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Document 62019TN0528

    Causa T-528/19: Ricorso proposto il 24 luglio 2019 — Arranz de Miguel e a./BCE e CRU

    GU C 305 del 9.9.2019, p. 71–72 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    9.9.2019   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 305/71


    Ricorso proposto il 24 luglio 2019 — Arranz de Miguel e a./BCE e CRU

    (Causa T-528/19)

    (2019/C 305/81)

    Lingua processuale: lo spagnolo

    Parti

    Ricorrenti: Ricardo Arranz de Miguel (Madrid, Spagna), Alejandro Arranz Padierna de Villapadierna (Madrid), Felipe Arranz Padierna de Villapadierna (Madrid), Ricardo Arranz Padierna de Villapadierna (Madrid), Nicolás Arranz Padierna de Villapadierna (Madrid) (rappresentanti: R. Pelayo Jiménez e A. Muñoz Aranguren, avvocati)

    Convenuti: Banca centrale europea, Comitato di risoluzione unico

    Conclusioni

    I ricorrenti chiedono che il Tribunale voglia:

    dichiarare la responsabilità extracontrattuale della BCE e del CRU come conseguenza degli inadempimenti specificati nella domanda e condannare i convenuti a risarcire i ricorrenti per i danni subiti, calcolati sulla base del valore patrimoniale delle loro azioni; in subordine, condannare le istituzioni convenute a versare un indennizzo pari a EUR 0,8442 per azione;

    l’importo del risarcimento dev’essere maggiorato degli interessi compensativi calcolati conformemente al tasso di inflazione annuo dichiarato dall’EUROSTAT in Spagna, a decorrere dal 6 giugno 2017 fino alla data di pronuncia della sentenza, unitamente agli interessi di mora, a partire dalla data della sentenza che riconosce l’obbligo di risarcimento del danno fino all’effettivo pagamento;

    condannare le istituzioni convenute alle spese processuali.

    Motivi e principali argomenti

    I motivi e gli argomenti principali sono simili a quelli invocati nella causa T-659/17, Vallina Fonseca/Comitato di risoluzione unico (GU 2017, C 424, pag. 42).

    Per quanto riguarda la Banca centrale europea, vengono fatte valere, in particolare, la violazione del principio del legittimo affidamento e l’inosservanza dell’obbligo di diligenza e di buona amministrazione.


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