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Document 92002E003055

    INTERROGAZIONE SCRITTA P-3055/02 di Claude Moraes (PSE) alla Commissione. ccordo generale sul commercio e sui servizi.

    GU C 242E del 9.10.2003, p. 38–38 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    92002E3055

    INTERROGAZIONE SCRITTA P-3055/02 di Claude Moraes (PSE) alla Commissione. ccordo generale sul commercio e sui servizi.

    Gazzetta ufficiale n. 242 E del 09/10/2003 pag. 0038 - 0038


    INTERROGAZIONE SCRITTA P-3055/02

    di Claude Moraes (PSE) alla Commissione

    (18 ottobre 2002)

    Oggetto: ccordo generale sul commercio e sui servizi

    Quando intende la Commissione consultare in modo esaustivo i deputati europei sulla posizione negoziale dell'UE e nominare i paesi a cui l'UE richiede offerte nei settori dei servizi di base come l'acqua, l'energia, i servizi postali e i trasporti? Si dovrebbero rendere disponibili le richieste trasmesse ad altri membri dell'OMC e consultare il Parlamento europeo prima di qualunque offerta da parte dell'UE.

    La conferenza interministeriale dell'OMC del mese di novembre 2001 a Doha ha fissato un fitto calendario per i negoziati in corso relativi al GATS. La CE ha sottolineato il proprio tentativo di condurre le trattative in modo che i paesi terzi abbiano il tempo e lo spazio di manovra necessario per definire le loro proprie posizioni. Il lasso di tempo previsto tra la presentazione delle domande e la scadenza delle offerte è di otto mesi. Come può la Commissione motivare il criterio con cui ha stabilito il termine per permettere ai paesi di procedere a delle consultazioni e valutare futuri impegni vincolanti nel quadro del GATS? Non ritiene la Commissione che tale termine sia insufficiente?

    Risposta data da Pascal Lamy a nome della Commissione

    (4 novembre 2002)

    All'inizio del mese di luglio 2002 la Commissione ha messo a disposizione della commissione parlamentare per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia le richieste iniziali per un migliore accesso al mercato dei paesi terzi, avanzate dall'Unione nei negoziati sui servizi. Data la loro natura confidenziale, tali richieste sono state trasmesse al presidente della commissione secondo la procedura speciale concordata per garantire il rispetto della confidenzialità dei documenti riservati all'Unione.

    Più in generale, con l'accordo quadro del 5 luglio 2000 la Commissione si è impegnata ad informare regolarmente i membri del Parlamento sulle questioni di politica commerciale e a consultarli sugli aspetti fondamentali.

    Tuttavia, se la Commissione intende essere il più trasparente possibile con tutti i suoi interlocutori, essa deve anche ricercare il giusto equilibrio tra trasparenza e capacità di condurre negoziati commerciali in un'atmosfera che consenta una discussione franca e aperta. In altre parole, la necessaria trasparenza nei confronti del Parlamento e della società civile deve andare di pari passo con l'esercizio da parte della Commissione delle sue competenze. È su questa base che il Parlamento, come organo incaricato di controllare politicamente le iniziative della Commissione, può giudicare quest'ultima. L'obiettivo finale della trasparenza è, in fin dei conti, quello di garantire un efficace controllo democratico.

    La Commissione pubblicherà tra poco sul sito della Direzione generale per il Commercio(1) un documento consultivo dettagliato che riassume le richieste ricevute dai paesi terzi, confrontandole con gli attuali impegni della Comunità.

    Per quanto riguarda la domanda se il lasso di tempo tra la presentazione delle domande e le prime offerte, convenuto a Doha, sia sufficiente per far sì che i paesi terzi abbiano il tempo e lo spazio di manovra necessario per definire le loro proprie posizioni, occorre ricordare che i nuovi negoziati sui servizi sono stati avviati nel febbraio 2000. Sebbene l'adozione della dichiarazione di Doha alla quarta conferenza ministeriale del dicembre 2001 abbia senz'altro impresso un'accelerazione ai negoziati, i paesi membri hanno di fatto avuto quasi tre anni per elaborare le loro posizioni politiche, un periodo di tempo che tutti hanno trovato sufficiente al momento di giungere ad un accordo a Doha. Dal febbraio 2000 più di 50 Stati membri dell'Organizzazione mondiale del commercio hanno presentato proposte di negoziato scritte, sia singolarmente che in gruppo, e la maggior parte di tali proposte provengono da governi che rappresentano i paesi in via di sviluppo. Le proposte di negoziato sono documenti scritti in cui i paesi membri descrivono per sommi capi come ritengono vadano affrontate determinate questioni nel corso dei negoziati. L'elevato numero di proposte presentate illustra l'intenso lavoro preparatorio che ha preceduto i negoziati veri e propri.

    (1) http://europa.eu.int/comm/dgs/trade/index_fr.htm.

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