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Document 52023AE1362

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori: — Un nuovo patto per gli impollinatori» [COM(2023) 35 final]

    EESC 2023/01362

    GU C 349 del 29.9.2023, p. 173–178 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    29.9.2023   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 349/173


    Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori: — Un nuovo patto per gli impollinatori»

    [COM(2023) 35 final]

    (2023/C 349/26)

    Relatrice:

    Jarmila DUBRAVSKÁ

    Correlatore:

    Veselin MITOV

    Consultazione

    Commissione europea, 24.1.2023

    Base giuridica

    Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

    Sezione competente

    Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente

    Adozione in sezione

    28.6.2023

    Adozione in sessione plenaria

    13.7.2023

    Sessione plenaria n.

    580

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    182/0/3

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1.

    Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sostiene l’ambiziosa comunicazione della Commissione (1), che costituisce una risposta alla tendenza al declino degli impollinatori selvatici nell’UE. Cinque anni dopo l’iniziativa originaria, giudica però insufficienti i progressi compiuti, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione dei dati necessari per portare avanti l’azione politica. Il CESE rileva la mancanza di una governance chiara in merito all’attuazione delle azioni proposte ed esorta gli Stati membri ad approvare rapidamente l’attuale comunicazione.

    1.2.

    Il declino degli impollinatori è attribuito a vari fattori, tra cui l’insufficienza delle fonti alimentari, la mancanza di pratiche di rotazione delle colture, la gestione dei pesticidi nei diversi Stati membri, il consumo di pesticidi per ettaro di terreno agricolo, il comportamento degli abitanti nelle zone urbane e in quelle rurali, l’invasione di specie alloctone di insetti e piante, i predatori, i metodi di gestione degli apicoltori, le infezioni patogene, tra cui i virus, e le considerazioni relative ai cambiamenti climatici. Il Comitato accoglie con favore l’introduzione di un sistema paneuropeo di monitoraggio e gestione degli impollinatori (EU-PoMS).

    1.3.

    Il CESE ritiene fondamentale rafforzare la capacità amministrativa in tutti gli Stati membri e potenziare la collaborazione tra autorità pubbliche, portatori di interessi privati, istituti di ricerca e portatori di interessi del settore agricolo. Il Comitato sottolinea inoltre la carenza di professionisti specializzati in questo settore.

    1.4.

    Il Comitato chiede con decisione di destinare finanziamenti consistenti alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione al fine di raccogliere i dati scientifici essenziali e intraprendere iniziative adeguate per invertire la tendenza alla diminuzione delle popolazioni di impollinatori, anche nell’ambito del programma Orizzonte Europa. Il coordinamento a livello dell’UE è fondamentale per consolidare e analizzare i dati nazionali tramite un’apposita piattaforma dell’UE per gli impollinatori, che consenta un accesso aperto ai dati.

    1.5.

    Il CESE raccomanda l’adozione di un programma e di una strategia per zone urbane favorevoli agli impollinatori, che rafforzino le pratiche di gestione del territorio volte a promuovere la diversità tra gli impollinatori e a conservare gli habitat naturali nelle regioni urbane e periurbane.

    1.6.

    Per compiere progressi significativi, l’UE e gli Stati membri devono condividere rapidamente le conoscenze e concentrare la ricerca sulle pratiche agricole sostenibili e sui metodi efficaci di difesa integrata.

    1.7.

    Il CESE chiede un’istruzione adeguata per gli agricoltori in merito alle misure ambientali, tramite sistemi di consulenza agricola nazionali e regionali, che comprendano l’uso di pesticidi a basso rischio innocui per gli impollinatori e metodi di difesa integrata. Sono inoltre necessari programmi di formazione volti a migliorare le conoscenze in materia di identificazione ed ecologia degli impollinatori, nonché di ripristino degli habitat.

    1.8.

    Il Comitato chiede uno studio dell’UE volto a fornire dati accurati sull’impatto delle radiazioni elettromagnetiche emesse dalle antenne di telecomunicazione sugli impollinatori selvatici nei loro habitat naturali e sulle misure strategiche necessarie per garantire una protezione efficace degli impollinatori.

    1.9.

    Il CESE sottolinea la necessità di creare un metodo di misurazione dell’inquinamento luminoso in tutta l’UE utilizzando dati satellitari, al fine di valutare e osservare gli effetti sugli impollinatori a livello regionale e locale.

    1.10.

    Il Comitato apprezza il fatto che la Commissione abbia chiesto il sostegno del Comitato delle regioni per l’attuazione dell’iniziativa sugli impollinatori; nota però con rammarico che finora il CESE non è stato menzionato neppure una volta nelle due iniziative, in particolare per quanto riguarda la sua capacità di promuovere questa strategia presso diverse categorie di portatori di interessi, anche attraverso la sensibilizzazione delle parti sociali nazionali, delle organizzazioni della società civile e dei cittadini.

    1.11.

    Il Comitato sottolinea la necessità di finanziamenti adeguati per soddisfare le aspettative espresse nella comunicazione della Commissione e assicurare la coerenza tra l’insieme di misure e strumenti strategici che incidono sulla conservazione degli impollinatori selvatici. Occorre inoltre prevedere dei finanziamenti per informare in maniera più efficace il grande pubblico in merito al declino degli impollinatori e all’impatto di tale tendenza sulla nostra vita, nonché alle conseguenze dell’inazione per le generazioni future.

    1.12.

    L’attuazione di misure incisive è essenziale per salvaguardare gli impollinatori selvatici durante il processo di valutazione del rischio dei pesticidi e la fase del loro utilizzo. Il CESE chiede maggiore trasparenza per quanto riguarda l’uso dei pesticidi all’interno dell’UE e nei paesi terzi.

    1.13.

    La soluzione più efficace consiste nel raggiungere un accordo a livello mondiale per ridurre l’uso dei pesticidi sintetici, assicurando un impegno universale e una concorrenza leale. Sebbene questo compito possa apparire arduo, occorre adottare un approccio olistico e intensificare gli sforzi nei negoziati internazionali. Ciò comprende una seria discussione sul divieto di esportazione di pesticidi il cui uso è già vietato nell’UE.

    2.   Osservazioni generali

    2.1.

    Per conseguire vari obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è fondamentale riconoscere i benefici essenziali offerti dagli impollinatori e i servizi ecosistemici che essi forniscono. Gli impollinatori rappresentano un parametro fondamentale per determinare la salute del nostro ambiente e apportano benefici economici, sociali e culturali indispensabili.

    2.2.

    La Commissione ha preparato una revisione dell’iniziativa dell’UE sugli impollinatori, che mira a rispondere alla tendenza al declino degli impollinatori selvatici nell’Unione. Il CESE sostiene l’ambiziosa comunicazione, ma conclude che, cinque anni dopo l’iniziativa originaria, i progressi compiuti sono modesti, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di tutti i dati necessari per portare avanti l’azione politica.

    2.3.

    Gli impollinatori costituiscono non solo un elemento essenziale degli ecosistemi funzionanti, ma anche la base della vita sul nostro pianeta. Fra le migliaia di specie di impollinatori selvatici conosciute, le api sono la più nota. Diversi fattori incidono sul declino degli impollinatori selvatici, e il CESE sottolinea quanto sia importante, per la loro salvaguardia, ricorrere al principio di precauzione.

    2.4.

    Il CESE apprezza gli ambiziosi piani delineati nella comunicazione in esame; osserva però che si tratta di un lungo elenco di progetti futuri la cui realizzazione richiederà tempi adeguati. Dato l’incalzare delle scadenze, il CESE si sarebbe aspettato misure e azioni precise a breve termine basate sugli insegnamenti tratti fino a questo momento, alla luce della relazione sull’iniziativa originaria per gli impollinatori (2). Il Comitato sottolinea la necessità di un’azione intersettoriale — e al tempo stesso immediata — in tutti gli Stati membri e accoglie con favore l’introduzione di un sistema paneuropeo di monitoraggio e gestione degli impollinatori (EU-PoMS).

    2.5.

    Il CESE esorta gli Stati membri a concordare rapidamente le azioni da intraprendere a breve, medio e lungo termine e a impegnarsi senza indugio per realizzarle; si attende inoltre una rapida approvazione della comunicazione in esame.

    2.6.   Fattori che influenzano il declino degli impollinatori

    2.6.1.

    Numerosi fattori incidono sulla presenza degli impollinatori nell’ambiente naturale (3). Tra i più importanti figurano l’ambiente, la mancanza di rotazione delle colture e l’attenzione riservata dagli agricoltori alla massimizzazione della produzione, ma anche il comportamento degli abitanti delle zone urbane e rurali. Il declino degli impollinatori può essere attribuito anche ad altri fattori, quali l’insufficienza delle fonti alimentari, gli attacchi di specie invasive di insetti e piante, i predatori, la gestione dei pesticidi nelle zone rurali e urbane, le pratiche di gestione degli alveari da parte degli apicoltori e, soprattutto, le infezioni patogene tra cui i virus e i fattori legati ai cambiamenti climatici.

    2.6.2.

    Il Comitato osserva che esiste una relazione evidente tra il declino degli impollinatori, il consumo di pesticidi per ettaro di terreno agricolo e la produzione alimentare all’interno degli Stati membri (4). Le autorizzazioni di emergenza concesse dagli Stati membri per l’uso di pesticidi sono un esempio dei problemi pratici posti dalla necessità di gestire in maniera efficiente la protezione fitosanitaria e di garantire la qualità e la quantità della produzione. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha appurato che erano disponibili alternative solo per circa un terzo delle eccezioni alle deroghe di emergenza relative all’uso di tali neonicotinoidi. Il CESE ricorda la decisione della Corte di giustizia europea del 19 gennaio 2023 nella causa C-162/21, secondo la quale gli Stati membri non possono concedere ulteriori autorizzazioni di emergenza per i prodotti contenenti neonicotinoidi.

    3.   PRIORITÀ I: migliorare le conoscenze sul declino degli impollinatori, le sue cause e le conseguenze

    3.1.

    A giudizio del CESE, vi è la necessità urgente di rafforzare la capacità amministrativa degli Stati membri e la cooperazione tra le autorità pubbliche e i portatori di interessi privati, tra cui gli istituti di ricerca e gli scienziati, senza trascurare il settore agricolo.

    3.2.

    È fondamentale che i diversi portatori di interessi condividano conoscenze ed esperienze e intraprendano sforzi collettivi per elaborare misure efficaci sotto il profilo dei costi e sfruttare le sinergie. Tale approccio globale richiede una collaborazione efficace tra i responsabili politici, i portatori di interessi e i cittadini in generale.

    3.3.

    Il CESE osserva che alla diminuzione delle popolazioni di impollinatori si aggiunge la carenza di esperti specializzati nel settore. Gli sforzi nazionali volti a garantire la raccolta e l’analisi dei dati devono essere coordinati a livello di Unione europea, nell’ambito di una piattaforma dell’UE dedicata agli impollinatori che faciliti il libero accesso ai dati. Tale piattaforma consente ai singoli individui di contribuire a uno sforzo collettivo, creando una comunità di dati open source e un archivio di algoritmi e modelli verificati.

    3.4.

    Il Comitato chiede che vengano destinati finanziamenti concreti e significativi alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione, al fine di raccogliere tutte le informazioni scientifiche necessarie e perseguire iniziative adeguate per invertire la tendenza al declino degli impollinatori.

    3.5.

    Il CESE apprezza il fatto che, dopo l’adozione dell’iniziativa originaria, la Commissione abbia inserito un tema specifico sugli impollinatori nel programma di lavoro 2018-2020 per Orizzonte 2020. Nell’ambito del programma Orizzonte Europa occorre stanziare finanziamenti supplementari per la ricerca sugli impollinatori: tra questi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, la ricerca sui motivi del declino e il monitoraggio delle specie e delle popolazioni di impollinatori all’interno dell’UE, anche nelle zone urbane.

    4.   PRIORITÀ II: migliorare la conservazione degli impollinatori e affrontare le cause del loro declino

    4.1.

    Il CESE riconosce l’importanza dei dati disponibili sugli impollinatori per definire con maggior precisione le strategie relative alla loro conservazione; si attende inoltre obiettivi specifici e quantificabili a livello dell’Unione e degli Stati membri per ripristinare le popolazioni e gli habitat degli impollinatori nell’UE.

    4.2.

    A giudizio del CESE, una prima azione fondamentale consisterebbe nel mappare le reti e gli habitat urbani attuali e possibili per gli impollinatori; il Comitato sostiene l’iniziativa della Commissione volta a incoraggiare le città ad attuare le indicazioni contenute nella guida per le città a misura di impollinatori (5). Il CESE raccomanda inoltre di proporre un programma e una visione per città a misura di impollinatori, che rafforzino le pratiche di gestione del territorio per promuovere la diversità tra gli impollinatori e conservare aree naturali nelle regioni urbane e periurbane. Il Comitato ha già sostenuto che «in tutti gli Stati membri il suolo deve essere oggetto di un’attenta gestione, che assicuri il giusto equilibrio tra competitività e sostenibilità e fornisca le necessarie opportunità di finanziamento» (6).

    4.3.

    Per stabilizzare il numero e la quantità di impollinatori nelle campagne, è essenziale creare condizioni idonee tramite la gestione dei terreni agricoli. Il CESE sottolinea che è impossibile realizzare sistemi alimentari più sostenibili in assenza di politiche pubbliche che offrano agli agricoltori un sostegno finanziario adeguato. I finanziamenti della PAC non costituiscono l’unica forma possibile di gestione del sostegno.

    4.4.

    Occorre valutare realisticamente qualsiasi misura che contribuisca a stabilizzare la distribuzione degli impollinatori. Si devono scartare le misure potenzialmente in conflitto e promuovere sistematicamente le misure appropriate. A giudizio del CESE, manca una governance chiara sull’attuazione delle azioni proposte e si produrranno profonde discrepanze tra gli sforzi dei diversi Stati membri.

    4.5.

    Le forti variazioni nell’uso di pesticidi per ettaro di terreno agricolo tra gli Stati membri comportano disparità che non riguardano solo la conservazione della natura, ma anche la produzione. L’UE e gli Stati membri dovrebbero ampliare rapidamente la diffusione delle conoscenze e concentrare gli sforzi di ricerca sull’agroecologia, sull’uso sostenibile dei pesticidi e sulle buone pratiche di difesa integrata.

    4.6.

    Il CESE raccomanda di introdurre un sistema di controllo trasparente, che obblighi i prodotti alimentari importati a rispettare i medesimi livelli massimi di residui di pesticidi stabiliti per gli alimenti prodotti nell’Unione. Il Comitato ha già chiesto alla Commissione di far valere rapidamente la reciprocità delle norme al fine di limitare le distorsioni della concorrenza a danno degli agricoltori europei (7). Occorre tutelare i consumatori e garantire l’offerta di prodotti di qualità a prezzi equi.

    4.7.

    Il CESE chiede un’istruzione adeguata per gli agricoltori in merito alle misure ambientali, tramite sistemi di consulenza agricola nazionali e regionali che riguardino anche l’uso di pesticidi a basso rischio e di metodi di difesa integrata.

    4.8.

    Entro il 2024 si dovranno elaborare degli indicatori dello stato della popolazione degli impollinatori, in modo che tali indicatori possano essere valutati nell’ambito della PAC. Un passo essenziale consiste nell’effettuare una valutazione globale dell’impatto della PAC sulla prevenzione del declino degli impollinatori e nell’incoraggiare pratiche che invertano tale tendenza. Gli Stati membri dovrebbero orientare verso gli impollinatori i fondi per l’assistenza tecnica erogati nell’ambito della PAC, utilizzando nel contempo fondi supplementari per la protezione dei consumatori e dell’ambiente.

    4.9.

    Le colture floreali offrono un ambiente propizio a diverse specie di impollinatori e contribuiranno indubbiamente a proteggerli. Potrebbero però rappresentare un rischio per le api e gli altri impollinatori qualora vengano seminate in prossimità di acque sotterranee e i pesticidi in questione siano ancora presenti nel suolo. A tal fine occorre stanziare fondi per la ricerca e lo sviluppo di una metodologia chiara relativa alle colture floreali.

    4.10.

    Secondo alcuni studi scientifici (8), le radiazioni elettromagnetiche emesse dalle antenne di telecomunicazione possono esercitare un impatto sulla popolazione di impollinatori selvatici nei loro habitat naturali. Nel 2018, inoltre, il comitato scientifico dei rischi sanitari, ambientali ed emergenti (CSRSAE) della Commissione europea ha valutato al livello più alto possibile il rischio che le radiazioni elettromagnetiche (in particolare quelle legate al 5G) incidano negativamente sull’ambiente (9). Ulteriori valutazioni effettuate dal programma Eklipse, nonché da ricercatori indipendenti, hanno confermato che i campi elettromagnetici possono verosimilmente danneggiare le popolazioni di insetti (10). Il Comitato chiede che uno studio dell’UE fornisca dati precisi in materia e sulle azioni politiche necessarie per garantire una protezione efficace degli impollinatori.

    4.11.

    Il CESE ritiene necessaria la messa a punto di un metodo di misurazione dell’inquinamento luminoso a livello di Unione europea sulla base di dati satellitari, per valutare e monitorare l’impatto regionale e locale sugli impollinatori.

    4.12.

    I fondi erogati dalla politica di coesione dell’UE si possono utilizzare per investire nella protezione e nel ripristino della natura e della biodiversità, nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nella garanzia di uno sviluppo urbano sostenibile, ad esempio con la realizzazione di infrastrutture verdi basate sulla natura per gli impollinatori. A tal proposito il CESE accoglie con favore la raccomandazione 11.2 della Commissione.

    5.   PRIORITÀ III: mobilitare la società e promuovere la pianificazione e la cooperazione strategiche a tutti i livelli

    5.1.

    Il CESE apprezza il fatto che la Commissione abbia chiesto il sostegno del Comitato delle regioni per l’attuazione dell’iniziativa sugli impollinatori presso gli enti locali e regionali. Nota però con rammarico di non essere stato menzionato neppure una volta né in quest’iniziativa (11) né in quella originaria (12), in particolare per quanto riguarda il suo ruolo di portavoce della società civile dell’UE. Riconosce l’opportunità di attribuire al CESE compiti specifici per promuovere questa strategia presso diverse categorie di portatori di interessi, anche attraverso la sensibilizzazione delle parti sociali nazionali, delle organizzazioni della società civile e dei cittadini.

    5.2.

    Si dovrebbero utilizzare strumenti di comunicazione specifici per sensibilizzare i cittadini in merito al declino degli impollinatori, al suo impatto sulla nostra vita e alle conseguenze dell’inazione (comprese le implicazioni economiche, sociali e ambientali per le generazioni future), oltre che per promuovere campagne di informazione nei media pubblici in tutti gli Stati membri. Occorre mettere a disposizione dei finanziamenti per informare meglio il grande pubblico, anche tramite i social media e brevi comunicati pubblicitari televisivi trasmessi negli orari di maggiore ascolto.

    5.3.

    Il CESE riconosce l’importante ruolo svolto dalla coalizione dei volontari che si impegnano a favore degli impollinatori (Coalition of the Willing on Pollinators(13), una piattaforma guidata dall’UE i cui paesi membri si dedicano allo scambio di conoscenze e migliori pratiche, effettuano ricerche sulla conservazione degli impollinatori e offrono assistenza reciproca e cooperazione.

    5.4.

    Il CESE invita a elaborare programmi di formazione volti a migliorare le conoscenze in materia di ecologia degli impollinatori, identificazione e ripristino degli habitat per i consulenti delle aziende agricole, gli agricoltori, i silvicoltori, i gestori del territorio e i pianificatori del paesaggio.

    6.   Osservazioni conclusive

    6.1.

    La Commissione ha preparato un elenco di 42 azioni prioritarie con date precise. È opportuno stabilire un calendario dettagliato per la preparazione e i successivi test delle azioni proposte. Un calendario così definito sarà più facile da controllare e più facile da rispettare per tutti i partecipanti.

    6.2.

    A parere del CESE, una collaborazione efficace e un’adeguata assegnazione delle risorse saranno fondamentali per garantire la coerenza tra gli strumenti e le misure politiche che incidono sulla conservazione degli impollinatori selvatici. Il Comitato sottolinea l’importanza dei cofinanziamenti per soddisfare le aspettative espresse nella comunicazione della Commissione.

    6.3.

    Per proteggere gli impollinatori selvatici durante il processo di valutazione del rischio dei pesticidi e la fase del loro utilizzo, è necessario migliorare le misure di salvaguardia. Se non avremo il coraggio di adottare una strategia ambiziosa per contrastare l’uso dei pesticidi, metteremo a rischio il futuro delle api e di altri impollinatori, il nostro intero ecosistema e la sicurezza alimentare degli abitanti dell’UE. È necessaria una maggiore trasparenza per quanto riguarda l’uso effettivo dei pesticidi all’interno dell’UE.

    6.4.

    Il Comitato è convinto che l’approccio più efficace, e la soluzione ideale, consista nel raggiungere un accordo a livello mondiale per ridurre l’uso dei pesticidi sintetici, assicurando un impegno universale e una concorrenza economica leale. Sebbene questo compito possa apparire molto ambizioso, occorre adottare un approccio olistico e intensificare gli sforzi nei negoziati internazionali. Ciò comprende una seria discussione sul divieto di esportazione nei paesi terzi di pesticidi il cui uso è già vietato nell’UE.

    Bruxelles, 13 luglio 2023

    Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Oliver RÖPKE


    (1)  COM(2023) 35 final.

    (2)  COM(2021) 261 final.

    (3)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Iniziativa dei cittadini europei — Salviamo api e agricoltori!» (parere d’iniziativa) (GU C 100 del 16.3.2023, pag. 45).

    (4)  Eurostat, Indicatore agroambientale — consumo di pesticidi.

    (5)  Commissione europea, Guida per città a misura di impollinatori.

    (6)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2018/841 per quanto riguarda l’ambito di applicazione, semplificando le norme di conformità, stabilendo gli obiettivi degli Stati membri per il 2030 e fissando l’impegno di conseguire collettivamente la neutralità climatica entro il 2035 nel settore dell’uso del suolo, della silvicoltura e dell’agricoltura, e il regolamento (UE) 2018/1999 per quanto riguarda il miglioramento del monitoraggio, della comunicazione, della rilevazione dei progressi e della revisione [COM(2021) 554 final] (GU C 152 del 6.4.2022, pag. 192).

    (7)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento (UE) 2021/2115» [COM(2022) 305 final — 2022/0196 (COD)] (GU C 100 del 16.3.2023, pag. 137).

    (8)   Electromagnetic radiation of mobile telecommunication antennas affects the abundance and composition of wild pollinators [Le radiazioni elettromagnetiche delle antenne di telecomunicazione mobili incidono sulla quantità e sulla composizione degli impollinatori selvatici].

    (9)  CSRSAE, Dichiarazione sulle questioni sanitarie e ambientali emergenti (2018).

    (10)   Risk to pollinators from anthropogenic electro-magnetic radiation (EMR) [Rischio per gli impollinatori derivante dalle radiazioni elettromagnetiche di origine antropica].

    (11)  COM(2023) 35 final.

    (12)  COM(2018) 395 final.

    (13)  Coalition of the Willing on Pollinators, Promote Pollinators [Promuovere gli impollinatori].


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