantenimento di un forte sostegno alla sicurezza sociale per far fronte alla transizione imminente.

4.15Per promuovere un adeguato adattamento a livello nazionale è necessario un forte accento sull'attuazione di politiche moderne in materia di innovazione e di impresa, orientate verso sistemi di produzione più ecologici e più resilienti, e di politiche attive del mercato del lavoro, incentrate sulla creazione di posti di lavoro, nuove competenze, la riqualificazione e la formazione dei lavoratori. Questo approccio dovrebbe coinvolgere attivamente i lavoratori nella progettazione congiunta di programmi di sviluppo delle capacità.

4.16Sono necessari nuovi investimenti nei servizi pubblici e nelle infrastrutture per garantire la resilienza ai cambiamenti climatici dei sistemi idrici, energetici, dei trasporti e digitali. Un'adeguata pianificazione dell'uso del suolo è fondamentale in quanto getta le basi per ridurre la vulnerabilità degli edifici alle condizioni meteorologiche estreme.

4.17Si dovrebbe tenere conto di considerazioni di equità nella definizione della fiscalità ambientale e di altri meccanismi economici di gestione ambientale, che sostengano gli incentivi alla mitigazione dei cambiamenti climatici, generino entrate a sostegno degli sforzi di adattamento e attenuino gli effetti regressivi di queste politiche per i gruppi di portatori d'interesse colpiti in modo sproporzionato. Lo stesso si può dire delle sovvenzioni ai combustibili fossili, la cui eliminazione graduale libererà notevoli risorse dei bilanci pubblici, che a loro volta potrebbero essere utilizzate per interventi in favore dell'adattamento ai cambiamenti climatici.

Cooperazione internazionale e rafforzamento del ruolo globale dell'UE

4.18Il CESE condivide la necessità di "intensificare le azioni internazionali per la resilienza ai cambiamenti climatici", come afferma la Commissione, in quanto concorda con la dichiarazione della stessa secondo cui "la nostra ambizione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici deve andare di pari passo con la nostra leadership mondiale nella mitigazione dei cambiamenti climatici".

4.19Il CESE sottolinea che, al di fuori dell'UE, i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo sono quelli più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, oltre ad essere più vulnerabili agli shock economici, alle disuguaglianze e alla crisi sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19.

4.20In linea con la strategia del partenariato Africa-UE, il CESE raccomanda di collaborare con i paesi africani più a rischio. Dovrebbero essere sostenuti ulteriormente i programmi, come il Patto dei sindaci per l'Africa subsahariana, che consentono agli attori locali e nazionali di collaborare ai piani di mitigazione e adattamento. La Commissione cita la Banca mondiale secondo cui "nella sola Africa subsahariana i cambiamenti climatici potrebbero dar luogo a fenomeni migratori che interesserebbero fino a 70 milioni di persone entro il 2050", con notevoli implicazioni sociali, economiche e ambientali. Il modello del partenariato orientale costituirebbe un'altra piattaforma per un'azione congiunta.

4.21La strategia riconosce la necessità di finanziamenti internazionali supplementari per l'adattamento ai cambiamenti climatici, anche da fonti pubbliche, e punterà ad aumentare i finanziamenti per l'adattamento attraverso gli strumenti dell'UE per l'azione esterna. Tuttavia, il CESE esorta la Commissione a chiarire in che modo sbloccherà esattamente gli ostacoli all'accesso ai finanziamenti per i paesi, le comunità e i settori più vulnerabili a livello globale e in che modo includerà proposte per l'integrazione del genere e la lotta contro le disuguaglianze. In questo contesto dovrebbero essere essenziali finanziamenti per l'adattamento basati su sovvenzioni.

4.22È importante mettere a disposizione le risorse necessarie per la ricerca e la realizzazione pratica dei risultati della ricerca. A tale riguardo, occorre prestare particolare attenzione ai paesi del "Sud globale", che stanno realizzando molti progetti promettenti per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici. È importante garantire il necessario sostegno finanziario e logistico a tali progetti.

4.23Per far sì che i finanziamenti privati operino a favore del clima, occorre prestare particolare attenzione a disincentivare gli istituti finanziari privati dal finanziare attività dannose al di fuori dei confini dell'UE e a riorientare tali risorse finanziarie verso attività di adattamento. L'UE deve partecipare attivamente alla cooperazione internazionale per sviluppare una tassonomia comune e rafforzare il suo ruolo di modello emergente per gli obiettivi in materia di finanza sostenibile.

4.24Il CESE ritiene che, per sostenere lo sviluppo della resilienza in risposta alle crisi globali, l'UE dovrebbe promuovere posizioni forti in materia di finanziamenti a favore dell'adattamento durante i negoziati. L'UE dovrebbe sostenere il raggiungimento di un equilibrio del 50 % nei finanziamenti per la mitigazione e l'adattamento. Ciò deve essere fatto mantenendo nel contempo l'attenzione sulla COP 26 di quest'anno.

4.25Il piano d'azione in materia di adattamento nell'ambito della nuova tabella di marcia della Banca per il clima del Gruppo BEI deve preoccuparsi in particolare di incoraggiare gli investimenti nell'adattamento nei paesi in via di sviluppo, senza esacerbare le vulnerabilità legate al debito.

4.26L'adattamento ai cambiamenti climatici è anche una questione che riguarda il commercio e gli investimenti esteri diretti. I cambiamenti climatici incidono, per esempio, sulle catene di approvvigionamento globali, sull'accesso alle materie prime estere e sulla logistica. Nonostante i rischi, i cambiamenti climatici offrono alle imprese dell'UE l'opportunità di fornire soluzioni di adattamento ai mercati mondiali. La gestione dei rischi e la capacità di cogliere le opportunità devono essere prese in considerazione e agevolate dalla politica commerciale dell'UE. Il commercio dovrebbe inoltre far parte integrante di partenariati con i paesi in via di sviluppo per migliorare le loro possibilità di adattamento.

4.27Il Comitato osserva che lo slancio politico attuale su scala mondiale non ha precedenti. Il ruolo guida dell'Europa è incontestabile: il Green Deal europeo è stato il primo impegno politico annunciato con un livello adeguato di ambizione e direzione. Il vertice sul cambiamento climatico voluto dal Presidente Joe Biden 10 nell'aprile 2021 è stato un grande successo e rappresenta un punto di svolta. Le maggiori economie mondiali – Stati Uniti, Cina, Unione europea, Giappone, Regno Unito, India, Canada, Corea, Brasile – si stanno infine allineando all'obiettivo di una radicale decarbonizzazione. Il CESE riconosce che l'UE deve sfruttare questo slancio e intensificare gli sforzi a livello mondiale per promuovere l'ambizione in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi, in linea con l'accordo di Parigi.

Il ruolo degli attori della società civile

4.28Un adattamento riuscito è impossibile senza il sostegno attivo degli attori della società civile.

4.29I percorsi di adattamento dovrebbero pertanto essere elaborati in collaborazione con tutte le parti interessate: responsabili politici, datori di lavoro e lavoratori, ONG, settore finanziario, scienziati e sviluppatori di tecnologie. Le parti sociali e la società civile, a livello nazionale, regionale e soprattutto, data la natura locale delle politiche di adattamento, a livello locale, dovrebbero essere coinvolte in tutte le fasi di pianificazione e attuazione.

4.30La strategia dovrebbe inoltre promuovere e monitorare il coinvolgimento delle parti sociali in diversi settori a livello europeo e in tutti i paesi membri e garantire un forte dialogo sociale bipartito e tripartito, nonché incoraggiare la contrattazione collettiva ove opportuno.

4.31Dovrebbero essere sviluppati, attuati e utilizzati strumenti di coinvolgimento delle parti interessate, compresi quelli agevolati dalla scienza dei cittadini.

4.32Il CESE osserva che è necessario stanziare specificamente risorse finanziarie considerevoli dirette a rendere operativi tali strumenti, il che richiede una progettazione scientifica degli strumenti stessi e investimenti nello sviluppo di capacità.

4.33La società civile svolge inoltre un ruolo importante nella sensibilizzazione della società, tra l'altro, su temi legati alle abitudini di consumo, all'uso dell'energia e dei trasporti e alla conservazione della natura. Essa è fondamentale per mobilitare la società, far arrivare i messaggi di protezione del clima alle persone e fornire informazioni pubbliche per contribuire a decidere cosa si potrebbe fare per combattere i cambiamenti climatici e adattarvisi.

4.34Soprattutto, gli attori della società civile sono coloro che attuano le misure di adattamento nella pratica. A titolo esemplificativo, molte misure di adattamento sono già attuate da imprese che devono anticipare i cambiamenti, ad esempio per quanto riguarda la domanda di prodotti, le condizioni di investimento e di produzione e l'ammissibilità della copertura assicurativa. Le imprese inoltre sviluppano e forniscono alla società soluzioni di adattamento. Per sostenere tali azioni, è necessario creare e favorire le condizioni per l'innovazione, gli investimenti e il commercio.

4.35I datori di lavoro e i lavoratori sono nella posizione migliore per individuare le sfide e i rischi che le conseguenze dei cambiamenti climatici comportano per i loro luoghi di lavoro, quali l'esposizione a temperature elevate, le radiazioni ultraviolette naturali e altri rischi per la salute e la sicurezza derivanti dai cambiamenti climatici. Essi dovrebbero essere coinvolti nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche in materia di adattamento a tutti i livelli, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro.

4.36Il consumo di materiali, prodotti e servizi ha un impatto diretto sull'entità dell'estrazione delle risorse naturali e sui livelli di emissione, con implicazioni significative per altri limiti del nostro pianeta. Il comportamento dei consumatori può influenzare i livelli di emissione e l'uso delle risorse sia direttamente che indirettamente, influenzando così anche la portata dei cambiamenti climatici.

4.37Tuttavia, il CESE osserva che il coinvolgimento attivo dei consumatori non è una soluzione unica e miracolosa, come non lo è il coinvolgimento di qualsiasi altra parte. La mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento ad essi richiedono consapevolezza e impegno da parte di tutti gli attori della società, promossi dai governi e da altri responsabili politici. I fattori determinanti per lo sviluppo sostenibile e, in particolare, per il successo delle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento a tali cambiamenti saranno prima di tutto interventi politici coraggiosi e una rapida transizione verde.

Bruxelles, 23 giugno 2021

Peter SCHMIDT
Presidente della sezione Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente

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(1)       https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM:2021:82:FIN
(2)     https://www.eea.europa.eu//publications/climate-change-impacts-and-vulnerability-2016
(3)     https://covid19commission.org/enhancing-global-cooperation
(4)    OMS Europa, 2019, Environmental health inequalities resource package, Ufficio regionale per l'Europa, Copenaghen.
(5)    Relazione n. 21/2019 dell'AEA (Agenzia europea dell'ambiente)
(6)     GU C 440, del 6.12.2018, pag. 45 ; GU C 240, del 16.7.2019, pag. 37 ; GU C 47, dell'11.2.2020, pag. 58 ; CCMI/160 - La bioeconomia inclusiva sostenibile: nuove opportunità per l'economia europea (parere d'iniziativa)
(7)     GU C 264, del 20.7.2016, pag. 98 ; GU C 230, del 14.7.2015, pag. 99 ; NAT/764 - Sviluppare sinergie tra le diverse tabelle di marcia per l'economia circolare (parere d'iniziativa) ; GU C 367, del 10.10.2018, pag. 97 ; GU C 345, del 13.10.2017, pag. 102
(8)     https://www.unsdsn.org/the-future-europe-wants-a-green-and-digital-job-based-and-inclusive-recovery-from-covid-19-pandemic
(9)     https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=COM:2021:188:FIN
(10)    Il Presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, e l'inviato per il clima, John Kerry, hanno riunito i leader mondiali dei paesi che rappresentano l'82 % delle emissioni mondiali di carbonio, il 73 % della popolazione mondiale e l'86 % della produzione economica mondiale per impegnarsi a favore di un'azione coraggiosa per il clima. Fonte: https://ourworldindata.org/co2-emissions
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