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Document 52014DC0335
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS A decent Life for all: from vision to collective action
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un'esistenza dignitosa per tutti: dalla visione all'azione collettiva
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un'esistenza dignitosa per tutti: dalla visione all'azione collettiva
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COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un'esistenza dignitosa per tutti: dalla visione all'azione collettiva /*
“Un’esistenza dignitosa per
tutti: dalla visione all’azione collettiva” 1.
Introduzione L’eliminazione
della povertà e lo sviluppo sostenibile rappresentano sfide mondiali
fondamentali che incidono sulla vita delle generazioni presenti e future e sull’avvenire
di tutto il pianeta. Tali sfide, universali e interconnesse, richiedono una
risposta mondiale. Per affrontarle occorrono un impegno politico forte e azioni
risolute a tutti i livelli che coinvolgano tutte le parti interessate. Quest’agenda
deve essere adatta al nostro mondo globalizzato e interconnesso, in quanto l’assenza
di intervento non rappresenta più un’alternativa né in termini di dignità
umana, equità, uguaglianza, né in termini di sostenibilità. L’Unione europea e
suoi Stati membri hanno ribadito l’impegno a collaborare in maniera inclusiva con
tutti i partner e le parti interessate per creare consenso a favore di una
nuova agenda post 2015 trasformativa. Per quanto riguarda l’attività in corso
del gruppo di lavoro aperto delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo
sostenibile (OSS), l’UE ha formulato e continuerà a formulare suggerimenti
sulla strada da seguire mediante interventi dell’UE e degli Stati membri che
fanno parte del gruppo di lavoro aperto. La
presente comunicazione si basa sull’attuale posizione dell’Unione stabilita
nelle conclusioni del Consiglio del giugno 2013. Essa mira ad approfondire i
principi chiave, a stabilire possibili settori prioritari e potenziali traguardi
tematici per il quadro post 2015 e a proporre possibili raggruppamenti dei
settori prioritari; affronta inoltre la necessità di un nuovo partenariato mondiale.
Mantiene al contempo una certa flessibilità per rispondere a sviluppi futuri nelle
discussioni internazionali. Va considerata un contributo a un processo volto a
perfezionare l’approccio dell’UE e dei suoi paesi membri fino alle fasi
conclusive dell’attività del gruppo di lavoro aperto sugli OSS e dell’operato
del gruppo di esperti sul finanziamento dello sviluppo sostenibile. Contribuirà
inoltre ai dibattiti in seno all’imminente Assemblea generale delle Nazioni
Unite che precederà i negoziati in vista del vertice del 2015. La
presente comunicazione si basa sull’esito di pertinenti discussioni
internazionali svoltesi di recente sullo sviluppo sostenibile e sull’eliminazione
della povertà, ivi compresa la Conferenza di Rio+20, il processo di revisione
degli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM), la relazione del gruppo ad
alto livello del Segretario generale delle Nazioni Unite sull’agenda per lo
sviluppo post 2015 e la relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite “Una
vita dignitosa per tutti”. Attinge alle discussioni con gli Stati membri dell’UE.
Tiene inoltre conto delle proposte chiave presentate a livello internazionale,
tra cui i dibattiti tenutisi finora in seno al gruppo di lavoro aperto sugli OSS
e i risultati di varie consultazioni delle parti interessate. 2.
Visione e principi Al
centro della visione dell’UE[1]
vi
è la constatazione che il mondo dispone della tecnologia e delle risorse per
eliminare la povertà estrema nell’arco di una generazione e porre il mondo sulla
via della sostenibilità per assicurare un’esistenza dignitosa per tutti entro
il 2030. Per realizzare questa visione occorre il quadro giusto, che dovrebbe
avere aspirazioni e copertura mondiali ed essere universalmente applicabile a
tutti i paesi, pur basandosi sulla titolarità nazionale e tenendo conto dei
contesti, delle capacità e dei livelli di sviluppo diversi dei singoli paesi. Dovrebbe
essere basato sui diritti e incentrato sulle persone. Dovrebbe riconoscere e
affrontare la natura interdipendente che lega l’eliminazione della povertà allo
sviluppo sostenibile. Dovrebbe integrare in maniera equilibrata le tre
dimensioni dello sviluppo sostenibile (sociale, ambientale ed economica). 1.
Universalità e differenziazione sulla base della situazione nazionale Le sfide
dell’eliminazione della povertà e dello sviluppo sostenibile presentano una
natura sia comune, poiché sono di interesse e rilevanza universale per
tutti i paesi e le persone, comprese le generazioni future. sia mondiale,
in quanto in un mondo interdipendente molte sfide richiedono un intervento
collettivo e soluzioni mondiali. Occorre mettere a punto un’agenda universale e
trasformativa che si ponga obiettivi e traguardi di interesse e rilevanza per
tutti i paesi. Tutte le parti interessate dovrebbero inoltre impegnarsi nella
sua attuazione. Il
quadro deve rispecchiare le realtà di un mondo in mutazione. Dal momento dell’elaborazione
degli OSM le sfide mondiali sono diventate più interconnesse e i paesi si sono
evoluti in termini di economia, società e capacità di contribuire all’agenda mondiale.
L’UE continuerà a rispettare i principi della dichiarazione di Rio del 1992. Poiché
l’ambito di applicazione del principio di responsabilità comuni ma
differenziate è limitato al degrado ambientale mondiale, tale concetto non è
utile per affrontare le sfide più ampie del quadro post 2015. Al contempo l’UE
è pronta a impegnarsi con i propri partner sulle implicazioni pratiche e l’applicazione
dell’universalità e della differenziazione per tutti i paesi e per l’intero
quadro, tenuto conto dell’importanza di non lasciare indietro i paesi meno
sviluppati e altri paesi vulnerabili. Pertanto,
mentre la definizione di obiettivi e traguardi dev’essere comune a tutti, l’attuazione
del quadro universale deve tener conto della diversa rilevanza e delle diverse circostanze
nazionali e rispettare le politiche e le priorità dei singoli paesi. Tale
differenziazione può essere attuata in vari modi, anche mediante approcci
diversi al conseguimento degli obiettivi o tramite indicatori differenziati per
la valutazione dei progressi compiuti. Al riguardo i traguardi tematici illustrati
nella presente comunicazione riflettono il modo in cui universalità e
differenziazione potrebbero essere tradotte in pratica per tutti gli obiettivi
di sviluppo sostenibile. Infine, l’attività a livello di traguardi, indicatori
compresi, andrebbe inquadrata in modo da stimolare le necessarie trasformazioni
in tutti i paesi a diversi livelli di sviluppo per conseguire gli obiettivi
universali. Ciò presuppone la presa in considerazione dei diversi punti di
partenza e delle diverse capacità dei paesi e della necessità di assicurare
conseguibilità, adesione e misurabilità. 2. Un’agenda
trasformativa che integra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile e
affronta anche le nuove sfide Il nuovo
quadro universale dev’essere trasformativo se vuole rispondere adeguatamente
alle nuove sfide, tra cui questioni di natura mondiale non sufficientemente
coperte dagli OSM, quali crescita inclusiva e sostenibile, disuguaglianze,
consumo e produzione sostenibili, migrazione e mobilità, lavoro dignitoso,
inclusione digitale, salute e protezione sociale, gestione sostenibile delle
risorse naturali, cambiamenti climatici, resilienza alle catastrofi e gestione
dei rischi, nonché conoscenza e innovazione. Un quadro post 2015 dovrebbe
inoltre promuovere un approccio basato sui diritti che comprenda tutti i
diritti umani, dovrebbe occuparsi di giustizia, uguaglianza ed equità, buona governance,
democrazia e Stato di diritto, e affrontare temi quali le società pacifiche e
la libertà dalla violenza. Dato l’effetto amplificatore dei cambiamenti
climatici sulle sfide associate sia all’eliminazione della povertà sia allo sviluppo
sostenibile, il nuovo quadro dovrebbe rispondere ai cambiamenti climatici in
quanto questione trasversale. Il quadro post
2015 dovrebbe prevedere iniziative per affrontare i cambiamenti climatici e
incorporare in tutto l’insieme di obiettivi e traguardi le azioni e gli sforzi
necessari integrando gli obiettivi della lotta contro i cambiamenti climatici,
e segnatamente l’obiettivo “al di sotto di 2°C” convenuto a livello
internazionale. Dovrebbe sostenere e integrare gli attuali negoziati sul clima
dell’UNFCCC senza tuttavia interferire con gli stessi. Obiettivi
e traguardi devono includere tutte e tre le dimensioni dello sviluppo
sostenibile e le loro interconnessioni in modo bilanciato. Il riconoscimento e
la gestione di tali interconnessioni permetteranno di giungere ad un quadro più
integrato e meno frammentato. Occorreranno sforzi maggiori per assicurare la
coerenza delle politiche a tutti i livelli (nazionale, regionale e globale). 3. Responsabilità I principi
fondamentali del futuro quadro dovrebbero essere responsabilità, trasparenza e
valutazione efficace dei progressi compiuti. Il nuovo quadro dovrebbe prevedere
azioni volte ad accrescere significativamente la capacità delle persone di
partecipare alle scelte politiche che le riguardano direttamente e di chiamare
i governi e altri soggetti a rendere conto dei progressi in tal senso. A tale
riguardo, sarà cruciale definire norme e istituzioni adeguate. La
responsabilità include anche il rispetto degli impegni assunti a livello nazionale
e internazionale in materia di attuazione, in termini sia di politiche solide e
di impiego efficace delle risorse finanziarie sia di miglioramento concreto e
tangibile della vita delle persone. Un nuovo
quadro offre anche la possibilità di sviluppare un meccanismo mondiale
approvato e sostenuto al più alto livello politico per assicurare che governi
nazionali e altri soggetti, tra cui il settore privato, siano tenuti a rendere
conto dell’attuazione del quadro, per valutare rigorosamente i progressi, per accelerare
l’azione e per spingere all’adozione di iniziative aggiuntive ove necessario.
La società civile, le autorità locali e il settore privato dovrebbero avere un
ruolo chiave nel promuovere l’azione e la responsabilità. Per incoraggiare la
trasparenza è essenziale la raccolta, la pubblicazione, la valutazione e l’accessibilità
dei dati e delle informazioni sullo stato di avanzamento a livello nazionale e
internazionale. Ne
consegue la necessità di valutazioni periodiche dei progressi, degli impegni e dell’attuazione
mediante un quadro istituzionale solido che coinvolga tutte le parti
interessate. Ciò presuppone a sua volta una raccolta e un’analisi efficaci dei
dati cui occorre associare la comunità scientifica e le autorità statistiche
nazionali dei singoli paesi. Per assicurare che nessuno sia lasciato indietro, occorre
anche prevedere una raccolta di dati adeguatamente disaggregati. 3. Settori prioritari e traguardi per l’eliminazione
della povertà e il raggiungimento dello sviluppo sostenibile 1. Un
quadro basato su traguardi per il cambiamento trasformativo Il
dibattito internazionale sta diventando più specifico in merito alle priorità
tematiche chiave che un’agenda post 2015 dovrebbe trattare, incluso a livello
di traguardi. Quale primo passo verso una visione comune dei settori
prioritari, le conclusioni del Consiglio del 2013 hanno fornito alcuni
orientamenti tematici generali. Il Consiglio ha chiesto un quadro che assicuri standard
minimi di vita, promuova i fattori trainanti dell’economia verde nel contesto
dello sviluppo sostenibile, compresa la trasformazione strutturale dell’economia,
e assicuri l’uso, la gestione e la protezione sostenibili delle risorse
naturali del mondo e dei relativi ecosistemi. Un quadro post 2015 dovrebbe
inoltre assicurare un approccio basato sui diritti e occuparsi di giustizia,
uguaglianza ed equità, buona governance, democrazia e Stato di diritto,
e affrontare temi quali la pace, la sicurezza e la libertà dalla violenza. Sulla
base di tali orientamenti e tenendo inoltre conto dei dibattiti alle Nazioni
Unite, in particolare in seno al gruppo di lavoro aperto, la Commissione ha
individuato settori prioritari chiave che potrebbero entrare a far parte del
quadro post 2015 per il loro contributo fondamentale all’obiettivo generale di eliminazione
della povertà e di sviluppo sostenibile come illustrato di seguito. Tali ambiti
rispecchiano una gamma completa di pubblicazioni tecniche e scientifiche e di
materiale di riferimento elaborati a livello internazionale ed europeo,
comprese varie consultazioni con le parti interessate, che forniscono ulteriori
dettagli sul ruolo cruciale di tali settori per conseguire l’eliminazione della
povertà e lo sviluppo sostenibile. Il loro obiettivo è orientare le azioni svolte
a livello mondiale per operare un cambiamento trasformatore a tutti i livelli.
L’individuazione di tali settori prioritari rappresenta una fase intermedia nel
processo di selezione di un insieme limitato di obiettivi. La
presente sezione individua inoltre potenziali traguardi tematici corrispondenti
ai settori prioritari. Tali traguardi tematici descrivono le principali azioni necessarie
e i progressi perseguiti in ogni settore specifico. Sono “emblematici” in
quanto evidenziano questioni chiave che contribuiscono a un obiettivo e dovrebbero
costituire fattori di cambiamento. 2. Traguardi
potenziali e settori prioritari Povertà L’eliminazione
della povertà rappresenta uno degli impegni centrali della Dichiarazione del
millennio. Il lavoro avviato con gli OSM va completato e rafforzato mediante
una visione multidimensionale della povertà che ne affronti le molteplici cause
in tutti i paesi. I potenziali traguardi tematici potrebbero essere: ·
eliminare
la povertà estrema, ·
ridurre
la percentuale di popolazione esposta alla povertà estrema e che vive con meno
di 2 dollari al giorno, ·
ridurre
la percentuale di popolazione che vive al di sotto delle soglie di povertà
nazionali, comprese le persone che fanno parte di gruppi vulnerabili, ·
ridurre
il costo delle rimesse e abbattere i costi della migrazione, compresi i costi
di assunzione, ·
garantire
i diritti inviolabili alla terra, alla proprietà e ad altri beni, ·
rafforzare
la resilienza e ridurre le morti e le perdite economiche dovute alle catastrofi
naturali. Disuguaglianza Le società più inclusive ed egalitarie sono
maggiormente in grado di garantire una convivenza pacifica, generare uno
sviluppo e una crescita sostenibili a lungo termine e superare con maggiore
rapidità le recessioni economiche. I benefici derivanti da crescita e sviluppo
dovrebbero essere ampiamente condivisi a vantaggio di tutti i membri della
società. Occorre affrontate le questioni delle disparità di reddito e di ricchezza.
L’agenda post 2015 deve promuovere investimenti adeguati a favore di tutte le
persone, in particolare le più svantaggiate, sulla base della parità dei
diritti e delle opportunità, garantendo la sicurezza del reddito e un accesso
universale e non discriminatorio ai servizi sociali. I potenziali
traguardi tematici potrebbero essere: ·
assicurare
che i gruppi a basso reddito beneficino della crescita della ricchezza
nazionale in pari misura rispetto ai gruppi a reddito più alto, ·
porre
fine alla discriminazione e alle disuguaglianze nell’erogazione dei servizi
pubblici e nella vita economica, ·
emancipazione
e inclusione dei gruppi emarginati, tra cui minoranze etniche, immigrati e
rifugiati. Sicurezza
alimentare e nutrizione, agricoltura sostenibile Combattere l’insicurezza
alimentare e la malnutrizione può prevenire la trasmissione intergenerazionale
della povertà. Garantire la sicurezza alimentare significa assicurare l’accesso
dei piccoli produttori, in particolare delle donne, alla terra, alle risorse,
agli investimenti e ai mercati, l’accesso a cibo nutriente e a sistemi sanitari
adeguati, oltre a un’azione plurisettoriale su comportamento e modelli
alimentari. Il quadro deve promuovere pratiche sostenibili nel campo dell’agricoltura,
della pesca e dell’acquacoltura, l’impiego efficiente delle risorse e una
maggiore resilienza. L’agricoltura sostenibile, compresa la pesca sostenibile,
è fondamentale per lo sviluppo sostenibile e la sicurezza alimentare, nonché
per garantire un adattamento efficace ai cambiamenti climatici. Occorre inoltre
intervenire sulle perdite successive al raccolto e sugli sprechi alimentari. Tra
i potenziali traguardi tematici potrebbero figurare: ·
garantire
tutto l’anno l’accesso ad alimenti sicuri, in quantità sufficiente, a un prezzo
accessibile e nutrienti per sconfiggere la fame, ·
porre
fine alla malnutrizione, all’arresto della crescita e al deperimento infantili, ·
migliorare
la produttività di agricoltura, pesca e acquacoltura in maniera sostenibile, ·
ridurre
la perdita e lo spreco alimentari. Salute La
salute, intesa come benessere e non soltanto come assenza di malattia, è al
contempo una condizione per lo sviluppo socioeconomico e un risultato di quest’ultimo.
Il conseguimento di una copertura equa e universale di servizi sanitari di
qualità unita alla tutela dal rischio finanziario personale dovuto a una spesa
eccessiva per la salute sono essenziali affinché il diritto di tutti al massimo
livello possibile di salute diventi realtà. Le sfide
chiave sono una copertura e un accesso equo e universale a servizi sanitari di
qualità, nonché la tutela dal rischio finanziario di spese improvvise per la
salute. L’incidenza delle malattie (trasmissibili e non trasmissibili) va
combattuta privilegiando lo stile di vita e i determinanti socio-ambientali
della salute, compresa la lotta alle cause delle malattie attraverso un
approccio che integri la salute in tutte le politiche. Tra i potenziali
traguardi tematici potrebbero figurare: ·
ridurre
la mortalità infantile e materna, nonché garantire salute e diritti sessuali e
riproduttivi universali, ·
contenere
l’incidenza di patologie trasmissibili e non trasmissibili, ·
assicurare
una copertura universale efficace ed equa con servizi sanitari di qualità per
tutti, comprese le persone vulnerabili, quali disabili o anziani, ·
assicurare
che nessuno cada nella povertà estrema o resti in tale condizione a causa dei
costi dell’assistenza sanitaria. Istruzione L’accesso
di ogni bambino, giovane e adulto a un’istruzione e a una formazione di qualità
rappresenta un diritto umano fondamentale, un requisito essenziale per interrompere
cicli di povertà intergenerazionale e un elemento fondamentale per promuovere
una cittadinanza attiva e favorire società innovative e basate sulla conoscenza. Tra le
sfide chiave figurano la garanzia di un accesso equo a tutti i livelli di
istruzione, il completamento del ciclo di studi e il miglioramento della
qualità dell’istruzione in una prospettiva di apprendimento lungo l’intero arco
della vita. Inoltre, istruzione, formazione e competenze professionali adeguate
sono cruciali per preparare i giovani e gli adulti al mercato del lavoro. Le
sfide ancora da affrontare riguardano la possibilità di coinvolgere gli
emarginati, comprese le vittime dei conflitti, di colmare il divario di genere
e di assicurare l’alfabetizzazione degli adulti in tutti i paesi. Tra i
potenziali traguardi tematici potrebbero figurare: ·
assicurare
l’accesso e il completamento di un ciclo completo di istruzione di base di
qualità, compresa la scuola secondaria inferiore, a maschi e femmine in egual
misura, ·
assicurare
che tutti acquisiscano competenze di base complete, trasferibili e tecniche per
prendere pienamente parte alla società, ·
ridurre
il tasso di analfabetismo tra la popolazione adulta, ·
eliminare
le disuguaglianze in termini di istruzione, adottando misure specifiche per
raggiungere le persone svantaggiate e i gruppi a rischio di discriminazione,
tra cui i disabili, le minoranze etniche, gli immigrati e i profughi, ·
rafforzare
i legami tra istruzione, ricerca e innovazione e promuovere la creazione e la
condivisione della conoscenza. Parità di
genere ed emancipazione
femminile La parità di
genere, l’emancipazione femminile e il pieno godimento dei diritti da parte di
donne e ragazze in tutti i paesi sono condizioni imprescindibili per lo sviluppo
sostenibile, per l’eliminazione della povertà e per portare a termine il
compito degli OSM. Tra le sfide chiave figurano: il mantenimento dell’impegno
politico di alto livello e il riconoscimento che il conseguimento della parità di
genere, dell’emancipazione femminile
e dei diritti umani delle ragazze rappresenta una responsabilità universale; il
rafforzamento dello Stato di diritto, la democrazia e la governance; l’intensificazione
degli investimenti nella parità di genere e nell’emancipazione di donne e
ragazze. La raccolta di dati disaggregati per genere contribuirà all’obiettivo
dell’integrazione della dimensione di genere. Tra i
potenziali traguardi tematici potrebbero figurare: ·
prevenire
ed eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze, ·
porre
fine a tutte le forme di discriminazione contro le donne e le ragazze, ·
accrescere
la rappresentanza, la partecipazione e la leadership femminile nel processo
decisionale a tutti i livelli e in tutti gli ambiti, ·
assicurare
l’accesso universale e paritario di donne e ragazze ai servizi essenziali, ·
ridurre
e infine eliminare il divario tra donne e uomini in materia di retribuzioni nel
settore pubblico e privato. Acqua e
impianti igienico-sanitari Il
quadro deve promuovere l’accesso all’acqua potabile e a impianti igienico sanitari
sicuri, la gestione integrata dell’acqua, compresa l’efficienza idrica, al fine
di affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e della scarsità d’acqua. Tra
i potenziali traguardi tematici potrebbero figurare: ·
assicurare
l’accesso universale all’acqua potabile sicura, ·
assicurare
l’accesso universale ai servizi igienico-sanitari e all’igiene, ·
migliorare
la gestione integrata delle risorse idriche, ·
migliorare
l’efficienza idrica in tutti i settori, ·
migliorare
la qualità dell’acqua e ridurre l’inquinamento. Energie
sostenibili Optare
per sistemi energetici sostenibili a basso impiego di carbonio può condurre a
enormi progressi nell’eliminazione della povertà e nello sviluppo sostenibile e
rappresenta un elemento cruciale delle iniziative volte ad attenuare i
cambiamenti climatici. Le sfide chiave comprendono: l’accesso a energia pulita,
a prezzi accessibili e sostenibile, il miglioramento dell’efficienza
energetica, infrastrutture resilienti e una quota più alta di fonti rinnovabili
nel mix energetico (in linea con l’iniziativa “Energia sostenibile per tutti”).
Una fonte di preoccupazione primaria è rappresentata dalle sovvenzioni a favore
di combustibili dannosi, che non sostengono i più poveri, bensì promuovono
sistemi energetici insostenibili. Tra i potenziali traguardi tematici
potrebbero figurare: ·
assicurare
l’accesso universale a servizi energetici moderni, ·
aumentare
l’indice globale di miglioramento dell’efficienza energetica, ·
aumentare
la percentuale di energie rinnovabili nel mix energetico globale, ·
sopprimere
gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili dannosi per l’ambiente. Occupazione
piena e produttiva e lavoro dignitoso per tutti Il
lavoro è essenziale per sfuggire alla povertà e contribuisce all’uguaglianza, all’equità,
alla giustizia, alla pace e alla sicurezza. La creazione di posti di lavoro
dignitosi, in particolare in una prospettiva di sviluppo a lungo termine,
rafforza la crescita. Tra le sfide chiave si annoverano: la disoccupazione,
segnatamente dei giovani, degli anziani e dei disabili, nonché la qualità del
lavoro formale e informale. Quest’ultima comprende retribuzione, condizioni,
salute e sicurezza sul posto di lavoro e protezione sociale, nonché la
necessità di creare posti di lavoro “verdi” dignitosi. Tra i potenziali
traguardi tematici potrebbero figurare: ·
aumentare
l’occupazione dignitosa e promuovere mezzi di sussistenza sostenibili anche per
i giovani, gli anziani, le donne e i gruppi a rischio di discriminazione, ·
incrementare
la percentuale di occupazione produttiva e di lavoro dignitoso sul totale dell’occupazione,
in linea con i pilastri dell’agenda sul lavoro dignitoso, ·
estendere
la copertura della protezione sociale di base e attuare gradualmente standard
più elevati di garanzie sociali, ·
proteggere
i diritti dei lavoratori migranti e degli sfollati in conformità alle norme e agli
standard dell’OIL. Crescita
inclusiva e sostenibile La
riduzione della povertà a lungo termine e la prosperità condivisa da tutti
presuppongono una crescita inclusiva e sostenibile. La crescita dovrebbe creare
posti di lavoro dignitosi, avvenire con un utilizzo efficiente delle risorse e
nel rispetto dei limiti del pianeta, e dovrebbe sostenere gli sforzi di attenuazione
dei cambiamenti climatici. Le sfide chiave comprendono: la promozione di
ambienti stimolanti che favoriscono l’imprenditoria, gli affari, gli
investimenti commerciali e l’innovazione, tra cui sistemi normativi, giudiziari
e fiscali efficienti, investimenti pubblici, accesso ai mercati e al credito e
promozione delle nuove tecnologie. Tra i potenziali traguardi tematici
potrebbero figurare: ·
promuovere
la trasformazione strutturale dell’economia e un ambiente propizio all’innovazione,
all’imprenditoria, agli affari e al commercio, ·
assicurare
l’accesso ai mercati e ai finanziamenti, nonché alle tecnologie e alle reti
dell’informazione e della comunicazione, ·
promuovere
gli investimenti pubblici in infrastrutture resilienti, ·
agevolare
la migrazione sicura, ordinata e regolare mediante una più intensa cooperazione
internazionale, ·
assicurare
un accesso al mercato senza dazi doganali né quote per i prodotti che
provengono dai paesi meno sviluppati. Città e
insediamenti umani sostenibili In un
mondo sempre più urbanizzato le città sono all’origine di importanti sfide per
lo sviluppo sostenibile. Occorrono processi di pianificazione e sviluppo
sostenibili, agevolati da autorità pubbliche efficaci. Ciò comprende la
pianificazione e l’attuazione della riduzione e della gestione del rischio di
catastrofi e delle aree rurali con cui le città interagiscono. Tra le misure
chiave si annoverano: la riduzione del numero di abitanti delle baraccopoli, la
lotta all’inquinamento atmosferico, la costruzione di alloggi e infrastrutture
solide e il miglioramento della gestione dei rifiuti. Il miglioramento della
sostenibilità della pianificazione e della governance urbane richiede un
processo decisionale democratico, trasparente e responsabile. Altrettanto
essenziali sono trasporti urbani e rurali sostenibili. Tra i potenziali
traguardi potrebbero figurare: ·
migliorare
l’accesso a trasporti sicuri e sostenibili, tra cui trasporti pubblici
accessibili, ·
ridurre
il numero di abitanti delle baraccopoli assicurando alloggi accessibili e
sicuri e sicurezza della proprietà fondiaria, ·
migliorare
la sostenibilità e l’accessibilità della pianificazione urbana e rurale e della
sua attuazione, ·
migliorare
la qualità dell’aria. Produzione
e consumo sostenibili I sistemi
attuali di produzione e consumo non sono sostenibili. Per quanto riguarda il
consumo, le azioni chiave consistono nel promuovere l’utilizzo di prodotti
ecologici ed efficienti dal punto di vista dell’energia e delle risorse, nell’eliminare
gradualmente le sovvenzioni dannose per l’ambiente e nel prediligere appalti
sostenibili. Tra le questioni relative alla produzione si annoverano: la
promozione di una produzione innovativa ed efficiente dal punto di vista delle risorse, l’informativa
sulla sostenibilità societaria, la valutazione del ciclo di vita dei
prodotti, l’edilizia sostenibile, la gestione dei rifiuti e delle sostanze
chimiche, nonché la promozione dell’ecoimprenditoria e dell’ecoinnovazione. Tra
i potenziali traguardi tematici potrebbero figurare: ·
ridurre,
riutilizzare e riciclare i rifiuti, ·
migliorare
la produttività delle risorse, ·
ridurre
gli impatti ambientali del consumo, ·
assicurare
una gestione sicura delle sostanze chimiche lungo l’intero ciclo di vita, ·
ridurre
l’esposizione umana e il rilascio nell’ambiente delle sostanze chimiche
pericolose, ·
migliorare
il tasso di sostenibilità di imprese, prodotti e servizi. Oceani e
mari La
gestione sostenibile degli oceani si traduce in benefici economici e sociali
per l’umanità. Occorrono interventi chiave per garantire la salute degli oceani
attraverso un approccio basato sugli ecosistemi alla gestione di tutte le
attività umane che hanno un impatto sugli oceani e per garantire l’applicazione
del principio di precauzione, nonché per promuovere la pesca sostenibile. Tra
le sfide figurano: inquinamento, acidificazione, innalzamento del livello dei
mari, sviluppo di strumenti di gestione per zona, comprese le aree marine
protette, anche in zone che esulano dalla giurisdizione nazionale, lotta contro
l’eccesso di pesca e la sovraccapacità, la pesca illegale,
non regolamentata e non dichiarata, gestire gli impatti ambientali negativi
sugli ecosistemi e l’accesso alla pesca e ai mercati da parte dei piccoli
pescatori di sussistenza. Tra i potenziali traguardi tematici potrebbero
figurare: ·
proteggere
e ripristinare la salute degli oceani e mantenere la biodiversità marina
attenuando l’impatto delle attività umane, ·
assicurare
una pesca sostenibile (risorse ittiche sane), ·
assicurare
ai piccoli
pescatori di sussistenza l’accesso alla pesca a livello locale,
regionale e mondiale, ·
ridurre
l’inquinamento e i rifiuti marini, anche di origine terrestre. Biodiversità
e foreste La
biodiversità rappresenta un elemento essenziale del sistema di supporto alla
vita del pianeta ed è particolarmente compromessa a causa dei cambiamenti
climatici. Occorrono interventi per rallentare il ritmo con cui stanno
scomparendo tutti gli habitat naturali e le specie a rischio di estinzione
(anche a causa del contrabbando e del bracconaggio delle specie selvatiche) e
per integrare la biodiversità in politiche chiave (tra cui agricoltura e
pesca). Occorre attuare un’inversione di tendenza per quanto riguarda la
perdita del manto forestale a livello mondiale, porre fine alla scomparsa delle
foreste vergini e sopprimere le pratiche di disboscamento illegale e del
commercio ad esse connesso. Tra i potenziali traguardi tematici potrebbero
figurare: ·
salvaguardare
e ripristinare gli ecosistemi che forniscono servizi essenziali, ·
prevenire
l’estinzione delle specie dichiaratamente a rischio e migliorarne lo stato di
conservazione, ·
rallentare
il ritmo della perdita, del degrado e della frammentazione di tutti gli habitat
naturali, ·
ridurre
il disboscamento e il degrado delle foreste mediante una gestione sostenibile
delle aree boschive, ·
ridurre
i livelli del commercio illegale delle specie selvatiche e del legname. Degrado
dei terreni, comprese desertificazione e siccità Il
degrado dei terreni, ivi comprese la desertificazione e la siccità, rappresenta
una fonte di preoccupazione mondiale impellente, acuita ulteriormente dai
cambiamenti climatici. è
prioritario realizzare l’obiettivo di un pianeta neutrale dal punto di vista
del degrado dei terreni. A tal fine occorre rallentare la perdita del capitale
naturale dei terreni, migliorare la governance (anche su accesso e
proprietà fondiaria) e potenziare la resilienza. Tra i potenziali traguardi
tematici potrebbero figurare: ·
orientarsi
verso un pianeta neutrale dal punto di vista del degrado dei terreni, ·
proteggere
i suoli, ·
prevenire
ed attenuare la siccità. Diritti umani, Stato di diritto, buona governance
e istituzioni efficaci Un approccio basato sui diritti, che comprenda tutti i diritti
umani, contribuirà in modo determinante a migliorare la qualità della governance,
a ridurre disuguaglianze ed esclusione e a realizzare i traguardi e le azioni
previsti dalla presente agenda mediante partecipazione, trasparenza e responsabilità. Gli obiettivi essenziali sono: rafforzare i sistemi politici
partecipativi che danno voce alle persone, soprattutto ai gruppi emarginati e
vulnerabili, nelle scelte politiche e nella formulazione delle decisioni che le
riguardano, e assicurare che coloro che detengono la responsabilità siano
chiamati a rendere conto. Un approccio del genere diventa sempre più importante
in un mondo interconnesso. In tal modo le persone potranno consolidare la
propria esistenza, sfruttare le opportunità economiche e, di conseguenza, partecipare
produttivamente e pacificamente alla vita politica, economica e sociale. Tra i
potenziali traguardi tematici potrebbero figurare: ·
assicurare
un’iscrizione allo stato civile libera e universale e migliorare i sistemi
statistici di base, ·
garantire
la libertà di espressione, di associazione, di dialogo sociale, di
manifestazione pacifica, di partecipazione pubblica costruttiva, ·
assicurare
la trasparenza e garantire il diritto di accesso del pubblico alle
informazioni, ai dati delle amministrazioni pubbliche, ai media indipendenti e
a internet aperto, ·
adottare
un quadro giuridico adatto a tutelare i diritti umani dei gruppi e degli
individui più vulnerabili, compresi i rifugiati e gli sfollati interni, ·
assicurare
l’adozione e l’attuazione di un idoneo quadro giuridico e di adeguate politiche
nazionali per ridurre la corruzione, ·
assicurare
che gli organi giudiziari siano accessibili, imparziali, indipendenti, e
rispettino il diritto al giusto processo. Società
pacifiche La pace è un
requisito imprescindibile per lo sviluppo sostenibile e l’eliminazione duratura
della povertà. I fattori all’origine dei conflitti e della violenza sono
strettamente correlati a governance inadeguata, esclusione politica e
sociale, disuguaglianze, corruzione e non erogazione dei servizi essenziali.
Tra le priorità si annoverano: la diminuzione dell’incidenza della violenza e
delle morti violente e la lotta contro le minacce transfrontaliere, quali
criminalità organizzata e commercio illegale. Creare istituzioni adeguate ad
affrontare tali sfide è cruciale. Tra i potenziali traguardi tematici
potrebbero figurare: ·
ridurre
le morti violente e il numero di persone vittime di violenza, ·
migliorare
la capacità, la professionalità e la responsabilità degli organi di polizia, giudiziari
e di sicurezza, ·
ridurre
i flussi illeciti di armi leggere e di armi letali, ·
ridurre
la criminalità organizzata internazionale, compresi i flussi finanziari illeciti
e il traffico di stupefacenti, esseri umani, specie selvatiche e risorse
naturali. Il
quadro post 2015 deve inoltre tener conto di molte questioni trasversali, quali
cambiamenti climatici, catastrofi e resilienza, dinamiche demografiche e migrazioni.
Tutti questi fenomeni possono incidere significativamente sull’economia nonché
sul benessere e la sicurezza dei cittadini, e nel quadro devono essere
affrontati così da non replicare i rispettivi processi e accordi internazionali
né interferire con gli stessi. Tale integrazione si riflette nell’insieme di
traguardi tematici testé proposti, che riguardano tali questioni cruciali. Per
quanto riguarda i cambiamenti climatici, il quadro dovrebbe prevedere gli
sforzi e gli interventi necessari ad affrontarli, in particolare quelli che non
rientrano nell’ambito del processo della convenzione quadro delle Nazioni Unite
sui cambiamenti climatici (UNFCCC). I settori e traguardi prioritari post 2015
andrebbero pertanto delineati con lo scopo di sostenere l’attenuazione dei
cambiamenti climatici e gli sforzi di adattamento agli stessi. L’allegato
riassume i traguardi tematici e gli elementi chiave ad essi correlati. 3. Sviluppo
dei traguardi e gestione delle interconnessioni Nella
sezione precedente sono stati illustrati i settori prioritari e i traguardi
tematici considerati importanti per delineare un’agenda post 2015 trasformativa.
Proseguendo nel lavoro di definizione dei traguardi concreti occorre tener
conto di un insieme di criteri. I
traguardi dovrebbero essere specifici, misurabili, raggiungibili, pertinenti e
con scadenze precise (ossia SMART). Dovrebbero fondarsi su dati concreti e
basarsi su dati disponibili o dati che diventeranno presumibilmente accessibili
nel prossimo futuro, nonché partire da indicatori che consentono di
quantificare ed esprimere i progressi in cifre, tempistiche e percentuali
specifiche. Mentre i traguardi servono a definire le priorità chiave, alcuni
aspetti dettagliati dell’attuazione andrebbero espressi tramite indicatori per
consentire la misurazione dei progressi. Occorrerà trovare un compromesso tra
completezza e impatto politico e operativo, pertanto in alcuni casi i traguardi
dovranno rappresentare una sorta di indicatori delle questioni prioritarie. I
traguardi andrebbero formulati in modo da avere una copertura universale, pur
restando inteso che potrebbero essere attuati diversamente in diverse
circostanze, ad esempio con tempistiche o percorsi attuativi diversi. È
possibile che alcuni traguardi, o parte degli stessi, possano essere più
applicabili in un contesto che in un altro, e una scelta oculata degli
indicatori potrà tener conto di tali differenze. Occorre evitare che i paesi possano
selezionare a piacimento i traguardi: questo aspetto è essenziale per far sì che
gli sforzi aggregati intrapresi dai paesi siano sufficienti a soddisfare gli obiettivi
e i traguardi mondiali, assicurando pertanto il massimo progresso possibile in
ogni paese secondo le capacità dello stesso. I traguardi dovrebbero applicarsi principalmente
ai paesi, ma la loro attuazione richiederà anche un intervento da parte di
tutte le parti interessate. I
traguardi dovrebbero inoltre rispecchiare le molteplici interconnessioni che
sussistono tra i diversi settori del quadro post 2015. è necessario individuare e gestire le interconnessioni per
evitare di operare in maniera isolata e per assicurare progressi equilibrati
nelle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile. Poiché ogni
settore prioritario è collegato a quasi tutti gli altri settori, occorre agire
a livello dei traguardi per cogliere i nessi in maniera costruttiva e operativa.
I
traguardi sviluppati per determinate priorità (ad esempio, accesso ad acqua
potabile sicura e a impianti igienico-sanitari) saranno direttamente rilevanti
anche per altre priorità (ad esempio, salute). Ne consegue che, oltre ai
traguardi chiave selezionati per ciascun obiettivo, il quadro post 2015 dovrà
anche mettere in evidenza in maniera coerente le rispettive interconnessioni.
Ad esempio, un obiettivo concernente la sicurezza alimentare, la nutrizione e l’agricoltura
sostenibile, oltre ai traguardi principali selezionati dovrebbe prevedere anche
riferimenti ad altri traguardi quali efficienza idrica, degrado dei terreni, parità
di genere, e governance. 4. Possibile raggruppamento dei settori prioritari L’attività
in seno all’UE si è inizialmente concentrata sull’individuazione di una serie
di settori prioritari e dei relativi traguardi tematici. Per poter giungere alla
definizione di un insieme limitato di obiettivi, come convenuto in seno all’UE
e nel contesto delle Nazioni Unite, il prossimo passo consiste nel raggruppare
i settori prioritari. Le forti interconnessioni tra settori prioritari e i
relativi traguardi tematici dovrebbero costituire il criterio principale,
tenendo contemporaneamente conto del loro contributo all’eliminazione della
povertà e allo sviluppo sostenibile. Il riconoscimento delle numerose
interconnessioni nel quadro post 2015 potrebbe conferire flessibilità allo
sforzo comune di raggiungere un accordo su un numero ridotto di obiettivi. Quale
esempio di raggruppamento secondo questi criteri, la crescita sostenibile
inclusiva potrebbe essere combinata con occupazione; biodiversità e foreste potrebbero
essere combinate con la desertificazione, compreso il degrado dei terreni e la
siccità; mentre le città sostenibili potrebbero essere integrate in tutto il
quadro. 5. nuovo partenariato mondiale Un
partenariato mondiale nuovo e rafforzato dovrebbe essere inclusivo e mobilitare
azioni a tutti i livelli da parte di tutti i paesi e delle parti interessate,
compresi il settore privato, la società civile, le istituzioni scientifiche e
della conoscenza, i parlamenti e le autorità locali. L’UE dovrebbe rimanere uno
dei motori trainanti della mobilitazione degli interventi interni e mondiali e
ha più volte ribadito il proprio sostegno a un nuovo partenariato mondiale. In primo
luogo, occorre una valutazione sulle misure chiave che determinano i progressi
nel raggiungimento di obiettivi e traguardi e, in secondo luogo, serve un
dibattito su come assicurare che tali misure chiave ricevano la dovuta
attenzione a livello sia nazionale sia internazionale. Un quadro propizio, con
politiche solide e coerenti a livello sia interno sia internazionale, è un esempio
di questione cruciale. Un quadro
delle politiche propizio L’UE
ribadisce l’impegno ad assicurare una maggiore coerenza delle politiche per lo
sviluppo, tenendo conto degli obiettivi di sviluppo nelle politiche che
potrebbero influire sui paesi in via di sviluppo. Si incoraggiano tutti i
partner nei paesi sviluppati e in via di sviluppo a promuovere la coerenza
delle politiche e a riesaminare le proprie politiche, se del caso, per assicurarne
la coerenza con gli sforzi per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo
sostenibile quale contributo importante all’attuazione del quadro mondiale. A titolo
di esempio, l’UE, oltre a essere il mercato più aperto del mondo per le
esportazioni dei paesi in via di sviluppo, promuove anche una politica
responsabile, sostenibile e più trasparente in materia di approvvigionamento,
commercio e impiego delle risorse naturali e delle materie prime. Nel giugno
2013 l’UE ha adottato una normativa in materia di trasparenza e responsabilità
che impone alle grandi imprese del settore estrattivo e forestale di divulgare
pubblicamente i pagamenti a favore dei governi paese per paese. Tale normativa
dota l’UE e i paesi in via di sviluppo di uno strumento efficace per combattere
la corruzione, che a propria volta dovrebbe permettere di aumentare le risorse
nazionali disponibili per lo sviluppo. Inoltre, recentemente è stata formulata una
proposta sull’approccio integrato all’approvvigionamento responsabile di
minerali da zone di conflitto e ad alto rischio. Quale
ulteriore esempio di coerenza delle politiche per lo sviluppo, il nuovo
partenariato mondiale dovrebbe promuovere il rafforzamento del dialogo e della cooperazione
tra gli Stati e altre parti interessate al fine di creare un quadro che
consenta di accrescere gli effetti positivi della migrazione internazionale sullo
sviluppo umano mediante interventi in ambiti quali la riduzione dei costi delle
migrazioni e delle rimesse o la lotta contro la discriminazione degli immigrati.
L’UE proseguirà gli sforzi volti a creare partenariati con i paesi in via di
sviluppo per massimizzare l’impatto delle migrazioni sullo sviluppo nel
contesto dell’approccio globale in materia di migrazione e mobilità. Il ruolo del commercio e dell’apertura degli scambi
nel contesto di politiche e riforme nazionali solide è cruciale per l’eliminazione
della povertà e lo sviluppo sostenibile. Occorre riaffermare il valore del
sistema basato su regole istituito dall’OMC a tale proposito. L’UE prosegue le
proprie iniziative volte a sostenere l’integrazione dei mercati dei paesi più indigenti
mediante azioni mirate, ad esempio tramite il sistema delle preferenze
generalizzate, compresa l’iniziativa “Tutto tranne le armi” (EBA) e l’accordo
speciale per il sostegno allo sviluppo sostenibile e alla buona governance
(GSP+), l’iniziativa “Aiuto al commercio” e gli accordi commerciali bilaterali
e regionali. Incoraggiamo i nostri partner, segnatamente le economie sviluppate
e quelle in via di sviluppo più avanzate, a offrire l’accesso al mercato in
esenzione da dazi e quote anche ai prodotti provenienti dai paesi meno avanzati.
Il partenariato mondiale dovrebbe riconoscere l’importanza della riduzione delle
barriere Nord-Sud, Sud-Sud e del commercio regionale, che sono altrettanto
rilevanti per l’integrazione nell’economia mondiale. A tale proposito, andrebbe
promossa una maggiore trasparenza basata sulla disponibilità di statistiche
complete. Scienza,
tecnologia e innovazione (STI) e la creazione di capacità dovrebbero essere
elementi facilitatori e trainanti fondamentali per l’agenda post 2015. Le
politiche per la creazione e divulgazione della conoscenza sono componenti
essenziali dell’agenda. L’UE sostiene un approccio integrato ed efficace in
materia di STI in linea con la visione della strategia Europa 2020. A livello
internazionale, il programma quadro dell’Unione per la ricerca e l’innovazione,
Orizzonte 2020, promuove la cooperazione tra l’UE e i partner internazionali
nel campo della ricerca e dell’innovazione. è
importante moltiplicare le capacità in materia di STI. L’UE incoraggia da tempo
lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie pulite ed ecologiche mediante l’abbattimento
delle barriere commerciali e tramite incentivi, cooperazione scientifica e tecnologica
e creazione di capacità. Per evitare sovrapposizioni inutili, vi è un ampio
margine di ampliamento dei meccanismi esistenti. In aggiunta a scienza,
tecnologia e innovazione, la creazione di capacità è un ambito essenziale per
sfruttare le attuali conoscenze e assicurare la sostenibilità dei progressi
verso gli obiettivi post 2015. Il piano strategico di Bali per il supporto
tecnologico e la creazione di capacità, adottato dal consiglio direttivo del
programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) nel 2005, dovrebbe costituire
un elemento importante delle future riflessioni. Mobilitazione
delle risorse finanziarie necessarie Altrettanto
fondamentale sarà la mobilitazione delle risorse finanziarie. Alla luce delle
sfide che il mondo deve affrontare, occorre sfruttare appieno tutte le risorse
disponibili (nazionali ed estere, pubbliche e private). I governi nazionali hanno
la responsabilità primaria di mobilitare e sfruttare al meglio le loro risorse
mediante le politiche nazionali. L’UE è pronta a sostenere i paesi che
necessitano maggiormente di aiuto. Al riguardo, riconosce il ruolo chiave
svolto dagli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) e ha confermato il proprio
impegno a raggiungere l’obiettivo dello 0,7% entro il 2015. Man mano
che prosegue il dibattito sul finanziamento del quadro post 2015 emerge l’esigenza
di un approccio completo e integrato al finanziamento dell’eliminazione della
povertà e dello sviluppo sostenibile, come indicato in una comunicazione del
2013 e nelle rispettive conclusioni del Consiglio. A tale riguardo sono
cruciali i seguenti elementi: §
la
mobilitazione delle risorse nazionali rappresenta il meccanismo principale per
finanziare la spesa per gli obiettivi delle politiche. Nel prossimo futuro le
priorità dovrebbero essere il rafforzamento della politica e dell’amministrazione
fiscali, la lotta contro i flussi illeciti e la corruzione e il miglioramento
della gestione delle risorse naturali; §
le
finanze pubbliche internazionali continueranno a rivestire un’importanza
particolare per integrare la mobilitazione di risorse nazionali nei casi in cui
le stesse non siano sufficienti e per generare eventualmente risorse e
investimenti aggiuntivi. Il potenziale catalizzante degli APS dovrebbe essere sfruttato
in maniera più opportuna mediante meccanismi quali la combinazione delle fonti
di finanziamento (blending); §
il
settore privato rimane il motore essenziale della crescita inclusiva e
sostenibile. I governi dovrebbero sfruttare tutte le opportunità fornite dal
settore privato a livello nazionale e internazionale, anche mediante un
utilizzo ottimale delle leve normative e operative per accrescerne
il contributo agli obiettivi pubblici. I
dibattiti sul finanziamento nel contesto di un nuovo partenariato mondiale dovrebbero
fondarsi sui lavori del comitato intergovernativo di esperti sul finanziamento dello
sviluppo sostenibile, in stretto coordinamento con i preparativi della prossima
conferenza sul finanziamento dello sviluppo, nonché tener conto dei processi correlati
in corso in altre sedi, quali l’UNFCCC, la convenzione ONU sulla biodiversità e
il quadro internazionale post 2015 per la riduzione del rischio di catastrofi (che
sostituirà il quadro d’azione di Hyogo), vegliando alla coerenza con gli stessi.
Gli
impegni presi in occasione del quarto forum ad alto livello sull’efficacia
degli aiuti svoltosi a Busan nel 2011 e del primo incontro ad alto livello del
partenariato mondiale nel 2014 dovrebbero costituire la base di una
cooperazione per lo sviluppo efficace nel contesto post 2015. I principi di
Busan, che si applicano anche ai donatori non tradizionali, consentiranno
risultati più efficaci in materia di sviluppo. L’UE continua ad attuare le
proprie politiche intese a rafforzare l’impatto e l’efficacia della propria
cooperazione allo sviluppo. Monitoraggio
di progressi e responsabilità Per un’attuazione
efficace del quadro post 2015 occorre istituire meccanismi di responsabilità
efficaci per monitorare i progressi. Il fulcro di tali meccanismi dovrebbe
essere la responsabilità reciproca a livello nazionale e internazionale,
compreso il monitoraggio dei progressi sugli obiettivi e i traguardi post 2015.
A ciò dovrebbe giungersi tramite il contributo di azioni e finanziamenti dei
governi nazionali, le azioni internazionali e il contributo del settore privato
agli sforzi nazionali a sostegno del raggiungimento degli obiettivi mondiali. La
responsabilità a livello nazionale e le statistiche ufficiali prodotte dalle
autorità statistiche nazionali competenti devono costituire la base per
monitorare i progressi. A livello internazionale sarà cruciale l’esame
periodico ad alto livello dei progressi compiuti, anche nel contesto del forum
politico ad alto livello sullo sviluppo sostenibile. Occorre evitate le
sovrapposizioni con altri processi internazionali di responsabilità reciproca,
quali il processo relativo al finanziamento dello sviluppo. Sarà
inoltre importante effettuare un monitoraggio annuale completo dei progressi
compiuti sulla base dei lavori del gruppo interagenzie di esperti sugli
indicatori OSM. è essenziale rafforzare l’utilizzo dei dati esistenti e assicurare
la raccolta di dati più numerosi e di migliore qualità utilizzando le nuove
tecnologie e i nuovi software. I meccanismi e i piani strategici esistenti per
rafforzare le capacità statistiche, quali PARIS21 dell’OCSE, il piano d’azione
di Busan per la statistica nonché le strategie nazionali per lo sviluppo della
statistica, dovrebbero rappresentare il punto di partenza delle azioni future. 6. Prossimi passi L’approccio
elaborato nella presente comunicazione fornisce una serie di elementi importanti
per le fasi conclusive dei lavori del gruppo di lavoro aperto sugli OSS, per
alimentare i lavori del comitato di esperti sul finanziamento dello sviluppo
sostenibile, nonché per il dibattito sul post 2015 nella prossima 69ª sessione
dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a partire dal settembre 2014. Basandosi
sulle conclusioni del Consiglio adottate lo scorso anno, getta le basi dell’elaborazione
della posizione dell’UE da parte del Consiglio. Fornisce elementi sostanziali
che dovrebbero essere utili a medio termine, considerando che la posizione dell’Unione
dovrà essere ulteriormente sviluppata alla luce delle relazioni finali del gruppo
di lavoro aperto e del comitato di esperti, nonché della relazione di sintesi
del segretariato generale dell’ONU attesa per la fine del 2014. L’UE e i
suoi Stati membri riaffermano il loro impegno a svolgere un ruolo attivo e
costruttivo nelle discussioni sul quadro post 2015 e daranno il loro contributo
approfondendo le riflessioni sulle questioni e preoccupazioni prioritarie man
mano che il quadro si definirà ulteriormente. Una posizione globale dell’UE
dovrebbe fornire le basi necessarie per avviare il dialogo e la cooperazione
costruttivi con i paesi partner, le parti interessate e i cittadini. [1]
Conclusioni del Consiglio “Un’agenda globale post 2015”, giugno 2013;
comunicazione della Commissione “Un’esistenza dignitosa per tutti”, febbraio
2013; comunicazione della Commissione “Oltre il 2015: verso un’impostazione
globale e integrata al finanziamento dell’eliminazione della povertà e dello
sviluppo sostenibile”; conclusioni del Consiglio del dicembre 2013
“Finanziamento dell’eliminazione della povertà e dello sviluppo sostenibile
oltre il 2015”. Settori prioritari || Traguardi tematici potenziali (con esempi illustrativi degli elementi inclusi) Eliminazione della povertà || Eliminare la povertà estrema Potrebbe includere la povertà estrema in termini di reddito e quella multidimensionale || Ridurre la percentuale di popolazione esposta alla povertà estrema e che vive con meno di 2 dollari al giorno Potrebbe includere le soglie “a rischio di povertà” e le soglie di povertà più elevate || Ridurre la percentuale di popolazione che vive al di sotto delle soglie nazionali di povertà, comprese le persone che appartengono a gruppi vulnerabili Potrebbe includere le soglie di povertà assoluta e relativa in base alle definizioni nazionali ufficiali di povertà || Ridurre il costo delle rimesse e abbattere i costi della migrazione, compresi i costi di assunzione Potrebbe includere i costi di transazione, i costi di assunzione e l’inclusione finanziaria degli immigrati e delle loro famiglie || Garantire i diritti inviolabili alla terra, alla proprietà e ad altri beni Potrebbe includere la proprietà fondiaria, le infrastrutture, l’inclusione finanziaria e la stagionalità del reddito || Rafforzare la resilienza e ridurre le morti e le perdite economiche derivanti dalle catastrofi naturali Potrebbe includere la valutazione dei rischi e la gestione dei rischi di catastrofi naturali; sistemi di allarme rapido; meccanismi finanziari e quadro di recupero; e il collegamento tra aiuto, ricostruzione e sviluppo Disuguaglianza || Assicurare che i gruppi a basso reddito beneficino della crescita della ricchezza nazionale in pari maniera rispetto ai gruppi a reddito più alto Potrebbe includere un raffronto tra gruppi di popolazione per quintile di reddito e povertà relativa || Porre fine alla discriminazione e alle disuguaglianze nell’erogazione dei servizi pubblici e nella vita economica Potrebbe includere la discriminazione basata tra l’altro su genere, etnia di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità, nazionalità e altro stato || Emancipazione e inclusione dei gruppi emarginati, tra cui minoranze etniche, immigrati e rifugiati Potrebbe includere la misura in cui gli immigrati e rifugiati hanno accesso a servizi pubblici, assistenza sanitaria, istruzione, ecc. (rispetto ai cittadini del paese) nonché indicatori di integrazione di immigrati e rifugiati || || || Sicurezza alimentare e nutrizione, agricoltura sostenibile || Garantire tutto l’anno l’accesso ad alimenti sicuri, in quantità sufficiente, a un prezzo accessibile e nutrienti per sconfiggere la fame Potrebbe includere le zone rurali e urbane, i gruppi sociali svantaggiati e la resilienza degli approvvigionamenti alimentari || Porre fine alla malnutrizione, all’arresto della crescita infantile e al deperimento Potrebbe includere l’arresto della crescita e il deperimento infantile e l’obesità || Migliorare la produttività di agricoltura, pesca e acquacoltura in maniera sostenibile Potrebbe includere produttività, irrigazione, tecnologie, piccoli produttori, competitività, volatilità dei prezzi, donne, pratiche agricole sostenibili, suolo, acqua, inquinamento, biodiversità, resilienza (anche ai cambiamenti climatici), disboscamento, metodi tradizionali || Ridurre la perdita e lo spreco alimentari Potrebbe includere perdite successive al raccolto e in fase di trasformazione, trasporti, conservazione, distribuzione e vendita al dettaglio, e sprechi al consumo || || Salute || Ridurre la mortalità infantile e materna, nonché garantire salute e diritti sessuali e riproduttivi universali Potrebbe includere mortalità infantile e materna, fertilità degli adolescenti e accesso alla pianificazione familiare || Contenere l’incidenza di patologie trasmissibili e non trasmissibili Potrebbe includere le principali malattie trasmissibili e non trasmissibili || Assicurare una copertura universale efficace ed equa con servizi sanitari di qualità per tutti, comprese le persone vulnerabili, vale a dire i disabili o gli anziani Potrebbe includere promozione della salute, servizi preventivi, terapia e riabilitazione, e disponibilità e qualità del personale sanitario || Assicurare che nessuno cada nella povertà estrema o resti in tale condizione a causa dei costi dell’assistenza sanitaria Potrebbe includere l’impoverimento causato dai pagamenti diretti da parte dei pazienti || || Istruzione || Assicurare l’accesso e il completamento di un ciclo completo di istruzione di base di qualità, compresa la scuola secondaria inferiore, a maschi e femmine in egual misura Potrebbe includere lo sviluppo nella prima infanzia, il completamento dell’istruzione primaria e secondaria inferiore, il passaggio dall’istruzione primaria a quella secondaria inferiore || Assicurare che tutti acquisiscano competenze di base complete, trasferibili e tecniche per prendere pienamente parte alla società Potrebbe includere i risultati di apprendimento, la disponibilità e qualificazione degli insegnanti, la transizione tra scuola e mondo del lavoro, le opportunità di istruzione e formazione per gli adulti || Ridurre il tasso di analfabetismo tra la popolazione adulta Potrebbe includere l’alfabetizzazione di adulti e giovani, i divari tra i generi || Eliminare le disuguaglianze in termini di istruzione, adottando misure specifiche per raggiungere le persone svantaggiate e i gruppi a rischio di discriminazione, tra cui i disabili, le minoranze etniche, gli immigrati e i profughi Potrebbe includere la disaggregazione delle iscrizioni, del completamento degli studi e dei risultati scolastici ripartiti per genere, contesto rurale/urbano, quintile di ricchezza, ubicazione geografica e altri gruppi vulnerabili specifici a seconda del contesto nazionale, nonché costo dell’istruzione || Rafforzare i legami tra istruzione, ricerca e innovazione e promuovere la creazione e la condivisione della conoscenza Potrebbe includere la collaborazione tra imprese e università, programmi di studio e formazione innovativi correlati a economie e società verdi, digitali e sostenibili || Parità di genere e emancipazione femminile || Prevenire ed eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze Potrebbe includere la violenza sessuale, il matrimonio in età infantile, la mutilazione genitale femminile e il femminicidio, l’accesso alla giustizia || Porre fine a tutte le forme di discriminazione contro le donne e le ragazze Potrebbe includere l’accesso a opportunità economiche, fattori produttivi e reddito, legislazione e diritti, ripartizione di responsabilità tra donne e uomini || Accrescere la rappresentanza, la partecipazione e la leadership femminile nel processo decisionale a tutti i livelli e in tutti gli ambiti Potrebbe includere rappresentanza politica, presenza femminile in cariche manageriali e professioni chiave, ad es. in campo giudiziario, delle forze dell’ordine e accademico || Assicurare l’accesso universale e paritario di donne e ragazze ai servizi essenziali Potrebbe includere accesso ad assistenza sanitaria e pianificazione familiare, istruzione, energia, acqua e impianti igienico-sanitari, e altri servizi, tra cui TIC e relativa formazione || Ridurre e infine eliminare il divario tra donne e uomini in materia di retribuzioni nel settore pubblico e privato Potrebbe includere i livelli di retribuzione delle donne rispetto agli uomini, la partecipazione al mercato del lavoro || Acqua e impianti igienico-sanitari || Assicurare l’accesso universale all’acqua potabile sicura Potrebbe includere le dimensioni rurale e urbana, i gruppi svantaggiati, strutture pubbliche quali ospedali, scuole e campi profughi, e parametri di qualità || Assicurare l’accesso universale ai servizi igienico-sanitari e all’igiene Potrebbe includere l’accesso alle strutture igienico-sanitarie e l’eliminazione della pratica della defecazione all’aperto || Migliorare la gestione integrata delle risorse idriche Potrebbe includere piani di gestione dei bacini fluviali, piani per inondazioni e siccità, per perdite correlate alle catastrofi naturali, la capacità di stoccaggio dell’acqua e processi decisionali partecipativi || Migliorare l’efficienza idrica in tutti i settori Potrebbe includere i bacini fluviali soggetti a stress idrico, livelli di ritiro sostenibili, produttività idrica in settori chiave (agricoltura, energia, industria, residenziale) e il recupero dei costi || Migliorare la qualità dell’acqua e ridurre l’inquinamento Potrebbe includere lo stato delle acque, i settori chiave per l’inquinamento idrico, l’inquinamento chimico e da nutrienti, e le acque reflue || Energie sostenibili || Assicurare l’accesso universale a servizi energetici moderni Potrebbe includere servizi energetici moderni e resilienza delle infrastrutture || Aumentare l’indice globale di miglioramento dell’efficienza energetica Potrebbe includere gli investimenti nell’efficienza energetica per settore, le nuove tecnologie, i quadri politici e istituzionali, la ristrutturazione degli edifici, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti, i prodotti efficienti dal punto di vista del consumo energetico || Aumentare la percentuale di energie rinnovabili nel mix energetico globale Potrebbe includere la quota di energie rinnovabili, gli investimenti per settore, le nuove tecnologie, gli incentivi, i quadri politici e istituzionali || Sopprimere gradualmente le sovvenzioni per combustibili fossili dannosi per l’ambiente. Potrebbe includere i livelli, i settori e le regioni, l’accesso, il prezzo, le strategie di soppressione graduale || || Occupazione piena e produttiva e lavoro dignitoso per tutti || Aumentare la quantità e qualità dell’occupazione e promuovere mezzi di sussistenza sostenibili e adeguati in particolare per i giovani, gli anziani, le donne e i gruppi a rischio di discriminazione Potrebbe includere l’occupazione informale, i giovani e le ragazze/donne esclusi da istruzione occupazione produttiva o formazione. || Aumentare la percentuale di occupazione produttiva e lavoro dignitoso sul totale dell’occupazione, in linea con i pilastri dell’agenda del lavoro dignitoso Potrebbe includere occupazione retribuita, occupazione informale, lavoro minorile, lavoro forzato e standard lavorativi essenziali || Estendere la copertura della protezione sociale di base e attuare gradualmente standard più elevati di garanzie sociali Potrebbe includere sostegno ai disoccupati, alle famiglie con bambini, ai poveri, sicurezza sociale e pensioni, nonché strumenti per la gestione del rischio di catastrofi naturali || Proteggere i diritti dei lavoratori migranti e degli sfollati in conformità alle norme e agli standard dell’OIL Potrebbe includere la parità di trattamento e accesso a un’occupazione dignitosa per i lavoratori migranti e la percentuale di immigrati nell’occupazione formale rispetto all’occupazione totale || || Crescita inclusiva e sostenibile || Promuovere la trasformazione strutturale dell’economia e un ambiente propizio all’innovazione, all’imprenditoria, agli affari e al commercio Potrebbe includere riforme normative e fiscali, utilizzo di conti nazionali economici, sociali e ambientali, promozione di strategie di sviluppo a basse emissioni, aumento della produttività di microimprese e di piccole e medie imprese nel settore formale e informale, accesso a occupazione non rurale e miglioramento delle filiere locali || Assicurare l’accesso ai mercati e ai finanziamenti, nonché alle tecnologie e reti dell’informazione e comunicazione Potrebbe includere l’accesso servizi finanziari, infrastrutture fisiche, comunicazioni elettroniche e internet mediante lo sviluppo di contesti normativi idonei, equi e trasparenti, accesso a investimenti resilienti e con conoscenza dei rischi in campo scientifico, tecnologico e innovativo || Promuovere gli investimenti pubblici in infrastrutture resilienti e sostenibili Potrebbe includere settori (trasporti, energia, irrigazione, ecc.), livelli di qualità degli investimenti, partenariati pubblico-privati, esigenze non soddisfatte, resilienza || Agevolare la migrazione sicura, ordinata e regolare mediante una più intensa cooperazione internazionale Potrebbe includere sottoscrizione e attuazione di accordi di mobilità della forza lavoro e accordi sulla portabilità delle pensioni e di altre prestazioni sociali, nonché indicatori dei progressi compiuti in materia di riconoscimento delle competenze e qualifiche || Assicurare un accesso al mercato senza dazi doganali né limitazioni di quote per i prodotti che provengono dai paesi meno sviluppati Potrebbe includere dazi e quote per settore e paese importatore e di origine || Città e insediamenti umani sostenibili || Migliorare l’accesso a trasporti sicuri e sostenibili, tra cui trasporti pubblici accessibili Potrebbe includere i trasporti, il rumore, la sicurezza e l’accessibilità stradale per tutti || Ridurre il numero degli abitanti delle baraccopoli assicurando alloggi accessibili e sicuri e sicurezza della proprietà fondiaria Potrebbe includere alloggi sostenibili, sicurezza della proprietà fondiaria || Migliorare la sostenibilità e l’accessibilità della pianificazione urbana e rurale e della sua attuazione Potrebbe includere pianificazione urbana sostenibile, gestione integrata del rischio di catastrofi naturali, resilienza urbana e adattamento al clima, aree verdi urbane e interconnessioni urbano-rurali, nonché ambienti urbani accessibili || Migliorare la qualità dell’aria Potrebbe includere particolato sottile e ozono e inquinamento dell’aria interna ed esterna || || Produzione e consumo sostenibili || Ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti Potrebbe includere prevenzione, accesso a sistemi di raccolta, riciclaggio e riduzione delle discariche || Migliorare la produttività delle risorse Potrebbe includere rapporto tra PIL e consumo di materie prime, riduzione dell’intensità di biossido di carbonio, tecniche rispettose dell’ambiente || Ridurre gli impatti ambientali del consumo Potrebbe includere impronta ambientale, strumenti economici, esposizione alle sostanze tossiche, rifiuti || Assicurare una gestione sicura delle sostanze chimiche lungo l’intero ciclo di vita Potrebbe includere approcci basati sul ciclo di vita dei prodotti, registrazione e approvazione di sostanze chimiche, rifiuti pericolosi, quadri normativi e strutture di gestione || Ridurre l’esposizione umana e il rilascio nell’ambiente delle sostanze chimiche pericolose Potrebbe includere livelli di contaminanti nelle persone, negli alimenti, nell’ambiente e riduzione dei siti contaminati da sostanze tossiche || Migliorare il tasso di sostenibilità di aziende, prodotti e servizi Potrebbe includere informativa sulla sostenibilità societaria, appalti pubblici sostenibili, etichettatura certificata, investimenti nei settori verdi Oceani e mari || Proteggere e ripristinare la salute degli oceani e mantenere la biodiversità marina attenuando l’impatto delle attività umane Potrebbe includere un approccio ecosistemico alla gestione delle attività, il degrado degli habitat, le specie a rischio di estinzione, difesa e gestione sostenibile delle zone protette all’interno e all’esterno delle giurisdizioni nazionali || Assicurare la pesca sostenibile (risorse ittiche sane) Potrebbe includere il ripristino delle risorse ittiche a livelli tali da poter produrre una resa massima sostenibile, l’eccesso di capacità delle flotte, la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata, la cattura accessoria e i rigetti, nonché il ricorso ad approcci ecosistemici || Assicurare ai piccoli pescatori di sussistenza l’accesso alla pesca a livello locale, regionale e mondiale Potrebbe includere i piccoli pescatori artigianali, le donne occupate nel settore della pesca, nonché le popolazioni indigene e le loro comunità. || Ridurre l’inquinamento e i rifiuti marini, anche di origine terrestre. Potrebbe includere le fonti terresti e marine e i rifiuti marini || || Biodiversità e foreste || Salvaguardare e ripristinare gli ecosistemi che forniscono servizi essenziali Potrebbe includere zone di conservazione, il ripristino, specie chiave e servizi ecosistemici || Prevenire l’estinzione delle specie dichiaratamente a rischio e migliorare il loro stato di conservazione Potrebbe includere un’attenzione particolare alle specie chiave a rischio di estinzione, alla conservazione, al bracconaggio e al commercio illegale || Rallentare il ritmo della perdita, del degrado e della frammentazione di tutti gli habitat naturali Potrebbe includere zone protette e frammentazione degli habitat naturali || Ridurre il disboscamento e il degrado delle foreste mediante una gestione sostenibile delle aree boschive Potrebbe includere degrado delle foreste, cambiamenti a livello di manto forestale, disboscamento illegale, zone protette e gestione sostenibile delle foreste || Ridurre i livelli del commercio illegale delle specie selvatiche e del legname Potrebbe includere la riduzione della domanda, la capacità di applicazione delle norme, l’attuazione e la criminalità organizzata || Degrado dei terreni, comprese desertificazione e siccità || Orientarsi verso un pianeta neutrale dal punto di vista del degrado dei terreni Potrebbe includere la prevenzione del degrado dei terreni e il ripristino dei terreni degradati e contaminati || Proteggere il suolo Potrebbe includere la qualità del suolo, l’erosione del suolo, la materia organica del suolo e il mantenimento della fertilità del suolo || Prevenire ed attenuare la siccità Potrebbe includere la pianificazione dei bacini fluviali e del rischio di siccità e misure di efficienza idrica || || || Diritti umani, Stato di diritto, buona governance e istituzioni efficaci || Assicurare un’iscrizione allo stato civile libera e universale e migliorare i sistemi statistici di base Potrebbe includere registrazione delle nascite e identità giuridica || Garantire la libertà di espressione, di associazione, di dialogo sociale, di manifestazione pacifica, di partecipazione pubblica costruttiva Potrebbe includere partecipazione alla politica e ai processi decisionali, libertà di associazione e di espressione, accesso alle istituzioni e ai servizi pubblici e statali e dialogo sociale || Assicurare la trasparenza e garantire il diritto di accesso pubblico alle informazioni, ai dati delle amministrazioni pubbliche, ai media indipendenti e a internet aperto Potrebbe includere accesso a informazioni e dati delle amministrazioni pubbliche, libertà dei media nonché internet aperto || Adottare un quadro giuridico adatto a tutelare i diritti umani dei gruppi e degli individui più vulnerabili, compresi i rifugiati e gli sfollati interni Potrebbe includere accesso alla giustizia e ai servizi pubblici, libertà di espressione e di informazione dei gruppi vulnerabili || Assicurare l’adozione e l’attuazione di un idoneo quadro giuridico e di adeguate politiche nazionali per ridurre la corruzione Potrebbe includere corruzione, gestione finanziaria pubblica e istituzione di meccanismi di responsabilità || Assicurare che gli organi giudiziari siano accessibili, imparziali, indipendenti, e rispettino i diritti al giusto processo Potrebbe includere processi decisionali basati sullo Stato di diritto senza discriminazioni, attività legislativa prevedibile e trasparente, applicazione della legge, accesso alla giustizia Società pacifiche || Ridurre le morti violente e il numero di persone vittime di violenza Potrebbe includere omicidi e morti nei conflitti, violenza contro gruppi vulnerabili || Migliorare la capacità, la professionalità e la responsabilità degli organi di polizia, giudiziari e di sicurezza Potrebbe includere fiducia dei cittadini nell’amministrazione della giustizia, nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni preposte alla sicurezza || Ridurre i flussi illeciti di armi leggere e armi letali Potrebbe includere trasferimento e traffico di armi || Ridurre la criminalità organizzata internazionale, compresi i flussi finanziari illegali e il traffico di stupefacenti, esseri umani, specie selvatiche e risorse naturali Potrebbe includere i traffici e le attività della criminalità organizzata correlati a stupefacenti, materie prime e specie selvatiche, riduzione dei flussi illeciti e dell’evasione fiscale nonché il recupero dei beni rubati || ||