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Document 52015XG0527(02)

Conclusioni del Consiglio sull’ottimizzazione del ruolo degli sport di base nello sviluppo delle competenze trasversali, specie tra i giovani

GU C 172 del 27.5.2015, p. 8–12 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

27.5.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 172/8


Conclusioni del Consiglio sull’ottimizzazione del ruolo degli sport di base nello sviluppo delle competenze trasversali, specie tra i giovani

(2015/C 172/03)

IL CONSIGLIO DELL’UE E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI, RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO,

RICORDANDO IL CONTESTO POLITICO IN CUI SI ISCRIVE LA MATERIA, ILLUSTRATO NELL’ALLEGATO, E IN PARTICOLARE:

1.

la strategia Europa 2020 e le sue iniziative faro, che evidenziano la necessità di dotare i giovani delle necessarie capacità e competenze e di fronteggiare gli elevati livelli di disoccupazione giovanile in Europa, nonché la relazione di sintesi relativa alla revisione intermedia della strategia Europa 2020 (1), nella quale è elencato tra i suoi risultati principali il ruolo prezioso del settore dello sport in quanto strumento di coesione e inclusione sociali;

2.

il piano di lavoro dell’Unione europea per lo sport per il periodo 20142017 (2), nel quale si sottolinea l’importante contributo dello sport alla realizzazione degli obiettivi globali della strategia Europa 2020, considerato il forte potenziale del settore ai fini di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Una delle tre priorità del piano di lavoro «Sport e società» evidenzia i legami tra sport e occupazione, istruzione e formazione;

3.

la risoluzione del Consiglio del 20 luglio 2006 sul riconoscimento del valore dell’apprendimento non formale e informale nel settore della gioventù europea (3), in cui si sottolinea che l’apprendimento non formale e quello informale possono permettere ai giovani di acquisire conoscenze, capacità e competenze supplementari e contribuire al loro sviluppo personale, all’inclusione sociale e alla cittadinanza attiva, migliorando in tal modo le loro prospettive di occupazione, e che un loro riconoscimento più consistente dovrebbe essere debitamente considerato dai datori di lavoro, dall’istruzione formale e dalla società civile in generale;

4.

la raccomandazione del Consiglio del 20 dicembre 2012 sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale (4), che individua opportunità e meccanismi che consentono a conoscenze, abilità e competenze acquisite mediante l’apprendimento non formale e informale di svolgere un ruolo importante nel migliorare l’occupabilità e la mobilità, nonché nell’accrescere la motivazione per l’apprendimento permanente;

RICONOSCONO CHE:

5.

la partecipazione agli sport di base (5), seppur in primo luogo un’attività fisica ricreativa, apporta anche valore aggiunto addizionale con riguardo a una società più sana e, in generale, più inclusiva e sostenibile in Europa. Può sviluppare atteggiamenti e valori sociali positivi, nonché competenze e capacità individuali, comprese competenze trasversali (6) quali la capacità di pensare in modo critico, lo spirito di iniziativa, la capacità di risolvere problemi e di lavorare in gruppo (7);

6.

occorre rispondere alle crescenti esigenze di un’economia avanzata, basata sulla conoscenza, specie con riguardo allo sviluppo di competenze trasversali e alla capacità di applicare efficacemente tali competenze in settori diversi; in un’epoca in cui la domanda del mercato del lavoro è in rapida evoluzione, i datori di lavoro attribuiscono grande valore alle competenze trasversali, ma spesso affermano che i neoassunti sono sprovvisti di tali competenze;

7.

per quanto riguarda il contributo dello sport allo sviluppo delle competenze trasversali, vi è un potenziale non sfruttato, specie per i giovani, dal momento che le competenze acquisite attraverso l’apprendimento non formale (8) e informale (9) sono preziose per lo sviluppo personale e professionale, anche nel mercato del lavoro e nell’apprendimento permanente (10);

8.

riguardo al riconoscimento del valore delle competenze trasversali acquisite attraverso l’apprendimento non formale e informale mediante sport di base, i primi passi da compiere sono in termini di sensibilizzazione e di visibilità principalmente fra gli stessi partecipanti, i genitori, i volontari e il personale, ma anche a livello della società in generale, compresi i datori di lavoro;

SOTTOLINEANO CHE:

9.

lo sport contribuisce al conseguimento degli obiettivi strategici di crescita, occupazione e coesione sociale dell’Unione, comprese le urgenti sfide cui l’Europa è attualmente confrontata come il persistere di tassi di disoccupazione giovanile elevati (11) in Europa. Perché lo sport sviluppi ulteriormente il suo pieno potenziale in tal senso, è importante lavorare a un approccio intersettoriale che coinvolga altri settori d’intervento quali istruzione e formazione, gioventù e occupazione, affari sociali e salute pubblica;

10.

gli sport non tradizionali (12) esercitano spesso una particolare attrattiva sui giovani, anche quelli con minori opportunità, e le possibilità che offrono potrebbero essere ulteriormente esplorate;

11.

disporre di personale competente, anche volontario, negli sport di base è essenziale per suscitare maggiore consapevolezza, sfruttando il valore aggiunto e i vantaggi che essi possono offrire con riguardo allo sviluppo di competenze trasversali;

IN TALE CONTESTO INVITANO GLI STATI MEMBRI DELL’UE, NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:

12.

creare maggiore consapevolezza tra i soggetti interessati negli sport di base, nella società e tra i datori di lavoro riguardo al valore aggiunto personale, sociale ed economico delle competenze trasversali acquisite attraverso la partecipazione agli sport di base, valore aggiunto che può essere sfruttato in altri settori;

13.

cooperare e scambiarsi buone pratiche con altri settori pertinenti e tra Stati membri dell’UE sugli effetti positivi delle competenze acquisite al di fuori dell’istruzione formale mediante l’apprendimento non formale e informale negli sport di base;

14.

incoraggiare lo sviluppo di conoscenze, capacità e competenze del personale competente, anche volontario, negli sport di base al fine di rafforzare i valori sociali ed educativi, nonché le competenze trasversali, tramite gli sport di base;

15.

incoraggiare partenariati innovativi tra gli erogatori di istruzione formale e non formale, nonché in tutti i settori attinenti alla gioventù e allo sport, al fine di sviluppare approcci all’apprendimento che possano essere idonei nel settore degli sport di base;

16.

promuovere l’autovalutazione delle competenze, specie tra i giovani, comprese le competenze trasversali acquisite tramite gli sport di base, nonché l’uso dei passaporti delle competenze e modelli di CV più comuni, in special modo Europass;

17.

sfruttare le disposizioni vigenti volte a consentire la convalida delle competenze e delle esperienze acquisite con l’apprendimento non formale e informale nello sport;

18.

migliorare ancora la partecipazione complessiva dei giovani, compresi quelli con minori opportunità, alle attività sportive di base, a livello nazionale e locale, e sfruttare il potenziale positivo degli sport non tradizionali a tale riguardo;

INVITANO LA COMMISSIONE EUROPEA E GLI STATI MEMBRI, NELL’AMBITO DELLE RISPETTIVE SFERE DI COMPETENZA, A:

19.

promuovere il valore delle competenze trasversali acquisite dai discenti attraverso gli sport di base di modo che possano essere utilizzate efficacemente in tutti i settori ai fini dell’occupazione, della mobilità per l’apprendimento o dell’apprendimento permanente;

20.

riconoscere i risultati positivi tratti dallo sviluppo di competenze trasversali nel settore degli sport di base e integrarli nelle politiche nazionali ed europee e nelle strategie in materia di sport, gioventù, affari sociali, salute, istruzione e occupazione;

21.

riconoscere e sostenere i contributi apportati dalle organizzazioni sportive di base nel fornire opportunità di apprendimento non formale;

22.

esaminare il potenziale di cooperazione con il settore giovanile, per quanto riguarda in particolare:

a.

l’applicazione di metodi e strumenti di apprendimento non formale nel settore dello sport,

b.

l’uso delle attività sportive nei metodi di apprendimento non formale nel settore giovanile,

c.

la promozione di un maggior numero di progetti finanziati a titolo del servizio volontario europeo che coinvolgano giovani volontari provenienti da organizzazioni senza scopo di lucro nel settore dello sport,

d.

il ricorso alle attività sportive come strumento di inclusione sociale e di sensibilizzazione, anche in termini di contributo all’attuazione della garanzia per i giovani in Europa;

23.

incoraggiare iniziative, se del caso, anche nel contesto della settimana europea dello sport sul valore che lo sport riveste sotto il profilo educativo come pure per promuovere comunità inclusive dal punto di vista sociale;

24.

cooperare per innalzare gli standard nelle attività di formazione e allenamento e nell’istruzione di formatori e allenatori, nonché dei volontari, agevolando lo scambio di informazioni e di esperienze tra i decisori politici e le parti interessate del settore dello sport;

25.

incoraggiare il volontariato nello sport e fare opera di sensibilizzazione riguardo al valore di tale attività nello sport, in particolare nell’acquisizione di competenze trasversali, riconoscendo il volontariato come una forma importante di apprendimento non formale e rafforzando la mobilità nazionale e transnazionale dei giovani volontari;

26.

incoraggiare un uso efficace degli strumenti di finanziamento dell’UE, come il programma Erasmus+, quale opportunità per sviluppare competenze trasversali, specie tra i giovani, anche per migliorare l’inclusione sociale, la cittadinanza attiva nonché una maggiore partecipazione alle attività sportive di base;

27.

avvalersi del processo di follow-up della raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale per affrontare la questione delle competenze trasversali acquisite attraverso lo sport;

INVITANO LA COMMISSIONE EUROPEA A:

28.

condurre uno studio sul contributo dello sport all’occupabilità dei giovani nel contesto della strategia Europa 2020, compresi gli aspetti delle competenze trasversali acquisite attraverso la partecipazione alle attività sportive di base;

29.

integrare la dimensione sportiva nelle discussioni e negli eventi programmatici attuali in materia di competenze, al fine di suscitare consapevolezza ed esaminare modalità più concrete per acquisire competenze trasversali nello sport e attraverso lo sport;

30.

continuare, anche nell’ambito del mandato dei gruppi di esperti istituiti dal piano di lavoro dell’UE per lo sport, a raccogliere dati e migliori pratiche e ad analizzare l’importanza sociale ed economica dello sport e come le attività sportive di base contribuiscono a settori quali l’occupazione, l’istruzione e la formazione, prestando attenzione anche allo sviluppo delle competenze personali e trasversali;

31.

facilitare lo scambio di informazioni e buone pratiche, un efficace apprendimento tra pari e la creazione di reti tra gli Stati membri, specie per quanto riguarda lo sviluppo di sport di base più accessibili, attraenti e diversificati, in particolare per i giovani;

INVITANO IL MOVIMENTO SPORTIVO A PRENDERE IN ESAME L’EVENTUALITÀ DI:

32.

suscitare, soprattutto nei giovani e nei loro genitori, la consapevolezza che le competenze acquisite nello sport e attraverso lo sport possono assumere un particolare valore utilizzabile in altri settori;

33.

investire in personale competente che utilizzi, nel suo lavoro, i metodi più aggiornati così da consentirgli di beneficiare pienamente dei valori aggiuntivi che lo sport è in grado di trasmettere, compresi quelli relativi all’acquisizione di competenze;

34.

sensibilizzare il personale nello sport riguardo agli effetti positivi delle competenze trasversali acquisite nelle attività sportive tramite l’apprendimento non formale e informale e al valore aggiunto complessivo degli sport di base sotto il profilo sociale ed economico;

35.

esaminare il potenziale di cooperazione e lo scambio di buone pratiche con le organizzazioni giovanili, in particolare per quanto riguarda l’applicazione di metodi e strumenti di apprendimento non formale al settore dello sport;

36.

scambiare migliori pratiche sul modo di promuovere e diversificare il movimento sportivo di base, nonché buone pratiche sullo sviluppo di nuovi tipi di sport di base, ad esempio sport non tradizionali.


(1)  Doc. 16559/14.

(2)  GU C 183 del 14.6.2014, pag. 12.

(3)  GU C 168 del 20.7.2006, pag. 1.

(4)  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.

(5)  «Sport di base»: attività sportiva organizzata e praticata a livello locale da sportivi dilettanti, e sport per tutti. Fonte: regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 50).

(6)  Varie agenzie e organizzazioni hanno classificato tali competenze in modo diverso, da «competenze chiave» a «competenze soft», «competenze trasferibili» o «competenze essenziali», «competenze professionali fondamentali» o «competenze fondamentali per l’occupabilità». Secondo il glossario della rete europea per le politiche di orientamento permanente, le competenze trasversali hanno rilevanza per impieghi o professioni diversi da quelli che si stanno esercitando in un determinato momento o si sono esercitati di recente. Tali competenze possono inoltre essere state acquisite tramite attività ricreative o non lavorative o la partecipazione ad attività di studio o formazione. Più in generale, si tratta di competenze acquisite in un dato contesto o per fronteggiare una specifica situazione o problema e che possono essere trasferite in un altro contesto.

(7)  COM(2012) 669 final.

(8)  Definizione: «apprendimento non formale» è un apprendimento che avviene attraverso attività pianificate (in termini di obiettivi di apprendimento e tempo necessario), affiancate da una qualche forma di sostegno all’apprendimento (ad esempio rapporto studente insegnante), ma che non rientra nel sistema di istruzione e formazione formale. Fonte: GU L 347 del 20.12.2013, pag. 50

(9)  Definizione: «apprendimento informale» è un apprendimento derivante da attività quotidiane connesse al lavoro, alla famiglia o al tempo libero che non è organizzato o strutturato in termini di obiettivi, tempo necessario o sostegno all’apprendimento. Fonte: GU L 347 del 20.12.2013, pag. 50

(10)  Stando ai dati disponibili, in fatto di acquisizione di competenze al di fuori dell’istruzione formale, il 52 % degli europei reputa che sia possibile far proprie competenze che si possono utilizzare in seguito in altri settori (per esempio risoluzione di problemi, lavorare assieme ad altri ecc.). Fonte: Speciale Eurobarometro 417 (2014) «Spazio europeo delle abilità e delle qualifiche», pag. 12.

(11)  Oltre 5 milioni di giovani (di età inferiore a 25 anni) erano disoccupati nell’UE a 28 nel secondo trimestre 2014. Questo dato corrisponde a un tasso di disoccupazione del 21,7 %, mentre il tasso NEET (giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione) era pari al 13 %. Fonte: Eurostat

(12)  Nuove forme emergenti di sport attraenti per i giovani, per esempio, calcio di strada, ginnastica urbana e parkour, skateboard e longboard, stunt blading, pallacanestro di strada e danza di strada/urbana.


ALLEGATO

CONTESTO POLITICO IN CUI SI ISCRIVE LA MATERIA

1.

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente (1), secondo cui la competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese anche quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente sociale immediato di appartenenza e la conoscenza del modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire. Per un’efficace partecipazione sociale e interpersonale è essenziale comprendere i codici di comportamento e le maniere generalmente accettati in diversi ambienti e società (ad esempio sul lavoro). La base comune di questa competenza comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri. Le persone dovrebbero essere in grado di venire a capo di stress e frustrazioni e di esprimere questi ultimi in modo costruttivo e dovrebbero anche distinguere tra la sfera personale e quella professionale.

2.

Linee guida europee per la convalida dell’apprendimento non formale e informale (2), in cui si rileva quanto la convalida dell’apprendimento non formale e informale sia sempre più considerata un modo per migliorare l’apprendimento permanente e lungo tutto l’arco della vita. Sempre più paesi europei mettono in luce l’importanza di rendere visibile e valorizzare l’apprendimento che avviene al di fuori degli istituti di istruzione e formazione formali, ad esempio sul luogo di lavoro, nel tempo libero e a casa.

3.

Conclusioni del Consiglio del 18 novembre 2010 sul ruolo dello sport quale fonte e motore dell’inclusione sociale attiva (3), in cui si rileva che l’accesso e la partecipazione ai vari aspetti dello sport sono importanti per lo sviluppo della persona, il suo senso di identità e di appartenenza, il benessere fisico e mentale, la responsabilizzazione, le competenze e le reti sociali, la comunicazione interculturale e l’occupabilità.

4.

Conclusioni del Consiglio del 29 novembre 2011 sul ruolo delle attività di volontariato nello sport per promuovere la cittadinanza attiva (4), in cui si sottolinea la necessità di promuovere le attività di volontariato nello sport come strumento importante per l’incremento delle competenze e delle capacità, anche come forma di apprendimento non formale e informale.

5.

Conclusioni del Consiglio del 15 febbraio 2013 su Investire nell’istruzione e nella formazione – una risposta a «Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici» e Analisi annuale della crescita per il 2013 (5), in cui si invitano gli Stati membri a introdurre misure atte a sviluppare abilità e competenze trasversali, descritte nella raccomandazione del 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente.

6.

Conclusioni del Consiglio del 26 novembre 2013 sul contributo dello sport all’economia dell’UE e in particolare alle questioni della disoccupazione giovanile e dell’inclusione sociale (6), in cui si riconosce che attraverso l’impegno nello sport i giovani acquisiscono specifiche capacità e competenze personali e professionali che migliorano l’occupabilità. In ciò rientrano il miglioramento delle capacità di apprendimento, le competenze sociali e civiche, le capacità di leadership, la comunicazione, il lavoro di squadra, la disciplina, la creatività, l’imprenditorialità.


(1)  GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.

(2)  Linee guida europee per la convalida dell’apprendimento non formale e informale, Cedefop (2009).

(3)  GU C 326 del 3.12.2010, pag. 5.

(4)  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 24.

(5)  GU C 64 del 5.3.2013, pag. 5.

(6)  GU C 32 del 4.2.2014, pag. 2.


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