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Document 52013IP0403

    Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 ottobre 2013 sulle restrizioni in materia di pesca e acque territoriali nel Mediterraneo e nel Mar Nero — Metodi di risoluzione dei conflitti (2011/2086(INI))

    GU C 181 del 19.5.2016, p. 41–44 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    19.5.2016   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 181/41


    P7_TA(2013)0403

    Restrizioni in materia di pesca e acque territoriali nel Mediterraneo e nel Mar Nero — Metodi di risoluzione dei conflitti

    Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 ottobre 2013 sulle restrizioni in materia di pesca e acque territoriali nel Mediterraneo e nel Mar Nero — Metodi di risoluzione dei conflitti (2011/2086(INI))

    (2016/C 181/07)

    Il Parlamento europeo,

    vista la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 10 dicembre 1982 (UNCLOS),

    visto l'accordo del 1995 ai fini dell'attuazione delle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 10 dicembre 1982, relative alla conservazione e alla gestione degli stock ittici transzonali e degli stock ittici altamente migratori,

    visto il codice di condotta per una pesca responsabile della FAO, adottato nell'ottobre 1995 dalla conferenza della FAO,

    vista la convenzione sulla protezione del Mar Nero dall'inquinamento, firmata a Bucarest nell'aprile 1992,

    vista la convenzione sulla protezione dell'ambiente marino e del litorale del Mediterraneo e i relativi protocolli, firmata a Barcellona nel febbraio 1976 e modificata a Barcellona nel giugno 1995,

    visto il piano d'azione strategico per la protezione ambientale e il recupero del Mar Nero, approvato a Sofia nell'aprile 2009,

    vista la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino) (1),

    vista la proposta della Commissione concernente una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere (COM(2013)0133),

    vista la [parte VII sulla politica esterna] del regolamento (UE) n. […]/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del […] sulla politica comune della pesca (2),

    vista la sua risoluzione del 20 gennaio 2011 su una strategia dell'Unione europea per il Mar Nero (3),

    vista la sua risoluzione del 13 settembre 2011 sulla gestione attuale e futura della pesca nel Mar Nero (4),

    vista la sua risoluzione del 22 novembre 2012 sulla dimensione esterna della politica comune della pesca (5),

    vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 10 ottobre 2007, dal titolo «Una politica marittima integrata per l'Unione europea» (COM(2007)0575),

    vista la sua risoluzione del 21 ottobre 2010 sulla politica marittima integrata (PMI) — valutazione dei progressi realizzati e nuove sfide (6),

    vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, dell'11 settembre 2009, dal titolo «Una politica marittima integrata per una migliore governance nel Mediterraneo» (COM(2009)0466),

    vista la politica europea di vicinato e i relativi strumenti di finanziamento,

    vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dell'8 settembre 2010 dal titolo «Conoscenze oceanografiche 2020 — dati e osservazioni relativi all'ambiente marino per una crescita intelligente e sostenibile» (COM(2010)0461),

    visto il programma ENPI di cooperazione transfrontaliera «Bacino marittimo del Mediterraneo» 2007-2013, adottato dalla Commissione il 14 agosto 2008,

    vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 13 settembre 2012 dal titolo «Crescita blu — Opportunità per una crescita sostenibile dei settori marino e marittimo» (COM(2012)0494),

    visto l'articolo 48 del suo regolamento,

    visti la relazione della commissione per la pesca e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0288/2013),

    A.

    considerando che entro il 2025 lo sviluppo urbano nel Mediterraneo potrebbe raggiungere una soglia del 60 %, con un terzo della popolazione concentrata nelle aree costiere e un conseguente raddoppio della domanda per le risorse idriche e di pesca;

    B.

    considerando che il Mar Mediterraneo ospita il 30 % del traffico marittimo mondiale;

    C.

    considerando che il Mar Mediterraneo e il Mar Nero presentano caratteristiche specifiche dal punto di vista oceanografico, della pesca, ambientale e socio-economico;

    D.

    considerando che la gestione delle aree marittime e costiere è complessa e coinvolge varie autorità pubbliche e private;

    E.

    considerando che i bacini del Mediterraneo e del Mar Nero presentano un tasso di rinnovo delle acque molto modesto (rispettivamente di 80-90 anni e 140 anni) e pertanto sono estremamente sensibili all'inquinamento marino;

    F.

    considerando che il 75 % circa degli stock ittici del Mar Mediterraneo viene sovrasfruttato;

    G.

    considerando che i regimi giuridici che regolano l'accesso delle navi alla pesca a livello nazionale variano secondo la nazionalità della nave;

    1.

    manifesta la propria apprensione circa la maggiore concorrenza per risorse marine e stock ittici più limitati, che porta all'insorgenza di tensioni regionali ed eventuali controversie tra Stati costieri riguardanti le aree marittime; chiede, in tale contesto, maggiori sforzi a livello regionale, nazionale e dell'Unione per una migliore regolamentazione dell'accesso alle risorse;

    2.

    esorta tutti gli Stati litoranei a intensificare i loro sforzi per eliminare gradualmente la pesca eccessiva nel Mediterraneo e nel Mar Nero dal momento che il depauperamento degli stock ittici aumenterà i rischi di conflitti nell'area;

    3.

    crede fermamente che la risoluzione pacifica delle controversie relative alle aree marittime e alla delimitazione dei confini marittimi, in conformità con i diritti e gli obblighi degli Stati membri e dei paesi terzi previsti dal diritto internazionale e dell'Unione, in particolare la Convenzione dell'ONU sul diritto del mare, sia un elemento fondamentale per una buona gestione degli oceani;

    4.

    ritiene che nel Mediterraneo e nel Mar Nero la gestione marittima richieda una maggiore cooperazione e coesione politica fra gli Stati costieri interessati; sottolinea l'importante ruolo della cooperazione bilaterale e degli accordi internazionali, dal momento che la maggioranza dei paesi della regione del Mar Nero e del Mediterraneo non sono Stati membri dell'UE e non sono pertanto soggetti alla legislazione dell'Unione;

    5.

    si compiace del ruolo della Commissione nella promozione di un dialogo più solido e strutturato con gli Stati terzi che si affacciano sul Mediterraneo e sul Mar Nero per la gestione degli stock condivisi in detti bacini; incoraggia la Commissione a intensificare gli sforzi in tal senso adottando un approccio regionale;

    6.

    ritiene che la gestione marittima della regione del Mediterraneo e del Mar Nero riservi delle opportunità per le relazioni internazionali e per un'efficace gestione di quest'area;

    7.

    sottolinea che la concorrenza per risorse marine e stock ittici limitati rispetto al passato può diventare motivo di attrito con i paesi terzi; esorta l'UE e gli Stati membri a collaborare per garantire la sorveglianza, il controllo, la sicurezza e la protezione delle acque costiere e territoriali, delle zone economiche esclusive (ZEE), della piattaforma continentale, delle infrastrutture marittime e delle risorse marine; osserva che l'UE deve mantenere un alto profilo politico al riguardo e cercare di impedire le controversie internazionali;

    8.

    esorta l'UE a sfruttare le proprie risorse diplomatiche per promuovere il dialogo tra gli Stati membri e i paesi terzi affinché rispettino i principi della politica comune della pesca dell'Unione e verifichino la conformità con le relative norme; sottolinea che i paesi candidati all'adesione all'UE, in particolare, devono rispettare i principi della politica della pesca dell'Unione nonché le leggi internazionali e dell'UE che si applicano alle attività di pesca;

    9.

    osserva che, dei 21 paesi del Mediterraneo, tre non hanno firmato né ratificato la convenzione UNCLOS; chiede alla Commissione di esortare tali paesi, in particolare i candidati all'adesione all'UE, a entrare a far parte della convenzione e ad attuare le norme UNCLOS quale parte integrante del quadro normativo dell'UE per gli affari marittimi;

    10.

    chiede alla Commissione e ai paesi terzi di sviluppare un approccio regionale alla conservazione delle specie ittiche e alla pesca nelle acque del Mediterraneo e del Mar Nero, tenendo conto della dimensione transfrontaliera della pesca e della natura migratoria di alcune specie; a tale proposito pone l'accento sul significativo ruolo della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) nell'assicurare condizioni eque e, in qualità di forum regionale, nel garantire una pesca sostenibile nel Mar Nero;

    11.

    sottolinea l'esigenza della protezione dell'ambiente e di uno sviluppo sostenibile in tali bacini, nonché di maggiori sforzi per la gestione e il controllo marittimi conformemente al diritto internazionale — e all'UNCLOS in particolare — quali strumenti per contribuire a una maggiore tutela ambientale degli spazi costieri e marittimi;

    12.

    ritiene che la politica marittima integrata, e in particolare la pianificazione dello spazio marittimo, possano svolgere un ruolo centrale nella prevenzione dei conflitti tra gli Stati membri dell'UE e con i paesi terzi;

    13.

    incoraggia l'attuazione, da parte degli Stati membri, della gestione integrata delle zone costiere e della pianificazione dello spazio marittimo per quanto riguarda la produzione di energia eolica offshore, la posa di cavi e condutture sottomarini, i trasporti marittimi, la pesca e l'acquacoltura, la creazione di aree di ripopolamento, nel quadro della strategia per una crescita blu, nel contesto delle convenzioni esistenti con i paesi vicini, inclusi i paesi terzi, che fanno capo al medesimo mare regionale;

    14.

    incoraggia l'istituzione di zone marittime, in particolare le zone economiche esclusive e le aree marittime protette, che non solo miglioreranno la conservazione e la gestione delle attività di pesca oltre le acque territoriali, ma promuoveranno risorse di pesca sostenibili, faciliteranno il controllo della pesca INN (illegale, non dichiarata e non regolamentata) e la lotta a tale fenomeno e miglioreranno la gestione marittima all'interno dei bacini in questione; in proposito, sottolinea la necessità che l'UE fornisca agli Stati membri una guida, un coordinamento e un sostegno adeguati;

    15.

    invita la Commissione a esaminare ulteriormente tali questioni al fine di garantire la coerenza delle pertinenti politiche dell'UE, in particolare la politica comune della pesca e la politica marittima integrata, e di promuovere tale coerenza e condizioni di parità, sia all'interno dell'UE sia con i paesi partner limitrofi, mediante maggiore cooperazione e dialogo;

    16.

    sottolinea l'importanza delle valutazioni degli stock e chiede una maggiore cooperazione fra gli istituti scientifici di entrambi i bacini, che preveda anche lo scambio di dati scientifici e la condivisione delle informazioni; crede che l'UE debba promuovere, incentivare e agevolare la cooperazione e la collaborazione fra le équipe scientifiche dell'UE e le loro controparti in altri paesi terzi coinvolti; in proposito, plaude all'iniziativa «Conoscenze oceanografiche 2020», che mira a rendere disponibili i dati sull'ambiente marino a un gran numero di potenziali interessati, compresi gli organismi pubblici, industriali, di istruzione e di ricerca e la società civile;

    17.

    chiede un migliore sistema di monitoraggio, controllo e sorveglianza delle attività di pesca secondo un approccio integrato per rafforzare la conservazione degli ecosistemi in entrambi i bacini secondo le leggi internazionali e dell'Unione, e l'UNCLOS in particolare, contribuendo così allo sfruttamento sostenibile nel lungo termine degli stock ittici e a una lotta alla pesca INN più efficace;

    18.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.


    (1)  GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19.

    (2)  Cfr. il documento del Consiglio n....

    (3)  GU C 136 E dell'11.5.2012, pag. 81.

    (4)  GU C 51 E del 22.2.2013, pag. 37.

    (5)  Testi approvati, P7_TA(2012)0461.

    (6)  GU C 70 E dell'8.3.2012, pag. 70.


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