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Document 52009DC0495

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - L'Unione europea e l'America Latina: attori globali in partenariato {SEC(2009) 1227}

/* COM/2009/0495 def. */

52009DC0495




Bruxelles, 30.9.2009

COM(2009) 495 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

L'Unione europea e l'America Latina: attori globali in partenariato {SEC(2009) 1227}

L'Unione europea e l'America Latina: attori globali in partenariato

INTRODUZIONE

Il partenariato strategico tra l'Unione europea (UE) e i paesi di America Latina e Caraibi (ALC)[1] è stato istituito a Rio de Janeiro nel 1999. In questi dieci anni ci sono stati molti cambiamenti in Europa, in America Latina e a livello globale, che hanno creato nuove sfide e nuove priorità.

La comunicazione valuta la situazione del partenariato strategico relativamente all'America Latina e ai risultati della strategia della Commissione per l'America Latina, illustrata nella comunicazione del 2005 “Un partenariato rafforzato tra l’Unione europea e l’America latina”[2] . Nel corso degli ultimi dieci anni, le due regioni hanno cooperato sulla base di un'agenda comune in ambito biregionale, bilaterale, multilaterale e settoriale in una vasta gamma di tematiche. Attualmente l'UE è il secondo più importante partner commerciale dell'America Latina e il maggior investitore nella regione. Negli ultimi dieci anni, la Commissione europea ha finanziato più di 450 progetti e programmi contribuendo con oltre 3 miliardi di euro. Sulla base dell'esperienza acquisita, la presente comunicazione espone gli obiettivi che nei prossimi anni dovrebbero guidare la strategia della Commissione nella regione.

Sono prese in considerazione anche le sfide biregionali poste dalla crisi economica e finanziaria globale (in appresso "la crisi"), dal cambiamento climatico e da altri temi che hanno costituito l'agenda politica nelle relazioni biregionali, tra i quali, per quanto riguarda l'America Latina, spicca la migrazione.

Con l'avvicinarsi della valutazione intermedia dei documenti della strategia nazionale e regionale della Comunità europea per il periodo 2007-2013, si presenta inoltre l'opportunità di adattare gli strumenti dell'attuale cooperazione alle nuove esigenze e circostanze.

La comunicazione contribuisce in modo costruttivo anche ai preparativi per il prossimo vertice UE-ALC che si terrà in Spagna nella primavera del 2010. Si richiede sinergia con gli altri dialoghi politici istituzionalizzati di cui fanno parte l'UE o gli Stati membri, come ad esempio le riunioni ministeriali UE-Gruppo di Rio e i vertici iberoamericani, e tutto questo dovrebbe contribuire al miglioramento dell'alleanza tra l'UE e l'America Latina.

PARTNER STRATEGICI, OPERATORI GLOBALI: REALIZZAZIONI E NUOVE SFIDE

Realizzazioni

Nella comunicazione “Un partenariato rafforzato tra l’Unione europea e l’America latina” del 2005, la Commissione ha cercato di rafforzare il dialogo politico biregionale in molti campi importanti. Gli obiettivi principali, che restano le attuali priorità politiche strategiche dell'UE, sono: promuovere l'integrazione e la negoziazione regionale per stipulare accordi di associazione con le sottoregioni dell'America Latina; orientare la cooperazione allo sviluppo verso la riduzione della povertà e della disuguaglianza sociale e migliorare i livelli d'istruzione.

I risultati principali delle relazioni biregionali si possono riassumere come segue:

- Maggiore coordinazione su temi strategici e dialoghi politici e settoriali

Il vertice UE-ALC è fondamentale per l'attuazione del partenariato strategico, in quanto facilita il dialogo ai massimi livelli, sottolinea la natura speciale di questa relazione e alimenta l'agenda biregionale. L'ultimo vertice di Lima del 2008 è stato l'occasione per discutere delle posizioni su temi strategici che figurano tra le priorità dell'agenda biregionale e internazionale quali la povertà e il cambiamento climatico. La stessa tendenza si nota anche ad altri incontri biregionali di alto livello, come la riunione ministeriale UE-Gruppo di Rio, tenutasi a Praga nel maggio 2009 e incentrata su crisi economica e finanziaria, energie rinnovabili e sicurezza energetica.

Negli ultimi anni i dialoghi politici settoriali biregionali di alto livello si sono intensificati, in particolare in materia di sviluppo sostenibile, droga e migrazione. In preparazione del vertice di Lima, la Commissione ha organizzato la prima riunione ministeriale UE-ALC sull'ambiente (Bruxelles, marzo 2008). La lotta al cambiamento climatico è diventata un tema sempre più importante nelle relazioni biregionali ed è stata uno degli argomenti principali del vertice di Lima, grazie al quale è stato avviato il programma EUrocLIMA, un'iniziativa congiunta di UE e America Latina volta a promuovere la cooperazione biregionale sul cambiamento climatico, con lo scopo di ridurne l'impatto e contribuire ad attenuarne gli effetti negativi. Il vertice di Lima ha inoltre esortato a sviluppare maggiormente un dialogo strutturato e globale sulla migrazione. Questo dialogo è stato avviato il 30 giugno 2009 e tratterà questioni concernenti la migrazione legale e illegale e la relazione tra migrazione e sviluppo. Dialoghi settoriali sono in aumento anche a livello subregionale e bilaterale ad esempio in materia di droga, diritti umani, istruzione, cultura, scienza e tecnologia.

L'approfondimento della cooperazione tra America Latina e Caraibi è inoltre una parte importante del partenariato strategico UE-ALC. Le dichiarazioni di vari vertici hanno chiesto di promuovere e consolidare le relazioni tra l'UE e i Grandi Caraibi, già legati da diversi trattati e accordi. Tutti i paesi che si affacciano sul Mar dei Caraibi collaborano anche tramite l'Associazione degli Stati dei Caraibi (ASC), in cui la Commissione ha il ruolo di osservatore dalla primavera del 2009.

Vertici | Risultati principali riguardanti l'America Latina |

1. Rio de Janeiro 1999 | Avvio del partenariato strategico tra l'UE e l'ALC; apertura dei negoziati UE-MERCOSUR. |

2. Madrid 2002 | Annuncio dell'accordo di associazione tra UE e Cile; avvio del programma ALBAN; avvio del principio di spazio comune dell'istruzione superiore e della conoscenza tra UE e ALC. |

3. Guadalajara 2004 | Avvio del programma EUROsociAL. |

4. Vienna 2006 | Apertura dei negoziati su un accordo di associazione tra UE e America Centrale; avvio dei negoziati su un accordo di associazione tra UE e Comunità andina; costituzione di EuroLAT. |

5. Lima 2008 | Avvio di EUrocLIMA; inizio di una fondazione UE-ALC; decisione di intraprendere un dialogo strutturato e globale sulla migrazione. |

- Promozione della coesione sociale.

Benché negli ultimi anni i paesi dell'America Latina svolgano un ruolo sempre più importante nell'elaborazione di nuove forme di governance economica e sociale a livello globale e abbiano notevolmente migliorato le loro politiche sociali, disuguaglianza ed esclusione sociale restano i problemi più urgenti della regione. Ecco perché la promozione della coesione sociale è un obiettivo politico fondamentale del partenariato strategico sin dal suo avvio nel vertice di Guadalajara. I reciproci vantaggi del dialogo biregionale su questioni quali lo sviluppo delle abilità in funzione del mercato del lavoro, l'occupazione giovanile, l'estensione della protezione sociale e il lavoro dignitoso sono ben visibili.

Molto è stato fatto per promuovere la coesione sociale nella regione: a seguito del vertice di Vienna del 2006, nel 2007 è stato avviato il primo forum UE-ALC sulla coesione sociale; buona parte dei fondi disponibili per la cooperazione tra la CE e l'America Latina sono stati destinati alla coesione sociale; nel quadro dei programmi EUROsociAL e URB-AL si è osservata un'intensificazione del dialogo e della cooperazione tra autorità governative, istituzioni internazionali e società civile.

La valida collaborazione tra la Commissione e organizzazioni come la Banca interamericana di sviluppo, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, la Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi, la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale ha fornito un notevole apporto per le attività operative e di progettazione delle istituzioni internazionali e per i piani di sviluppo della regione, contribuendo in particolare a raggiungere una convergenza di visioni e approcci nei confronti della coesione sociale.

L'istituzione di dialoghi biregionali in materia di politica fiscale dovrebbe favorire una migliore redistribuzione di reddito e ricchezza. I due forum di alto livello UE-ALC in materia di politica fiscale che si tengono dal 2008 offrono una piattaforma per condividere le esperienze e dimostrare l'impatto concreto della cooperazione della Commissione in quest'area. Con il sostegno della Commissione, ad esempio, l'Uruguay ha condotto nel 2007 una riforma del sistema fiscale che ha aumentato le entrate, permettendo di conseguenza di aumentare anche la spesa sociale.

- Rafforzamento delle relazioni con i partner nella regione

Il partenariato biregionale viene rafforzato a due livelli: a livello di relazioni con le sottoregioni e a livello di relazioni con i singoli paesi.

Come mostrato principalmente dai negoziati sugli accordi di associazione subregionali, l'incoraggiamento dell'integrazione regionale resta una priorità politica importante nelle relazioni tra l'UE e l'America Latina e i Caraibi. Finché l'Honduras non è stato colpito da una crisi politica, i negoziati con l'America Centrale procedevano bene, e si spera comunque di riprenderli non appena la situazione si stabilizza.

Quando si sono presentate difficoltà nei negoziati, l'UE ha proposto approcci alternativi a sostegno dei paesi e delle regioni interessati. Nel caso della Comunità andina, ad esempio, nonostante il fallimento del tentativo di concludere un accordo di associazione interregionale, su richiesta di molti paesi andini l'UE ha offerto l'opportunità di concludere un accordo commerciale con una prospettiva regionale e la possibilità di estendere l'accordo politico e di cooperazione del 2003.

Dopo la sospensione dei negoziati con il MERCOSUR nel 2004, vi sono stati progressi in materia di dialogo politico e di cooperazione che hanno ampliato l'agenda politica. L'UE continua ad attribuire un'alta priorità al rilancio dei negoziati al più presto, anche in zone dove sono presenti ostacoli, e ricerca metodi pratici per un sostegno ulteriore all'integrazione e all'interconnettività nella regione.

Contemporaneamente l'UE intensifica i propri legami con singoli paesi dell'America Latina e dei Caraibi. Gli accordi globali con Cile e Messico hanno notevolmente rafforzato le relazioni bilaterali e i legami commerciali, politici ed economici, gettando le basi per la cooperazione in una vasta gamma di settori. L'UE e il Cile sono impegnati nell'istituzione di un'"Associazione per lo sviluppo e l'innovazione". Sono stati istituiti partenariati strategici con Brasile e Messico, attuati adesso con ambiziosi piani d'azione e aumento del dialogo, mentre vi sono stati progressi verso l'istituzione di un dialogo politico ad alto livello con l'Argentina.

Dopo anni di relazioni stagnanti, è stato avviato il dialogo politico di alto livello ed è stata ristabilita la cooperazione allo sviluppo con Cuba, con la possibilità di creare finalmente le condizioni per un quadro contrattuale delle relazioni tra UE e Cuba.

La natura ricca e dinamica del dialogo parlamentare è stata ben visibile sin dall'istituzione, in occasione del vertice di Vienna, di EuroLat, l'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana. Contemporaneamente, si portano avanti dialoghi regolari anche con le organizzazioni della società civile, allo scopo di assicurare il loro coinvolgimento nel partenariato e in particolare nei negoziati sugli accordi di associazione.

Le nuove sfide

Dal 2005, il contesto in cui opera il partenariato è diventato più complesso e sono emerse nuove sfide globali da affrontare.

Entrambe le regioni hanno sperimentato gli effetti negativi della volatilità dei prezzi di generi alimentari e materie prime, aggravati dalla crisi economica e finanziaria., Tuttavia, grazie alla riforma economica e alla crescita sostenuta degli ultimi anni, l'America Latina può fronteggiare l'attuale crisi meglio delle precedenti scosse esogene. Tuttavia la crisi ha inciso anche sugli investimenti diretti esteri e sulle rimesse verso la regione, mentre le esportazioni sono in calo. È fondamentale invertire queste tendenze per ristabilire la fiducia economica e superare la situazione corrente, evitando soprattutto il protezionismo. Anche le conseguenze sociali della crisi sono notevoli, specie per le categorie più vulnerabili, e renderanno particolarmente impegnativa in molti paesi la promozione della coesione sociale.

L'impatto negativo del cambiamento climatico già si avverte in America Latina e con molta probabilità diventerà più grave nei prossimi decenni, rischiando di danneggiare in modo considerevole le prospettive di sviluppo sostenibile. La ricca biodiversità e la produttività agricola dell'America Latina sono fortemente a rischio. Allo stesso tempo, molti paesi del Sud America sono partner decisamente importanti nei negoziati internazionali sul clima e sono in grado di guidare in ambito nazionale la promozione di soluzioni di sviluppo a bassa emissione di carbonio, dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Dal punto di vista della mitigazione, la lotta alla deforestazione è di particolare importanza nella regione, e merita dunque un adeguato livello di priorità nelle nostre attività di dialogo e cooperazione. Per tali ragioni, la cooperazione con l'America Latina in materia di adattamento al cambiamento climatico e di mitigazione dei suoi effetti, come anche in materia di scienza e tecnologia e di riduzione del rischio di catastrofi assumerà la massima importanza.

Negli ultimi tempi, alla povertà, che rappresenta il problema più pressante della regione, è andata ad aggiungersi la criminalità. Droghe illegali, tratte di esseri umani, criminalità organizzata e violenza sono in aumento e minano la stabilità, la sicurezza, la governabilità e lo sviluppo dei paesi e delle regioni colpiti. Un altro problema importante in tale contesto è la cooperazione tra tutti i paesi situati sulle rotte del narcotraffico.

La migrazione pone nuove sfide ma offre anche delle opportunità per il partenariato, poiché può dare benefici culturali, sociali ed economici ai paesi sia di origine sia di destinazione, ed è a tal fine che deve essere gestita in modo giusto per giovare a tutti i paesi e ai migranti stessi, nel pieno rispetto dei diritti umani. Il dialogo biregionale strutturato e globale avviato nel giugno 2009 assume quindi grande importanza, specie nell'ottica dell'aumento dei flussi migratori dall'ALC verso l'UE. Allo scopo di offrire una piattaforma per scambiare punti di vista e comprendere meglio le realtà, le sfide e i bisogni di ognuno, esso dovrà trattare tutti gli aspetti della migrazione in modo aperto, bilanciato e costruttivo, in modo che le parti si assumano le proprie responsabilità nella gestione dei flussi migratori.

Un multilateralismo più efficace è allo stesso tempo un impegno congiunto e una sfida per il partenariato, in quanto bisogna fare di più per sfruttare il peso comune di UE e America Latina nell'affrontare i numerosi problemi globali sui quali le politiche convergono. È necessario un maggiore impatto sulla scena internazionale, nella quale le due regioni rappresentano circa un terzo dei membri dell'ONU e del G20.

LE PROSPETTIVE NUOVE STRATEGIE, NUOVE RISPOSTE

Intensificare il dialogo biregionale

- Per sfruttare a pieno il capitale politico dei vertici è indispensabile un maggiore orientamento al risultato. I dialoghi dovrebbero quindi concentrarsi sugli obiettivi operativi e sui mezzi per raggiungerli, mentre i vertici dovrebbero focalizzarsi su poche iniziative concrete, in modo da diventare lo strumento principale di pianificazione della cooperazione biregionale.

- Bisognerebbe rafforzare il dialogo e la coordinazione con altri processi regionali, tra cui i vertici iberoamericani, l'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), l'Organizzazione degli Stati americani (OSA) e altri.

- Si dovrebbe intensificare il dialogo e la coordinazione strategica in una gamma di settori fondamentali strettamente connessi alle sfide globali, inclusa la migrazione.

- Con il supporto della fondazione UE-ALC, bisognerebbe estendere il dialogo a società civile, attori non statali, istituzioni culturali e finanziarie ecc.

Proposte:

- Far progredire il dialogo biregionale macroeconomico e finanziario.

Ampliare la convergenza di posizioni per affrontare meglio le sfide poste dalla crisi, promuovere il commercio e gli investimenti globali, rifiutare il protezionismo e collaborare in materia di regolamentazione e supervisione finanziaria e sulla riforma degli istituti finanziari internazionali, in conformità con l'agenda delle riforme del G-20.

- Far progredire il dialogo sull'ambiente, sul cambiamento climatico e la riduzione del rischio di catastrofi e sull'energia.

Bisognerebbe mantenere vivo il dialogo all'interno e all'esterno dell'ONU per incrementare il consenso e facilitare la conclusione positiva e il rispetto degli accordi internazionali, incluso l'accordo sul cambiamento climatico stipulato a Copenaghen nel dicembre 2009.

- Far progredire il dialogo in materia di scienza, ricerca, istruzione superiore, tecnologia e innovazione.

In preparazione del vertice del 2010 in Spagna, bisognerebbe condurre un dialogo su scienza e tecnologia (S&T) in materia di conoscenza e innovazione per compiere progressi nello sviluppo di uno spazio della conoscenza UE-ALC[3]. Il recente Forum strategico per la cooperazione internazionale (SFIC) dell'UE[4] può svolgere un ruolo utile nel rafforzamento della cooperazione con l'ALC nel settore S&T. Il V forum ministeriale UE-ALC del 2010 sulla società dell'informazione rivedrà l'attuale cooperazione nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC).

- Far progredire il dialogo su occupazione e affari sociali.

Il dialogo sulla politica biregionale dovrebbe aiutare a favorire l'agenda per il lavoro dignitoso, compreso nel quadro dell'attuale dibattito globale sull'occupazione e la dimensione sociale della ripresa dalla crisi e della crescita sostenibile, e inoltre dovrebbe affrontare i problemi fondamentali di politica dell'occupazione, tra cui l'adeguamento delle competenze alle esigenze del mercato del lavoro, l'occupazione giovanile e l'estensione della protezione sociale.

- Far progredire il dialogo biregionale sulla migrazione.

La migrazione dovrebbe essere gestita per il totale beneficio dei paesi d'origine e di destinazione e dei migranti stessi, e a tal proposito il dialogo sulla migrazione dovrebbe offrire una piattaforma per scambi regolari di punti di vista, allo scopo di aumentare la comprensione reciproca delle realtà, delle sfide e delle esigenze delle due regioni.

Raccomandazioni

- Rafforzare il dialogo politico concentrando maggiormente l'attenzione dei vertici sull'azione.

- Assicurare la coerenza tra le agende dei vertici e delle riunioni ministeriali.

- Rafforzare in modo decisivo il dialogo politico su settori prioritari relativi a sfide globali, come i problemi macroeconomici e finanziari, la sicurezza e i diritti umani, l'occupazione e gli affari sociali, l'ambiente, il cambiamento climatico e l'energia, l'istruzione superiore e la tecnologia e l'innovazione.

- Sviluppare e consolidare la coordinazione e il meccanismo di cooperazione UE-ALC sulla droga e proseguire l'attuale dialogo strutturato e globale sulla migrazione in modo aperto e costruttivo, in linea con l'approccio globale dell'UE sull'argomento.

- Oltre all'impegno nel dialogo politico, intraprendere un approccio operativo dal basso verso l'alto, rafforzando l'interconnettività e la cooperazione su conoscenza e innovazione.

Rafforzare l'integrazione regionale e l'interconnettività

- L'UE dovrebbe ribadire il proprio impegno nei confronti dell'integrazione regionale in America Latina portando avanti gli attuali negoziati e sostenendo gli sforzi di integrazione all'interno della regione, comprese le nuove formazioni istituzionali come l'UNASUR.

- È necessario continuare a favorire lo sviluppo di infrastrutture sostenibili, al fine di dare maggiore impulso all'integrazione regionale, rendendola uno strumento efficace per incrementare lo sviluppo sostenibile e la crescita. Bisognerebbe dare particolare rilievo all'interconnettività, ideando iniziative e progetti congiunti riguardanti il settore pubblico e privato e gli istituti finanziari.

- A tale scopo, la Commissione istituirà il Fondo investimenti per l’America latina (LAIF). Questa iniziativa, ispirata al Fondo investimenti per la politica di vicinato[5], metterà insieme le sovvenzioni concesse dalla Comunità e gli eventuali contributi aggiuntivi degli Stati membri. La somma stanziata dalle esistenti dotazioni di bilancio comunitario per il periodo fino al 2013 ammonta a 100 milioni di euro. Le sovvenzioni LAIF produrranno un effetto leva capace di mobilitare le risorse degli istituti finanziari per sostenere progetti di investimento in particolare in tre settori:

i. interconnettività e infrastrutture, soprattutto sistemi di efficienza energetica ed energie rinnovabili, trasporto sostenibile e reti di comunicazione;

ii. settore sociale e ambientale, tra cui adattamento al cambiamento climatico e mitigazione dei suoi effetti;

iii. sostegno alla crescita del settore privato, in particolare delle PMI.

Il fondo LAIF fornirà quindi da un lato una risposta alla crisi, e dall'altro darà più impulso allo sviluppo a lungo termine favorendo gli investimenti sostenibili nella regione.

Raccomandazioni

- Portare avanti i negoziati sugli accordi di associazione e favorire gli sforzi d'integrazione all'interno della regione.

- Adottare un approccio dal basso verso l'alto per favorire l'integrazione regionale rafforzando l'interconnettività. Avviare il Fondo investimenti per l’America latina (LAIF).

Rafforzare le relazioni bilaterali: tenere maggiormente conto della diversità

La Commissione ritiene necessario sviluppare una relazione più profonda e un dialogo più strutturato e intenso con i singoli paesi della regione. Questo dialogo dovrebbe però apportare un valore aggiunto. A tal fine, bisognerebbe intensificare il dialogo e la cooperazione bilaterali in settori di comune interesse, quali energia, trasporti, ricerca, scienza e tecnologia e buona governance nei settori fiscali dove la relazione può essere rafforzata. Ciò significa adattare le relazioni a ciascun caso, allo scopo di ottenere il beneficio maggiore per entrambi. Tale approccio integra e favorisce gli sforzi per raggiungere una maggiore integrazione regionale.

Raccomandazioni

- Trarre pieno vantaggio dalle relazioni già esistenti, come i partenariati strategici con Brasile e Messico, gli accordi di associazione con Cile e Messico e gli accordi di cooperazione bilaterale.

- In particolare, in materia di commercio, completare i negoziati per attuare le clausole evolutive degli accordi già esistenti con Cile e Messico.

- Rafforzare le relazioni bilaterali con i singoli paesi per integrare il sostegno dell'UE ai raggruppamenti regionali.

Adattare e adeguare i programmi di cooperazione

- L'obiettivo generale della cooperazione allo sviluppo dell'UE è eliminare la povertà e promuovere lo sviluppo economico e sociale sostenibile, incluso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM). Tale obiettivo politico si applica sia ai paesi dell'America Latina, sia ai paesi in via di sviluppo, e pertanto si rende necessario un adattamento alle varie regioni, visto che sono presenti sia paesi emergenti che paesi a reddito medio-alto.

- L'UE dovrebbe vagliare l'eventualità di diversificare in modo sostanziale gli strumenti e gli obiettivi della cooperazione, concentrandosi sulle risorse finanziarie per i paesi più poveri, ma allo stesso tempo cercando anche nuove forme di cooperazione con i paesi più sviluppati. Per quanto riguarda tutti i paesi, allo scopo di integrare gli sforzi congiunti, è necessario dare più enfasi alla cooperazione in settori come il cambiamento climatico (adattamento e attenuazione degli effetti), l'istruzione superiore, la ricerca del multilinguismo, la scienza e la tecnologia, compresa l'efficienza energetica e le energie rinnovabili. Lo strumento finanziario per i paesi industrializzati (ICI+)[6], per il quale i paesi dell'America Latina hanno i requisiti di ammissibilità, dovrebbe rendere più semplice tale approccio.

- L'UE dovrebbe continuare la cooperazione sulla coesione sociale, in modo particolare tramite un nuovo programma EuroSociAL. Bisognerebbe dare maggiore rilievo al sostegno di reti di sicurezza sociale e altre azioni che producono risultati tangibili a breve termine, e hanno quindi un effetto anticiclico. La Commissione dovrebbe valutare la possibilità di offrire maggiori opportunità di partenariato istituzionale nel contesto dei dialoghi politici in atto, come ad esempio il gemellaggio[7], in modo da incoraggiare il trasferimento di know-how e incrementare gli scambi di esperienze e buone pratiche tra le autorità.

- Poiché diversi paesi della regione hanno intrapreso relazioni di cooperazione con i paesi più poveri, si dovrebbero prendere in considerazione maggiori opportunità di cooperazione Sud-Sud e triangolare. L'UE, in particolare, potrebbe iniziare una cooperazione triangolare con partner dell'America Latina e di altre regioni, al fine di unire le forze per conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) e allo stesso tempo far fronte alle minacce transregionali.

Raccomandazioni Pianificare programmi di cooperazione con l'America latina che favoriscano una crescita sostenibile a basse emissioni di CO2, l'occupazione e una migliore distribuzione del reddito, e attenuino gli effetti della crisi. Sfruttare la valutazione intermedia per diversificare maggiormente gli strumenti e adattare il lavoro di cooperazione della commissione alle diverse esigenze, vale a dire: continuare a concentrare le risorse finanziarie dello strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo sui paesi più poveri e sui bisogni dei gruppi sociali più vulnerabili; migliorare la cooperazione, in particolare su coesione sociale e integrazione regionale, orientando i programmi verso i bisogni emergenti e assicurando risultati più tangibili; cercare di potenziare la cooperazione in settori legati a conoscenza e innovazione, tra i quali ricerca e istruzione superiore, scienza, tecnologia ed energie rinnovabili; integrare nei nostri programmi di sviluppo e cooperazione, compresi quelli sulla lotta alla deforestazione, aspetti relativi al cambiamento climatico, tanto per la mitigazione quanto per l'adattamento, sviluppare nuove forme di cooperazione nel quadro dello strumento finanziario per i paesi industrializzati. Esaminare la possibilità di costituire partenariati istituzionali e cooperazione triangolare nell'ambito di un nuovo programma EUROsociAL. Aumentare la cooperazione nei settori della giustizia, della libertà e della sicurezza. |

VERSO IL PROSSIMO VERTICE UE-ALC A MAGGIO 2010

- Il vertice UE-ALC in Spagna porterà ad un avanzamento nel nuovo partenariato strategico tra le due regioni e si concentrerà su innovazione e tecnologia come motore per lo sviluppo sostenibile e l'inclusione sociale. Il vertice offrirà inoltre l'opportunità di valutare i progressi nell'attuazione degli impegni assunti al precedente vertice, come la creazione della fondazione UE-ALC, ideata per stimolare il dibattito su strategie comuni, e azioni che da un lato promuovono e aumentano la visibilità del partenariato biregionale, e dall'altro si rivolgono anche allo spazio della conoscenza UE-ALC.

Raccomandazioni Assicurare che il vertice tenga conto dell'impatto della crisi, in particolar modo su occupazione e problemi sociali, e permetta di ottenere risultati duraturi. Varare il fondo investimenti per l’America latina (LAIF). Rafforzare il dialogo e la cooperazione tra le due regioni nel campo dell'innovazione e delle tecnologie a bassa emissione di carbonio e verdi con azioni concrete, tra cui il potenziamento della capacità istituzionale per la cooperazione nella regione in materia di scienza e tecnologia. Dare risalto alla creazione della fondazione UE-ALC. Promuovere la cooperazione su questioni di interesse comune tra America latina e caraibi. |

CONCLUSIONI

- Negli ultimi dieci anni, l'UE e l'America Latina si sono impegnate per consolidare i legami nel quadro del partenariato strategico UE-ALC. La presente comunicazione espone una serie di raccomandazioni, l'attuazione delle quali dipenderà da tutte le parti interessate. La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad esaminare queste raccomandazioni, in particolar modo nell'ambito dei preparativi del prossimo vertice UE-ALC che si terrà in Spagna a maggio 2010. La Commissione consiglia di discutere la comunicazione con i partner latinoamericani, così da stimolare un dibattito sui modi per rafforzare l'alleanza tra l'UE e l'America Latina.

[1] Il vertice UE-ALC interessa anche i paesi dei Caraibi che fanno parte dell'Accordo di Cotonou. La presente comunicazione si concentra sulle relazioni tra l'UE e l'America Latina.

[2] COM(2005) 636 dell'8.12.2005.

[3] "Innovazione e tecnologia" è anche l'argomento principale del vertice iberoamericano che si terrà in Portogallo a novembre 2009.

[4] Il Forum è stato istituito nella 2891a sessione del Consiglio Competitività nel dicembre 2008.

[5] Un meccanismo di finanziamento innovativo volto a mobilitare stanziamenti supplementari per coprire le esigenze di investimento dei paesi confinanti con l'UE per le infrastrutture in settori quali trasporti, energia, ambiente e problemi sociali. Il meccanismo sostiene anche il settore privato, ad esempio mediante operazioni su capitale di rischio dirette alle piccole e medie imprese (PMI).

[6] Uno strumento per la cooperazione con i paesi industrializzati riveduto (proposto dalla Commissione europea), che permette di finanziare attività di aiuto non pubblico allo sviluppo (non APS) per i paesi in via di sviluppo.

[7] Il gemellaggio è un progetto congiunto tra partner che collaborano per raggiungere risultati operativi concreti.

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