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Document 52013PC0315

    Proposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla diffusione in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile

    /* COM/2013/0315 final - 2013/0166 (COD) */

    52013PC0315

    Proposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla diffusione in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile /* COM/2013/0315 final - 2013/0166 (COD) */


    RELAZIONE

    1.           CONTESTO DELLA PROPOSTA

    La presente proposta ha per oggetto la parte concernente l'infrastruttura dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza (PSAP) della strategia della Commissione relativa al servizio eCall (servizio elettronico di chiamata di emergenza), il cui approccio normativo si sviluppa in tre direzioni: il sistema a bordo dei veicoli, le reti di telecomunicazione e gli PSAP.

    1.1.        Contesto generale

    La sicurezza stradale è un caposaldo della politica dei trasporti dell’Unione europea. Nel 2011 circa 30 000 persone sono rimaste uccise e più di un milione e mezzo ferite in circa 1,1 milioni di incidenti stradali avvenuti sulle strade dell’Unione europea. All’aspetto tragico di tali incidenti, costituito dalla perdita di vite umane e dalle lesioni riportate dai feriti, si aggiunge un danno economico per la società quantificabile in circa 130 miliardi di euro ogni anno. L'UE è fortemente impegnata nella riduzione del numero di incidenti stradali (attraverso la prevenzione degli incidenti o la sicurezza attiva), nella riduzione delle conseguenze, quando essi avvengono (sicurezza passiva), e nel miglioramento dell'efficienza dei servizi di pronto intervento e dell’efficacia delle cure mediche post incidente (sicurezza terziaria). In questo contesto, il servizio eCall può contribuire in maniera significativa alla riduzione del numero delle vittime della strada e ad attenuare la gravità degli incidenti stradali.

    Quando i servizi di pronto intervento sono chiamati sul luogo di un incidente stradale, ogni minuto è cruciale per salvare vite umane e ridurre la gravità delle lesioni. I dispositivi eCall allertano questi servizi immediatamente, anche se il conducente o il passeggero sono incoscienti o altrimenti impossibilitati a effettuare la chiamata, e accelerano i tempi di intervento delle squadre di soccorso di una percentuale stimata al 40%, nelle zone urbane e al 50%, nelle zone rurali. Il servizio eCall può avere un'incidenza significativa anche sulla riduzione della congestione del traffico causata da incidenti stradali e, quindi, sulla circolazione stradale in Europa.

    L’attuazione armonizzata in tutto il territorio dell'Unione europea di un servizio eCall interoperabile è pertanto nell’agenda della Commissione dal 2005 ed è ora diventata un’azione prioritaria per migliorare la sicurezza stradale e diffondere i sistemi di trasporto intelligenti in Europa.

    Nell’ambito di un approccio volontario alla diffusione del servizio, nella comunicazione del 2005 intitolata “Mettere eCall a disposizione dei cittadini”[1] la Commissione ha esortato con forza i governi nazionali e regionali ad attivarsi investendo nelle infrastrutture di emergenza necessarie allo scopo di avviare un servizio eCall pienamente paneuropeo nel 2009. La Commissione ha inoltre chiesto agli organismi di normazione europei (ETSI, CEN) di elaborare le norme comuni europee necessarie, fornendo sostegno a tal fine.

    Il 21 agosto 2009 la comunicazione "eCall: è ora di diffonderlo"[2] riferiva sui progressi compiuti nell'introduzione del servizio concludendo che l'approccio volontario si era rivelato insufficiente. La Commissione indicava che, a meno di progressi significativi entro la fine del 2009, avrebbe preso in esame l'adozione di misure normative per assicurare l'installazione del dispositivo eCall su tutti i nuovi veicoli in Europa, a partire da alcune categorie (autovetture e veicoli commerciali leggeri).

    Nell’agosto 2010 è entrata in vigore la direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto[3] che prevede, tra le sei azioni prioritarie individuate per l’adozione di specifiche, la "predisposizione armonizzata in tutto il territorio dell'Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile".

    Nella risoluzione non legislativa "Relazione su eCall: un nuovo servizio 112 per i cittadini"[4], adottata il 3 luglio 2012, il Parlamento europeo ha affermato che:

    – “ritiene che eCall debba rappresentare un sistema pubblico di chiamate d'urgenza su scala UE, installato a bordo del veicolo e basato sul 112 e altre norme comuni paneuropee”;

    – “ricorda che la valutazione d'impatto della Commissione evidenzia che l'adozione di misure normative per l'introduzione obbligatoria di eCall è al momento l'unica opzione per ottenere tutti gli effetti positivi”;

    – “invita la Commissione a presentare una proposta nell'ambito della direttiva 2007/46/CE, al fine di garantire la diffusione obbligatoria di un sistema eCall pubblico e basato sul 112, in tutti i nuovi veicoli omologati e in tutti gli Stati membri, entro il 2015”;

    – “accoglie con favore la raccomandazione della Commissione dell'8 settembre 2011 ed esorta gli Stati membri e gli operatori di reti mobili ad attuare le misure e gli adeguamenti necessari entro e non oltre la fine del 2014; si rammarica, tuttavia, per il fatto che soltanto 18 Stati membri hanno reagito in tempo utile; invita i restanti Stati membri a farlo quanto prima”;

    – “esorta la Commissione ad adottare le specifiche comuni per i PSAP nel quadro della direttiva ITS entro la fine del 2012 e a proporre una direttiva sull'attuazione di eCall”.

    La diffusione di eCall darà attuazione anche a un aspetto del piano d'azione CARS 2020, che fa parte della comunicazione dell'8 novembre 2012 "CARS 2020: piano d'azione per un'industria automobilistica competitiva e sostenibile in Europa"[5].

    Il 26 novembre 2012 la Commissione ha adottato il regolamento delegato (UE) n. 305/2013 che integra la direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la predisposizione armonizzata in tutto il territorio dell'Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile[6] e definisce le specifiche per l’adeguamento dell’infrastruttura dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza (PSAP), necessario per ricevere e gestire in modo adeguato le eCall, al fine di garantire la compatibilità, l’interoperabilità e la continuità del servizio eCall armonizzato su tutto il territorio dell’Unione europea.

    1.2.        Motivazione della proposta

    Data l'assenza, alla fine del 2009, di qualsiasi progresso significativo nella diffusione su base volontaria di eCall, la Commissione ha deciso di effettuare una valutazione d’impatto al fine di determinare l’opzione strategica più appropriata per realizzare in Europa un servizio eCall su scala UE.

    Come illustrato nella valutazione d’impatto[7], eCall richiede l'adozione di misure di tre tipi: l'installazione di un sistema specifico a bordo dei veicoli, la capacità degli operatori di reti mobili di trasmettere messaggi in un determinato formato e, infine, la capacità dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza (noti anche come PSAP - Public Safety Answering Point) di gestire tali messaggi. Il sistema può essere operativo soltanto se i tre aspetti citati funzionano simultaneamente.

    La valutazione d’impatto ha concluso che l'approccio "normativo" costituisce l’opzione migliore per un’effettiva attuazione di eCall. Il sistema si baserà quindi sull’installazione di un apparecchio omologato per il numero unico di emergenza europeo 112 in tutti i veicoli, a partire da determinate categorie, e sulla definizione di un quadro di riferimento per la gestione delle chiamate eCall nelle reti di telecomunicazione e negli PSAP. Tale approccio metterà eCall a disposizione di tutti i cittadini europei come un servizio su scala UE, ne accelererà la diffusione e ne svilupperà al massimo le potenzialità di salvare vite umane e mitigare la gravità delle lesioni. Ulteriori benefici economici e in termini di sicurezza potranno derivare all'utente finale dall'offerta di altre installazioni di bordo di emergenza e/o a valore aggiunto che potenziano o affiancano le apparecchiature standard per le chiamate al numero di emergenza 112.

    Sulla base di tale valutazione d’impatto, l’8 settembre 2011 la Commissione ha presentato la propria strategia di misure normative per eCall, unitamente all’adozione della prima parte di tale strategia, costituita da una raccomandazione della Commissione[8] relativa al sostegno a un servizio eCall su scala UE nelle reti di comunicazione elettronica per la trasmissione da veicoli di chiamate di emergenza basate sul 112 ("chiamate eCall").

    Al fine di completare l’attuazione della strategia eCall e assicurare la realizzazione tempestiva e parallela del servizio eCall basato sul numero 112 da parte dei tre gruppi di soggetti coinvolti (operatori di reti mobili, servizi pubblici di emergenza e industria automobilistica) entro il 2015, la Commissione propone quanto segue:

    – sistema a bordo dei veicoli: una proposta nel quadro della direttiva 2007/46/CE per rendere l'installazione di eCall obbligatoria su tutti i nuovi tipi di veicoli appartenenti alle categorie M1 e N1 (autovetture e veicoli commerciali leggeri);

    – reti di comunicazione mobili: la citata raccomandazione della Commissione su eCall;

    – centri di raccolta delle chiamate di emergenza (PSAP): l’adozione del suddetto regolamento delegato come atto delegato, conformemente alla direttiva 2010/40/UE, al fine di definire le specifiche per i centri di raccolta delle chiamate di emergenza.

    L'articolo 6, paragrafo 2, della direttiva 2010/40/UE dispone che, al più tardi dodici mesi dalla data di adozione delle specifiche necessarie per un’azione prioritaria, la Commissione presenta, se del caso, dopo aver effettuato una valutazione di impatto corredata di un’analisi costi-benefici, una proposta al Parlamento europeo e al Consiglio conformemente all’articolo 294 del TFUE per la diffusione di tale azione prioritaria.

    È questo l’oggetto specifico della presente proposta, che completa la parte relativa agli "PSAP" della strategia della Commissione su eCall.

    Questi diversi testi sono complementari e insieme renderanno possibile la piena operatività del servizio eCall 112 entro il 1º ottobre 2015.

    2.           CONSULTAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE E VALUTAZIONI D'IMPATTO

    2.1.        Consultazioni delle parti interessate

    La presente proposta è il risultato di ampie consultazioni con i principali portatori di interesse:

    tiene conto di tutte le consultazioni svolte nel corso della valutazione d'impatto di eCall che comprendono, in particolare, ampi contributi dei portatori di interesse che partecipano a gruppi di discussione in materia, quali la piattaforma europea per l'attivazione di eCall (EeIP), il gruppo di esperti sui centri di raccolta delle chiamate di emergenza nell’ambito di eCall e il gruppo di orientamento eCall nell’ambito del forum “eSafety/i-Mobility Forum”, e una consultazione pubblica sull’attuazione di eCall tenutasi tra il 19 luglio e il 19 settembre 2010.

    La proposta tiene conto anche del dibattito svoltosi in occasione delle riunioni con esperti degli Stati membri, dei paesi del SEE e della Svizzera il 13 ottobre 2011, il 29 maggio, il 19 giugno e il 3 luglio 2012, allo scopo di preparare le specifiche per i centri di raccolta delle chiamate di emergenza. A queste riunioni hanno partecipato anche rappresentanti del Parlamento europeo e del Garante europeo della protezione dei dati[9].

    Infine, la presente proposta tiene conto del parere del gruppo consultivo europeo sui sistemi di trasporto intelligenti (ITS), composto di 25 rappresentanti ad alto livello dei fornitori di servizi ITS, delle associazioni di utenti, degli operatori del trasporto e degli esercenti di impianti, delle imprese produttrici, delle parti sociali, delle associazioni professionali, delle autorità locali e di altri soggetti interessati[10].

    2.2.        Valutazione d’impatto e analisi costi/benefici

    Nell’ambito della valutazione d’impatto su eCall è stata effettuata un’ampia analisi costi-benefici sulle tre opzioni proposte, compresa quella privilegiata relativa alle misure normative.

    Per quanto concerne l’analisi costi-benefici dell’opzione prescelta (opzione 3), va sottolineato che ciascuna delle tre misure normative previste relative a eCall (sistemi sui veicoli, telecomunicazioni e PSAP) è inseparabile dalle altre due: se, da un lato, i costi dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza possono essere stimati separatamente rispetto ai sistemi sui veicoli e alle telecomunicazioni, i benefici, dall'altro, possono essere stimati soltanto per l’iniziativa eCall nel suo complesso.

    2.2.1.     Analisi dei costi principali per gli PSAP

    I costi marginali della gestione delle chiamate eCall al 112 per ciascuno PSAP attrezzato per gestire le chiamate E112 con capacità di localizzazione — (obbligo previsto dalla direttiva servizio universale[11]) — comprendono quanto segue:

    – un server con modem in-band (da 3 000 a 20 000 EUR secondo il numero di chiamate eCall)

    – un software per decodificare l'MSD (insieme minimo di dati) e l’integrazione nel software dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza

    – formazione

    A questi costi dovrebbero essere aggiunti i costi di funzionamento annuali. Qualora le chiamate eCall siano ricevute negli stessi PSAP che ricevono le altre chiamate di emergenza, la maggior parte dei costi citati rientrerà nei normali costi di funzionamento. Diversamente, tali costi saranno definiti sulla base del numero degli operatori necessari a gestire il numero di chiamate eCall stimato[12].

    I costi di adeguamento degli PSAP sono stimati in media intorno a 1,1 milioni di euro per Stato membro[13]. Questa stima si fonda su un’analisi per gruppi basata sulla densità della popolazione del paese, sulla tipologia degli incidenti, sulle infrastrutture stradali e di risposta alle emergenze e su altre statistiche generali. I costi per ciascun paese variano considerevolmente in funzione del numero di PSAP ma anche delle soluzioni tecniche adottate per adeguarli.

    Ulteriori informazioni sui costi sono state fornite dal progetto pilota pre-attuazione HeERO[14] (gennaio 2011 – gennaio 2013), cui hanno partecipato le autorità di nove Stati membri e paesi associati e quaranta partner. Obiettivo del progetto era predisporre la realizzazione delle infrastrutture necessarie, incluso l’avviamento di un sistema per le chiamate di emergenza, interoperabile e armonizzato, installato sui veicoli e basato sul numero 112. Al progetto sarà dato seguito con il progetto pilota HeERO2, avviato all’inizio del 2013 e della durata di 24 mesi, al quale partecipano altri nove Stati membri e paesi associati.

    Il progetto pilota HeERO ha contribuito a dimostrare che soluzioni innovative possono ridurre i costi rispetto all'impostazione piuttosto tradizionale seguita nella valutazione d’impatto su eCall, soprattutto nel caso degli Stati membri in cui è attivo un numero elevato di centri di raccolta delle chiamate di emergenza. Inoltre il progetto ha confermato che sia i costi stimati che i costi reali dell’attuazione rientravano nei limiti attesi.

    2.2.2.     Analisi dei principali benefici

    Tra i benefici individuati dalla valutazione d’impatto e da diversi altri studi, compresi quelli effettuati a livello nazionale, figurano:

    – la riduzione degli incidenti mortali (tra l’1% e il 10%, a seconda della densità abitativa del paese e delle infrastrutture stradali e di risposta alle emergenze e supponendo che tutti i veicoli siano muniti di servizio eCall)[15];

    – la riduzione della gravità delle lesioni riportate negli incidenti (compresa tra il 2% e il 15%)[16];

    – la riduzione dei costi correlati alla congestione del traffico dovuta agli incidenti stradali, grazie a una migliore gestione degli incidenti stessi: sono infatti immediatamente comunicati agli PSAP per essere trasmessi ai centri di gestione e controllo del traffico responsabili che possono informare direttamente gli altri utenti della strada, contribuendo alla riduzione degli incidenti secondari;

    – l’agevolazione del lavoro dei servizi di soccorso e il miglioramento della sicurezza delle squadre di soccorso (ad esempio, vigili del fuoco) quando estraggono dal veicolo persone intrappolate, in quanto l’MSD fornisce, tra l’altro, informazioni sul tipo di carburante;

    – la riduzione delle infrastrutture SOS a bordo strada, in quanto ogni utente della strada sarà in grado di inviare una chiamata di emergenza dal proprio veicolo.

    2.2.3.     Rapporto costi/benefici

    anche i benefici sono stati quantificati[17] ed è stata effettuata un’analisi costi-benefici per le differenti opzioni, come pure per i tipi di categorie interessate. Le stime presentano calcoli fino al 2033 in quanto si ritiene che, in caso di adozione dell’opzione privilegiata, in quell’anno si registrerà la massima penetrazione del servizio eCall.

    || Opzione n. 1 Nessuna azione a livello dell'UE || Opzione n. 2 Approccio volontario || Opzione n. 3 Misure normative

    Rapporto costi/benefici || 0.29 || 0.68 || 1.74

    3.           ELEMENTI GIURIDICI DELLA PROPOSTA

    3.1.        Base giuridica

    Secondo l'articolo 6, paragrafo 2, della direttiva 2010/40/UE, al più tardi dodici mesi dalla data di adozione delle specifiche necessarie per un’azione prioritaria, la Commissione presenta, se del caso e dopo aver effettuato una valutazione di impatto corredata di un’analisi costi-benefici, una proposta al Parlamento europeo e al Consiglio conformemente all’articolo 294 del TFUE per la diffusione di tali specifiche.

    3.2.        Sussidiarietà e proporzionalità

    In virtù del principio di sussidiarietà (articolo 5, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea), l’Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell’azione in questione, essere conseguiti meglio a livello di Unione.

    La sicurezza stradale costituisce un elemento di forte preoccupazione in tutta l’Unione europea e per tutti i suoi abitanti: 500 milioni di cittadini in 27 Stati membri utilizzano più di 230 milioni di veicoli su oltre 5 milioni di chilometri di strade. L’iniziativa interoperabile eCall a livello unionale si prefigge di introdurre in tutti i veicoli in Europa le funzionalità di base necessarie per assicurare una gestione adeguata delle chiamate di emergenza da parte dei servizi di pronto intervento. Attualmente, ogni anno tra i vari Stati membri vengono effettuati più di 100 milioni di viaggi su strada e questo numero è in aumento a seguito dell’ulteriore consolidamento dell’Unione europea (grazie alla libera circolazione delle merci, delle persone e dei servizi). È pertanto necessario intervenire a livello di Unione europea per garantire l’interoperabilità e la continuità del servizio in tutta Europa che non possono essere garantite in modo soddisfacente dai singoli Stati membri se agiscono da soli. Inoltre, il fatto di intervenire a livello UE, utilizzando per le chiamate eCall norme europee comuni approvate dagli organismi europei di normazione (CEN e ETSI), garantirà una risposta efficace dei servizi di pronto intervento in tutta Europa, ad esempio nel caso di veicoli circolanti all’estero, e contribuirà inoltre a evitare la frammentarietà del mercato (che potrebbe invece verificarsi in conseguenza al proliferare di soluzioni nazionali e/o di proprietà privata attuate in maniera diversa).

    Il servizio eCall su scala UE, in linea con la diffusione dei numeri 112 e E112, è stato progettato in modo da ridurre al minimo l’impatto su tutti i portatori d'interesse nella filiera (industria automobilistica, operatori di reti mobili, Stati membri, PSAP) e da ripartire in modo equo tale impatto.

    L’attuale proposta invita gli Stati membri a introdurre l’infrastruttura PSAP del servizio eCall necessaria per ricevere e gestire in modo adeguato tutte le chiamate eCall sul proprio territorio, in conformità alle specifiche stabilite dal regolamento delegato (UE) n. 305/2013 della Commissione, del 26 novembre 2012, che integra la direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la predisposizione armonizzata in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile, al fine di garantire la compatibilità, l’interoperabilità e la continuità del servizio eCall su scala UE. Ci si prefigge di mantenere a un livello minimo – e commisurato agli obiettivi da conseguire – gli oneri finanziari e amministrativi per le autorità nazionali/regionali. Una parte sostanziale dell’attuazione (organizzazione degli PSAP) è demandata agli organi decisionali nazionali. Gli Stati membri provvederanno ad adattare l’infrastruttura degli PSAP per meglio adeguarla alla loro architettura nazionale/locale, nel rispetto delle problematiche e delle circostanze specifiche in essi presenti. Ogni Stato membro avrà la possibilità di organizzare i propri servizi di pronto intervento nel modo più efficiente sotto il profilo dei costi e più consono alle proprie esigenze, compresa la possibilità di filtrare le chiamate non di emergenza che possono non essere gestite dai centri di raccolta delle eCall, in particolare in caso di chiamate eCall attivate manualmente.

    3.3.        Illustrazione dettagliata della proposta

    L’articolo 1 dispone che gli Stati membri realizzino l’infrastruttura PSAP del servizio eCall necessaria per ricevere e gestire in modo adeguato tutte le chiamate eCall nel loro territorio entro il 1° ottobre 2015.

    L’articolo 2 dispone che gli Stati membri riferiscano alla Commissione sullo stato di attuazione della decisione al più tardi 18 mesi dopo l’entrata in vigore della decisione stessa.

    L'articolo 3 stabilisce che la decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    4.           INCIDENZA SUL BILANCIO

    Nessuna.

    5.           ELEMENTI FACOLTATIVI

    · Spazio economico europeo

    L’atto proposto riguarda un settore contemplato dall’accordo SEE ed è quindi opportuno estenderlo allo Spazio economico europeo.

    2013/0166 (COD)

    Proposta di

    DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

    sulla diffusione in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile

    (Testo rilevante ai fini del SEE)

    IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 91,

    vista la proposta della Commissione europea,

    previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

    visto il parere del Comitato economico e sociale europeo[18],

    visto il parere del Comitato delle regioni[19],

    deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria,

    considerando quanto segue:

    (1)       Ai sensi dell’articolo 3, lettera d), della direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto[20], la predisposizione armonizzata in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile costituisce un'azione prioritaria per l'elaborazione e l’utilizzo di specifiche e norme.

    (2)       L'articolo 6 della direttiva 2010/40/UE stabilisce che la Commissione adotta atti delegati per quanto riguarda le specifiche necessarie ad assicurare la compatibilità, l’interoperabilità e la continuità per la diffusione e l’utilizzo operativo dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) per le azioni prioritarie.

    (3)       Il regolamento delegato (UE) n. 305/2013 della Commissione, del 26 novembre 2012, che integra la direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la predisposizione armonizzata in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall)[21] definisce le specifiche per l’adeguamento dell’infrastruttura dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza (PSAP), necessario per ricevere e gestire in modo adeguato le eCall, al fine di garantire la compatibilità, l’interoperabilità e la continuità del servizio eCall armonizzato su tutto il territorio dell’Unione europea.

    (4)       L'articolo 6, paragrafo 2, della direttiva 2010/40/UE prevede che, al più tardi dodici mesi dalla data di adozione delle specifiche necessarie per un’azione prioritaria, la Commissione presenti, se del caso, dopo aver effettuato una valutazione di impatto corredata di un’analisi costi-benefici, una proposta al Parlamento europeo e al Consiglio conformemente all’articolo 294 del TFUE per la diffusione di tali specifiche.

    (5)       Ci si aspetta che, riducendo i tempi di risposta dei servizi di pronto intervento, l’introduzione su scala UE del sistema elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile permetta di ridurre il numero di vittime e la gravità delle lesioni negli incidenti della strada nell’Unione europea. Il servizio eCall interoperabile a livello UE dovrebbe inoltre garantire risparmi alla società, migliorando la gestione degli incidenti e riducendo la congestione sulle strade e gli incidenti secondari.

    (6)       Al fine di garantire l’interoperabilità e la continuità del servizio in tutto il territorio dell’Unione e ridurre i costi di attuazione per l’Unione europea nel suo insieme, è necessario che tutti gli Stati membri realizzino l'azione prioritaria eCall conformemente alle specifiche comuni stabilite nel regolamento delegato (UE) n. 305/2013. Ciò non dovrebbe pregiudicare il diritto di ciascuno Stato membro di sviluppare strumenti tecnici aggiuntivi per gestire altre chiamate di emergenza.

    (7)       Come è avvenuto con altri sistemi di chiamate di emergenza, le chiamate eCall attivate manualmente possono comprendere un certo numero di chiamate di richiesta di assistenza. Se necessario, gli Stati membri possono attuare ogni idonea misura tecnica e organizzativa per filtrare queste chiamate di richiesta di assistenza al fine di assicurare che gli PSAP per eCall gestiscano solo le chiamate di emergenza effettive.

    (8)       Poiché gli obiettivi della presente decisione, in particolare assicurare la diffusione coordinata e coerente in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile e garantire l'interoperabilità e continuità del servizio in tutta Europa, non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e/o dal settore privato e possono dunque, a motivo delle loro dimensioni e dei loro effetti, essere conseguiti meglio a livello di Unione, quest’ultima può adottare misure in base al principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 5 del trattato sull’Unione europea. La presente decisione si limita a quanto è necessario per conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo,

    HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    Gli Stati membri realizzano, entro il 1º ottobre 2015, la necessaria infrastruttura PSAP per il servizio eCall essenziale per ricevere e gestire in modo adeguato tutte le eCall sul loro territorio, se necessario filtrando le chiamate non di emergenza, in conformità alle specifiche stabilite dal regolamento delegato (UE) n. 305/2013, al fine di assicurare la compatibilità, l’interoperabilità e la continuità in tutto il territorio dell’Unione europea del servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile. È fatta salva la facoltà di ciascuno Stato membro di organizzare i servizi di pronto intervento nel modo più efficiente sotto il profilo dei costi e più consono alle sue esigenze, compresa la possibilità di filtrare le chiamate non di emergenza, in particolare quelle attivate manualmente, che non possono essere gestite dai centri di raccolta delle chiamate di emergenza per eCall.

    Articolo 2

    Gli Stati membri, al più tardi diciotto mesi dopo l’entrata in vigore della presente decisione, presentano una relazione alla Commissione sullo stato di attuazione della decisione stessa. La relazione riporta quantomeno l’elenco delle autorità competenti a valutare la conformità del funzionamento degli PSAP per il servizio eCall ai requisiti di cui all’articolo 3 del regolamento delegato (UE) n. 305/2013, l’elenco e la copertura geografica degli PSAP per il servizio eCall, la descrizione delle prove di conformità e dei protocolli sulla tutela della vita privata e la protezione dei dati.

    Articolo 3

    La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

    Articolo 4

    Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

    Fatto a Bruxelles, il

    Per il Parlamento europeo                            Per il Consiglio

    Il presidente                                                   Il presidente

    [1]               COM(2005) 431 definitivo.

    [2]               COM(2009) 434

    [3]               GU L 207 del 6.8.2010, pag. 1.

    [4]               P7_TA(2012)0274.

    [5]               COM(2012) 636 definitivo.

    [6]               GU L 91 del 3.4.2013, pag. 1.

    [7]               SEC(2011) 1019 definitivo.

    [8]               2011/750/UE

    [9]               Si veda l’ordine del giorno e il resoconto sommario:

    http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=1941.

    [10]             http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=2736.

    [11]             Direttiva 2002/22/CE, art. 26.

    [12]             SEC(2011) 1019 definitivo, Allegato III

    [13]             SEC(2011) 1019 definitivo, allegato XIV.

    [14]             http://ec.europa.eu/information_society/apps/projects/factsheet/index.cfm?project_ref=270906

    [15]             Studi SEiSS, E-MERGE, eIMPACT, AINO. Per un’analisi più dettagliata sui calcoli, si veda l’allegato IV della valutazione d’impatto di eCall.

    [16]             Studi SEiSS, E-MERGE, eIMPACT, AINO. Per un’analisi più dettagliata sui calcoli, si veda l’allegato IV della valutazione d’impatto di eCall.

    [17]             SEC(2011) 1019 definitivo, allegati IV e XIV.

    [18]             GU C [….] del [….], pag. [….].

    [19]             GU C [….] del [….], pag. [….].

    [20]             GU L 207 del 6.8.2010, pag. 1.

    [21]             GU L 91 del 3.4.2013, pag. 1.

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