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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, C 486, 28 dicembre 2016


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ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 486

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

59° anno
28 dicembre 2016


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Parlamento Europeo

2016/C 486/01

Riunione plenaria della LVI COSAC, 13 — 15 novembre 2016, Bratislava, Contributo della LVI COSAC

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IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Parlamento Europeo

28.12.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 486/1


RIUNIONE PLENARIA DELLA LVI COSAC

13 — 15 novembre 2016, Bratislava

Contributo della LVI COSAC

(2016/C 486/01)

1.   Rafforzare il ruolo dei parlamenti nazionali nell'UE

1.1.

La COSAC apprezza i progressi realizzati dall'attuale Commissione europea (2014 -) nel migliorare le relazioni con i parlamenti nazionali, come documentato dalla 26a relazione biennale della COSAC, in particolare attraverso un numero maggiore di visite rese dai commissari ai parlamenti o alle camere nazionali, e incoraggia la Commissione a portare avanti gli sforzi per creare una forma di dialogo permanente con i parlamenti nazionali. Tale dialogo va a consolidare le competenze detenute dai parlamenti nazionali per assicurare che i governi nazionali rendano conto del proprio operato e per esercitare un controllo sulle politiche nazionali e unionali di questi ultimi.

1.2.

Nell'ambito del dialogo politico tra la Commissione europea e i parlamenti nazionali, la COSAC ritiene perfettibili le risposte ai pareri motivati dei parlamenti nazionali e raccomanda, pertanto, che la Commissione europea risponda meglio, ed entro un lasso di tempo non superiore a otto settimane, alle specifiche preoccupazioni espresse dai parlamenti nazionali ed esamini tutti i possibili punti di vista nel preparare le proprie risposte, in particolare quelle che seguono il ricorso al meccanismo del cosiddetto cartellino giallo. Sottolinea, inoltre, l'importanza delle discussioni e degli scambi di vedute tra i parlamenti nazionali nel quadro della procedura di verifica del rispetto del principio di sussidiarietà.

1.3.

La COSAC, considerato il dialogo politico instaurato con la Commissione europea, invita il Parlamento europeo a consolidare, dal canto suo, l'esame dei pareri dei parlamenti nazionali nel quadro del dialogo politico in seno alle commissioni parlamentari pertinenti.

1.4.

La COSAC ritiene che il meccanismo del «cartellino verde» sia uno strumento importante per migliorare il ruolo dei parlamenti nazionali ed esorta, quindi, i parlamenti nazionali a continuare a esplorare possibilità future per ricorrere alle iniziative previste nel quadro del «cartellino verde».

1.5.

La COSAC osserva che, nelle circostanze attuali, comunicare in modo efficace le tematiche unionali risulta un elemento cruciale per colmare la distanza tra l'Unione europea e i cittadini, e riconosce il ruolo dei parlamenti nazionali nel coinvolgere questi ultimi, fornendo loro informazioni imparziali e sensibilizzando l'opinione pubblica sulle questioni inerenti all'UE. A tale proposito, è importante sottolineare il mandato democratico conferito ai parlamenti nazionali, in quanto rappresentanti degli elettori. Nel contesto dei risultati del referendum tenuto nel Regno Unito la COSAC riconosce il ruolo cruciale dei parlamenti nazionali, in quanto istituzioni alle quali sono conferiti un mandato e una responsabilità democratici diretti, nel contribuire al funzionamento e al futuro di quel progetto unico che è l'Unione europea.

1.6.

La COSAC invita tutti i parlamenti a far sentire maggiormente la propria voce nel comunicare le tematiche unionali ed esorta, a tal fine, i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo a condividere le proprie esperienze e migliori prassi nel campo della comunicazione. Osserva, inoltre, che soffermarsi sul contenuto delle comunicazioni relative alle tematiche unionali adattandolo può rivelarsi utile nel rivolgersi a gruppi specifici, come le università, le scuole ecc.

1.7.

Onde sfruttare al meglio le tecnologie disponibili, la COSAC invita i parlamenti a esaminare esaurientemente le possibilità offerte dal ricorso ai canali dei social media, che potrebbe contribuire a sensibilizzare in merito alle tematiche unionali e ai parlamenti come la sede di discussione più pertinente, in particolare in relazione ai giovani europei.

2.   Il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP): un accordo commerciale tra l'Unione europea e gli Stati Uniti (e relative sfide, opportunità e rischi)

2.1.

La COSAC riconosce che la politica commerciale dell'UE riveste la massima importanza sul piano geopolitico ed economico nel consentire all'Europa di dar forma alla globalizzazione, rafforzare le norme internazionali e aumentare l'accesso ai mercati esteri; ritiene che degli accordi commerciali globali con paesi terzi negoziati in modo equo, trasparenti e ampiamente condivisi, volti a ottenere risultati positivi per entrambe le parti, possano rappresentare strumenti importanti in grado di migliorare la quota detenuta dall'UE nel commercio globale; osserva che, se l'Unione europea non agisce ora, saranno altri a stabilire le norme internazionali.

2.2.

La COSAC ritiene che degli accordi commerciali equilibrati rappresentino una possibilità per promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro e per rafforzare lo sviluppo sostenibile, nel rispetto dei diritti umani, delle norme sociali e del lavoro nonché della sostenibilità ambientale a livello mondiale, ma anche per garantire la fornitura di servizi e i servizi comunali. Chiede che l'Unione europea difenda meglio i propri interessi nei negoziati e insiste sul principio della reciprocità.

2.3.

La COSAC prende atto delle divergenze di opinione e dello scetticismo manifestati da molti cittadini europei sul contenuto di tali accordi commerciali ed esorta le istituzioni europee, i parlamenti nazionali e i governi a rispondere alle preoccupazioni espresse, a chiarire le conseguenze degli accordi commerciali e a garantire la trasparenza dei processi negoziali.

2.4

La COSAC plaude al fatto che la Commissione abbia migliorato le misure volte alla trasparenza del processo negoziale del TTIP, ma sottolinea la necessità di conseguire un livello ancora maggiore di trasparenza per tutti gli accordi commerciali, in grado di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e dei parlamentari europei.

2.5.

La COSAC è convinta che il processo negoziale e gli esiti di tale processo dovrebbero rispettare pienamente i principi di libertà, democrazia, Stato di diritto, dignità e coesione sociale, su cui l'Unione europea si fonda, e, in tal modo, fornire una solida garanzia che, qualora il TTIP sia concluso e firmato, i regolamenti e le norme europei ne risultino rafforzati, e non indeboliti.

2.6.

La COSAC rileva che i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo devono poter controllare il processo negoziale del TTIP conformemente alle disposizioni del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (segnatamente l'articolo 218) e ritiene che il TTIP possa essere applicato solo in via provvisoria, una volta che il Parlamento europeo avrà avallato un accordo definitivo concluso dal Consiglio. La COSAC esorta pertanto la Commissione e i governi degli Stati membri a proseguire gli sforzi volti a intensificare la comunicazione con i parlamenti nazionali e con il Parlamento europeo. Ricorda, inoltre, che il TTIP dovrebbe assumere la forma di un accordo misto, per cui una sua eventuale entrata in vigore sarà soggetta alle pertinenti procedure nazionali di ratifica in tutti gli Stati membri.

3.   2016: l'anno in cui prende forma l'Unione dell'energia

3.1.

La COSAC accoglie con favore il progetto dell'Unione dell'energia mirante a dotare l'Unione europea di una politica energetica più sicura e sostenibile, ponendola in prima linea nella produzione dell'energia rinnovabile e nella lotta ai cambiamenti climatici. Poiché un tale obiettivo non può essere raggiunto esclusivamente a livello intergovernativo si rendono necessarie soluzioni europee comuni.

3.2.

La COSAC osserva che l'UE è il principale importatore di energia al mondo e che la dipendenza di alcuni Stati membri da un unico fornitore rende l'UE estremamente vulnerabile. La COSAC guarda con preoccupazione agli elevati prezzi dell'energia praticati nell'UE rispetto ai concorrenti ed è pertanto favorevole al rafforzamento dei diritti dei consumatori che può, tra l'altro, contribuire efficacemente alla lotta contro la povertà energetica. La COSAC ricorda che l'obiettivo dell'Unione dell'energia è quello di fornire ai consumatori europei non solo un'energia sicura, sostenibile ed ecologica, ma anche un'energia che sia competitiva ed economicamente più accessibile. Nel perseguire tale obiettivo occorre rispettare le decisioni sovrane degli Stati membri, sostenendo al contempo soluzioni che possono essere conseguite meglio a livello unionale.

3.3.

La COSAC sottolinea l'importanza della solidarietà e della fiducia tra degli Stati membri ai fini del raggiungimento della sicurezza energetica nell'UE nonché di un loro approccio comune nei confronti dei paesi terzi. In tale contesto, esprime preoccupazione per quei progetti che, dal punto di vista della sicurezza energetica, sono considerati infondati e controproducenti sotto il profilo tecnico, ambientale, economico e geopolitico. Per quanto attiene al rafforzamento del mercato unico e della sicurezza energetica, invece, la COSAC appoggia gli sforzi volti a massimizzare l'uso da parte dell'UE di fonti energetiche endogene, anche ai fini di una produzione stabile e sicura di energia elettrica e di una diversificazione ottimale delle rotte di approvvigionamento energetico, sottolineando al contempo l'importanza di una più stretta cooperazione regionale.

3.4.

La COSAC ricorda che dodici Stati membri rimangono al di sotto dell'obiettivo del 10 % per le interconnessioni elettriche e, di conseguenza, ampiamente isolati dal mercato interno dell'elettricità. Invita il Fondo europeo per gli investimenti strategici a prestare particolare attenzione ai progetti volti a colmare le principali lacune in termini di una sufficiente interconnettività.

3.5.

La COSAC accoglie con favore l'accordo di Parigi e lo considera una pietra miliare nella lotta ai cambiamenti climatici e un forte impegno a favore dell'ambiente e delle generazioni future. In tale contesto, plaude anche alla rapida ratifica di tale accordo da parte dell'UE e ne auspica un'applicazione incondizionata. La COSAC ritiene che il progetto dell'Unione dell'energia possa apportare un contributo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi dell'accordo di Parigi e, a più lungo termine, al conseguimento degli obiettivi fissati dall'UE in campo energetico e climatico per il 2020, il 2030 e il 2050.

3.6.

La COSAC sottolinea l'importanza per l'Unione dell'energia degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo nonché il loro potenziale per la costruzione di un'Unione dell'energia sicura, efficace ed ecologica e la riduzione dei costi della produzione energetica, ponendo l'accordo di Parigi sull'energia rinnovabile come una chiara priorità. A tal proposito, accoglie con favore anche i lavori per un sistema di scambio di quote di emissione migliore, che contribuisca ad ammodernare l'energia europea.

3.7.

La COSAC ritiene che gli sforzi intesi a sviluppare tecnologie e soluzioni innovative a basse emissioni e i progressi in innovazioni efficienti sotto il profilo dei costi svolgano un ruolo insostituibile nel rafforzare la competitività dell'UE.

3.8.

Al fine di risparmiare quanta più energia possibile, la COSAC appoggia le misure a livello locale che sono incentrate sulla ricostruzione degli edifici e su un maggiore ricorso ai trasporti pubblici.

4.   Garantire la sicurezza delle frontiere esterne dell'UE nel contesto della migrazione irregolare

4.1.

La COSAC riconosce tutti gli aspetti umanitari della soluzione della crisi migratoria e dei rifugiati. Sottolinea, inoltre, l'importanza di trovare vie sicure e legali affinché i richiedenti asilo ammissibili possano raggiungere l'UE. Apprezza la cooperazione dell'UE con i paesi di transito e di origine dei flussi migratori e rileva che la protezione dei diritti umani dei migranti, dei richiedenti asilo e dei profughi deve essere il fulcro delle azioni intraprese dall'UE per risolvere la crisi migratoria. Ritiene che garantire la sicurezza delle frontiere esterne dell'UE rappresenti una priorità della massima urgenza per gestire opportunamente i flussi migratori irregolari attuali e futuri.

4.2.

La COSAC ribadisce l'importanza della solidarietà, della responsabilità e di un'equa condivisione dell'onere tra gli Stati membri sulla base della necessità di trovare una soluzione accettabile alla migrazione irregolare conformemente all'articolo 80 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), nel rispetto dei diritti umani e dei trattati e delle convenzioni internazionali. Esorta l'Unione europea ad affrontare e risolvere le cause all'origine della migrazione. Invita la presidenza slovacca, ma anche le presidenze future, a presentare proposte di compromesso e a contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni efficaci e accettabili alle questioni migratorie, prestando particolare attenzione ai diritti umani, alla solidarietà e all'umanità, nonché alla gestione in loco di un'accoglienza di facile accesso.

4.3.

La COSAC sottolinea altresì la solidarietà necessaria all'interno dell'Europa e a livello mondiale per realizzare programmi di reinsediamento efficaci volti ad aiutare paesi come l'Italia e la Grecia ad assicurare assistenza e protezione ai rifugiati.

4.4.

Per quanto attiene alla prosecuzione e all'inasprimento dei controlli sulla rotta del Mediterraneo orientale, la COSAC invita a dare immediata attuazione alla dichiarazione UE — Turchia e ricorda la necessità di applicarla in tutte le sue parti e in modo uniforme nei confronti di tutti gli Stati membri dell'Unione europea.

4.5.

La COSAC condivide il riconoscimento da parte del Consiglio europeo, in occasione della riunione di ottobre, del «considerevole contributo, anche di natura finanziaria, apportato negli ultimi anni dagli Stati membri in prima linea»; invita le istituzioni europee a tenere in particolare considerazione gli sforzi profusi da tali Stati per ottemperare agli obblighi umanitari, vale a dire salvare la vita dei sempre più numerosi richiedenti asilo che arrivano alle frontiere esterne dell'Europa, condurre operazioni di salvataggio e provvedere all'identificazione, all'assistenza sanitaria, alla protezione, all'abbigliamento, al cibo e all'integrazione sociale. A tal fine, tali spese specifiche dovrebbero essere conteggiate nel calcolo del saldo di bilancio strutturale del governo.

4.6.

La COSAC sottolinea che l'Unione europea, essendo un'area caratterizzata dalla libera circolazione e da frontiere aperte, deve perseguire una politica migratoria europea comune che ponga l'accento sia sulla protezione dei cittadini dell'UE e delle frontiere esterne sia sulla sicurezza dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei migranti e sulla solidarietà nei loro confronti, nel rispetto dei diritti umani e dei trattati e delle convenzioni internazionali. Appoggia fermamente tutte le iniziative per proteggere le frontiere esterne e ripristinare la normalità nell'area Schengen e plaude, pertanto, all'istituzione della guardia di frontiera e costiera europea. Mette in rilievo l'importanza di applicare rapidamente il regolamento relativo alla guardia di frontiera e costiera europea e di risolvere il problema dell'eccessiva lentezza dei rimpatri, sfruttando al meglio il mandato di tale guardia. In tale contesto rammenta la necessità di fornire il personale e le risorse richieste per un efficace funzionamento della guardia di frontiera e costiera europea.

4.7.

La COSAC apprezza gli sforzi profusi attualmente nell'ambito del progetto volto a collegare SIS (sistema d'informazione Schengen) e AFIS (sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali) per identificare le persone scomparse sulla base delle impronte digitali, nonché lo studio di fattibilità e la proposta legislativa relativi al sistema dell'UE di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) che saranno pubblicati a breve, contribuendo a garantire la sicurezza delle frontiere dell'UE e a determinare se l'interessato non abbia soggiornato nell'UE per un periodo superiore a quanto consentito. Richiama l'attenzione sulla sfida che consiste nell'applicare efficacemente tali nuovi strumenti nei tempi più brevi possibili.

4.8.

La COSAC pone l'accento sulle sfide legate alla sicurezza e al controllo delle frontiere esterne dell'UE e chiede che in seno al Parlamento europeo si concludano al più presto le discussioni sull'applicazione del sistema dell'UE di ingressi/uscite per la registrazione dei dati di ingresso e uscita dei cittadini di paesi terzi che attraversano le frontiere esterne degli Stati membri e sulla creazione di un programma per viaggiatori registrati, affrontando le preoccupazioni espresse in relazione ai costi, alla proporzionalità e alla protezione dei dati.

4.9.

La COSAC, infine, sottolinea l'importanza di condividere le buone prassi nell'integrazione dei giovani e delle famiglie migranti nelle società locali, fornendo loro accesso all'istruzione e al lavoro.


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