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Document 52023JC0051

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Nessuno spazio per l'odio in un'Europa che, unita, lo ripudia

    JOIN/2023/51 final

    Bruxelles, 6.12.2023

    JOIN(2023) 51 final

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Nessuno spazio per l'odio in un'Europa che, unita, lo ripudia


    L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.

    Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.

    Articolo 2 del trattato sull'Unione europea

    1.RAFFORZARE L'AZIONE CONTRO L'ODIO

    I valori affermati nei trattati dell'Unione non sono né teorici né facoltativi: sono le condizioni essenziali su cui si fondano le nostre società democratiche e pluralistiche. Devono essere applicati a tutti nell'Unione. Ogni persona, ogni comunità, ogni credo merita lo stesso rispetto. La coesione della nostra società è messa a repentaglio quando aumenta la pressione contro determinati gruppi.

    Nelle ultime settimane si sono verificati in Europa episodi ai quali speravamo di non dover assistere mai più. I violenti attacchi criminali perpetrati contro la comunità ebraica sono stati un terribile monito che ci ricorda che non possiamo mai chiudere un occhio di fronte alla recrudescenza dell'odio. È inaccettabile che le comunità ebraiche avvertano una sensazione di insicurezza e le persone abbiano il timore di condurre la propria vita quotidiana, di mandare i figli a scuola, di vivere nei campus universitari o di andare al lavoro. È inaccettabile che le preoccupazioni per la sicurezza siano state in parte la causa del calo nella presenza della popolazione ebraica nell'UE negli ultimi anni e che un gran numero di persone preferisca emigrare dall'UE. Le comunità ebraiche d'Europa sono parte integrante della nostra storia, della nostra cultura e della nostra società, e l'antisemitismo è incompatibile con tutto ciò che l'Unione europea rappresenta. La situazione odierna è incompatibile con i diritti umani, con i nostri valori e con lo stile di vita europeo.

    Analoghe considerazioni valgono per tutte le forme di odio. Assistiamo a un aumento dell'odio antislamico e i musulmani subiscono intimidazioni, molestie e discriminazioni. Tutti i diversi aspetti che rendono l'Europa una società così unica nella sua diversità esigono rispetto 1 . Sono una componente imprescindibile della nostra diversità come europei.

    È lampante che nelle ultime settimane le manifestazioni di odio sono emerse con maggiore evidenza a livello generale. L'odio genera odio: è una forza distruttiva non solo per determinate comunità, ma per tutti noi. L'odio rappresenta un rischio per la società e la democrazia europee. Non possiamo accettare che si impedisca alle persone di svolgere appieno il loro ruolo a causa dell'apparenza, del credo, della persona che amano o del luogo da cui provengono. La storia europea dimostra che restando a guardare in silenzio si lascia spazio alla crescita dell'odio. Il linguaggio che minimizza alimenta un senso di impunità contro gli attacchi perpetrati su specifiche comunità o persone. La disinformazione, la manipolazione delle informazioni e l'ingerenza da parte di attori stranieri sono tecniche usate dai soggetti intenzionati a minare le democrazie europee per infiammare il conflitto. Sfruttano altre tensioni sociali come l'esclusione sociale e la povertà per isolare gruppi a fini di stigmatizzazione. La libertà di espressione è un diritto fondamentale ed un valore prezioso, ma il diritto dei diritti umani afferma che non deve essere sfruttata per istigare all'odio e alla violenza. E coloro che passano il segno non dovrebbero rimanere impuniti.

    La nostra storia e i nostri valori comuni ci impongono di proteggere le comunità ebraiche in Europa e di rimanere uniti nella solidarietà con esse – e di lottare contro l'odio, la stigmatizzazione e la denigrazione di qualsiasi persona a motivo dell'origine razziale o etnica, del credo, del genere o della sessualità. Le manifestazioni di violenza e di odio cui abbiamo assistito nelle ultime settimane – sia con atti diretti sia sotto forma di incitamento – sono inaccettabili e reclamano una risposta forte e risoluta.

    La presente comunicazione è un'esortazione ad agire, rivolta a tutti gli europei, per garantire che l'Europa sia uno spazio in cui tutti possano beneficiare dei valori fondanti, in condizioni di parità. L'indifferenza o l'ignoranza sono una minaccia non solo per le persone vittime di discriminazione, ma anche per una società aperta e diversificata, per la democrazia e per lo stile di vita europeo. L'inerzia non è ipotizzabile. Dobbiamo affrontare il problema rimanendo uniti.

    ***

    L'odio può manifestarsi sotto varie forme: bullismo, molestie, aggressione verbale o insulti, disinformazione, minacce o istigazione alla violenza, fino alla violenza vera e propria. La sua diffusione nello spettro sociale e politico sollecita una risposta globale.

    Negli ultimi anni la Commissione ha lavorato con il Parlamento europeo e il Consiglio all'elaborazione di una serie di strumenti giuridici e di iniziative politiche volti a promuovere e a difendere i valori comuni dell'UE e i diritti fondamentali sanciti nei trattati e nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

    Il quadro di riferimento dell'UE per una forte risposta comune all'odio razzista e xenofobo e all'incitamento all'odio e ai reati generati dall'odio è la decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia del 2008 2 . La decisione quadro traccia la cornice penale per garantire che le manifestazioni gravi di razzismo e xenofobia siano punibili con sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive in tutta l'UE. Impone in particolare agli Stati membri di configurare come reato l'incitamento all'odio – l'istigazione pubblica alla violenza o all'odio, sulla base della razza, del colore, della religione, dell'ascendenza o dell'origine nazionale o etnica 3 – e di tenere debitamente conto delle motivazioni razziste in sede di condanna degli autori di atti criminali. Le autorità nazionali devono indagare, perseguire e giudicare i casi di presunti reati motivati dall'odio o di incitamento all'odio, comprese l'apologia, la negazione o la minimizzazione grossolana in pubblico dell'Olocausto.

    Sono stati compiuti notevoli sforzi per garantire l'attuazione integrale e corretta della decisione quadro, in particolare attraverso l'avvio di procedure d'infrazione contro tredici Stati membri sin dall'ottobre 2020, che hanno indotto all'azione dieci Stati membri. È necessaria un'azione più intensiva da parte degli altri Stati membri per l'effettiva e piena attuazione di tali norme.

    Nel dicembre 2021 la Commissione ha proposto di estendere all'incitamento all'odio e ai reati generati dall'odio l'attuale elenco dei "reati riconosciuti dall'UE" previsti nei trattati 4 , al fine di ricomporre gli attuali approcci penali divergenti e frammentati degli Stati membri e garantire una protezione coerente delle vittime in tutta l'UE. A tal fine è necessaria una decisione unanime del Consiglio, con approvazione del Parlamento europeo, così da permettere poi alla Commissione di presentare una proposta legislativa volta a rafforzare il quadro normativo vigente in materia di lotta contro l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio in tutta l'UE. I recenti eventi sottolineano l'esigenza imperativa di una rapida adozione di tale decisione del Consiglio a difesa dei valori comuni dell'Unione, messi a repentaglio da tutte le forme di incitamento all'odio e dai reati generati dall'odio, indipendentemente dalle persone e dai gruppi colpiti.

    2.PROTEGGERE LE PERSONE E GLI SPAZI PUBBLICI

    "Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della sua pelle, per la sua storia o per la sua religione. Le persone devono imparare ad odiare, e se possono imparare ad odiare può essere insegnato loro anche ad amare, perché l'amore per il cuore umano è un sentimento più naturale dell'odio."

    Nelson Mandela –Presidente del Sud Africa (1994-1999)

    La strategia per l'Unione della sicurezza per il periodo 2020-2025 5 ha sottolineato la necessità di garantire sicurezza a tutti nell'UE, in linea con i valori e i principi dell'Unione europea.

    L'Europa assiste oggi a un allarmante aumento dell'incitamento all'odio e dei reati generati dall'odio 6 , tra cui aggressioni fisiche 7 e online 8 che si aggiungono alla discriminazione razziale esistente. I riscontri oggettivi suggeriscono che l'incitamento all'odio e l'ostilità colpiscono in particolare le comunità ebraiche e islamiche 9 . Le preoccupazioni in merito alla sicurezza unitamente a una mancanza percepita di volontà di contrastare l'antisemitismo hanno inciso fortemente 10 sulle azioni intraprese inizialmente, che adesso devono essere rafforzate.

    -Protezione contro le minacce fisiche

    Le autorità di contrasto hanno una particolare responsabilità nel guidare l'azione contro i rischi che l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio pongono alla sicurezza personale. Il gruppo ad alto livello sulla lotta contro l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio 11 aiuta gli Stati membri a elaborare corsi di formazione e a rafforzare la capacità di applicazione della legge, migliorare la registrazione e la raccolta di dati sui reati generati dall'odio nonché incoraggiare le vittime a denunciare i reati generati dall'odio. Il gruppo lavora con le agenzie dell'UE per migliorare la formazione delle forze di polizia in materia di reati generati dall'odio e sostenere le vittime di tali reati 12 . In tutti i casi è essenziale coinvolgere le comunità a rischio nell'elaborazione e realizzazione di strategie in materia di sicurezza 13 .

    Le azioni in corso includono quanto segue:

    ·l'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) pianifica eventi mirati e corsi di formazione online incentrati sull'antisemitismo, sull'odio antislamico e più in generale sulle tutele contro il razzismo. Una riunione con le autorità di contrasto degli Stati membri, previste per aprile 2024 a Budapest, s'incentrerà sul miglioramento del coordinamento e sull'efficace attuazione della legislazione sui reati generati dall'odio.

    ·Anche Europol intensificherà il sostegno affinché le autorità di contrasto utilizzino strumenti di indagine informatica per individuare i criminali che operano online e le reti coinvolte nei reati generati dall'odio.

    ·La strategia per la formazione giudiziaria europea per il periodo 2021-2024 14  prevede un impegno specifico riguardante la formazione sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, compresa la formazione nel contesto dell'azione dell'UE contro l'odio.

    ·Il materiale didattico sull'antidiscriminazione, antisemitismo compreso, è disponibile sulla piattaforma europea di formazione del portale della giustizia elettronica. Costituirà la base per la prossima fase della formazione giudiziaria europea.

    Tali misure devono essere sostenute mediante una rete di punti di contatto delle autorità di contrasto nazionali specializzate in indagini penali sull'incitamento all'odio e sui reati generati dall'odio, in modo da rafforzare il coordinamento con le attività a livello dell'UE, ad esempio nell'ambito del gruppo ad alto livello sulla lotta contro l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio, il sostegno transfrontaliero alle indagini e lo scambio delle migliori prassi e dei migliori strumenti 15 .

    La strategia dell'UE sui diritti delle vittime per il periodo 2020-2025 16 ha messo in evidenza la necessità di garantire un'assistenza e una protezione specialistiche a favore delle vittime di reati generati dall'odio. Ha sottolineato che i reati generati dall'odio incidono in maniera sproporzionata su determinate comunità, quali quelle di ebrei e di musulmani. La strategia prevede azioni che incoraggiano la denuncia dei reati 17 , migliorano le indagini sulle motivazioni basate su pregiudizi e rafforzano l'assistenza alle vittime di reati basati sull'odio xenofobo e legati al razzismo. Le attività in questo senso sono sostenute dal finanziamento dell'UE a favore delle vittime di reati generati dall'odio e da iniziative di sensibilizzazione nell'ambito dei programmi Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) e Giustizia. Nel luglio 2023 la Commissione ha adottato una proposta di revisione della direttiva sui diritti delle vittime 18 . Una rapida adozione della revisione rafforzerebbe la protezione delle vittime vulnerabili, quali le vittime dei reati generati dall'odio, e consentirebbe una migliore individuazione delle esigenze specifiche delle vittime dei reati generati dall'odio e un'applicazione più completa di misure di assistenza e protezione specialistiche.

    Una serie di attentati violenti perpetrati in tutta Europa ha messo in evidenza la necessità di proteggere i luoghi di culto e i centri comunitari. Sebbene spetti alle autorità nazionali proteggere i cittadini, la maggior parte delle comunità e delle organizzazioni della società civile ebraiche ha dovuto investire risorse ingenti in misure di sicurezza proprie. Per questo la strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo 19 ha dato priorità al sostegno agli Stati membri e alle comunità ebraiche per il rafforzamento della protezione dei luoghi di culto nell'ambito delle iniziative di protezione degli spazi pubblici. L'UE ha individuato la protezione degli spazi pubblici come priorità e ha mobilitato i finanziamenti del Fondo Sicurezza interna nell'ambito del programma di lotta al terrorismo 2020 20 . Tra gli spazi pubblici da proteggere, un'attenzione specifica è stata riservata ai luoghi di culto.

    Dal 2020 il programma PROTECT sostiene una serie di progetti transnazionali e interreligiosi nell'ambito dei quali sono realizzate valutazioni della vulnerabilità nei luoghi di culto ed è erogata una formazione per i capi religiosi e le relative comunità 21 . L'esperienza ha portato a nuovi finanziamenti nel 2022 destinati ad ampliare il programma e proteggere luoghi di culto e comunità di tutte le fedi, con progetti incentrati sulla protezione dei luoghi di culto, di istruzione e di riunione delle comunità ebraiche, lavorando con organizzazioni quali il Crisis Center of the European Jewish Congress 22 . Il finanziamento viene ora aumentato ulteriormente con il prossimo invito a presentare proposte per la protezione degli spazi pubblici, in cui una delle grandi priorità saranno i luoghi di culto come le sinagoghe e le moschee, le scuole religiose e i luoghi di riunione delle comunità. Data l'urgenza, l'invito a presentare proposte, inizialmente previsto per il 2024, sarà anticipato al 2023 e comprenderà finanziamenti dedicati al contrasto dell'antisemitismo 23 . La Commissione sostiene inoltre gli Stati membri in modo che possano adeguare la rispettiva risposta nazionale, anche con l'erogazione di ulteriori finanziamenti attraverso il Fondo Sicurezza interna per far fronte alle priorità immediate 24 .

    Apposite missioni consultive dell'UE sulla sicurezza protettiva 25  sono realizzate su richiesta, attingendo a un bacino di competenze per aiutare gli Stati membri nelle valutazioni della vulnerabilità: tali missioni sono servite per mappare le vulnerabilità esistenti nei luoghi di culto e in altri spazi pubblici e le infrastrutture critiche 26 . Nel 2021 la Commissione ha pubblicato una guida rapida a sostegno della protezione dei luoghi di culto 27 , che è stata utilizzata in Polonia e Svezia in eventi di formazione dei formatori sulla protezione di luoghi di culto dedicati alla religione ebraica. La guida è stata integrata nel 2022 da un manuale per la sicurezza fin dalla progettazione 28 , che serve da ispirazione alle autorità per integrare gli aspetti della sicurezza nella progettazione dei futuri spazi pubblici o nella ristrutturazione di quelli esistenti. La banca dati sull'odio antislamico sviluppata dall'Agenzia per i diritti fondamentali dovrebbe essere utilizzata per contrastare ulteriormente questa forma di odio 29 .

    La Commissione intende:

    -    rafforzare il programma PROTECT nell'ambito del Fondo Sicurezza interna, aumentando i finanziamenti e aggiungendo una priorità per la protezione dei luoghi di culto, le scuole religiose e i luoghi di riunione delle comunità ebraiche;

    -    anticipare il prossimo invito a presentare proposte.

    La Commissione invita:

    -    il Consiglio a decidere diestendere all'incitamento all'odio e ai reati generati dall'odio l'attuale elenco dei "reati riconosciuti dall'UE" previsti nei trattati;

    -    il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare prontamente la direttiva sui diritti delle vittime riveduta.

    La Commissione invita, o coopererà con:

    -    CEPOL a organizzare eventi dedicati e corsi di formazione online incentrati più specificamente sull'antirazzismo, l'antisemitismo e sulle tutele contro l'odio antislamico;

    -    Europol a intensificare il sostegno alle autorità di contrasto per l'utilizzo di strumenti di indagine informatica allo scopo d'individuare le reti implicate nell'incitamento all'odio e nei reati generati dall'odio.

    -     Proteggere contro le minacce online

    L'ambiente online si è trasformato fino a diventare un vettore essenziale per le nostre democrazie, ma dà anche spazio a contenuti illegali, all'incitamento all'odio e a tentativi insidiosi di diffondere e fomentare l'odio e l'estremismo violento 30 . La preoccupazione in merito all'antisemitismo in particolare e all'incitamento all'odio più in generale è stata un'importante forza motrice per potenziare l'azione.

    L'UE ha elaborato una serie di leggi e iniziative per contrastare le diverse minacce presenti nella sfera digitale. Il regolamento sui servizi digitali 31 ha come obiettivo principale la sicurezza degli utenti. Prevede nuovi obblighi per le piattaforme online per contrastare i contenuti illegali. Le piattaforme online o i motori di ricerca di dimensioni molto grandi hanno l'obbligo di valutare e attenuare i rischi sistemici inerenti alla diffusione di contenuti illegali e gli effetti negativi sui diritti fondamentali, sui processi democratici, sul dibattito civico e sui processi elettorali, compresi i rischi di disinformazione, così come sulla sicurezza pubblica. Per le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi la Commissione ha poteri di vigilanza e di esecuzione diretti 32 . Il regolamento sui servizi digitali consente alla Commissione di chiedere alle piattaforme di fornire dati per dimostrare il rispetto degli impegni assunti. La Commissione si è messa rapidamente in contatto con le imprese tecnologiche più importanti sottolineando i rischi generati dall'attuale conflitto e inviando richieste formali di informazioni sulle valutazioni del rischio e le misure di mitigazione richieste. Un nuovo meccanismo di risposta agli incidenti era stato attivato per la prima volta dalle autorità irlandesi a seguito degli episodi di violenza verificatisi a Dublino il 23 novembre 2023 33 .

    Una delle misure di attenuazione del rischio di contenuti illegali nell'ambito del regolamento sui servizi digitali è l'adesione a codici di condotta riconosciuti. I codici di condotta sono una parte fondamentale del quadro di esecuzione del regolamento sui servizi digitali per attenuare il rischio di specifici tipi di contenuti illegali. Dal 2016 la Commissione lavora con le grandi piattaforme nell'ambito del codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online. Uno degli impegni fondamentali assunti dalle piattaforme partecipanti è valutare i contenuti illegali di incitamento all'odio loro notificati, nella maggior parte dei casi entro 24 ore, e rimuovere prontamente i contenuti illegali. I negoziati su un nuovo codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online, in corso da marzo 2023, stanno giungendo rapidamente a conclusione; il testo che ne scaturirà diventerà un vero e proprio codice di condotta ai sensi del regolamento sui servizi digitali 34 . Uno degli obiettivi principali della revisione del codice è migliorarne la capacità di prevenzione per trasformarlo in uno strumento che possa aiutare ad anticipare una minaccia montante di incitamento all'odio prima che il contenuto diventi virale.

    Il regolamento sui servizi digitali riconosce specificamente il ruolo che i segnalatori attendibili svolgono per individuare e segnalare l'incitamento all'odio online e consentire di contrastarlo. Una vasta rete di segnalatori attendibili è già attiva nell'ambito del codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online, di cui rappresenta uno dei successi più significativi. Nel contesto attuale il ruolo dei segnalatori attendibili nell'individuare forme illegali di incitamento all'odio antisemita e antislamico online è particolarmente importante. La Commissione rafforzerà i finanziamenti per sostenere la rete di segnalatori attendibili 35 , anche con un apposito asse di intervento volto a istituire e sostenere una rete di segnalatori attendibili sull'incitamento all'odio antisemita, come previsto nella strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo. Sarà organizzato un hackathon allo scopo di sviluppare nuovi modi innovativi per contrastare l'antisemitismo nell'ambiente online e digitale. A norma del regolamento sui servizi digitali, i fornitori di piattaforme online dovranno trattare in via prioritaria le notifiche presentate da segnalatori attendibili e decidere senza indugio al riguardo.

    Una risposta all'incitamento all'odio online efficace e basata su dati oggettivi poggia sulla comprensione delle sue origini e del modo in cui si diffonde. La Commissione porterà avanti il finanziamento di studi sugli "ecosistemi" dell'odio online nell'ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) dando priorità alla lotta contro l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio. Come dichiarato nella strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo, la Commissione effettuerà un'analisi completa dei dati al fine di comprendere meglio la diffusione dell'antisemitismo online e i modi in cui si propaga e si espande.

    Con il loro collegamento strettissimo con le forme più gravi di incitamento all'odio, i contenuti terroristici costituiscono una delle forme più palesemente pericolose di contenuti reperibili online. Il regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online 36 prevede un solido quadro normativo che consente agli Stati membri di far rimuovere i contenuti terroristici dal web entro un'ora. Prevede l'obbligo per le piattaforme online di agire non appena ricevono un ordine di rimozione dalle autorità nazionali 37 . La Commissione ed Europol intensificheranno il sostegno agli Stati membri e ai fornitori di servizi di hosting di piattaforme online per superare gli ostacoli pratici e garantire un'applicazione rigorosa e corretta del regolamento. A tal fine il 24 novembre 2023 si è svolto un seminario che ha riunito le autorità nazionali competenti e i fornitori di servizi di hosting; sono ora in fase di attuazione tre progetti per aiutare i piccoli fornitori di servizi di hosting a conformarsi alle norme 38 .

    Il Forum dell'UE su internet è un'iniziativa volontaria guidata dalla Commissione, volta a collaborare con l'industria tecnologica e altri portatori di interessi per contrastare i contenuti di odio, estremisti e terroristici online 39 . Orienta gli Stati membri e le imprese di tecnologia nel far fronte alle sfide poste dai contenuti online dannosi e illegali, compresi i contenuti che, seppur dannosi, sono comunque tutelati dal diritto di libertà di espressione e che pertanto costituiscono un problema non risolvibile con le rimozioni. Ad esempio, nel 2023 il Forum ha pubblicato un manuale su "contenuti borderline" per guidare le imprese di tecnologia a individuare i contenuti di questo tipo. Tra i contenuti di odio possono essere ricompresi discorsi che istigano, creano divisione, alimentano gli stereotipi su gruppi o minoranze e portano potenzialmente a radicalizzazione, ma che non raggiungono il livello di istigazione alla violenza razzista o xenofoba o all'odio che gli Stati membri sono tenuti a punire conformemente al diritto dell'UE. Il manuale indica una serie di categorie che includono contenuti antisemiti legali ma dannosi, contenuti borderline connessi alla crisi COVID-19 e contenuti riferiti all'attentato di Bratislava contro le persone LGBTIQ e anti-LGBTIQ in generale. Nella versione riveduta nel 2024 sarà aggiunto un capitolo sui contenuti borderline antislamici, in collaborazione con il coordinatore della Commissione per la lotta contro l'odio antislamico. Il Forum offrirà consigli sul modo in cui navigare tra i contenuti borderline, continuerà a sensibilizzare sui contenuti che potrebbero portare a radicalizzazione e continuerà a sostenere le imprese di tecnologia nell'impegno di moderazione dei contenuti.

    Il Forum dell'UE su internet ha sviluppato un Protocollo di crisi dell'UE (nel 2019, riveduto nel 2023) a seguito dell'attentato terroristico perpetrato a Christchurch (Nuova Zelanda). Il protocollo è un meccanismo volontario che aiuta a coordinare una risposta rapida, collettiva e transfrontaliera alla diffusione virale di contenuti terroristici ed estremistici violenti online in risposta agli incidenti avvenuti del mondo reale. Il Forum dell'UE su internet e l'unità UE addetta alle segnalazioni su internet di Europol organizzeranno all'inizio del 2024 una simulazione a tavolino per testare l'attuazione del protocollo di crisi nonché gli obblighi e le procedure operative pertinenti nell'ambito del regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online, e per tenere conto dell'impatto della situazione in Medio Oriente sull'ambiente online.

    Negli ultimi anni l'UE si è adoperata per aiutare gli Stati membri a lottare contro la radicalizzazione, che offre terreno fertile per il terrorismo 40 ma anche per l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio. La Rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) 41  riunisce competenza ed esperienza in materia di prevenzione e di lotta contro l'estremismo violento. La RAN studia attualmente il modo in cui l'ecosistema delle informazioni online in Europa risponde ai recenti sviluppi in Medio Oriente. I risultati saranno discussi nel dicembre 2023 con gli Stati membri, per sostenerne le attività di comunicazione strategica e lavorare per contrastare le narrazioni di odio online.

    È stato riscontrato che i sistemi algoritmici delle piattaforme online possono essere strumentalizzati per amplificare la diffusione di contenuti illegali di incitamento all'odio, estremistici violenti e terroristici. Nell'UE il regolamento sui servizi digitali impone specificamente alle piattaforme online di dimensioni molto grandi di valutare l'impatto dell'amplificazione algoritmica sui loro sistemi e di adottare misure per mitigare i possibili rischi di effetti negativi sui processi democratici, sul dibattito civico e sui processi elettorali, nonché sulla sicurezza pubblica. Poiché la diffusione di contenuti online non si ferma alle frontiere fisiche, è fondamentale sensibilizzare i partner e i portatori di interessi al di fuori dell'UE. Sono in corso lavori che si basano sul filone della Christchurch Call sull'amplificazione algoritmica; la Commissione organizza una riunione con la Christchurch Call per il 7 dicembre 2023 42 .

    Nell'aggiornamento del 2022 della strategia europea per un'internet migliore per i ragazzi 43 e nell'attuazione del regolamento sui servizi digitali è riservata infine un'attenzione particolare al rischio che l'incitamento all'odio rappresenta per i ragazzi. Per contrastare le espressioni di misoginia online, la proposta di direttiva sulla violenza contro le donne rende punibile l'istigazione informatica alla violenza e all'odio sulla base del sesso o del genere e facilita la rimozione dei contenuti in tal senso 44 .

    La Commissione intende:

    -mettere a punto con le piattaforme online un codice di condotta rafforzato per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online prima di febbraio 2024;

    -ampliare sui social media le reti di segnalatori attendibili che si occupano di tutti i motivi di istigazione alla violenza e all'odio, per sostenere e anticipare l'attuazione del regolamento sui servizi digitali, compresa una rete dedicata di segnalatori attendibili specializzati in antisemitismo;

    -intensificare l'attività del Forum dell'UE su internet per individuare le forme illegali di incitamento all'odio e contribuire ad affrontare il problema dei contenuti borderline, anche individuando i contenuti di odio antisemita e antislamico, e sostenendo la risposta agli incidenti da parte delle autorità di contrasto e delle imprese di tecnologia;

    -collaborare con gli Stati membri e i fornitori di servizi di hosting per superare gli ostacoli pratici all'applicazione del regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online;

    -potenziare le iniziative di comunicazione strategica con la Rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione;

    -rafforzare la cooperazione nel filone di lavoro della Christchurch Call sull'amplificazione algoritmica organizzando una riunione il 7 dicembre.

    3.COINVOLGERE LA SOCIETÀ NEL SUO INSIEME

    "L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo".

    Liliana Segre, senatrice a vita italiana, superstite dell'Olocausto

    -Essere uniti attraverso l'istruzione, la cultura, i media e lo sport

    La conoscenza e la sensibilizzazione sono fondamentali per il rispetto reciproco e la tolleranza mentre la mancanza di consapevolezza è una delle cause alla base della crescita dell'odio. L'ignoranza genera un vuoto che può essere sfruttato con la disinformazione, l'estremismo e la manipolazione delle informazioni da parte di attori esteri. La comprensione delle diverse comunità e tradizioni aumenta la resilienza contro coloro che presentano la diversità e la differenza come un pericolo per il nostro tessuto sociale.

    La Commissione ha avviato un'indagine a livello dell'UE sui pregiudizi antisemiti tra la popolazione di tutti gli Stati membri, anche fra i giovani. Istituirà inoltre un polo europeo di ricerca sull'antisemitismo contemporaneo e la vita e la cultura ebraiche, in collaborazione con gli Stati membri. Anche Orizzonte Europa sostiene progetti di ricerca volti ad approfondire la comprensione dell'odio, delle sue cause e delle sue conseguenze e a individuare le modalità per contrastarli, mentre lo strumento di sostegno tecnico offre agli Stati membri la possibilità di ricevere aiuto nella progettazione e attuazione di strategie di lotta contro l'odio.

    Campagne generali di sensibilizzazione a livello dell'UE o nazionale, come la campagna di sensibilizzazione sulla vita ebraica prevista nella strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo o la campagna "Occhi aperti" 45  del 2023 volta a sensibilizzare sui diritti delle vittime, comprese le vittime di reati generati dall'odio, possono stimolare l'interesse e smentire le falsità.

    I canali più efficaci per rafforzare la consapevolezza e la conoscenza sono quelli integrati nella vita quotidiana: i media, l'istruzione e la formazione, la cultura e lo sport. L'attività in questo senso deve essere svolta sempre in una stretta collaborazione con le diverse comunità, che a sua volta richiede un dialogo interculturale e interreligioso più profondo. I leader di opinione in tali settori hanno una responsabilità verso la società nel suo insieme e la sua coesione. Lo sport, in particolare il calcio, offre esempi importanti in cui federazioni e squadre nazionali già reagiscono ai comportamenti e atti di antisemitismo e razzismo. I grandi eventi sportivi in Europa possono essere occasioni per sensibilizzare contro l'odio e promuovere i valori europei, e dovrebbero essere sfruttati in tal senso. Le personalità più influenti del mondo della cultura, dei media e dello sport dovrebbero schierarsi a favore della diversità. Dovrebbero essere sfruttate tutte le potenzialità dei principali momenti di richiamo pubblico, come i Giochi olimpici, i campionati mondiali o gli eventi culturali di alto profilo.

    I media svolgono un importante ruolo nel convogliare informazioni attendibili ai cittadini. Nell'ambito del piano d'azione per la democrazia europea, le iniziative dell'UE volte a tutelare la libertà dei media e a contrastare la disinformazione rappresentano due facce della stessa medaglia. Le azioni volte a rafforzare la posizione del giornalismo professionale e la formazione dei giornalisti al rispetto e l'elaborazione di norme sui media comprendono il riconoscimento di tutte le forme di antisemitismo, odio antislamico e razzismo in senso più ampio, così come la capacità di individuare la faziosità e gli stereotipi negativi nella comunicazione, e saranno portate avanti nei programmi per i media. Le azioni volte al rafforzamento delle competenze digitali di base dei cittadini, in particolare l'alfabetizzazione mediatica e digitale, sono fondamentali per garantire la sensibilizzazione e il pensiero critico, aiutando i cittadini a riconoscere e a evitare la diffusione della disinformazione, e per portare avanti un ambiente digitale degno di fiducia in cui possa prosperare il dibattito pubblico pluralistico.

    L'istruzione deve contribuire a sensibilizzare gli scolari, gli studenti e gli insegnanti e a rafforzarne la prontezza a reagire contro pregiudizi, narrazioni estremistiche, complottismo, stereotipi negativi e ideologie che inducono alla discriminazione e all'odio. Ciascuno Stato membro è competente dei propri programmi di studio, ma questo è un settore in cui l'apprendimento e l'esperienza reciproci possono rivelarsi molto preziosi. Lo spazio europeo dell'istruzione 46 e il piano d'azione per l'istruzione digitale 47 propongono una serie di iniziative in grado di contribuire a lottare contro l'odio nell'istruzione e nella formazione e attraverso di esse. La Commissione porterà avanti le nuove conclusioni del Consiglio 48  sul contributo dell'istruzione e della formazione al rafforzamento dei valori comuni europei e della cittadinanza democratica 49 , prestando all'inizio del 2024 un'attenzione speciale al tema "Nessuno spazio per l'odio". Il sostegno all'apprendimento reciproco e allo scambio di buone pratiche dovrebbe riservare particolare attenzione alle risorse didattiche e agli approcci pedagogici contro l'odio, destinati ai diversi livelli e tipi di istruzione. È importante inoltre contrastare l'odio diretto nelle scuole lottando contro il bullismo e la violenza nelle scuole 50 .

    I programmi Erasmus+ 51 e Corpo europeo di solidarietà 52 offrono possibilità di finanziamento nei settori dell'istruzione e della formazione, della cultura, della gioventù e dello sport, anche per affrontare tali tematiche. "Inclusione e diversità" costituiscono una priorità ed entrambi i programmi sostengono numerosi progetti che promuovono l'inclusione, la diversità, il dialogo interculturale, la lotta contro l'intolleranza e il razzismo, compresi l'antisemitismo 53 e l'odio antislamico. Questa priorità continuerà ad essere sostenuta, in particolare attraverso iniziative supplementari degli organi esecutivi degli Stati membri volte a incoraggiare le candidature nell'ambito di progetti contro l'odio.

    Nel 2022 la Commissione ha presentato una serie di Orientamenti per gli insegnanti e gli educatori volti a contrastare la disinformazione e a promuovere l'alfabetizzazione digitale attraverso l'istruzione e la formazione 54 . Gli orientamenti aiutano gli insegnanti a responsabilizzare i ragazzi e i giovani che si trovano di fronte a sfide online come l'incitamento all'odio. Durante la revisione del Piano d'azione per l'istruzione digitale nel 2024 la Commissione punterà alla diffusione degli orientamenti ed esaminerà il modo in cui sfruttare questo lavoro nella comunità dell'istruzione e della formazione 55 .

    Nel 2023 la Commissione ha avviato, in collaborazione con l'UNESCO e l'OSCE, un progetto volto a contrastare l'antisemitismo tramite l'istruzione che prevede formazioni in presenza in 12 Stati membri. Il progetto sarà esteso nel biennio 2024-25 a tutti gli Stati membri e formerà educatori e responsabili delle politiche dell'UE al modo in cui affrontare in classe il tema dell'antisemitismo contemporaneo.

    La partecipazione alle attività collettive delle comunità può essere un modo efficace per tessere nuovi legami sociali e approfondire la comprensione 56 . La Commissione sostiene il ruolo che lo sport svolge nella promozione di una società tollerante e inclusiva e nella lotta contro la violenza e il razzismo nella società. La cooperazione con il Consiglio d'Europa sul progetto congiunto "Lottare contro l'incitamento all'odio nello sport" può essere sfruttata per sviluppare approcci innovativi volti a contrastare l'incitamento all'odio nello sport, anche nella dimensione online. Anche Erasmus+ può contribuire a promuovere l'inclusione, l'uguaglianza e la non discriminazione attraverso lo sport. L'attuale accordo di cooperazione tra la Commissione e l'Unione delle federazioni calcistiche europee 57 offre un contesto per promuovere l'uguaglianza, la diversità e l'inclusione, lottando contro tutte le forme di discriminazione, a riprova della misura in cui il calcio può essere utile nella lotta contro il razzismo e l'antisemitismo in Europa 58 .

    Anche le arti e la cultura svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione della tolleranza e nel mantenimento del dialogo in seno a società democratiche, diverse e aperte. La relazione della Commissione "Cultura e democrazia – le prove" 59 del 2023 illustra come l'arte e la cultura rafforzino la tolleranza dei cittadini, l'empatia per le persone provenienti da contesti diversi, la solidarietà e la coesione sociale, e possano contribuire a ridurre i reati generati dall'odio. La relazione include i dati oggettivi di uno studio italiano del 2022 60 , dai quali emerge come un aumento dell'1 % dei consumi culturali sia collegato a una riduzione del 20 % dei reati generati dall'odio.

    Il programma Europa creativa abbatte gli ostacoli e lotta contro gli stereotipi nella società europea; istituirà un'azione per sostenere un premio da destinare a un progetto di eccellenza sul patrimonio culturale ebraico per promuoverne e ampliarne la comprensione.

    L'arte e la cultura possono svolgere un ruolo importante nell'educazione alla cittadinanza. Il piano di lavoro dell'UE per la cultura 2023-2026 61  mira a realizzare sinergie intersettoriali tra scuole, organizzazioni culturali, società civile e altri attori al fine di sfruttare appieno il potenziale trasformativo della cultura per rafforzare la democrazia 62 . La Commissione raccoglie attualmente esempi concreti e conoscenze sul modo in cui generare efficaci sinergie di carattere civico tra scuole e operatori culturali. I risultati saranno condivisi con i portatori di interessi e gli Stati membri in modo da sostenerne le iniziative volte a promuovere l'educazione alla cittadinanza degli studenti, la loro consapevolezza e la loro prontezza a reagire contro il pregiudizio, le narrazioni estremistiche, il complottismo e le ideologie che alimentano la discriminazione e l'odio 63 .

    Uno dei modi per aumentare la conoscenza è il ricorso a giornate commemorative, ulteriormente divulgabili sui media, nelle scuole e nelle università, da parte di organizzazioni politiche e altri attori per riflettere sull'importanza della lotta contro l'odio. È necessario intensificare le iniziative per sfruttare più incisivamente i momenti di commemorazione esistenti, come la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell'Olocausto (27 gennaio), la Giornata del ricordo dell'olocausto dei Rom (2 agosto), la Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale (21 marzo), la Giornata internazionale per contrastare i discorsi d'odio (18 giugno), o la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, l'interfobia e la transfobia (17 maggio). Quanto maggiore e più visibile sarà l'impegno e quanto più ampio sarà il coinvolgimento delle diverse comunità, tanto più potente sarà il messaggio trasmesso da tali eventi. Il Parlamento europeo e il Consiglio potrebbero promuovere una più ampia risonanza per tali commemorazioni.

    Nell'ambito della strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo, la Commissione promuoverà il ricordo dell'Olocausto nelle scuole, nelle università e negli istituti di istruzione e di formazione professionale. Sta allestendo altresì una rete di siti "in cui è avvenuto l'Olocausto", in collaborazione con le comunità locali.

    La Commissione intende:

    -sostenere l'azione volta a organizzare la formazione per i giornalisti sul rispetto delle norme sui media, compreso il riconoscimento dell'incitamento all'odio e la capacità di reperire la faziosità nella comunicazione;

    -incentrarsi, nell'ambito di Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà 2024, sulla promozione dell'inclusione e della diversità e sulla lotta contro la discriminazione e l'odio;

    -portare avanti un progetto "Studio sulla cultura e la democrazia e apprendimento tra pari" per aiutare le scuole e gli operatori culturali a promuovere l'educazione alla cittadinanza degli alunni in termini di tolleranza, diversità e democrazia;

    -estendere a tutti gli Stati membri il progetto attuato con l'UNESCO e l'OSCE per contrastare l'antisemitismo attraverso l'istruzione;

    -sostenere progetti di ricerca volti a contrastare i reati generati dall'odio e l'incitamento all'odio attraverso il programma quadro per la ricerca e l'innovazione dell'UE Orizzonte Europa 64 ;

    -portare avanti il progetto congiunto con il Consiglio d'Europa "Lottare contro l'incitamento all'odio nello sport";

    -istituire nell'ambito di Europa creativa un nuovo premio mirato alla conservazione del patrimonio culturale ebraico;

    -potenziare i lavori sulle azioni di sensibilizzazione nell'ambito della strategia sull'antisemitismo, compresa la rete dei giovani ambasciatori europei, la rete dei siti collegati all'Olocausto, l'istituzione di un nuovo polo di ricerca e l'incremento dei finanziamenti 65 .

    -Proteggere la democrazia dall'odio

    Le manifestazioni di odio non solo sono una minaccia mirata a persone e comunità, ma mettono a rischio la società nel suo insieme e minacciano le fondamenta delle nostre democrazie. La disinformazione, che comprende la manipolazione delle informazioni e ingerenze da parte di attori stranieri, cerca spesso di amplificare la polarizzazione e l'odio. I momenti di tensione sociale e geopolitica possono essere sfruttati per aumentare la diffusione della disinformazione, come è risultato evidente nelle ultime settimane, con il coinvolgimento di attori stranieri. Lo scopo è escludere una narrazione equilibrata, polarizzare e radicalizzare, nell'intento di compromettere gli sforzi delle tante persone delle comunità ebraiche e islamiche, e della popolazione in generale, che vogliono mostrare il loro impegno per la pace, il rispetto e la convivenza.

    La protezione delle democrazie europee dalle minacce e dagli effetti dannosi della disinformazione, della manipolazione delle informazioni e delle ingerenze, in particolare da parte di attori stranieri, è diventata una delle priorità strategiche dell'UE. Nell'ambito del piano d'azione per la democrazia europea 66 la Commissione e l'alto rappresentante hanno messo a punto una serie di misure per contrastare la disinformazione.

    È stata messa a punto una serie di iniziative per aumentare la responsabilità dei fornitori di piattaforme online 67 . In particolare, un elemento importante del regolamento sui servizi digitali è l'obbligo per le piattaforme online di dimensioni molto grandi di valutare e attenuare i rischi di disinformazione. Ciò si aggiunge al codice di buone pratiche sulla disinformazione rafforzato in vigore da tempo, strumento agile che impegna i firmatari, comprese tutte le principali piattaforme online, a reagire prontamente ai rischi in collaborazione con la società civile, tra cui le iniziative locali, e le autorità 68 .

    La rapidità della reazione è stata aiutata dalla conoscenza situazionale e dalla risposta della comunicazione strategica alla disinformazione, ricorrendo alla rete della Commissione contro la disinformazione e al sistema di allarme rapido gestito dal servizio europeo per l'azione esterna, che collega i punti focali degli Stati membri e le istituzioni dell'UE, e, nel contesto delle elezioni, grazie alla rete europea di cooperazione in materia elettorale. Si tratta di campagne attive di demistificazione mirate (intensificate per contrastare la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri, compresa la disinformazione sulla COVID-19 e sull'aggressione illegale della Russia nei confronti dell'Ucraina), nonché di una reazione mirata globale e costante a incidenti specifici. Anche il maggiore sostegno ai verificatori dei fatti ha un notevole impatto sulla disinformazione. La Commissione e l'alto rappresentante intensificheranno l'azione contro la disinformazione e sosterranno i verificatori dei fatti indipendenti, che svolgono un ruolo importante nella risposta alla disinformazione. Ciò includerà il sostegno ai volontari digitali locali tramite la disponibilità o lo sviluppo di ulteriori strumenti open source – compresi strumenti di IA – per consentire loro di lottare contro l'incitamento all'odio e la disinformazione in modo più efficace.

    La Commissione incentiverà la sensibilizzazione e il rispetto rafforzando i contatti con i firmatari del codice di buone pratiche, mentre la rete dell'Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO) aumenterà la capacità dei propri verificatori dei fatti. La rapida moderazione dei contenuti è fondamentale per una risposta efficace. I contatti saranno utilizzati per ricordare ai principali portatori di interessi le norme vigenti e per ottenere un sostegno potenziato nella lotta contro la disinformazione. L'intenzione è di utilizzare l'EDMO come intermediario indipendente in grado di organizzare il lavoro tra le piattaforme e i segnalatori attendibili e altri esperti. Ciò favorirà la rapida ed efficace moderazione e la rimozione dei contenuti di disinformazione segnalati (oltre a individuare talvolta contenuti potenzialmente illegali).

    L'UE può attingere a una serie di misure già in atto, tra cui il pacchetto di strumenti contro la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri. Per intensificare la sensibilizzazione si ricorrerà a programmi mirati di diplomazia pubblica con giovani leader di opinione/giovani ambasciatori nel Medio Oriente e nell'Africa settentrionale. Sarà ampliato un progetto esistente volto a promuovere una rete araba di verificatori dei fatti per sviluppare ulteriormente le piattaforme di verifica dei fatti e il software che le aiuta a individuare le ingerenze di attori stranieri e l'incitamento all'odio.

    La Commissione prepara una serie di iniziative sulla "Difesa della democrazia" allo scopo di promuovere norme comuni dell'UE per far fronte a minacce specifiche e incoraggiare l'impegno civico inclusivo e la partecipazione dei cittadini alle democrazie, basandosi sul piano d'azione per la democrazia europea. Una proposta legislativa introdurrebbe norme comuni in materia di trasparenza e responsabilità nel mercato interno per quanto riguarda le attività di rappresentanza di interessi che intendono influenzare il processo decisionale nell'UE e che sono svolte per conto di paesi terzi. Le proposte prevederanno anche raccomandazioni per assicurare l'inclusività e la resilienza delle elezioni con misure volte a evitare contenuti fuorvianti o di odio, e per incoraggiare un ambiente democratico rispettoso mediante l'impegno civico e la partecipazione dei cittadini.

    Il giornalismo indipendente è fondamentale per consentire ai cittadini di prendere decisioni informate e respingere la disinformazione e l'incitamento all'odio. Eppure il giornalismo indipendente è sempre più sotto pressione a livello globale 69 . L'UE rimane profondamente impegnata a proteggere il giornalismo indipendente di qualità in tutto il mondo, con un solido e concreto sostegno ai media indipendenti. A livello globale è attuata una serie di programmi dell'UE volti a sostenere i media indipendenti, favorire il potenziamento delle capacità, rafforzare la tutela dei giornalisti e offrire loro possibilità di sviluppo professionale. Sono realizzati programmi dedicati all'interno dell'UE e a livello mondiale, con sostegno per un importo complessivo superiore a 180 milioni di EUR negli ultimi cinque anni. L'UE tutela specificamente anche i giornalisti indipendenti a rischio 70 e protegge lo spazio democratico inclusivo locale nell'era digitale 71 .

    La Commissione intende:

    -rafforzare il sostegno offerto ai verificatori di fatti, anche esaminando in che modo l'IA possa sostenere il lavoro di individuazione della disinformazione, con il rischio di istigazione all'odio;

    -adottare una nuova serie di proposte per la "Difesa della democrazia", proponendo anche norme armonizzate in materia di trasparenza e responsabilità per quanto riguarda le attività di rappresentanza di interessi che intendono influenzare il processo decisionale nell'UE e che sono svolte per conto di paesi terzi.

    L'UE intende:

    -    ampliare il progetto relativo a una rete araba di verificatori dei fatti per sviluppare ulteriormente le piattaforme di verifica dei fatti e il software che le aiuta a individuare le ingerenze di attori stranieri e l'incitamento all'odio;

    -sostenere programmi di diplomazia pubblica mirati con giovani leader di opinione/giovani ambasciatori nel Medio Oriente e nell'Africa settentrionale per rafforzare la sensibilizzazione contro tutte le forme di odio, compreso l'antisemitismo, e per gestire le informazioni provenienti da fonti extra-UE.

    4.UNITA NELLA DIVERSITÀ CONTRO L'ODIO

    "Se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, armiamoci con l'arma della conoscenza e proteggiamoci con l'unità e la solidarietà."

    Malala Yousafzai – premio Nobel

    L'uguaglianza e la non discriminazione sono valori fondamentali di ogni democrazia. Rappresentano la base per garantire che tutte le persone, chiunque esse siano, possano vivere insieme senza paura. L'UE è impegnata a costruire una società in cui tutti godano di pari opportunità di prosperare e siano liberi di esprimere la propria individualità e la propria opinione, di professare liberamente il proprio culto e di amare chi vogliono. La promozione di una siffatta società è uno strumento potente di protezione contro l'odio.

    Secondo un'indagine condotta nel 2019 dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), i timore di subire discriminazioni a motivo dell'orientamento sessuale, dell'identità o l'espressione di genere e delle caratteristiche sessuali era in aumento nell'UE. Un rispondente LGBTI su dieci (11 %) aveva subito aggressioni fisiche o sessuali nei cinque anni precedenti il 2020 per il fatto di essere LGBTI. I rispondenti trans (17 %) e intersex (22 %) hanno subito aggressioni in percentuali maggiori 72 . La violenza contro le donne e la violenza domestica sono particolarmente diffuse in tutta l'UE. Dai dati emerge che nell'Unione una donna su tre è stata vittima di violenza contro le donne 73 e una su cinque di violenza domestica 74 . Per quanto riguarda i Rom, nel 2021 si è osservato uno sviluppo positivo nella lotta contro le molestie e la violenza motivate dall'odio rispetto ai dati precedenti del 2016, ma non si è registrato alcun miglioramento reale in termini di lotta contro la discriminazione 75 .

    Per questo la Commissione ha messo l'uguaglianza e la non discriminazione al centro della sua agenda. Le strategie per l'Unione dell'uguaglianza 76 adottate nel 2020 e nel 2021 delineano un approccio globale atto a instaurare le condizioni ottimali perché chiunque possa vivere, prosperare e realizzarsi nella società indipendentemente dalle differenze basate sul sesso, sul genere, sull'origine razziale o etnica, sulla religione o sul credo, sulla disabilità, sull'età o sull'orientamento sessuale. A tal fine le strategie danno risalto alla lotta contro gli stereotipi, il razzismo strutturale e la discriminazione laddove esiste e alle soluzioni per porre rimedio alla mancanza di uguaglianza sostanziale nelle nostre società attraverso azioni positive.

    Uno degli elementi fondamentali di queste strategie è l'interazione con gli Stati membri e la società civile allo scopo di tradurre gli obiettivi a livello dell'UE in obiettivi nazionali, anche attraverso strategie e piani d'azione nazionali conformi agli impegni assunti. Il gruppo ad alto livello sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità costituisce un importante forum per lo scambio di buone pratiche e si prefigge di migliorare l'elaborazione e l'attuazione di politiche e di programmi per la lotta contro la discriminazione e la promozione dell'uguaglianza. La piattaforma dell'UE delle Carte della diversità aiuta inoltre le organizzazioni che intendono impegnarsi volontariamente a promuovere la diversità e la parità di opportunità sul luogo di lavoro attraverso le Carte europee della diversità.

    Mobilitare i fondi dell'UE e assicurare che raggiungano coloro che ne hanno più bisogno sono ulteriori aspetti essenziali per promuovere l'uguaglianza e lottare contro la discriminazione. A tal fine è fondamentale che i beneficiari dei fondi dell'UE rispettino i valori dell'Unione.

    La condizione abilitante trasversale relativa alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea impone che gli Stati membri mettano in atto efficaci meccanismi volti a garantire che i programmi e la relativa attuazione siano conformi alla Carta 77 . Si tratta di una condizione imprescindibile per il rimborso delle relative spese.

    Il sistema di individuazione precoce e di esclusione della Commissione prevede già la possibilità di escludere dal ricevimento dell'aiuto finanziario dell'UE i soggetti collegati al finanziamento del terrorismo o a reati connessi ad attività terroristiche 78 . Il sostegno finanziario ai beneficiari può essere sospeso, ridotto o recuperato in caso di grave violazione degli obblighi contrattuali e possono essere adottate misure opportune in caso di gravi illeciti professionali, compresi i casi di violazione dei valori dell'Unione. L'elemento più importante è che, per rafforzare il principio secondo cui i programmi finanziati dall'UE devono rispettare i principi di uguaglianza e conformarsi al diritto dell'Unione, nell'ambito della revisione del regolamento finanziario la Commissione abbia proposto di aggiungere "l'incitamento alla discriminazione, all'odio o alla violenza" come nuovo motivo esplicito di esclusione. Il rispetto dei valori dell'Unione fa già parte dell'accordo di sovvenzione che ogni beneficiario di fondi dell'UE deve firmare e la Commissione ha lavorato all'elaborazione di orientamenti per definire più chiaramente le ripercussioni delle violazioni di valori sui beneficiari. La Commissione sta avviando inoltre progetti pilota sul rafforzamento dei controlli e delle procedure di verifica per i programmi di bilancio nei settori di spesa pertinenti che comportano un maggiore rischio di abuso e di inosservanza dei valori dell'UE.

    È altrettanto importante garantire che finanziamenti esteri non trasparenti non siano usati per indebolire i valori dell'UE. L'UE continuerà a lottare contro i finanziamenti esteri occulti e malevoli di organizzazioni culturali, civili e religiose. La trasparenza e la responsabilità rappresentano il modo migliore per tutelarsi contro la possibilità che, intenzionalmente o no, i finanziamenti esteri promuovano visioni e incoraggino comportamenti contrari ai principi democratici, ai diritti fondamentali e ai diritti umani 79 . Inoltre l'UE mantiene un solido quadro di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

    La Commissione intende:

    -portare avanti il monitoraggio e la comunicazione sull'attuazione delle strategie per l'uguaglianza. Nel 2024 saranno previste relazioni sull'attuazione del piano d'azione dell'UE contro il razzismo, della strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica e della strategia per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025;

    -diffondere un accordo di sovvenzione commentato per definire meglio le conseguenze derivanti ai beneficiari dallo scostamento dei valori dell'Unione.

    La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a:

    - concludere prontamente i negoziati sul regolamento finanziario al fine di rafforzare ulteriormente la tutela dei valori dell'Unione e degli interessi finanziari dell'Unione più in generale.

    La Commissione invita gli Stati membri a:

    -onorare gli impegni assunti nelle conclusioni del Consiglio sulla lotta contro il razzismo e l'antisemitismo 80 , in particolare elaborare piani d'azione e/o strategie nazionali e utilizzare le definizioni operative giuridicamente non vincolanti di antisemitismo e di negazionismo e distorta rappresentazione dell'Olocausto adottate dall'International Holocaust Remembrance Alliance.

    5.LAVORARE INSIEME CON I PORTATORI DI INTERESSI FONDAMENTALI

    "Da soli possiamo fare poco; insieme possiamo fare molto."

    Helen Keller – autrice americana e sostenitrice dei diritti dei disabili

    È grazie all'impegno di tutti gli Stati membri, di tutte le comunità e dell'intera società civile che le diverse iniziative intraprese a livello dell'UE realizzano pienamente il loro potenziale. Questo vale in particolare per l'impegno di lunga data dell'UE a favore dell'uguaglianza, con iniziative specifiche volte a promuovere la parità di diritti e ad agevolare la partecipazione degli emarginati a tutti gli aspetti della società.

    Il metodo della Commissione consistente nel dinamizzare il sostegno dell'UE attraverso i coordinatori per la lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica e per la lotta contro l'odio antislamico e il coordinatore antirazzismo di recente istituzione si è rivelato importante nel rafforzamento del coinvolgimento dei portatori di interessi. L'attività in questo senso sarà rafforzata da un mandato esplicito per ciascuno di essi. Il mandato ne definirà la designazione in veste di inviati e il ruolo, in settori nei quali includere progetti specifici finanziati dall'UE e massimizzare il potenziale delle politiche dell'UE nella lotta contro l'odio online e diretto 81 . I mandati includeranno relazioni annuali sulle tendenze, le buone pratiche e i risultati strategici. Un aspetto fondamentale del ruolo sarà quello di favorire una stretta relazione con una vasta gamma di organizzazioni, comprese le organizzazioni di base che contribuiscono a promuovere il rispetto e la comprensione e sostengono la mobilitazione dell'intera società per la promozione e la tutela dei valori e dei principi fondamentali dell'Unione. 

    Le agenzie dell'UE, e in particolare l'Agenzia per i diritti fondamentali (FRA), offrono un contributo fondamentale per l'azione a livello unionale. La raccolta e l'analisi dei dati, compresi dati attendibili e comparabili sull'uguaglianza 82 , sono indispensabili per una conoscenza più approfondita e una migliore comprensione delle minacce attuali. Un altro ruolo fondamentale è il sostegno e il monitoraggio dei piani d'azione nazionali per la lotta contro l'antisemitismo, contro il razzismo, per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom e per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ. La Commissione esaminerà i modi per massimizzare il potenziale della FRA di contribuire alle iniziative dell'UE nella lotta contro l'odio, compresa la definizione di una metodologia comune sulla registrazione degli atti di antisemitismo.

    Anche le associazioni confessionali possono operare come potenti attori per le comunità e tra di esse. Il dialogo tra le istituzioni dell'UE e le chiese, le associazioni religiose e le organizzazioni filosofiche e non confessionali di cui all'articolo 17 offre un forum consolidato per riunire diversi credi. I lavori del dialogo di cui all'articolo 17 rivestono ancora maggiore importanza alla luce delle crescenti preoccupazioni per l'intolleranza religiosa, in quanto possono creare il contesto in cui esaminare i modi per rafforzare la tolleranza e promuovere il rispetto per le comunità religiose e non confessionali.

    Infine la promozione della consapevolezza dell'importanza della diversità e della lotta contro l'odio è anche uno degli obiettivi dell'azione esterna dell'UE. Tra i programmi che promuovono l'uguaglianza, l'inclusione e il rispetto per la diversità in paesi terzi, sostenuti dall'UE e attuati dalla società civile in paesi partner fondamentali, si annovera il programma tematico "Europa globale per i diritti umani e la democrazia" 83 .

    La lotta all'odio è una preoccupazione globale per cui la cooperazione internazionale è una necessità. La nostra responsabilità primaria è di lottare contro l'odio e tutelare i diritti umani all'interno dell'UE, ma abbiamo anche una responsabilità e un interesse a rafforzare l'azione esterna dell'UE in questo settore. Tutte le strategie per l'Unione dell'uguaglianza e la strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo prevedono azioni dedicate all'azione globale contro l'odio e la discriminazione. L'UE è nel mondo uno degli attori più attivi a livello multilaterale, ad esempio in sede di Nazioni Unite e di Consiglio d'Europa, nella promozione della libertà di religione e di credo 84 , e dispone di un inviato speciale dedicato per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell'UE. Lavora attraverso dialoghi e azioni in paesi partner in collaborazione con i governi partner, i portatori di interessi locali, le organizzazioni della società civile e gli operatori religiosi. Lavorare a stretto contatto con i responsabili della promozione dei diritti a livello globale, regionale e di paese 85 rafforza la credibilità e l'efficacia dell'azione dell'UE all'interno e all'esterno dell'Unione: la Commissione e l'alto rappresentante intensificheranno l'impegno e le reti a tutti i livelli, facendo leva sull'attività diplomatica e sulle azioni concrete dell'UE, oltre che sui partenariati esterni. La partecipazione dell'UE all'International Holocaust Remembrance Alliance consente una più stretta collaborazione nella lotta contro la negazione dell'Olocausto e nella prevenzione del razzismo, della xenofobia e dell'antisemitismo.

    Infine le istituzioni dell'UE e i relativi luoghi di lavoro e personale rispettano i massimi standard nella lotta contro la discriminazione e l'odio. Si tratta di un'importante priorità per la Commissione e il piano d'azione aggiornato per la diversità e l'inclusione 2023-2024 si concentrerà sulle risorse umane interne, sull'etica e sulla politica di comunicazione.

    La Commissione intende:

    -conferire agli inviati il mandato esplicito di approfondire il coordinamento, anche mediante specifici progetti finanziati dall'UE, e di massimizzare il potenziale delle politiche dell'UE nella lotta contro l'odio online e diretto;

    -organizzare per il 19 dicembre 2023 una riunione specifica sul dialogo interreligioso di cui all'articolo 17.

    6.CONCLUSIONI

    "Ciò che fa più male alla vittima non è la crudeltà dell'oppressore,
    ma il silenzio di chi ne è testimone."

    Elie Wiesel - premio Nobel, superstite dell'Olocausto

    L'UE è nata dalla determinazione di procedere insieme dopo la guerra radunandosi attorno ai valori propri di una società inclusiva, diversificata e democratica. Le due guerre nel nostro vicinato e l'esperienza quotidiana della divisione importata nelle nostre case e comunità chiedono all'Europa di dare prova della determinazione a rispettare e promuovere tali valori.

    A inizio 2024 la Commissione organizzerà una conferenza ad alto livello contro l'odio con partecipanti di alto profilo impegnati nella lotta contro l'odio e la discriminazione. Inaugurerà uno spazio paneuropeo di dialogo e riconciliazione per consentire di passare dall'odio e dalla divisione alla fruizione condivisa dei valori europei di uguaglianza e rispetto dei diritti umani e della dignità. A tal fine la Commissione intende riunire, a livello europeo, cittadini di tutta l'Unione, in particolare giovani, con responsabili politici, esperti e esponenti delle comunità più colpite. Questi dialoghi europei di riconciliazione dovrebbero tradursi in raccomandazioni sul modo in cui gettare ponti tra comunità frammentate e far sì che il motto dell'UE "Unita nella diversità" diventi realtà. La Commissione esorterà gli Stati membri a organizzare dialoghi simili a livello nazionale e oltre.

    L'odio è inaccettabile nell'Unione europea e nel mondo. I politici e i personaggi pubblici così come i cittadini di qualsivoglia sfera sociale dovrebbero essere pronti a sostenere il principio e a far sentire la propria voce. Non dobbiamo dar adito ad alcun dubbio in merito alla nostra determinazione non solo a proteggere i valori dell'Unione, ma a fare quanto è in nostro potere per metterli in pratica. Proteggere dall'odio le persone a rischio è essenziale per difendere la nostra società e il nostro stile di vita. Agendo unita l'UE può costituire una forza formidabile per dimostrare questa determinazione, esortando tutti gli europei a opporsi all'odio e a schierarsi a favore dell'uguaglianza, dell'inclusione e del rispetto.

    (1)

       Il 6 novembre 2023 gli inviati speciali e i coordinatori per la lotta contro l'antisemitismo hanno emanato una dichiarazione congiunta sulla lotta contro l'odio antisemita. Il 29 novembre 2023 i coordinatori, i rappresentanti speciali e gli ambasciatori che lavorano sui temi dell'odio antislamico e del razzismo hanno emanato una dichiarazione internazionale sulla lotta contro tutte le forme di odio e in particolare l'odio antislamico .

    (2)

         Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale (GU L 328 del 6.12.2008, pag. 55).

    (3)

         Articolo 1 della decisione quadro.

    (4)

         " Un'Europa più inclusiva e protettiva: estendere l'elenco dei reati riconosciuti dall'UE all'incitamento all'odio e ai reati generati dall'odio ", COM(2021) 777 final del 9.12.2021. L'iniziativa è uno dei risultati annunciati nel 2020 nel piano d'azione per la democrazia europea.

    (5)

         "Strategia dell'UE per l'Unione della sicurezza", COM(2020) 605 final del 24.7.2020.

    (6)

         Dai dati prodotti dal progetto finanziato dall'UE "Osservatorio europeo sull'odio online" emerge che, negli otto milioni di messaggi online analizzati nell'UE, il livello di tossicità in termini di odio dall'inizio del 2023 è aumentato del 30 %. I livelli sono più elevati nelle lingue francese, russa, slovacca e spagnola. https://eooh.eu/ . 

    (7)

         Benché le autorità pubbliche non abbiano ancora compilato statistiche, sono stati citati numerosi esempi dalla società civile o dai media. Le organizzazioni della società civile in Germania hanno osservato un brusco incremento di atti antisemiti (fonte: RIAS) e antislamici (fonte: CLAIM). Gli articoli di stampa hanno segnalato un forte aumento delle aggressioni antisemite in Francia (fonte: Le Monde), Austria (fonte: euractiv) e nei Paesi Bassi (fonte: jta.org).

    (8)

         Uno studio ha rilevato nel mese di ottobre un aumento di oltre 50 volte del volume assoluto di commenti antisemiti nei video su YouTube dedicati al conflitto israelo-palestinese. La quota generale di messaggi antisemiti è più che raddoppiata nello stesso periodo (fonte: isdglobal.org, 31 ottobre 2023). Da una ricerca analoga condotta sulla piattaforma X emerge che il numero di post contenenti parole chiave antislamiche ha toccato il picco durante il fine settimana degli attentati terroristici di Hamas, con un numero più che quadruplicato rispetto ai due giorni precedenti (fonte: isdglobal.org, giovedì 2 novembre 2023).

    (9)

         Nella relazione "Essere neri nell'UE", pubblicata nell'ottobre 2023 dall'Agenzia per i diritti fondamentali, si sottolinea che un terzo degli intervistati ha subito molestie di natura razzista nei cinque anni precedenti l'indagine e che il 4 % degli intervistati aveva subito violenza razzista.

    (10)

         "La strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica (2021-2030)", COM(2021) 615 final del 5.10.2021.

    (11)

          https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/policies/justice-and-fundamental-rights/combatting-discrimination/racism-and-xenophobia/combating-hatesccscsc-speech-and-hate-crime_en .

    (12)

         In particolare l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), l'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) e l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

    (13)

         Dal 2021 la Commissione ha organizzato, insieme all'OSCE/ODIHR e al World Jewish Congress, sette eventi che hanno riunito autorità di contrasto nazionali e comunità ebraiche al fine di rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza. Il prossimo evento è programmato per l'11 dicembre 2023 in Italia.

    (14)

         "Garantire la giustizia nell'UE – Una strategia europea di formazione giudiziaria per il periodo 2021-2024", COM(2020) 713 final del 2.12.2020.

    (15)

         La proposta in questione è portata avanti dalla Presidenza spagnola del Consiglio.

    (16)

         "Strategia dell'UE sui diritti delle vittime (2020-2025)", COM/2020/258 final del 24.6.2020.

    (17)

         I bassi tassi di denuncia accelerano il perpetrarsi della vittimizzazione, si traducono in impunità per gli autori dei reati e comportano una riduzione del livello di sicurezza degli interi gruppi presi di mira dai reati generati dall'odio. Uno studio della FRA sull'antisemitismo ha rilevato che il 79 % degli ebrei che ha subito molestie di matrice antisemita non ha denunciato gli episodi più gravi. Indagine della FRA, "Esperienze e percezioni di antisemitismo. Seconda indagine sulla discriminazione e i reati generati dall'odio subiti dagli ebrei nella UE", 2018.

    (18)

         Proposta di direttiva recante modifica della direttiva 2012/29/UE che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato, COM/2023/424 final .

    (19)

         "La strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica (2021-2030)", COM(2021) 615 final del 5.10.2021.

    (20)

         "Un programma di lotta al terrorismo dell'UE: prevedere, prevenire, proteggere e reagire", COM(2020) 795 final del 9.12.2020.

    (21)

         La dotazione dell'invito a presentare proposte del 2020 nell'ambito di PROTECT ammontava a 14,5 milioni di EUR per progetti relativi alla protezione dei luoghi di culto, su un totale di 22,7 milioni di EUR. Nell'invito del 2022 sono stati destinati ai progetti relativi alla protezione dei luoghi di culto 8,3 milioni di EUR su una dotazione totale di 17,8 milioni di EUR. Nell'ambito di tali inviti sono stati selezionati 11 progetti per la protezione dei luoghi di culto; sei annoverano partner ebrei e uno è incentrato totalmente sul rafforzamento della protezione delle comunità ebraiche, EUCARE . Cinque progetti annoverano partner musulmani nei rispettivi consorzi.

    (22)

         Il progetto, che è stato completato quest'anno e il cui finanziamento ammontava a 2,5 milioni di EUR, ha consentito di dotare 1 000 luoghi di culto in Europa di tablet d'emergenza.

    (23)

         Il nuovo invito PROTECT sarà pubblicato entro fine 2023; la dotazione complessiva ammonterà a 30 milioni di EUR e includerà un aumento di 5 milioni di EUR per far fronte alle minacce poste dall'aumento dell'antisemitismo.

    (24)

         È previsto un ulteriore finanziamento di 3 milioni di EUR.

    (25)

         I consulenti UE sulla sicurezza protettiva costituiscono un'iniziativa nell'ambito del programma di lotta al terrorismo.

    (26)

         La guida pratica della Commissione sulla protezione dei luoghi di culto è stata accompagnata da riunioni incentrate sulla protezione dei siti ebraici, svoltesi in Polonia nel 2021 e in Svezia nel 2022.

    (27)

          Guida rapida dell'UE a sostegno della protezione dei luoghi di culto (europa.eu) .

    (28)

          https://counterterrorism.ec.europa.eu/book.php .

    (29)

         La banca dati mette a disposizione le constatazioni degli organi nazionali specializzati nei diritti umani relative agli atti di odio antislamico, tra cui violenza, reati contro la proprietà, istigazione alla violenza o all'odio, altre forme di incitamento all'odio, discriminazione, molestie -    
    https://fra.europa.eu/en/databases/anti-muslim-hatred . 

    (30)

         Cfr. la relazione della FRA "Moderazione dei contenuti online - Attuali sfide nell'individuazione dell'odio " (solo in EN).

    (31)

         Proposta di regolamento relativo a un mercato unico dei servizi digitali (legge sui servizi digitali) e che modifica la direttiva 2000/31/CE, COM(2020) 825 final del 15.12.2020.

    (32)

         La Commissione ha adottato di recente una raccomandazione sul coordinamento delle risposte agli incidenti derivanti in particolare dalla divulgazione di contenuti illegali, in cui incoraggia gli Stati membri a rispondere agli incidenti in modo coordinato e coerente.

    (33)

         Coimisiún na Meán (www.cnam.ie)

    (34)

         Sono necessarie a tal fine la piena attuazione della governance del regolamento sui servizi digitali e l'istituzione entro febbraio 2024 del comitato per i servizi digitali, composto dai coordinatori per i servizi digitali negli Stati membri e dalla Commissione.

    (35)

         Ulteriori 2,5 milioni di EUR nel 2024.

    (36)

         Regolamento (UE) 2021/784 relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online (GU L 172 del 17.5.2021, pag. 79).

    (37)

       Sulla base delle informazioni a disposizione della Commissione, dall'inizio di ottobre 2023 sono stati emanati almeno 100 ordini di rimozione di contenuti terroristici online connessi alla situazione in Medio Oriente.

    (38)

          ALLIES , FRISCO e TATE .

    (39)

          Forum dell'Unione europea su internet (EUIF) .

    (40)

         "Un programma di lotta al terrorismo dell'UE: prevedere, prevenire, proteggere e reagire",
    COM (2020)795 final del 9.12.2020.

    (41)

          Rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) .

    (42)

         Christchurch Call è una comunità di oltre 130 governi, fornitori di servizi online e organizzazioni della società civile che collaborano per eliminare i contenuti terroristici ed estremistici violenti online.

    (43)

         "Un decennio digitale per bambini e giovani: la nuova strategia europea per un'internet migliore per i ragazzi (BIK+)", COM(2012) 196 final dell'11.5.2022.

    (44)

         Proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica,
    COM (2022) 105 final dell'8.3.2022.

    (45)

          Tieni gli occhi aperti davanti ai diversi tipi di reato contro una persona. | I diritti delle vittime (europa.eu)  

    (46)

         "Realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025", COM (2020) 625 final del 30.9.2020.

    (47)

         "Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027: Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale", COM(2020) 624 final .

    (48)

          Conclusioni del Consiglio sul contributo dell'istruzione e della formazione al rafforzamento dei valori comuni europei e della cittadinanza democratica del 23 novembre 2023.

    (49)

         Nel 2023 il gruppo di lavoro sull'uguaglianza e i valori nell'istruzione e la formazione nell'ambito del quadro strategico per lo spazio europeo dell'istruzione ha pubblicato due documenti sulla lotta contro le diverse forme di discriminazione nell'istruzione e attraverso di essa (solo in EN) e sull' educazione alla cittadinanza (solo in EN).

    (50)

         Cfr. la raccomandazione del Consiglio sui percorsi per il successo scolastico.

    (51)

         Regolamento (UE) 2021/817 (GU L 189 del 28.5.2021, pag. 1).

    (52)

         Regolamento (UE) 2018/1475 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 2 ottobre 2018, che fissa il quadro giuridico del Corpo europeo di solidarietà (GU L 250 del 4.10.1018, pag. 1).

    (53)

         Ad esempio, attraverso il programma Erasmus + la Commissione ha finanziato il progetto "Storia del calcio per l'inclusione", coordinato dall'Associazione europea degli insegnanti di storia che opera in partenariato, tra gli altri, con la Fondazione Anne Frank, il museo del calcio dell'Eintracht Frankfurt e la federazione rumena del calcio. L'obiettivo era di aiutare gli insegnanti che hanno assistito a episodi di esclusione e che, attraverso la storia del calcio, intendono aiutare gli studenti a confrontarsi in modo significativo sull'inclusione e a sviluppare competenze sociali e civiche.

    (54)

          Orientamenti per gli insegnanti e gli educatori volti a contrastare la disinformazione e a promuovere l'alfabetizzazione digitale attraverso l'istruzione e la formazione - https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/a224c235-4843-11ed-92ed-01aa75ed71a1/language-it .

    (55)

         La lotta contro l'odio mediante la previsione di requisiti qualitativi dei contenuti didattici digitali dovrebbe essere una questione con cui dare seguito alla raccomandazione del Consiglio sui fattori abilitanti fondamentali per il successo dell'istruzione e della formazione digitali , adottata di recente il 23 novembre 2023.

    (56)

         Questo è stato uno degli insegnamenti tratti dall'azione preparatoria dell'UE "Cultura per la salute" (20212023).

    (57)

       Accordo di cooperazione tra la Commissione e l'Unione delle federazioni calcistiche europee (UEFA) - C(2022) 3721 final .

    (58)

         Un esempio è il progetto "Football for UNITY 2.0" finanziato nell'ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione, che sarà attuato dalla UEFA Foundation for Children. Il progetto sfrutterà la popolarità del calcio e utilizzerà la piattaforma di EURO 2024 per lottare contro la discriminazione e promuovere l'inclusione sociale dei rifugiati.

    (59)

         Cultura e democrazia – le prove. In che modo la partecipazione dei cittadini alle attività culturali rafforza l'impegno civico, la democrazia e la coesione sociale. Insegnamenti tratti dalla ricerca internazionale.

    (60)

         Denti, D., Crociata, A., e Faggian, A., "Knocking on Hell's door: dismantling hate with cultural consumption", Journal of Cultural Economics, 2022, pag. 1.

    (61)

        Risoluzione del Consiglio sul piano di lavoro dell'UE per la cultura 2023-2026  
    (GU C 466 del 7.12.2022, pag. 1).

    (62)

       I piani di lavoro pluriennali per la cultura guidano la cooperazione politica a livello dell'UE tra gli Stati membri e la Commissione europea nel settore della cultura.

    (63)

       Questo processo è delineato nel programma di lavoro annuale 2024 per l'attuazione del programma Europa creativa: https://culture.ec.europa.eu/it/resources/creative-europe-annual-work-programmes .

    (64)

         A partire dal 2024 Orizzonte Europa finanzierà progetti di ricerca sulla lotta contro l'incitamento all'odio online e offline .

    (65)

         La Commissione ha portato a 12 milioni di EUR i finanziamenti disponibili nel 2024 nell'ambito dell'asse di intervento Memoria del CERV, anche a favore di progetti intesi a commemorare l'Olocausto, lottare contro la distorsione dell'Olocausto, anche attraverso la digitalizzazione degli archivi e le testimonianze dei superstiti all'Olocausto.

    (66)

         COM(2020) 790. È imminente una revisione delle iniziative nell'ambito del piano d'azione per la democrazia europea.

    (67)

         Tra le altre iniziative fondamentali figurano la proposta approvata di recente sulla trasparenza della pubblicità politica, che introduce norme chiare sulla trasparenza e sul targeting della pubblicità politica, e la proposta nell'ambito della legge europea per la libertà dei media che, una volta adottata, garantirà una libertà editoriale più effettiva e l'indipendenza dei fornitori di servizi di media.

    (68)

         Il futuro regolamento sulla pubblicità politica prevederà norme comuni sulla trasparenza che consentano di distinguere la pubblicità politica dagli altri messaggi intesi a orientare le opinioni e le decisioni politiche. Limiterà inoltre l'uso abusivo dei dati personali per la diffusione di pubblicità politica.

    (69)

         Secondo la relazione Freedom in the World del 2023 (di Freedom House), la libertà dei media è uno degli indicatori che è diminuito maggiormente negli ultimi 17 anni. Oggi l'85 % della popolazione vive in paesi in cui la libertà dei media è peggiorata negli ultimi cinque anni (fonte: Organizzazione delle Nazioni Unite).

    (70)

         Attraverso il meccanismo ProtectDefenders.eu, tra le altre misure.

    (71)

         Anche mediante partenariati con la Danimarca sull'iniziativa per la democrazia digitale.

    (72)

         Indagine della FRA, "Una lunga strada da percorrere per l'uguaglianza LGBTI" (solo in EN), 2020 . Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (europa.eu) .

    (73)

         Indagine della FRA, " Violenza contro le donne: un'indagine a livello di Unione europea ", 5.3.2014.

    (74)

         La cifra si basa sui dati amministrativi e include soltanto gli atti denunciati alle autorità. EIGE, Gender Statistics Database, https://eige.europa.eu/gender-statistics/dgs , 2019.

    (75)

         Indagine della FRA," I Rom in 10 paesi europei " (solo in EN), 2021.

    (76)

         Strategie per l'Unione dell'uguaglianza: "La strategia per la parità di genere 2020-2025", COM(2020) 152 final del 5.3.2020; "Il quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom 2020-2030", COM(2020) 620 final del 7.10.2020; "L'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025", COM(2020) 698 final del 12.11.2020; "Un'Unione dell'uguaglianza: il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025", COM(2020) 565 final del 18.9.2020; "Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030", COM(2021) 101 final del 3.3.2021. Tali strategie sono state integrate dalla "Strategia dell'UE sulla lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica (2021-2030)", COM(2021) 615 final del 5.10.2021.

    (77)

         Articolo 15 del regolamento (UE) 2021/1060 - regolamento recante disposizioni comuni.

    (78)

         Articolo 135 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 - regolamento finanziario.

    (79)

         Proposta di rifusione del regolamento finanziario, COM/2022/223 .

    (80)

          Conclusioni del Consiglio sulla lotta contro il razzismo e l'antisemitismo del 2.3.2022.

    (81)

         Sarà coinvolto anche il coordinatore della Commissione per il dialogo tra la Commissione europea e le chiese, le associazioni o le comunità religiose nonché le organizzazioni filosofiche e non confessionali di cui all'articolo 17 TFUE.

    (82)

         A tal fine la Commissione collabora con la FRA al coordinamento dei lavori del sottogruppo sui dati relativi alla parità in seno al gruppo ad alto livello sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità.

    (83)

         Comunicazione congiunta "Piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024", JOIN (2020) 5 final del 25.3.2020. Attualmente è aperto alle candidature un nuovo invito a presentare proposte per promuovere la libertà di religione o di credo - Calls for Proposals and Tenders (europa.eu) .

    (84)

          Cfr. anche il piano d'azione di Rabat sul divieto di appello all'odio nazionale, razziale o religioso .

    (85)

         Ad esempio, il relatore speciale per la libertà di religione e di credo delle Nazioni Unite, il commissario
    per i diritti umani del Consiglio d'Europa e il suo rappresentante speciale per l'antisemitismo, antimusulmanismo e altre forme di intolleranza religiosa e crimini d'odio.

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