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Document 31998Y0429(02)

Comunicazione della Commissione - Il mercato comunitario dei combustibili solidi nel 1997 e le previsioni per il 1998

GU C 131 del 29.4.1998, p. 5–8 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

31998Y0429(02)

Comunicazione della Commissione - Il mercato comunitario dei combustibili solidi nel 1997 e le previsioni per il 1998

Gazzetta ufficiale n. C 131 del 29/04/1998 pag. 0005 - 0008


Il mercato comunitario dei combustibili solidi nel 1997 e le previsioni per il 1998 (98/C 131/04)

1. Questa relazione preliminare analizza le previsioni per il 1997 e il 1998 elaborate dagli Stati membri e comunicate alla Commissione nel novembre 1997 e fornisce al Comitato consultivo CECA e agli ambiti interessati informazioni aggiornate sugli sviluppi del mercato comunitario dei combustibili solidi.

Nel primo trimestre 1998 sarà preparata una nuova relazione sul mercato comunitario dei combustibili solidi nel 1997, corredata dalle previsioni per il 1998.

2. Nel 1997 l'attività economica dovrebbe registrare un forte recupero rispetto ad una crescita stimata nel 1996 all'1,8 %, grazie soprattutto ad un notevole incremento delle importazioni e ad una ripresa del consumo privato in alcuni Stati membri. Nel 1997 in media, il PIL reale dovrebbe aumentare del 2,6 % in tutta la Comunità. Esistono prove sempre più evidenti che l'accelerazione di attività continuerà nel 1998 in quanto si osservano già sviluppi positivi nell'economia interna grazie a fattori quali il continuo consolidamento di bilancio, adeguate tendenze salariali, permanenza di bassi tassi di interesse, un ritorno della fiducia dei consumatori ed elevata redditività degli investimenti. Nel 1998 il PIL dovrebbe raggiungere in media un tasso del 3 %.

3. Circa la domanda in energia, le cifre provvisorie per il primo semestre 1997 indicano una diminuzione, in termini di consumo interno lordo, dell'1,2 % circa per l'intera Comunità, a causa del clima mite.

Tra le fonti energetiche, soltanto il nucleare e l'energia idroelettrica hanno registrato aumenti, rispettivamente del 2,4 % e dell'1,4 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il consumo di petrolio è rimasto praticamente statico. Tutte le altre fonti energetiche hanno registrato un declino del consumo, particolarmente accentuato (5,2 %) nel caso dei combustibili solidi (declino del 5,1 % per il carbon fossile e del 5,6 % per la lignite e la torba), seguiti dal gas naturale con un declino del 3 %.

Nel 1998, in relazione alle previste prestazioni dell'economia e nell'ipotesi di condizioni meteorologiche costanti, le previsioni sulla domanda energetica indicano un aumento dell'1,8 %. Nel caso dei combustibili solidi, la domanda di carbon fossile e lignite potrebbe però diminuire rispettivamente del 4 e del 2 %.

4. La produzione comunitaria di carbon fossile continua a risentire in varia misura dei piani di ristrutturazione, razionalizzazione e ammodernamento; nel 1997 la produzione comunitaria di carbon fossile sembra essere calata a 123,1 milioni di tonnellate rispetto al 1996, con una diminuzione di 3,6 milioni di tonnellate (- 2,9 %). Tutti gli Stati membri produttori di carbone dovrebbero registrare un declino della produzione di varia entità: Francia (- 1,3 milioni di tonnellate, - 18,2 %), Germania (- 1,2 milioni di tonnellate, - 2,2 %), Regno Unito (- 0,9 milioni di tonnellate, - 1,8 %) e Spagna (- 0,3 tonnellate, - 1,4 %).

Per il 1998, le previsioni attuali indicano un calo a 108 milioni di tonnellate, ossia una riduzione di 15,2 milioni di tonnellate (- 12,3 %). Il calo più marcato dovrebbe verificarsi nel Regno Unito (12,2 milioni di tonnellate, ossia - 25,5 %), in quanto i produttori reagiscono alla contrazione del loro mercato nel settore della generazione di elettricità a seguito della penetrazione del gas. La Germania, la Francia e la Spagna prevedono di ridurre la loro produzione di carbon fossile, rispettivamente di 2 milioni di tonnellate (- 3,9 %), 0,6 milioni di tonnellate (- 9,3 %) e 0,4 milioni di tonnellate (- 2,3 %).

>SPAZIO PER TABELLA>

5. Nel 1997, le consegne in termini di carbon fossile nella Comunità dovrebbero raggiungere 268,2 milioni di tonnellate, ossia quasi 3,3 milioni di tonnellate in meno rispetto all'anno precedente. Le riduzioni sono avvenute in quasi tutti i settori di consumo, in particolare le consegne alle centrali pubbliche che sono scese a 172,9 milioni di tonnellate, ossia un calo di 2,9 milioni di tonnellate (- 1,7 %), le consegne alle cokerie (- 0,9 milioni di tonnellate, ossia - 1,7 %) e le consegne alle altre industrie (- 0,8 milioni di tonnellate, ossia - 3,9 %), anche se le consegne per impieghi di autoproduzione potrebbero aumentare di quasi 0,4 milioni di tonnellate (+ 6,8 %). Vi è stato anche un aumento delle consegne all'industria siderurgica (+ 1,2 milioni di tonnellate, ossia + 14,7 %). Per Stato membro, le diminuzioni più importanti sono previste nel Regno Unito (- 3,0 milioni di tonnellate), in Germania (- 2,2 milioni di tonnellate) e in Francia (- 1,7 milioni di tonnellate), mentre dovrebbero verificarsi leggeri aumenti in Spagna, Finlandia e Italia, rispettivamente + 1,4 milioni di tonnellate, + 0,8 milioni di tonnellate, + 0,6 milioni di tonnellate.

Le scorte di carbon fossile dovrebbero registrare un leggero aumento presso i produttori in Germania, Spagna e Regno Unito, mentre le scorte di carbone presso i produttori di elettricità potrebbero salire da circa 50,5 milioni di tonnellate a 53,3 milioni di tonnellate, soprattutto a seguito delle scorte più ingenti detenute dai produttori britannici.

Nel 1998, le consegne totali interne di carbon fossile dovrebbero scendere a 243,5 milioni di tonnellate, ossia un calo di 24,7 milioni di tonnellate che avverrà soprattutto (21,1 milioni di tonnellate o circa l'86 % del calo totale) nelle consegne alle centrali. Gli impieghi industriali e le consegne nel mercato interno dovrebbero diminuire rispettivamente di circa 0,9 e 0,8 milioni di tonnellate, anche se potranno esservi alcuni leggeri aumenti nelle consegne all'industria siderurgica (poco più di 0,1 milioni di tonnellate). Per paese, le riduzioni principali sono previste nel Regno Unito (- 15,5 milioni di tonnellate), in Francia (- 4,3 milioni di tonnellate), Danimarca (- 3,0 milioni di tonnellate) e in misura minore in Portogallo (- 1,0 milioni di tonnellate) e Belgio (- 0,5 milioni di tonnellate).

Il settore della generazione di elettricità, come principale consumatore di carbone determina in larga misura le tendenze delle consegne di carbon fossile. È importante comunque notare che le proiezioni quantitative sull'impiego di carbone vanno considerate con grande prudenza in quanto le analisi nazionali alla base delle cifre tendono a trattare il carbone come «combustibile residuo», necessario per soddisfare la domanda totale di energia prevista dopo la fornitura di determinati quantitativi di altri combustibili o fonti energetiche. Di conseguenza, le variazioni nella produzione idroelettrica o nelle prestazioni delle centrali nucleari, possono cambiare notevolmente le proiezioni per il carbone. Fatta questa premessa, la crescente penetrazione del gas naturale a detrimento dei combustibili solidi, soprattutto nel Regno Unito, è un fenomeno evidente.

6. Nel 1997 l'industria di generazione dell'elettricità potrebbe registrare un calo globale dell'1,5 % rispetto al 1996. Il probabile aumento dell'elettricità ricavata dal gas, dal nucleare e dagli impianti idroelettrici sarà più che compensato dalla diminuzione della generazione di elettricità da petrolio, carbone e lignite.

Le consegne di carbon fossile alle centrali pubbliche potrebbero nel 1997 diminuire di 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 1996; i cali maggiori sono previsti nel Regno Unito (- 2,8 milioni di tonnellate), in Germania (- 2,1 milioni di tonnellate) e in Francia (- 2,0 milioni di tonnellate). Queste diminuzioni compenseranno ampiamente i leggeri aumenti previsti in Spagna (+ 1,4 milioni di tonnellate), Finlandia (+ 0,9 milioni di tonnellate), Italia (+ 0,6 milioni di tonnellate), Danimarca (+ 0,4 milioni di tonnellate) e Portogallo (+ 0,4 milioni di tonnellate).

Le attuali previsioni 1998 indicano un possibile calo di circa 20 milioni di tonnellate, di cui oltre 14 milioni di tonnellate soltanto per il Regno Unito, a seguito della messa in servizio di nuovi impianti non alimentati a carbone e di circa 2,9 milioni di tonnellate, 2,1 milioni di tonnellate e 0,7 milioni di tonnellate rispettivamente in Danimarca, Francia e Portogallo. Nella maggior parte degli altri Stati membri le consegne sono stabili o in leggera diminuzione.

7. Nel 1997 le consegne all'industria in generale potrebbero aumentare di 0,4 milioni di tonnellate (+ 1,4 %) e passare a 29,5 milioni di tonnellate, a causa del notevole aumento delle consegne di carbon fossile all'industria siderurgica che ha più che compensato la diminuzione delle consegne ad altre industrie. Le attuali previsioni per il 1998 indicano tuttavia una riduzione globale a 28,5 milioni di tonnellate, ossia un calo di 1 milione di tonnellate malgrado il continuo aumento delle consegne all'industria siderurgica.

8. La produzione di acciaio grezzo per il 1997 dovrebbe raggiungere circa 158,0 milioni di tonnellate, ossia un aumento del 7,3 % (+ 10,8 milioni di tonnellate) rispetto al 1996. Nel 1998 la produzione di acciaio grezzo potrebbe aumentare di altri 5 milioni di tonnellate e raggiungere 163 milioni di tonnellate.

I dati definitivi per la produzione di coke nel 1997 sembrano essere 39,9 milioni di tonnellate, ossia 0,4 milioni di tonnellate (- 0,9 %) in meno rispetto al 1996. Le importazioni da paesi terzi potrebbero tuttavia essere aumentate di 0,9 milioni di tonnellate e rappresentare 7,4 milioni di tonnellate. Le consegne alle acciaierie potrebbero rappresentare 42,3 milioni di tonnellate (+ 1,2 %), mentre le altre consegne di coke nella Comunità dovrebbero rappresentare circa 5,6 milioni di tonnellate, ossia il 2,1 % in più rispetto all'anno precedente.

Nel 1998 si può prevedere un declino della produzione (calo di 0,5 milioni di tonnellate o - 1,3 %) e delle consegne all'industria siderurgica (calo di 0,1 milioni di tonnellate o - 0,3 %) e ad altri consumatori comunitari (- 6,3 %).

9. Nel 1997, le risorse comunitarie di lignite e torba (produzione e importazioni) dovrebbero rappresentare circa 262 milioni di tonnellate, ossia 12,4 milioni di tonnellate (- 4,5 %) in meno rispetto all'anno precedente. Il marcato declino della produzione di lignite in Germania sembra continuare, con un calo a 175,6 milioni di tonnellate (- 11,7 milioni di tonnellate) a causa della minore domanda delle centrali (- 6,6 milioni di tonnellate), degli impianti di bricchettazione (- 4,5 milioni di tonnellate) e di altri settori (- 0,7 milioni di tonnellate). La regione di produzione più colpita è Lausitz (- 8,7 milioni di tonnellate), mentre la produzione di lignite a Helmstedt dovrebbe aumentare leggermente.

Nel 1998 le risorse di lignite e di torba dovrebbero nuovamente diminuire di 5,7 milioni di tonnellate (- 2,2 %) a causa del previsto calo della domanda in Germania, in parte compensato dagli aumenti previsti per la generazione di energia in Grecia (2,3 milioni di tonnellate, ossia + 3,9 %).

10. Nel 1997 le importazioni di carbon fossile da paesi terzi dovrebbero aumentare di 4,3 milioni di tonnellate (+ 3 %) rispetto all'anno precedente. Le importazioni totali sono stimate a 145,5 milioni di tonnellate e gli aumenti maggiori sono previsti nel Regno Unito (+ 4,7 milioni di tonnellate), in Germania (+ 1,1 milioni di tonnellate) e Danimarca (+ 1,1 milioni di tonnellate). Essi saranno in parte compensati da diminuzioni in Spagna (- 2,9 milioni di tonnellate) e Francia (- 0,9 milioni di tonnellate). A livello dei fornitori, i cambiamenti nelle importazioni dovrebbero andare soprattutto a vantaggio della Colombia (+ 5,1 milioni di tonnellate) e in misura minore dell'Australia (+ 1,3 milioni di tonnellate), mentre il Sudafrica potrà registrare una riduzione di 0,7 milioni di tonnellate della produzione destinata alla Comunità.

Nel 1998 le importazioni di carbon fossile da paesi terzi potrebbero diminuire di 2,8 milioni di tonnellate (- 1,9 %) rispetto al 1997 e raggiungere 142,7 milioni di tonnellate. Il notevole aumento delle importazioni previsto in Spagna (+ 2,6 milioni di tonnellate) e in Germania (+ 1,8 milioni di tonnellate) è più che compensato dalle diminuzioni previste in quasi tutti gli altri Stati membri, soprattutto Danimarca (- 3 milioni di tonnellate), Regno Unito (- 1,5 milioni di tonnellate), Portogallo (- 1 milione di tonnellate) e Francia (- 0,5 milioni di tonnellate). A livello dei fornitori, i cambiamenti non dovrebbero essere significativi, ad eccezione delle importazioni provenienti dagli Stati Uniti e dal Sudafrica, rispettivamente - 1,8 milioni di tonnellate e - 1,3 milioni di tonnellate.

11. I prezzi del carbone oggetto di scambi, dopo un buon livello nel 1996, sono diminuiti nel 1997. Alcuni acquirenti prevedono un'ulteriore riduzione, ma le opinioni non sono concordi. Dopo i tassi molto bassi dello scorso autunno, le tariffe di trasporto delle merci sono state più elevate nella prima parte del 1997 e dopo l'abituale flessione estiva, sono risalite in autunno. Soprattutto sul mercato Panamax sono state comunque possibili alcune transazioni a prezzi ridotti.

I combustibili concorrenti hanno in generale mantenuto i loro livelli di prezzo. Il prezzo del petrolio greggio si è mantenuto ai livelli elevati degli ultimi anni e il prezzo dell'olio combustibile pesante (Heavy Fuel Oil-HFO) ha in gran parte rispecchiato questa situazione. Il coke di torba ha mostrato quest'anno una certa competitività sul mercato europeo, con prezzi inferiori rispetto al 1996, anno in cui l'offerta sul mercato statunitense è stata insufficiente.

Circa i prezzi del carbone di importazione, il prezzo del carbone da coke nel terzo trimestre del 1997 è stato di 57,54 dollari USA per tonnellata equivalente carbone (tec) rispetto a 57,44 dollari USA per tec dello stesso trimestre nell'anno precedente.

Il prezzo medio ponderato del carbone per caldaie consumato nelle centrali (contratti superiori e inferiori ad un anno e tutte le origini) importato nella Comunità nel primo trimestre 1997 (ultimi dati aggiornati al momento della stesura del presente documento) è stato di 47,69 dollari USA per tec rispetto a 50,31 dollari USA per tec nello stesso periodo dell'anno precedente.

>SPAZIO PER TABELLA>

12. Malgrado l'espansione del PIL nella Comunità durante il 1997, è probabile una leggera riduzione della domanda totale di energia che riguarderà soprattutto i combustibili solidi. Le prime previsioni per i combustibili solidi nel 1998 indicano una continuazione della tendenza verso il basso registrata dal 1991.

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