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Document 52023DC0535

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Pacchetto di aiuti per le PMI

    COM/2023/535 final

    Strasburgo, 12.9.2023

    COM(2023) 535 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Pacchetto di aiuti per le PMI


    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Pacchetto di aiuti per le PMI

    1Le piccole imprese contano

    Le piccole e medie imprese (PMI) sono fondamentali per il tessuto economico e sociale europeo. I 24 milioni di PMI europee rappresentano il 99 % di tutte le imprese dell'UE, offrono i due terzi dei posti di lavoro nel settore privato nell'UE 1 e sono profondamente radicate nelle comunità locali, in particolare nelle zone rurali 2 . Esse producono più della metà del valore aggiunto del settore commerciale non finanziario dell'UE e sono la fucina europea dell'innovazione 3 , della diversità e dell'uguaglianza 4 . Le PMI sono essenziali per le transizioni verde e digitale dell'Europa 5  e la sua prosperità a lungo termine. 

    In quanto tali, le PMI hanno ricevuto un'attenzione costante nella politica della Commissione, e ancor più dall'avvio della strategia per le PMI 2020 6 . Nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale (2021-2027) e di NextGenerationEU 7 , la Commissione prevede che saranno resi disponibili per le PMI oltre 200 miliardi di EUR a titolo dei suoi vari programmi di finanziamento. In un periodo caratterizzato dal susseguirsi di diversi momenti di crisi la ripresa e la resilienza durature delle PMI hanno rappresentato una priorità chiave. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) 8 fornisce un sostegno alle PMI 9 senza precedenti di importo pari a fino a 45 miliardi di EUR, oltre a un totale di 65 miliardi di EUR nell'ambito dei fondi della politica di coesione 10 . Le PMI sono state altresì le principali beneficiarie dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), volto a proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dalla pandemia di COVID-19. Inoltre gli interessi delle PMI sono stati al centro del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato della Commissione 11 , che consente agli Stati membri di fornire il sostegno necessario alle imprese in difficoltà garantendo nel contempo parità di trattamento e limitando le indebite distorsioni della concorrenza che pregiudicherebbero il mercato unico.

    Una serie di azioni ha permesso alle PMI europee di cogliere le nuove opportunità di mercato offerte dalle transizioni verde e digitale e dalla cooperazione intersettoriale e transfrontaliera. Dall'istituzione di 150 poli dell'innovazione digitale in tutto il continente alla creazione di una rete di consulenti in materia di sostenibilità per le PMI 12 ; dall'avvio di percorsi di transizione per gli ecosistemi industriali europei 13 alla riforma dell'assetto del mercato dell'energia elettrica 14 ; dal sostegno per consentire alle PMI un accesso equo ai dati 15 alla mobilitazione di capitale di rischio per le start-up e le PMI in settori strategici come lo spazio 16 ; dal rafforzamento dell'internazionalizzazione 17 e del commercio 18 , dal potenziamento delle opportunità commerciali attraverso il Global Gateway 19 alla protezione dei beni di proprietà intellettuale 20 : le esigenze delle PMI sono state al centro dell'attenzione in tutti i lavori della Commissione.

    Ciononostante le PMI si vedono confrontate con grandi incertezze, limitazioni dell'offerta, carenza di forza lavoro e una concorrenza non sempre leale. La volatilità e l'imprevedibilità dell'attuale contesto economico hanno reso più difficile l'attività delle PMI. In alcuni momenti del 2021 e 2022 esse hanno incontrato difficoltà ad assumere nuovo personale per soddisfare un forte rialzo della domanda. Hanno inoltre dovuto far fronte a un aumento dei costi dell'energia causato dalla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, mentre il rapido aumento dei prezzi delle materie prime ha esercitato ancora più pressione sulle piccole imprese. Anche l'aumento dei tassi di interesse ha reso più oneroso l'acceso delle PMI ai finanziamenti.

    Tali condizioni avverse sono destinate a persistere. È essenziale che l'UE e gli Stati membri continuino a sostenere le PMI costantemente, aiutandole a consolidare la loro ripresa e a sfruttare appieno il loro potenziale, di modo che tutte le PMI - dal piccolo negozio di alimentari all'albergo a conduzione familiare fino alle start-up nel settore della tecnologia - possano continuare a contribuire alla prosperità a lungo termine dell'Europa.

    Con il presente pacchetto di aiuti per le PMI la Commissione mira a fornire un sostegno a breve termine, promuovere la competitività e la resilienza delle PMI a lungo termine e favorire un contesto imprenditoriale equo e propizio per le PMI. Esso include:

    ·una proposta di regolamento sui ritardi di pagamento,

    ·una proposta di direttiva sulla semplificazione fiscale per le PMI,

    ·una serie di misure per agevolare le PMI, migliorare l'accesso ai finanziamenti e a una forza lavoro qualificata e fornire sostegno alle PMI lungo tutto il loro ciclo di vita.

    La comunicazione è accompagnata dalla prima relazione di attuazione dello sportello digitale unico e da una prima revisione preliminare del regolamento sulle relazioni piattaforme-imprese ("regolamento P2B") 21 .

    2Sfide: verso una ripresa duratura delle PMI

    Le PMI non sono ancora ritornate ai loro livelli di rendimento pre-pandemia. Secondo le previsioni, se rettificato per tenere conto dell'inflazione, il valore aggiunto delle PMI per il 2023 dovrebbe rimanere del 3,6 % (contro l'1,8 % delle grandi imprese) al di sotto dei livelli del 2019, mentre l'occupazione nelle PMI è a malapena tornata ai livelli pre-crisi 22 . In termini reali, nel 2022 il valore aggiunto delle PMI appartenenti a 12 dei 14 ecosistemi industriali 23 ha subito una diminuzione e per il 2023 è previsto un calo del valore aggiunto delle PMI in tutti gli ecosistemi.

    Figura 1: sfide principali per le PMI; fonte: Eurobarometro Flash 486

    Gli oneri amministrativi o gli ostacoli normativi sono tra i maggiori problemi per il 55 % delle PMI 24 . Un contesto normativo prevedibile, una buona governance e un quadro istituzionale efficiente contribuiscono a rafforzare la competitività, garantire l'equità e fornire assistenza.

    I ritardi di pagamento subiti dalle PMI frenano la competitività, aumentano l'incertezza e scoraggiano la partecipazione agli appalti pubblici. In ogni impresa interessata i ritardi di pagamento causano un aumento del fabbisogno di capitale d'esercizio e dei costi di finanziamento, fanno lievitare i costi a causa del tempo impiegato per sollecitare i debitori e riducono pertanto la capacità di investimento.

    L'accesso ai finanziamenti richiede più sforzi alle piccole imprese che alle grandi imprese. La maggiore incertezza e i costi di finanziamento più elevati riducono la capacità delle PMI di effettuare investimenti. Alla fine del 2022 le PMI prevedevano un imminente peggioramento in termini di disponibilità di tutti i tipi di finanziamenti 25 .

    La disponibilità di personale qualificato o di dirigenti esperti è diventata di recente una delle sfide più importanti per il 27 % delle PMI nell'UE 26 , mentre il 70 % delle PMI segnala un aumento del costo del lavoro 27 . I risultati dell'Eurobarometro sulle competenze 28  presentati parallelamente alla presente comunicazione mostrano che la carenza di competenze ostacola le attività imprenditoriali del 63 % delle PMI e ne frena inoltre gli sforzi di digitalizzazione (45 % delle PMI) e di inverdimento (39 %).

    Le azioni illustrate nel presente pacchetto di aiuti per le PMI, descritte di seguito, si incentreranno su tali sfide.

    3Aiuti alle PMI: aiutare le PMI a svolgere attività imprenditoriali in tempi difficili

    Agevolazioni per le PMI

    3.1.1Semplificazione fiscale

    Le imprese, in particolare quelle che svolgono attività transfrontaliere, devono far fronte a una situazione complessa e a costi di conformità elevati derivanti dalla necessità di conformarsi a diversi regimi di tassazione delle società quando operano in più di uno Stato membro. Pertanto, nell'ambito del presente pacchetto di aiuti per le PMI, la Commissione propone un'importante semplificazione in materia di tassazione diretta per le PMI la cui presenza in un altro Stato membro attraverso una stabile organizzazione costituisce motivo di tassazione. Tali PMI sarebbero autorizzate a calcolare la base imponibile delle loro stabili organizzazioni in altri Stati membri conformemente alle norme dello Stato membro in cui mantengono la sede centrale e con cui hanno più dimestichezza. Le norme previste andranno particolarmente a vantaggio delle PMI che si trovano in una fase iniziale di espansione internazionale. La valutazione d'impatto che accompagna la proposta stima che essa potrebbe ridurre i costi di conformità fiscale delle PMI del 32 %, favorendo risparmi complessivi fino a 3,4 miliardi di EUR all'anno. 

    Inoltre, per alleviare l'onere cui sono soggette le piccole imprese che svolgono attività transfrontaliere a livello di gestione dell'IVA nell'UE, dal 1º gennaio 2025 saranno applicate nuove norme in materia di IVA 29 . Le piccole imprese ammissibili potranno scegliere di esentare dall'IVA le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate in uno degli altri Stati membri dell'UE oltre che nello Stato membro di stabilimento.

    La Commissione:

    ·Azione 1: propone una direttiva di semplificazione fiscale che istituisce un sistema di tassazione in base alla sede centrale per le PMI.

    3.1.2Legiferare meglio per le PMI

    La Commissione è impegnata a garantire un contesto normativo propizio per le imprese che aiuti le PMI a essere produttive, competitive e resilienti. Nel 2021 la Commissione ha rafforzato ulteriormente il test PMI, uno strumento che analizza l'impatto delle proposte sulle PMI, al fine di migliorare ulteriormente l'analisi e la comunicazione di tale impatto 30 . Il test PMI deve ora essere eseguito e comunicato in modo più sistematico in tutte le relazioni di valutazione d'impatto, laddove ciò sia proporzionato alla pertinenza di un'iniziativa per le PMI. È tuttavia possibile e necessario migliorare ulteriormente l'applicazione del test PMI: la Commissione darà pertanto seguito alle raccomandazioni pubblicate dalla piattaforma Fit for Future 31 alla fine del 2023 sull'applicazione del test PMI, al fine di garantire valutazioni ancora più granulari e coerenti dell'impatto delle sue proposte normative sulle PMI 32 .

    L'80 % di tutte le iniziative legislative dell'UE è considerato pertinente per le PMI, stando al filtro PMI 33 , uno strumento utilizzato nelle fasi iniziali di elaborazione delle politiche e che costituisce un elemento essenziale del test PMI. Affiancato dalla stretta collaborazione con i rappresentanti nazionali per le PMI 34 , dal gennaio 2022 questo strumento ha dato risalto agli interessi delle PMI e dal marzo 2023 è stato accostato e ulteriormente rafforzato attraverso la nuova verifica della competitività, che riporta modo integrato in tutte le valutazioni d'impatto gli effetti sulla competitività delle imprese, inclusa la competitività delle PMI. Il comitato per il controllo normativo, l'organo di controllo indipendente della Commissione incaricato del controllo della qualità dei progetti delle valutazioni d'impatto e di altre valutazioni, è stato integrato da due ulteriori membri e il suo mandato è stato rafforzato per aumentare l'attenzione sulla competitività. Il comitato è ora tenuto, oltre a dover applicare il principio "one in, one out" e integrare la dimensione di previsione nelle valutazioni d'impatto e nelle valutazioni della Commissione, a prestare particolare attenzione agli impatti sulla competitività. A tal fine esso valuta la qualità delle stime dei costi e se le relazioni esplorano a sufficienza le possibilità di semplificare la legislazione e ridurre gli oneri superflui per le imprese e i cittadini. Nella prossima riunione annuale con gli organi di vigilanza, il comitato approfondirà la discussione degli impatti sulla competitività e sull'impatto delle PMI, scambiando le migliori pratiche con altri controllori dell'UE 35 . 

    La Commissione nominerà un rappresentante per le PMI specifico dell'UE che riferirà direttamente al Presidente, riferendo nel contempo al commissario per il Mercato interno in merito a tutte le attività connesse alle PMI svolte in collaborazione con i servizi della direzione generale del Mercato interno, dell'industria, dell'imprenditoria e delle PMI (DG GROW), che sosterrà il lavoro dei rappresentanti. Oltre a svolgere un più ampio lavoro di sensibilizzazione e coordinamento in seno alla Commissione, con la rete dei rappresentanti per le PMI e all'esterno, e sulla base degli sviluppi di cui sopra, il rappresentante dell'UE per le PMI sarà d'ora in poi in grado di partecipare alle audizioni del comitato per il controllo normativo con le direzioni generali sulle iniziative che hanno un forte impatto sulle PMI. In tale contesto, e fatti salvi il funzionamento e l'indipendenza del comitato, il rappresentante dell'UE per le PMI sarà in grado di sollevare questioni e allertare il comitato in merito a significativi impatti negativi sulle PMI, alle potenziali misure supplementari per attenuarli, all'affidabilità delle analisi costi/benefici e della competitività e alle attività di consultazione. Inoltre, il rappresentante dell'UE per le PMI, utilizzando il filtro PMI, trasmetterà alla Commissione l'elenco delle iniziative più incisive per le PMI, sulle quali la Commissione effettuerà l'intero test PMI.

    Sebbene il sistema stia raggiungendo i suoi obiettivi generali 36 , la Commissione si adopera per ridurre ulteriormente gli oneri derivanti dalla legislazione dell'UE. Nell'ambito del programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT) ogni valutazione e revisione della legislazione comporta una verifica sistematica del potenziale di riduzione degli oneri. La piattaforma Fit for Future contribuisce a questo processo. Per tutte le proposte di rilievo, le valutazioni d'impatto complete garantiscono che i benefici superino i costi. Da gennaio 2022, con il suo approccio "one in, one out", la Commissione ha introdotto un "freno ai costi" che mira a garantire che i costi amministrativi in un dato settore di intervento e i costi di adeguamento siano compensati il più possibile. Nel primo anno di piena attuazione dell'approccio si è registrata una sostanziale riduzione dei costi amministrativi grazie a proposte che consentiranno di risparmiare 7,3 miliardi di EUR netti 37 . La Commissione è pienamente impegnata a realizzare il potenziale di questo strumento nei prossimi anni.

    Per consentire la realizzazione di un quadro normativo più favorevole all'innovazione e adeguato alle esigenze future 38 , la Commissione promuove l'uso di spazi di sperimentazione normativa 39 in una serie di settori quali l'intelligenza artificiale 40 e i mondi virtuali 41 . Tali strumenti dovrebbero trovare una più ampia applicazione per consentire alle imprese dell'UE, in particolare le PMI e le start-up, di sperimentare tecnologie, pratiche, servizi, applicazioni e modelli di business nuovi in un ambiente reale controllato, in particolare in casi in cui l'incertezza del diritto o le lacune e gli ostacoli normativi ne impediscono lo sviluppo.

    Al fine di tenere maggiormente conto degli interessi delle PMI nell'elaborazione di nuove proposte legislative, la Commissione prenderà sistematicamente in considerazione alcuni tipi di disposizioni favorevoli alle PMI. Esse comprendono, ove opportuno e giustificato:

    (1)la possibilità di concedere alle PMI periodi di transizione più lunghi, al fine di garantire la prevedibilità e facilitare la conformità da parte delle PMI;

    (2)l'obbligo, per la Commissione e/o gli Stati membri, di emanare orientamenti specifici per le PMI in merito all'attuazione della normativa proposta (ad esempio sintesi della normativa, materiale di formazione online) ove necessario;

    (3)l'obbligo, per la Commissione, di prestare particolare attenzione all'impatto degli atti delegati e di esecuzione sulle PMI, che spesso definiscono il livello dei costi per le PMI, e di incoraggiare i portatori di interessi a fornire il loro contributo attraverso il portale "Dì la tua: Semplifica!" 42 ; oppure

    (4)una clausola di revisione o una clausola di decadenza nella legislazione secondaria, con tempistiche coerenti con il processo di valutazione ex-post, al fine di ridurre al minimo gli obblighi di comunicazione e altre prescrizioni in materia di conformità e garantire che si valuti in modo appropriato che la legislazione rimanga idonea al suo scopo e che le sue disposizioni continuino a essere efficaci per le PMI.

    La Commissione continuerà a migliorare i processi per legiferare meglio, compresa la visibilità delle attività volte a legiferare meglio in materia di PMI e competitività, al fine di garantire che le norme e le politiche dell'UE siano più favorevoli per le PMI. Tutte le azioni illustrate nella presente comunicazione consentiranno alla Commissione di migliorare la qualità della valutazione dell'impatto delle proposte normative sulle PMI e l'applicazione del principio "pensare anzitutto in piccolo" 43 in tutte le politiche dell'UE.

    La Commissione non agisce isolatamente e anche l'impegno dei colegislatori e delle autorità nazionali e regionali, che agiscono nell'ambito delle loro competenze, è importante. Le azioni proposte consentiranno di includere la dimensione delle PMI nel processo legislativo interistituzionale, in quanto è responsabilità comune dei colegislatori garantire che il diritto dell'UE sia di elevata qualità sulla base di una valutazione approfondita degli impatti. Inoltre, gli Stati membri svolgono un ruolo fondamentale nel garantire che la legislazione nazionale, comprese le misure di recepimento del diritto dell'UE, sostenga il principio "pensare anzitutto in piccolo" e che gli oneri amministrativi per le PMI siano ridotti.

    Infine le agenzie esecutive dell'UE, le agenzie decentrate e altri organi 44 dovrebbero orientare l'attuazione delle politiche dell'UE in modo propizio per le PMI, in particolare attraverso helpdesk dedicati alle PMI, orientamenti specifici e strumenti online favorevoli alle PMI 45 .

    La Commissione intende:

    ·Azione 2: prendere sistematicamente in considerazione disposizioni specifiche favorevoli alle PMI nelle nuove proposte legislative, se del caso, giustificate e in linea con gli obiettivi strategici dell'Unione.

    ·Azione 3: nominare un rappresentante dell'UE per le PMI incaricato di fornire orientamenti e consulenza alla Commissione sulle questioni relative alle PMI e di difendere gli interessi delle PMI verso l'esterno. Il rappresentante dell'UE per le PMI riferirà direttamente al Presidente, riferendo nel contempo al commissario per il Mercato interno in merito a tutte le attività connesse alle PMI svolte in collaborazione con i servizi della DG GROW, che sosterrà il lavoro dei rappresentanti.

    ·Azione 4: garantire che il rappresentante dell'UE per le PMI partecipi alle audizioni del comitato per il controllo normativo con le direzioni generali sulle iniziative che hanno un forte impatto sulle PMI.

    ·Azione 5: promuovere, unitamente al Parlamento europeo e al Consiglio, l'attuazione di una valutazione "in loco" dell'impatto sulle PMI e sulla competitività delle modifiche sostanziali suggerite alle proposte della Commissione nel corso della procedura co-legislativa.

    ·Azione 6: collaborare con le agenzie esecutive e le agenzie decentrate al fine di individuare e promuovere le buone pratiche per sostenere le PMI e facilitare loro il ricorso ai servizi delle agenzie.

    ·Azione 7: collaborare con gli Stati membri per promuovere la sperimentazione e l'innovazione per le start-up attraverso spazi di sperimentazione normativa.

    3.1.3Utilizzare le tecnologie digitali per ridurre gli oneri e rafforzare la resilienza

    La maggiore digitalizzazione può ridurre significativamente gli oneri e i costi a carico delle PMI. Lo sportello digitale unico (Single Digital Gateway - SDG) 46 è uno sportello unico che dà accesso a informazioni amministrative e normative attendibili, procedure online e servizi di assistenza a tutti i livelli della pubblica amministrazione. Aiuta le PMI a cogliere meglio le opportunità offerte dal mercato unico e riduce notevolmente i loro oneri amministrativi attraverso procedure online in settori chiave. La prima relazione di attuazione dello sportello digitale unico, presentata nell'ambito del pacchetto di aiuti per le PMI, mostra che esso ha aiutato le PMI ad accedere a informazioni di elevata qualità sulle norme e le procedure applicabili nel mercato unico, a vantaggio in particolare delle piccole imprese con limitate capacità amministrative. 

    Come indicato nella relazione, la Commissione collabora con gli Stati membri al fine di istituire procedure online e avviare il Sistema tecnico "una tantum"(OOTS), che dovrebbe essere pienamente operativo per dicembre 2023. Il sistema consentirà lo scambio transfrontaliero di documenti chiave tra autorità pubbliche, evitando alle PMI di dover presentare gli stessi documenti in diversi Stati membri. Ridurrà inoltre il costo della libera circolazione nel mercato unico, le frizioni e gli ostacoli di natura amministrativa senza imporre obblighi supplementari alle imprese.

    Un esempio in questo senso è il disagio vissuto da molte PMI con il documento portatile A1 (che determina qual è la legislazione in materia di sicurezza sociale applicabile al titolare). A partire dalla fine di quest'anno l'OOTS faciliterà le richieste ricorrenti per il documento A1 e consentirà la ricezione elettronica dell'output. Inoltre, la recente comunicazione della Commissione sulla digitalizzazione nel coordinamento della sicurezza sociale introduce ulteriori misure volte a facilitare l'interazione tra i cittadini mobili e le imprese che operano all'estero, in particolare le PMI, e le autorità nazionali nel settore della sicurezza sociale, come il progetto pilota ESSPASS (European Social Security Pass) relativo al documento portatile A1 47 . Analogamente, nel contesto dell'iniziativa per la riduzione e la semplificazione delle relazioni (cfr. sezione 3.1.4) la creazione di un formato elettronico (e-Declaration) della dichiarazione di distacco dei lavoratori ridurrà in misura significativa gli oneri amministrativi e i costi di conformità per i datori di lavoro, che potranno utilizzare una dichiarazione semplificata in un formato unico, nella loro lingua, in tutti gli Stati membri partecipanti.

    La recente proposta di incrementare ulteriormente il ricorso a strumenti e procedure digitali nel diritto societario dell'UE è un importante passo in avanti verso la digitalizzazione del diritto societario, che favorisce le attività imprenditoriali delle PMI nell'UE 48 . Ridurrà notevolmente gli oneri amministrativi che gravano sulle imprese per un importo stimato pari a 437 milioni di EUR all'anno grazie a un certificato delle società UE e all'applicazione del principio "una tantum" per quanto riguarda la costituzione di succursali e di filiali in altri Stati membri 49 . Le imprese possono inoltre beneficiare della visibilità delle loro informazioni attraverso il sistema di interconnessione dei registri delle imprese (BRIS) 50 nel mercato unico. Inoltre le PMI interessate da violazioni del diritto dell'UE possono ricorrere a SOLVIT 51 per risolvere le controversie e ottenere un risarcimento extragiudiziale.

    Un incremento della digitalizzazione è essenziale per la competitività, la resilienza e la capacità di innovazione delle PMI. Il programma strategico per il decennio digitale 52 mira a far raggiungere a oltre il 90 % delle PMI almeno un livello di base di intensità digitale entro il 2030. Il veicolo fondamentale per sostenere questo obiettivo sono i poli europei dell'innovazione digitale, cofinanziati dal programma Europa digitale, che sostengono le imprese, in particolare le PMI, nel loro percorso di digitalizzazione. Attraverso la valutazione del livello di digitalizzazione delle PMI (valutazione della maturità digitale), i poli europei dell'innovazione digitale (EDIH) forniscono un'assistenza mirata, che spazia dalle competenze tecniche e dai test ("test before invest") ai servizi di innovazione, come la consulenza finanziaria, la formazione e lo sviluppo delle competenze. Attualmente si trovano 151 EDIH in 30 diversi paesi europei. Entro la fine del 2025 gli EDIH dovrebbero arrivare a sostenere circa 100 000 imprese ed enti del settore pubblico in Europa. Le strutture settoriali di prova e sperimentazione (TEF) aiutano gli sviluppatori di IA a introdurre sul mercato un'IA affidabile in modo più efficiente, facilitandone la diffusione tra le piccole imprese in Europa 53 .

    La Commissione intende:

    ·Azione 8: avviare entro la fine del 2023 il sistema tecnico "una tantum" in collaborazione con gli Stati membri e ampliare ulteriormente la portata dello sportello digitale unico per includere nuove procedure, tenendo conto delle esigenze delle PMI.

    3.1.4Semplificare le procedure e gli obblighi di comunicazione

    Nel contesto del miglioramento della competitività a lungo termine delle sue imprese 54 , la Commissione sta promuovendo la razionalizzazione degli obblighi di comunicazione che derivano dalla legislazione dell'UE, al fine di ridurre tali oneri del 25 % senza pregiudicare i relativi obiettivi politici. Tale ambizione mira a ridurre gli oneri normativi per le imprese di tutte le dimensioni, ma è particolarmente importante per le PMI. Gli obblighi di comunicazione sono importanti per un idoneo monitoraggio e una corretta applicazione della normativa per molte imprese, in particolare le PMI, ma possono essere onerosi, comportare costi e incidere sulla loro capacità di crescita. Il loro accumulo nel tempo può comportare la presenza di prescrizioni ridondanti, duplicate o obsolete, una certa inadeguatezza a livello di frequenza e tempistica o la mancanza di metodi di raccolta idonei 55 . In tali casi, la razionalizzazione degli obblighi di comunicazione o la risposta alle esigenze di gruppi specifici di imprese, come le PMI, possono rappresentare un'opportunità per alleggerire gli oneri che gravano sulle imprese.

    I primi importanti atti legislativi che semplificano gli obblighi di comunicazione sono già stati proposti dalla Commissione nel marzo 2023 56  e ulteriori misure saranno presentate insieme al programma di lavoro della Commissione. In particolare una metodologia semplice e standardizzata, su base volontaria, per riferire in merito alle questioni ambientali, sociali e di governance ridurrà gli oneri e faciliterà l'accesso delle PMI ai finanziamenti sostenibili (cfr. la sezione 3.2.4 per ulteriori dettagli). Inoltre la proposta della Commissione di rinviare la scadenza per l'adozione dei principi settoriali europei per la rendicontazione di sostenibilità 57 apporterà benefici per le imprese che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD), comprese le PMI quotate, consentendo loro di concentrarsi sull'attuazione della prima serie di principi. Gli adeguamenti delle soglie per la definizione di PMI ai sensi della direttiva contabile ridurranno il numero di imprese attualmente soggette agli obblighi di comunicazione in materia di sostenibilità di cui alla direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) e al regolamento sulla tassonomia 58 .

    Inoltre, nell'ambito del quadro per il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni dei gas serra, la riduzione della frequenza alla quale gli operatori del settore elettrico, le industrie ad alta intensità energetica e gli operatori del trasporto aereo devono comunicare i miglioramenti apportati alle loro metodologie alleggeriranno gli oneri gravanti sulle imprese senza influire sull'efficacia del monitoraggio. Anche la semplificazione degli obblighi di comunicazione derivanti dalla normativa dell'UE in materia di risoluzione alternativa delle controversie nei casi di controversie riguardanti i consumatori consoliderà e ridurrà la frequenza degli obblighi di comunicazione, senza incidere sulla trasparenza o sulla qualità dei dati.

    Nelle prossime settimane la Commissione presenterà in modo più completo le misure adottate e da adottare al fine di razionalizzare gli obblighi di comunicazione per tutte le imprese. La Commissione intende farne una caratteristica saliente del proprio programma di lavoro 2024, che sarà accompagnato da un pacchetto di proposte e valutazioni programmate. Questi lavori saranno sistematizzati entro la fine del 2023, per i prossimi cicli, tramite:

    -la definizione, per tutti i servizi della Commissione, di strumenti standardizzati di mappatura degli obblighi di comunicazione nella legislazione o nelle disposizioni amministrative esistenti e nelle nuove proposte;

    -l'individuazione dei settori prioritari in collaborazione con un insieme rappresentativo di imprese, associazioni di settore e autorità nazionali (che spesso fungono da interfaccia per tali segnalazioni);

    -la preparazione, da parte di ciascun servizio della Commissione, di piani di razionalizzazione mirati per il 2024 e gli anni successivi.

    Il contributo delle PMI e di altri portatori di interessi ha un ruolo importante ai fini del successo di questo processo generale di riduzione degli oneri. Il portale "Di' la tua: Semplifica!" consente di raccogliere i loro contributi sugli obblighi di comunicazione. Anche la piattaforma Fit for Future è stata invitata a prestare particolare attenzione agli obblighi di comunicazione e a dedicare uno o più pareri al tema nel suo programma di lavoro annuale 2024.

    La Commissione intende:

    ·Azione 9: presentare insieme al programma di lavoro, nell'ottobre 2023, la prossima serie di proposte volte a razionalizzare gli obblighi di comunicazione, comprese le misure di cui sopra, nell'ambito di un ciclo sistematico e ricorrente per conseguire l'obiettivo di ridurre del 25 % la rendicontazione.

    Migliorare la liquidità e l'accesso ai finanziamenti

    3.1.5Lotta contro i ritardi di pagamento

    I ritardi di pagamento delle fatture interessano le imprese di tutti i settori in tutti gli Stati membri dell'UE. Hanno un impatto particolarmente negativo sulle PMI, in quanto queste ultime fanno affidamento su flussi di cassa regolari e prevedibili 59 e hanno un accesso alla liquidità più limitato rispetto alle grandi imprese. Le PMI che vengono pagate in ritardo devono sopperire alla mancanza di liquidità che ne deriva con prestiti a breve termine, i quali fanno lievitare i loro costi di finanziamento. Ridurre i ritardi di pagamento è un elemento chiave per fornire alle PMI la liquidità necessaria per investire nell'innovazione e far beneficiare i consumatori della riduzione dei costi 60 .

    Nell'ambito del presente pacchetto di aiuti per le PMI la Commissione propone una revisione delle norme sui ritardi di pagamento, sostituendo l'attuale direttiva sui ritardi di pagamento con un regolamento che prevede termini massimi di pagamento vincolanti di 30 giorni per tutte le transazioni commerciali. Il regolamento renderà automatico il pagamento di commissioni di risarcimento e di interessi in caso di ritardi di pagamento e affiancherà a tali nuove misure un solido quadro di applicazione. Consentirà inoltre alle imprese di far valere più facilmente i loro diritti riducendo l'onere che grava sul sistema giudiziario e facilitando l'acceso a mezzi di ricorso efficaci attraverso la mediazione.

    Tenuto conto che un giorno di ritardo corrisponde a 158 milioni di EUR in costi di finanziamento supplementari per le imprese europee, le nuove norme mirano a ridurre del 35 % i ritardi di pagamento. Inoltre il tempo impiegato dalle imprese per sollecitare i debitori sarà ridotto significativamente, con un risparmio per le imprese europee di 340 milioni di ore-persona, pari a 8,7 miliardi di EUR. Oltre ai benefici monetari diretti, ciò dovrebbe ridistribuire la liquidità più equamente nell'economia e ridurre la dipendenza delle PMI dai finanziamenti esterni.

    L'atto prescelto per la revisione è un regolamento, che abrogherà e sostituirà l'attuale direttiva sui ritardi di pagamento. Un regolamento presenta numerosi vantaggi, in particolare per quanto riguarda l'esigenza di affrontare l'aspetto transfrontaliero dei ritardi di pagamento. Consente di introdurre le stesse soluzioni in tutta l'UE in relazione ad aspetti chiave, quali il termine massimo per l'esecuzione dei pagamenti e delle procedure di verifica, il tasso di interesse di mora e l'importo del risarcimento forfettario. Allo stesso tempo gli Stati membri saranno autorizzati ad adottare disposizioni più rigorose su taluni aspetti.

    La Commissione:

    ·Azione 10: propone un nuovo regolamento sui ritardi di pagamento per contrastare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

    3.1.6Sfruttare appieno il potenziale offerto alle PMI dai programmi dell'UE

    Le PMI hanno accesso a una vasta gamma di misure di sostegno finanziario e si prevede che fino al 2027 tale sostegno raggiungerà oltre 200 miliardi di EUR nell'ambito dei programmi di finanziamento dell'UE 61 . In particolare sono state attuate diverse misure per porre rimedio alle crescenti difficoltà incontrate dalle PMI nell'accesso ai finanziamenti 62 , a cominciare dall'ambito di intervento relativo alle PMI del programma InvestEU 63 che permette alle PMI un migliore accesso ai finanziamenti grazie a condizioni di finanziamento più favorevoli. L'ambito di intervento relativo alle PMI permette inoltre a queste ultime di adeguarsi a pratiche commerciali sostenibili e finanzia le start-up per sviluppare nuove tecnologie improntate alla sostenibilità.

    Il ruolo dell'ambito d'intervento relativo alle PMI di InvestEU nel fornire sostegno tramite prestiti e capitale di rischio alle PMI europee nei prossimi anni sarà fondamentale. Da parte delle banche, degli istituti di garanzia e di altri intermediari finanziari è stata evidenziata una notevole domanda di finanziamenti al Fondo europeo per gli investimenti (FEI); è stato infatti richiesto il triplo della capacità complessiva del periodo 2021-2027 destinata alle garanzie. La domanda di investimenti azionari da parte del mercato ha già raggiunto il livello massimo della capacità del periodo 2021-2027 per molti settori tematici, tra cui le tecnologie pulite, le scienze della vita, la trasformazione digitale e l'imprenditoria sociale. Il superamento della quota massima di sottoscrizioni del settore d'intervento relativo alle PMI di InvestEU dovrebbe impedire al FEI di concludere nuovi accordi di garanzia con intermediari finanziari dal 2025, in quanto entro tale data le risorse stanziate per le garanzie saranno state completamente utilizzate.

    Nell'ambito della piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) 64 , la Commissione ha proposto di aumentare la garanzia UE disponibile di 7,5 miliardi di EUR attraverso un ambito d'intervento di InvestEU dedicato alla STEP. Una volta che i co-legislatori avranno approvato la STEP, la Commissione si adopererà per una rapida attuazione delle risorse supplementari stanziate per InvestEU, a beneficio delle PMI.

    Gli Stati membri possono svolgere un ruolo chiave assegnando a InvestEU risorse aggiuntive provenienti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) o dai bilanci nazionali, e sfruttando le possibilità di trasferimento esistenti nell'ambito dei fondi in regime di gestione concorrente, al fine di stimolare gli investimenti nel loro paese.

    Nel contesto della proposta STEP la Commissione ha presentato diversi modi per facilitare agli Stati membri lo sfruttamento di tali risorse e aumentare l'importo dei finanziamenti per le PMI sostenuti da InvestEU, in particolare attraverso il chiarimento degli aspetti relativi agli aiuti di Stato per tutti i trasferimenti di risorse e l'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" 65 .

    Qualora uno Stato membro decida di assegnare risorse al comparto degli Stati membri del programma InvestEU per l'attuazione di un prodotto finanziario di InvestEU sviluppato per il comparto UE da un istituto finanziario di portata internazionale in qualità di partner esecutivo, come il gruppo BEI o la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), tale decisione non comporta, di per sé, un aiuto di Stato, come ulteriormente spiegato dalla Commissione nella proposta relativa alla STEP 66 . Tali eventuali trasferimenti di risorse (dalla gestione condivisa, dal dispositivo RRF o dai bilanci nazionali) costituiscono pertanto un meccanismo rapido, semplice e facoltativo a disposizione degli Stati membri per incanalare i finanziamenti di cui le PMI hanno urgente bisogno, senza oneri di comunicazione in aggiunta a quelli prescritti da InvestEU. Ad oggi alcuni Stati membri si sono avvalsi di questa possibilità di trasferimento. Data l'elevata domanda del mercato, gli Stati membri che non hanno ancora apportato un contributo sono incoraggiati a farlo attraverso il comparto degli Stati membri a titolo di InvestEU al fine di sostenere l'attuazione di prodotti finanziari a favore delle PMI nel loro Stato membro. Insieme alla rete dei rappresentanti per le PMI, la Commissione seguirà i progressi di attuazione nell'ambito di intervento relativo alle PMI.

    Inoltre gli Stati membri e le regioni possono istituire strumenti finanziari cofinanziati mediante i programmi di gestione condivisa dell'UE per incanalare le risorse dell'UE verso vari prodotti finanziari, compresi prestiti, garanzie, azioni e altri meccanismi di rischio. Tale sostegno può essere mirato direttamente alle PMI. Per facilitare questo processo, la piattaforma fi-compass 67 della Commissione fornisce risorse, tra cui informazioni generali, orientamenti, strumenti pratici e opportunità didattiche, indicando alle autorità di gestione come utilizzare gli strumenti finanziari in ciascuno dei Fondi di gestione condivisa dell'UE.

    La Commissione intende:

    ·Azione 11: incoraggiare gli Stati membri, attraverso la pertinente struttura di governance di InvestEU, ad assegnare risorse supplementari ai comparti nazionali a titolo di InvestEU e a facilitare l'apporto di contributi da parte del dispositivo RRF a InvestEU fornendo ulteriori orientamenti sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" entro ottobre 2023.

     

    Le agenzie per il credito all'esportazione (ECA) svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere le imprese nel commercio internazionale. Sta iniziando a essere adottato un approccio più coordinato tra i crediti all'esportazione degli Stati membri dell'UE e gli strumenti di finanziamento dell'UE, che dovrebbe essere ulteriormente rafforzato. A seguito della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, la maggior parte delle agenzie per il credito all'esportazione dell'UE hanno sospeso la loro copertura del rischio per l'Ucraina, con un conseguente impatto negativo sulla capacità delle imprese dell'UE di esportare in Ucraina. Un meccanismo pilota di circa 300 milioni di EUR nel 2024 nell'ambito di intervento relativo alle PMI di InvestEU consentirà alle agenzie per il credito all'esportazione di riprendere le loro attività con l'Ucraina. Tale meccanismo pilota dovrebbe migliorare la competitività delle PMI europee creando legami più forti con l'Ucraina, consentendo così di favorire nuove esportazioni per diverse centinaia di milioni di EUR.

    La Commissione intende:

    ·Azione 12: collaborare con il FEI per l'istituzione nel corso del 2024 di un meccanismo pilota volto a consentire alle agenzie per il credito all'esportazione di sostenere le PMI nei loro scambi commerciali con l'Ucraina.

    Nell'ambito della più ampia iniziativa per l'Unione dei mercati dei capitali 68 , la creazione di mercati di crescita per le PMI, i fondi di capitali di rischio paneuropei e i prestiti partecipativi hanno migliorato l'accesso delle PMI ai finanziamenti. Il recente accordo politico sul punto di accesso unico europeo renderà le grandi e le piccole imprese più visibili agli investitori e la revisione delle norme riguardanti la regolamentazione sui fondi di investimento a lungo termine europei e sui fondi di investimento alternativi amplierà il bacino di finanziamenti disponibili per le PMI. Le proposte relative alla normativa sulle quotazioni 69 mirano a facilitare l'accesso ai finanziamenti sui mercati pubblici alle imprese, comprese le PMI, riducendo gli oneri burocratici, semplificando le norme e consentendo ai proprietari di mantenere poteri decisionali dopo la quotazione delle loro imprese. Un elevato livello di ambizione per le proposte relative alla normativa sulle quotazioni è fondamentale per assicurare che le imprese in rapida crescita continuino a svilupparsi e a creare posti di lavoro nell'UE. Per consentire alle PMI di avere un migliore accesso a fonti di finanziamento provenienti dal mercato e al capitale azionario, saranno importanti una rapida adozione delle proposte legislative nell'ambito del piano d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali del 2020 e ulteriori discussioni sul futuro sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali, in particolare in seno all'Eurogruppo.

    Un altro canale per sostenere le PMI è il Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) che è il mezzo principale dell'UE per fornire finanziamenti misti (sovvenzioni e strumenti azionari o quasi-azionari) alle start-up in rapida espansione e alle PMI che stanno perseguendo innovazioni pionieristiche. A queste imprese il Fondo CEI fornisce finanziamenti azionari che vanno da 0,5 milioni di EUR a 15 milioni di EUR, sfruttando un bilancio di 10 miliardi di EUR per raccogliere da 30 a 50 miliardi di EUR da investitori privati. Per le imprese che necessitano di cicli di finanziamenti di follow-on o importi di finanziamenti più cospicui, la proposta della Commissione relativa alla STEP prevede un bilancio supplementare di 2,63 miliardi di EUR per consentire al Fondo CEI di fornire finanziamenti azionari senza precedenti per investimenti tra 15 milioni di EUR e 50 milioni di EUR in tecnologie di importanza strategica per l'Europa. Generando ulteriori investimenti privati, in questo modo è possibile arrivare a 13 miliardi di EUR di sostegno azionario nuovo alle PMI e alle piccole imprese a media capitalizzazione non finanziabili.

    La Commissione aiuterà le PMI anche con misure per l'efficienza energetica (che possono riguardare gli audit energetici, le tecnologie e le formazioni), rendendo disponibili 10 milioni di EUR a titolo del programma per il mercato unico attraverso la rete Enterprise Europe con inviti aperti.

    3.1.7Appalti pubblici

    Un accesso più facile ai mercati degli appalti pubblici può permettere di sbloccare il potenziale delle PMI con un impatto positivo sulla crescita e la ripresa economica. Una parte considerevole degli investimenti pubblici, pari al 14 % del PIL dell'UE, è spesa mediante appalti pubblici. Eppure le PMI incontrano difficoltà ad accedere agli appalti. La Commissione ha presentato iniziative che facilitano l'accesso delle imprese, incluse le PMI, agli appalti pubblici, anche transfrontalieri 70 . L'obiettivo è aumentare la quota di appalti pubblici aggiudicati alle PMI affinché corrisponda al loro peso complessivo nell'economia. Al fine di migliorare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici, sarà importante promuovere l'uso di disposizioni e di clausole standardizzate nei documenti di gara, in particolare per i contratti a basso rischio o a basso valore, facilitando alle PMI la gestione dei documenti in questione. Dovrebbero essere promosse pratiche che migliorano la partecipazione delle PMI, come l'uso di condizioni adatte alle PMI (requisiti finanziari e termini di pagamento più favorevoli).

    La Commissione intende:

    ·Azione 13: promuovere l'uso di disposizioni standardizzate per gli appalti e condizioni adatte alle PMI per migliorare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici.

    3.1.8Facilitare l'accesso delle PMI a finanziamenti sostenibili 

    Le PMI svolgono un ruolo importante nell'aiutare l'Europa a conseguire i suoi obiettivi di neutralità climatica e altri obiettivi ambientali 71 . È pertanto fondamentale raccogliere finanziamenti per la transizione verso la sostenibilità delle PMI e ridurre al minimo gli oneri amministrativi. Per realizzare appieno il loro potenziale nella transizione verso un'economia sostenibile, le PMI hanno bisogno in particolare di 1) un quadro semplice e standardizzato per riferire in merito alle questioni ambientali, sociali e di governance e di 2) istituzioni finanziarie che le sostengano nei loro sforzi di transizione verso un'attività sostenibile.

    Nonostante le misure già attuate per far fronte a tali esigenze 72 , le PMI incontrano difficoltà nell'ottenere finanziamenti per i loro progetti verdi. Le PMI, ad eccezione delle PMI quotate, sono formalmente non soggette alle prescrizioni del quadro della finanza sostenibile dell'UE. La Commissione è consapevole tuttavia che queste PMI devono far fronte a richieste sempre maggiori di informazioni in materia di sostenibilità da parte dei loro partner finanziari e della catena di valore, spesso in formato non standardizzato. In quest'ottica la Commissione riconosce le preoccupazioni delle PMI in merito agli effetti a cascata di tali nuove norme sulla comunicazione in materia di sostenibilità.

    La Commissione interviene per fare fronte a tali preoccupazioni. In primo luogo la Commissione ha incoraggiato 73 le grandi imprese e i grandi intermediari finanziari ad applicare il principio di proporzionalità quando interagiscono con le PMI e a dar prova di moderazione nel richiedere informazioni ai partner della catena del valore che sono PMI. Propone inoltre orientamenti specifici, compresi strumenti volontari che le PMI possono utilizzare per accedere ai finanziamenti per la transizione.

    Norme di rendicontazione semplificate per le PMI quotate sono in fase di elaborazione da parte del Gruppo consultivo europeo sull'informativa finanziaria (EFRAG). La Commissione assicurerà che tali norme per le PMI quotate siano proporzionate. Tali norme limiteranno le informazioni che le PMI quotate che rientrano nell'ambito della direttiva CSRD sono tenute a comunicare. Esse costituiranno un limite giuridico anche per le informazioni che, in base ai principi europei di rendicontazione di sostenibilità, le grandi imprese possono richiedere alle PMI delle loro catene del valore e limitano quindi gli effetti a cascata. Si tratta di una salvaguardia importante della direttiva CSRD per limitare l'impatto indiretto sulle PMI degli obblighi di comunicazione della catena del valore imposti alle grandi imprese. La Commissione si adopererà per garantire che, nei negoziati in corso sulla direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, tali salvaguardie siano realizzate in quel contesto. Inoltre l'EFRAG elaborerà una norma volontaria per le PMI non quotate, che le PMI possono utilizzare per standardizzare le informazioni di sostenibilità che desiderano comunicare, creando migliori opportunità di ottenere finanziamenti verdi e facilitando in tal modo la transizione verso un'economia sostenibile.

    L'uso di strumenti semplici e la condivisione di informazioni e di conoscenze con i portatori di interessi del settore aiuteranno le PMI a orientarsi nel quadro della finanza sostenibile dell'UE. In particolare approcci semplificati, sviluppati unitamente alla piattaforma sulla finanza sostenibile, dovrebbero consentire alle PMI non quotate di beneficiare dell'uso della tassonomia.

    Inoltre le istituzioni finanziarie devono sostenere le PMI nei loro sforzi di transizione verso un'attività sostenibile. A tal fine è necessaria una migliore integrazione dei finanziamenti verdi per le PMI nei modelli di business delle banche. È necessario definire il concetto di prestiti verdi e definire norme per i prestiti verdi a livello dell'UE per migliorarne l'utilizzo. L'inclusione di tali prestiti per le PMI nel numeratore di questo coefficiente di attivi verdi per le banche (GAR), ad esempio, dovrebbe conferire maggiore visibilità ai prestiti verdi alle PMI e incoraggiare le istituzioni finanziarie a concedere finanziamenti sostenibili alle PMI.

    Sulla base di vari studi della Commissione, tuttora in corso e dedicati alle PMI, e alla comunicazione in base alla tassonomia/finanza sostenibile, la Commissione intende:

    ·Azione 14: garantire che le PMI dispongano di un quadro semplice e standardizzato per riferire in merito alle questioni ambientali, sociali e di governance, limitando il rischio di ripercussioni a cascata degli obblighi di informativa sulle PMI non quotate nella catena del valore di imprese che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva CSRD e assicurando la rapida emanazione di norme volontarie per le PMI non quotate.

    ·Azione 15: incoraggiare le istituzioni finanziarie a includere finanziamenti verdi per le PMI nei loro modelli di business, nel modo seguente:

    a.elaborando una norma sui prestiti verdi o una definizione degli stessi, in particolare per le PMI sulla base del prossimo parere dell'Autorità bancaria europea 74 ;

    b.valutare un adeguamento propizio alle PMI del coefficiente di attivi verdi da prendere in considerazione in un futuro aggiornamento dell'atto delegato sull'informativa in base alla tassonomia. 

    Consentire l'accesso a personale qualificato

    Le modalità di apprendimento, di partecipazione alla società e di conduzione delle attività quotidiane delle PMI e dei loro dipendenti stanno cambiando di pari passo con gli sviluppi tecnologici e le sfide globali e demografiche. Le PMI hanno bisogno di accedere a una forza lavoro qualificata per far fronte a tali sfide e garantire la loro resilienza, contribuendo nel contempo alla società, alla produttività e all'innovazione.

    La Commissione sta facendo leva sull'agenda per le competenze per l'Europa 75 per incoraggiare gli Stati membri a garantire che ogni anno il 60 % di tutti gli adulti in età lavorativa partecipi a programmi di formazione, conformemente all'obiettivo fissato dal piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali 76 . Anche l'Anno europeo delle competenze e le risorse finanziarie senza precedenti dell'UE disponibili per lo sviluppo delle competenze durante il periodo di programmazione 2021-27 del QFP, in particolare un importo stimato di 65 miliardi di euro provenienti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e dal Fondo sociale europeo Plus, rappresentano un'opportunità unica per accelerare le azioni che possono favorire l'accesso delle PMI a un insieme profondo e diversificato di competenze, come le proposte in materia di istruzione e competenze digitali 77 . In tal senso il progetto pilota sulla certificazione europea delle competenze digitali 78 , in collaborazione con gli Stati membri e i portatori di interessi, contribuirà a rafforzare la trasparenza e il riconoscimento delle competenze digitali, facilitando l'accesso da parte delle PMI alle competenze di cui hanno bisogno per la transizione digitale.

    Nell'ambito dell'ammodernamento dei sistemi di istruzione e formazione professionale (IFP) 79 , l'UE sostiene anche centri di eccellenza professionale 80 al fine di sviluppare "ecosistemi di competenze" locali dalla produzione avanzata all'intelligenza artificiale, fino alle tecnologie per le risorse idriche e all'inverdimento urbano. Tali centri lavorano a stretto contatto con le imprese, tra cui le PMI, e contribuiscono allo sviluppo regionale, all'imprenditoria, all'innovazione e alle strategie di specializzazione intelligenti. L'alleanza europea per l'apprendistato sostiene la promozione di maggiori e migliori apprendistati in tutta l'UE, come percorsi di apprendimento efficaci per potere disporre dei lavoratori qualificati di cui le imprese, in particolare le PMI, hanno bisogno.

    Nell'ambito del patto europeo per le competenze 81 18 partenariati su vasta scala per le competenze (LSP), che abbracciano tutti gli ecosistemi industriali, mirano a individuare le esigenze in termini di competenze e a promuovere la formazione nelle imprese e nelle loro catene di approvvigionamento ai fini dell'aggiornamento e della riqualificazione di 10 milioni di lavoratori entro il 2030. Le PMI sono coinvolte attivamente in tutti i partenariati LSP direttamente, in qualità di singoli membri, e indirettamente tramite organizzazioni di rete settoriali. La collaborazione con altri soggetti e altre reti nell'ambito dei partenariati LSP fornisce loro l'accesso a programmi, contenuti e materiali di formazione che altrimenti non riuscirebbero a ottenere, date le loro dimensioni e risorse limitate.

    La rete Enterprise Europe svolge un ruolo importante nel fornire formazioni alle PMI per aiutarle a ottemperare ai nuovi obblighi, cogliere le opportunità offerte da misure come la normativa sull'industria a zero emissioni nette o sulle materie prime critiche e far fronte alle relative implicazioni e la legislazione sul Green Deal e in materia di sostenibilità, come la direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità.

    Le capacità imprenditoriali sono essenziali per aiutare gli attuali imprenditori a sviluppare le loro imprese e incoraggiare più persone a svolgere l'attività imprenditoriale come carriera. Per permettere alle donne di diventare imprenditrici la Commissione sta mettendo a punto attività di sensibilizzazione insieme a formazioni, tutoraggio e assistenza, migliorando nel contempo l'accesso delle donne imprenditrici ai finanziamenti e alle reti di imprese. Ad esempio il programma Erasmus per giovani imprenditori 82 ha sostenuto oltre 9 000 donne imprenditrici, mentre Women TechEU 83 ha offerto finanziamenti alle imprese fondate da donne con un bilancio superiore a 10 milioni di EUR. Sono tuttavia necessari ulteriori sforzi per liberare il pieno potenziale imprenditoriale delle donne, dei giovani e dei gruppi a rischio di esclusione.

    Infine i processi devono essere semplificati per consentire alle PMI di attirare talenti dall'estero. Nel corso di quest'anno la Commissione proporrà un pacchetto volto a massimizzare il potenziale della mobilità dei talenti, che comprenderà una proposta legislativa sull'istituzione di un bacino di talenti dell'UE e un'iniziativa per collaborare con gli Stati membri per agevolare un più rapido riconoscimento delle qualifiche professionali dei cittadini di paesi terzi, anche attraverso partenariati con i paesi terzi, al fine di migliorare le assunzioni e l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

    La Commissione intende:

    ·Azione 16: presentare una proposta per istituire un bacino di talenti dell'UE e un'iniziativa per migliorare il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze dei cittadini di paesi terzi al fine di contribuire a rimediare alla mancanza di personale qualificato nel mercato del lavoro dell'UE - entro il quarto trimestre del 2023.

    ·Azione 17: lavorare con gruppi il cui potenziale imprenditoriale non sfruttato rimane elevato, come donne, giovani e persone con disabilità, attraverso campagne di sensibilizzazione, tutoraggio e coaching.

    Sostenere le PMI durante il loro intero ciclo di vita economico

    3.1.9Avviare una nuova impresa

    Sin dal riesame dello "Small Business Act" 84 , la Commissione collabora con gli Stati membri al fine di ridurre i tempi di avviamento delle nuove imprese. L'iniziativa Start-up e scale-up 85 del 2016 prevedeva una serie di azioni per rendere più attraente per gli imprenditori la creazione di un'impresa e la relativa espansione in Europa. La Commissione sta inoltre incoraggiando gli Stati membri a favorire la creazione di start-up attuando le migliori pratiche e i principi delineati nella dichiarazione sullo standard di eccellenza dell'UE per nazioni favorevoli alle start-up 86 , quali:

    ·facilitare la creazione di nuovi soggetti giuridici per le start-up, online e offline, entro tempi minimi e a costi minimi, compresa la possibilità di presentare online documenti amministrativi per la creazione di una start-up o di una succursale in altri Stati membri 87

    ·creare una corsia privilegiata per le start-up (tra cui un helpdesk per l'accesso al mercato) attraverso uno sportello unico online che fornisca tutte le informazioni sui requisiti amministrativi nazionali e le opportunità di finanziamento, da collegare allo sportello digitale unico.

    ·sostenere la diversità e l'inclusione, anche in linea con il piano d'azione per l'economia sociale 88 .

    3.1.10Far crescere l'impresa

    Le misure illustrate nella presente comunicazione consentono alle PMI di competere e di crescere. Le PMI sono definite attualmente come imprese con meno di 250 dipendenti e un ricavo netto annuo fino a 50 milioni di EUR o un totale dello stato patrimoniale fino a 43 milioni di EUR. Tali soglie sono state stabilite nel 2003. Vent'anni dopo la maggior parte delle imprese corrisponde ancora alla definizione di PMI, ma alcune di esse, superando le soglie definite, sono diventate le cosiddette imprese a media capitalizzazione.

    Nel 2021 la Commissione ha valutato la definizione di PMI e ha concluso che rimaneva pertinente (con un ricavo netto medio delle PMI dell'UE sempre ben al di sotto della soglia) 89 . Tale valutazione è stata svolta sulla base dei dati del 2018 e non ha potuto tenere conto delle ripercussioni della pandemia, della guerra in Ucraina e della crisi energetica che da allora hanno scosso l'economia dell'UE e provocato un notevole aumento dell'inflazione che si sta attenuando solo gradualmente. Inoltre, alla luce delle sfide economiche attuali e future – dalla digitalizzazione al cambiamento demografico – può essere opportuno dare un maggiore riconoscimento agli incrementi di produttività conseguiti negli ultimi vent'anni, tenendone conto nella definizione dei limiti superiori dello status di PMI.

    La valutazione del 2021 ha riconosciuto inoltre la necessità di esaminare le sfide alle quali le imprese sono confrontate una volta "superata" la fase di PMI 90 . Ad esempio potrebbero esserci effetti soglia se i benefici di diverse misure a favore delle PMI fossero tutti persi nel caso in cui un'impresa in crescita superasse uno di quei parametri.

    Un recente studio della Commissione ha messo in evidenza il ruolo essenziale delle imprese a media capitalizzazione nell'economia dell'UE 91 : le piccole (250-499 dipendenti) e le grandi (500-1 499 dipendenti) imprese a media capitalizzazione rappresentano insieme più del 13 % dell'occupazione totale del settore economico non finanziario europeo. La quota di imprese a media capitalizzazione è particolarmente elevata negli ecosistemi industriali che sono essenziali per la competitività e la sovranità tecnologia dell'UE: elettronica, industria aerospaziale e difesa, energia, industrie ad alta intensità energetica e salute.

    Sono disponibili diversi regimi di finanziamento del rischio e di aumento di scala approvati dalla Commissione europea per sostenere il loro processo di crescita dinamica e affrontare il fabbisogno di finanziamenti. Gli orientamenti sugli aiuti di Stato destinati a promuovere gli investimenti per il finanziamento del rischio contengono una definizione di piccola impresa a media capitalizzazione e consentono di sostenere tali imprese a talune condizioni. La Commissione consente agli Stati membri di sostenere le imprese a media capitalizzazione anche nell'ambito del quadro temporaneo di crisi e transizione 92 e del regolamento generale di esenzione per categoria rivisto 93 .

    In genere le piccole imprese a media capitalizzazione crescono più in fretta, sono più innovative e gestiscono meglio la digitalizzazione rispetto alle PMI, eppure devono far fronte a talune sfide come la mancanza di personale qualificato o gli oneri amministrativi. I dati statistici sulle piccole imprese a media capitalizzazione sono limitati e manca un approccio coerente per sostenerne la crescita.

    La Commissione intende:

    ·Azione 18: prestare attenzione alle esigenze delle imprese che superano le soglie della definizione di PMI e della più ampia gamma di piccole imprese a media capitalizzazione, e inoltre, entro la fine del 2023:

    a.analizzare l'impatto dell'elevata inflazione e degli incrementi della produttività nel lungo periodo nonché l'interazione con eventuali misure supplementari per le imprese a media capitalizzazione, al fine di innalzare, ove giustificato, le soglie finanziarie dell'attuale definizione di PMI.

    b.elaborare una definizione armonizzata per le piccole imprese a media capitalizzazione;

    c.successivamente, adottare le misure necessarie per rispecchiare una definizione riveduta di PMI nei pertinenti atti legislativi, e

    d.creare un insieme di dati basato sulla definizione di piccole imprese a media capitalizzazione e valutare eventuali misure per sostenere quelle imprese nella loro crescita (compresa la potenziale applicazione in forma adattata di alcune misure a favore delle PMI).

    3.1.11Trasferimento dell'impresa, prevenzione del fallimento e seconda possibilità per gli imprenditori

    Il successo dei trasferimenti di imprese va a vantaggio dell'economia europea e del suo tessuto sociale, in quanto evita perdite di posti di lavoro e salvaguarda l'attività economica. La raccomandazione della Commissione sui trasferimenti di imprese, che affronta i principali aspetti giuridici, fiscali e amministrativi dei trasferimenti di imprese, rimane ancora valida 94 . La Commissione promuove le migliori pratiche nei trasferimenti di imprese sviluppate nell'ambito di diversi progetti finanziati dall'UE 95 o da altri portatori di interessi che lavorano nel settore. Nel 2021 la Commissione ha condotto uno studio sul miglioramento della base di conoscenze comprovate sui trasferimenti di imprese 96 . Inoltre, nella sua proposta di raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo delle condizioni quadro dell'economa sociale 97 , la Commissione ha raccomandato agli Stati membri di assicurare la presenza di un quadro favorevole ai trasferimenti di imprese ai lavoratori dipendenti per costituire cooperative di lavoratori. Considerata l'importanza dei trasferimenti di imprese, la Commissione è pronta a fare un bilancio dei recenti sviluppi occorsi negli Stati membri.

    La Early Warning Europe Mentor Academy 98 svilupperà un programma di apprendimento online per mentori, che potranno sostenere meglio le imprese a rischio di fallimento e aiutare i proprietari di imprese a trasferirle alla generazione successiva.

    Infine, poiché all'incirca il 50 % delle nuove imprese fallisce entro i primi cinque anni di vita 99 , la politica della Commissione in materia di fallimenti sostiene gli imprenditori che sono falliti per garantire che possano ottenere rapidamente una seconda possibilità. La direttiva sulla ristrutturazione e i fallimenti mira a evitare il fallimento e ad aiutare le imprese insolventi a rialzarsi. A metà del 2026 la Commissione presenterà una relazione sull'applicazione e l'impatto delle disposizioni della direttiva. Inoltre, nel 2022, nell'ambito dell'Unione dei mercati dei capitali la Commissione ha proposto una direttiva sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto in materia di insolvenza 100 . La sua caratteristica più innovativa riguarda l'introduzione di una procedura di liquidazione semplificata, rapida ed efficiente in termini di costi per le microimprese. La Commissione incoraggia il co-legislatore a progredire con urgenza su questa proposta. Ciò è essenziale per garantire l'applicazione di procedure di insolvenza più efficaci e consentire quindi un aumento degli investimenti transfrontalieri, anche per le PMI.

    La Commissione intende:

    ·Azione 19: valutare le condizioni quadro per i trasferimenti di imprese negli Stati membri insieme alla rete di rappresentanti nazionali per le PMI entro il secondo trimestre del 2024.

    4Conclusioni

    Le PMI continuano a destreggiarsi in un contesto economico molto incerto. La persistenza dell'inflazione, seppure in calo, continuerà a contrarre il valore aggiunto e l'occupazione, mentre l'incertezza geopolitica manterrà rigide le catene di approvvigionamento.

    Oltre al sostegno al finanziamento, compreso il considerevole sforzo profuso dalla Commissione con un totale di circa 200 miliardi di EUR fino al 2027, è necessario pertanto intensificare il sostegno politico a favore delle PMI facendo leva sulle azioni proposte nella presente comunicazione. Tali azioni si articoleranno attorno alle tre principali sfide operative per le PMI - oneri amministrativi, finanziamenti e competenze - con la prospettiva di conseguire obiettivi molto concreti: istituire un quadro regolamentare favorevole, ridurre gli obblighi di comunicazione, semplificare la tassazione, favorire la liquidità, migliorare l'accesso ai finanziamenti, dotare le PMI delle giuste competenze e sostenerle lungo il loro intero ciclo di vita.

    Come ricordato nella strategia per le PMI della Commissione 101 , l'efficacia delle misure di aiuto e sostegno alle PMI dipende da uno sforzo concertato e da una forte collaborazione fra tutti gli attori – istituzioni dell'UE, autorità nazionali, regionali e locali, PMI, grandi imprese, parti sociali, società civile e investitori. In particolare la Commissione invita gli Stati membri ad applicare il principio del "pensare anzitutto in piccolo" a livello nazionale, regionale e locale.

    Dal canto suo, la Commissione deve attivare tutte le leve che possano facilitare e semplificare la vita alle PMI. Concedere aiuti a breve termine, porre le basi per la loro competitività e resilienza a lungo termine e promuovere un ambiente imprenditoriale equo e propizio per le PMI costituiscono gli assi portanti dell'approccio della Commissione.

    (1)

    Valutazione delle prestazioni delle PMI 2023, https://single-market-economy.ec.europa.eu/smes/sme-strategy/sme-performance-review_it . 

    (2)

    Eurobarometro Flash 486: PMI, start-up, scale-up e imprenditorialità, settembre 2020, https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2244.

    (3)

    Produttività nelle PMI e nelle grandi imprese, OCSE, 2021, https://www.oecd-ilibrary.org/sites/54337c24-en/index.html?itemId=/content/component/54337c24-en .

    (4)

    Eurobarometro Flash 486: PMI, start-up, scale-up e imprenditorialità, settembre 2020, https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2244 .

    (5)

    L'89 % circa delle PMI si sta già attivando per assicurare un uso più efficiente delle risorse, Eurobarometro Flash 498: PMI, efficienza delle risorse e mercati verdi, marzo 2022, https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2287.  

    (6)

    COM(2020) 103 final.

    (7)

    COM(2021) 250 final.

    (8)

      https://ec.europa.eu/economy_finance/recovery-and-resilience-scoreboard/smart.html?lang=it .

    (9)

    Quadro di valutazione del dispositivo per la ripresa e della resilienza, metodologia di inquadramento per pilastro, "Sostegno alle PMI" come area d'intervento primaria o secondaria.

    (10)

    La somma comprende 43 miliardi di EUR nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e un totale di 22 miliardi di EUR nell'ambito delle iniziative di investimento in risposta al coronavirus della politica di coesione e di REACT-EU.

    (11)

    Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato nell'emergenza della COVID-19; quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina redatto dalla Commissione; norme generali modificate sull'esenzione per categoria (regolamento (UE) 2023/1315 della Commissione); proposta di revisione del regolamento sugli aiuti de minimis, https://competition-policy.ec.europa.eu/public-consultations/2022-de-minimis_it .

    (12)

    Nell'ambito della rete Enterprise Europe.

    (13)

      https://single-market-economy.ec.europa.eu/industry/transition-pathways_en .

    (14)

    COM(2023) 148 final. La proposta consentirebbe agli Stati membri di applicare misure di controllo dei prezzi alle PMI e ai consumatori durante le crisi energetiche.

    (15)

    COM(2022) 68 final.

    (16)

    Quasi 700 milioni di EUR del Fondo di investimento CASSINI sono destinati ai fondi di capitale di rischio per investimenti nel settore spaziale, che consentono di mobilitare almeno 1,5 miliardi di EUR di capitale di rischio totale per le start-up e le PMI.

    (17)

     Le PMI stanno inoltre beneficiando di un finanziamento di 1 miliardo di EUR nell'ambito del programma per il mercato unico, stanziato per sostenere il rafforzamento della competitività delle PMI e la loro internazionalizzazione e per canalizzare il sostegno alle PMI attraverso intermediari per le PMI, ad esempio la rete Enterprise Europe e gli Eurocluster, facilitati dalla piattaforma europea di collaborazione tra cluster.

    (18)

     Tutti i nuovi accordi commerciali dell'UE includono capitoli dedicati alle PMI, contenenti in particolare disposizioni per aiutare le PMI a espandere le loro attività con i mercati esteri e al loro interno. Un meccanismo di reclamo ad hoc ( https://trade.ec.europa.eu/access-to-markets/en/content/single-entry-point-0) consente alle PMI di segnalare gli ostacoli all'accesso ai mercati esteri.

    (19)

      https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/stronger-europe-world/global-gateway_it .

    (20)

    COM(2020) 760. Il piano d'azione aiuta le imprese, in particolare le PMI, a sfruttare al meglio le proprie invenzioni e creazioni.

    (21)

    Il regolamento (UE) 2019/1150 ("regolamento P2B") stabilisce norme per la creazione di un contesto commerciale equo, trasparente e prevedibile in particolare per le imprese più piccole e gli operatori sulle piattaforme online.

    (22)

    Valutazione delle prestazioni delle PMI 2023, https://single-market-economy.ec.europa.eu/smes/sme-strategy/sme-performance-review_it .

    (23)

      https://single-market-economy.ec.europa.eu/industry/transition-pathways_it .

    (24)

    Eurobarometro Flash 486: PMI, start-up, scale-up e imprenditorialità, settembre 2020, https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2244 .

    (25)

    Indagine sull'accesso delle imprese ai finanziamenti, SAFE, dicembre 2022, https://single-market-economy.ec.europa.eu/access-finance/data-and-surveys-safe_it .

    (26)

    Ibidem.

    (27)

    Ibidem.

    (28)

    Eurobarometro Flash 529 sull'Anno europeo delle competenze: mancanza di competenze, strategie di assunzione e mantenimento del personale nelle piccole e medie imprese (pubblicato nel settembre 2023).

    (29)

     Direttiva (UE) 2020/285 del Consiglio .

    (30)

     COM(2021) 219 final e https://commission.europa.eu/law/law-making-process/planning-and-proposing-law/better-regulation/better-regulation-guidelines-and-toolbox_it .

    (31)

    La piattaforma Fit for Future è un gruppo di esperti di alto livello che aiuta la Commissione a semplificare la normativa dell'UE e a ridurre i relativi costi superflui, https://commission.europa.eu/law/law-making-process/evaluating-and-improving-existing-laws/refit-making-eu-law-simpler-less-costly-and-future-proof/fit-future-platform-f4f_it .

    (32)

    Ciò fa seguito anche alle proposte della Conferenza sul futuro dell'Europa del 2022 volte a stimolare la competitività delle PMI e a rafforzare il test PMI (proposte 12, 17 e 35).

    (33)

      https://ec.europa.eu/docsroom/documents/55594?locale=it .

    (34)

    Un gruppo di esperti di alto livello degli Stati membri che fornisce consulenza alla Commissione in merito a tutti gli aspetti delle politiche destinate alle PMI, https://single-market-economy.ec.europa.eu/smes/sme-strategy/sme-envoys-network_it .

    (35)

    Tra questi figurano anche i membri di RegWatchEurope, compresi gli organi di vigilanza dei Paesi Bassi, della Finlandia, della Svezia, della Germania, della Danimarca, della Norvegia, della Repubblica ceca e del Regno Unito.

    (36)

    Le prospettive 2021 dell'OCSE per la politica di regolamentazione classificano il sistema "legiferare meglio" della Commissione come il più avanzato per quanto riguarda le consultazioni e le valutazioni dei portatori di interessi e al terzo posto per quanto riguarda le valutazioni d'impatto.

    (37)

    Indagine annuale sugli oneri 2022 – Gli sforzi dell'Unione europea di semplificazione della legislazione, settembre 2023.

    (38)

    2020/C 447/01.

    (39)

    SWD(2023) 277 final.

    (40)

    COM(2021) 206 final.

    (41)

    COM(2023) 442 final.

    (42)

    https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say-simplify_it.

    (43)

     Il principio "pensare anzitutto in piccolo" è stato definito nello "Small Business Act" (SBA) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52008DC0394 e ulteriormente sviluppato nel riesame di quest'ultimo https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex%3A52011DC0078 .

    (44)

    Altri organi pertinenti per le PMI come l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia.

    (45)

    Le buone pratiche comprendono lo strumento digitale di valutazione dei rischi sviluppato dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, lo strumento di valutazione della maturità in materia di cibersicurezza per le PMI dell'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza o il portale dedicato agli imprenditori dell'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale.

    (46)

    COM(2018) 1724. Accessibile attraverso il portale Your Europe: https://europa.eu/youreurope/index_it.htm .

    (47)

    COM(2023) 501 final.

    (48)

    COM(2023) 177 final.

    (49)

     Cfr. la relativa valutazione d'impatto, SWD(2023) 178 final. 

    (50)

    Il BRIS collega tutti i registri nazionali e mette a disposizione del pubblico informazioni relative a circa 20 milioni di società e succursali.

    (51)

      https://ec.europa.eu/solvit/what-is-solvit/index_it.htm ; nel marzo 2023 la Commissione ha proposto un parametro di riferimento per SOLVIT che prevede la risoluzione entro 12 mesi di almeno il 90 % dei casi in ciascuno Stato membro.

    (52)

    Decisione (UE) 2022/2481 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030.

    (53)

    https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/activities/testing-and-experimentation-facilities.

    (54)

    COM(2023) 168 final

    (55)

    Se ben concepiti, i costi legati agli obblighi di comunicazione sono ampiamente compensati dai benefici che arrecano, ad esempio con il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico o la vigilanza del settore finanziario e il mantenimento della stabilità finanziaria. Tali obblighi sono inseriti non soltanto nella legislazione primaria, ma anche negli atti delegati o di esecuzione o persino in disposizioni operative.

    (56)

      Revisione del quadro dell'UE per la gestione delle crisi bancarie e l'assicurazione dei depositi ; norme tecniche di attuazione per la comunicazione e l'informativa delle imprese di assicurazione e di riassicurazione ; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 223/2009 relativo alle statistiche europee ; riesame della governance economica-semplificazione della comunicazione ; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui detergenti e i tensioattivi ; codice doganale dell'Unione ; quadro normativo generale sui farmaci; diverse iniziative in fase di preparazione o proposte nel settore dei trasporti, quali la direttiva sui trasporti combinati , un quadro giuridico armonizzato per la capacità dell'infrastruttura ferroviaria e la gestione del traffico e l'abolizione dei corridoi per il trasporto di merci su ferrovia nell'ambito del pacchetto volto a rendere più ecologico il trasporto di merci , le revisioni dei pesi e delle dimensioni (cfr. il pacchetto volto a rendere più ecologico il trasporto di merci) nonché delle direttive sul controllo da parte dello Stato di approdo , e così via.

    (57)

    La prima serie di principi europei di rendicontazione di sostenibilità (COM(2023) 5303 final) ha ridotto significativamente gli oneri di comunicazione rispetto al parere tecnico ricevuto dall'EFRAG. La Commissione ha ampliato il principio che prevede la comunicazione di sole informazioni rilevanti, ha lanciato una serie di termini di introduzione graduale e ha reso volontari alcuni obblighi di informativa.

    (58)

    Articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088 (GU L 198 del 22.6.2020, pag. 13).

    (59)

    Per ulteriori dettagli consultare la relazione sulla valutazione d'impatto sui ritardi di pagamento, pubblicata in parallelo alla presente comunicazione.

    (60)

    Nell'ottica di tali obiettivi la Commissione ha avviato, di recente, diverse procedure di infrazione in materia di ritardi di pagamento, https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/inf_23_1808 .

    (61)

    Inclusi i finanziamenti messi a disposizione delle PMI attraverso gli strumenti seguenti (stime dei servizi della Commissione): InvestEU (6,9 miliardi di EUR dall'ambito di intervento relativo alle PMI e ulteriori 0,82 miliardi di EUR dall'ambito di intervento relativo agli investimenti sociali e alle competenze), dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) (45,2 miliardi di EUR), CEI (10 miliardi di EUR), Cassini (0,7 miliardi di EUR), pilastro PMI nell'ambito del programma relativo al mercato unico (1 miliardo di EUR), Fondo per le PMI per la protezione della proprietà intellettuale (0,08 miliardi di EUR), programma Europa digitale (0,7 miliardi di EUR), Fondo europeo per la difesa (oltre 0,2 miliardi di EUR), Programma spaziale europeo (1 miliardo di EUR), Connettività sicura - IRIS2 (0,72 miliardi di EUR), Orizzonte Europa (15 miliardi di EUR), Fondo per una transizione giusta (4,8 miliardi di EUR), Europa creativa (2,3 miliardi di EUR), Fondo europeo di sviluppo regionale (38,71 miliardi di EUR), iniziative di investimento in risposta al coronavirus della politica di coesione e REACT-EU (22 miliardi di EUR), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (30 miliardi di EUR), Fondo di coesione (0,05 miliardi di EUR), Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (2,52 miliardi di EUR), programma LIFE (0,13 miliardi di EUR), meccanismo per collegare l'Europa (0,2 miliardi di EUR), Fondo per l'innovazione (0,17 miliardi di EUR), Fondo sociale europeo Plus (0,82 miliardi di EUR), nuova agenda europea per l'innovazione nei settori dell'accesso ai finanziamenti (45 miliardi di EUR) e dedicati a imprese start-up ad elevatissimo contenuto tecnologico, PMI e piccole imprese a media capitalizzazione.

    (62)

    Dei vari strumenti finanziari disponibili per le PMI nel corso del precedente quadro finanziario pluriennale (periodo 2014-2020), lo strumento di garanzia dei prestiti del programma COSME ha permesso da solo di erogare 68 miliardi di EUR di finanziamenti a favore di quasi 900 000 PMI, contribuendo alla creazione o al mantenimento di oltre quattro milioni di posti di lavoro.

    (63)

      https://single-market-economy.ec.europa.eu/access-finance/investeu/investeu-fund-sme-window_it .

    (64)

    COM(2023) 335 final.

    (65)

    Tramite una modifica degli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" a norma del regolamento (UE) 2021/241. Ciò agevolerà anche l'assegnazione di risorse a InvestEU a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

    (66)

     Tale disposizione non pregiudica l'obbligo secondo cui gli strumenti finanziari e le garanzie di bilancio dell'Unione siano coerenti con le norme in materia di aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 209, paragrafo 2, lettera c), del regolamento finanziario.

    (67)

      https://www.fi-compass.eu.

    (68)

      https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_22_7348 .

    (69)

    COM(2022) 760 final.

    (70)

    COM(2017) 572 final. Nel 2020 e 2021 la Commissione ha pubblicato due studi sulla partecipazione delle PMI agli appalti pubblici: https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/eec8227c-ecc4-11ea-b3c6-01aa75ed71a1 e https://ec.europa.eu/docsroom/documents/46111/attachments/1/translations/en/renditions/native . Nel 2023 sono stati pubblicati due opuscoli per promuovere la partecipazione delle start-up agli appalti pubblici: https://ec.europa.eu/docsroom/documents/54254 , https://ec.europa.eu/docsroom/documents/54276 .

    (71)

     Relazione di attività 2023 dell'OCSE sulla piattaforma per il finanziamento delle PMI ai fini della sostenibilità (pag. 6), https://www.oecd.org/cfe/smes/SME%20activity-report-2023.pdf .

    (72)

    In tempi recenti tramite la comunicazione della Commissione "Un quadro della finanza sostenibile che sia efficace sul campo" del giugno 2023 (COM(2023) 317 final), che invoca la necessità di inclusività, utilizzabilità e proporzionalità di tale quadro per consentire alle PMI di ottenere finanziamenti per la loro transizione verso la sostenibilità.

    (73)

    Raccomandazione (UE) 2023/1425 della Commissione sull'agevolazione dei finanziamenti per la transizione verso un'economia sostenibile.

    (74)

    Richiesta di un parere sui prestiti e le ipoteche verdi presentata dalla Commissione all'ABE nel novembre 2022.

    (75)

    COM(2020) 274 final.

    (76)

    Piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, approvato dai capi di Stato o di governo nel 2020, https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1607&langId=en .

    (77)

    COM(2023) 205 final e COM(2023) 206 final.

    (78)

    https://education.ec.europa.eu/focus-topics/digital-education/action-plan/action-9? .

    (79)

    Raccomandazione 2020/C 417/01 del Consiglio.

    (80)

      https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1501&langId=it .

    (81)

    Il patto incoraggia anche la formazione di partenariati a livello regionale per sostenere l'aggiornamento e la riqualificazione della forza lavoro, compresa la forza lavoro delle PMI. In base ai risultati di un'indagine, sin dalla sua istituzione nel 2020, grazie agli sforzi congiunti dei membri del patto si stima che siano stati raggiunti almeno due milioni di persone. Inoltre i membri hanno effettuato un investimento aggregato di quasi 160 milioni di EUR in attività di aggiornamento e riqualificazione. https://pact-for-skills.ec.europa.eu/index_it . 

    (82)

    https://www.erasmus-entrepreneurs.eu/.

    (83)

    https://eismea.ec.europa.eu/programmes/european-innovation-ecosystems/women-techeu_en.

    (84)

    COM(2011) 78 final.

    (85)

    COM(2016) 733 final.

    (86)

      https://startupnationsstandard.eu/files/SNS-declaration.pdf .

    (87)

    In linea con la direttiva (UE) 2019/1151 e la proposta COM(2023) 177 final.

    (88)

    COM(2021) 778 final.

    (89)

    Ultima valutazione SWD(2021) 280 final.

    (90)

    SWD(2021) 280 final.

    (91)

    Studio per mappare, misurare e illustrare il panorama delle imprese europee a media capitalizzazione, 2022, https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/ad5fdad5-6a33-11ed-b14f-01aa75ed71a1 .

    (92)

    COM(2023) 1711.

    (93)

    Regolamento (UE) 2023/1315 della Commissione.

    (94)

    COM 94/1069/CE. In particolare la Commissione ha proposto incentivi fiscali mirati, quali la riduzione condizionale delle tasse di successione o di donazione nelle successioni familiari, dilazioni fiscali condizionali o aiuti fiscali al reinvestimento, o specifici incentivi fiscali per incoraggiare la cessione dell'impresa ai dipendenti – con l'obiettivo di garantire che le tasse sulla cessione non pregiudichino la sopravvivenza dell'impresa.

    (95)

      https://single-market-economy.ec.europa.eu/smes/supporting-entrepreneurship/transfer-businesses_it .

    (96)

      https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/fdfae129-69bb-11eb-aeb5-01aa75ed71a1 .

    (97)

     COM(2023) 316 final.

    (98)

      https://www.earlywarningeurope.eu/mentor-academy .

    (99)

    COM(2012) 795 final.

    (100)

    COM(2022) 702 final.

    (101)

    COM(2020) 103 final.

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