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Document 52021IP0095

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 marzo 2021 sulla definizione della politica in materia di istruzione digitale (2020/2135(INI))

GU C 494 del 8.12.2021, p. 2–13 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

8.12.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 494/2


P9_TA(2021)0095

Definizione della politica in materia di istruzione digitale

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 marzo 2021 sulla definizione della politica in materia di istruzione digitale (2020/2135(INI))

(2021/C 494/01)

Il Parlamento europeo,

visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 14,

visto l'articolo 2 del Protocollo della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del Consiglio d'Europa, relativo al diritto all'istruzione,

vista la direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE (1),

vista la proposta di risoluzione della commissione per la cultura e l'istruzione del 22 settembre 2020 sul futuro dell'istruzione europea nel contesto della COVID-19,

vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (2),

vista la sua risoluzione dell'11 dicembre 2018 sull'istruzione nell'era digitale: sfide, opportunità e insegnamenti da trarre per la definizione delle politiche dell'Unione europea (3),

vista la sua risoluzione del 12 giugno 2018 sulla modernizzazione dell'istruzione nell'UE (4),

vista la sua risoluzione del 14 settembre 2017 su una nuova agenda per le competenze per l'Europa (5),

viste le conclusioni del Consiglio del 9 giugno 2020 sul tema «Plasmare il futuro digitale dell'Europa» (6),

viste le conclusioni del Consiglio del 26 maggio 2020 sui docenti e i formatori europei del futuro (7),

viste le conclusioni del Consiglio del 18 novembre 2019 sul ruolo chiave delle politiche di apprendimento lungo tutto l'arco della vita nel dotare le società dei mezzi necessari per affrontare la transizione tecnologica e verde a sostegno di una crescita inclusiva e sostenibile (8),

vista la raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (9),

vista la raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2017, sul quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (10),

viste le conclusioni del Consiglio del 30 maggio 2016 sullo sviluppo dell'alfabetizzazione mediatica e del pensiero critico per mezzo dell'istruzione e della formazione (11),

vista la raccomandazione del Consiglio, del 19 dicembre 2016, sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti (12),

viste le conclusioni del Consiglio del 27 maggio 2015 sul ruolo dell'educazione della prima infanzia e dell'istruzione primaria nella promozione della creatività, dell'innovazione e della competenza digitale (13),

vista la raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (14),

vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2020, dal titolo «Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027: ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale» (COM(2020)0624) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che l'accompagna (SWD(2020)0209),

vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2020 dal titolo «Achieving the European Education Area by 2025» (Realizzare lo spazio europeo dell'istruzione entro il 2025) (COM(2020)0625),

vista la comunicazione della Commissione del 1o luglio 2020 dal titolo «Agenda per le competenze per l'Europa sulla competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza» (COM(2020)0274),

vista la comunicazione della Commissione del 17 gennaio 2018 sul piano d'azione per l'istruzione digitale (COM(2018)0022),

vista la comunicazione della Commissione del 14 novembre 2017 dal titolo «Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura» (COM(2017)0673),

vista la comunicazione della Commissione del 30 maggio 2017 dal titolo «Sviluppo scolastico ed eccellenza nell'insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto» (COM(2017)0248),

vista la comunicazione della Commissione del 7 dicembre 2016 dal titolo «Migliorare e modernizzare l'istruzione» (COM(2016)0941),

vista la relazione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) dal titolo «Education responses to COVID-19: an implementation strategy toolkit» (Le risposte dell'istruzione alla COVID-19: gli strumenti per la strategia di attuazione),

vista la relazione dell'OCSE dal titolo «Prospettive dell'OCSE sulle competenze, 2019: prosperare in un mondo digitale»,

vista la relazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) dal titolo «Skills for a connected world» (Competenze per un mondo connesso),

vista la relazione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale del 4 giugno 2020 dal titolo «Divario digitale durante la pandemia di COVID-19 per gli studenti a rischio di abbandono precoce dell'IFP in Europa»,

visto l'articolo 54 del suo regolamento,

visto il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali,

vista la posizione sotto forma di emendamenti della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere,

vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A9-0042/2021),

A.

considerando che un'istruzione di qualità inclusiva, equa e adeguatamente finanziata è un motore fondamentale della transizione verde e digitale; che l'istruzione rappresenta un investimento nel nostro futuro comune, contribuendo alla coesione sociale, alla crescita economica sostenibile, alla creazione di posti di lavoro e all'occupazione e quindi a una società equa; che l'istruzione è uno strumento fondamentale per lo sviluppo individuale e la realizzazione personale e rafforza la partecipazione alla vita democratica;

B.

considerando che la parità tra donne e uomini è un valore fondamentale dell'UE, sancito dagli articoli 8 e 19 TFUE;

C.

considerando che le tecnologie digitali stanno trasformando la società, rendendo le competenze digitali di base e l'alfabetizzazione digitale ormai indispensabili per tutti i cittadini;

D.

considerando che il primo principio del pilastro europeo dei diritti sociali delinea l'importanza di mantenere e acquisire competenze per garantire «pari opportunità e parità di accesso al mercato del lavoro» e stabilisce che «ogni persona ha diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro»;

E.

considerando che la padronanza di competenze di base trasversali, quali l'alfabetizzazione numerica, il pensiero critico e le competenze sociali di comunicazione, è un presupposto fondamentale per l'acquisizione delle capacità e competenze digitali; che, allo stesso tempo, in futuro vi sarà un maggiore bisogno di competenze digitali, come la programmazione informatica, la logistica e la robotica, che avranno un impatto non soltanto sui corsi di informatica ma sui programmi di studio nel loro insieme; che il quadro delle competenze digitali per i cittadini riconosce l'importanza delle competenze trasversali, comprese la comunicazione, la collaborazione e la creazione di contenuti, spesso insegnate attraverso le scienze umanistiche, artistiche e sociali; che un approccio interdisciplinare allo studio della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria, delle arti e della matematica (STEAM) può contribuire a elaborare soluzioni digitali migliori, più antropocentriche;

F.

considerando che l'educazione di base in materia di igiene informatica, sicurezza informatica, protezione dei dati e alfabetizzazione mediatica deve essere incentrata sull'età e sul grado di sviluppo per aiutarli a diventare discenti critici, cittadini attivi, utenti di Internet responsabili e creatori di una società digitale democratica, a prendere decisioni informate ed essere consapevoli dei rischi associati a Internet, quali la disinformazione online, le molestie e le violazioni dei dati personali, e a sapervi rispondere; che dovrebbero essere introdotti corsi di insegnamento relativi alla sicurezza informatica nei programmi di formazione;

G.

considerando che la trasformazione digitale sta plasmando il mercato del lavoro con, secondo le stime della Commissione (15), in una serie di categorie di posti di lavoro, ben il 90 % dei posti di lavoro che richiederanno una qualche forma di competenze digitali nel futuro e il 65 % dei bambini che iniziano oggi la scuola primaria che svolgeranno lavori che non esistono ancora; che le competenze digitali avanzate sono molto richieste, il che comporterà probabilmente una maggiore attenzione ai settori STEAM;

H.

considerando che l'impatto delle nuove tecnologie, come la robotica e l'IA, sull'occupazione deve ancora essere valutato appieno; che è già chiaro che la competenza digitale sta rapidamente diventando una competenza universale, richiesta per lavori che avevano poco o nulla a che fare con la sfera digitale, fra cui i lavori manuali; che la riqualificazione e il miglioramento delle competenze sono necessari per consentire alle persone di adattarsi alle mutevoli esigenze e realtà di un mercato del lavoro sempre più digitalizzato; che il passaggio al telelavoro a causa della Covid-19 presenta nuove sfide sotto il profilo della competenze digitali, della comunicazione e di altro tipo; che i datori di lavoro dovrebbero fornire ai lavoratori formazioni e attrezzature digitali, prestando attenzione alle esigenze specifiche, ad esempio la messa a disposizione di una sistemazione ragionevole alle persone con disabilità; che il settore dell'istruzione e della formazione professionali (IFP) svolge un ruolo cruciale nel dotare i futuri lavoratori delle competenze e delle qualifiche di cui hanno bisogno per il mercato del lavoro in evoluzione;

I.

considerando che il 42 % degli europei ancora non dispone neanche di competenze digitali di base (16) e che vi sono forti disparità tra gli Stati membri e al loro interno, le quali dipendono dalla situazione socioeconomica, dall'età, dal genere, dal reddito, dal livello di istruzione e dall'occupazione; che solo il 35 % delle persone di età compresa tra i 55 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, rispetto all'82 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni (17), il che rende gli anziani più vulnerabili all'esclusione digitale; che l'agenda per le competenze mira a garantire che il 70 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni disponga di competenze digitali di base entro il 2025, con un aumento medio di 2 punti percentuali all'anno a fronte di un aumento annuo dello 0,75 % tra il 2015 e il 2019; che i discenti non avranno mai le medesime opportunità di acquisire le competenze digitali con divari tanto ampi nei livelli di competenze di base;

J.

considerando che persistono disparità nell'accesso alle infrastrutture e alle attrezzature digitali, con le zone rurali e remote e le zone urbane svantaggiate che soffrono spesso di una scarsa connettività e famiglie a basso reddito che spesso non hanno accesso ai computer; che il 10 % delle famiglie nelle zone rurali dell'UE non ha accesso a una connessione Internet di rete fissa e che un ulteriore 41 % non è servito dalla banda larga;

K.

considerando che nelle competenze digitali esiste un divario di genere dell'11 % (18); che, secondo l'Eurostat, solo un laureato su tre nelle discipline STEM è donna, nonostante il 54 % degli studenti dell’istruzione superiore sia di genere femminile; che gli atteggiamenti nei confronti delle discipline STEM non differiscono tra ragazzi e ragazze nell'istruzione primaria, ma che l'interesse tra le ragazze sembra svanire dall'età di 15 anni; che meno del 3 % delle adolescenti esprime interesse a lavorare come professionista delle TIC;

L.

considerando che le disparità di genere nell'istruzione e nella formazione si traducono nel luogo di lavoro, con solo il 17 % dei posti di lavoro nel settore delle TIC occupati da donne e la percentuale di uomini che lavorano in un settore digitale 3,1 volte superiore a quella delle donne (19), il divario di genere è particolarmente evidente nel settore dell'IA, in cui solo il 22 % dei professionisti a livello globale sono donne; che tali disparità incidono sulla possibilità per le donne di lavorare in settori ben retribuiti e orientati al futuro e limitano analogamente la diversità all'interno del settore digitale, ad esempio per quanto riguarda la progettazione delle tecnologie;

M.

considerando che è importante comprendere i fattori che influenzano le scelte di istruzione e di carriera delle ragazze e delle donne, compresi i pregiudizi di genere, e motivarle a proseguire gli studi e le carriere STEM e TIC; che, a tale riguardo, è necessario sviluppare ulteriormente soluzioni per l'orientamento professionale;

N.

considerando che le tecnologie digitali racchiudono un notevole potenziale per insegnanti, formatori ed educatori e discenti in tutti i settori e contesti dell'istruzione in termini di tecnologie accessibili, aperte, sociali e personalizzate che possono portare a percorsi di apprendimento più inclusivi; che l'uso intelligente delle tecnologie digitali, guidato da metodi didattici innovativi e che responsabilizzano i discenti, può dotare i cittadini di competenze essenziali per la vita, come il pensiero creativo, la curiosità e le capacità di risoluzione dei problemi; che l'uso del digitale non deve mai essere considerato una misura di riduzione dei costi; che la libertà degli insegnanti di scegliere la migliore combinazione di metodi e contenuti di insegnamento dovrebbe rimanere al centro del processo educativo;

O.

considerando che l'interazione tra insegnanti e studenti è fondamentale per il benessere e lo sviluppo degli studenti e che l'apprendimento in presenza deve pertanto rimanere al centro dell'offerta educativa; che gli strumenti e le tecnologie digitali non possono sostituire il ruolo dell'insegnante, ma offrono tuttavia una serie di vantaggi complementari all'apprendimento presenziale, anche sotto forma di modelli ibridi di istruzione; che un uso eccessivo della tecnologia e delle apparecchiature digitali può causare problemi quali la privazione del sonno, la dipendenza e uno stile di vita sedentario; che occorre prestare particolare attenzione ai bambini più piccoli e ai discenti con esigenze educative speciali o con disabilità, per i quali l'apprendimento online rappresenta una sfida particolare;

P.

considerando che le tecnologie digitali dovrebbero essere introdotte secondo modalità incentrate sul discente, appropriate per l'età e per il grado di sviluppo; che le strategie di apprendimento digitale devono tenere conto delle ricerche sugli effetti che un utilizzo precoce delle tecnologie digitali può avere sullo sviluppo dei bambini piccoli;

Q.

considerando che lo sviluppo delle infrastrutture e delle tecnologie digitali nel settore dell'istruzione richiede notevoli investimenti pubblici, anche nel personale informatico degli istituti di istruzione; che anche gli investimenti privati contribuiscono in modo sostanziale allo sviluppo di soluzioni di e-learning;

R.

considerando che l'accesso alle infrastrutture digitali, tra cui Internet ad alta velocità, attrezzature e contenuti di alta qualità e adeguati alle esigenze educative è un prerequisito per l'apprendimento digitale; che la pandemia di COVID-19 e l'improvvisa transizione digitale verso l'istruzione a distanza o online hanno messo a nudo le lacune in termini di accesso e connettività all'interno degli Stati membri e tra gli stessi, con effetti eterogenei sui diversi settori dell'istruzione; che il 32 % (20) degli alunni e degli studenti in alcuni Stati membri non aveva accesso a Internet e agli strumenti digitali durante il confinamento dovuto alla COVID-19 nella primavera del 2020;

S.

considerando che il repentino passaggio all'apprendimento online e a distanza ha altresì rivelato una mancanza di prontezza all'interno dei sistemi di istruzione nonché lacune rispetto alle competenze digitali di insegnanti, educatori, genitori e discenti e alla loro capacità di utilizzare efficacemente e in modo sicuro le tecnologie digitali; che prima della crisi solo il 39 % degli insegnanti nell'UE si sentiva adeguatamente preparato o molto preparato a usare le tecnologie digitali per l'insegnamento, con differenze significative fra gli Stati membri; che gli insegnanti hanno tuttavia dimostrato di potersi adattare a profondi cambiamenti all'interno dei sistemi di istruzione se sono dotati di sufficiente flessibilità e autonomia e se sfruttano al meglio il potenziale innovativo dell'apprendimento online e a distanza;

T.

considerando che il passaggio all'apprendimento online e a distanza ha esacerbato le disuguaglianze esistenti, lasciando gli studenti svantaggiati e vulnerabili, gli studenti con bisogni educativi speciali e gli studenti con disabilità ancora più indietro, e ha innalzato il tasso di abbandono scolastico in tutti i settori dell'istruzione, rivelando l'assenza del sostegno scolastico e sociale nell'ambiente digitale; che le disuguaglianze nella prima infanzia hanno un impatto negativo sui risultati dell'apprendimento e sulle prospettive occupazionali nelle fasi successive della vita; che è necessario migliorare con urgenza la qualità e l'inclusività dell'istruzione online;

U.

considerando che la pandemia di COVID-19 sarà foriera di profondi cambiamenti per il nostro stile di vita e ha sottolineato la necessità di offrire un'istruzione di qualità su vasta scala per tutti al fine di prepararsi a eventuali crisi future, rafforzare la resilienza a più lungo termine nei sistemi di istruzione e gettare le basi per una transizione digitale di successo;

V.

considerando che il contenuto dell'insegnamento e l'organizzazione dei sistemi di istruzione sono di competenza nazionale e che le nuove sfide richiedono tuttavia un coordinamento efficace e, ove opportuno, politiche e strumenti dell'Unione europea in materia di istruzione digitale a medio e lungo termine quale importante dimensione dello spazio europeo dell'istruzione;

W.

considerando che la disponibilità di un'istruzione online di qualità spesso non è un'alternativa, ma l'unica opzione per taluni gruppi, come ad esempio i lavoratori a tempo pieno o i disoccupati nelle zone rurali e remote o per le persone con disabilità;

X.

considerando che l'istruzione rappresenta un investimento nel futuro e uno strumento importante per lo sviluppo e la realizzazione personale di ciascun individuo; che l'istruzione digitale potrebbe contribuire ad affrontare sfide quali la disinformazione, la radicalizzazione, il furto di dati e di identità, il ciberbullismo e le truffe online; che l'istruzione, la formazione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita svolgeranno un ruolo fondamentale per una transizione giusta verso l'economia digitale;

Revisione del piano d'azione per l'istruzione digitale: visione, governance, finanziamento e misurazione delle prestazioni

1.

evidenzia che un approccio all'istruzione digitale basato sui diritti, conformemente al pilastro europeo dei diritti sociali, deve essere il principio guida della politica in materia di istruzione digitale per garantire che il diritto a un'istruzione inclusiva e di qualità per tutti diventi una realtà; sottolinea che la ripresa post-pandemia e il rilancio della politica in materia di istruzione sono indissolubilmente legati ad altre sfide che l'Unione e il mondo si trovano ad affrontare ed evidenzia la necessità di collegare la politica in materia di istruzione digitale ad altri settori strategici al fine di promuovere una società più inclusiva, equilibrata sotto il profilo del genere, innovativa e più verde;

2.

accoglie con favore, a tale riguardo, il piano d'azione per l'istruzione digitale aggiornato e il suo ampliamento del campo di applicazione e delle sue ambizioni, con obiettivi specifici volti ad affrontare in particolare le lacune persistenti nelle competenze digitali, la promozione di un'istruzione informatica di qualità o una migliore connettività nelle scuole quale ulteriore passo verso una strategia più completa in materia di competenze digitali e istruzione; ritiene che il piano potrà dirsi riuscito se, al termine del suo periodo di attuazione, l'istruzione digitale sarà diventata realmente parte integrante della politica in materia di istruzione, con risultati chiari, coerenti e positivi in termini di disponibilità, accesso, qualità e uguaglianza in tutta l'Unione; prende atto dei diversi punti di partenza degli Stati membri in tale processo e di cui occorre tenere conto nell'attuazione del piano;

3.

elogia la decisione di allineare il piano al quadro finanziario pluriennale settennale (QFP), in quanto ciò consente una prospettiva più a lungo termine e lo collega ai pertinenti strumenti di finanziamento; sottolinea l'importanza del piano per la realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione e, a sua volta, l'importanza dello spazio europeo dell'istruzione per la realizzazione del piano, il che dovrebbe garantire trasparenza e responsabilità per quanto concerne la sua attuazione;

4.

rileva, tuttavia, che l'efficace realizzazione del piano dipende anche dal coordinamento di una vasta serie di programmi e tra gli Stati membri; invita la Commissione a garantire sinergie efficaci tra i diversi programmi e un coordinamento più coerente ed efficace tra tutte le pertinenti politiche in materia di istruzione digitale a livello dell'UE, al fine di ridurre la frammentazione ed evitare sovrapposizioni tra gli strumenti e le politiche di finanziamento nazionali ed europei aumentando in tal modo l'impatto;

5.

sottolinea il contributo dei Fondi strutturali e di investimento europei, del meccanismo per collegare l'Europa, di Orizzonte Europa, del Corpo europeo di solidarietà, di Europa creativa e di Erasmus + al finanziamento di diversi aspetti del piano; accoglie con favore il rafforzamento significativo del bilancio a favore del programma Erasmus + e mette in guardia dal non sovraccaricarlo di nuove ambizioni politiche, dato che l'attenzione principale deve essere quella di rendere il programma più inclusivo;

6.

sottolinea l'importanza, nel portare avanti l'agenda per l'istruzione digitale, delle priorità d'investimento «collegare» e «riqualificare e migliorare le competenze» nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza; incoraggia gli Stati membri a destinare all'istruzione almeno il 10 % dei finanziamenti del dispositivo; ribadisce la propria posizione nell'incoraggiare gli Stati membri ad aumentare in modo significativo la spesa pubblica per l'istruzione, riconoscendo il ruolo fondamentale che l'istruzione svolge nel rafforzamento della crescita, nella creazione di posti di lavoro e nel rafforzamento della resilienza economica e sociale; ricorda inoltre che almeno il 20 % dei fondi da erogare nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza è destinato alla transizione digitale ed esorta gli Stati membri a utilizzare i fondi a titolo del dispositivo per rafforzare la capacità digitale dei sistemi di istruzione e investire, ad esempio, nelle infrastrutture digitali per le scuole, gli alunni e i gruppi vulnerabili, in particolare nelle zone emarginate;

7.

sottolinea il valore dei progetti pilota e delle azioni preparatorie avviati dal Parlamento per garantire una maggiore cooperazione a livello di Unione al fine di contrastare i divari educativi tra Stati membri, regioni e zone rurali e urbane, come ad esempio la nuova azione preparatoria volta ad aumentare l'accessibilità agli strumenti educativi nelle zone e nelle comunità con una scarsa connettività o uno scarso accesso alle tecnologie; chiede che i progetti pilota e le azioni preparatorie di successo siano integrati nei programmi dell'Unione; accoglie con favore, a tale proposito, l'inclusione di un'azione per l'alfabetizzazione mediatica nel nuovo programma Europa creativa, sulla base del successo del progetto pilota e dell'azione preparatoria «Alfabetizzazione mediatica per tutti» e chiede finanziamenti sufficienti per garantire che la nuova azione sia efficace;

8.

osserva che il nuovo piano fissa obiettivi specifici per affrontare le lacune persistenti in materia di istruzione digitale, ad esempio per quanto riguarda la connettività, le competenze digitali e i contenuti di apprendimento online; accoglie con favore il previsto riesame intermedio del piano da parte della Commissione e la sua intenzione di potenziare la raccolta di dati; chiede alla Commissione di elaborare un sistema di monitoraggio globale per tutte le politiche in materia di istruzione digitale che dovrebbe essere utilizzato per condividere le buone pratiche nell'UE e contribuire al riesame intermedio; ribadisce la necessità di un calendario di attuazione chiaro e di chiari parametri di riferimento e tappe fondamentali da presentare al Parlamento e al Consiglio; resta del parere che il piano necessiti di una struttura di governance e di coordinamento più chiara che coinvolga il Parlamento al fine di monitorare costantemente gli sviluppi e le prestazioni; invita pertanto la Commissione a istituire un forum che riunisca gli Stati membri, il Parlamento e le altre parti interessate pertinenti e gli esperti, compresi gli erogatori d'istruzione e le organizzazioni della società civile;

9.

esorta la Commissione ad aumentare il ruolo e la visibilità dell'istruzione, compresa l'istruzione digitale, nell'esercizio del semestre europeo e a includere nel proprio raggio d'azione i riferimenti all'impatto economico dell'istruzione al fine di includere gli obiettivi sociali e la qualità dell'offerta in materia di istruzione; osserva che gli Stati membri usciranno dalla crisi della COVID-19 con livelli di debito storicamente elevati; sottolinea che la classificazione dell'istruzione come spesa nella contabilità nazionale ha condotto talvolta a tagli notevoli dei bilanci per l'istruzione in occasione di precedenti crisi; evidenzia che la transizione digitale in materia di istruzione non sarà possibile senza investimenti consistenti;

10.

osserva che la crisi della COVID-19 ha evidenziato la necessità per gli Stati membri di coordinare in modo più efficace le politiche e le misure in materia di istruzione digitale e di condividere le migliori pratiche attraverso un approccio multipartecipativo alla politica dell'istruzione per garantire che soddisfi le esigenze dei cittadini dell'UE e ponga i discenti al centro; accoglie pertanto con favore l'impegno della Commissione a istituire un polo europeo dell'istruzione digitale quale primo passo verso un processo di co-creazione e un sistema di monitoraggio continuo che colleghi le strategie nazionali e regionali in materia di istruzione digitale e coinvolga le principali parti interessate e gli esperti, comprese le organizzazioni della società civile, che rappresentano approcci diversi all'interno e al di fuori dell'istruzione tradizionale; ritiene che il nuovo polo offra un canale attraverso il quale gli Stati membri dovrebbero promuovere la cooperazione tra gli istituti di istruzione e di formazione al fine di migliorare l'offerta in materia di istruzione digitale; elogia l'ambizione di utilizzare il polo per stabilire un dialogo strategico con gli Stati membri sui fattori essenziali per un'istruzione digitale di successo in vista di una raccomandazione del Consiglio; esorta la Commissione ad adoperarsi rapidamente per anticipare al 2021 la data di pubblicazione del progetto di raccomandazione;

11.

invita la Commissione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, a vigilare sull'attuazione a livello nazionale e a garantire una rappresentanza equa e l'indipendenza all'interno dei poli, dei servizi di consulenza e nell'ambito della consultazione delle parti interessate; invita la Commissione a coinvolgere pienamente il Parlamento nell'incremento dei poli europei e nazionali, nei servizi di consulenza e nella nomina delle parti interessate pertinenti; ricorda alla Commissione di evitare sovrapposizioni e duplicazioni con gli obiettivi del polo in sede di elaborazione del concetto della prevista piattaforma europea di scambio;

12.

sottolinea l'esigenza che l'Unione europea agisca quale riferimento globale in termini di istruzione digitale di qualità e invita la Commissione a operare a stretto contatto con le pertinenti istituzioni globali e regionali e i portatori di interessi al fine di potenziare l'accesso all'istruzione digitale di qualità in tutto il mondo;

13.

sottolinea il ruolo cardine della ricerca nel realizzare il piano e conseguire un'istruzione digitale efficace e appropriata per tutti e accoglie con favore il riconoscimento di tale aspetto da parte della Commissione; invita la Commissione e gli Stati membri a investire maggiormente nella ricerca interdisciplinare per valutare l'impatto a lungo termine della digitalizzazione sull'apprendimento e l'efficacia delle politiche in materia di istruzione digitale, plasmandone in tal modo la progettazione e l'attuazione future, anche anticipando nuovi tipi di lavori e competenze e adeguando di conseguenza i programmi di istruzione; sottolinea la necessità che le ricerche in corso siano incentrate sui vari impatti esercitati dalle tecnologie digitali sull'istruzione e lo sviluppo dei bambini, collegando le scienze dell'educazione, la pedagogia, la psicologia, la sociologia, le neuroscienze e le scienze informatiche al fine di raggiungere una comprensione quanto più approfondita possibile di come la mente dei bambini e degli adulti risponde all'ambiente digitale e alle relative sfide in materia di istruzione digitale;

Promozione di un ecosistema dell'istruzione digitale altamente efficiente

14.

sottolinea che la pandemia di COVID-19 ha mostrato che non tutti i discenti possono avere accesso all'istruzione digitale e alla didattica a distanza e online, e quindi trarre beneficio da esse; osserva che vi sono disparità tra gli Stati membri e all'interno degli stessi e che tali disparità hanno effetti sproporzionati sulle persone provenienti da contesti svantaggiati e su coloro che vivono in zone remote e rurali; deplora il persistente divario digitale nell'Unione; si rammarica che in taluni Stati membri i tentativi di fornire l'accesso a un'istruzione digitale di qualità si siano rivelati inefficaci, lasciando troppi alunni senza accesso all'istruzione per svariati mesi; condivide l'analisi della Commissione secondo cui una rete Internet affidabile e veloce e attrezzature digitali di qualità negli istituti scolastici, in ambienti non formali e a casa sono premesse necessarie ai fini di un'istruzione digitale efficace; fa notare che, allo stesso modo, alcuni Stati membri sono molto più avanti nel mettere a disposizione infrastrutture e attrezzature digitali e quindi nel fornire soluzioni di istruzione digitale; sottolinea la necessità di contrastare il divario digitale in via assolutamente prioritaria e ritiene che i partenariati pubblico-privato, guidati dalle esigenze degli istituti scolastici, possano accelerare i tempi per la fornitura di soluzioni;

15.

ribadisce che la banda larga dovrebbe essere considerata un bene pubblico e la sua infrastruttura adeguatamente finanziata per assicurare che sia universalmente accessibile, anche economicamente, in quanto passo fondamentale per colmare il divario digitale; prende inoltre atto del potenziale che lo sviluppo delle reti 5G potrebbe offrire e invita la Commissione a prendere in esame il possibile contributo delle reti 5G alle iniziative di istruzione digitale; chiede misure e meccanismi di finanziamento specifici per migliorare l'accesso di tutti gli istituti scolastici, in particolare quelli nelle zone remote, rurali e montane con scarsa connettività e accesso limitato alle tecnologie emergenti come l'intelligenza artificiale (IA), la robotica, la tecnologia blockchain, le tecnologie open source, i nuovi dispositivi educativi o la ludicizzazione, alla luce della loro crescente importanza e del loro potenziale;

16.

si compiace dell'importanza che il piano attribuisce al sostegno della connettività scolastica e universitaria attraverso il meccanismo per collegare l'Europa e degli sforzi per promuovere le opportunità di finanziamento dell'UE; invita la Commissione a lavorare a stretto contatto con gli Stati membri, le autorità locali e le parti interessate per garantire che il sostegno dell'UE si affianchi ai programmi nazionali, in special modo a sostegno dei gruppi svantaggiati; invita la Commissione a destinare il sostegno non solo alle scuole, ma anche a tutti gli istituti di istruzione formali e non formali; ricorda la necessità che gli istituti scolastici beneficino del sostegno di personale qualificato che si occupi delle reti e delle applicazioni e fornisca formazione e assistenza in materia di protezione dei dati;

17.

sottolinea quanto sia importante che l'Unione assuma un ruolo di guida nell'istruzione digitale agevolando l'accesso alle innovazioni e alle tecnologie per insegnanti, discenti e genitori; chiede, a tale proposito, nuove iniziative nel campo dell'istruzione sfruttando appieno le nuove tecnologie quali l'IA e la robotica, fatto che permetterà di sensibilizzare anche in merito alle opportunità e alle sfide ad esse associate nei contesti educativi; ricorda che dovrebbe essere assicurato un approccio etico e antropocentrico nell'impiego dell'IA e della robotica; osserva che l'uso intelligente dell'IA può ridurre il carico di lavoro del personale, rendere i contenuti educativi più stimolanti, facilitare l'apprendimento in una serie di discipline e sostenere metodi di insegnamento maggiormente adeguati alle esigenze dei singoli studenti; esprime preoccupazione per la mancanza di programmi di istruzione superiore e di ricerca specifici nel settore dell'IA nell'Unione, aspetto che rischia di compromettere il vantaggio competitivo dell'UE; chiede maggiori investimenti pubblici nell'IA;

18.

esorta la Commissione europea e gli Stati membri a fornire alle scuole (insegnanti e studenti) non solo assistenza tecnica e connessione Internet, ma anche l'assistenza necessaria in merito a software sicuri e affidabili, e a promuovere modelli flessibili di istruzione e sostegno per i discenti a distanza, usando strumenti quali risorse e materiali elettronici, video, tutoraggio elettronico e formazione online gratuita; evidenzia, a tale proposito, che le istituzioni culturali e comunitarie locali, come le biblioteche e i musei, sono fornitori fondamentali di tali risorse digitali; mette in guardia contro gli effetti negativi che la dipendenza da un unico fornitore di risorse didattiche potrebbe avere sull'indipendenza pedagogica e invita la Commissione e gli Stati membri a garantire tale indipendenza da eventuali interferenze o interessi; insiste sulla necessità di un ecosistema di istruzione digitale aperto e trasparente per quanto riguarda i contenuti, i dispositivi e le tecnologie; sottolinea che le tecnologie aperte favoriscono un senso di cooperazione e che le soluzioni libere e open source, il riutilizzo dei contenuti nel settore pubblico e le soluzioni hardware e software interoperabili migliorano l'accesso e creano uno spazio digitale più equilibrato;

19.

sottolinea la necessità di riconoscere i principi giuridici ed etici connessi alla proprietà intellettuale nel contesto della maggiore creazione e diffusione di contenuti digitali educativi; accoglie con favore e appoggia la rete Proprietà intellettuale nell'istruzione gestita dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale e incoraggia lo sviluppo delle competenze connesse alla proprietà intellettuale tra i discenti e gli insegnanti; ricorda l'eccezione al diritto d'autore per quanto riguarda l'utilizzo di opere e altri materiali in attività didattiche digitali e transfrontaliere di cui all'articolo 5 della direttiva (UE) 2019/790;

20.

richiama l'attenzione su interessanti iniziative innovative che rendono l'ambiente e lo spazio ludico online sicuri, interessanti e divertenti in ogni fase dell'istruzione; sottolinea l'importanza di raggruppare gli approcci pedagogici, cognitivi e psicologici all'istruzione e di adeguare i formati online e offline di conseguenza; prende atto in tale contesto dell'approccio proposto nella strategia europea per l'educazione e la cura della prima infanzia;

21.

ricorda l'importanza di offrire a insegnanti, studenti e genitori contenuti didattici digitali di qualità e accessibili da fonti diversificate e incoraggia gli Stati membri a stanziare finanziamenti per l'acquisizione di risorse didattiche digitali professionali e sicure sviluppate utilizzando l'innovazione europea, compresi contenuti didattici di qualità creati in collaborazione con esperti; invita gli Stati membri a promuovere iniziative che consentano alle imprese e alle organizzazioni della società civile di condividere le innovazioni ad alto contenuto tecnologico con la comunità dell'istruzione;

22.

ritiene che l'Unione possa svolgere un ruolo di primo piano nel contribuire a elaborare e rendere disponibili contenuti didattici di elevata qualità; prende atto con soddisfazione del crescente numero di piattaforme di istruzione digitale in fase di realizzazione per consentire l'accesso alle risorse e la condivisione delle buone prassi, quali eTwinning, la piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa (EPALE) e School Education Gateway; invita la Commissione a promuovere ulteriormente e a potenziare tali iniziative di successo attraverso programmi pertinenti quali Invest EU ed Erasmus +, e gli Stati membri a sfruttare meglio il loro potenziale; ritiene che la piattaforma europea di scambio possa essere uno strumento utile nel garantire una migliore cooperazione tra i portatori di interessi e gli attori del settore dell'istruzione a livello europeo e invita la Commissione a completare in tempi brevi lo studio di fattibilità in programma;

23.

incoraggia gli Stati membri a integrare l'innovazione e le tecnologie digitali nei loro sistemi di istruzione e formazione in modo intelligente e incentrato sul discente, al fine di conseguire in futuro un efficace approccio di apprendimento misto; rammenta tuttavia la fondamentale importanza della didattica in presenza e sottolinea che gli strumenti digitali dovrebbero essere utilizzati per integrare e migliorare l'insegnamento in classe; reputa necessario riflettere sugli effetti negativi che il tempo prolungato trascorso davanti a uno schermo ha sui discenti; sottolinea che la pandemia di COVID-19 ha portato alla luce chiare lacune nell'offerta educativa che l'apprendimento online non può colmare facilmente e deve continuare ad affrontare, in particolare per quanto riguarda i pasti scolastici, il sostegno sociale e l'esercizio fisico;

Miglioramento delle capacità e delle competenze digitali in vista della trasformazione digitale

24.

ritiene che l'utilizzo e l'ottimizzazione del potenziale delle tecnologie digitali debbano essere accompagnati dal rinnovamento degli attuali programmi di studio e dei metodi di apprendimento e insegnamento; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di fornire un sostegno finanziario per i corsi di formazione rivolti agli insegnanti; insiste pertanto sulla necessità di dedicare maggiore attenzione alla formazione accessibile degli insegnanti nel corso delle varie fasi di attuazione del piano, in modo da garantire che gli insegnanti e gli educatori non solo posseggano competenze digitali, ma possano altresì insegnarle; incoraggia, a tal fine, a investire in corsi di specializzazione nelle competenze di insegnamento digitale per gli insegnanti e gli esperti informatici che desiderano insegnare; evidenzia il valore del tutoraggio quale strumento di formazione e sviluppo; sottolinea il ruolo essenziale di Erasmus+ e della mobilità degli insegnanti per l'acquisizione delle competenze; prende atto del potenziale della futura Teacher Academy e invita la Commissione a presentare al Parlamento un progetto e un bilancio chiari; chiede un'iniziativa paneuropea per sviluppare nuovi metodi pedagogici e di valutazione per l'ambiente digitale, riconoscendo le sfide digitali specifiche, quali l'apprendimento asincrono, e l'importanza della promozione di un impegno critico;

25.

sottolinea la crescente importanza assunta dal ruolo dei genitori, delle famiglie e dei tutori nell'apprendimento a distanza e l'esigenza che essi posseggano buone competenze tecniche, digitali e nell'utilizzo di Internet come pure attrezzature adeguate, e chiede che siano messi a loro disposizione speciali meccanismi di formazione e di sostegno; sottolinea la necessità di assistere le famiglie con strumenti digitali al fine di aumentare l'accesso all'istruzione a distanza e invita la Commissione a condurre uno studio specifico sulla genitorialità digitale (21) al fine di sviluppare un approccio coerente ed efficace in tutti gli Stati membri per aiutare i genitori;

26.

sottolinea le sfide poste dai contenuti e dalle attività dannosi e illeciti nell'ambiente digitale, anche in termini di salute mentale e benessere, come le molestie online tra cui le minacce informatiche e il bullismo online, la pornografia minorile e l'adescamento di minori, le violazioni dei dati e della privacy, i giochi online pericolosi e la disinformazione; accoglie pertanto con grande favore la crescente attenzione rivolta nel piano rivisto all'alfabetizzazione digitale e alla cultura dell'informazione attraverso l'istruzione e la formazione; ritiene che gli operatori sanitari, gli istituti scolastici, la società civile e gli erogatori di istruzione non formale, in collaborazione con i genitori, debbano elaborare un programma di studi adeguato all'età per consentire ai discenti di compiere scelte informate e appropriate ed evitare comportamenti dannosi;

27.

ricorda che è essenziale che le persone abbiano gli strumenti e le competenze per navigare tra le varie minacce nell'ambiente digitale e in particolare per individuare e valutare criticamente la disinformazione e le notizie false; accoglie con favore, a questo proposito, la rapida adozione del recente piano d'azione per i media e l'attenzione che questo pone sull'alfabetizzazione mediatica e invita la Commissione a rivedere periodicamente il codice di buone pratiche sulla disinformazione e ad adottare misure adeguate per garantire che i media sociali contrastino la disinformazione online; attende con interesse gli orientamenti previsti per gli insegnanti e il personale didattico sulla promozione dell'alfabetizzazione digitale e la lotta alla disinformazione; invita la Commissione a una maggiore ambizione e a collaborare con i portatori di interessi a livello nazionale e locale per lanciare campagne di alfabetizzazione digitale su larga scala; rileva l'importanza di promuovere ampiamente le iniziative esistenti come la Settimana UE della programmazione e la Giornata per un Internet più sicuro;

28.

sottolinea che qualsiasi sviluppo nel campo dell'istruzione digitale deve andare di pari passo con un solido quadro di protezione dei dati ed evitare qualsiasi sfruttamento commerciale dei dati dei discenti; evidenzia la necessità di assicurare l'applicazione delle massime garanzie ai dati dei minori, anche ai dati raccolti a fini di ricerca e insegnamento; invita la Commissione, in collaborazione con il comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), ad affrontare la questione della natura specifica dei dati relativi all'istruzione e dei dati relativi ai discenti;

29.

sottolinea che le competenze tradizionali, umanistiche e trasversali, come le competenze sociali, l'empatia, la capacità di risoluzione dei problemi e la creatività, dovrebbero continuare a essere coltivate nell'ambito dell'insegnamento delle competenze e dell'alfabetizzazione digitali, in particolare attraverso campagne di alfabetizzazione digitale su larga scala; sottolinea l'importanza della dimensione digitale dell'educazione alla cittadinanza e si rammarica delle ambizioni limitate del nuovo piano d'azione per l'istruzione digitale per quanto riguarda la promozione della cittadinanza digitale;

30.

ricorda la necessità di competenze digitali avanzate ed esorta gli Stati membri a istituire programmi nazionali di istruzione che favoriscano l'aumento del numero di studenti e laureati in informatica; sottolinea che tali corsi potrebbero essere elaborati sotto l'egida delle imprese ad alta tecnologia e delle università;

31.

sottolinea l'importanza dell'istruzione verde e dell'educazione ambientale e invita a elaborare programmi di studio specifici in tutta Europa che tengano conto dell'impatto ambientale dell'istruzione digitale;

32.

sottolinea che, in linea con l'accordo quadro delle parti sociali europee sulla digitalizzazione, le imprese che impiegano tecnologie nuove ed emergenti hanno la responsabilità di fornire una riqualificazione e uno sviluppo delle competenze adeguati a tutti i dipendenti interessati, in modo che possano imparare a utilizzare gli strumenti digitali, adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e rimanere nel mondo del lavoro; sottolinea il ruolo delle parti sociali, attraverso accordi collettivi sulla definizione e la regolamentazione delle competenze digitali e della formazione continua, nell'identificazione del fabbisogno di competenze, nello sviluppo della formazione sul posto di lavoro e nell'aggiornamento dei programmi di istruzione e formazione; ricorda le nuove realtà lavorative generate dalla pandemia, come il telelavoro, e incoraggia gli istituti di istruzione e formazione e i datori di lavoro a mettere in atto una formazione adeguata per preparare le persone a questo nuovo ambiente lavorativo;

33.

sottolinea l'importanza della valutazione e del monitoraggio delle competenze digitali e indica a questo proposito il valore degli strumenti esistenti, come il quadro europeo delle competenze digitali e lo strumento di autovalutazione SELFIE; accoglie con favore l'estensione di SELFIE agli insegnanti; invita la Commissione a promuovere l'adozione, attualmente limitata, di tali strumenti;

34.

sottolinea inoltre la necessità che il riconoscimento, la convalida e la certificazione — e quindi la portabilità — delle competenze, delle qualifiche e delle credenziali digitali migliorino e divengano più innovative; plaude al progetto di sviluppare un certificato europeo delle competenze digitali come strumento per facilitare la convalida e la portabilità in linea con il quadro delle competenze digitali; ricorda la necessità che il sistema sia sviluppato in stretta collaborazione con gli Stati membri per evitare duplicazioni e sovrapposizioni con i sistemi esistenti; invita la Commissione a integrare il certificato in Europass e potenzialmente nella futura carta dello studente europeo;

35.

accoglie con favore gli sforzi della Commissione per digitalizzare l'istruzione e le qualifiche, fra cui la nuova piattaforma Europass e l'infrastruttura per le credenziali digitali Europass in programma; richiama l'attenzione, al contempo, sulla necessità di migliorare la funzionalità della piattaforma Europass per quanto concerne la ricerca e la ricezione di offerte di lavoro e di corsi, di eseguire aggiornamenti pertinenti delle informazioni contenute sulla piattaforma in relazione a formazioni, offerte di lavoro e corsi attivi, nonché di designare le istituzioni responsabili di tale processo; invita gli Stati membri a promuovere meglio la nuova piattaforma Europass negli istituti di istruzione e formazione e tra il loro personale e i datori di lavoro;

36.

sottolinea la necessità di potenziare gli le risorse, gli strumenti e i meccanismi digitali a livello dell'Unione per creare opportunità di apprendimento lungo tutto l'arco della vita per tutti, consentendo un accesso completo e di qualità ai corsi e ai materiali di istruzione superiore; prende atto dello sviluppo di un nuovo ambiente digitale globalizzato e di un nuovo mercato per l'istruzione superiore e della necessità per le organizzazioni di istruzione superiore in Europa di rimanere pertinenti e prosperare in questo ambiente; esorta la Commissione e gli Stati membri a creare sinergie tra le università attraverso una piattaforma universitaria europea online che renda accessibili in tutta Europa contenuti e programmi di istruzione a distanza e online diversificati e multilingui;

37.

ricorda il ruolo vitale che l'istruzione e la formazione professionale e l'istruzione degli adulti svolgono nel fornire opportunità di riqualificazione e aggiornamento delle competenze attraverso un approccio di apprendimento permanente; accoglie con favore la raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza e i suoi obiettivi generali di modernizzare la politica dell'UE in materia di IFP, razionalizzare la cooperazione europea nel processo e semplificare la governance dell'IFP; invita la Commissione ad adottare un approccio olistico all'IFP e all'apprendimento degli adulti che comprenda l'apprendimento formale, non formale e informale e consenta ai discenti di acquisire una gamma diversificata di competenze che siano importanti per le transizioni digitale e verde, contribuiscano all'inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e allo sviluppo personale e permettano alle persone di adattarsi a un mercato del lavoro in evoluzione; sottolinea l'importanza dell'acquisizione di competenze verdi;

38.

sottolinea le difficoltà incontrate dagli istituti di istruzione e formazione professionale, i quali impartiscono una formazione di tipo pratico, nell'adattarsi all'ambiente digitale; chiede soluzioni adeguate e finanziamenti appropriati al fine di garantire che l'istruzione e formazione professionale possa essere erogata in modo efficace; accoglie con favore la prevista estensione dei tirocini per l'acquisizione di competenze digitali agli studenti e agli insegnanti dell'IFP, ai formatori e al personale docente;

39.

ricorda che l'acquisizione di competenze digitali è uno sforzo che dura tutta la vita e che le politiche dovrebbero quindi concentrarsi su tutte le fasce demografiche, non solo su quelle in età lavorativa; sottolinea che ciò richiede un approccio intersettoriale e olistico all'istruzione, che si basa sul riconoscimento del fatto che l'apprendimento avviene all'interno e al di fuori dell'istruzione obbligatoria e spesso si svolge in contesti non formali e informali; invita pertanto a sostenere gli erogatori di istruzione non formale al fine di rafforzare le capacità e le risorse che consentano loro di offrire un'istruzione e una formazione digitali di qualità accessibile; invita la Commissione a tenere in considerazione i diversi livelli di sviluppo tecnologico tra i settori e gli istituti di istruzione e a prestare particolare attenzione alle zone e ai gruppi più difficili da raggiungere nella formulazione di raccomandazioni e orientamenti;

40.

avverte che le disuguaglianze sociali e in materia di istruzione nella prima infanzia hanno un impatto negativo sui risultati scolastici e sulle prospettive occupazionali più avanti nella vita; ribadisce la necessità di migliorare l'accesso a un'istruzione di qualità e di compiere maggiori sforzi per sviluppare le competenze digitali e mediatiche sin dalla tenera età; accoglie con favore l'annuncio della Commissione europea riguardo all'introduzione di una garanzia europea per l'infanzia volta a contrastare la povertà infantile; esorta gli Stati membri a destinare un importo significativo delle risorse del Fondo sociale europeo (FSE+) in regime di gestione concorrente per l'attuazione di detta garanzia, in particolare per sostenere azioni mirate e riforme strutturali che affrontino efficacemente il problema dell'esposizione dei bambini alla povertà o all'esclusione sociale; ricorda che un basso livello di istruzione spesso equivale a una minore competenza digitale e accoglie pertanto con favore la raccomandazione formulata nel quadro della garanzia per i giovani potenziata, ossia che i giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo siano sottoposti a una valutazione delle competenze digitali e ricevano una formazione in tale ambito; rileva il potenziale del programma FSE+ per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita;

41.

insiste sulla necessità di colmare il divario digitale e ricorda che si dovrebbe prestare particolare attenzione a garantire l'accesso all'istruzione e ai contenuti digitali di qualità e a migliorare le competenze digitali degli adulti meno qualificati, delle persone con disabilità, delle persone appartenenti a gruppi vulnerabili o emarginati, degli anziani e delle persone che vivono in zone remote o rurali; sottolinea che nel 2018 solo il 4,3 % degli adulti meno qualificati ha partecipato a qualche forma di apprendimento per adulti;

42.

deplora pertanto che nel piano continuino a mancare misure destinate ai discenti adulti meno qualificati e alle persone anziane; sottolinea che questa mancanza compromette la dimensione essenziale dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita dell'istruzione digitale e ostacola i tentativi messi in atto per garantire che ogni individuo abbia le abilità essenziali per la vita; invita pertanto la Commissione a collaborare con le autorità nazionali, regionali e locali per mettere in atto ulteriori misure volte a incentivare l'istruzione digitale per gli adulti rendendola disponibile e accessibile, il che preparerebbe le persone che hanno completato la loro istruzione formale a vivere e lavorare nell'ambiente digitale e garantirebbe che possano davvero beneficiare della transizione digitale e contribuire a darle forma;

43.

sottolinea l'importanza di sviluppare politiche che garantiscano che le persone con disabilità godano di pari opportunità e di parità di accesso all'istruzione digitale di qualità; esorta gli Stati membri a collaborare con le organizzazioni che rappresentano i diversi tipi di persone con disabilità per esaminare le sfide e le opportunità rappresentate dall'istruzione digitale e per tenere conto delle necessità specifiche delle persone con disabilità nell'elaborazione di politiche efficaci in materia di istruzione digitale; esorta la Commissione e gli Stati membri a identificare le caratteristiche specifiche dell'istruzione digitale pensata per le persone con disabilità e ad esse adattata, nonché a investirvi; ritiene che l'istruzione digitale offra grandi opportunità per gli studenti con difficoltà di apprendimento, poiché consente di adottare approcci pedagogici pensati su misura per le loro diverse abilità; chiede maggiori investimenti per fornire il sostegno che troppo spesso è mancato a questi gruppi;

44.

sottolinea la necessità di integrare la dimensione di genere in tutte le politiche in materia di istruzione, competenze e digitalizzazione e in particolare nell'ambito del piano d'azione; ritiene che l'istruzione digitale abbia un ruolo fondamentale da svolgere per aumentare la partecipazione delle ragazze e delle donne all'era digitale; sottolinea che il divario digitale di genere è una questione economica, sociale e culturale e invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare tale divario attraverso un approccio strategico olistico a più livelli; accoglie con favore il quadro di valutazione della Commissione relativo alle donne nel settore digitale e sottolinea la necessità di raccogliere dati disaggregati per genere ed età per sensibilizzare sul divario digitale di genere;

45.

sottolinea la necessità di concentrarsi su una migliore inclusione delle ragazze nell'istruzione digitale fin dalla più giovane età; sottolinea che è necessario uno sforzo congiunto per incoraggiare una maggiore presenza femminile nello studio delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) e nei corsi scolastici e universitari di codifica, informatica e TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione); ribadisce che il divario di genere nell'istruzione si ripercuote sul mercato del lavoro e sottolinea la necessità di incoraggiare e facilitare l'accesso delle donne ai settori dell'alta tecnologia e del digitale, combattendo anche il divario retributivo di genere con strategie e finanziamenti adeguati;

46.

ritiene essenziale creare un ambiente positivo e inclusivo che promuova modelli di riferimento femminili per motivare le ragazze a scegliere le materie STEM, STEAM e TIC e per contrastare i pregiudizi inconsci e gli stereotipi di genere rispetto alle scelte delle materie e delle carriere; ritiene che il settore privato abbia un ruolo da svolgere, in collaborazione con gli istituti di istruzione e formazione, le ONG e altre organizzazioni della società civile, nello sviluppo di iniziative e campagne efficaci in questo settore; sottolinea il valore della task force della Commissione «Donne nel digitale» e l'iniziativa «Digital4Her»;

o

o o

47.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1)  GU L 130 del 17.5.2019, pag. 92.

(2)  Testi approvati, P9_TA(2020)0054.

(3)  GU C 388 del 13.11.2020, pag. 2.

(4)  GU C 28 del 27.1.2020, pag. 8.

(5)  GU C 337 del 20.9.2018, pag. 135.

(6)  GU C 202 I del 16.6.2020, pag. 1.

(7)  GU C 193 del 9.6.2020, pag. 11.

(8)  GU C 389 del 18.11.2019, pag. 12.

(9)  GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.

(10)  GU C 189 del 15.6.2017, pag. 15.

(11)  GU C 212 del 14.6.2016, pag. 5.

(12)  GU C 484 del 24.12.2016, pag. 1.

(13)  GU C 172 del 27.5.2015, pag. 17.

(14)  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.

(15)  https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/7a51fb41-92ad-11e7-b92d-01aa75ed71a1/language-en, https://futureskills.pearson.com/research/assets/pdfs/technical-report.pdf

(16)  Relazione 2020 sull’indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI), Commissione europea.

(17)  Relazione DESI 2020

(18)  Commissione europea, quadro di valutazione relativo alle donne nel settore digitale 2019.

(19)  Comunicazione della Commissione del 5 marzo 2020 dal titolo «Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025» (COM(2020)0152).

(20)  https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC122303

(21)  La genitorialità digitale descrive gli sforzi e le pratiche dei genitori per comprendere, sostenere e disciplinare le attività dei minori negli ambienti digitali, aiutandoli in particolare a utilizzare Internet in modo sicuro.


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