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Document 52023DC0165

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche a sostegno della duplice transizione

    COM/2023/165 final

    Bruxelles, 16.3.2023

    COM(2023) 165 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche a sostegno della duplice transizione





    I.Introduzione

    L'UE ha avviato una trasformazione industriale ambiziosa per realizzare le transizioni verde e digitale. La garanzia di un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche è al centro delle priorità politiche dell'Unione per la duplice transizione. È inoltre essenziale per aumentare le capacità di sicurezza nei settori della difesa e dello spazio 1 .

    Lo studio prospettico pubblicato dalla Commissione analizza il fabbisogno futuro di materie prime critiche dell'UE e le potenziali strozzature della catena di approvvigionamento in relazione a tecnologie e settori strategici fondamentali. Lo studio prevede un aumento senza precedenti della domanda di materiali essenziali affinché la duplice transizione dia i suoi frutti. Secondo le previsioni, ad esempio, la domanda di terre rare per le turbine eoliche onshore e offshore aumenterà di 4,5 volte entro il 2030 e di 5,5 volte entro il 2050, mentre le batterie che alimentano i veicoli elettrici comporteranno un aumento della domanda di litio pari a 11 volte entro il 2030 e a 17 volte entro il 2050. Dall'analisi emerge inoltre la forte dipendenza dell'UE da un numero molto limitato di fornitori in diverse fasi delle catene di approvvigionamento di tutte le tecnologie strategiche e, per quanto riguarda alcune di esse, lungo l'intera catena del valore.

    Se la domanda di materie prime critiche non è mai stata così elevata e potrebbe aumentare anche di dieci volte nel prossimo decennio, l'offerta si confronta invece con un aumento dei rischi e delle sfide di natura geopolitica, ambientale e sociale.

    L'industria delle materie prime critiche è complessa e taluni tipi di progetti sono considerati investimenti ad alto rischio, in particolare nelle fasi di esplorazione ed estrazione. Oltre ai fattori geologici, le barriere all'ingresso sono elevate e i costi del capitale e i rischi correlati sono ingenti. Segnatamente la lunghezza e l'incertezza delle procedure di autorizzazione costituiscono un deterrente importante. Il tempo che intercorre tra l'avvio di un progetto e la disponibilità dei materiali sul mercato può essere molto lungo.

    La produzione della maggior parte delle materie prime critiche è fortemente concentrata nelle mani di pochi fornitori e l'UE dipende in misura notevole dalle importazioni. Dipendenze eccessive da singoli fornitori potrebbero perturbare intere catene di approvvigionamento, considerando in particolare che, in un contesto di crescente concorrenza a livello mondiale, il ricorso alle restrizioni all'esportazione e ad altre misure che limitano il commercio diviene sempre più frequente. L'aggressione illegale della Russia nei confronti dell'Ucraina ha messo in luce come fornitori inaffidabili possano sfruttare tali dipendenze a proprio vantaggio e utilizzarle come arma.

    L'UE non è la sola ad affrontare le suddette sfide. Il passaggio a un'economia digitale e a zero emissioni nette costituisce un interesse condiviso della comunità mondiale. Paesi come la Cina, il Giappone, gli Stati Uniti o la Corea del Sud hanno adottato misure volte a garantire i loro approvvigionamenti e a trasformare e raffinare le materie prime critiche nell'ottica di ridurre le proprie dipendenze strategiche. I paesi ricchi di risorse e che producono materie prime critiche si stanno inoltre adoperando per attrarre partner con cui lavorare allo sviluppo sostenibile di catene del valore delle materie prime critiche a livello locale.

    L'iniziativa "materie prime" della Commissione 2 ha definito già nel 2008 una strategia per affrontare la questione dell'accesso alle materie prime nell'UE. Sulla base di tale iniziativa, nell'ambito del piano d'azione del 2020 3 sono state presentate azioni concrete per rafforzare la resilienza e l'autonomia strategica aperta dell'Unione 4 . Nel piano REPowerEU, la strategia UE di mobilitazione esterna per l'energia ha proposto azioni concrete per garantire l'accesso alle materie prime critiche affinché la transizione energetica possa progredire 5 .

    Ora però la situazione è cambiata e sono necessari ulteriori sforzi. La Commissione propone pertanto di adottare un approccio globale, incrementando e accelerando l'approvvigionamento di materie prime primarie e secondarie nell'UE. Attraverso intese internazionali rafforzate, l'Unione collaborerà con i propri partner per diversificare e integrare le catene di approvvigionamento e del valore sostenibili. Nell'ottica di instaurare relazioni a lungo termine reciprocamente vantaggiose con i paesi ricchi di risorse, l'UE si adopererà per creare partenariati proficui per tutte le parti coinvolte e che siano pienamente complementari con la strategia Global Gateway. Sebbene tali partenariati abbiano l'obiettivo di contribuire alla diversificazione della catena di approvvigionamento delle materie prime dell'Unione, essi dovrebbero anche rafforzare la sostenibilità e il valore aggiunto della produzione nei paesi partner in via di sviluppo ed emergenti che sono ricchi di risorse.

    L'UE dovrebbe sfruttare al meglio le proprie riserve e realizzare attività di esplorazione, estrazione, raffinazione, trasformazione e riciclaggio a livello interno, nel pieno rispetto degli ecosistemi ambientali. Ciò consentirà all'Europa di rafforzare le proprie capacità industriali in modo aperto e favorevole al commercio, attenendosi a rigorose norme ambientali e sociali, creando posti di lavoro di qualità, stimolando la crescita e aumentando nel contempo la propria autonomia strategica aperta.

    In linea con il piano d'azione per l'economia circolare del 2020 6 , l'UE sta intensificando la propria azione volta a promuovere l'uso efficiente delle risorse e a passare da un'economia lineare a un'economia circolare, concentrandosi sulla progettazione ecocompatibile, sul riciclaggio e sulla sostituzione, al fine di rendere i prodotti il più efficienti possibile sotto il profilo energetico e delle risorse. Ciò contribuirà alla riduzione del fabbisogno di materie prime critiche senza compromettere la disponibilità, le prestazioni e l'accessibilità economica dei prodotti, nonché al riciclaggio delle materie prime e al loro riutilizzo in nuovi prodotti.

    Tuttavia l'UE non sarà mai autosufficiente per quanto riguarda l'approvvigionamento di materie prime critiche e continuerà a fare affidamento sulle importazioni per la maggior parte del proprio consumo.

    L'Unione deve quindi rafforzare il proprio impegno a livello mondiale, sviluppare e diversificare gli investimenti, la produzione e il commercio con partner affidabili, adoperandosi nel contempo per ridurre la propria dipendenza da forniture altamente concentrate e far fronte alle vulnerabilità che ne derivano. L'UE perseguirà tali obiettivi in collaborazione con paesi terzi per garantire partenariati reciprocamente vantaggiosi che promuovano il loro sviluppo economico in modo sostenibile, creando nel contempo catene del valore sicure, resilienti, economicamente accessibili e sufficientemente diversificate per l'Unione. Ciò è anche nell'interesse dei partner dell'UE, in quanto rafforza il valore aggiunto dell'Unione nel partenariato. Ad esempio, in caso di perturbazioni nei paesi partner, una maggiore capacità dell'UE le consentirebbe di sostenere meglio i suoi partner e di attenuare eventuali difficoltà di approvvigionamento a livello mondiale.

    Le iniziative dell'Unione in materia di materie prime critiche riflettono l'ambizione sopra descritta e si basano su tre pilastri che si sostengono a vicenda:

    1)sviluppare la catena del valore delle materie prime critiche nell'UE;

    2)incentivare la diversificazione dell'approvvigionamento e creare partenariati reciprocamente vantaggiosi a sostegno della produzione mondiale; 

    3)promuovere l'approvvigionamento sostenibile e favorire la circolarità.

    II.Sviluppare la catena del valore delle materie prime critiche nell'UE

    II.1. Un regolamento dedicato alle materie prime critiche

    Il regolamento 7 proposto stabilisce l'obiettivo generale di garantire l'accesso dell'UE a un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche e contiene misure volte a rafforzare le capacità dell'Unione lungo tutta la catena del valore. Onde garantire che le misure stabilite nel regolamento si concentrino sui materiali più pertinenti, è stato stilato un elenco di materie prime strategiche. Nel regolamento figurano misure da introdurre lungo tutta la catena del valore affinché entro il 2030 la capacità dell'UE possa approssimarsi o equivalere almeno al 10 % della domanda interna di materie prime critiche per quanto riguarda le attività minerarie ed estrattive (ove le riserve dell'Unione lo consentano), almeno al 40 % per quanto concerne la trasformazione e la raffinazione e almeno al 15 % in relazione al riciclaggio. Tali livelli, se raggiunti, contribuirebbero in modo significativo agli sforzi di diversificazione necessari affinché entro il 2030 non oltre il 65 % del consumo annuo dell'Unione di ciascuna materia prima strategica in qualsiasi fase pertinente della trasformazione provenga da un unico paese terzo.

    Gli elenchi proposti di materie prime critiche e strategiche 8 allegati al regolamento saranno riesaminati e, se necessario, aggiornati almeno ogni quattro anni e orienteranno l'azione dell'UE. Il primo passo per lo sviluppo di una capacità interna dell'Unione consiste nel comprendere meglio quali sono le risorse disponibili, elaborando programmi di esplorazione da attuare almeno ogni cinque anni nell'UE e aggiornando le conoscenze geologiche esistenti.

    La catena del valore delle materie prime strategiche dell'Unione verrà rafforzata selezionando e attuando progetti strategici che riguarderanno tutte le sue fasi, compreso il riciclaggio, e che contribuiranno ad aumentare la capacità dell'UE. I progetti strategici beneficeranno in particolare di procedure di autorizzazione razionalizzate e potranno essere realizzati anche in paesi terzi.

    Alcuni Stati membri hanno già riesaminato e modernizzato i rispettivi quadri normativi relativi alle materie prime, alle attività minerarie e al rilascio di autorizzazioni. La Commissione esorta tutti gli Stati membri a valutare se i loro quadri nazionali e subnazionali necessitino di aggiornamenti per sostenere una catena del valore delle materie prime critiche sicura e sostenibile. Gli Stati membri sono incoraggiati ad aumentare l'efficienza delle procedure di autorizzazione dei progetti riguardanti le materie prime critiche, anche quando non sono considerati progetti strategici. Sono inoltre invitati ad adottare programmi nazionali volti ad aumentare la circolarità delle catene del valore delle materie prime critiche, anche per quanto riguarda il recupero delle materie prime critiche dai rifiuti generati dalle attività minerarie.

    Gli Stati membri possono inoltre adottare misure di formazione e miglioramento del livello delle competenze del loro personale amministrativo ai fini della razionalizzazione delle procedure di autorizzazione, sfruttando le opportunità offerte dall'UE a sostegno delle capacità amministrative, come ad esempio lo strumento di sostegno tecnico 9 . Occorre inoltre prendere in considerazione altre misure per migliorare le capacità amministrative, come il ricorso a strumenti digitali e la razionalizzazione dei flussi di lavoro. Per facilitare lo scambio di informazioni, gli Stati membri potrebbero creare piattaforme volontarie per le autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni, illustrando le migliori pratiche o fornendo assistenza tecnica.

    Sono necessari sforzi costanti per rispondere alle preoccupazioni riguardanti la sensibilizzazione del pubblico e l'accettazione da parte dello stesso. A far fronte a tali sfide possono contribuire processi di consultazione pubblica efficienti e completi e una comunicazione trasparente e costante con le parti interessate, compresi i popoli indigeni, e con il pubblico in generale, se del caso.

    Il regolamento istituisce inoltre un meccanismo per coordinare il monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche. La Commissione effettuerà insieme agli Stati membri prove di stress sulle catene di approvvigionamento delle materie prime strategiche.

    Il regolamento prevede misure volte ad attenuare i rischi per l'approvvigionamento che potrebbero incidere sul corretto funzionamento del mercato unico, anche coordinando le scorte strategiche di materie prime strategiche e agevolando azioni a livello dell'Unione, come ad esempio l'acquisto congiunto di materie prime strategiche. L'adozione di tali misure sarà strettamente coordinata con l'esecuzione di analisi prospettiche e valutazioni dettagliate delle catene di approvvigionamento delle tecnologie da parte della Commissione.

    Un comitato che riunirà le migliori competenze disponibili in seno alla Commissione europea e negli Stati membri avrà la responsabilità di analizzare e monitorare i mercati, valutare i rischi, fornire consulenza sulle strategie di attenuazione, fornire assistenza nell'ambito dei progetti strategici, agevolare la costituzione di scorte strategiche e tenere discussioni periodiche sui partenariati strategici.

    II.2. Sostegno finanziario

    I progetti strategici necessiteranno inoltre di risorse finanziarie adeguate. Nel rispetto delle norme in materia di concorrenza, il regolamento propone che gli Stati membri, la Commissione e le istituzioni finanziarie competenti si riuniscano per discutere delle fonti di finanziamento private, degli strumenti finanziari e dei fondi dell'UE esistenti e per agevolare la conclusione di accordi di off-take.

    La Commissione collaborerà con i partner esecutivi di InvestEU per individuare modalità che consentano di incrementare il sostegno agli investimenti, in linea con gli obiettivi comuni stabiliti nel regolamento (UE) 2021/523 10 e nel regolamento, anche attraverso l'istituzione di operazioni di finanziamento misto. Il polo di consulenza InvestEU può contribuire alla realizzazione di progetti validi. A tali fine sono essenziali investimenti privati da parte delle imprese, degli investitori finanziari e degli acquirenti nell'ambito degli accordi di off-take. 

    A norma del regolamento sulla tassonomia 11 , alla Commissione è conferito il potere di stilare un elenco di attività ecosostenibili, definendo mediante atti delegati criteri di vaglio tecnico per ciascun obiettivo ambientale. Facendo seguito all'imminente adozione di un nuovo atto delegato in materia ambientale che riguarderà il riciclaggio, la Commissione chiederà alla piattaforma sulla finanza sostenibile 2.0 di elaborare, sulla base del lavoro avviato nell'ambito della piattaforma 1.0, criteri tassonomici per le attività minerarie e di raffinazione che saranno esaminati e successivamente adottati dalla Commissione.

    Da soli, i finanziamenti privati potrebbero non essere sufficienti e, per garantire l'efficace attuazione dei progetti lungo la catena del valore delle materie prime critiche, potrebbe essere necessario un sostegno pubblico, anche sotto forma di aiuti di Stato. Per quanto riguarda le risorse nazionali, il quadro normativo in materia di aiuti di Stato prevede ampie possibilità per stimolare gli investimenti privati e attuare efficacemente i progetti relativi alle materie prime critiche. Inoltre la Commissione ha recentemente adattato norme in materia di aiuti di Stato che offrono agli Stati membri maggiore flessibilità per quanto riguarda la concessione degli aiuti, anche in relazione alla produzione e al riciclaggio delle materie prime critiche legate alle principali tecnologie a zero emissioni nette. L'obiettivo è accelerare e snellire ulteriormente il processo, semplificare i calcoli e le procedure e velocizzare l'approvazione, limitando nel contempo le distorsioni del mercato unico e preservando gli obiettivi di coesione.

    La Commissione intende:

    Øcollaborare con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e altri partner esecutivi di InvestEU per individuare modalità che consentano di incrementare il sostegno agli investimenti nella catena di approvvigionamento delle materie prime critiche, anche istituendo operazioni di finanziamento misto, incoraggiandoli a sviluppare competenze interne per promuovere il finanziamento di investimenti nelle materie prime e analizzando gli ostacoli agli investimenti nel settore;

    Øchiedere alla piattaforma sulla finanza sostenibile 2.0 di elaborare criteri tassonomici per le attività minerarie e di raffinazione.

    II.3. Normazione

    Nel febbraio 2023 la Commissione ha adottato il programma di lavoro annuale dell'Unione per la normazione europea. Una delle sue priorità strategiche è l'elaborazione di norme europee per l'esplorazione, l'estrazione, la raffinazione e il riciclaggio delle materie prime critiche, rafforzando la catena del valore dell'UE e la sua resilienza. È inoltre necessario che i requisiti tecnici per il trattamento delle materie prime critiche, compresi il recupero, il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, siano sostenuti da interventi di normazione, garantendo in tal modo un'applicazione coerente delle norme tecniche in tutta l'UE.

    A livello internazionale, la normazione europea si inserisce in un contesto globale sempre più competitivo. Gli esperti e gli enti nazionali di normazione europei forniscono già importanti contribuiti al lavoro dell'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO) e dovrebbero assumere un ruolo ancora più attivo nelle attività correlate di normazione internazionale, al fine di garantire che le norme tecniche internazionali sulle materie prime critiche rispecchino i principi e i valori dell'UE alla base della pertinente normativa dell'Unione e gli impegni internazionali. La Commissione agevolerà lo scambio e il coordinamento tra gli Stati membri, gli enti di normazione dell'UE e le industrie dell'Unione ai fini della condivisione di risorse a sostegno dei processi di normazione internazionale.

    In linea con la strategia di normazione dell'UE e con il programma di lavoro dell'Unione per la normazione europea, la Commissione intende:

    Øgarantire che il forum ad alto livello sulla normazione europea comprenda anche un filone di lavoro specifico sulle materie prime critiche, in quanto componente essenziale di un mercato unico resiliente;

    Øfavorire l'elaborazione di norme europee riguardanti i processi industriali legati alle materie prime critiche che vengono utilizzati nell'ambito della duplice transizione, anche per quanto riguarda le attività circolari.

    II.2. Sviluppo delle competenze necessarie

    Come sottolineato nell'agenda per le competenze del 2020, per rimanere competitiva l'UE necessita di una forza lavoro che possiede le competenze appropriate per affrontare le transizioni verde e digitale. Non è possibile creare solide catene del valore delle materie prime critiche in Europa senza lo sviluppo di opportune competenze (geologi, metallurgisti, ingegneri meccanici, operatori minerari, selezionatori, riciclatori e anche professionisti delle tecnologie avanzate rilevanti per il settore ecc.). La trasformazione delle competenze, a fronte della quale la circolarità assumerà un ruolo più significativo, ad esempio, nella catena del valore delle batterie e nella loro trasformazione, sta rendendo sempre più evidente la necessità di misure di riqualificazione. Oltre alle misure orizzontali stabilite nell'agenda per le competenze del 2020, la realizzazione di solide catene del valore delle materie prime critiche nell'UE richiederà politiche settoriali specifiche in materia di competenze.

    Gli Stati membri sono vivamente incoraggiati a utilizzare gli strumenti di finanziamento dell'UE disponibili, quali il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il meccanismo per una transizione giusta per sostenere le misure di istruzione e formazione volte a migliorare il livello delle competenze della forza lavoro lungo la catena del valore delle materie prime critiche, facendo fronte alle carenze di talenti individuate nelle regioni dell'UE 12 . Anche l'iniziativa per i talenti deep tech, iscritta nel bilancio nell'ambito della nuova agenda europea per l'innovazione, contribuirà alla necessaria trasformazione delle competenze con un programma pionieristico che mira a formare un milione di persone nei settori europei a contenuto tecnologico estremamente avanzato nei prossimi tre anni.

    La Commissione intende:

    Øistituire un partenariato su vasta scala riguardante le materie prime critiche insieme ai portatori di interessi e alle autorità pubbliche nell'ambito del patto dell'UE per le competenze, con l'obiettivo di realizzare attività di istruzione e formazione di successo lungo l'intera catena del valore;

    Øproporre l'istituzione di un'accademia delle materie prime nell'ambito delle accademie dell'industria a zero emissioni nette, per sviluppare e offrire programmi di formazione e istruzione volti alla riqualificazione e al miglioramento del livello delle competenze della forza lavoro ai fini dell'ampliamento della catena del valore delle materie prime critiche in Europa.

    II.6. Ricerca e innovazione

    Nella catena del valore delle materie prime critiche la ricerca e l'innovazione sono essenziali per sviluppare conoscenze, soluzioni innovative e processi altamente sostenibili per l'esplorazione, l'estrazione, la trasformazione, la raffinazione, il riciclaggio, la progettazione efficiente sotto il profilo delle risorse, l'uso e la sostituzione. Ad esempio, nei generatori eolici i magneti permanenti realizzati con terre rare potrebbero essere sostituiti con altri componenti, come i generatori sincroni multipolari. Analogamente, i metalli del gruppo del platino utilizzati come catalizzatori nelle celle a combustibile potrebbero essere parzialmente o totalmente sostituiti con altri metalli quali nitruri, carburi o calcogenuri. Lo sviluppo di materiali avanzati svolge un ruolo importante, in particolare nella sostituzione delle materie prime critiche. Le norme future dovrebbero tenere conto anche dei risultati della ricerca in tali settori.

    Ciascuna delle suddette fasi della catena del valore presenta sfide connesse agli eventi geologici, alle caratteristiche di mineralizzazione, alle proprietà chimiche, alle applicazioni e alle prestazioni energetiche, ambientali e sociali. A tale riguardo è necessario condurre attività di ricerca sia sulle materie prime critiche sia su quelle non critiche, in modo da far fronte alle sfide sul versante dell'offerta e attenuare l'aumento della domanda nell'UE. Le azioni intraprese in tutte le suddette fasi della catena del valore diversificheranno l'approvvigionamento dell'Unione e ne garantiranno la sostenibilità.

    Nell'ambito del programma di lavoro di Orizzonte Europa (2021-2024), l'UE ha iscritto nel bilancio progetti in materia di esplorazione, estrazione, trasformazione e riutilizzo, riciclaggio e recupero per un importo di 470 milioni di EUR.

    La Commissione intende:

    Ørafforzare la diffusione e lo sfruttamento dei progressi compiuti e dei risultati emergenti nel campo della ricerca e dell'innovazione attraverso il Consiglio europeo per l'innovazione e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, in linea con la nuova agenda europea per l'innovazione;

    Øpresentare un piano d'azione coordinato con gli Stati membri sui materiali avanzati, che riguardi anche la sostituzione delle materie prime critiche, al fine di garantire livelli di investimento nelle attività di ricerca e innovazione che siano commisurati alle sfide;

    Øelaborare un piano strategico di attuazione, attraverso il forum delle parti interessate esistente, che orienterà le priorità dell'UE in materia di ricerca e innovazione nei prossimi anni.

    III.Incentivare la diversificazione dell'approvvigionamento e creare partenariati reciprocamente vantaggiosi a sostegno della produzione mondiale

    L'UE continuerà a fare affidamento sulle importazioni di materie prime per realizzare la duplice transizione e per aumentare le proprie capacità di difesa. L'Unione sta già lavorando attivamente a un'ampia gamma di strumenti per agevolare il commercio, gli investimenti e la cooperazione al fine di creare opportunità a livello mondiale, aumentando in tal modo la sicurezza dell'approvvigionamento e l'accessibilità economica delle materie prime critiche. Date le sfide attuali, per avere un impatto concreto gli strumenti dovrebbero essere attuati contemporaneamente ai paesi partner interessati. Occorre individuare sinergie tra i vari strumenti disponibili per garantire un approccio coerente e ottenere risultati efficaci nel più breve tempo possibile, in particolare attraverso la strategia Global Gateway e la sua attuazione, facendo leva sugli strumenti finanziari e strategici dell'UE e dei suoi Stati membri. Il coordinamento rafforzato di tutte le azioni internazionali dell'Unione sarà garantito attraverso la creazione di un gruppo di lavoro dedicato alle azioni esterne per le materie prime critiche in collaborazione con le pertinenti strutture esistenti, in particolare quelle correlate al Global Gateway.

    III.1. Il club per le materie prime critiche: collaborare con i partner interessati

    L'accesso a un approvvigionamento di materie prime critiche sicuro, sostenibile e a prezzi abbordabili è una questione importante per molti partner e un tema chiave in numerosi consessi intergovernativi (come il G7, il G20, l'Agenzia internazionale per l'energia e l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili) o nell'ambito di iniziative quali il partenariato per la sicurezza dei minerali 13 o partenariati strategici con paesi terzi. La cooperazione internazionale è inoltre essenziale per contrastare la posizione dominante di alcuni soggetti sul mercato e per affrontare la sfida della sostenibilità.

    L'UE dovrebbe integrare e sviluppare le suddette varie azioni al fine di istituire un club per le materie prime critiche che riunisca i paesi consumatori e i paesi ricchi di risorse, con l'obiettivo di promuovere un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche. L'Unione dovrebbe collaborare con i partner per promuovere un approvvigionamento di materie prime critiche affidabile, basato sul commercio, trasparente e rispettoso dell'ambiente. In particolare, il club per le materie prime critiche dovrebbe favorire investimenti sostenibili nei paesi produttori e consentire loro di risalire la catena del valore.

    Il club sarebbe aperto alle parti che condividono gli stessi principi e che sono interessate e disponibili a sviluppare le seguenti azioni, sulla base di un insieme di principi concordati:

    ·rafforzare il monitoraggio dell'evoluzione del mercato e la condivisione delle conoscenze;

    ·intensificare gli sforzi di esplorazione;

    ·promuovere un contesto favorevole agli investimenti sostenibili;

    ·ridurre i tempi necessari per portare i progetti di investimento sul mercato;

    ·agevolare l'accesso al mercato attraverso la cooperazione normativa;

    ·lavorare insieme per promuovere i diritti dei lavoratori e le pratiche socialmente responsabili nelle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche;

    ·incentivare un'economia circolare e sostenibile che operi a livello transfrontaliero e promuovere capacità di riciclaggio di alta qualità;

    ·stimolare l'innovazione nel settore per sbloccare nuove forniture;

    ·adottare un approccio efficiente e coordinato alla preparazione e alla risposta alle crisi.

    La Commissione avvierà discussioni con i potenziali partner interessati alla creazione del club. I negoziati tra l'UE e gli Stati Uniti per la conclusione di un accordo mirato sui minerali critici, annunciati il 10 marzo 2023, gettano le basi per lavorare a un club per le materie prime critiche più ampio e generale.

    La Commissione intende:

    Øistituire un club per le materie prime critiche insieme ai propri partner per rafforzare le catene di approvvigionamento e diversificare l'approvvigionamento, nonché dialogare con tutti i potenziali partner per creare tale alleanza.

    III.2. Accordi commerciali e di investimento che definiscono il quadro di riferimento e varo degli accordi di seconda generazione sull'agevolazione degli investimenti sostenibili

    Il 9 dicembre 2022 l'Unione ha concluso i negoziati per la modernizzazione dell'accordo di associazione vigente tra l'UE e il Cile. L'accordo contiene un capitolo dedicato all'energia e alle materie prime, che contribuirà a migliorare l'accesso a investimenti sostenibili in materie prime critiche come il litio, aiutando nel contempo il Cile a sviluppare la propria economia verde, in particolare nei settori delle energie rinnovabili e dell'idrogeno.

    Data l'elevata intensità di capitale che connota le attività estrattive e di raffinazione, gli operatori economici necessitano di un contesto imprenditoriale favorevole agli investitori, prevedibile e stabile nei paesi ricchi di risorse. Basandosi sui quadri multilaterali, plurilaterali e bilaterali esistenti, l'UE svilupperà ulteriormente le misure per conseguire tale obiettivo.

    In primo luogo, l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e i suoi accordi multilaterali e plurilaterali hanno definito il quadro generale che funge da base di riferimento per garantire la trasparenza, la prevedibilità e la certezza del diritto, ad esempio attraverso disposizioni relative alle tariffe, alla non discriminazione o al divieto di applicare restrizioni all'esportazione. Attualmente sono in corso negoziati per la conclusione di un accordo plurilaterale sull'agevolazione degli investimenti per lo sviluppo, che stimolerà gli investimenti nei paesi in via di sviluppo, anche nel settore delle materie prime critiche, in particolare rendendo pubbliche e facilmente accessibili informazioni sulle norme in materia di investimenti e riducendo le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni e delle approvazioni della pubblica amministrazione.

    In secondo luogo, l'UE si avvale dei propri accordi bilaterali per approfondire i legami commerciali e di investimento a livello mondiale e diversificare le catene di approvvigionamento, anche nel settore delle materie prime critiche, rafforzando in tal modo la resilienza dell'economia dell'Unione.

    L'UE dispone già della rete di accordi commerciali più vasta al mondo. I recenti accordi conclusi con il Messico, il Regno Unito, la Nuova Zelanda e il Cile 14 contengono un capitolo dedicato all'energia e alle materie prime. Sono inoltre in corso negoziati con l'Australia e l'Indonesia, che detengono riserve significative di materie prime essenziali per la transizione energetica, come le terre rare e il nichel.

    La Commissione esaminerà insieme ai propri partner le modalità per contribuire alla loro ambizione di sviluppare capacità di estrazione, trasformazione e riciclaggio. Nell'ambito dei negoziati in corso affronterà questioni riguardanti le materie prime quali la creazione di procedure prevedibili per la valutazione dell'impatto o la garanzia di un trattamento non discriminatorio degli investitori nei paesi terzi e valuterà se rinegoziare alcuni accordi esistenti per rafforzare le disposizioni in materia di scambi commerciali e investimenti nel settore delle materie prime. Particolare attenzione sarà prestata ai paesi africani, compresi quelli che attuano accordi di partenariato economico, che presentano grandi potenzialità per quanto riguarda la fornitura di materie prime e la loro ulteriore integrazione nelle catene del valore delle materie prime critiche, con un vantaggio reciproco per entrambe le parti.

    La Commissione presterà inoltre particolare attenzione agli investimenti sostenibili e si impegna a sviluppare ulteriormente gli accordi sull'agevolazione degli investimenti sostenibili 15 . Gli accordi di seconda generazione sull'agevolazione degli investimenti sostenibili comprenderanno anche disposizioni sullo sviluppo sostenibile e prescrizioni supplementari in materia di energia e materie prime e istituiranno dialoghi a sostegno di progetti industriali e della creazione di valore a livello locale attraverso la definizione di una serie di priorità settoriali e modalità per coinvolgere il settore privato. L'UE ha recentemente concluso i negoziati riguardanti un accordo sull'agevolazione degli investimenti sostenibili con l'Angola 16 . Sono attualmente in corso contatti preliminari con la Nigeria in merito a un potenziale accordo di questo tipo, cui potrebbero seguire dialoghi con altri paesi.

    Infine, è opportuno ricordare che la stragrande maggioranza delle importazioni di materie prime critiche nell'UE (92 % in valore) non è soggetta a dazi all'importazione per effetto delle tariffe della nazione più favorita fissate a zero o degli accordi commerciali in vigore. Le restanti importazioni di materie prime critiche sono assoggettate a tariffe comprese tra il 2 e il 7 % per quanto riguarda prodotti non trasformati (ad esempio magnesio non trasformato: 5 %) e tra il 3 e il 9 % per quanto concerne alcuni prodotti trasformati (ad esempio gallio trasformato: 3 %). La Commissione monitorerà attentamente l'impatto delle tariffe sulla capacità di importare materie prime critiche ed esaminerà le richieste di sospensione dei dazi alla luce degli obiettivi di agevolare la diversificazione delle materie prime critiche e di ridurre le dipendenze dell'UE.

    La Commissione intende:

    Øcontinuare a compiere sforzi per sostenere e rafforzare l'OMC, anche tenendo negoziati sull'accordo plurilaterale sull'agevolazione degli investimenti per lo sviluppo;

    Øutilizzare la sua crescente rete di accordi sull'agevolazione degli investimenti sostenibili e di accordi di libero scambio per sostenere l'ambizione dei partner commerciali dell'UE di sviluppare capacità di trasformazione e creare partenariati vantaggiosi per tutti, ad esempio con il Cile e l'Australia;

    Ømonitorare attentamente l'impatto delle tariffe sulla capacità di importare materie prime critiche ed esaminare le richieste di sospensione dei dazi.

    III.3. Partenariati strategici bilaterali per trasformare le opportunità di investimento in realtà economiche

    Data l'urgenza di potenziare la produzione di materie prime critiche a livello mondiale, l'UE rafforzerà la cooperazione con i paesi terzi stimolando investimenti sostenibili nelle catene del valore delle materie prime critiche e in altre componenti a valle della catena del valore e trasformando le opportunità economiche in realtà reciprocamente vantaggiose. I partenariati strategici nelle catene del valore delle materie prime sono uno strumento importante per rafforzare tale cooperazione.

    I partenariati strategici promuovono la crescita sostenibile e contribuiscono alla resilienza delle catene del valore industriali e delle materie prime. In ultima analisi, i partenariati favoriscono l'integrazione delle catene del valore industriali e dei materiali tra l'UE e il paese partner. Tali partenariati perseguono i seguenti obiettivi:

    i)    integrare le catene del valore delle materie prime dell'UE con quelle del paese partner, favorendo anche la cooperazione volta all'individuazione di progetti strategici ammissibili a norma del regolamento e in materia di ricerca, innovazione e condivisione di conoscenze e tecnologie correlate all'esplorazione, all'estrazione, alla trasformazione e al riciclaggio sostenibili delle materie prime critiche, alla loro sostituzione e al monitoraggio dei rischi legati all'approvvigionamento;

    ii)    migliorare i quadri normativi dell'UE e dei paesi partner, nonché la capacità di far rispettare le norme pertinenti;

    iii)    promuovere vantaggi economici e industriali reciproci aumentando il valore aggiunto della produzione nei paesi terzi;

    iv)    sviluppare e migliorare le norme internazionali, anche per garantire che forniscano un livello elevato di protezione ambientale e sociale e sostengano i relativi impegni in materia di clima e ambiente;

    v)    mobilitare finanziamenti per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per la catena del valore delle materie prime;

    vi)    lavorare insieme per rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche;

    vii)    potenziare la formazione e le competenze correlate alla catena del valore delle materie prime critiche.

    I partenariati con i paesi in via di sviluppo sono incentrati sulla creazione di valore all'interno dei loro confini e li aiutano a risalire la catena del valore utilizzando il quadro della strategia Global Gateway.

    Ciascun partenariato si basa su una tabella di marcia con azioni concrete concordate nell'ambito di ciascun pilastro. L'attuazione della tabella di marcia è monitorata annualmente e, se del caso, può essere aggiornata con nuove azioni. I partenariati e le rispettive tabelle di marcia sono sviluppati e attuati nell'ambito dell'"approccio Team Europa", che riunisce gli Stati membri, le loro industrie e le loro istituzioni.

    Il primo partenariato strategico è stato istituito nel 2021 nel quadro dell'accordo economico e commerciale globale tra l'UE e il Canada e ha già portato a investimenti dell'Unione in Canada nei settori dei materiali catodici attivi e alla conclusione di accordi di off-take per la produzione di litio, nichel e cobalto per le batterie, nonché a investimenti canadesi legati alle materie prime critiche nell'UE.

    Nel 2021 è stato inoltre istituito un partenariato con l'Ucraina, che è un importante fornitore di titanio a livello mondiale e una potenziale fonte di oltre 20 materie prime critiche per l'UE. Nell'ambito del partenariato, nel 2022 è stato firmato un protocollo d'intesa tra la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e l'autorità ucraina competente in ambito geologico (Ukrainian Geological Survey).

    Nel novembre 2022 la Commissione ha istituito partenariati strategici con il Kazakhstan e la Namibia.

    Finora sono stati concordati partenariati strategici con paesi con i quali l'UE ha negoziato o concluso un accordo commerciale e di investimento. Tali accordi e partenariati strategici sono di fatto complementari, predisponendo un quadro politico e una cooperazione bilaterale concreta nel settore specifico delle materie prime critiche. Per quanto riguarda i paesi che non hanno in vigore accordi commerciali e di investimento con l'UE, la Commissione promuoverà l'obiettivo di realizzare scambi e investimenti esenti da distorsioni in fase di negoziazione del memorandum d'intesa che istituirà il partenariato. Il regolamento prevede che il comitato per le materie prime critiche tenga periodicamente discussioni sui partenariati strategici in collaborazione con le strutture del Global Gateway.

    La Commissione intende:

    Øadoperarsi per ampliare la rete dei partenariati strategici per le materie prime;

    Øpromuovere l'obiettivo di realizzare scambi e investimenti esenti da distorsioni nell'ambito dei partenariati strategici per le materie prime.

    III.4. Global Gateway – l'approccio reciprocamente vantaggioso che contraddistingue l'UE

    L'UE sosterrà gli investimenti in progetti infrastrutturali pertinenti per le catene di approvvigionamento delle materie prime critiche dell'Unione, così da potenziare l'approvvigionamento mondiale e l'integrazione internazionale delle catene del valore e contribuire alla diversificazione. Il Global Gateway sarà lo strumento con cui assistere i paesi partner attraverso progetti concreti in materia di infrastrutture e connettività, promuovendo e mobilitando tra l'altro investimenti effettivi del settore privato lungo la catena del valore delle materie prime critiche.

    Molte delle fonti di materie prime critiche più ricche al mondo si trovano in mercati emergenti ed economie in via di sviluppo. Per molti paesi partner dell'UE il settore delle materie prime è importante dal punto di vista sia economico che occupazionale e l'Unione si impegna ad aiutare i paesi partner a risalire la catena del valore. Attuando l'"approccio Team Europa", che riunisce l'UE, i suoi Stati membri e altri soggetti pertinenti (quali istituzioni di finanziamento allo sviluppo, la BEI e la BERS), e creando sinergie con il settore privato europeo, alcuni progetti relativi alle materie prime critiche saranno designati come prioritari nell'ambito della strategia Global Gateway 17 . In collaborazione con detti partner, i progetti correlati alle materie prime saranno concepiti in modo da incrementare il valore aggiunto a livello nazionale. Ciò metterà a disposizione dei paesi partner destinatari un'offerta dell'UE di elevata qualità e più ampia, allineando gli interessi dei partner a quelli dell'Unione, e contribuirà a ridurre la carenza globale di investimenti nelle catene di approvvigionamento mondiali delle materie prime critiche, promuovendo nel contempo la competitività, la sostenibilità e la sicurezza. I paesi con i quali l'UE ha istituito partenariati strategici verrebbero considerati prioritari.

    Alla luce della promozione della sostenibilità e dell'azione per il clima nella catena di approvvigionamento delle materie prime, la creazione di posti di lavoro sostenibili e la promozione del lavoro dignitoso sono obiettivi generali del Global Gateway cui gli investimenti devono contribuire attivamente. A tal fine è opportuno prestare attenzione anche ai gruppi vulnerabili che incontrano difficoltà specifiche nell'accesso al mercato del lavoro e a problemi gravi come il lavoro minorile. Date le sensibilità e le sfide che caratterizzano notoriamente le industrie estrattive, l'UE presterà particolare attenzione a fornire il sostegno necessario alle autorità dei paesi terzi che ospitano progetti riguardanti le materie prime critiche al fine di rafforzare le capacità di buona governance e le pratiche commerciali trasparenti nel settore. In tal modo l'Unione si adopererà per aiutare tali paesi a rafforzare il pertinente quadro legislativo e attuativo, così da garantire l'adozione di misure di attenuazione volte a ridurre al minimo le ripercussioni negative delle attività di estrazione, raffinazione e/o trasformazione sulle comunità locali o sul clima e l'ambiente. Un altro pilastro importante dell'azione dell'UE è orientare i programmi di istruzione e formazione professionale ai fini dello sviluppo delle competenze necessarie per sfruttare le opportunità occupazionali create dagli interventi riguardanti le materie prime critiche.

    La Commissione intende:

    Øsostenere i progetti realizzati insieme ai paesi partner nell'ambito del Global Gateway per quanto riguarda catene del valore delle materie prime sostenibili, prestando nel contempo particolare attenzione alle norme ambientali, sociali e di governance (ESG) e alla creazione di valore aggiunto a livello locale.

    III.5. Riduzione del rischio degli investimenti all'estero

    Oltre alle garanzie per gli investimenti fornite nell'ambito del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus, l'UE si adopererà anche per semplificare l'accesso ai finanziamenti commerciali per gli investimenti nelle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche a livello mondiale. Una serie di agenzie di credito all'esportazione degli Stati membri 18  dispone di meccanismi o strumenti di riduzione dei rischi a sostegno degli investimenti all'estero che garantiscono importazioni di minerali grezzi critici per gli acquirenti nell'ambito di accordi di off-take nel rispettivo Stato membro.

    Le attività in corso per l'elaborazione di una strategia globale dell'UE in materia di credito all'esportazione possono contribuire a rafforzare l'azione degli Stati membri, massimizzando l'influenza dell'Unione e l'efficacia del sostegno pubblico fornito, in particolare nei casi in cui gli operatori dell'UE competono con soggetti di paesi terzi.

    Ciò rafforzerà il coordinamento tra gli strumenti finanziari esterni gestiti a livello dell'UE, in particolare i finanziamenti per il clima e lo sviluppo, e gli strumenti dei pertinenti istituti finanziari degli Stati membri, comprese le agenzie di credito all'esportazione, in particolare nel contesto del Global Gateway.

    Un eventuale strumento dell'UE per il credito all'esportazione potrebbe integrare le operazioni delle agenzie di credito all'esportazione esistenti a livello degli Stati membri, rafforzerebbe l'impatto complessivo dell'Unione nel settore e consentirebbe l'uso del sostegno pubblico al credito all'esportazione a favore di politiche chiave dell'UE, anche nel settore delle materie prime critiche. L'UE sostiene infine attività volte a creare incentivi nel quadro internazionale che disciplina il sostegno pubblico al credito all'esportazione nell'ambito dell'attuale processo di modernizzazione delle norme dell'accordo sui crediti all'esportazione che beneficiano di sostegno pubblico, integrato nell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE). Tali incentivi consentirebbero alle agenzie di credito all'esportazione di sostenere con condizioni più favorevoli le operazioni che coinvolgono materie prime critiche utilizzate in tecnologie che contribuiscono in modo significativo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

    La Commissione intende:

    Øpromuovere un maggiore coordinamento tra le istituzioni di finanziamento allo sviluppo e le agenzie di credito all'esportazione in relazione ai progetti riguardanti le materie prime, al fine di avvalersi di nuovi strumenti combinati e garantire sinergie, a cominciare da progetti pilota in paesi partner strategici;

    Øadoperarsi in seno all'OCSE per migliorare gli accordi e collaborare con gli Stati membri dell'Unione per istituire uno strumento dell'UE per il credito all'esportazione volto a sostenere, tra l'altro, le catene di approvvigionamento delle materie prime critiche all'estero.

    III.6. Lotta contro le pratiche commerciali sleali e maggiore attenzione all'applicazione delle norme

    Oggi molti governi hanno rivolto l'attenzione allo sviluppo del settore delle materie prime critiche, spesso sulla scorta di obiettivi sia industriali che geopolitici. L'OCSE ha individuato oltre 18 000 misure preoccupanti che incidono sul commercio di materie prime critiche nelle sue diverse fasi 19 . Poiché la domanda di materie prime critiche crescerà in futuro, è probabile che la frequenza e l'impatto di tali misure aumenterà di conseguenza, in assenza di sforzi globali per migliorare la situazione.

    Ciò potrebbe mettere a rischio la sicurezza dell'approvvigionamento o creare condizioni di disparità che pregiudicano la competitività delle imprese, a discapito non solo dell'UE ma di tutti i paesi che dipendono dalle importazioni di tali materiali. Tuttavia anche le restrizioni commerciali comportano inefficienze. Ad esempio, il ricorso alle restrizioni all'esportazione come strumento per stimolare la trasformazione di minerali a livello locale non è vantaggioso 20 .

    La Commissione sta pertanto compiendo sforzi significativi per fare luce sulle politiche distorsive relative alle materie prime, finanziando la banca dati dell'OCSE sulle restrizioni all'esportazione 21 . Si tratta di un primo passo fondamentale per sensibilizzare a livello mondiale in merito alle preoccupazioni di natura strategica generate dalla questione, in particolare per quanto riguarda le materie prime critiche necessarie per la transizione energetica, in modo da affrontare le problematiche pertinenti in seno all'OMC.

    L'UE si è già avvalsa del meccanismo di risoluzione delle controversie nel settore delle materie prime critiche. Ad esempio, nel 2012 è risultata vittoriosa in un procedimento arbitrale contro la Cina, la quale ha dovuto eliminare le proprie restrizioni all'esportazione di terre rare 22 . Più di recente l'Unione è risultata vittoriosa anche in un procedimento di risoluzione delle controversie dell'OMC contro l'Indonesia in merito a una restrizione all'esportazione di nichel 23 .

    I risultati ottenuti dall'UE nella lotta contro le pratiche sleali sono inequivocabili. La Commissione intensificherà gli sforzi volti a garantire l'applicazione delle norme per far fronte alle crescenti sfide nel settore e contrasterà con decisione le azioni intraprese dai partner commerciali per limitare le esportazioni di minerali, materie prime secondarie o rifiuti contenenti materie prime critiche. La Commissione continuerà inoltre a proteggere il mercato dell'UE avvalendosi dei suoi strumenti di difesa commerciale laddove i fatti lo giustifichino, rispettando pienamente i propri obblighi giuridici internazionali e interni.

    A tal fine la Commissione ha la facoltà, qualora riceva denunce debitamente motivate, di avviare inchieste volte a valutare se sia opportuno adottare misure di difesa commerciale per proteggere le industrie minerarie e della trasformazione cui potrebbe essere impedito di stabilirsi nell'UE a causa di importazioni effettuate a condizioni sleali. In tali casi è opportuno tenere attentamente in considerazione l'interesse economico generale dell'UE, onde garantire che le misure di difesa commerciale non danneggino in modo sproporzionato gli interessi di altre industrie a valle né creino distorsioni nelle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche.

    In alcuni casi gli investimenti esteri diretti da parte di investitori di paesi terzi possono inoltre rappresentare un rischio per la sicurezza o l'ordine pubblico nell'UE proprio perché potrebbero incidere sull'approvvigionamento di fattori produttivi critici, comprese le materie prime. La normativa dell'UE sul controllo degli investimenti esteri diretti 24 predispone un quadro a livello dell'Unione attraverso il quale la Commissione europea e gli Stati membri possono coordinare le azioni volte a proteggere la sicurezza e/o l'ordine pubblico dell'UE ove siano minacciati da investimenti esteri diretti. A tal fine è possibile vagliare i potenziali effetti di tali investimenti sull'approvvigionamento di fattori produttivi critici, comprese le materie prime.

    Attraverso l'attività del responsabile dell'esecuzione degli accordi commerciali, la Commissione intende:

    Øcontinuare a intensificare gli sforzi di attuazione e applicazione delle pertinenti norme dell'OMC e degli accordi commerciali dell'UE, prestando particolare attenzione alle misure che limitano l'accesso alle materie prime critiche;

    Øvalutare se sia opportuno adottare misure di difesa commerciale per proteggere le industrie minerarie e della trasformazione/del riciclaggio.

    IV.Promuovere la sostenibilità e la circolarità lungo tutta la catena del valore

    Il miglioramento della sicurezza e dell'accessibilità economica delle forniture di materie prime critiche deve essere accompagnato da maggiori sforzi volti ad attenuare eventuali impatti negativi, sia all'interno dell'UE che nei paesi terzi, per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, i diritti umani e la protezione dell'ambiente. Gli sforzi volti a migliorare lo sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime critiche offrono anche l'opportunità di promuovere i diritti umani, la risoluzione dei conflitti e la stabilità regionale. Ciò è parte integrante dell'impegno dell'UE volto a sviluppare soluzioni reciprocamente vantaggiose con i partner e a sostenere le loro transizioni sostenibili. Poiché la maggior parte delle materie prime critiche è costituita da metalli, sarebbe possibile riciclarli, il che rappresenta un'opportunità per passare a un'economia realmente circolare nel contesto della transizione verde. Il riciclaggio potrebbe assumere un ruolo sempre più importante, con notevoli vantaggi in termini di sicurezza dell'approvvigionamento, riduzione degli impatti negativi associati all'estrazione e creazione di valore economico. Attualmente tuttavia i tassi di riciclaggio della maggior parte delle materie prime critiche rimangono bassi, mentre le capacità, i sistemi e le tecnologie di riciclaggio sono spesso inadeguati alle specificità di tali materiali.

    A livello interno l'UE dovrebbe pertanto accelerare l'azione volta all'uso efficiente delle risorse, in particolare attraverso le specifiche di progettazione ecocompatibile e la tempestiva adozione del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili.

    Occorre inoltre intensificare gli sforzi per garantire la circolarità delle materie prime critiche in senso lato, anche in questo caso sia all'interno dell'UE che a livello internazionale. A livello interno l'Unione dovrebbe puntare a garantire che la propria capacità di riciclaggio sia in grado di produrre materiali secondari equivalenti almeno al 15 % del suo consumo annuo, come stabilito nel regolamento.

    IV.1. Prosecuzione delle attività dell'UE in corso in materia di sostenibilità

    Negli ultimi anni l'UE ha rivestito un ruolo sempre più importante nel sostenere e incoraggiare le imprese a svolgere le loro attività in modo responsabile. L'Unione ha introdotto una combinazione completa di azioni facoltative e obbligatorie per promuovere la responsabilità sociale/condotta responsabile delle imprese e per attuare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGP) e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

    A tal fine, nel luglio 2021 l'UE ha adottato orientamenti sul dovere di diligenza per aiutare le imprese dell'Unione ad affrontare il rischio del lavoro forzato nelle loro operazioni e catene di approvvigionamento, in linea con le norme internazionali 25 . La direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità 26 impone a tutte le imprese di grandi dimensioni e a tutte le società quotate, nonché ad alcune imprese di paesi terzi che superano determinate soglie di ricavi generati nell'UE, di comunicare i loro rischi e impatti in termini di sostenibilità conformemente ai principi di rendicontazione di sostenibilità dell'Unione che saranno adottati dalla Commissione.

    Altri esempi fondamentali di misure dell'Unione pertinenti sono i principi dell'UE per le materie prime sostenibili e il regolamento relativo alle batterie 27 . Inoltre il regolamento sui minerali originari di zone di conflitto 28 promuove obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento quale strumento per individuare i rischi di contribuire a conflitti armati e ad altre gravi violazioni dei diritti umani nelle catene del valore di stagno, tantalio, tungsteno e oro. Il regolamento si basa sulle norme internazionali stabilite dalle linee guida dell'OCSE sul dovere di diligenza 29 e si rivolge agli importatori dell'UE di stagno, tantalio, tungsteno e oro. Gli obblighi in materia di dovere di diligenza riguardano indirettamente anche le fonderie e le raffinerie (dell'Unione) attive nelle catene di approvvigionamento degli importatori dell'UE di detti metalli.

    La Commissione ha inoltre presentato diverse proposte legislative pertinenti all'approvvigionamento sostenibile di materie prime critiche. Tra queste figurano la proposta di direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità 30 , la proposta di regolamento sul lavoro forzato 31 , la proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, la proposta di regolamento sulle batterie 32 , la proposta di direttiva che modifica la direttiva quadro sulle acque, la direttiva sulle acque sotterranee e la direttiva sugli standard di qualità ambientale 33 e la proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali 34 .

    A livello multilaterale e plurilaterale, l'UE riconosce l'importanza di norme concordate a livello internazionale per garantire la prevedibilità a beneficio delle imprese. L'azione sulla condotta responsabile delle imprese è inclusa in tutti i capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile mediante riferimenti alle norme internazionali. L'UE partecipa inoltre alle attività in materia di sostenibilità svolte da organismi internazionali quali l'OMC, l'OCSE, l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) e le Nazioni Unite. Attraverso misure di accompagnamento, l'Unione favorirà il più possibile il rispetto della normativa dell'UE in materia di sostenibilità nei paesi partner.

    Nel contesto del club per le materie prime critiche, l'Unione collaborerà con i suoi membri all'elaborazione di principi ESG internazionali, che potrebbero poi aprire la strada allo sviluppo di norme ESG internazionali, preferibilmente attraverso organismi internazionali quali l'ISO, l'ILO, le Nazioni Unite o l'OCSE e, ove possibile, sulla base delle iniziative internazionali esistenti. In tale processo sono contemplati anche i diritti umani, compresi i diritti dei lavoratori, come indicato nell'UNGP n. 12.

    Esistono inoltre diverse iniziative internazionali orientate all'industria che si concentrano sulla sostenibilità delle attività minerarie e della produzione di materie prime 35 .

    Per le materie prime critiche che hanno un'impronta ambientale significativa, il regolamento prevede la possibilità di introdurre in futuro prescrizioni riguardanti la trasparenza dell'impronta ambientale di specifiche materie prime, ove necessario per conseguire gli obiettivi ambientali dell'UE. Tali prescrizioni verrebbero sottoposte a una valutazione d'impatto approfondita, comprensiva di consultazioni di portatori di interessi e paesi terzi, e terrebbero conto di metodi di valutazione scientificamente validi, di norme internazionali pertinenti e di eventuali ripercussioni negative sui flussi commerciali.

    IV.2. Utilizzo proattivo degli accordi commerciali dell'UE per favorire uno sviluppo sostenibile

    A livello bilaterale, tutti gli accordi commerciali e di investimento conclusi di recente contengono un ambizioso capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile, il cui scopo è garantire che la crescita economica vada di pari passo con la tutela dei diritti umani, del lavoro dignitoso, del clima e dell'ambiente. I capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile vincolano i partner commerciali al rispetto degli accordi e delle norme internazionali e istituiscono una stretta collaborazione tra i partner in materia di responsabilità sociale delle imprese. La Commissione ha recentemente pubblicato una comunicazione 36 che illustra come rafforzare ulteriormente il contributo degli accordi commerciali allo sviluppo sostenibile. Inoltre alcuni capitoli sull'energia e le materie prime inclusi di recente negli accordi di libero scambio dell'UE contengono disposizioni specifiche in materia di sostenibilità. Infine, come osservato in precedenza, anche i partenariati strategici individuano la sostenibilità come obiettivo.

    IV.3. Circolarità

    I tassi di riciclaggio della maggior parte delle materie prime critiche sono attualmente molto bassi. Quantomeno a medio termine, l'aumento dei tassi di riciclaggio dei rifiuti contenenti materie prime critiche, ma anche la promozione di un uso efficiente e della sostituzione delle materie prime critiche offrono grandi potenzialità per quanto riguarda la riduzione delle dipendenze, la costruzione di catene del valore e la creazione di posti di lavoro a livello locale (ad esempio nel settore del riciclaggio, nella ricerca sulla sostituzione, nelle officine di riparazione).

    Seguendo l'esempio dell'industria emergente del riciclaggio delle materie prime per batterie in Europa, è necessario sostenere altre tecnologie di riciclaggio delle materie prime critiche attraverso Orizzonte Europa e in sinergia con i programmi di ricerca e innovazione degli Stati membri e favorirne il passaggio dalla fase di sperimentazione alla commercializzazione.

    Sebbene ciascuna materia prima e le relative applicazioni presentino fattori specifici, si rilevano alcune sfide comuni, come il fatto che i prodotti spesso non sono progettati per consentire una facile rimozione dei componenti ricchi di materie prime critiche (come i magneti permanenti realizzati con terre rare) o un accesso agevole ad essi e che mancano informazioni sulla presenza e sulla composizione chimica dei componenti. La raccolta, il trattamento e il riciclaggio mirati dei prodotti e dei componenti ricchi di materie prime critiche sono inoltre carenti. Per affrontare le sfide descritte verranno elaborate soluzioni comuni a livello dell'UE.

    La sostenibilità economica è una sfida fondamentale per talune operazioni di riciclaggio, in particolare per quanto riguarda il riciclaggio delle materie prime critiche, in cui generalmente i processi di separazione sono più complessi e le quantità recuperabili sono inferiori rispetto ai metalli comuni. La crescente disponibilità di rifiuti riciclabili, i progressi nelle tecnologie di riciclaggio e i nuovi modelli imprenditoriali dovrebbero comportare una riduzione dei costi nei prossimi decenni, mentre l'aumento dei prezzi delle materie prime primarie e una certa disponibilità a pagare per un'impronta ambientale minore dovrebbero ridurre ulteriormente la carenza di sostenibilità economica. È tuttavia necessario un notevole sostegno finanziario a favore dei progetti di riciclaggio, tenuto conto della loro natura innovativa e delle esternalità ambientali del consumo di materie prime primarie.

    È importante anche che i rifiuti e le materie prime secondarie possano essere spediti all'interno dell'UE senza oneri eccessivi. Le nuove norme sulla spedizione di rifiuti proposte dalla Commissione nel 2021 agevoleranno le spedizioni di rifiuti destinati al riciclaggio attraverso la digitalizzazione e procedure semplificate.

    Le iniziative in materia di circolarità dovrebbero essere perseguite in misura crescente a livello internazionale, insieme ai partner commerciali, ad esempio nel quadro di un partenariato strategico o di un accordo di libero scambio. Tra i settori di collaborazione figurano la cooperazione normativa e la creazione di un mercato integrato dei materiali da riciclare.

    La Commissione intende:

    Øproporre nel giugno 2023 una revisione della direttiva relativa ai veicoli fuori uso al fine di includervi prescrizioni specifiche sulla progettazione dei veicoli e il loro trattamento a fine vita, prestando particolare attenzione al recupero delle materie prime critiche;

    Øfornire agli Stati membri raccomandazioni su misure riguardanti gli apparecchi elettronici di consumo di piccole dimensioni e ricchi di materie prime critiche, al fine di migliorare la restituzione e il ritiro di telefoni cellulari, tablet e computer portatili usati e di rifiuto;

    Øproporre nel 2024 l'inclusione di codici di identificazione dei rifiuti per le batterie agli ioni di litio e i flussi di rifiuti intermedi ("massa nera") nell'elenco europeo dei rifiuti al fine di garantirne il corretto riciclaggio all'interno dell'UE;

    Øvalutare sistematicamente, nell'ambito dell'attuazione della normativa dell'UE in materia di progettazione ecocompatibile 37 , l'applicazione di prescrizioni in materia di prestazioni e informazioni a prodotti e apparecchiature nuovi, che promuoveranno la sostituzione delle materie prime critiche e che garantiranno la possibilità di smantellarli e riciclarli o riutilizzarli;

    Øarmonizzare le norme in materia di gestione dei rifiuti applicabili a determinati flussi di rifiuti connotati da un notevole potenziale di recupero di materie prime critiche e valutare l'integrazione nella normativa dell'UE sui rifiuti di prodotti ricchi di materie prime critiche che attualmente non sono contemplati, come le turbine eoliche;

    Øriesaminare la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche 38 per tenere conto, tra l'altro, delle apparecchiature ricche di materie prime critiche nelle disposizioni relative agli obblighi di informazione e agli obiettivi di recupero;

    Ømobilitare fino a 200 milioni di EUR per realizzare dieci hub per la circolarità supplementari al fine di incrementare in modo sostanziale il recupero e il riciclaggio delle materie prime in tutta l'Unione.

    V.Conclusioni

    L'UE deve garantire un approvvigionamento sostenibile, accessibile e diversificato di materie prime critiche per riuscire a realizzare le transizioni verde e digitale, che vanno di pari passo con una transizione giusta, e per garantirne la sua sicurezza e difesa. Deve farlo per preservare la sua competitività a lungo termine e la sua autonomia strategica aperta in un contesto geopolitico in rapida evoluzione e sempre più complesso.

    Tale obiettivo può essere raggiunto solo mediante un'azione interna ed esterna concertata: rafforzando le misure interne e intensificando l'impegno internazionale volto a sviluppare con i paesi terzi partenariati vantaggiosi per tutti. Solo così le transizioni verde e digitale diverranno una realtà per tutti.

    (1)

    Tale aspetto è stato sottolineato in particolare nella comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Tabella di marcia relativa alle tecnologie critiche per la sicurezza e la difesa (COM(2022) 61 final).

    (2)

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – L'iniziativa "materie prime": rispondere ai nostri bisogni fondamentali per garantire la crescita e creare posti di lavoro in Europa (COM(2008) 699 def.).

    (3)

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Resilienza delle materie prime critiche: tracciare un percorso verso una maggiore sicurezza e sostenibilità (COM(2020) 474 final).

    (4)

    Cfr. anche la relazione di previsione strategica 2021 – Capacità e libertà di azione dell'UE (COM(2021) 750 final), in cui "garantire e diversificare l'approvvigionamento di materie prime critiche" figura tra i 10 pilastri dell'autonomia strategica aperta dell'Europa.

    (5)

    Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Strategia UE di mobilitazione esterna per l'energia in un mondo che cambia (SWD(2022) 152 final; documento non disponibile in italiano).

    (6)

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Un nuovo piano d'azione per l'economia circolare: per un'Europa più pulita e più competitiva (COM(2020) 98 final).

    (7)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche e che modifica i regolamenti (UE) n. 168/2013, (UE) 2018/858, (UE) 2018/1724 e (UE) 2019/1020 (COM(2023) 160 final).

    (8)

    Le materie prime strategiche sono materiali di grande importanza strategica, caratterizzati da un divario potenzialmente significativo tra l'offerta e la domanda prevista a livello mondiale e la cui produzione è relativamente difficile da incrementare.

    (9)

    Regolamento (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 febbraio 2021 (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 1).

    (10)

    Regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 marzo 2021, che istituisce il programma InvestEU e che modifica il regolamento (UE) 2015/1017 (GU L 107 del 26.3.2021, pag. 30).

    (11)

    Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088 (GU L 198 del 22.6.2020, pag. 13).

    (12)

    Utilizzo dei talenti nelle regioni d'Europa – cfr. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_145.

    (13)

    Il partenariato per la sicurezza dei minerali è stato varato dagli Stati Uniti nel 2022 e riunisce paesi che condividono gli stessi principi nell'ottica di condividere informazioni sugli sviluppi riguardanti le materie prime critiche nei paesi terzi, individuare opportunità di investimento e coinvestire in progetti di estrazione, raffinazione e riciclaggio che rispettino rigorose norme ambientali, sociali e di governance nei paesi partner e nei "paesi obiettivo".

    (14)

    Il Cile è uno dei principali produttori mondiali di litio.

    (15)

    Gli accordi sull'agevolazione degli investimenti sostenibili riguardano l'agevolazione di tutti i tipi di investimento, in tutti i settori dell'economia, in ogni fase dell'investimento, dall'avvio alla piena operatività, e intendono apportare benefici sia alle imprese dell'UE che agli imprenditori locali, concentrandosi sulla prevedibilità e la trasparenza del quadro normativo, sulla razionalizzazione delle procedure di autorizzazione, sull'istituzione di punti focali che fungano da primo punto di contatto tra gli investitori e l'amministrazione e sul coinvolgimento di portatori di interessi quali organizzazioni non governative, organizzazioni delle imprese e dei datori di lavoro e operatori commerciali.

    (16)

    Disponibile all'indirizzo https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_22_6136.

    (17)

    Cfr. https://www.eeas.europa.eu/eeas/global-gateway_en.

    (18)

     I meccanismi noti sono: Germania (https://www.agaportal.de/en/ufk-garantien/grundlagen-ufk/grundzuege-ufk); Svezia (https://www.ekn.se/en/magazine/guarantees/sweden-secures-supply-of-strategic-raw-materials/); Francia (https://www.bpifrance.com/products/strategic-project-insurance/); Finlandia (https://www.finnvera.fi/eng/products/export-credit-guarantees/raw-material-guarantee).

    (19)

    Cfr. https://www.oecd.org/trade/topics/trade-in-raw-materials/.

    (20)

    Fliess, B., E. Idsardi e R. Rossouw (2017), Export controls and competitiveness in African mining and minerals processing industries, OECD Trade Policy Papers, n. 204, OECD Publishing, Parigi, https://doi.org/10.1787/1fddd828-en.

    (21)

    Consultabile all'indirizzo https://qdd.oecd.org/subject.aspx?Subject=ExportRestrictions_IndustrialRawMaterials.

    (22)

    Cfr. procedimento dell'OMC DS431 Cina – Misure relative all'esportazione di terre rare, tungsteno e molibdeno, consultabile all'indirizzo https://www.wto.org/english/tratop_e/dispu_e/cases_e/ds431_e.htm.

    (23)

    Cfr. procedimento dell'OMC DS592 Indonesia – Misure relative a materie prime, consultabile all'indirizzo https://www.wto.org/english/tratop_e/dispu_e/cases_e/ds592_e.htm.

    (24)

    Regolamento (UE) 2019/452 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione (GU L 79I del 21.3.2019, pag. 1).

    (25)

    Orientamenti per le imprese dell'UE in materia di dovere di diligenza per affrontare il rischio del lavoro forzato nelle loro operazioni e catene di approvvigionamento, disponibili all'indirizzo https://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2021/july/tradoc_159709.pdf.

    (26)

    Direttiva (UE) 2022/2464 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (GU L 322 del 16.12.2022, pag. 15).

    (27)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che abroga la direttiva 2006/66/CE e modifica il regolamento (UE) 2019/1020 (COM(2020) 798 final).

    (28)

    Regolamento (UE) 2017/821 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che stabilisce obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori dell'Unione di stagno, tantalio e tungsteno, dei loro minerali, e di oro, originari di zone di conflitto o ad alto rischio (GU L 130 del 19.5.2017, pag. 1).

    (29)

     OECD Due Diligence Guidance for Responsible Supply Chains of Minerals from Conflict-Affected and High-Risk Areas, https://www.oecd.org/daf/inv/mne/OECD-Due-Diligence-Guidance-Minerals-Edition3.pdf.

    (30)

    Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 (COM(2022) 71 final).

    (31)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che vieta i prodotti ottenuti con il lavoro forzato sul mercato dell'Unione (COM(2022) 453 final).

    (32)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che abroga la direttiva 2006/66/CE e modifica il regolamento (UE) 2019/1020 (COM(2020) 798 final).

    (33)

    Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, della direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento e della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque (COM(2022) 540 final).

    (34)

    Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) e la direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche di rifiuti (COM(2022) 156 final).

    (35)

    Per una panoramica delle ulteriori iniziative cfr. Agenzia internazionale per l'energia (2021). The role of critical minerals in clean energy transitions. World Energy Outlook Special Report, pag. 240.

    (36)

    Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Il potere dei partenariati commerciali: insieme per una crescita economica verde e giusta (COM(2022) 409 final).

    (37)

    Direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia e proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (COM(2022) 142 final).

    (38)

    Direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (GU L 197 del 24.7.2012, pag. 38).

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