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Document 91998E001015

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1015/98 dell'on. Richard HOWITT alla Commissione. Violazione dei diritti dell'uomo in Sudan

GU C 402 del 22.12.1998, p. 58 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91998E1015

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1015/98 dell'on. Richard HOWITT alla Commissione. Violazione dei diritti dell'uomo in Sudan

Gazzetta ufficiale n. C 402 del 22/12/1998 pag. 0058


INTERROGAZIONE SCRITTA E-1015/98

di Richard Howitt (PSE) alla Commissione

(6 aprile 1998)

Oggetto: Violazione dei diritti dell'uomo in Sudan

Può la Commissione precisare quali misure vengono adottate riguardo alle violazioni dei diritti dell'uomo in Sudan, alla questione della schiavitù e ai problemi di accesso degli aiuti umanitari e delle missioni degli osservatori in materia di diritti dell'uomo? Può la Commissione confermare che si stanno adottando iniziative per promuovere l'approvazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza ONU, relativa ad un embargo delle armi, che allineerebbe la posizione delle Nazioni Unite a quella dell'Unione europea, visto che quest'ultima, secondo quanto risulta all'interrogante, ha già posto in essere un embargo sulle armi al Sudan?

Risposta data dal sig. Pinheiro in nome della Commissione

(5 maggio 1998)

In effetti, la Comunità osserva con rincrescimento che la situazione dei diritti umani in Sudan continua ad essere preoccupante. La maggior parte delle violazioni avviene nelle zone interessate dalla guerra, ma vi sono difficoltà anche a Khartoum. Continuano a giungere notizie di costanti e diffuse violazioni dei diritti dell'uomo, inclusi episodi di esecuzioni extragiudiziali, arresti arbitrari, detenzioni senza processo, schiavitù e negazione delle libertà di religione, di espressione, di associazione e di riunione pacifica.

La Comunità ha richiamato le autorità sudanesi al rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in tutto il paese. Le ha in particolare sollecitate a consentire libero accesso alle agenzie incaricate degli aiuti e agli osservatori internazionali, nonché ad aprire rapidamente delle inchieste sulle presunte violazioni, a renderne pubblici i risultati e a punire i responsabili.

La Commissione continua a seguire gli sviluppi della situazione con estrema attenzione e si riserva di cogliere ogni occasione per ricordare al governo del Sudan l'obbligo di ripristinare e garantire il pieno rispetto dei diritti dell'uomo nel paese.

Nel quadro della Politica estera e di sicurezza comune (PESC), e sulla base in particolare dell'articolo J.2 del trattato sull'Unione europea, il Consiglio ha adottato, il 15 marzo 1994, una posizione comune relativa ad un embargo sulle esportazioni nel Sudan di armi, munizioni e materiale militare. Secondo le disposizioni dell'articolo J.2 del trattato, gli Stati membri provvedono affinché le loro politiche nazionali siano conformi alla posizione comune. Di conseguenza, l'applicazione delle misure dell'embargo è di esclusiva competenza degli Stati membri.

In conformità dell'articolo J.5 del trattato sull'Unione europea, la presidenza del Consiglio è principalmente responsabile dell'attuazione delle azioni comuni nel quadro della PESC, ed esprime quindi la posizione dell'Unione nelle organizzazioni internazionali. La Commissione è pienamente associata a tali compiti. Per quanto è a conoscenza della Commissione, la questione della promozione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU relativa ad un embargo sulle armi non è stata sollevata presso le sedi competenti del Consiglio.

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