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Document 52013DC0225
REPORT FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT AND THE COUNCIL Financial support for energy efficiency in buildings
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Sostegno finanziario all'efficienza energetica negli edifici
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Sostegno finanziario all'efficienza energetica negli edifici
/* COM/2013/0225 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Sostegno finanziario all'efficienza energetica negli edifici /* COM/2013/0225 final */
RELAZIONE DELLA
COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Sostegno finanziario
all'efficienza energetica negli edifici (Testo rilevante ai fini del SEE) INDICE 1........... Perché questa relazione?................................................................................................. 4 2........... L'edilizia in Europa.......................................................................................................... 4 3........... Il sostegno finanziario dell'UE all'efficienza
energetica negli edifici..................................... 4 4........... Finanziamento del rendimento
energetico negli edifici da istituzioni finanziarie internazionali (IFI) 7 5........... Finanziamento del rendimento
energetico negli edifici da programmi nazionali.................... 7 6........... Finanziamento del rendimento
energetico negli edifici da privati........................................ 8 7........... Che cosa si potrebbe fare per
incoraggiare investimenti più efficaci?................................. 8 8........... Conclusioni................................................................................................................... 12 1. Perché questa relazione? L'edilizia è un punto focale della politica
dell'UE in materia di efficienza energetica, poiché quasi il 40% del consumo
energetico finale (e il 36% delle emissioni di gas serra) è imputabile a case,
uffici, negozi e altri edifici. Inoltre questo settore offre il secondo
maggiore potenziale di risparmi energetici realizzabili, ancora non sfruttato e
con un buon rapporto costi/efficacia, , dopo il settore energetico stesso. Il
miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici comporta altresì
importanti vantaggi collaterali, tra cui la creazione di occupazione, il risparmio
di combustibili, una maggior salubrità, nonché il rafforzamento della sicurezza
energetica e della competitività industriale. L'obiettivo della presente relazione è
duplice. Anzitutto, l'articolo 10, paragrafo 5, della rifusione della direttiva
sulla prestazione energetica nell'edilizia (2010/31/UE[1]; in appresso "EPBD")
impone alla Commissione di presentare un'analisi dell'efficacia del
finanziamento dell'Unione europea, dei fondi della BEI e di altre istituzioni
finanziarie pubbliche, oltre al coordinamento dei finanziamenti dell'Unione e nazionali.
La presente relazione presenta i principali risultati di tale analisi. In secondo luogo, la nuova direttiva sull'efficienza
energetica (2012/27/UE[2];
in appresso "DEE") prevede che gli Stati membri, entro aprile 2014 istituiscano
una strategia a lungo termine per mobilitare investimenti a favore della
ristrutturazione del parco immobiliare nazionale. La DEE prevede inoltre che la
Commissione aiuti gli Stati membri a istituire meccanismi finanziari mirati ad
aumentare l'efficienza energetica. Pertanto, la presente relazione mira anche a
indicare come si possa migliorare il sostegno finanziario a favore dell'efficienza
energetica negli edifici. La relazione è corredata da un documento di
lavoro dei servizi della Commissione che contiene maggiori dettagli riguardo al
parco immobiliare nazionale e agli strumenti di supporto finanziario
disponibili a livello dell'UE e nazionale. 2. L'edilizia in Europa Un'analisi del parco immobiliare europeo
mostra come le sue caratteristiche differiscano in misura significativa tra
Stati membri dal punto di vista di età, tipologia, proprietà, tassi di ristrutturazione
e rendimento energetico. Pertanto, sebbene le politiche e i quadri
regolamentari nazionali condividano tematiche comuni, le misure per migliorare
il parco immobiliare devono tenere conto di tali differenze. Non serve quindi
un'impostazione del tipo «a taglia unica». 3. Il sostegno finanziario UE a favore dell'efficienza
energetica negli edifici L'Unione europea da anni sostiene il
miglioramento delle prestazioni energetiche nell'edilizia mediante una serie di
programmi di sostegno finanziario. La tabella seguente fornisce un quadro dei
principali strumenti e dei finanziamenti a disposizione: Fonte di finanziamento || Strumenti/meccanismi || Fondi totali a disposizione || Finanziamento per l'EE Finanziamento della politica di coesione || Programmi operativi inclusi strumenti finanziari strumenti finanziari (ad esempio. JESSICA) || 10,1 miliardi di EUR per l'energia sostenibile (FER & EE) || 5,5 miliardi di EUR per EE, co-generazione e gestione dell'energia Finanziamento della ricerca || PQ 7 (ad esempio, Concerto, E2B PPP, Smart Cities) || 2,35 miliardi di EUR per la ricerca energetica || 290 milioni di EUR per l'efficienza energetica Finanziamento della politica di allargamento || Strutture IFI (SMEFF, MFF, EEFF) || 552,3 milioni di EUR (rispettivamente 381,5 + 117,8 + 53) || Circa un terzo del finanziamento totale per progetti industriali ed edilizi Programma energetico europeo per la ripresa (EEPR) || Fondo europeo per l'efficienza energetica (EEE-F) || 265 milioni di EUR || 70% del finanziamento da destinare all'efficienza energetica Sostegno a competitività e innovazione (programma CIP) || Programma Energia Intelligente Europa (compreso ELENA) Programma di sostegno alle politiche per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (PSP TIC) || Circa 730 milioni di EUR per ciascun programma || Circa il 50% del finanziamento è stato destinato all'efficienza energetica in tutti i settori Tabella 1: finanziamento dell'efficienza
energetica nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale (2007-2013)[3] Le sezioni seguenti contengono maggiori dettagli
riguardo a tali strumenti. 3.1. Finanziamento della politica di coesione Nel periodo di programmazione in corso
(2007-2013) si è progettato di investire circa 10,1 miliardi di EUR
per l'energia sostenibile in tutta la UE, di cui circa 5,5 miliardi di EUR
per l'efficienza energetica. Le quote relative destinate all'efficienza
energetica variano da uno Stato membro all'altro, a seconda del volume totale
di fondi disponibili, delle esigenze a livello nazionale e delle priorità di
ciascuno Stato. A fine 2011 quasi 3,8 miliardi di EUR erano destinati a progetti
specifici per l'efficienza energetica, compresi i fondi rotativo, con una
percentuale di esecuzione del 68%. L'esperienza negli ultimi anni indica che gli
Stati membri stanno usando sempre più il finanziamento della politica di
coesione per l'efficienza energetica, specialmente nell'edilizia, e che l'uso
degli strumenti finanziari è in crescita. Tuttavia non vi sono dati completi
sull'impatto di tale finanziamento in termini di risparmio energetico nel settore
edilizio. 3.2. Finanziamento della ricerca Nell'ambito dell'attuale programma quadro dell'UE
2007-2013 per ricerca e lo sviluppo, sono stati stanziati 290 milioni di EUR
a favore dell'efficienza energetica. Due progetti di ricerca sono specificamente
incentrati sull'edilizia. · Il partenariato pubblico-privato "edifici efficienti sul piano
energetico" è stato dotato di 1 miliardo di EUR per promuovere le
tecnologie verdi e lo sviluppo di sistemi e materiali ad alto rendimento
energetico in edifici nuovi e ristrutturati (compresi gli edifici storici) al
fine di ridurne drasticamente il consumo energetico e le emissioni di CO2. · L'iniziativa CONCERTO mirava a dimostrare come l'ottimizzazione del
settore edilizio di intere comunità risulti più efficiente e conveniente
rispetto all'ottimizzazione di singoli edifici. Dal 2005 l'iniziativa ha
co-finanziato, con circa 180 milioni di EUR, progetti in 58 comunità,
portando a un risparmio di circa 310 000 tonnellate di CO2 l'anno
per i rispettivi settori edilizi, oltre a una riduzione del consumo energetico
totale pari al 20%. 3.3. Fondi per l'allargamento attraverso gli strumenti IFI Una serie di programmi di finanziamento dell'UE
trovano attuazione in collaborazione con alcune istituzioni finanziarie
internazionali (IFI). Tali strumenti finanziari di intermediazione[4] sono state creati attraverso lo
strumento PHARE associando sovvenzioni UE a finanziamenti IFI. Dello
stanziamento totale pari a circa 550 milioni di EUR, più o meno un terzo è
destinato a progetti collegati all'efficienza energetica nell'industria e nell'edilizia.
I programmi per l'efficienza energetica sono
entrati a regime nel 2010 e hanno fatto notevoli progressi grazie a
investimenti pari a 518 milioni di EUR derivanti dall'effetto leva delle
sovvenzioni dell'UE pari a 112 milioni di EUR. Considerando le notevoli
differenze tra i vari progetti, non si dispone di una panoramica complessiva
dell'impatto di tali strutture. 3.4. Fondo europeo per l'efficienza energetica (EEE-F) Il Fondo europeo per l'efficienza energetica
(EEE-F) è stato creato nel 2011 con una dotazione di 265 milioni di EUR,
attraverso un finanziamento proveniente da Unione europea[5], Banca europea per gli
investimenti, Cassa depositi e prestiti e Deutsche Bank. Il fondo prevede strumenti
di debito, capitale e di garanzia, oltre che misure di assistenza tecnica per
sostenere lo sviluppo di progetti. Circa il 70% del finanziamento è destinato a
progetti relativi all'efficienza energetica, mentre il resto è destinato a
energia rinnovabile e trasporto urbano non inquinante. Il fondo ha lo scopo di generalizzare
l'uso di tecnologie già ben sperimentate, oltre che di rafforzare il mercato
europeo delle società di servizi energetici (ESCO, European Service Company)
e l'utilizzo di contratti di rendimento energetico. Per il momento è stato
firmato un progetto e altri 39 sono in via di definizione. L'efficacia del
fondo sarà oggetto di valutazione nel 2013. 3.5. Energia Intelligente — Europa II (EIEII) Il programma IEE II mira a superare le barriere
non tecnologiche all'innovazione, adozione, attuazione e divulgazione di
soluzioni che potrebbero garantire all'Europa un'energia sostenibile, sicura e
a prezzi concorrenziali. Dal bilancio complessivo di 730 milioni di EUR,
circa il 50% è stato destinato all'efficienza energetica. Quanto alla sua efficacia, si calcola che i
progetti selezionati tra il 2009 e il 2011 abbiano generato investimenti
cumulativi di oltre 1 500 milioni di EUR nelle energie sostenibili.
I risparmi di combustibili fossili e le riduzioni di emissioni realizzati
nell'ambito di tutti questi progetti sono stati pari ad almeno 350 000
tonnellate equivalenti di petrolio l'anno e 1 200 000 tonnellate
equivalenti di CO2 l'anno. Il meccanismo europeo per l'assistenza
energetica a livello locale (ELENA), finanziato col programma EIE II, fornisce
sovvenzioni agli enti pubblici locali e regionali per lo sviluppo, la strutturazione
e l'avvio di investimenti nell'efficienza energetica e l'energia rinnovabile. Il meccanismo
è attuato dalle IFI e copre fino al 90% dei costi sostenuti per il sostegno
tecnico. Dal lancio del meccanismo fino alla fine del 2012 sono stati erogati
contributi totali pari a 31 milioni di EUR per lo sviluppo di progetti. L'analisi dei
risultati del meccanismo ELENA - BEI mostra che l'effetto leva per quanto
riguarda i progetti in corso è 54, vale a dire oltre il doppio del livello
richiesto di 20, con investimenti potenziali superiori a 1,5 miliardi di EUR.
Si stima che il risparmio energetico risultante dai progetti firmati e
approvati potrebbe raggiungere 919 GWh l'anno, con una riduzione delle
emissioni totali di CO2 pari ad addirittura 588,357 tonnellate l'anno. 3.6. Programma di sostegno alla politica in materia di tecnologie
dell'informazione e della comunicazione Il programma di sostegno alla politica in
materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (PSP TIC), dotato
di un bilancio di 730 milioni di EUR, mira a stimolare una crescita
intelligente e inclusiva, accelerando la diffusione e l'utilizzo ottimale delle
tecnologie e dei contenuti digitali innovativi da parte di cittadini, governi e
imprese. Tra il 2007 e il 2013 oltre 74 milioni di EUR
sono stati destinati ad azioni riguardanti l'efficienza e la sostenibilità
energetica, con 35 progetti pilota e cinque reti tematiche. I progetti in
materia edilizia hanno contribuito a ridurre il consumo di energia e le
emissioni di CO2 fino al 20%. 4. Finanziamento dell'efficienza energetica negli edifici da parte
delle istituzioni finanziarie internazionali (IFI) A parte il ruolo svolto nell'attuazione dei
programmi di finanziamento dell'UE (cfr. sezione precedente), le IFI europee
dispongono di strumenti propri per investire nell'efficienza energetica degli
edifici. Dal 2008 alla fine del 2011 la Banca europea
per gli investimenti (BEI) ha integrato nelle proprie operazioni l'efficienza
energetica, con un volume totale di finanziamento nell'UE pari a 4,8 miliardi
di EUR, di cui 1,7 miliardi di EUR nel settore edilizio. Per quanto
riguarda l'efficacia di tali finanziamenti, si stima che i progetti sull'efficienza
energetica abbiano comportato riduzioni annuali delle emissioni pari a 3 523
ktCO2e (o 1 005 ktCO2e in proporzione al
finanziamento BEI) nel 2010 e 679 ktCO2e (o 379 ktCO2e in
proporzione al finanziamento BEI) nel 2011. Dal 2002 la Banca europea per la ricostruzione
e lo sviluppo (BERS) ha erogato prestiti e capitale a 104 progetti dedicati all'efficienza
energetica nell'UE, per un valore di 1,8 miliardi di EUR. Il finanziamento
totale mobilitato sul mercato durante questo periodo è di 14,9 miliardi di EUR
(con un effetto leva pari approssimativamente a 1:7). Per quanto riguarda l'efficacia
di tali investimenti, è stato calcolato che hanno consentito una riduzione
delle emissioni pari a 5 milioni di tonnellate di CO2 l'anno, mentre
il risparmio energetico stimato è di 1,8 Mtoe l'anno. Dal 2002 la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa
(CEB) ha approvato in totale circa 2,4 miliardi di EUR a favore di
progetti che riguardano almeno in parte l'efficienza energetica, con oltre 1,9
miliardi di EUR destinati esclusivamente all'efficienza energetica. Non
sono disponibili dati riguardo all'efficacia di tale finanziamento. 5. Finanziamento dell'efficienza energetica negli edifici da parte
dei programmi nazionali Anche i governi nazionali usano i propri
bilanci per sostenere l'efficienza energetica negli edifici. Molte delle misure
esistenti sono state comunicate alla Commissione attraverso i piani nazionali d'azione
per l'efficienza energetica (PNAEE)[6]
e l'EPBD. Queste relazioni dimostrano che le misure relative agli edifici
rappresentano una percentuale molto alta del risparmio energetico comunicato (ad
esempio 58% in Italia, 63% in Irlanda, 71% in Slovenia e 77% in Austria). Oltre
tre quarti delle misure notificate sono sovvenzioni e prestiti «agevolati»,
seguite da sgravi fiscali. Inoltre si fa uso di strumenti come I contratti di
rendimento energetico, le unità di quantità assegnate nell'ambito del
Protocollo di Kyoto e gli obblighi dei fornitori di energia. Tuttavia pochi Stati membri hanno fornito
dettagli riguardo all'efficacia delle misure nazionali di sostegno, per cui è
difficile avere una panoramica precisa del loro impatto. Ciò è dovuto in buona
parte alla mancanza di obiettivi ex ante in materia di efficienza
energetica, di requisiti per il monitoraggio e/o di una valutazione ex post.
Inoltre, in mancanza di valutazioni ex ante o ex post, il confronto
risulta difficile visto che si usano indicatori, metodologie di misurazione e
campi di applicazione degli strumenti diversi. Per quanto riguarda il collegamento col
finanziamento dell'UE, molti Stati membri hanno dichiarato nei propri PNAEE, di
avvalersi del sostegno alla politica di coesione per gli investimenti nell'efficienza
energetica ; gli esempi di buone pratiche confermano che i fondi dell'UE
possono stimolare ulteriori investimenti sia pubblici sia privati a livello
nazionale. In ogni caso, l'esperienza dimostra che serve un ulteriore
sviluppo di capacità per pianificare gli investimenti in maniera ottimale. Un'analisi di 25 piani di sostegno all'efficienza
energetica ha portato alla conclusione che i programmi di maggior successo si
basano su mutui a tasso agevolato, spesso accompagnati da una sovvenzione e/o
da un dispositivo di assistenza tecnica; in ogni caso il loro successo dipende
anche da altri fattori che non sono solo i termini e le condizioni di
finanziamento, ma anche le procedure amministrative semplici, le informazioni
fornite ai cittadini e la flessibilità delle condizioni di finanziamento. 6. Finanziamento dell'efficienza energetica negli edifici da parte
dei privati Il settore privato finanzia per la maggior
parte i progetti relativi all'efficienza energetica nell'edilizia. A parte i
proprietari e gli inquilini che investono in migliorie alle loro proprietà e
abitazioni, anche le banche commerciali si interessano questo settore, sebbene
il livello di finanziamento commerciale sia ancora relativamente limitato. Tuttavia, visto il gran numero di investimenti
di entità relativamente ridotta e dimensioni estremamente variabili da parte dei
proprietari privati, non esiste una panoramica completa dei fondi assegnati al
miglioramento dell'efficienza energetica negli edifici. Sebbene gli
investimenti siano tendenzialmente maggiori nel settore non residenziale, anche
in questo caso mancano dati affidabili sulla portata degli investimenti nell'efficienza
energetica. 7. Che cosa si potrebbe fare per incentivare investimenti più
numerosi e più efficaci? Le seguenti sezioni illustrano le azioni e
iniziative che sono state e potrebbero essere intraprese per migliorare la
situazione descritta nei punti precedenti, integrando inoltre le opinioni dei
soggetti interessati in risposta a una consultazione pubblica realizzata tra
febbraio e maggio 2012[7]. 7.1. Rafforzare il quadro regolamentare Con la recente adozione della direttiva sull'efficienza
energetica, la rifusione della direttiva sulla prestazione energetica degli
edifici e le relative misure previste dalle direttive sulla progettazione
ecocompatibile e l'etichettatura energetica, è stato ormai predisposto un
quadro normativo completo per quanto riguarda l'efficienza energetica negli
edifici. Numerosi partecipanti alla consultazione
pubblica non ritengono indispensabile al momento un'ulteriore regolamentazione
a livello dell'UE, tuttavia evidenziano la necessità di una prospettiva e di un
impegno a lungo termine per l'efficienza energetica e, in alcuni casi, di
obiettivi vincolanti. Molti soggetti interessati ritengono piuttosto indispensabili
un'attuazione ambiziosa e un'applicazione rigorosa della legislazione esistente
da parte degli Stati membri. Altri suggerimenti riguardano la possibilità
di utilizzare l'IVA e il regime fiscale generale per promuovere misure e
servizi in materia di efficienza energetica, modificando a questo fine le
regole su appalti pubblici e aiuti di Stato, oltre che adottando un sistema di
calcolo e di certificazione unico a livello dell'UE per quanto riguarda l'efficienza
energetica negli edifici. La Commissione controllerà da vicino l'attuazione da parte degli
Stati membri e adotterà tutte le misure necessarie a garantire il pieno
rispetto del quadro normativo dell'UE in materia. Inoltre la Commissione
continuerà a facilitare lo scambio di buone prassi tra Stati membri attraverso azioni
concertate per l'attuazione delle direttive EPBD e DEE. La Commissione sta valutando se le regole in materia di aiuti
di Stato applicabili all'efficienza energetica debbano essere adeguate alle
disposizioni della DEE al fine di mantenere un quadro chiaro che permetta di
sostenere finanziariamente le misure per l'efficienza energetica. Per quanto riguarda gli appalti pubblici, la DEE attualmente richiede
agli Stati membri di garantire che i governi centrali acquistino (a
talune condizioni) solo prodotti, servizi ed edifici ad elevate prestazioni
energetiche, secondo le disposizioni applicabili ai contratti al di sopra
delle soglie previste all'articolo 7 della direttiva 2004/18/CE[8]. Inoltre gli enti pubblici a
livello locale e regionale devono essere incoraggiati ad agire nello stesso
modo. La Commissione sta elaborando un sistema di certificazione comune a
livello dell'UE per l'efficienza energetica nell'edilizia non residenziale,
allo scopo di definire una metodologia comune per misurare l'efficienza energetica
degli edifici non residenziali, basandosi su un insieme rivisto di norme CEN
legate alla direttiva EPBS. Si tratta di un'opportunità unica per armonizzare
su base volontaria la certificazione della prestazione energetica degli edifici
in tutta Europa. 7.2. Facilitare l'accesso ai finanziamenti Nonostante molte esperienze positive, si può
ancora migliorare notevolmente la diffusione e l'efficacia del sostegno
finanziario dell'UE. Questo è stato confermato dalle risposte alla
consultazione pubblica riguardo agli strumenti disponibili a livello dell'UE
che sono state per la maggior parte positive, ma al contempo denunciano un'eccessiva
complessità e burocrazia nelle procedure di domanda, sottolineando la mancanza di
informazioni riguardo alle opportunità di finanziamento, specialmente a livello
locale. Tra le proposte di miglioramento vi sono una
maggiore flessibilità nell'uso dei fondi di coesione (ad esempio associando prestiti
e sovvenzioni), maggiori possibilità di raggruppare progetti piccoli e maggiore
assistenza a favore dei responsabili delle politiche (soprattutto a livello
locale) sull'uso dei fondi FESR. I soggetti interessati hanno inoltre auspicato
l'utilizzo di fondi pubblici per l'assistenza tecnica, per garantire la
concessione di prestiti a condizioni interessanti e per stimolare il mercato
ESCO/EPC, ad esempio fornendo una fonte di finanziamento per le misure
realizzate negli edifici pubblici. Infine si è fatto riferimento alla assoluta necessità
di fornire agli investitori informazioni più obiettive, affidabili e
standardizzate sulle prestazioni dei prestiti (ad esempio periodi di ammortamento,
utile sul capitale investito, tassi di inadempimento) per rafforzare l'interesse
dei privati in questo settore. Nella sua proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale
(QFP), la Commissione ha proposto di aumentare il finanziamento nell'ambito
della politica di coesione a favore di misure destinate ad un'economia a basse
emissioni di carbonio (soprattutto assegnando specificatamente il 20% dei
crediti FESR all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili nelle regioni
più sviluppate e in transizione e 6% nelle regioni meno sviluppate), di ampliare
l'uso degli strumenti finanziari e di abolire il limite del 4% al
sostegno per gli investimenti a favore dell'energia sostenibile nell'edilizia
abitativa. Inoltre, nella prima metà del 2013, la Commissione elaborerà alcuni orientamenti
tecnici riguardo all'utilizzo di strumenti finanziari innovativi in modo da
facilitare un'adozione più diffusa di tali strumenti, migliorandone
coordinamento e attuazione. Gli Stati membri devono ora garantire che i programmi operativi
elaborati nell'ambito del nuovo QFP siano concepiti in modo da utilizzare in
maniera ottimale i fondi della politica di coesione per gli investimenti in
materia di efficienza energetico, in combinazione con finanziamenti
nazionali (ed eventualmente un finanziamento IFI). Per aiutare gli Stati membri, la Commissione, nel corso del 2013,
provvederà a elaborare alcuni orientamenti per selezionare e valutare i
progetti relativi all'efficienza energetica nel contesto dei finanziamenti per
la politica di coesione, al fine di stabilire un approccio standardizzato. La DEE permette agli Stati membri di introdurre cambiamenti radicali
nei livelli di investimenti a favore dell'efficienza energetica degli edifici,
in quanto richiede agli Stati membri stessi di introdurre entro aprile 2014 una
strategia a lungo termine per la mobilitazione di investimenti legati alla
ristrutturazione del parco immobiliare residenziale e commerciale nazionale, e
di facilitare la creazione di meccanismi di finanziamento a favore di misure
atte a migliorare l'efficienza energetica così da sfruttare al massimo i vari
tipi di finanziamento. Inoltre la Commissione intende continuare a sostenere l'assistenza
allo sviluppo dei progetti mantenendo la struttura ELENA all'interno di
Orizzonte 2020. La prossima versione di questo meccanismo di assistenza sarà
aperto a un numero più ampio di beneficiari, dal settore pubblico e
privato, per sostenere lo sviluppo e il varo di meccanismi innovativi di finanziamento
delle energie sostenibili. In parallelo, la Commissione intende creare un
quadro di monitoraggio e valutazione per facilitare la standardizzazione
degli investimenti in materia di efficienza energetica permettendo un'analisi
comparativa dei progetti di investimento sostenuti. La Commissione mira a incentivare gli investimenti industriali nella
ricerca e nell'innovazione per individuare soluzioni innovative adatte alle necessità
dei servizi pubblici sostenendo gli appalti pubblici in fase pre-commerciale
e di prima commercializzazione nell'ambito del programma Orizzonte 2020. 7.3. Rimediare alle disfunzioni del mercato Il mercato presenta molte disfunzioni che
ostacolano il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, dalle
barriere tecniche e finanziarie agli ostacoli legati alle informazioni e ai comportamenti.
La maggioranza degli intervistati nell'ambito della consultazione pubblica
ritiene che le barriere finanziarie siano le più urgenti da affrontare, in
particolare per quanto riguarda gli elevati costi di investimento iniziali, l'accesso
limitato al credito, i tempi di ammortamento, i rischi di credito, la separazione
degli incentivi tra proprietari e inquilini, oltre ai problemi nei condomini. Ciononostante varie risposte hanno
sottolineato che l'importanza relativa di tali barriere varia da uno Stato
membro all'altro e tra settori (ad esempio residenziale, commerciale,
pubblico). Infine la mancanza di informazioni adeguate e
affidabili sul risparmio energetico, le misure di efficienza e gli strumenti di
sostegno finanziario (per i proprietari di edifici, i professionisti dell'edilizia
e il settore finanziario) è vista da molti intervistati come il problema più
urgente da affrontare, oltre alle esigenze in materia di istruzione, formazione
e di un monitoraggio standardizzato dei risparmi energetici. Riguardo alle barriere commerciali, la DEE chiede agli Stati membri di
valutare e adottare misure atte a rimuovere gli ostacoli regolamentari o di
tipo non normativo all'efficienza energetica, in particolare per quanto
riguarda la separazione degli incentivi tra proprietario e inquilino di
un edificio, o tra proprietari, il ricorso a contratti di rendimento
energetico e altri meccanismi di finanziamento da terzi su una base
contrattuale a lungo termine. La consulenza ad hoc riguardante gli strumenti di sostegno finanziario
e le soluzioni tecniche per l'efficienza energetico negli edifici (specialmente
se rivolta ai proprietari delle abitazioni e alle PMI) dovrebbe preferibilmente
essere organizzata a livello nazionale, regionale e/o locale), la Commissione
cercherà tuttavia di capire se e come si possano migliorare le informazioni
fornite a livello dell'UE (principalmente attraverso il portale internet
Build UP www.buildup.eu). La Commissione nel 2013 avvierà uno studio per ottenere una panoramica
globale del sostegno finanziario all'efficienza energetica negli Stati membri,
che riguarderà tra l'altro la mancanza di informazioni riguardo all'impatto delle
misure finanziarie sulla prestazione energetica degli edifici. Per il prossimo quadro finanziario pluriennale, la Commissione ha proposto
di continuare a sostenere i programmi per eliminare le barriere non tecnologiche
attraverso Orizzonte 2020, destinando nel periodo 2014-2020, 6,1 miliardi
di EUR alla ricerca e l'innovazione nell'ambito del tema "Energia
sicura, pulita ed efficiente". Una parte significativa di tale somma sarà dedicata
agli aspetti non tecnologici e alla rimozione delle barriere esistenti a
livello normativo, finanziario, commerciale o di comportamento, nell'ambito della
priorità "Adozione delle innovazioni in campo energetico", proseguendo
l'esperienza positiva realizzata con il programma "Energia Intelligente —
Europa". 7.4. Rafforzare il mercato dei servizi energetici Il proseguimento dello sviluppo del
mercato dei servizi energetici è spesso considerato come uno dei modi più
efficaci per avviare misure relative all'efficienza energetica, soprattutto negli
edifici pubblici e nell'industria. Il modello commerciale in questo mercato si
basa sull'erogazione di servizi energetici (ad esempio, l'uso razionale dell'energia
piuttosto che la fornitura energetica in quanto tale), spesso attraverso
contratti di rendimento energetico (EPC). Con un EPC il fornitore di servizi
(vale a dire una società di servizi energetici, o ESCO) migliora l'efficienza
dei servizi erogati finanziando i costi di investimento iniziali e procedendo
al loro rifinanziamento grazie alle economie realizzate. Il contratto di
rendimento energetico può dunque costituire uno strumento finanziario per
migliorare l'efficienza energetica senza costi di investimento iniziali per il
cliente. Vari soggetti interessati hanno identificato
la necessità di un maggior sostegno al mercato ESCO/EPC ad esempio creando più
sistemi di garanzia dei prestiti, un quadro più affidabile per la
certificazione e aumentando la fiducia nel concetto di contratto di rendimento
energetico. Nel settore pubblico le possibilità di
investimento fuori bilancio sono state individuate come il motore per gli
investimenti nell'edilizia pubblica, soprattutto alla luce dell'obbligo di ristrutturare
il 3% del patrimonio immobiliare pubblico. Per facilitare l'ulteriore sviluppo del mercato ESCO/EPC la Commissione
intende attuare gradualmente la propria campagna di promozione e sviluppo di
capacità per i contratti di prestazione energetica e le società di servizi
energetici in tutta Europa. Tale campagna è attuata principalmente mediante
seminari sulla creazione di capacità organizzati da tre partner, tra cui il
centro di consulenza europeo per il partenariato pubblico-privato (EPEC) della
BEI destinato alle amministrazioni centrali, l'iniziativa ManagEnergy pensata
per gli attori a livello regionale, e il Patto dei sindaci, un'iniziativa
destinata agli attori a livello locale. 8. Conclusioni Il quadro che sta emergendo dall'esame del
parco immobiliare in Europa, delle misure di sostegno finanziario esistenti per
l'efficienza energetica nell'edilizia e delle varie barriere commerciali mostra
che: · la situazione varia in modo significativo tra Stati membri in termini
di parco immobiliare, misure di sostegno finanziario in vigore e relative
barriere commerciali; · sebbene gli investimenti nell'efficienza energetica negli edifici siano
in aumento e vi siano molti esempi di buone prassi nell'utilizzo di strumenti
che garantiscono risparmi energetici con un buon rapporto costi-benefici,
scarseggiano invece le informazioni sull'efficacia delle varie misure di
sostegno finanziario a livello sia dell'UE, sia nazionale; · permangono notevoli barriere all'ulteriore realizzazione di investimenti
a favore dell'efficienza energetica degli edifici; tra queste vi sono la
mancanza di conoscenza ed esperienza riguardo al finanziamento dell'efficienza
energetica da parte di tutti gli attori coinvolti, gli elevati costi iniziali,
i tempi ammortamento relativamente lunghi e il rischio di credito (percepito)
in relazione agli investimenti, oltre alle discrepanze tra le priorità dei
destinatari finali. Se l'Unione europea vuole raggiungere il suo
obiettivo di efficienza energetica entro il 2020 e realizzare le ambizioni di
ulteriori risparmi da qui al 2050, è fondamentale rafforzare il sostegno
finanziario a favore dell'efficienza energetico negli edifici. Perché ciò
avvenga è necessario garantire un'attuazione corretta del quadro normativo,
mettere a disposizione più finanziamenti e sforzarsi di eliminare le principali
barriere. Come già sottolineato, la Commissione è
impegnata in numerose iniziative e attività a sostegno di questi obiettivi.
Tuttavia, data la natura del parco immobiliare e del settore, e vista la loro
responsabilità nell'attuazione della legislazione applicabile e l'eliminazione
degli ostacoli sul mercato nazionale, sono gli Stati membri a trovarsi nella
posizione ideale per garantire che si realizzino investimenti più efficaci dal
punto di vista dei costi. Inoltre, l'importanza di un approccio su
misura per il finanziamento dell'efficienza energetica implica che è essenziale
la collaborazione tra enti pubblici, i fornitori di servizi finanziari e l'industria
edilizia. Infine, ma non per questo meno importante, è
necessario convincere i proprietari dei vantaggi che posso ottenere rendendo i
loro edifici più efficienti dal punto di vista energetico, non solo perché risparmieranno
sulle bollette, ma anche perché rafforzeranno il comfort e il valore della loro
proprietà. La mancata comprensione di questi elementi è probabilmente uno degli
ostacoli maggiori da superare se si vuole aumentare l'efficienza energetica
degli edifici europei. Tuttavia a livello macroeconomico i vantaggi sono ormai
ben chiari, quindi servono incentivi mirati e un'opera di sensibilizzazione per
modificare gli atteggiamenti. In tale contesto i programmi di ristrutturazione
edilizia che gli Stati membri devono elaborare in base alla nuova direttiva
sull'efficienza energetica sono fondamentali per affrontare queste
problematiche. In futuro la Commissione continuerà il dialogo
con Stati membri e i soggetti interessati sul modo di superare le barriere agli
investimenti nel settore dell'efficienza energetica degli edifici e di
incentivare ulteriormente il sostegno finanziario a favore di tale settore. [1] GU L 153 del 18.6.2010, pag. 13. [2] GU L 315 del 14.11.2012, pag. 1. [3] È opportuno notare che non è stato possibile individuare
la specifica quota di finanziamento destinata alle misure relative
all'edilizia. [4] Strumento di finanziamento per l'efficienza energetica
(EEFF), strumento di finanziamento dei comuni (MFF) e strumento per il
finanziamento delle PMI (SMEFF). [5] Il bilancio dell'UE ha previsto uno stanziamento a
favore del fondo del valore di 125 milioni di EUR + 20 milioni di EUR
per assistenza tecnica e 1,3 milioni di EUR per attività di
sensibilizzazione. [6] I PNAEE costituiscono un obbligo di rendicontazione ai
sensi della direttiva n. 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali
dell'energia e i servizi energetici. Tutti i PNAEE (e la relativa traduzione in
inglese) sono consultabili alla pagina:
http://ec.europa.eu/energy/efficiency/end-use_en.htm [7] Le domande e le risposte relative alla consultazione e
una panoramica dei risultati sono consultabili alla pagina: http://ec.europa.eu/energy/efficiency/consultations/20120518_eeb_financial_support_en.htm. [8] GU L 134 del 30.4.2004, pag. 114.