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INVITO A PRESENTARE CONTRIBUTI PER UNA VALUTAZIONE D'IMPATTO |
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Con questo documento la Commissione intende informare il pubblico e i portatori di interessi dei suoi lavori legislativi futuri, affinché possano esprimersi sul modo in cui la Commissione interpreta il problema e sulle possibili soluzioni e trasmettere tutte le informazioni di cui dispongono al riguardo, anche sulle possibili conseguenze delle diverse opzioni. |
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Titolo dell'iniziativa |
Atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale – Accelerare la decarbonizzazione |
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DG capofila (Unità responsabile) |
DG GROW - Unità I1 |
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Probabile tipo di iniziativa |
Regolamento |
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Tempistica indicativa |
T4-2025 |
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Informazioni aggiuntive |
Patto per l'industria pulita |
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A. Contesto politico, definizione del problema e analisi della sussidiarietà |
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Contesto politico |
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La base industriale dell'Europa è un caposaldo della nostra identità, competitività e resilienza. Il patto per l'industria pulita 1 è la nuova strategia di crescita dell'Europa per accelerare la decarbonizzazione e la competitività dell'industria europea. Lo scopo dell'iniziativa è aumentare la produzione industriale sostenibile e resiliente in Europa, investendo nel contempo nella decarbonizzazione. La decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica è necessaria per conseguire la neutralità climatica. Tuttavia ciò non sarà possibile se non salvaguardiamo la competitività delle industrie ad alta intensità energetica, le quali rivestono un'importanza strategica per la resilienza, la sicurezza e la prosperità economica dell'UE sono il punto di partenza fondamentale per molte catene del valore, poiché forniscono materie prime, lavorate e intermedie a settori a valle quali l'industria automobilistica, l'edilizia, le tecnologie a zero emissioni nette, i prodotti di ingegneria, la difesa e il settore aerospaziale, e costituiscono la base delle transizioni verde e digitale. Per questi motivi, le industrie ad alta intensità energetica necessitano di un sostegno urgente per realizzare la loro decarbonizzazione ed elettrificazione e per far fronte ai costi energetici elevati, a una concorrenza mondiale sleale e alle normative complesse che ne compromettono la giustificazione economica, ne danneggiano la competitività e indeboliscono la resilienza europea. Il patto per l'industria pulita annuncia un atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale per affrontare le strozzature nelle procedure autorizzative relative alla decarbonizzazione industriale e all'accesso all'energia e sostenere la creazione di mercati guida per lo sviluppo di tecnologie e prodotti industriali europei puliti e resilienti. |
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Problema che si intende affrontare con l'iniziativa |
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Le industrie ad alta intensità energetica rappresentano il 19 % delle emissioni di gas a effetto serra dell'UE, danno lavoro a 7,8 milioni di persone e apportano un valore aggiunto di 549 miliardi di EUR. La competitività di questi settori è compromessa da diversi fattori: costi energetici più elevati rispetto ai paesi terzi, rallentamento della domanda in alcuni dei principali settori a valle (ad esempio: l'industria automobilistica, l'edilizia) ed eccedenze strutturali di capacità non legate al mercato determinate da strategie di crescita basate sulle esportazioni e da una produzione sovvenzionata dallo Stato nei paesi terzi 2 . Ciò si traduce in una maggiore pressione sui prezzi dovuta alle importazioni a basso costo e nel rischio di creare dipendenze in settori strategici. Per superare questo problema e basandosi su altre iniziative esistenti o in corso, la presente iniziativa mira ad affrontare i seguenti problemi specifici. In primo luogo, le lunghe procedure di rilascio delle autorizzazioni 3 per i progetti di decarbonizzazione (talvolta legate all'accesso alle infrastrutture energetiche) sono fonte di preoccupazione per le industrie ad alta intensità energetica che intendono realizzare la loro decarbonizzazione. In secondo luogo, le tecnologie per decarbonizzare le industrie ad alta intensità energetica spesso non sono ancora competitive in termini di costi a causa degli elevati costi di esercizio e di capitale e dei tempi molto lunghi di recupero dell'investimento e non sono ancora diffuse su larga scala. In terzo luogo, vi è una carenza di domanda di prodotti industriali puliti a prezzi correnti rispetto alle loro alternative convenzionali. Tutti questi fattori contribuiscono a un calo della produzione industriale e a un contesto imprenditoriale difficile per gli investimenti nella decarbonizzazione 4 . Il rafforzamento del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (ETS) migliorerà nel tempo la giustificazione economica, ma i prezzi del carbonio restano molto incerti. Oggi le riduzioni delle emissioni sono troppo spesso il risultato di una riduzione della produzione anziché di una maggiore efficienza, dell'integrazione del sistema energetico e di processi di fabbricazione decarbonizzati, in particolare per i settori a più alta intensità energetica (ad esempio le industrie della pasta di cellulosa e della carta, dei metalli di base, dei minerali e dei prodotti chimici 5 ). Gli investimenti nelle tecnologie pulite non si stanno concretizzando in tempi abbastanza rapidi da offrire percorsi imprenditoriali sostenibili per decarbonizzare le industrie ad alta intensità energetica e conseguire l'obiettivo europeo della neutralità climatica 6 . |
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Base per l'azione dell'UE (base giuridica e analisi della sussidiarietà) |
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Base giuridica |
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L'articolo 114 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) fornisce la base giuridica adeguata in quanto consente all'UE di adottare misure volte a rafforzare l'armonizzazione, garantendo parità di condizioni all'interno del mercato unico al fine di mantenere e aumentare la produzione industriale sostenendo gli investimenti nella decarbonizzazione. L'articolo 173, paragrafo 3, TFUE sulla politica industriale potrebbe anch'esso fornire una base giuridica pertinente per aiutare gli Stati membri a garantire le condizioni necessarie per la competitività industriale. |
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Necessità pratica di un'azione dell'UE |
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L'attuale contesto crea le condizioni per un intervento dell'UE a sostegno della giustificazione economica industriale europea. Il problema può essere affrontato solo in parte dagli Stati membri a causa della natura integrata del mercato dei prodotti industriali ad alta intensità energetica e dei mercati dell'energia. Dobbiamo preservare la parità di condizioni nel mercato unico. L'assenza di un'ulteriore azione dell'UE manterrebbe lo status quo, aumentando il rischio di perdere le industrie strategiche europee e di diventare eccessivamente dipendenti dai paesi terzi per il conseguimento degli obiettivi verdi, digitali, di difesa e di sicurezza economica dell'UE. Un'azione a livello dell'UE apporterebbe un valore aggiunto in termini di semplificazione degli oneri normativi e delle prassi amministrative, creando un quadro più rapido e coordinato per agevolare gli investimenti nella decarbonizzazione e rafforzare la resilienza europea. Un approccio coordinato a livello dell'UE aumenterebbe inoltre l'efficienza degli investimenti e sosterrebbe lo sviluppo di mercati guida europei a basse emissioni di carbonio, evitando nel contempo la frammentazione del mercato interno. |
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B. Obiettivi e opzioni strategiche |
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L'obiettivo generale dell'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale è aumentare la produzione industriale sostenibile e resiliente nei settori industriali ad alta intensità energetica nell'UE sostenendo gli investimenti nella decarbonizzazione. Oltre allo scenario di riferimento (status quo), la Commissione valuterà le opzioni incentrate su misure legislative e non legislative. L'atto prenderà in considerazione tre obiettivi specifici: 1. accelerare le procedure di rilascio delle autorizzazioni per la decarbonizzazione industriale; 2. individuare e promuovere progetti e cluster di decarbonizzazione industriale prioritari; 3. creare e proteggere i mercati guida europei per i prodotti europei a basse emissioni di carbonio. Cercherà inoltre di contribuire al sesto settore prioritario del patto per l'industria pulita, ossia garantire competenze, posti di lavoro di qualità e transizioni giuste stabilendo tale dimensione in tutti gli obiettivi e le azioni. L'iniziativa si concentrerà sulle industrie ad alta intensità energetica (ossia prodotti chimici, acciaio, pasta di cellulosa e carta, raffinerie, cemento, metalli non ferrosi, vetro e ceramica) e, se del caso, prenderà in considerazione le industrie correlate a valle nell'ambito di una logica della catena del valore. La valutazione d'impatto valuterà e individuerà l'ambito dei settori pertinenti e prenderà in considerazione misure in linea con gli obiettivi specificati:
1.accelerare le procedure di rilascio delle autorizzazioni per l'accesso industriale all'energia e alla decarbonizzazione industriale, garantendo nel contempo elevati standard ambientali: la valutazione d'impatto prenderà in considerazione diverse misure, tra cui misure volte a migliorare l'accesso all'energia (principalmente l'elettricità ma anche l'idrogeno) e l'accesso alle infrastrutture di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio. Tali misure muoveranno dall'esperienza maturata attraverso il regolamento di emergenza dell'UE in materia di autorizzazioni 7 , la direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili 8 , il regolamento RTE-E 9 , il regolamento sulle materie prime critiche 10 e la normativa sull'industria a zero emissioni nette 11 , sfruttando nel contempo anche la digitalizzazione; 2.individuare e promuovere progetti e cluster prioritari: i rischi connessi agli investimenti nei progetti di decarbonizzazione sono elevati, pertanto l'intervento pubblico è spesso fondamentale per contribuire a ridurre i rischi degli investimenti nelle tecnologie pulite. La valutazione d'impatto valuterà i criteri pertinenti per individuare progetti o cluster di decarbonizzazione industriale prioritari e valuterà le misure politiche per sostenerli e promuoverli, anche agevolando l'accesso ai finanziamenti. Le opzioni strategiche esamineranno anche come sostenere gli Stati membri nella pianificazione e nell'attuazione di un contesto favorevole adeguato per i cluster industriali; 3.creare e proteggere i mercati guida europei per i prodotti europei a basse emissioni di carbonio: la valutazione d'impatto prenderà in considerazione misure a sostegno dei mercati guida, tra cui: ·l'introduzione di criteri di sostenibilità e resilienza e di requisiti di contenuto minimo prodotto nell'UE negli appalti pubblici (e in alcune circostanze in quelli privati) in settori strategici. L'obiettivo è creare mercati guida per i prodotti industriali a basse emissioni di carbonio, allineandosi nel contempo ad altre iniziative legislative e agli impegni internazionali dell'UE; ·la promozione di prodotti industriali a bassa intensità di carbonio, comprese le opzioni per un'etichetta dell'UE. L'atto legislativo introdurrà un'etichetta volontaria per l'acciaio sulla base dei dati ETS, prendendo le mosse dalla metodologia del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'UE. La valutazione d'impatto prenderà inoltre in considerazione la possibilità di introdurre incentivi per la diffusione di risorse di carbonio pulite, tra cui la cattura e l'utilizzo del carbonio, la biomassa sostenibile e i rifiuti riciclati; ·la tutela dei mercati guida europei. Le opzioni strategiche prenderanno in considerazione misure volte a rafforzare i benefici per il mercato unico degli investimenti (esteri diretti) in tecnologie innovative e ad affrontare le sfide industriali, integrando, se del caso, gli strumenti di politica commerciale esistenti. L'iniziativa è coerente con la politica nazionale e dell'UE esistente e sarà in linea con gli impegni internazionali dell'UE. Attua le decisioni politiche annunciate nel patto per l'industria pulita e integra la legislazione esistente, come la normativa sull'industria a zero emissioni nette, l'EU ETS, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'UE, le norme sui mercati dell'energia e sugli strumenti di difesa commerciale. |
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C. Probabile impatto |
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In termini di impatto economico, la valutazione d'impatto esaminerà le opzioni in termini di capacità di accelerare la decarbonizzazione industriale, anche tramite il sostegno agli investimenti, garantendo nel contempo che l'Europa preservi le sue industrie strategiche e la loro competitività. Le misure contribuirebbero a rimuovere gli ostacoli normativi e le strozzature ai progetti di investimento per la decarbonizzazione nuovi ed esistenti, semplificando le procedure e stimolando la domanda di prodotti resilienti e a basse emissioni di carbonio. In quanto tali, dovrebbero migliorare la competitività e la resilienza dell'UE, mantenendo il valore aggiunto delle imprese manifatturiere e posti di lavoro di qualità. Allo stesso tempo, l'introduzione di misure che contribuiranno a creare mercati guida per prodotti a basse emissioni di carbonio o a sostenere le industrie per motivi strategici o di sicurezza potrebbe avere alcuni impatti negativi in termini di aumento dei costi per i prodotti a valle e/o per i consumatori finali. Tali impatti saranno attentamente valutati. I costi e i benefici delle varie opzioni saranno esaminati e quantificati, ove possibile. Data la dimensione di semplificazione della presente iniziativa, questa si concentrerà sull'individuazione della riduzione degli oneri. Inoltre presterà particolare attenzione all'analisi della dimensione delle piccole e medie imprese (PMI) e della competitività delle varie opzioni. In termini di impatto sociale, le misure sosterrebbero i progetti di decarbonizzazione industriale nell'UE, offrendo opportunità di sviluppo regionale, preservando l'attuale livello di occupazione nelle industrie ad alta intensità energetica e aumentandolo potenzialmente, anche attraverso sforzi di miglioramento o di riqualificazione delle competenze. In termini di impatto ambientale, le misure contribuirebbero a ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori e nelle regioni industriali, sostenendo nel contempo l'adozione di tecnologie più pulite in linea con l'ambizione climatica dell'UE. |
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D. Strumenti per legiferare meglio |
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Valutazione d'impatto |
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La Commissione effettuerà una valutazione d'impatto per valutare le diverse opzioni strategiche e il loro probabile impatto. L'analisi sarà corroborata dai risultati della consultazione pubblica aperta, dalla consultazione mirata prevista, dall'analisi interna e da studi esterni e contribuirà alla preparazione della proposta della Commissione 12 . |
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Strategia di consultazione |
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Scopo della consultazione è raccogliere elementi di prova e pareri dai portatori di interessi e dai cittadini, compresi quelli che saranno direttamente interessati dalla presente iniziativa. Ciò darà loro l'opportunità di fornire informazioni pertinenti sui problemi e sulle possibili soluzioni. Le attività di consultazione comprenderanno i) il presente invito a presentare contributi e la relativa consultazione pubblica, aperta per 12 settimane all'invio di osservazioni sul portale "Dì la tua"; ii) consultazioni mirate con gli Stati membri, le parti sociali, i portatori di interessi e gli esperti, se necessario. Nello svolgere queste attività particolare attenzione sarà prestata alle PMI, agli investitori, ai cittadini e ai consumatori. Saranno organizzati seminari con i portatori di interessi per raccogliere ulteriori elementi di prova. A seguito della consultazione pubblica sarà pubblicata una sintesi fattuale. Una relazione riepilogativa di tutte le attività di consultazione sarà pubblicata come allegato della valutazione d'impatto. |
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Motivi della consultazione |
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La consultazione mira a garantire che tutti i portatori di interessi possano fornire le loro opinioni, prove ed esperienze. Ciò migliorerà anche la base di conoscenze su cui si fonda l'iniziativa e consentirà alla Commissione di prendere in considerazione informazioni e opinioni sui problemi e sulle potenziali soluzioni. |
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Destinatari |
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Si invitano tutti i cittadini e i portatori di interessi a partecipare alla consultazione. I contributi sono particolarmente richiesti alle amministrazioni nazionali e subnazionali dell'UE, alle imprese, comprese le PMI, alle associazioni di categoria europee e nazionali, alle organizzazioni non governative, alle parti sociali, ai gruppi di riflessione, alle associazioni dei consumatori, agli istituti di ricerca e ai paesi terzi. |