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Document 52021IR0103

Parere del Comitato europeo delle regioni — Realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030

COR 2021/00103

GU C 440 del 29.10.2021, p. 36–41 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.10.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 440/36


Parere del Comitato europeo delle regioni — Realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030

(2021/C 440/07)

Relatore:

Ricardo RIO (PT/PPE), sindaco di Braga

Testi di riferimento:

Delivering on the UN's Sustainable Development Goals — a comprehensive approach (Realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: un approccio globale)

Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

1.

ritiene che il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sia essenziale per tutti i 194 paesi che hanno adottato l'agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, e considera che la pandemia tuttora in corso e le sue prevedibili conseguenze sanitarie, economiche, sociali, ambientali e culturali daranno un nuovo slancio in questa direzione. Chiede pertanto ai leader europei di far prova di ambizione e coerenza nella definizione del loro programma di politica interna ed estera e di dichiarare, perseguendo un obiettivo chiaro, che, nel contesto dell'iniziativa dell'ONU «Decennio d'azione per raggiungere gli obiettivi globali», l'Unione europea, a tutti i livelli di governo, dovrà avere un ruolo guida in questo campo e profilarsi chiaramente come promotrice dell'attuazione degli OSS;

2.

reputa che il presente parere debba essere considerato un incoraggiamento per la Commissione europea a dare più rilievo agli OSS come parte integrante dei valori fondamentali e dell'identità dell'Europa, conferendo loro quindi un adeguato ed elevato livello d'importanza nella sua narrazione e nelle sue priorità generali;

3.

accoglie con favore la leadership politica della Commissione europea nell'attuazione degli OSS attraverso il Green Deal europeo e il nuovo orientamento del semestre europeo sugli OSS, nonché l'approccio della Commissione volto a promuovere un'agenda ambiziosa per un'Europa più sostenibile, competitiva e coesa, aperta al resto del mondo e pronta a raccogliere le sfide del XXI secolo, approccio che è stato inoltre rafforzato grazie ai fondi aggiuntivi dello strumento europeo per la ripresa (Next Generation EU) per la creazione di un'Europa più verde, più digitale e più resiliente;

4.

continua tuttavia a sostenere la richiesta del Consiglio, del Parlamento europeo, del CdR e dell'ex piattaforma multilaterale dell'UE sullo sviluppo sostenibile di elaborare una strategia globale a favore degli OSS, in sostituzione della strategia Europa 2020; tale strategia dovrebbe dare attuazione concreta alla visione comune del modello di sviluppo sostenibile che si intende promuovere per l'UE e a partire dall'UE, permettendo a tutti gli enti locali e regionali di condividere gli stessi obiettivi e traguardi mediante un linguaggio comune;

5.

ricorda che, con la revisione della sua politica commerciale, l'UE mira a promuovere una maggiore sostenibilità, in linea con il suo impegno ad attuare gli OSS delle Nazioni Unite; solo un modello di commercio sostenibile, coerente e conforme ai valori fondamentali dell'Unione europea può contribuire al benessere e alla prosperità di tutti, sia all'interno dell'UE che in altre parti del mondo;

6.

deplora inoltre che gli OSS abbiano progressivamente perso terreno nella narrazione dell'UE, con un rilievo minore nel quadro della definizione delle politiche dell'UE, il che ne compromette le possibilità di attuazione entro il 2030;

7.

ritiene che la capacità di comunicazione e di apprendimento tra pari in relazione agli OSS sia un elemento cruciale per accrescere la consapevolezza e l'impegno di tutte le controparti, il che richiede un maggiore allineamento tra i sistemi di governance dell'UE in materia economica, sociale e ambientale, quali il semestre europeo, il Green Deal europeo e l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, da un lato, e gli OSS, dall'altro;

8.

osserva che i legami tra le iniziative elencate e gli OSS appaiono talvolta tenui. Sottolinea a tale proposito che la Commissione dovrebbe coinvolgere tutti i suoi servizi competenti ed evitare «iniziative a compartimenti stagni»;

9.

accoglie con favore il documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla realizzazione degli OSS entro il 2030, in quanto utile relazione sull'attuazione, ma si rammarica del fatto che esso si limiti a elencare le iniziative a titolo degli OSS;

10.

per esempio, la nuova strategia industriale aggiornata (1), presentata nel maggio 2021, non menziona gli OSS e non può pertanto far parte di uno sforzo più ampio ed esteso di coerenza delle politiche e di sviluppo sostenibile. Ciò limita l'utilità del documento di lavoro dei servizi della Commissione per l'attuazione degli OSS;

11.

accoglie con favore l'impegno dichiarato dalla Commissione nella comunicazione Legiferare meglio del 29 aprile 2021 (2) a procedere all'integrazione sistematica degli OSS in tutte le politiche, ad individuare gli OSS pertinenti per ogni proposta e ad esaminare in che modo l'iniziativa ne promuoverà il conseguimento, riprendendo quindi i termini della richiesta formulata in passato dal CdR (3). Inoltre, il CdR ritiene che valutazioni d'impatto ex ante trasparenti e ad ampio raggio siano particolarmente importanti per la verifica della sostenibilità delle proposte;

12.

apprezza il fatto che il documento di lavoro dei servizi della Commissione si concentri sull'importanza della partecipazione delle parti interessate e sul riconoscimento del ruolo e del lavoro sia del Comitato europeo delle regioni sia degli enti locali e regionali. Sottolinea inoltre l'importante ruolo delle associazioni nazionali, europee e internazionali di regioni e città;

13.

osserva che gli strumenti precedentemente annunciati per intensificare gli scambi e il dialogo attraverso convegni ed eventi periodici organizzati dalla Commissione europea non si sono ancora concretizzati, e chiede una più stretta collaborazione tra la Commissione europea, il Consiglio, il Parlamento europeo e il Comitato europeo delle regioni sull'attuazione degli OSS a livello dell'UE;

14.

sottolinea che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato l'importanza dello sviluppo sostenibile e che gli OSS possono contribuire a una visione coerente e globale all'interno dell'iniziativa Next Generation EU e nella definizione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR), in particolare nell'ambito del dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza;

15.

ritiene che la mancanza di coinvolgimento degli enti locali e regionali in alcuni Stati membri e la mancanza di un processo di consultazione significativo nella formulazione dei PNRR, attraverso la definizione delle priorità e delle azioni previste, compromettano il successo dei piani stessi in quegli Stati membri poiché in tal modo le prospettive regionali dei profondi processi di trasformazione economica, sociale e ambientale in atto risultano rispecchiate solo parzialmente. Vi è una chiara urgenza di sostenere la declinazione degli OSS a livello locale ai fini di una ricostruzione migliore e più equa;

16.

sottolinea che esistono due approcci sussidiari fondamentali: un coordinamento improntato a una maggiore coesione tra gli OSS e le politiche principali dell'Unione europea e un nuovo impulso alla realizzazione degli OSS a livello locale e regionale. Ciò deve essere fatto con chiari incentivi per tutte le parti interessate. In quest'ottica, una maggiore interazione tra le istituzioni europee e il livello locale e regionale andrebbe a vantaggio di tutte le parti interessate.

La governance degli OSS e delle istituzioni europee

17.

accoglie con favore il fatto che la Commissione europea in carica abbia assunto un impegno politico forte riguardo all'attuazione degli OSS. Tuttavia, ciò dovrebbe essere accompagnato da specifiche disposizioni di governance interne alla Commissione europea, quali riunioni periodiche di coordinamento tra il gabinetto della Presidente e i gabinetti degli altri membri della Commissione sulla introduzione sistematica nelle politiche del processo relativo all'attuazione degli OSS;

18.

dichiara che la piattaforma multilaterale dell'UE sugli OSS ha rappresentato un passo positivo in vista dell'inclusione della società civile e degli enti locali e regionali nelle decisioni in materia di OSS a livello europeo; ci si dovrebbe basare sulle raccomandazioni formulate dalla piattaforma ai fini della realizzazione degli OSS nell'UE per avviare ulteriori iniziative (4);

19.

riconosce che il patto europeo per il clima costituisce un passo per incoraggiare un maggior numero di persone ad agire, ma osserva che si concentra unicamente sui temi delle aree verdi ed è inteso in particolare a promuovere l'azione da parte dei soggetti interessati, mentre la piattaforma copriva tutti gli OSS ed è servita da struttura di dialogo per sostenere e consigliare la Commissione europea in merito alla loro tempestiva attuazione;

20.

raccomanda di avvalersi della relazione di fine mandato presentata dalla precedente piattaforma sugli OSS per preparare eventuali nuovi dialoghi strutturati. Sostiene inoltre che i futuri dialoghi strutturati dovrebbero continuare ad essere quanto più possibile rappresentativi dell'ampio ventaglio di parti interessate in materia di OSS — provenienti dalle organizzazioni della società civile, dal settore privato, dai sindacati, dal mondo accademico, dalle amministrazioni regionali e locali e da gruppi minoritari o vulnerabili — che sono espressione delle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, ambientale, sociale, di governance) e vantano una comprovata esperienza nei lavori sugli OSS a livello dell'UE. In cambio, le parti interessate dovrebbero essere chiamate a rispondere nei confronti delle rispettive «aree di riferimento», raccogliendo contributi e riferendo a queste ultime sulle loro attività;

21.

sottolinea l'importanza di integrare la parità di genere e le pari opportunità per tutti nelle politiche e nei programmi dell'UE volti ad attuare gli OSS, come evidenziato dalla recente relazione della Corte dei conti europea sull'integrazione della dimensione di genere nel bilancio dell'UE (5);

22.

chiede pertanto alla Commissione europea di rinnovare la piattaforma degli OSS o di creare un'altra piattaforma di dialogo con capacità d'influenza e follow-up strutturato, al fine di promuovere le competenze di tutte le diverse parti interessate delle istituzioni pubbliche e private in merito all'Agenda 2030 e di fornire consulenza diretta alla Commissione;

23.

rinnova la richiesta, proveniente da diversi settori e in particolare del Comitato europeo delle regioni, quale sostenitore della sussidiarietà degli interventi, affinché le azioni concertate dell'UE si basino maggiormente sulla condivisione delle buone pratiche, sulle valutazioni d'impatto e su un migliore collegamento con la cosiddetta quadrupla elica (scienza, politica, industria e società). L'impatto maggiore deriva dall'integrazione delle conoscenze e delle esperienze attraverso varie discipline e diversi settori politici e tutti gli OSS. La sfida rappresentata dall'iniziativa «Città intelligenti» della Commissione europea è un ottimo esempio da incoraggiare e sviluppare in altre DG e politiche, al pari della piattaforma per le strategie di specializzazione intelligente (S3) per gli OSS, di cui le regioni europee potrebbero servirsi in misura maggiore;

24.

ritiene che la Commissione dovrebbe selezionare alcuni indicatori di dati sociali, economici e ambientali a livello locale e regionale, che possano essere influenzati da tali livelli, per esaminare l'evoluzione dell'Agenda 2030 in tutta l'UE e, ove possibile, l'impatto in ambito internazionale. In quest'ottica, bisogna prendere in considerazione gli sforzi già compiuti a tal fine in alcuni paesi;

25.

insiste sul fatto che il monitoraggio e i dati sono strumenti chiave di comunicazione per interagire con i cittadini e la società civile a livello locale e regionale. Il CdR e gli enti locali e regionali sono impegnati a favore della «declinazione degli OSS a livello locale» e hanno un'importante funzione di raccolta di dati. Per esempio, il CdR collabora con l'OCSE e raccoglie periodicamente dati sull'impegno locale e regionale in materia di OSS e ritiene che questo sia un caso esemplare di partenariato fondato su ricerche basate su dati concreti;

26.

invita la Commissione europea a dare maggiore consistenza alla sua relazione Eurostat sul monitoraggio degli OSS, includendo livelli di realizzazione degli OSS quantificabili in maniera semplice e determinabili senza adempimenti burocratici. La Commissione dovrebbe far un uso più esteso di queste relazioni nel quadro del semestre europeo, integrandole con i dati e le buone pratiche degli enti locali e regionali, dal momento che l'attuale monitoraggio non comprende dati a livello NUTS-2.

Il ruolo degli OSS nel semestre europeo per una ripresa sostenibile

27.

rende omaggio al grande lavoro svolto dalla Commissione europea per integrare gli OSS nel semestre europeo nel ciclo del semestre 2020. La progressiva integrazione degli OSS nella strategia annuale di crescita sostenibile, nelle relazioni per paese e nei programmi nazionali di riforma ha dimostrato un reale impegno dell'UE a favore di un cambiamento di paradigma nella direzione dello sviluppo sostenibile;

28.

sostiene il Green Deal europeo e chiede un'interpretazione più sinergica degli OSS nella lotta ai cambiamenti climatici e sottolinea in questo contesto l'utilità degli OSS, in particolare dell'OSS n. 13, e l'opportunità di lavorare sui trade-off e sulla coerenza delle politiche con il quadro degli OSS;

29.

ritiene che occorra allineare meglio le priorità di tutti i programmi di finanziamento al fine di integrarvi gli OSS in maniera sistematica e generale. Per esempio, l'iniziativa «100 Città a impatto climatico zero entro il 2030» rappresenta un elemento di accelerazione del processo di realizzazione degli OSS. Gli investimenti a carattere sociale sono vantaggiosi anche per il clima;

30.

incoraggia pertanto la Commissione europea a reintegrare esplicitamente gli OSS in un semestre europeo riformato, che porti a una ripresa sostenibile basata sul territorio: tale semestre riformato dovrebbe coinvolgere pienamente gli enti locali e regionali e risultare complementare alle riforme e agli investimenti negli Stati membri, i quali dovrebbero essere conformi agli OSS e apportare un valore aggiunto europeo;

31.

insiste, a questo proposito, sulla necessità che la Commissione europea fornisca una definizione di «riforme strutturali» nel contesto del semestre europeo. Una tale definizione è necessaria per garantire che le riforme siano limitate agli ambiti d'intervento rilevanti ai fini dell'attuazione degli obiettivi del Trattato UE e delle strategie politiche generali dell'Unione europea, compresi gli OSS, e che, nel rispetto del principio di sussidiarietà, sono direttamente legati alle competenze dell'UE (6);

32.

invita la Commissione a considerare che il contributo al conseguimento degli OSS rappresenta un obiettivo comune e trasversale rispetto all'insieme dei programmi di finanziamento europei in regime di gestione diretta e indiretta;

33.

considera pertanto che le sue raccomandazioni volte a migliorare la rendicontabilità del semestre europeo siano ora più che mai pertinenti, con l'urgente necessità di coinvolgere le regioni, le città, i comuni rurali e le parti interessate nel processo e di rendere la governance più democratica e trasparente. Osserva che anche il documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite indica questa direzione quando riafferma la necessità di coinvolgere le parti interessate nell'attuazione degli OSS;

34.

rinnova la sua richiesta di adottare un codice di condotta europeo per coinvolgere gli enti locali e regionali e le loro associazioni di rappresentanza nel semestre europeo e osserva che la Commissione europea dovrebbe dare l'esempio e creare un dialogo strutturato con le parti interessate sul semestre europeo, in particolare dopo il vuoto lasciato dal mancato rinnovo della piattaforma multilaterale ad alto livello dell'UE sugli OSS;

35.

propone, come primo passo in questa direzione, l'organizzazione di una conferenza delle parti interessate sul semestre europeo con il sostegno di entrambi i Comitati consultivi e/o la consultazione dei Comitati prima della pubblicazione della prossima strategia annuale per la crescita sostenibile;

36.

sottolinea che la promozione della duplice transizione e dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali (EPSR), e del relativo piano d'azione, nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza non è sufficiente a coprire gli OSS in modo coerente e organico in maniera tale da poter disegnare un percorso chiaro verso il raggiungimento delle tappe fondamentali e la realizzazione degli obiettivi. L'attuale crisi ha dimostrato che l'UE ha bisogno degli OSS per evitare crisi future, in quanto essi rappresentano un approccio più ampio, che integra e associa anche altre politiche, come quelle in materia di biodiversità e salute;

37.

invita la Commissione europea, in considerazione del bivio davanti al quale si trova l'Europa, a utilizzare la prossima strategia annuale per la crescita sostenibile 2022 per reintegrare formalmente gli OSS nel semestre europeo, collegare meglio gli OSS e il dispositivo per la ripresa e la resilienza e affermare esplicitamente gli OSS come una modalità per l'UE di plasmare una ripresa sostenibile;

38.

ritiene che sia possibile continuare a far sì che il semestre europeo costituisca per i paesi dell'UE il quadro di riferimento per il coordinamento delle loro politiche economiche integrandovi gli OSS, e che questi obiettivi dovrebbero essere reintegrati nel semestre europeo quanto prima;

39.

incoraggia la Commissione europea ad avviare tale reintegrazione durante la valutazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza presentati dagli Stati membri attraverso la mappatura degli OSS in tali piani; sottolinea che tale individuazione sarebbe effettuata dai servizi della Commissione europea per quanto riguarda il modo in cui i piani contribuiscono agli OSS. Ciò fornirebbe un'utile panoramica della completezza di tali piani, senza tuttavia rappresentare un ulteriore onere amministrativo per la presentazione delle relazioni;

40.

invita la Commissione a considerare la creazione di un quadro di valutazione ambientale con una struttura semplice e non burocratica, che integri il quadro di valutazione della situazione sociale nell'ambito del semestre europeo e prepari la reintegrazione formale degli OSS nel prossimo ciclo del semestre europeo;

41.

sollecita la Commissione a presentare proposte per allineare meglio i requisiti in materia di responsabilità delle imprese all'attuazione dell'agenda per lo sviluppo sostenibile. Potrebbe ad esempio prendere in considerazione l'introduzione di un passaporto europeo della responsabilità delle imprese, con una struttura semplice e non burocratica, che stabilisca requisiti legati agli OSS sul piano delle relazioni industriali, della parità di genere, della gestione della catena di approvvigionamento, della tassazione e della trasparenza finanziaria;

42.

ritiene che la proposta della Commissione in merito alla revisione del patto di stabilità e crescita, che sarà presentata nell'ultimo trimestre del 2021, dovrebbe aprire la strada a una riforma orientata alla sostenibilità dei meccanismi di sorveglianza di bilancio e di vigilanza macroeconomica dell'UE, al fine di garantire un livello sufficientemente elevato di investimenti pubblici di qualità nella trasformazione sostenibile dell'Unione europea; ciò dovrebbe includere proposte volte a integrare nel quadro di bilancio indicatori, con una struttura semplice e non burocratica, capaci di rispecchiare meglio, rispetto al PIL, i progressi verso il conseguimento degli OSS.

Contributo locale e regionale agli OSS

43.

sottolinea che, secondo le stime dell'OCSE, il 65 % dei 169 traguardi di sviluppo sostenibile dei 17 OSS non può essere raggiunto senza il coinvolgimento degli enti locali e regionali o il coordinamento con essi (7);

44.

osserva che nel 2018 gli enti locali e regionali sono stati responsabili in media del 53 % degli investimenti pubblici totali nell'UE (8). La maggior parte di questi investimenti riguarda le infrastrutture per i servizi di base, per i quali le città e/o le regioni hanno competenze essenziali, e che sono talvolta oggetto di specifici OSS, ad esempio in materia di istruzione, sanità, infrastrutture sociali, acqua potabile, strutture igienico-sanitarie, gestione dei rifiuti solidi, energia, trasporti e alloggi. Segnala inoltre che un intero OSS, l'undicesimo, è dedicato alle città e alle comunità locali;

45.

ritiene che i governi locali e regionali siano fondamentali per stimolare le politiche locali, regionali e — quindi — nazionali in settori importanti connessi agli OSS, quali l'ambiente, i servizi pubblici, l'istruzione, la sanità e lo sviluppo economico e territoriale, e che contribuiscano a molti altri obiettivi, quali la parità di genere, il consumo sostenibile, l'occupazione, l'innovazione, le società inclusive, la buona governance e i partenariati. È pertanto importante rinvigorire il consenso esistente per potenziare le priorità territoriali nel quadro della politica dell'UE. Molte reti hanno istituito task force in cui i membri condividono informazioni ed esperienze sull'attuazione degli OSS nei rispettivi paesi come pure in certi casi con loro omologhi nei paesi partner, e promuovono i loro obiettivi presso la Commissione europea e nei consessi internazionali. Si ritiene inoltre importante che gli enti locali e regionali possano esercitare a livello europeo le competenze di cui dispongono nei rispettivi Stati, in quanto il sostegno delle politiche pubbliche a favore degli OSS verrebbe facilitato a tutti i livelli;

46.

si compiace dei primi risultati del sondaggio CdR-OCSE sugli OSS e la ripresa (9), da cui emerge che, malgrado la pandemia, gli enti locali e regionali si stanno tuttora adoperando per l'attuazione degli OSS, con il 60 % dei rispondenti locali e regionali che si dichiara convinto che gli OSS possono aiutare ad adottare un approccio più globale alla ripresa e il 43 % dei rispondenti che dichiara di avere una struttura di governance specifica per la loro attuazione;

47.

rende omaggio al lavoro svolto dalle associazioni e dalle organizzazioni internazionali ed europee a sostegno della declinazione degli OSS a livello locale in una dimensione europea e internazionale attraverso la cooperazione decentrata e chiede maggiori sforzi per promuovere tali partenariati (10);

48.

incoraggia l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa delle Nazioni Unite sulla «Localizzazione degli OSS» per accelerare e intensificare gli sforzi volti a realizzare gli OSS entro il 2030. Si impegna a cooperare con le Nazioni Unite e la Commissione europea al fine di promuovere una sempre maggiore mobilitazione delle città e delle regioni per la localizzazione degli OSS e l'elaborazione di analisi locali/regionali/subnazionali volontarie degli OSS che, in definitiva, possano contribuire alle analisi nazionali volontarie;

49.

sottolinea la necessità di andare a misurare a livello locale i progressi compiuti verso il conseguimento degli OSS. L'UE dovrebbe aiutare le città e le regioni a monitorare, in funzione delle loro specificità, i loro progressi in vista della realizzazione degli OSS (11);

50.

chiede al Centro comune di ricerca di proseguire il suo lavoro sulle analisi locali volontarie sotto forma di manuali e di farlo confluire nei meccanismi di specializzazione intelligente per sostenere le città e i governi locali nell'uso degli strumenti della coesione e di altri strumenti finanziari. Inoltre, la Commissione dovrebbe creare incentivi per le città e le regioni affinché si adoperino per la localizzazione degli OSS a livello territoriale. Il CdR dovrebbe coordinare questo ampio processo;

51.

fa notare inoltre la necessità di rafforzare lo sviluppo di capacità a livello locale per quanto riguarda l'attuazione degli OSS. Il CdR ritiene fondamentale creare congiuntamente modelli di gestione strategica e strumenti di gestione specifici per lo sviluppo sostenibile, e offrire corsi di formazione ai soggetti decisionali e al personale delle amministrazioni locali, come anche alle parti interessate locali. L'UE potrebbe sostenere le reti europee di co-creazione e tali opportunità di formazione. Il CdR ritiene inoltre che il ruolo della ricerca, sia nelle discipline scientifiche e tecnologiche che in quelle umanistiche, sia fondamentale per il conseguimento degli OSS e che, pertanto, occorra assicurare finanziamenti adeguati per i centri che producono conoscenze e innovazione;

52.

rileva la necessità di accelerare la diffusione di una cultura della collaborazione in tutti i settori e a tutti i livelli coinvolti nell'attuazione degli OSS;

53.

chiede pertanto alla Commissione di creare incentivi diretti affinché gli enti locali e regionali cooperino direttamente con il settore privato e la società civile per promuovere gli OSS;

54.

sottolinea il ruolo cruciale delle regioni nel progettare e attuare sul campo gli OSS in quanto partner fondamentali degli enti nazionali e locali nello spirito di collaborazione rappresentato dall'OSS n. 17. Il sostegno finanziario e tecnico delle regioni è essenziale per stimolare e sviluppare le capacità locali di declinare localmente gli OSS e garantire che le aree rurali e periurbane sostenibili interagiscano in modo sostenibile con le aree urbane;

55.

sostiene fermamente la condivisione delle buone pratiche a livello locale e regionale e ritiene che ciò sia fondamentale per promuovere l'agenda per gli OSS, ad esempio attraverso il progetto pilota di Urbact di un Network europeo a sostegno delle città interessate alla localizzazione degli OSS, istituito di recente. Tuttavia, l'UE deve creare un nuovo programma per lo scambio di buone pratiche non solo tra città e regioni di tutta l'UE, ma anche con città di altri continenti, al fine di individuare buone pratiche a livello mondiale e favorire accordi bilaterali;

56.

conferma il proprio impegno a unire le forze con altre istituzioni europee per organizzare eventi e progetti d'azione in materia di OSS nel quadro dell'iniziativa La scienza incontra le regioni: realizzazione di progetti pilota, esperimenti, creazione di prototipi e progetti di espansione. Intende in particolare sfruttare l'esperienza maturata dalle regioni che attuano le loro politiche nell'ottica del conseguimento degli OSS, per poi favorire la possibilità di replicare ed espandere tali esperienze;

57.

chiede all'UE di creare incentivi per promuovere misure partecipative da parte dei cittadini e delle organizzazioni locali al fine di attuare gli OSS. Tali incentivi dovrebbero migliorare la conoscenza dell'Agenda 2030 e promuovere gli OSS tra la popolazione in generale, sia in Europa che nel resto del mondo, grazie a partenariati multilivello e multilaterali;

58.

conferma il suo impegno a rafforzare i suoi partenariati con l'OCSE, Eurocities, l'ARE, Platforma del CCRE e Regions4 per accelerare la declinazione a livello locale degli OSS e per promuovere gli OSS come valore generale essenziale dell'UE; si impegna a concludere altri partenariati a ulteriore sostegno di tale declinazione locale degli OSS, in Europa e nel resto del mondo;

59.

rimanda al proprio parere sul tema Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS): una base per la strategia UE di lungo termine per un'Europa sostenibile entro il 2030 (12), che ha presentato le posizioni politiche del CdR sul documento di riflessione della Commissione europea dal titolo Verso un'Europa sostenibile entro il 2030 e che è ancora d'attualità per quanto riguarda l'invito alla Commissione europea ad assumere «un ruolo guida nella creazione di una governance multilivello multilaterale e intersettoriale, che consenta di integrare tutte le dimensioni degli OSS in tutte le politiche dell'UE».

Bruxelles, 1o luglio 2021

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


(1)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa, 5 maggio 2021, https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52021DC0350&qid=1626252298047.

(2)  https://ec.europa.eu/info/files/better-regulation-joining-forces-make-better-laws_it

(3)  Punto 42 del parere del Comitato europeo delle regioni sul tema Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS): una base per la strategia UE di lungo termine per un'Europa sostenibile entro il 2030 (relatore: Arnoldas Abramavičius).

https://webapi2016.cor.europa.eu/v1/documents/cor-2019-00239-00-00-ac-tra-it.docx/content.

(4)  https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/sdg_multi-stakeholder_platform_input_to_reflection_paper_sustainable_europe2.pdf

(5)  https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR21_10/SR_Gender_mainstreaming_IT.pdf

(6)  Cfr. il parere del CdR 3764/2018 sul tema Il programma di sostegno alle riforme e la funzione europea di stabilizzazione degli investimenti, https://webapi2016.cor.europa.eu/v1/documents/COR-2018-03764-00-00-AC-TRA-IT.docx/content.

(7)  Valutazione dell'OCSE, che cita la Rete delle soluzioni per lo sviluppo sostenibile promossa dalle Nazioni Unite (UN Sustainable Development Solution Network) nel documento A Territorial Approach to the Sustainable Development Goals: A role for Cities and Regions to leave no-one behind (Un approccio territoriale agli obiettivi di sviluppo sostenibile: un ruolo per le città e le regioni per non lasciare indietro nessuno) (2017) — OCSE.

(8)  2019, Key Data on Local and Regional Governments in the European Union (Dati fondamentali sugli enti locali e regionali dell'Unione europea — OCSE.

(9)  Sondaggio CdR-OCSE sul tema Gli OSS: un quadro di riferimento per la ripresa dalla crisi della COVID-19 nelle città e nelle regioni, svoltosi dal 10 maggio al 18 giugno 2021.

(10)  Come per l'OCSE con il suo progetto pilota su un approccio territoriale agli OSS, si esprime apprezzamento per il Consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa (CCRE) e il suo impegno ad aiutare le associazioni nazionali di regioni e comuni a redigere le Analisi locali volontarie che coprono interi paesi; per l'Assemblea delle regioni d'Europa (ARE) e il suo lavoro riguardante l'attuazione degli OSS a livello locale e regionale; per Regions4 e la sua comunità di pratica sugli OSS; per Eurocities e la sua task force sugli OSS; per Platforma e CGLU (Città e governi locali uniti) e i loro programmi di formazione per i formatori in materia di OSS; per l'iniziativa dell'UE Urbact-OSS; per la City Mayors Foundation (Fondazione dei sindaci delle città) per la promozione della sostenibilità; e per l'ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) — Local Governments for Sustainability (Consiglio internazionale per le iniziative ambientali locali — Governi locali per la sostenibilità), una rete leader per le città di tutto il mondo per programmi in materia di sostenibilità, solo per citarne alcune.

(11)  Come avviene attualmente, ad esempio, in Portogallo per i progetti «CESOP a livello locale» dell'Università cattolica del Portogallo e «OSS a livello locale» dell'Università di Lisbona.

(12)  Relatore: Arnoldas Abramavičius (LT/PPE), adottato il 26 giugno 2019, COR-2019-00239.


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