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Document 52012DC0183
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN CENTRAL BANK, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE, THE COMMITTEE OF THE REGIONS AND THE EUROPEAN INVESTMENT BANKGrowth for Greece
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI La crescita per la Grecia
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI La crescita per la Grecia
/* COM/2012/0183 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI La crescita per la Grecia /* COM/2012/0183 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO
EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO
DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
La crescita per la Grecia
1. Introduzione La Grecia sta attraversando una crisi
economica e sociale che non trova precedenti nella storia recente dell’Europa.
Superarla e ricostruire un’economia efficiente richiederà un impegno unitario a
livello nazionale del popolo greco e della sua classe politica – solo la Grecia
può creare le condizioni per invertire la rotta. Le cause che hanno provocato
la crisi sono andate accumulandosi negli anni e ci vorrà del tempo per
capovolgere la situazione. Una crisi di tale portata richiede una profonda
riorganizzazione del paese, affinché possa emergere una nuova economia greca,
dinamica e competitiva, capace di generare una crescita sostenibile, creare
occupazione, favorire la coesione sociale e rispondere alle aspettative dei
cittadini greci. La
Grecia non è sola nell’affrontare questa enorme sfida: può trarre forza e
sostegno concreto dalla sua appartenenza all'Unione europea e all’area
dell’euro. Sostenere la Grecia negli sforzi che saranno necessari in futuro
richiede dal resto dell’Unione una solidarietà a lungo termine. Altri Stati
membri e le istituzioni dell’UE hanno espresso chiaramente la volontà di
aiutare la Grecia e di mantenerla nell’area dell’euro – fornendole aiuti di
dimensioni impensabili fino a pochi anni fa. Mettendo insieme i prestiti
dell’UE e delle istituzioni finanziarie, le svalutazioni del debito del settore
privato e le sovvenzioni dei fondi strutturali e di altri fondi dell’UE, le
misure di assistenza a favore della Grecia ammontano complessivamente a circa
380 miliardi di euro, pari al 177% del PIL greco. Un’assistenza di questo
livello non ha precedenti (per confronto: i trasferimenti effettuati
nell’ambito del Piano Marshall degli USA per la ricostruzione postbellica
dell’Europa rappresentavano circa il 2,1% del PIL dei paesi beneficiari). Tabella 1. Sostegno
dell’UE e della comunità internazionale alla Grecia negli ultimi anni Varie forme di sostegno UE e internazionale ≈ 380 miliardi di EUR || Equivalenti a: (dati del 2011) || Per confronto: Assistenza finanziaria (prestiti): 240 miliardi di EUR || · 3% del PIL dell'UE · 177% del PIL greco · 33 600 EUR per cittadino greco || · Piano Marshall USA 1948-1951: – ≈ 13 miliardi di USD (85% sovvenzioni, 15% prestiti) – ≈ 5% del PIL degli USA – ≈ 2,1% del PIL dei paesi beneficiari Contributo del settore privato (svalutazione del debito): 100 miliardi di EUR Finanziamenti dell’UE per il periodo 200‑2013 (sovvenzioni): > 40 miliardi di EUR (compresi 20 miliardi di EUR dai fondi strutturali e di coesione e 20 miliardi di EUR nell’ambito della politica agricola comune) La crisi ha messo in risalto il grado di
interdipendenza di tutti gli Stati membri dell’UE, in particolare fra quelli
che condividono la stessa moneta. Una tale integrazione economica, sociale e
politica può funzionare solo se ciascuno Stato è in grado di assolvere
pienamente ai propri obblighi. La Grecia ha bisogno dell’UE per superare questa
crisi, e l’UE ha bisogno di una Grecia dinamica ed efficiente, capace di svolgere
appieno il suo ruolo di Stato membro, contribuendo alla riuscita delle politiche
dell’UE in tutto il suo territorio. Per tutta la durata della crisi la Commissione
si è adoperata a sostegno della Grecia, fornendole aiuti diretti ed elaborando
- di concerto con gli altri Stati membri, le istituzioni dell’Unione europea e
la comunità internazionale - soluzioni nuove capaci di apportare risultati
concreti di lunga durata. In tutta la Commissione sono state mobilitate a pieno
ritmo squadre di funzionari che lavorano attivamente con l’amministrazione
greca a Bruxelles e ad Atene. Per fornire l’assistenza tecnica necessaria, la
Commissione ha anche istituito un’apposita Task Force per la Grecia nel luglio
2011. Inoltre, la Commissione è incaricata della stretta vigilanza del rispetto
degli impegni e dei progressi conseguiti. Come illustrato nell’allegato della
presente comunicazione, i primi risultati tangibili stanno emergendo e, grazie
al lavoro svolto fino a questo momento, si possono intravedere prospettive
incoraggianti. La Commissione ha deciso di pubblicare ora la presente
comunicazione perché, dopo molti mesi di incertezze, è stato posto in essere il
quadro generale per la ripresa economica della Grecia. La Grecia ha intrapreso azioni
significative per ridurre il disavanzo pubblico ed ha adottato nuove politiche
in materia economica e di bilancio. L’accordo sul secondo programma di
aggiustamento economico e il successo della recente operazione di riduzione del
debito del settore privato offrono l’occasione di creare una nuova dinamica per
accelerare le riforme strutturali, di cui il paese ha estremo bisogno. La presente comunicazione sarà di interesse
per una vasta gamma di lettori: ·
per il popolo greco, poiché dimostra che dalla
crisi attuale può emergere un sistema più equo, socialmente solidale,
affidabile ed efficiente; la Grecia ha la capacità di cambiare e dispone di
molte carte da giocare – tuttavia, il sostegno senza precedenti che la Grecia
sta ricevendo produrrà risultati solo se i cittadini greci si schierano a
sostegno del programma e lavorano per creare un futuro diverso; ·
per le istituzioni democratiche della Grecia, che
hanno aderito al secondo programma di aggiustamento economico e si sono
impegnate ad attuarlo; la presente comunicazione insiste sulla necessità di
creare un’atmosfera più positiva evidenziando i vantaggi raggiungibili in tempi
brevi grazie alla piena attuazione delle prime misure del programma; ·
per altri Stati membri dell’UE, le istituzioni
dell’UE e i nostri partner internazionali, che forniscono un sostegno senza
precedenti alla Grecia e che vogliono assicurarsi che sia fatto buon uso del
loro contributo, secondo modalità che prevengano il ripetersi dei problemi. La comunicazione intende mettere in evidenza le
conseguenze positive che possono derivare dall’integrale ed efficace attuazione
del secondo programma di aggiustamento economico[1],
il quale pone le basi per la crescita, gli investimenti e il rinnovamento
sociale. La presente comunicazione indica come ottimizzare l’impatto dei suoi primi
risultati grazie ad una azione rapida e al sostegno dell’Unione.[2] Il processo di trasformazione e adeguamento
della Grecia sarà lungo, ma l’attuazione di queste misure può costituire il
punto di partenza della sua ripresa economica. Sarà necessario far conoscere al
pubblico il programma e le finalità dei radicali cambiamenti che saranno operati
nei prossimi mesi per convincere i cittadini che i sacrifici e gli sforzi di
oggi produrranno risultati concreti in futuro. 2. Un’opportunità storica per
costruire un futuro migliore La piena e tempestiva attuazione del secondo
programma di aggiustamento economico deve essere la priorità assoluta. Le
misure riformatrici che contiene mirano a ripristinare il potenziale di
crescita e di occupazione dell’economia greca e a mettere fine alle pratiche che
portano alla distruzione di valore, alle opportunità di corruzione e ai gravami
burocratici che impediscono ai cittadini e alle imprese greche di impegnarsi in
attività produttive. Allo stato attuale, l’eccessiva regolamentazione e le
disfunzioni della pubblica amministrazione sono fonti di inefficienza e
favoriscono comportamenti mirati alla ricerca di rendita. Eliminare i più evidenti ostacoli alla
crescita può migliorare notevolmente la situazione dei cittadini e delle
imprese in un arco di tempo relativamente breve. A medio termine, si rendono
necessarie riforme più approfondite della pubblica amministrazione e del
sistema giudiziario greco per garantire procedure più rapide ed efficienti, un
sistema di esazione fiscale molto più efficace ed equo, minore burocrazia e maggiore
certezza giuridica per gli investimenti e le nuove attività imprenditoriali. Le riforme decise nell’ambito del secondo
programma di aggiustamento economico mirano a creare una società più giusta, in
cui il peso del cambiamento ricada in misura equa sui diversi segmenti della
popolazione e tutti possano godere i frutti della riforma. Tale riforma è resa
ancora più pressante dal fatto che i forti e crescenti squilibri creatisi nell’economia
greca hanno avuto conseguenze particolarmente gravi per le fasce sociali meno
abbienti. Non devono più essere tollerate le rendite di situazione di coloro
che, sia all’interno che all’esterno della pubblica amministrazione, hanno
sfruttato la loro posizione in un sistema poco trasparente e burocratico, che presta
il fianco a pratiche corruttive. I cambiamenti andranno a beneficio dell’intera
popolazione, che merita un migliore sistema di governo. 2.1. Si può fare La Grecia ha già compiuto importanti progressi
nel ridurre sensibilmente il disavanzo pubblico operando sul lato della spesa e
dell'imposizione fiscale. Il disavanzo pubblico è calato da quasi il 16% del
PIL nel 2009 al 9,25% del PIL nel 2011. Il Parlamento ha emanato un voluminoso
corpus di nuove leggi e sono state adottate tutte le misure necessarie
all’attuazione del secondo programma di aggiustamento economico. Come dimostra
il passato recente, quando l’intero apparato statale è concentrato sul
raggiungimento di obiettivi chiari, i risultati si vedono. Il secondo programma di aggiustamento
economico indica chiaramente la via per il rinnovamento economico. Il programma
opererà una trasformazione epocale in Grecia, dotandola di un’economia moderna
e di strutture di governance che l’aiuteranno ad affrontare il futuro con
fiducia. La Grecia può attingere ai suoi molteplici punti di forza, quali il
settore dei trasporti marittimi, il suo potenziale turistico, le sue università
e una forza lavoro generalmente qualificata nonché la sua situazione geografica,
che ne fa il potenziale centro logistico ed energetico dell’Europa
sudorientale. Se attuate tempestivamente, alcune misure
chiave contribuiranno in modo decisivo a garantire crescita e occupazione,
potenziare la competitività e stimolare gli investimenti. I risultati per i
cittadini e le imprese saranno visibili e tangibili entro un lasso di tempo
relativamente breve. La realizzazione di queste misure darà slancio al processo
di riforma e testimonierà il forte impegno della Grecia in questo senso. In tal
modo la Grecia potrà passare da un circolo vizioso a uno virtuoso, in cui l’impegno
a favore delle riforme sia ricompensato da una rinnovata fiducia e dalla
crescita e generi incentivi per ulteriori progressi. Il secondo programma di aggiustamento
economico deve essere realizzato nella sua interezza; tuttavia, nella presente comunicazione
la Commissione mette in evidenza tre grandi settori in cui gli interventi delle
autorità greche nel corso del 2012 potranno dare risultati promettenti già
entro la fine dell’anno: ·
il controllo delle finanze e delle entrate
pubbliche per garantire, a termine, la sostenibilità delle finanze pubbliche; ·
l’erogazione di prestiti all'economia reale grazie
alla ricapitalizzazione delle banche e al sostegno alle PMI, affinché possano
ottenere prestiti a costi ragionevoli; ·
la liberalizzazione dell'attività commerciale per
promuovere la crescita - la Grecia deve risanare urgentemente il suo contesto
imprenditoriale per attirare nuovamente gli investitori nazionali e stranieri e
favorire la creazione di posti di lavoro. 2.1.1. Il controllo delle finanze
pubbliche - un presupposto indispensabile per la crescita e l’occupazione Il programma mira a fare i preparativi
necessari perché l’economia possa diventare più dinamica e più equa nel medio
termine. L’esperienza di altri paesi dimostra che i tentativi di generare
crescita e posti di lavoro sono vanificati in assenza di misure che riportino il
debito pubblico su un percorso sostenibile e ripristinino la competitività. Per
la sostenibilità del debito, la Grecia dovrà compiere ulteriori sforzi nel 2013
e nel 2014 e ridurre il rapporto debito/PIL a circa il 117% del PIL entro il
2020. Riduzioni mirate dal lato della spesa mitigheranno le conseguenze a breve
termine sull’economia reale. Inoltre, la riduzione del disavanzo migliorerà la
liquidità delle imprese greche in quanto il governo assorbirà una quota minore
dei risparmi nazionali ed esteri. In tal modo la Grecia accrescerà la sua
credibilità nei mercati e potrà finanziarsi a costi ragionevoli al termine del
periodo di finanziamento ufficiale, alleggerendo di conseguenza le condizioni
di finanziamento per le imprese. La riforma del sistema fiscale e dell’amministrazione
tributaria, come specificato alla sezione 2.3.2, è parimenti fondamentale ai
fini del controllo delle finanze pubbliche. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 1 del protocollo d’intesa): Le autorità greche dovranno individuare misure atte a colmare il
deficit di bilancio per il 2013 e il 2014. Tali misure dovrebbero concentrarsi
sulla riduzione delle spese. 2.1.2. Erogazione di prestiti
all'economia reale grazie alla ricapitalizzazione delle banche e al sostegno
alle PMI Il sistema bancario greco ha subito ingenti
fughe di capitali, che conseguentemente hanno ridotto l’accesso alla liquidità
e deteriorato il valore dei suoi attivi. Ciò ha comportato una riduzione dell’erogazione
di prestiti all’economia reale. Affrontare questo problema e ripristinare il
flusso di liquidità alle imprese greche è una condizione indispensabile per la
ripresa economica. Il secondo programma di aggiustamento economico fornisce le
risorse finanziarie per ricapitalizzare il sistema bancario greco con il
duplice obiettivo di garantire la stabilità finanziaria e di consentire alle
banche di finanziare l’economia reale. Attualmente le PMI greche devono sostenere condizioni
operative molto impegnative: nel 2011 gli utili di 6 imprese su 10 si sono
deteriorati rispetto al 2010 e 150 000 posti di lavoro sono stati
soppressi. Un bilancio così drammatico impone un’azione rapida e mirata a
sostegno delle PMI – la presente comunicazione descrive più oltre il sostegno apportato
dall’UE al loro funzionamento e sviluppo. Per contrastare tale minaccia, sarà essenziale
mobilitare tutte le risorse disponibili, in particolare attraverso i fondi
strutturali dell’UE[3],
per iniettare liquidità in nuove attività a sostegno dell’occupazione e della
crescita sostenibile. Oltre 4 miliardi di euro di liquidità sono già
disponibili per le PMI dai fondi strutturali UE, sotto forma di strumenti di
ingegneria finanziaria e di sovvenzioni. Inoltre, sempre nell’ambito dei fondi
strutturali UE, è stato istituito un nuovo fondo di garanzia per le PMI con una
dotazione di 500 milioni di euro. Grazie all’effetto moltiplicatore, il fondo potrebbe
permettere alla BEI di prestare alle banche greche un altro miliardo di euro
destinato all’erogazione di prestiti alle PMI greche. Tuttavia, a questo stadio, le PMI greche non
possono ancora avvalersi di tali fondi a causa della debole domanda di
investimenti, dell’elevato rischio associato ai prestiti alle PMI nelle attuali
circostanze e, di conseguenza, delle difficoltà che le PMI incontrano nell’ottenere
il necessario cofinanziamento dalle banche. Le autorità greche devono ancora
recepire nel diritto interno le modifiche della normativa UE che autorizzano il
cofinanziamento del capitale di esercizio delle PMI. Rimuovere tali ostacoli è una priorità
immediata. Esistono inoltre diversi progetti e programmi cofinanziati dai fondi
strutturali dell’UE destinati a promuovere le competenze imprenditoriali, sostenere
l’avviamento d’imprese e favorire l’accesso a programmi di microfinanza. Azioni previste nel 2012: La ricapitalizzazione bancaria dovrebbe essere completata entro
settembre 2012, per garantire l’autonomia operativa delle banche. Nei prossimi 8 mesi il settore bancario e l’amministrazione greca
dovrebbero accelerare l’erogazione dei 4 miliardi di euro già disponibili per
il finanziamento delle PMI. La Grecia dovrebbe recepire nel diritto interno le
modifiche della normativa dell’UE che autorizzano il cofinanziamento del
capitale di esercizio. La BEI dovrebbe erogare alle PMI prestiti coperti dal Fondo di garanzia
per le PMI, stabilendo un obiettivo di 160 milioni di EUR nel 2012, altri 400
milioni di EUR entro fine 2013 e 440 milioni di EUR entro il 2015. Inoltre, nel
corso del 2012, la BEI fornirà altri 440 milioni di EUR alle PMI,
garantiti dalle autorità greche. Un maggiore sostegno finanziario dovrebbe essere finalizzato anche alla
formazione all’imprenditorialità, intesa tra l'altro come mentoring, coaching e
consulenza (privilegiando i prodotti e i servizi innovativi). 2.1.3. Liberare il potenziale delle
imprese per stimolare la crescita Per uscire definitivamente dalla crisi la
Grecia dovrà sviluppare il proprio settore produttivo. Secondo le stime, la
riforma del mercato dei prodotti e dei servizi potrebbe far aumentare del 13,5%
il PIL greco nel lungo termine[4].
Sgravare le imprese da eccessivi oneri burocratici e da pratiche corruttive
permetterebbe di liberare il potenziale di crescita in settori quali il
turismo, i servizi portuali e le industrie alimentari di trasformazione, per
citarne solo alcuni. Ne risulterà un riequilibrio dell’economia verso maggiori
investimenti ed esportazioni, e forse l’inizio di una svolta decisiva verso
attività a più alto valore aggiunto. Nella presente sezione sono evidenziati
otto settori in cui la Grecia dovrà realizzare progressi entro fine 2012.[5] ·
Ripristinare la competitività Nell’ambito dell’opera di modernizzazione del
mercato del lavoro greco, sono necessari provvedimenti intesi a promuovere un
rapido adeguamento del costo unitario del lavoro per combattere la
disoccupazione e ripristinare la competitività dell’economia greca. Come
convenuto nel secondo programma di aggiustamento economico, le misure intese a promuovere
un rapido adeguamento del costo del lavoro per combattere la disoccupazione e
ripristinare la competitività dell’economia greca dovrebbero mirare, a rinforzo
dei provvedimenti già adottati, a ridurre il costo unitario nominale del lavoro
nelle imprese del 15% nel periodo 2012-2014. Tali misure devono tenere conto degli
esiti del dialogo sociale e andare di pari passo con uno sforzo più generale
inteso a rafforzare le istituzioni del mercato del lavoro, agevolare la
contrattazione salariale a tutti i livelli e contrastare il lavoro sommerso. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 4.1 del protocollo d’intesa): Entro fine luglio 2012 si dovrebbe approntare, di concerto con le parti
sociali, un calendario per la riforma del contratto collettivo nazionale in
relazione al sistema di negoziazione salariale. Le autorità greche dovrebbero
parimenti adottare provvedimenti senza implicazioni di bilancio volti a ridurre
i contributi sociali che gravano sul costo del lavoro. ·
Facilitare le esportazioni In Grecia le formalità doganali e le
operazioni di sdoganamento all’esportazione richiedono in media 20 giorni, rispetto
a una media di 10 giorni nel resto dell’Unione europea. Secondo alcune stime,
si tratta di una perdita pari a circa il 10% del valore totale delle
esportazioni[6].
Dovrebbero essere eliminate formalità documentali o procedurali sproporzionate
e spesso inutili. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 4.2 del protocollo d’intesa): Si dovrebbe operare una revisione sistematica delle operazioni di sdoganamento
all’esportazione e delle formalità doganali, eliminando i controlli eccessivi e
allineando i sistemi di controllo alle pratiche vigenti nel resto del mercato unico.
Una volta avviata la semplificazione, sarà possibile massimizzarne i vantaggi sviluppando
procedure di migrazione verso un sistema informatizzato. Dovrebbero essere fatti
sforzi anche per dotare gli esportatori di strumenti che consentano loro di individuare
sbocchi in mercati promettenti. ·
Stimolare nuovi investimenti Gli investimenti in nuove installazioni o in
nuovi progetti subiscono ritardi e costi aggiuntivi derivanti da ostacoli
normativi e amministrativi in cui sono coinvolte numerose autorità. La
pianificazione dell’uso del territorio e le norme relative alla concessione delle
autorizzazioni ambientali sono spesso citate come ostacoli agli investimenti.
Le più colpite sono le imprese che operano nel settore energetico, della
distribuzione, della logistica e dei trasporti. Tali problemi sono aggravati in
caso di controversie a causa dell’effetto sospensivo di molti procedimenti
legali e amministrativi e della mancanza di personale o di competenze nei
servizi centrali dell’amministrazione. Anche il completamento del catasto
faciliterà gli investimenti tutelando gli investitori da contenziosi sulla
proprietà dei terreni. L’accesso a una forza lavoro qualificata costituisce
ugualmente un problema per gli investitori esteri nei settori ad alta intensità
di ricerca e di innovazione, a causa dello scollamento tra il sistema
d’istruzione pubblico e il fabbisogno di competenze di un’economia basata sulla
conoscenza. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 4.2 del protocollo d’intesa): Dovrebbero trovare ora piena attuazione le leggi adottate di recente
per accelerare determinate procedure di rilascio delle licenze per alcune
professioni e attività manifatturiere e le procedure di autorizzazione
ambientale per progetti e attività. Vanno prese ulteriori misure per facilitare la costituzione di una
nuova società – l’obiettivo stabilito dall’UE nello "Small Business
Act" è di 3 giorni ad un costo inferiore a 100 EUR. La Grecia dovrebbe
inoltre completare lo sportello unico, come previsto dalla direttiva “Servizi”. ·
Modernizzare gli appalti pubblici Gli appalti pubblici rappresentano il 12% del PIL
greco. L’aggiudicazione degli appalti pubblici richiede un tempo doppio
rispetto alla media UE (quasi 1 anno). Le procedure sono inefficienti e comportano
un eccessivo impiego di risorse: il settore pubblico investe il doppio in
giorni/persona nell’espletamento delle procedure. Mediamente, ogni procedura
genera due ricorsi. Questa situazione penalizza i fornitori del settore
pubblico e determina un aumento dei costi, impedisce l’acquisto di forniture e
di servizi necessari per lo svolgimento dei servizi pubblici e ostacola il
completamento di lavori finanziati con fondi UE. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 2.6 del protocollo d’intesa): La normativa relativa agli appalti pubblici deve essere radicalmente
riformata entro la fine dell’anno e l'ente unico per gli appalti di recente
creazione dovrebbe diventare pienamente operativo. Nei ministeri con una spesa
pubblica più ingente dovrebbe essere elaborato e attuato un piano di gestione
degli appalti più professionale e trasparente, e le prassi che si saranno
rivelate più efficaci dovrebbe essere successivamente estese ad altri comparti
dell’amministrazione. Inoltre, lo sviluppo degli appalti elettronici, il
raggruppamento degli appalti pubblici attraverso centrali di committenza e un
più ampio ricorso ai contratti quadro per acquisti di forniture o di servizi
standard potrebbero generare risparmi notevoli. ·
Rafforzare la concorrenza e liberare i prezzi I prezzi sono rimasti elevati in molti settori
dell’economia greca durante l’intera fase di recessione economica – aggravando
ulteriormente le difficoltà economiche dei consumatori e delle imprese i cui
redditi si sono ridotti. È necessaria un’azione determinata per eliminare le
numerose barriere normative che ostacolano la concorrenza e l'ingresso di nuovi
operatori nel mercato. Ciò significa anche continuare gli sforzi per modificare
le norme attualmente in vigore che creano rendite di situazione o escludono le
professioni regolamentate dalla concorrenza. Una maggiore concorrenza e
flessibilità dei prezzi è necessaria anche per garantire che la riduzione del
costo del lavoro si traduca in un calo dei prezzi; in tal modo si attenuerà l’impatto
sul reddito disponibile e l’intera società greca potrà beneficiare della riduzione
dei costi di produzione. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 4.2 del protocollo d’intesa): La piena attuazione della legge del 2011 sulle professioni
regolamentate dovrebbe essere perfezionata prima della fine dell’anno ed essere
accompagnata da ulteriori misure di liberalizzazione incluse nel protocollo d’intesa.
È ugualmente necessaria l’effettiva attuazione delle norme UE sul
riconoscimento delle qualifiche professionali. La revisione del quadro
regolamentare di determinati settori economici sarà completata entro l’autunno;
su tale base si potrà procedere ad eliminare le disposizioni legislative che
impediscono la concorrenza e impongono inutili gravami. ·
Un settore energetico competitivo La Grecia è fortemente dipendente dalle
energie fossili (la lignite rappresenta la principale fonte di produzione
energetica). La maggior parte delle isole rimangono isolate e dipendono da gruppi
elettrogeni e da centrali a olio combustibile. L’efficienza complessiva della
produzione di energia elettrica è tra le più basse in Europa. Il settore dell’energia
è dominato da poche imprese statali con bassi livelli di produttività che
continuano a godere di una posizione quasi monopolistica sul mercato. Non è
stata completata la disaggregazione dei gestori delle reti di trasmissione. I
clienti industriali denunciano che i prezzi dell’energia - tra i più elevati in
Europa - compromettono la loro competitività. Le reti elettriche e del gas devono essere
modernizzate. I miglioramenti nello stoccaggio di gas e nelle reti di gasdotti
e oleodotti, oltre ad investimenti in nuovi progetti di gasdotti ai fini della
diversificazione delle fonti di gas, consentiranno alla Grecia di diventare,
grazie alla sua posizione geografica strategica, una porta d’accesso al mercato
europeo del gas. L’interconnessione delle reti elettriche tra le grandi isole e
la terraferma e tra le isole minori è una condizione indispensabile per
l’introduzione su vasta scala di impianti eolici e fotovoltaici. Anche il rafforzamento della rete di
trasmissione continentale è essenziale per integrare gli impianti di energia
rinnovabile nel mercato interno e consentire l’esportazione di grandi quantità di
energia elettrica verso il resto dell’Europa. La Grecia è un territorio di
passaggio naturale per gran parte del gas proveniente dai bacini del Mar Caspio
e del Mediterraneo orientale. Il Programma TEN-E e il nuovo Meccanismo per
collegare l'Europa possono svolgere un ruolo importante nel concentrare e
finanziare le iniziative in questo campo. Assicurare un settore energetico
aperto e funzionale e un accesso non discriminatorio alle sue infrastrutture e
reti è condizione essenziale per contribuire ad attrarre finanziamenti privati
per tali investimenti. Progetti quali Helios potrebbero costituire il punto di
partenza di un mercato europeo autenticamente integrato dell’energia da fonti
rinnovabili, e contemporaneamente contribuirebbero alla ripresa dell'economia
greca. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 4.2 del protocollo d’intesa): La privatizzazione, nel corso dell'anno, delle imprese pubbliche del
gas e dell’elettricità offrirà agli investitori del settore privato la
possibilità di inserirsi in un enorme nuovo mercato e accrescerà il margine di
riduzione dei costi grazie agli incrementi di efficienza nelle ex imprese
pubbliche. La separazione della gestione della rete di trasporto del gas e dell’elettricità
dalle attività di generazione e fornitura aumenterà la trasparenza del settore
e faciliterà la concorrenza grazie all’ingresso sul mercato di nuovi operatori.
L’assistenza tecnica contribuirà alla riforma dei regimi greci di
sostegno alle energie rinnovabili, per migliorare il clima degli investimenti volti
a valorizzare le enormi risorse solari ed eoliche della Grecia. ·
Servizi di trasporto efficienti Il settore greco dei trasporti ha subito
importanti modifiche: l’istituzione di un’autorità di regolamentazione del
settore ferroviario, l’apertura del trasporto di merci su strada e la
liberalizzazione del trasporto occasionale di passeggeri a bordo di pullman. Molto, tuttavia, rimane da
fare. Gli ostacoli amministrativi e una gestione inefficiente impediscono lo
sfruttamento efficace di porti e aeroporti, con un impatto negativo su due dei
più importanti settori dell’economia: l’industria logistica e il settore
turistico. Nel caso degli aeroporti e della gestione del traffico aereo, gli
operatori potrebbero beneficiare, in tempi brevi, di una significativa capacità
aggiuntiva e di una riduzione dei costi, con un conseguente incremento dell’afflusso
dei turisti. Le operazioni ferroviarie potrebbe essere migliorate mediante la
creazione di un quadro regolamentare che consenta agli operatori dell’Unione
nel settore del traffico passeggeri di entrare nel mercato greco nonché semplificando
le procedure per il traffico internazionale di merci. Azioni nel 2012 (cfr. paragrafo 4.2 del protocollo d’intesa): Dovrebbe essere perfezionato il documento strategico sulla politica dei
trasporti (previsto per giugno 2012) che definirà il quadro strategico e di
regolamentazione per l’intero settore dei trasporti. Le funzioni di
regolamentazione e di gestione dell’Autorità ellenica dell’aviazione civile
dovrebbero essere separate e previsti finanziamenti per l’aggiornamento delle
attrezzature di controllo del traffico aereo, l’assunzione di qualificati
controllori del traffico aereo, nonché l’acquisizione di software moderni per
l’attribuzione degli slot. Dovrebbe essere completata l’istituzione di autorità
indipendenti di aggiudicazione per i servizi di trasporto ferroviario di
passeggeri. Le procedure e gli accordi di attraversamento delle frontiere
dovrebbero essere riesaminati per facilitare i flussi di trasporto merci sul
corridoio X e mettere fine alle chiusure delle frontiere. ·
Garantire il successo del programma di
privatizzazioni Il piano di privatizzazioni da 50 miliardi di
euro previsto nel secondo programma di aggiustamento economico dovrebbe offrire
una piattaforma per attrarre investimenti esteri diretti, far entrare nuovi
operatori nel mercato e aumentare la concorrenza, nonché contribuire a ripagare
il debito pubblico. Il piano dovrebbe anche aprire la strada a una gestione più
efficiente delle imprese nevralgiche nell’economia del paese che attualmente
sono di proprietà statale, a condizione che sia attuato con una visione
strategica a lungo termine. È necessario elaborare un quadro regolamentare
più coerente per ferrovie, porti e aeroporti nella prospettiva della loro
privatizzazione. Il quadro dovrebbe chiarire i rispettivi ruoli delle autorità
pubbliche e dei gestori delle infrastrutture, garantire l'accesso non
discriminatorio alle infrastrutture, facilitare lo sviluppo delle
infrastrutture quale componente di un sistema organico dei trasporti e
assicurare l’utilizzo efficace dei fondi strutturali e di coesione e il
conseguimento delle priorità TEN-T. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 2.1 del protocollo d’intesa): Dovrebbe essere creato un solido quadro normativo ed istituzionale per
gli attivi collegati alle infrastrutture, la cui vendita è stata ritardata da
barriere tecniche e incertezze sulle condizioni di sfruttamento. L’inventario
completo dei beni immobili di proprietà dello Stato deve essere completato.
Occorre anche accelerare il catasto fondiario dello Stato È necessario garantire
che siano raggiunti gli obiettivi inerenti alla pianificazione delle entrate in
modo da evitare deficit di finanziamento nella contabilità di bilancio e
rafforzare la credibilità delle privatizzazioni come strumento di sostenibilità
del debito. 2.2. Affrontare le conseguenze sociali
della crisi Oltre ai tre settori d’azione sopra
menzionati, il rapido deterioramento della situazione sociale in Grecia
richiede una risposta urgente. La disoccupazione, in particolare fra i giovani,
è aumentata in modo esponenziale dall’inizio della crisi e i livelli di povertà
sono inaccettabilmente elevati. I programmi di aggiustamento economico sono
stati concepiti per invertire la rotta attraverso la riforma dell’economia in
modo che tutti possano beneficiare dei vantaggi derivanti dalla crescita e
dall’occupazione future. É fondamentale operare un’ulteriore riduzione
del costo del lavoro e migliorare la produttività al fine di ripristinare la
competitività dell’economia greca. Tali interventi indispensabili devono essere
accompagnati da valide misure di giustizia sociale e di aiuto ai più deboli. Il programma tiene conto di tali
considerazioni, ad esempio mediante una revisione dei programmi sociali per
garantire che raggiungano i beneficiari e proteggano i soggetti vulnerabili più
efficacemente; assicurando una riduzione mirata delle pensioni e tutelando le
pensioni più modeste; lottando contro le frodi ai danni delle prestazioni
sociali; riducendo i costi dell’assistenza sanitaria senza comprometterne la
qualità; rafforzando l’equità del sistema fiscale e contrastando l’evasione
fiscale. 2.2.1. Promozione dell’occupazione e della
formazione giovanile La Commissione sta collaborando attivamente
con le autorità greche per trovare il modo di affrontare i livelli estremamente
elevati di disoccupazione giovanile. Ciò significa riconsiderare l’uso dei
fondi strutturali dell’UE per la Grecia e le modalità per aiutare le autorità
greche a ridistribuirli a sostegno dei progetti che avranno un impatto più
incisivo sulla crescita e sull’occupazione nel più breve tempo possibile. È in corso di elaborazione un piano d’azione per
definire chiaramente i gruppi di destinatari e gli obiettivi politici
prioritari. Finanziamenti dell’UE per circa 200-250 milioni di euro dal Fondo
sociale europeo potrebbero essere riorientati nel quadro degli attuali fondi
strutturali dell’UE al fine di sostenere misure atte a dare risultati immediati
per i giovani che non riescono a trovare lavoro. Tali misure possono consistere nel sostenere l’acquisizione
della prima esperienza di lavoro o il collocamento a tempo determinato nel
settore privato o nelle comunità locali, estendere le opportunità di apprendistato
o di tirocinio agli studenti e ai diplomati, facilitare la riqualificazione o il
perfezionamento professionale nell’ambito di una strategia di crescita e di
sviluppo, promuovere l’imprenditorialità, anche nel settore sociale, e incoraggiare
i soggiorni di studio o di formazione all’estero, ad esempio nell’ambito dei programmi
Erasmus e Leonardo. Azioni previste nel 2012: Un piano d’azione per promuovere l’occupazione giovanile, anche grazie
alla formazione e all’imprenditorialità, dovrebbe essere portato a termine e
attuato entro fine 2012. 2.2.2. Politica attiva del mercato
del lavoro I servizi pubblici per l’occupazione devono
essere rafforzati per offrire servizi migliori e più personalizzati ai
disoccupati, il cui numero è in crescita costante. Si rendono necessari
investimenti più efficaci e mirati nelle politiche attive del mercato del
lavoro per sostenere una ricerca fonte di occupazione e una valutazione più
sistematica dell'efficacia delle misure in questo settore. Dovrebbe essere
accordata la priorità ai gruppi più vulnerabili (disoccupati scarsamente
qualificati, giovani che abbandonano gli studi, lavoratori anziani, disoccupati
di lunga durata, migranti e appartenenti alle minoranze, ecc.). Le iniziative
volte a sviluppare le competenze lavorative dovrebbero essere orientate ad
individuare e soddisfare il fabbisogno dei settori che possono diventare i
principali motori della crescita futura. I fondi strutturali dell'UE possono sostenere vari
meccanismi di collocamento di durata determinata, riferiti più specificamente alle
esigenze dei gruppi svantaggiati. In tal modo offrono loro un temporaneo
sostegno economico e la possibilità per i soggetti più colpiti dalla crisi di
sviluppare le proprie competenze professionali e rimanere nel mercato del
lavoro. Inoltre, la Grecia potrebbe mettere a frutto,
con il sostegno del Fondo sociale europeo, il potenziale attualmente inutilizzato
dell'economia sociale, che costituisce una base considerevole per la creazione
di nuovi posti di lavoro e può soddisfare la crescente necessità di servizi
sociali. Azioni previste nel 2012: Un uso più efficace delle risorse messe a disposizione dal Fondo
sociale europeo per istituire un quadro pienamente funzionante a sostegno
dell’economia sociale e delle imprese sociali e per affrontare le variegate
esigenze di integrazione dei gruppi vulnerabili. 2.2.3. Investire nell’istruzione e
nella formazione Per riattivare la crescita e sfruttare appieno
i vantaggi competitivi della Grecia, dovrebbero essere migliorate la
pertinenza, la qualità e l'attrattiva dell'istruzione e della formazione
professionale di base. Dovrebbe essere incoraggiata la cooperazione tra imprese
e istituti di istruzione di modo che al termine del loro ciclo d’istruzione o
di formazione i giovani dispongano delle qualifiche e delle competenze
richieste dall'economia – in termini sia di occupabilità sia di imprenditorialità.
Ciò dovrebbe anche comportare la creazione di passerelle flessibili tra l’istruzione
generale e quella professionale, così come tra l'istruzione e la formazione
professionale di base, da un lato, e la formazione e l'istruzione di livello
superiore, dall’altro. 2.3. Costruire una pubblica amministrazione
moderna La riforma della Grecia deve iniziare con
l'ammodernamento della sua pubblica amministrazione. Attualmente la Grecia
soffre di una insufficiente capacità di attuare le politiche, gestire le
finanze pubbliche, riscuotere le imposte, aprire i mercati alla concorrenza,
rendere più efficaci e innovativi gli appalti pubblici di lavori, pagare i
fornitori o garantire ricorsi giudiziari rapidi ai suoi cittadini. La
complessità e l'opacità presenti a tutti i livelli creano opportunità di corruzione
che pregiudicano la fiducia dei cittadini nel sistema e ne compromettono
l'efficacia. Risolvendo questi problemi si creeranno le condizioni per
ristabilire un contratto sociale tra i cittadini greci e lo Stato, basato su
trasparenza, fiducia e solidarietà. Il ripristino della fiducia nelle
statistiche ufficiali è parte integrante di tale contratto sociale. 2.3.1. Riforma della pubblica
amministrazione Le strutture e i metodi di lavoro
dell'amministrazione pubblica greca necessitano una riforma completa. È
necessario designare in modo inequivocabile i responsabili delle principali
politiche, in modo da garantire che ciascuno sia tenuto a dare conto del
proprio operato, superare l'attuale inerzia e porre termine all'attuale
frammentazione delle responsabilità per diversi aspetti di una medesima
politica tra i vari ministeri e enti. L’attuazione di complessi processi di
riforma richiede una forte capacità di coordinamento interministeriale. Sono
altresì necessarie riforme per migliorare il funzionamento e l'organizzazione di
alcuni ministeri e servizi pubblici greci. Tutti i principi di coerenza ed
efficienza imposti a livello centrale dalla riforma dell’amministrazione devono
trovare applicazione a livello regionale e locale. L'UE sta sostenendo
concretamente il programma di riforma amministrativa in Grecia, ad esempio
tramite il Fondo sociale europeo con una dotazione di 505 milioni di euro. La
riforma della pubblica amministrazione è anche un aspetto centrale del secondo
programma di aggiustamento economico[7]. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 2.6 del protocollo d’intesa): Il Gruppo di alto livello, istituito all'inizio del 2012 per
sorvegliare e controllare l'attuazione delle riforme amministrative, dovrebbe
cominciare a lavorare quanto prima sotto la direzione del primo ministro. È
necessario istituire una struttura stabile di coordinamento interministeriale, così
come strutture orizzontali in ciascun ministero per l'attuazione, sulla base di
regole comuni, delle procedure relative all’audit di bilancio e finanziario, al
controllo interno o alla gestione delle risorse umane. Una tabella di marcia e azioni per la riforma amministrativa a livello
regionale e locale dovrebbero essere decise e attuate urgentemente. Per
ottenere risultati in tempi brevi è determinante accelerare l'attuazione del
programma "Riforma amministrativa" finanziato dal FSE. 2.3.2. Riforma fiscale,
dell'amministrazione fiscale e della gestione delle finanze pubbliche Il sistema fiscale greco deve essere rivisto
urgentemente. La concezione delle imposte dirette e indirette – comprese quelle
sulla proprietà – può essere migliorata in modo da sostenere la stabilità e la
crescita. Il gran numero di deroghe, le norme particolari e i regimi
preferenziali, oltre a ridurre l’entità della base imponibile, hanno reso il
sistema complicato, difficile da gestire e rispettare. Introducendo una maggiore
complessità, tali deroghe ed esenzioni aprono anche estese possibilità di frodi
o abusi e si prestano all'evasione fiscale e alla corruzione, causando allo
Stato ingenti perdite e compromettendo la redditività delle imprese. Un’adeguata
riforma fiscale dovrebbe quindi migliorare la qualità della legislazione e dell'amministrazione
fiscale e aumentare il grado di conformità agli obblighi tributari. L'amministrazione fiscale greca deve essere
oggetto di sforzi instancabili volti a rafforzarne la capacità di riscossione
fiscale presso tutti i settori della società. Efficaci misure dovrebbero essere
adottate per migliorare il quadro della governance e l’indipendenza
dell’amministrazione fiscale. Si deve continuare a migliorare la contabilità di
bilancio nazionale. Le carenze su questi fronti sono state decisive nel
deterioramento della situazione di bilancio greca. Migliorare l’amministrazione
fiscale e ridurre l'evasione fiscale è importante anche per garantire che
l'onere del risanamento sia equamente distribuito. Per contro, l'amministrazione fiscale greca
deve urgentemente rimborsare fino a 700 milioni di euro in crediti IVA versati
da società di esportazione. È estremamente dannoso, per le imprese in
difficoltà, subordinare tali pagamenti a controlli effettuati con
discrezionalità da singoli funzionari tributari. Devono inoltre essere incrementate le capacità
relative alla gestione trasparente dei fondi pubblici e alla lotta contro la
frode e la corruzione. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafi 2.3 e 2.4 del protocollo
d’intesa): La riforma generale del sistema tributario deve essere preparata con
cura nei prossimi mesi al fine di aumentarne l’efficienza e creare un ambiente
favorevole alla crescita. Occorre intensificare gli sforzi in materia di recupero dei crediti
fiscali e di verifiche sulla base del redditometro e adoperarsi al tempo stesso
per semplificare radicalmente il quadro normativo e procedurale in materia
fiscale, sulla base dell’assistenza tecnica offerta. Dovrebbe essere adottata una strategia antifrode, tanto sul fronte
delle entrate che della spesa pubblica. 2.3.3. Riforma del sistema sanitario
e del regime pensionistico Per mantenere l'accesso universale alle
prestazioni sanitarie e migliorarne la qualità a fronte di una disciplina di
bilancio molto più rigorosa, la Grecia deve trovare il modo di contenere i
costi e accrescere l'efficienza complessiva del sistema. Ciò deve essere fatto
per migliorare la qualità globale dei servizi sanitari pubblici, anche
affrontando le disparità di copertura assicurativa e riducendo la
frammentazione che caratterizza la gestione e l'amministrazione del sistema. Contribuirà a tal fine un consumo più
responsabile di servizi e prodotti sanitari, in particolare attraverso la
riduzione delle spese e degli sprechi relativi ad apparati medico-sanitari e
prodotti farmaceutici. Tale obiettivo può essere raggiunto istituendo sistemi
più trasparenti e professionali di prescrizione e di acquisti pubblici nel
settore sanitario (la Grecia ha adottato le prescrizioni per via telematica e
ha recentemente effettuato una prima asta elettronica per i prodotti
farmaceutici). Ai fini della sostenibilità del sistema sanitario sarà
importante trovare un equilibrio tra il fabbisogno a lungo termine di risorse umane,
con particolare attenzione alla formazione e al mantenimento di operatori
sanitari e infermieri nel settore delle cure primarie. Nel 2010 la Grecia ha adottato una delle più
ambiziose riforme pensionistiche nell'UE, che contribuirà alla sostenibilità a
lungo termine del sistema pensionistico greco. Atteso che la speranza di vita alla nascita è
migliorata notevolmente nel corso di questi ultimi dieci anni - nel 2010 ha
raggiunto 78,4 anni per gli uomini e 82,8 anni per le donne (i rispettivi dati
nell’UE-27 per il 2008 sono 76,4 e 82,4 anni) - l’impatto dell’invecchiamento
demografico sui sistemi sanitario e pensionistico dovrebbe rivestire grande
importanza nel processo di riforma. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafi 2.7 e 2.8 del protocollo
d’intesa): La Grecia dovrebbe adoperarsi per adottare una vasta serie di misure:
i) rafforzare la governance del sistema sanitario, riducendo la frammentazione
e i costi amministrativi; ii) ridurre la spesa farmaceutica agendo sulle
tariffe, la prescrizione e il rimborso dei farmaci, e promovendo i farmaci
generici; iii) centralizzare gli appalti pubblici; iv) sviluppare un sistema sanitario
online completo e uniforme affinché si possa migliorarne il monitoraggio, la
trasparenza e l’efficienza; v) presentare uno strumento di pianificazione delle
risorse umane per evidenziare il fabbisogno a lungo termine di personale nel
settore sanitario. Si tratta di misure necessarie per istituire un servizio
sanitario autenticamente nazionale, capace di garantire l'adeguatezza,
l'equità, l'efficienza e la qualità dei servizi e delle spese sanitarie. La riforma del sistema pensionistico dovrebbe essere perfezionata con
la riforma dei regimi pensionistici secondari e complementari e la lotta contro
le frodi nel settore delle pensioni d’invalidità. 2.3.4. Riforma della giustizia Anche l'amministrazione giudiziaria greca deve
essere riformata in quanto estremamente inefficiente in base agli standard
internazionali. I cittadini e le imprese devono poter contare su un sistema
giudiziario capace di fornire soluzioni efficaci e di difendere i loro diritti.
Il sistema è caratterizzato da complesse procedure che comportano ritardi
eccessivi nella soluzione delle vertenze (ben oltre la media OCSE) e da un
notevole arretrato giudiziario, malgrado un numero relativamente elevato di
organi giurisdizionali e di magistrati rispetto alla popolazione greca. I
provvedimenti di riforma del sistema giudiziario previsti nel secondo programma
di aggiustamento economico possono apportare un contributo significativo alla
ripresa economica stimolando il consumo privato, gli investimenti stranieri e
l'imprenditorialità nazionale. Azioni previste nel 2012: (cfr. paragrafo 4.5 del protocollo d’intesa): La Grecia dovrebbe adoperarsi per i) superare l’attuale arretrato
giudiziario dei tribunali (azioni di natura fiscale, civile e commerciale); ii)
incoraggiare i privati e le imprese a fare ricorso a metodi alternativi di
risoluzione delle controversie, quali la mediazione, in modo da ridurre il
carico di lavoro dei magistrati; iii) introdurre nuove applicazioni in materia
di giustizia elettronica; iv) rivedere il codice di procedura civile greco; v) adottare
e attuare una strategia anticorruzione. 2.3.5. Migliorare il coordinamento
interno Il secondo programma di aggiustamento
economico stabilisce un programma completo che dovrà essere attuato dalle
autorità greche. Esso rappresenta parimenti la "massa critica"
necessaria perché il processo di riforma strutturale in Grecia cominci ad autoalimentarsi. Tuttavia, non esiste attualmente un
"centro nevralgico" di coordinamento e monitoraggio del processo di
riforma all’interno del governo greco. Un tale meccanismo sarà necessario per
mantenere la tempistica e gli obiettivi del processo di riforma e facilitare il
controllo trasparente ed efficace dell'intero processo da parte del governo. Il
governo e il parlamento potrebbero avvalersene per monitorare l’andamento di
tale processo e correggere eventuali scostamenti. Infine, il meccanismo
faciliterà la creazione di una capacità autonoma di definire ed attuare riforme
strutturali. L’assistenza tecnica è altresì volta a migliorare
la qualità delle statistiche ufficiali; a tal fine è stato varato il piano
generale d’azione congiunto in materia statistica della Grecia (JOSGAP). Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 5 del protocollo d’intesa): Un meccanismo di sorveglianza e di coordinamento delle riforme
strutturali dovrebbe essere creato e reso pienamente operativo entro la metà
del 2012. 3. Cosa può fare l'Unione
europea 3.1.1. Mobilitare i fondi dell'Unione
europea Le risorse disponibili attraverso i fondi UE
possono fornire una significativa spinta propulsiva all’economia[8]. Nel periodo 2007‑2013 sono
stati assegnati oltre 20 miliardi di euro dai fondi strutturali e di coesione e
altri 21 miliardi di euro nell’ambito della politica agricola comune. Tuttavia,
meno della metà della dotazione dei fondi strutturali e di coesione è stata
utilizzata e c’è margine di miglioramento nell’assorbimento dei fondi di
sviluppo rurale. Si tratta di considerevoli risorse che non vengono utilizzate
per rilanciare la domanda e gli investimenti e per creare occupazione nel breve
termine, ponendo le basi per una crescita sostenibile in futuro. Di concerto con le autorità greche la
Commissione ha individuato una serie di progetti prioritari che possono dare
impulso immediato alla crescita e all'occupazione. La Commissione ha inoltre
proposto uno strumento di condivisione dei rischi per promuovere gli
investimenti privati nei grandi progetti di infrastrutture. Questo strumento rappresenterà
un decisivo catalizzatore per progetti fondamentali quali le concessioni
autostradali e i grandi investimenti nella gestione dei rifiuti. Azioni previste nel 2012 (cfr. paragrafo 4.3 del protocollo d’intesa): La Grecia dovrebbe continuare ad operare per realizzare gli obiettivi
stabiliti in materia di assorbimento dei fondi strutturali e di coesione, di
presentazione delle domande di contributo relative a grandi progetti e di riduzione
graduale degli aiuti di Stato de minimis non mirati. L'impegno di
semplificazione nella gestione dei fondi dell'UE dovrà essere perseguito
sopprimendo inutili oneri amministrativi, garantendo al tempo stesso la
stabilità del quadro attuativo. I preparativi tecnici per lo strumento di condivisione dei rischi
dovrebbero procedere rapidamente in modo che lo strumento possa essere attivato
quanto prima, una volta raggiunto un consenso politico tra il Parlamento
europeo e il Consiglio. La Grecia dovrebbe perfezionare l'accordo relativo alla necessaria
ristrutturazione delle concessioni autostradali per garantirne la redditività. Il numero di progetti aggiudicati - in particolare i 181 progetti
prioritari - dovrebbe aumentare in modo sostanziale e rapido al fine di
garantirne il completamento entro la fine del 2015. 3.1.2. Assistenza tecnica/la Task
Force per la Grecia La Commissione europea, attraverso la Task
Force istituita appositamente per la Grecia che opera alle dirette dipendenze
del presidente Barroso, continuerà a sostenere la Grecia definendo e
mobilitando l'assistenza tecnica necessaria per attuare le difficili riforme. La Task Force sta già lavorando in stretto
contatto con le autorità greche per individuare i bisogni e mobilitare le
competenze da altri Stati membri e da organizzazioni internazionali nei settori
dell'assorbimento dei fondi strutturali, dell'amministrazione fiscale / della
gestione delle finanze pubbliche, comprese la lotta contro la frode, il
contrabbando e la corruzione, la riforma della pubblica amministrazione, il
contesto imprenditoriale, la riforma giudiziaria e la riforma sanitaria. Molti
Stati membri stanno facendo la loro parte mettendo a disposizione eminenti
specialisti che forniranno consulenza alle autorità greche. La Commissione presenterà relazioni periodiche
sull'attuazione del secondo programma di aggiustamento economico e sui lavori
della Task Force specifica per la Grecia. 4. Conclusioni La trasformazione economica della Grecia non
avverrà in un giorno, ma notevoli iniziative possono essere previste già nel
2012. La profonda riforma strutturale e la correzione degli squilibri
accumulatisi nel corso di molti anni richiederanno tempo, ma le misure previste
nella presente comunicazione dovrebbero creare le condizioni della ripresa e
rendere la Grecia un paese più dinamico, moderno, innovativo, sostenibile ed
equo. Un grosso impegno sarà necessario su molti
fronti. La Grecia deve rimodulare ampi settori della sua pubblica
amministrazione e diventare un polo di attrazione per gli investimenti e per le
imprese. Deve operare un profondo riequilibrio della sua economia - verso
attività produttive più competitive e prodotti e servizi innovativi ad alto valore
aggiunto. Il mercato del lavoro greco deve essere riformato per mobilitare e
potenziare il capitale umano, fornire maggiori e migliori opportunità di
occupazione e ripristinare la competitività. Anche mantenere le condizioni di
un dialogo sociale reale e costruttivo dovrebbe contribuire alla riuscita del
processo riformatore. La Grecia ha già compiuto importanti progressi
verso una riduzione sensibile dei suoi squilibri di bilancio, il contenimento
delle spese e l’incremento del gettito fiscale. Il secondo programma di
aggiustamento economico offre il quadro appropriato per continuare tale
trasformazione. Consentirà alla Grecia di voltare pagina, rispetto ad anni di
politiche non sostenibili e di competitività in declino, con l'adozione di misure
determinanti per riportare il disavanzo e il debito pubblico sulla via della
sostenibilità e liberare il potenziale dell’economia greca. La piena attuazione
del programma, anche attraverso la mobilitazione degli esistenti strumenti di
sostegno dell'Unione, creerà le basi per la crescita, l'occupazione e la
coesione sociale future, ripristinerà la fiducia nella Grecia a livello
nazionale e all'estero e preparerà il terreno per una società più giusta per
coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi. La riuscita di questo
processo dipende in ultima analisi dalla Grecia stessa. La solidarietà del resto
dell'UE e delle istituzioni europee è stata manifestata, nel corso dell'intera
crisi, in termini molto concreti attraverso un ingente sostegno finanziario e le
competenze messe a disposizione a sostegno di tale trasformazione. La presente
comunicazione evidenzia le principali azioni da intraprendere, nelle settimane
e nei mesi prossimi, per dimostrare che è possibile capovolgere una situazione
negativa e avviare un reale cambiamento a beneficio di tutti i cittadini greci.
ALLEGATO Nel
presente allegato la Commissione illustra in maniera più dettagliata il
sostegno disponibile a livello dell'Unione europea: –
La sezione 1 illustra l'impatto della crisi sulla
Grecia. –
La sezione 2 fornisce i dettagli del sostegno
finanziario proveniente dal bilancio dell'UE e spiega in che modo le regole
generali sono state adattate alla specifica situazione della Grecia. –
La sezione 3 spiega come le principali politiche
dell'UE possono contribuire a sostenere la crescita e l'occupazione in Grecia e
delinea gli interventi che la Grecia deve operare per sfruttarne al meglio le
potenzialità. I risultati in tutti questi settori saranno rafforzati man mano
che le riforme strutturali del secondo programma di aggiustamento economico
saranno attuate e cominceranno a trasformare l'economia. 1. Impatto della crisi in
Grecia Guardando al passato risulta ora evidente che
la forte crescita del PIL (una media del 4% annuo) registrata dalla Grecia nel
decennio precedente alla crisi non era sostenibile. Un tale risultato era
dovuto ad aumenti dei salari reali non corrispondenti alla produttività, a una
crescita eccessiva del credito, a bassi tassi di interesse reale e a una
politica di bilancio poco rigorosa. La performance nel breve termine nascondeva
molte gravi carenze dell’economia greca, in particolare una scarsa
competitività e produttività, un contesto imprenditoriale sfavorevole, pochi
investimenti privati e pubblici, un sistema fiscale complesso e superato e un
sistema giudiziario inefficiente. Nel corso di tale periodo si sono creati pericolosi
squilibri. L’espansione della domanda, coniugata con una scarsa competitività
esterna, ha rapidamente aggravato gli squilibri esterni. Dal 2000 al 2009 la competitività
è scesa del 10-20%. Il disavanzo delle partite correnti è salito al 14% del PIL
nel 2008. Gli squilibri di bilancio sono cresciuti attestandosi su livelli costantemente
elevati, giacché l’eccessiva spesa non è stata compensata da maggiori entrate. Dall'adozione
dell'euro il disavanzo pubblico è stato sempre superiore al 3% del PIL e nel
2009 è salito a quasi il 16% del PIL. Tali squilibri hanno lasciato il paese molto
esposto alla recessione economica mondiale, che ha condotto ad un aumento assai
significativo del debito pubblico, compromettendo la capacità di finanziamento
dell'economia greca. Il rapporto debito pubblico/PIL è salito al 129% nel 2009,
rispetto a circa il 100% nel 2000. Lo spread sui titoli ha raggiunto livelli
record in quanto il mercato ha perso fiducia nella capacità dell’economia e del
governo greco di ripianare i propri debiti, innescando in tal modo la crisi del
debito sovrano. Il fatto che le previsioni di bilancio del
governo e le statistiche ufficiali della Grecia non abbiano rivelato la reale
portata del problema ha aggravato la situazione e ritardato le misure
correttive. Nel 2009, quando il governo insediatosi nel mese di ottobre ha ufficialmente
riconosciuto le dimensioni del problema, la stima del disavanzo pubblico è
stata rivista al rialzo di 6 punti percentuali del PIL. Dovendo far fronte alle conseguenze di un
rapido aggiustamento economico, la Grecia attraversa ora una profonda
recessione. Il PIL è diminuito di oltre l’11% dall’inizio della crisi e si
prevede che la contrazione dell’attività economica continuerà nel 2012. La
crescita insostenibile registrata prima della crisi ha reso in parte inevitabile
tale fenomeno. Tuttavia, la domanda esterna è stata più debole del previsto e la
crisi economica è stata deteriorata dall’insufficiente attuazione delle riforme
strutturali e dall’instabilità politica e sociale, associata a una carenza di
liquidità dovuta alla fuga di capitali. Il possibile ripristino di una crescita
positiva, entro il 2014, dipende in modo determinante dalle misure adottate
nelle settimane e nei mesi prossimi. Le conseguenze sociali indotte da questa crisi
sono state pesanti. La disoccupazione è aumentata drasticamente nel corso degli
ultimi due anni, ed ammonta attualmente al 17,7% (media annuale per il 2011).
Le recenti previsioni indicano che la disoccupazione potrebbe toccare il 20%
nel 2012 e 2013, prima che la tendenza si inverta. La disoccupazione di lunga
durata è salita al 9,1% della forza lavoro ed è improbabile che abbia raggiunto
il picco massimo. La Grecia ha registrato uno dei più forti aumenti del numero
di nuclei familiari senza occupati in Europa. I giovani sono stati colpiti più
duramente. Nel novembre 2011 la disoccupazione giovanile era pari al 48%, un
tasso raddoppiato rispetto a due anni prima. Nel terzo trimestre del 2011,
circa il 45% dei disoccupati di età compresa tra 15 e 24 anni erano disoccupati
di lunga durata, contro il 30% di due anni prima. La Grecia era già afflitta da uno dei tassi di
povertà più alti dell’UE anche precedentemente alla crisi e la profonda
recessione economica ha aggravato i fenomeni della povertà e dell’esclusione
sociale e abitativa e ha intaccato il reddito disponibile. Quello dei
senzatetto è un fenomeno in aumento tra le famiglie con bambini e i giovani,
nonché tra i migranti irregolari, il cui numero crescente ha ulteriormente
accentuato le tensioni. 2. L’aiuto dell’UE alla Grecia 2.1. Il primo e il secondo
programma di aggiustamento economico – i programmi di riforma economica L’Unione europea e la comunità internazionale
sono intervenute rapidamente per aiutare la Grecia nel 2010 quando le
dimensioni reali della crisi sono diventate evidenti. Il sostegno è giunto
sotto forma di due ambiziosi programmi di aggiustamento economico, che hanno fornito
ingenti aiuti finanziari a condizione che la Grecia intraprendesse un’azione
globale e duratura per stabilizzare le finanze pubbliche, ripristinare la
stabilità finanziaria e attuare riforme strutturali orientate alla crescita. Il primo programma di risanamento economico
è stato avviato nel maggio 2010 e prevede impegni per prestiti pari a 110
miliardi di euro, di cui 73 miliardi di euro già erogati. Il secondo programma
di aggiustamento economico è stato approvato nel marzo 2012 con un pacchetto di
prestiti di 130 miliardi di euro in aggiunta agli importi non erogati dal precedente
programma. Il primo programma di aggiustamento economico
ha già prodotto un considerevole risanamento di bilancio. Le misure attuate dall’inizio
della crisi ammontano in totale a oltre il 20% del PIL, uno dei maggiori
adeguamenti di bilancio mai registrati in un paese dell’UE. A tal fine sono
necessarie misure rigorose che riducano i salari e le pensioni del settore
pubblico, aumentino le imposte e le riforme del mercato del lavoro, compresa l’introduzione
di salari inferiori al minimo per i giovani e i disoccupati di lunga durata. I progressi verso gli obiettivi ambiziosi del
primo programma di aggiustamento economico sono molto variabili, benché siano
stati profusi notevoli sforzi. Il disavanzo pubblico è stato ridotto da quasi
il 16% del PIL nel 2009 al 9,25% del PIL nel 2011, mentre il disavanzo delle
partite correnti è sceso del 4% tra il 2009 e il 2011 fino ad attestarsi poco
sopra il 10% del PIL. In tale contesto, gli aiuti di Stato al
settore bancario in Grecia - congiuntamente con gli interventi della Banca
centrale europea e della banca centrale nazionale, hanno contribuito a
stabilizzare l’economia greca, a garantire che il sistema continuasse a
funzionare e a evitare il crollo finanziario che minacciava l’intera economia,
compresi i titolari di depositi bancari. Nel febbraio 2012 è stato raggiunto un accordo
su un nuovo e ambizioso secondo programma di aggiustamento economico per
la Grecia. Nel periodo 2013-2014, sarà necessario un ulteriore aggiustamento di
bilancio di circa il 5,5% del PIL per riportare il debito pubblico su un
percorso più sostenibile. L’aggiustamento di bilancio riguarderà principalmente
la riduzione delle spese di bilancio per limitare l’impatto negativo sulla
potenziale crescita dell’economia greca. La semplificazione e un orientamento
più mirato delle prestazioni sociali produrranno risparmi, garantendo allo
stesso tempo la protezione sociale di base dei gruppi più vulnerabili. Il secondo programma di aggiustamento
economico dà maggior risalto alle riforme strutturali che rafforzano la
crescita. Una riforma fiscale favorevole alla crescita – che sarà definita nei
prossimi mesi – renderà più semplice e più efficiente il sistema fiscale, riducendo
i costi incorsi da imprese e cittadini per conformarvisi ed eliminando le
esenzioni e i regimi preferenziali. La riforma riguarda tutti i settori delle
imposte dirette e indirette (reddito delle persone fisiche, reddito delle
persone giuridiche, IVA e imposte patrimoniali, e i contributi sociali a carico
dei datori di lavoro). Ampliando le basi imponibili, la riforma dovrebbe
consentire una riduzione delle elevate aliquote marginali che gravano sul
lavoro. Questo è uno dei settori chiave in cui la Commissione, in
collaborazione con l’FMI e alcuni Stati membri, sta fornendo assistenza tecnica
per aiutare le autorità greche a rivedere un sistema fiscale obsoleto e a sostituirlo
con uno moderno e di elevata efficienza. I programma di aggiustamento sarà accettato
più facilmente dalla popolazione quando la lotta all’evasione fiscale e un più
equo sistema fiscale cominceranno a produrre risultati. L’equità sociale è
sempre stata un elemento preminente nella concezione dei programmi, che si
riflette nelle riforme delle pensioni, in altri programmi sociali, nel mercato
del lavoro, nell’assistenza sanitaria e nella lotta contro l’evasione fiscale,
settori in cui sono stati compiuti sforzi notevoli per proteggere le categorie
sociali più vulnerabili. Obiettivo del programma è garantire la
sostenibilità del debito e costruire una nuova economia greca. Lo scopo è
aiutare la Grecia a recuperare competitività nei prossimi anni e rispondere
rapidamente ai livelli inaccettabilmente elevati di disoccupazione, attraverso
la riduzione del costo del lavoro dall’insostenibile livello attuale e la
creazione di un mercato del lavoro più moderno e flessibile. I mercati dei
prodotti e dei servizi saranno rivisti in modo da aumentare la concorrenza e la
flessibilità dei prezzi e da assicurare che la riduzione dei costi si traduca
in una maggiore crescita economica, a vantaggio di tutti. Il programma è
inoltre inteso a trasformare il contesto in cui operano le imprese migliorando
le condizioni quadro per l’imprenditorialità e i progetti innovativi, il che
costituisce una condizione essenziale per il futuro dinamismo dell’economia
greca. 2.2. Sostegno a carico del
bilancio UE Nel corso del periodo dal 2007 al 2013, la
Grecia ha ricevuto e continuerà a ricevere un ampio sostegno finanziario
proveniente dal bilancio dell’UE. I fondi dell’UE contribuiscono a sostenere il
rinnovamento economico in molti settori dell’economia e a favorire il
reinserimento nel mondo del lavoro dei cittadini. In totale 20 miliardi di euro
sono disponibili nell’ambito dei fondi strutturali dell’UE: ciò costituisce un’importante
risorsa per gli investimenti finalizzati alla crescita e all’occupazione in
Grecia. Tabella: I finanziamenti dell’UE a sostegno
dell’economia e della società greca Fonte di finanziamento dal bilancio UE || Importi disponibili e versati Fondi strutturali e di coesione || 20,2 miliardi di EUR assegnati; 8,4 miliardi di EUR già versati Agricoltura: Pagamenti diretti e interventi di mercato Sviluppo rurale || Circa 2,4 miliardi di EUR all’anno; 17 miliardi di EUR nel periodo 3,9 miliardi di EUR assegnati; 1,7 miliardi di EUR già versati Fondo europeo per la pesca || 210 milioni di EUR assegnati; 70 milioni di EUR già versati Programma quadro di ricerca || Fino a 1 miliardo di EUR può essere concesso a organizzazioni greche a seguito di inviti a presentare proposte nel periodo Programma quadro per la competitività e l'innovazione || 14 milioni di EUR versati ad oggi a beneficiari greci Apprendimento permanente e Gioventù in azione || 188 milioni di EUR assegnati; ≈108 milioni di EUR già versati Solidarietà e gestione dei flussi migratori (SOLID) || 228 milioni di EUR assegnati; ≈70 milioni di EUR già versati Strumento europeo di microfinanziamento per l'occupazione e l'integrazione sociale (strumento di microfinanziamento Progress) || 8,75 milioni di EUR assegnati per un prestito privilegiato e 0,8 milioni di EUR per una garanzia ad un intermediario greco di microcredito Azioni ad oggi I finanziamenti dell’UE a sostegno di progetti
a favore della crescita in Grecia non mancano, ma i fondi strutturali non hanno
dato ancora tutti i loro frutti. Ciò è dovuto a vari ostacoli amministrativi
che impediscono al sostegno finanziario di andare a beneficio dei settori dell’economia
reale che maggiormente ne hanno bisogno. Per ovviare a ciò, la Commissione ha proposto
una serie di misure concrete volte a semplificare e razionalizzare la gestione
dei fondi strutturali e accelerarne l'assorbimento in modo da incentivare gli
investimenti. Molte di queste misure sono già state messe in pratica nel paese
e stanno dando risultati. Riquadro:
Interventi della Commissione per garantire il buon uso dei finanziamenti
strutturali dell’UE in Grecia La Commissione
ha formulato una serie di proposte volte a semplificare l’attuazione della
politica di coesione e a renderla più flessibile. Questi cambiamenti hanno
rimosso gli ostacoli amministrativi agli investimenti e reso più facile
riprogrammare fondi per sostenere le priorità assolute di crescita. Proposta
nel 2008, entrata in vigore nel 2009. La Commissione
ha inoltre proposto di aumentare il prefinanziamento aumentando i pagamenti
anticipati per i programmi sostenuti dai fondi strutturali UE. In tal modo
i progetti prioritari sono stati finanziati molto più rapidamente – in totale gli
anticipi di pagamento per la Grecia ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. Attuata
nel 2009. La soglia oltre
la quale i progetti devono ricevere l’approvazione preventiva della Commissione
è stata innalzata da 25 a 50 milioni di euro, rendendo più facile avviare dei
progetti continuando a garantire che i fondi siano spesi correttamente. Attuata
nel giugno 2010. Dopo un primo
aumento all’85%, la Commissione ha proposto di aumentare il tasso di
cofinanziamento UE dei fondi strutturali in Grecia di un ulteriore 10%. Questo
cambiamento implica che progetti chiave ricevono maggiore sostegno dal bilancio
dell’Unione europea e non saranno ritardati a causa del risanamento di bilancio
in corso in Grecia. L’impatto combinato dell’incremento delle attività di
cofinanziamento e dei complementi di aiuto è molto rilevante: circa 958 milioni
di euro per tutti i fondi strutturali. Proposta nell’agosto 2011,
entrata in vigore nel dicembre 2011. La Commissione
ha modificato le norme UE per consentire il cofinanziamento del capitale di
esercizio per le imprese, fornendo così un importante impulso alle PMI. Attuata
nel novembre 2011. La normativa deve essere ora pienamente applicata
dall’amministrazione greca. La Commissione
opera in stretta collaborazione con la Banca europea per gli investimenti
per sbloccare un certo numero di strumenti finanziari sostenuti dai fondi
strutturali volti a fornire il credito tanto necessario alle PMI greche, tra
cui JEREMIE, il Fondo ETEAN per l’imprenditorialità e lo strumento europeo
Progress di microfinanza. Un recente fondo
di garanzia per le PMI è stato creato con il sostegno della Commissione con
una dotazione di 500 milioni di euro nell’ambito dei fondi strutturali; una
volta operativo, il fondo fornirà alle banche fino a 1 miliardo di euro in liquidità
aggiuntiva per i prestiti alle PMI. Rendere operativo tale fondo di garanzia e
collaborare con la BEI affinché la liquidità raggiunga l’economia reale è una
massima priorità. Proposto nel 2011, firmato nel marzo 2012. La Commissione ha proposto di creare uno strumento
di condivisione dei rischi per sostenere progetti infrastrutturali su vasta
scala nel settore dei trasporti, dell’energia e della tutela ambientale.
Prestiti garantiti dallo strumento di condivisione dei rischi consentiranno di
portare a termine progetti di investimento già esistenti e faciliteranno
l’avvio di nuovi progetti. I progetti fondamentali quali le principali
concessioni autostradali – che coprono 1400 km di rete transeuropea – e i
progetti di gestione dei rifiuti possono essere sostenuti in questo modo. Proposta
nell’ottobre 2011; accordo politico previsto per maggio 2012. Prossime tappe In collaborazione con le autorità greche, la
Commissione ha approntato un elenco di 181 progetti prioritari
cofinanziati che rappresentavano un valore d’investimento elevato in
settori importanti. L’apporto dei fondi strutturali dell’UE a questi progetti
ammonta a circa 11,5 miliardi di euro. L’obiettivo è di produrre risultati visibili
e promuovere l’economia, la competitività e l’occupazione. Un gruppo d’azione speciale (Action Team) sta
collaborando con il governo greco per individuare le possibilità di riassegnare
i fondi a sostegno di progetti prioritari, per esempio per combattere la
disoccupazione giovanile e sostenere le PMI. Diverse centinaia di importanti progetti
del periodo di programmazione 2000-2006 rimangono incompiuti, con il
rischio che i fondi assegnati a questi progetti debbano essere restituiti al
bilancio UE. Le autorità greche devono intraprendere un’azione urgente per garantire
che tali progetti siano portati a termine entro i termini convenuti. È anche urgente rendere pienamente operativo
il Fondo di garanzia per le PMI, per assicurare che il flusso di
liquidità alimenti l’economia reale. Ulteriori misure devono essere adottate per sbloccare
fondi già erogati a favore del sistema bancario ma non ancora utilizzati ai
fini della concessione di prestiti alle PMI. Il completamento della
ricapitalizzazione bancaria in corso contribuirà allo scopo. I preparativi per l’utilizzo dello strumento
di condivisione dei rischi dovrebbero cominciare appena possibile, dopo l’accordo
formale previsto in maggio. Le risorse dovranno provenire dalle attuali
dotazioni dei fondi strutturali, garantendone un considerevole effetto leva. Lo
strumento sarà gestito dalla BEI e la Commissione si è impegnata a definirne le
modalità operative non appena possibile sotto forma di un accordo di
cooperazione con la BEI. Inoltre, la Grecia ha anche accesso al meccanismo
europeo Progress di microfinanza. Un accordo è stato recentemente
raggiunto per offrire un intermediario del microcredito greco, Pancretan
Cooperative Bank Ltd (PCB), una garanzia nell’ambito di tale meccanismo,
che gli consente di prestare fino a 6 milioni di euro di microcrediti a
microimprenditori greci (soprattutto start-up e nuovi mutuatari). Un ulteriore
prestito agevolato fino a 8,75 milioni di euro dovrebbe consentire a PCB
di soddisfare la domanda di numerose microimprese che incontrano difficoltà nell’accesso
ai finanziamenti a causa della crisi del credito e ai criteri più rigorosi di
ammissibilità richiesti dal settore bancario greco. Con un incremento di 1,5
volte, il credito agevolato dovrebbe generare fino a 13 milioni di euro di microcrediti
per le microimprese. Sono state adottate misure volte a semplificare
le procedure dell’amministrazione greca e ad accelerare la selezione e
l'attuazione dei progetti. Ad esempio, le procedure di rilascio di permessi e
licenze ambientali e di licenze archeologiche sono state semplificate e accorciate
conformemente al protocollo d’intesa. Tuttavia, si può fare molto di più per accelerare
l’assorbimento dei fondi strutturali e massimizzarne l’impatto attraverso
la rimozione degli ostacoli amministrativi e la semplificazione della gestione,
pur perseguendo un maggiore coordinamento e la sinergia tra tutti i relativi
interventi cofinanziati dall’UE. L’adozione della legislazione necessaria per
abbreviare e semplificare le procedure relative all’aggiudicazione degli
appalti e all’espropriazione di terreni consentirà di accelerare l’attuazione
di progetti cofinanziati dall’UE. È già stata approvata una serie di ulteriori
semplificazioni procedurali, che consentono tra l’altro di accelerare l’attuazione
dei nuovi progetti e semplificare le procedure di pagamento. Le procedure
rivedute saranno introdotte a partire dal mese di aprile. 2.3. Altri tipi di aiuto per la
Grecia dal bilancio dell’UE Il sostegno per la crescita e l’occupazione in
Grecia proveniente dal bilancio dell’UE non si limita ai fondi strutturali. Molti
altri programmi dell’UE contribuiscono al processo di ammodernamento dell’economia
greca, creando opportunità di lavoro e migliorando la competitività. Agricoltura, sviluppo rurale e pesca. La Grecia riceve circa 2,4 miliardi di euro
l’anno in pagamenti diretti agli agricoltori, più circa 70 milioni di
euro di misure a sostegno del mercato. Inoltre, 3,9 miliardi di euro sono disponibili
per sostenere lo sviluppo nelle zone rurali. Per quanto riguarda i fondi
strutturali, il tasso di cofinanziamento per il FEASR è stato aumentato del 10%
sulla base di una proposta della Commissione. Ciò consentirà un risparmio per
il bilancio nazionale di circa 567 milioni di euro. Entro dicembre 2011, 1,7 miliardi di euro in
finanziamenti per lo sviluppo rurale erano già stati versati a favore di oltre
8 000 giovani che intendevano stabilirsi come agricoltori in zone rurali
della Grecia. Questi fondi sono stati utilizzati per sostenere la crescita economica
nelle zone rurali attraverso investimenti diretti nel settore agricolo e nel
settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. I fondi
sostengono inoltre la necessaria diversificazione dell’economia rurale, per
esempio promuovendo il turismo, le piccole imprese e la tutela dell’ambiente. Il Fondo europeo per la pesca
contribuisce alla creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nel settore
dell’acquacoltura e della trasformazione. Sostiene l’attuazione di strategie di
sviluppo locale nelle isole e nelle zone costiere della Grecia continentale,
soprattutto in zone isolate in cui la disoccupazione è elevata. I fondi UE
contribuiscono a mantenere e creare posti di lavoro, sostenendo la
diversificazione delle attività economiche e promuovendo la qualità
dell’ambiente costiero, ad esempio attraverso il sostegno per il turismo
sostenibile e la tutela del patrimonio naturale, architettonico e culturale. Ricerca, innovazione e imprenditorialità Il sostegno dell’UE alla Grecia nel settore della
ricerca e dello sviluppo tecnologico assume la forma di contributi per le
spese sostenute da organizzazioni greche che partecipano al Settimo programma
quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Un totale di 622 milioni di
euro è stato assegnato a organizzazioni greche nel periodo dal 2007 al 2011, e
varie centinaia di milioni di euro supplementari possono essere concessi nei
prossimi inviti a presentare proposte entro il 2013. Le organizzazioni greche si sono rivelate
particolarmente efficienti nel settore delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione, che rappresenta circa 211 milioni di euro dei fondi
assegnati alla Grecia. Questi finanziamenti andranno a sostenere progetti di
ricerca innovativi che aiuteranno l’economia greca a diventare più competitiva
nei settori tecnologicamente avanzati. I ricercatori greci hanno anche ricevuto
circa 50 milioni di euro nell’ambito del programma "Marie Curie", che
hanno consentito loro di collaborare con controparti di altre zone dell’Unione
e hanno attirato ricercatori di alto livello in Grecia. Dal 2007 al 2011 la Grecia ha beneficiato di
oltre 14 milioni di euro in sovvenzioni dal programma per l’innovazione e
l’imprenditorialità. Questi fondi sono stati utilizzati per creare centri
per la rete Enterprise Europe in Grecia, che offrono servizi gratuiti alle
imprese greche e sostengono una serie di progetti volti a liberare il
potenziale di crescita delle eco-innovazioni. Il Programma Energia Intelligente per
l'Europa - II ha fornito ai beneficiari greci una dotazione di 10 milioni
di euro di finanziamenti per progetti intesi ad eliminare gli ostacoli
all’adozione da parte del mercato delle energie rinnovabili e dell’efficienza
energetica. Inoltre, i promotori dei progetti greci hanno accesso a prodotti
finanziari offerti dal Fondo per l’efficienza energetica europea, volti
al sostegno di progetti di investimento nell'efficienza energetica e nelle
energie rinnovabili nelle città e nelle regioni. Istruzione La riforma del sistema d’istruzione greco e la
lotta contro la disoccupazione giovanile sono state rafforzate dal sostegno su
ampia scala fornito dal Fondo sociale europeo nonché da un’ampia
assistenza alle organizzazioni e ai cittadini greci tramite il Programma
europeo per l’apprendimento permanente. Le organizzazioni greche
riceveranno circa 165 milioni di euro per il periodo e sono già state erogate
sovvenzioni per oltre 94 milioni di euro per aiutare studenti, insegnanti e
formatori a studiare e a sviluppare competenze in altri paesi. Per il solo
biennio 2009-2010, quasi 8 000 studenti e insegnanti hanno partecipato al
programma. Il programma ha inoltre favorito la cooperazione tra gli istituti
greci di istruzione e formazione e quelli di altri Stati membri, il che aiuterà
la Grecia a sviluppare il proprio sistema di istruzione. Diverse migliaia di
giovani hanno partecipato a progetti finanziati dal programma Gioventù in
azione, contribuendo a migliorare la loro capacità di inserimento
professionale e la mobilità. Circa 23 milioni di euro saranno disponibili per
la Grecia attraverso questo programma per il periodo, di cui 13,6 milioni di
euro già pagati. Affari interni La Commissione ha
fornito un considerevole sostegno finanziario per i sistemi di gestione dell’asilo,
della migrazione e delle frontiere e per affrontare le conseguenze
umanitarie della pressione generata dall’elevato numero di immigrati irregolari
e di richiedenti asilo. La Grecia ha adottato due progetti in questo settore:
un piano d’azione sulla gestione di migrazione e asilo, che individua misure
concrete per ovviare alle carenze in materia di asilo e rimpatrio, e un
"piano d’azione Schengen per la Grecia", che propone azioni concrete
per colmare le lacune della gestione dei confini. Progressi, anche se non
omogenei, sono stati registrati in tutti i settori interessati. Occorre ora
compiere ulteriori passi avanti, facendo tesoro dei risultati raggiunti. È
nell’interesse di tutti i paesi UE adottare solide ed efficienti politiche
migratorie e d’asilo in Grecia. La Grecia è uno dei principali beneficiari del
programma per la solidarietà e la gestione di flussi migratori (SOLID). In
totale sono stati stanziati 228 milioni di euro per il periodo 2010-2012 per
aiutare la Grecia a svolgere efficaci controlli alle frontiere esterne, a rimpatriare
gli immigrati irregolari e ad elaborare una politica d’asilo credibile. Sono in
esame misure tese a migliorare l’assorbimento delle risorse disponibili, tra
l’altro attraverso un innalzamento del tasso di cofinanziamento. 2.4. Assistenza tecnica - la Task
Force per la Grecia Oltre al sostegno finanziario proveniente dal
bilancio dell’UE, l’UE fornisce anche alle autorità greche una sostanziale
assistenza tecnica. Nel luglio 2011, su richiesta del governo greco, la
Commissione ha istituito una Task Force incaricata di fornire assistenza
tecnica alle autorità greche per aiutarle ad attuare i programmi di
aggiustamento economico e a sostenere la modernizzazione dell’amministrazione
greca, nonché l’assorbimento dei fondi UE[9]. La Task Force sostiene la Grecia grazie alla
mobilitazione di esperti di altri Stati membri e di organizzazioni europee o
internazionali. Dalla sua creazione la Task Force è stata coinvolta nella
creazione e nell’avvio di gruppi di lavoro incaricati di apportare assistenza
tecnica. Attualmente sta lavorando con le autorità greche su oltre 20 progetti
di assistenza tecnica in 9 diversi settori d’azione. Alcuni di questi
gruppi sono già operativi, altri sono in fase di avvio. Inoltre, sono in corso colloqui
esplorativi per un certo numero di altri progetti. Nei primi mesi di funzionamento, la Task Force
ha coordinato tra l’altro, per un totale di 200 persone/giorni, esperti
provenienti da amministrazioni fiscali nazionali presenti per corti periodi ad
Atene per prestare assistenza tecnica, formazione e seminari, comprese circa 20 riunioni
nei diversi settori dell’amministrazione fiscale. La Commissione ha inoltre
concluso un accordo con l’FMI per un’assistenza tecnica rafforzata nel settore
della gestione delle finanze pubbliche e dell’amministrazione fiscale, al fine
di contribuire al finanziamento di 3 consulenti residenti (2 nel settore
dell’amministrazione fiscale e 1 nel settore della gestione delle finanze
pubbliche) fino a dicembre 2013 e circa 900 giorni di missioni a breve termine. Tale assistenza tecnica sarà incentrata su
vari settori di importanza cruciale per il successo del programma. Essa
promuoverà un contesto normativo solido e sostenibile che stimoli la crescita
trainata dalle imprese e affronti le inefficienze del mercato in modo
proporzionato e coerente. Questo programma di assistenza tecnica mira inoltre a
migliorare la capacità di attuare disposizioni legislative o amministrative in
modo efficace ed equo e a sostenere la riforma dell’amministrazione fiscale e la
lotta contro l’evasione e la frode fiscale, la gestione delle finanze pubbliche
e la riforma della pubblica amministrazione. L’UE aiuta anche la Grecia a creare un’autorità
statistica nazionale indipendente e rafforzata, mettendo l’accento
prioritariamente sulla qualità delle statistiche in materia di finanze
pubbliche attraverso un apposito piano d’azione (JOSGAP). Il piano offre
inoltre sostegno in diversi altri settori statistici, nonché nella
riorganizzazione dell’autorità statistica nazionale. È stato nominato un
consigliere residente di alto livello e una notevole assistenza tecnica e stata
offerta da esperti, su base permanente, nel settore delle finanze pubbliche, e,
se del caso, della contabilità nazionale e in altri settori statistici. Questi
miglioramenti, agevolati dalla nuova governance dell'autorità statistica
nazionale, hanno già dato buoni risultati, e Eurostat ha già convalidato tre
successive notifiche di disavanzo e debito. Tali progressi devono essere
sostenuti e la capacità degli statistici greci deve essere rafforzata. 3. Sfruttare le principali
politiche a favore della crescita e dell’occupazione 3.1. Riforme strutturali a
sostegno delle imprese e degli investimenti Realizzare le potenzialità dei mercati dei
prodotti e dei servizi greci richiede uno sforzo continuativo e un forte
impegno politico per rimuovere un’intricata rete di complessi testi legislativi
e strutture amministrative inefficaci. Regole eccessivamente rigide e controlli
sproporzionati e intrusivi contribuiscono a rendere chiusi i mercati e
sclerotizzata la concorrenza. Questi fattori spiegano perché la Grecia si
collochi costantemente in fondo alle graduatorie internazionali sulla facilità
di fare impresa e la corruzione. Per avere successo, il governo greco dovrebbe
sostenere la causa delle imprese e considerarle un alleato anziché una fonte di
rischio. Le imprese, da parte loro, devono ripagare la fiducia accordata con il
rispetto degli obblighi fiscali e regolamentari. Vi sono molte ovvie -
anche se non facili – misure che le autorità greche possono adottare per
migliorare le condizioni difficili in cui operano attualmente le imprese
greche. Per alcune di queste riforme i risultati richiederanno del tempo.
Tuttavia, un’azione tempestiva e incisiva invierà un chiaro segnale che la
Grecia è determinata a creare un contesto favorevole per le attività
imprenditoriali. Gli impegni contenuti nel protocollo d’intesa
riveduto costituiscono un buon modello per la riforma, il che richiederà una
riorganizzazione complessiva dell’amministrazione pubblica in modo da aiutare e
non ostacolare le imprese greche. Il processo di riforma può continuare in
settori che necessitano cambiamenti urgenti, come le esportazioni, le dogane e
gli appalti pubblici. Agevolazione e promozione delle esportazioni L'economia greca è tradizionalmente meno
aperta rispetto a molte altre economie di dimensioni comparabili; le
importazioni (33% del PIL) sono superiori alle esportazioni (22% del PIL) e la
differenza è finanziata mediante prestiti. È necessario adottare misure per
riequilibrare l’economia e sostenere lo sviluppo di un settore delle
esportazioni efficiente. È possibile eliminare in tempi rapidi le
procedure amministrative e gli ostacoli che rendono inutilmente difficili le
spedizioni marittime di merci verso altri paesi. L’attuale organizzazione delle
operazioni di sdoganamento all’esportazione e delle altre formalità doganali
costituisce un ostacolo significativo per le imprese e quasi certamente
dissuade molti piccoli potenziali esportatori dall'esplorare mercati esteri. Le operazioni di sdoganamento sono una vera e
propria corsa a ostacoli finalizzata ad ottenere inutili certificati e
documenti, richiesti da un numero elevato di diversi ministeri e agenzie.
Occorrono in media 20 giorni per completare lo sdoganamento del trasporto merci
in Grecia rispetto alla media UE di 10 giorni. Il 90% delle spedizioni della
Grecia destinate all’esportazione sono soggette a controllo fisico o
documentale rispetto a una media del 5% nell’Unione europea. La rapida eliminazione di obblighi documentali
improduttivi e una revisione delle procedure doganali possono eliminare gran
parte di questi costi superflui. Sono in corso sforzi, sostenuti da assistenza
tecnica, per razionalizzare e automatizzare le formalità doganali e le
operazioni di sdoganamento. Questi lavori devono essere completati con urgenza.
Tali sforzi devono
essere integrati da una strategia di governo, oltre che da una riforma /un
coordinamento di tutti i ministeri o agenzie interessati, per assistere gli esportatori
che desiderano ampliare la loro strategia di vendita verso mercati esteri. Si
dovrebbe cercare in particolare di dotare i nuovi esportatori di strumenti che
consentano loro di trovare nuove opportunità in mercati promettenti. Mentre le esportazioni di beni e prodotti
dell’industria manifatturiera costituiscono una priorità a breve termine,
legata al fatto che, tradizionalmente, la Grecia è un’economia fondata sulle
PMI e sulle attività di trasformazione di prodotti agroalimentari, le altre
iniziative a medio termine dovrebbero mirare a rafforzare l’esportazione di
servizi e a migliorare il potenziale del paese nel settore dell’industria
turistica. Concorrenza e accesso al mercato La Grecia ha tutto da guadagnare da mercati
più competitivi e un sostegno pubblico accordato in modo meno discrezionale. Ad
esempio, una concorrenza più intensa nei mercati energetici aiuterà i
consumatori, migliorerà la sicurezza dell’approvvigionamento e contribuirà a
conseguire gli obiettivi ambientali. Analogamente, nel settore farmaceutico, il
mercato dei farmaci non soggetti a brevetto deve aprirsi ad una maggiore
concorrenza al fine di ridurre il prezzo dei farmaci generici e contribuire a
mantenere sotto controllo il bilancio delle spese sanitarie. Una politica mirata in materia di aiuti di
Stato può favorire la ripresa dell’economia greca, al tempo stesso riducendo al
minimo il peso degli aiuti sulle risorse pubbliche, a condizione che la spesa
pubblica sia rivolta ai settori che rafforzano la crescita a lungo termine e
stimolano l’occupazione. Il governo greco ha convenuto di istituire un’unità
centrale per il controllo e la verifica degli aiuti di Stato prima della
notifica di possibili misure di aiuto alla Commissione. La Commissione può
fornire la necessaria assistenza tecnica alle autorità greche per aiutarle ad
attuare tale obiettivo. Sono in corso
importanti iniziative per migliorare l’accesso ai mercati, stimolare la
concorrenza e incoraggiare prezzi più concorrenziali. La piena applicazione
della legge del 2011 sulle professioni regolamentate (legge 3919/2011) può
abbattere molte disposizioni restrittive riguardanti il diritto di accesso alla
professione o le modalità in cui essa può essere praticata. La legge è in corso
di attuazione e le proposte intese a inserire restrizioni per finalità di
"pubblico interesse" sono oggetto di un esame scrupoloso. La Task
Force coordina l’assistenza tecnica, fornendo alle autorità greche consulenza
giuridica nell’adeguare la legislazione secondaria che sostiene la liberalizzazione
delle professioni regolamentate, analizzare l’impatto di queste misure e
rivedere l’organizzazione di talune professioni, in particolare quelle legali. Un esame approfondito del quadro normativo in
una serie di settori chiave dovrebbe essere completato in autunno. preparando
il terreno a iniziative legislative miranti ad eliminare le disposizioni di
natura regolamentare che impediscono la concorrenza e la flessibilità dei
prezzi all’inizio del 2013. Mercati degli appalti pubblici trasparenti
ed efficienti I mercati degli
appalti pubblici della Grecia sono particolarmente inefficienti, con danno
tanto per gli acquirenti pubblici, che non possono acquistare i beni necessari
allo svolgimento dei servizi pubblici, che per i fornitori. L’aggiudicazione dei
contratti è lenta, costosa, opaca e i risultati insoddisfacenti. Le procedure
sono spesso sospese a causa di controversie. Gli appalti pubblici sono dispersi
in un gran numero di piccoli contratti, gestiti da una moltitudine di entità
acquirenti che non hanno la capacità di definire le proprie necessità e
organizzare le procedure in modo efficace. Il governo greco si è impegnato ad attuare un
ambizioso e coerente programma di revisione della legislazione, delle strutture
e delle pratiche di aggiudicazione degli appalti. Ciò significherà semplificare
la normativa, istituire un organismo di controllo degli appalti, avvalersi più
frequentemente di enti di committenza specializzati e di contratti quadro, fare
un uso più ampio delle nuove tecniche in materia di appalti, creare un portale
per tutte le gare di appalto pubbliche, elaborare soluzioni per gli appalti
elettronici e verificare con maggiore attenzione i casi di conflitto di
interessi. Il governo greco si è impegnato a pubblicare un calendario dei lavori
di un’approfondita riforma legislativa e amministrativa nel settore degli
appalti nel primo semestre del 2012. La Commissione europea sosterrà questo
importante progetto fornendo assistenza tecnica. Ridurre gli oneri amministrativi e attuare
pratiche volte a "legiferare meglio" La legislazione greca
è spesso sviluppata su base settoriale, senza una sufficiente considerazione
dell’impatto generale sui soggetti interessati e sulle imprese. Le imprese
greche citano numerosi esempi di regolamenti o prassi amministrative che danno
luogo a costi sproporzionati o a restrizioni. La nuova legge volta a
“legiferare meglio”, che sta per essere adottata, garantirà che il processo
legislativo sia sottoposto a una maggiore disciplina, affronti il problema
degli oneri amministrativi che ostacolano le operazioni commerciali e che i
metodi per "legiferare meglio" siano applicati alle nuove iniziative
legislative. L’impegno di creare, nell’ambito del ministero
delle finanze greco, una direzione responsabile della pianificazione, della gestione
e del controllo delle riforme strutturali offre l’opportunità di elaborare una
nuova strategia di crescita incentrata sulle esigenze delle attività
commerciali e imprenditoriali. La nuova direzione può fungere da "centro
nevralgico ” per l’intero processo di riforma. È necessario creare e sviluppare
con urgenza una tale capacità di gestione delle riforme. Agevolare nuovi investimenti Gli investimenti in nuove installazioni o in
nuovi progetti subiscono ritardi e costi aggiuntivi derivanti da ostacoli
normativi e amministrativi riconducibili a numerose autorità. La pianificazione
dell’uso del territorio e le norme relative alla concessione delle
autorizzazioni ambientali sono spesso citate come ostacoli agli investimenti.
Le imprese che operano nel settore energetico (segnatamente delle energie
rinnovabili), della distribuzione, della logistica e dei trasporti sono le più
colpite. Tali problemi sono aggravati in caso di controversie, sia nella fase
amministrativa che in quella giudiziaria, a causa dell’effetto sospensivo di
molte azioni legali e della mancanza di personale o di competenze nei servizi
fondamentali dell’amministrazione ecc. Il governo greco si è impegnato ad attuare una
serie di recenti legislazioni per accelerare le procedure di rilascio di
licenze per alcune professioni e attività manifatturiere, e per la concessione
di autorizzazioni ambientali relative a progetti e attività. Anche le procedure
per l’espropriazione, che erano soggette a complessi procedimenti amministrativi
e giudiziari, stanno per essere rivedute. Gli sviluppi relativi alla riforma
giudiziaria accelereranno i procedimenti giudiziari e ridurranno / elimineranno
l’arretrato giudiziario esistente. Il governo greco ha altresì adottato misure
volte a facilitare la costituzione di una nuova società. Tuttavia, c'è ancora
margine per razionalizzare ulteriormente tali procedure. Il completamento del
catasto contribuirà infine a stimolare gli investimenti. Sono già stati forniti
83 milioni di euro tramite i fondi strutturali dell’UE per creare una
infrastruttura informatica per la registrazione digitale dei diritti di
proprietà attivi e la convalida di rivendicazioni di proprietà da parte dello
Stato, comprese la delimitazione delle foreste e la digitalizzazione dei diritti
di proprietà attivi il cui titolo originario è conservato presso gli uffici
ipotecari delle aree urbane. Il protocollo d’intesa concernente il catasto
stabilisce obiettivi specifici, prevede la creazione a livello nazionale di un
registro catastale generale e uffici catastali esclusivi entro il 2020. La
Commissione sosterrà gli sforzi delle autorità greche volti a rispettare il
calendario per il completamento del catasto, poiché necessari a creare certezza
giuridica e ad attirare investimenti. Benché siano programmate o in corso svariate
azioni per eliminare gli ostacoli amministrativi agli investimenti, potrebbe
anche essere utile elaborare un progetto sistematico e concertato inteso ad
affrontare questi ostacoli. Aiutare le imprese attraverso la riforma
fiscale I progressi in materia di riforma
dell’amministrazione fiscale e le necessarie riforme della legislazione fiscale
migliorerebbero notevolmente anche il contesto in cui operano le imprese
greche. La lotta contro l’evasione fiscale è fondamentale per garantire parità
di condizioni di concorrenza a favore degli operatori economici che si
conformano ai requisiti fiscali e subiscono la concorrenza sleale degli evasori
di imposte e contributi sociali. Il protocollo d’intesa per il secondo
programma di aggiustamento economico contiene una serie di disposizioni
finalizzate a creare un’amministrazione fiscale moderna ed efficiente. Questo sforzo sarà sostenuto dall’assistenza
tecnica fornita nell’ambito di un piano di azione FMI/UE che prevede nove settori
individuati assieme alle autorità greche (audit, recupero crediti, risoluzione
delle controversie, grandi contribuenti, grandi patrimoni e lavoratori autonomi
a reddito elevato, analisi dei rischi e del reddito, servizi al contribuente,
registrazione, dichiarazione delle imposte e pagamento, organizzazione e
gestione). Anche la semplificazione della normativa
fiscale sarà estremamente importante ai fini della riuscita di questo processo
globale. In questo settore, ci si può basare sulla decisione, presa nell’ambito
del protocollo d’intesa del primo programma di aggiustamento economico, di
abrogare il codice dei libri e delle registrazioni contabili e sostituirlo con
una legislazione nettamente più semplice, in quanto le norme attuali rendono
difficile conformarvisi, ostacolano l’imprenditorialità e costituiscono un
forte deterrente per gli investimenti stranieri in Grecia. La razionalizzazione
dell’amministrazione fiscale dovrebbe anche accelerare il rimborso dell’IVA, il
che aiuterebbe soprattutto le PMI e gli esportatori greci rimuovendo gli oneri
amministrativi sulla loro liquidità. Infine, nel contesto delle iniziative in corso
per la lotta contro l’evasione fiscale, la Commissione è disponibile ad aiutare
la Grecia nei negoziati di un accordo in materia fiscale con la Svizzera, che
servirebbero a recuperare imposte dovute dai suoi cittadini. Tale accordo dovrà
essere pienamente conforme alle pertinenti norme del diritto dell’UE. 3.2. Aumentare la liquidità per le
PMI Le PMI sono motori fondamentali per la
crescita economica e l’occupazione in Grecia. Rappresentano il 99,9% di tutte
le società esistenti sul territorio nazionale, e il 96,5% sono microimprese. Le
PMI affrontano gravi problemi di sopravvivenza: nel 2011 gli utili di 6 imprese
su 10 si sono deteriorati rispetto al 2010 e 150 000 posti di lavoro sono
andati perduti nelle PMI. Una recente indagine commissionata dall’Associazione
greca per le PMI ha stimato che, nel 2012, 60 000 PMI chiuderanno i battenti e
altri 240 000 posti di lavoro saranno soppressi. Come descritto alla
sezione 2 del presente allegato, i fondi strutturali dell’UE forniscono un
ampio sostegno alle PMI. Oltre 4 miliardi di euro sono disponibili per fornire
liquidità, capitale di esercizio e garanzie per i prestiti alle PMI e un altro
miliardo di euro sarà messo a disposizione mediante il recente Fondo di
garanzia per le PMI. Tuttavia questo finanziamento non raggiunge sempre
l’economia reale. Le autorità greche e le banche greche dovrebbero compiere
maggiori sforzi per controllare l’erogazione dei regimi esistenti e superare
assieme gli ostacoli alla loro effettiva attuazione. In particolare, sono necessari maggiori sforzi
per accelerare i processi e rimuovere le strozzature amministrative che
ritardano l’approvazione di sovvenzioni (monitoraggio intensivo degli esborsi,
semplificazione dei contratti e delle procedure di approvazione, riduzione dei
tempi di approvazione e del numero degli operatori che intervengono in tale
processo, ecc.). Inoltre la legislazione pertinente e i contratti di
sovvenzione devono essere aggiornati urgentemente ai fini del prestito del
capitale di esercizio. L’attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento
dovrebbe poi essere di grande utilità per le PMI greche. 3.3. Privatizzare per migliorare
il funzionamento di settori chiave dell’economia La privatizzazione è una componente decisiva
del processo di riforma. Il motivo più impellente per la privatizzazione in
Grecia è che il settore privato può fare miglior uso degli attivi esistenti,
accrescendo così la competitività dell’economia reale. Inoltre, le imprese
privatizzate con successo e meglio gestite diventeranno dei "modelli"
da seguire, generando ulteriori esternalità positive. Il Fondo di sviluppo delle attività della
Repubblica ellenica (HRADF) è stato istituito per gestire la cessione dei beni
di proprietà dello Stato. Esso pubblica periodicamente inviti a manifestare
interesse per il patrimonio statale, compresi recenti bandi di gara relativi a
beni immobiliari e ai servizi pubblici di erogazione del gas. Questa evoluzione
va nella giusta direzione in termini di sostenibilità e apre il processo di
privatizzazione a un numero crescente di categorie di attività. Tuttavia, per molti attivi, le attuali
condizioni di mercato e le barriere tecniche esistenti in Grecia non
favoriscono ancora le privatizzazioni su vasta scala. Le incertezze derivano,
tra l’altro, dalle attuali difficoltà di pervenire a valutazioni ragionevoli
dei beni di proprietà dello Stato. Inoltre, le autorità greche,
l’HRADF e la Commissione europea devono affrontare molte sfide, tra cui
l’esistenza di disposizioni sulle "azioni privilegiate" nel contesto
post-privatizzazione e la necessità di ottenere l’approvazione ex ante per
aiuti di Stato a favore di imprese di proprietà statale. Altre questioni che
devono essere risolte sono l’accelerazione della registrazione delle proprietà
fondiarie dello Stato, lo status giuridico dei titoli di proprietà fondiaria,
la comunicazione di informazioni di natura economica sui singoli titoli di
proprietà o la capacità di mappatura/zonizzazione del catasto. Gli attivi devono essere adeguatamente
“preparati” in vista della vendita. Il processo di pre-privatizzazione
comprende l’approntamento di una contabilità certificata, l’elaborazione della
cartografia di ristrutturazione, modifiche degli organici, ingegneria
finanziaria, ecc. Tenere conto di tali fattori implica che la valorizzazione
degli attivi debba aver luogo generalmente prima della loro privatizzazione.
Inoltre, il successo del trasferimento della proprietà dei beni pubblici
richiede l’elaborazione di un quadro normativo adeguato e una chiara strategia
di lungo periodo. Tali quadri definiscono le priorità pubbliche, al fine di
evitare la creazione di monopoli privati non regolamentati. La Commissione è in stretto contatto con
l’HRADF e il ministero delle finanze ai fini della riuscita del programma di
privatizzazione e della definizione di misure conformi alle norme sugli aiuti
di Stato. A tale riguardo, la Commissione ha presentato un documento di
orientamento sull’applicazione delle norme relative agli aiuti di Stato in caso
di ristrutturazione e/o privatizzazione delle imprese di proprietà statale. In alcuni casi ben definiti, e fatti salvi i
progetti prioritari di cui alla sezione 3.4, i fondi strutturali dell’UE
potrebbero essere utili per sostenere il programma di privatizzazione
attraverso l’assistenza tecnica o gli investimenti materiali in settori come
l’energia o i trasporti, per aiutare a preparare la vendita di beni di proprietà
dello Stato, migliorandone innanzitutto il funzionamento, con profitto per gli
utenti e un incremento del valore potenziale di tali attivi. 3.4. Crescita e occupazione
attraverso gli investimenti in infrastrutture La mancanza di adeguate infrastrutture in
Grecia è un grosso ostacolo alla crescita. Investimenti mirati nel settore
delle infrastrutture possono apportare un significativo contributo alla
crescita e all’occupazione. I fondi strutturali dell’UE possono offrire un
considerevole contributo in quest'ambito. Lo strumento di condivisione dei
rischi, una volta approvato, contribuirà ad attrarre i fondamentali
investimenti privati. Tra i 181 progetti prioritari per la crescita
e l’occupazione, individuati dalle autorità greche e dalla Commissione nel novembre
2011, figurano numerosi progetti infrastrutturali nel settore dei trasporti,
della gestione dei rifiuti o dell’energia. Alcuni sono in corso di attuazione,
mentre altri sono in fase di preparazione. Molti progetti incontrano gravi
ostacoli che devono essere corretti tempestivamente. La loro piena
attuazione entro il 2015 dovrebbe migliorare la competitività dell’economia
greca, avere un impatto positivo in altri settori come il turismo e migliorare
la qualità della vita. Le risorse mobilitate tramite i fondi strutturali devono
essere integrate da altre risorse pubbliche e da investimenti privati. Gli
ostacoli alla piena attuazione di questi progetti devono essere eliminati. In termini di dimensioni e di impatto, i
progetti più importanti sono cinque concessioni autostradali (1 400 km di
rete transeuropea) che rappresentano attualmente 3,2 miliardi di euro di
spesa nazionale e dell’UE. Se portati a termine, possono creare fino a circa 30 000 posti
di lavoro diretti e indiretti e imprimere un utile slancio agli investimenti e
all’occupazione. Quattro di questi progetti sono attualmente in situazione di
stallo e devono essere riavviati senza ulteriori ritardi. L’attuazione di tali
reti può contribuire alla modernizzazione delle infrastrutture, che resta un
fattore cruciale per stimolare lo sviluppo del paese. Essa consentirà inoltre
di rafforzare la posizione della Grecia nell’Europa sudorientale, completando i
principali corridoi che collegano il paese con altri Stati membri e paesi
candidati e potenziali candidati. I progetti contribuiscono inoltre a
migliorare la sicurezza stradale. Reti di trasporto Più che in altri Stati membri, l’economia e il
livello di vita in Grecia dipendono dalla qualità e dall’efficienza dei servizi
portuali e dei collegamenti marittimi. I porti trattano oltre l’85% degli
scambi di merci con l’estero della Grecia e garantiscono la sicurezza
dell’approvvigionamento delle isole. Il traffico dei passeggeri che transitano
per i porti della Grecia corrisponde al 22% del volume complessivo di
passeggeri marittimi in tutta l’UE. I porti della Grecia possono anche
potenzialmente intercettare gran parte dei flussi di scambi intercontinentali
verso l’Europa orientale. I porti della Grecia hanno tre problemi
principali: attrezzature insufficienti e deboli investimenti in infrastrutture;
collegamenti con l’entroterra (ferrovie, strade) di qualità molto modesta;
carenze amministrative e operative. Lo sviluppo delle infrastrutture portuali è
spesso avvenuto su base regionale o locale, senza considerazione per le
priorità strategiche a livello nazionale. Il settore del turismo rappresenta il 15%
dell’economia greca, considerando anche l’impatto indiretto sugli altri settori
economici, e dipende fondamentalmente da collegamenti di trasporto efficienti e
a prezzi accessibili. I collegamenti aerei con la Grecia, in particolare verso
gli aeroporti regionali, soffrono della mancanza di una gestione del traffico
aereo moderna, di operazioni aeroportuali inefficienti (tempi operativi
limitati, ecc) e di diritti aeroportuali elevati. La mancanza di infrastrutture
adeguate, ad esempio per i porti turistici e i punti di imbarco per navi da
crociera, influisce negativamente anche sulla qualità del turismo. La nuova strategia TEN-T include nella rete
europea centrale di trasporto i porti di Igoumenitsa, Patrasso, Pireo e
Salonicco. Il collegamento ferroviario fondamentale tra il Pireo e
Salonicco e l’autostrada del mare tra Atene/Pireo e Limassol fanno parte di uno
dei corridoi di trasporto inclusi nella proposta di Meccanismo per collegare
l’Europa. Il sistema di trasporti in Grecia potrebbe
essere modernizzato mediante: –
l’apertura dei servizi di trasporto di passeggeri a
bordo di pullman e taxi eliminando le rimanenti limitazioni; –
l'istituzione di uno sportello unico dei servizi
amministrativi per i rapporti relativi ad imbarcazioni. Le navi sono ora
soggette a una serie di formalità obbligatorie che causano ritardi nel
trasporto di merci e passeggeri. Tali formalità assorbono anche risorse statali
e dell’industria navale; –
l’elaborazione di un idoneo modello di governance e
di un quadro per la privatizzazione di porti e aeroporti, che permettano di
evitare la creazione di monopoli privati, non operino discriminazioni tra gli
utenti ed impongano la piena trasparenza contabile e una vigilanza adeguata da
parte delle autorità pubbliche. I nuovi proprietari o concessionari devono
essere tenuti al rispetto degli impegni assunti in relazione a progetti che
hanno ricevuto un sostegno dell’UE. Le operazioni ferroviarie potrebbe essere
migliorate: –
noleggiando il materiale rotabile per il trasporto
di passeggeri di cui l’operatore dominante non ha bisogno; –
creando un quadro che permetta agli operatori di
trasporti passeggeri nell’UE di avviare nuove attività in concorrenza con
l’operatore dominante; –
rivedendo le procedure di attraversamento delle
frontiere e gli accordi per facilitare i flussi di trasporto merci sul
corridoio X ed eliminare il blocco delle frontiere. La Commissione può organizzare un’assistenza
tecnica per aiutare le autorità greche ad adeguarsi alle migliori pratiche in
cooperazione con le loro controparti in altri Stati membri. Può fornire anche
assistenza tecnica per la gestione del traffico aereo ed eventualmente
finanziare l’acquisto di attrezzature moderne. Traffico marittimo La navigazione marittima è sempre stata un
pilastro dell’economia greca. Una combinazione di fattori (tariffe più basse,
l’abolizione di un apposito ministero) ha influenzato la decisione di molti
armatori di immatricolare all’estero le proprie imbarcazioni. Se si mantiene,
questa tendenza può incidere, oltre che sul personale di bordo e sulle entrate
fiscali, anche sull’occupazione nelle società di navigazione a terra. La crisi
economica ha colpito l’industria greca della navigazione costiera. Le imprese
operano con profitto marginale o nullo, anche in presenza di contratti di
servizio pubblico. In alcuni casi ciò ha avuto ripercussioni sulla copertura di
rete e la qualità dei servizi, in particolare (ma non esclusivamente) verso le isole
minori, le cui possibilità di crescita sono compromesse. Al fine di sfruttare
appieno il suo potenziale marittimo e le opportunità di crescita, la Grecia
deve sviluppare una struttura amministrativa più adeguata nell’industria
marittima in generale. TIC e infrastrutture a banda larga La Grecia è ancora in
ritardo rispetto alla media UE nella diffusione della banda larga, soprattutto
a causa del mancato sviluppo di servizi elettronici. Gli sforzi dovrebbero
essere concentrati sul completamento dei progetti di importanza nazionale al
fine di estendere la rete a banda larga a più città e di fornire connessioni a
banda larga ad alta velocità (fibra ottica) a un numero maggiore di edifici
pubblici per ridurre le spese pubbliche e private di telecomunicazione. Un aumento della diffusione della banda larga
dipende dall’ampliamento dell’offerta di servizi on-line. Dovrà essere prestata
attenzione ai settori evidenziati nel protocollo d’intesa. L’uso delle TIC
dovrebbe apportare considerevoli benefici sia ai cittadini sia alle finanze
pubbliche in settori quali l’assistenza sanitaria (ad esempio prescrizioni per
via telematica, l’interoperabilità tra il ministero della sanità e gli ospedali
pubblici), il catasto (per esempio ulteriore digitalizzazione dei diritti di
proprietà immobiliare) e gli appalti pubblici (ad esempio gli appalti
elettronici). Nel settore delle imprese, devono essere sfruttate al massimo le
opportunità offerte dai servizi digitali, ad esempio aiutando le PMI a
sfruttare Internet per accedere ai mercati internazionali. 3.5. Fonti di crescita futura 3.5.1. Sfruttare il potenziale del
settore energetico per la crescita e l’occupazione La politica energetica della Grecia ha le
potenzialità per apportare un contributo significativo alla ripresa economica
del paese. Inoltre, lo sviluppo di infrastrutture energetiche interconnesse con
il resto della regione aiuterà a potenziare la competitività e la produttività
del settore energetico della Grecia. Nel settore dell’energia la Grecia si trova ad
affrontare sfide enormi. Il paese è fortemente dipendente dalle energie fossili
(la lignite rappresenta la principale fonte di produzione energetica). La
maggior parte delle isole rimangono isolate e dipendono da generatori diesel o
da centrali a olio combustibile. L’efficienza complessiva della produzione di
energia elettrica è tra le più basse in Europa. Il settore dell’energia è
dominato da un numero limitato di imprese statali con scarsa produttività che
devono ancora essere disaggregate. I clienti industriali denunciano che la loro
competitività è compromessa dai prezzi dell’energia, che sono tra i più elevati
in Europa. In particolare nel settore dell’edilizia vi è ampio margine di
miglioramento dell’efficienza energetica. La Grecia ha l’opportunità di diventare un
paese precursore nella produzione sostenibile di energia. Pochi paesi europei
dispongono di una tale varietà di fonti di energia rinnovabili: abbondanti
energie solare ed eolica, ma anche idroelettrica, geotermica e da biomassa
rendono potenzialmente la Grecia uno dei paesi all’avanguardia nella
generazione di energia elettrica “verde”. La posizione geografica strategica
della Grecia e l’esplorazione di giacimenti offshore di idrocarburi offrono al
paese l’opportunità di diventare una piattaforma del gas. L’attuazione delle
misure di liberalizzazione e privatizzazione dovrebbe portare a un’industria
più competitiva. Per realizzare questo potenziale, a beneficio
dei consumatori greci, ma anche a sostegno degli obiettivi dell’UE in materia
di clima e di sicurezza dell’approvvigionamento, si devono perseguire le
seguenti azioni. La privatizzazione del settore del gas
e dell’energia elettrica, che fornisce un’occasione per migliorarne
l’efficienza. Il processo di privatizzazione deve essere concluso rapidamente e
va creato parallelamente un quadro per la competitività dei mercati da
sviluppare nel prossimo futuro. Con un quadro efficiente, comprese un’adeguata
disaggregazione e la completa apertura dei mercati dell’elettricità e del gas,
emergeranno nuove opportunità di investimento per produttori d’energia grandi e
piccoli. Ciò garantirà che il settore greco dell’energia diventi un settore
dinamico, competitivo, che apporta benefici economici a tutti gli altri comparti
dell’economia. Le reti elettriche e del gas devono
essere modernizzate. I miglioramenti dello stoccaggio di gas e delle reti di
gasdotti e oleodotti consentiranno alla Grecia di sfruttare la sua posizione
geografica strategica e diventare un punto d’accesso al mercato europeo del gas.
L’interconnessione delle reti elettriche tra le grandi isole e la terraferma e
tra le isole minori è una condizione indispensabile per l’introduzione su vasta
scala di impianti eolici e fotovoltaici. Anche il rafforzamento della rete di
trasmissione continentale è essenziale per integrare gli impianti di energia
rinnovabile nel mercato interno e consentire massicce esportazioni di energia
elettrica verso il resto dell’Europa. La Grecia è un naturale territorio di
passaggio per gran parte del gas proveniente dai bacini del Mar Caspio e del
Mediterraneo orientale. Il Programma TEN-E e il nuovo Meccanismo per
collegare l'Europa possono svolgere un ruolo importante per concentrare e
finanziare le iniziative in questo campo. Segnali chiari che il mercato
energetico è un settore aperto e funzionale dell’economia greca e l’accesso non
discriminatorio alle infrastrutture della rete potranno contribuire anche ad
attirare capitali privati per tali investimenti. L'ampia diffusione di fonti energetiche
rinnovabili richiede una vasta riforma del quadro di sostegno. Per attirare
gli investimenti necessari il quadro dovrà attenersi ai principi
dell’efficienza dei costi e della stabilità finanziaria. Per sfruttare il
proprio vantaggio comparativo, la Grecia sta puntando in particolare sullo
sviluppo delle risorse solari ed eoliche. Una volta ristabilita la fiducia
degli investitori, un settore competitivo delle energie rinnovabili può
svilupparsi nell’intera catena di valore. Il contributo del settore alla
crescita economica potrebbe essere inoltre aumentato dall’iniziativa HELIOS. Si
deve cominciare con l’avvio di un numero limitato di impianti fotovoltaici su
larga scala, inizialmente destinati al consumo interno, ma grazie allo sviluppo
del progetto e delle capacità di trasmissione l’energia prodotta potrà essere
esportata verso il resto dell’Europa, aiutando altri Stati membri a raggiungere
i loro obiettivi della strategia 2020 in modo efficiente in termini di costo. La ristrutturazione degli edifici
pubblici e privati è di fondamentale importanza ai fini degli obiettivi di
efficienza energetica ma anche dell'occupazione. I finanziamenti disponibili
per le famiglie nel quadro del regime "Exoikonomo” non sono utilizzati in
maniera pienamente efficace e dovrebbero essere estesi alle PMI. Sono necessari
ulteriori strumenti per sostenere gli sforzi negli edifici pubblici, nei
trasporti urbani e nelle infrastrutture locali dell’energia. Al riguardo la
proposta di uno strumento di ripartizione dei rischi potrebbe aiutare a
diminuire i rischi connessi agli investimenti nel settore della messa a norma
degli edifici e a promuovere l’occupazione e la crescita locale. 3.5.2. Promuovere la crescita
sostenibile e la gestione dell’ambiente e dei rifiuti La gestione dei rifiuti solidi può portare un
contributo significativo alla qualità della vita dei cittadini greci e allo
sviluppo delle attività economiche. La piena attuazione della normativa vigente
potrebbe creare migliaia di posti di lavoro in Grecia e aumentare il fatturato
annuo del settore dei rifiuti in misura sostanziale. I progressi realizzati in
materia di gestione dei rifiuti solidi faciliteranno anche la conformità con la
legislazione ambientale dell’Unione europea ed eviteranno procedure di
infrazione potenzialmente costose. Anche se ha già beneficiato in maniera
massiccia dei fondi strutturali dell’UE per le sue infrastrutture di base in
questo settore, la Grecia è ancora in ritardo, in particolare per quanto
riguarda la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti solidi. Forse più che
in qualsiasi altro settore, è necessario adoperarsi per rispettare l’acquis
dell’UE onde creare le infrastrutture necessarie in linea con le norme dell’UE.
Al fine di rispettare gli obblighi previsti
dalla normativa dell’UE e le sentenze della Corte di giustizia europea la
Grecia deve quindi con urgenza: (a)
costruire strutture di gestione dei rifiuti (cioè
impianti di trattamento meccanico-biologico, discariche) e chiudere e risanare
tutte le rimanenti discariche illegali e non controllate (per quanto riguarda
il processo di risanamento, esistono possibilità di cofinanziamento); (b)
costruire diversi impianti di depurazione delle
acque reflue urbane (con particolare attenzione alla regione dell’Attica, ma
anche ad altri grandi agglomerati urbani come Salonicco, Patrasso, ecc.). Inoltre, deve essere garantita la piena
conformità a due sentenze della Corte (una riguardante la costruzione di un
impianto di trattamento delle acque reflue urbane nell’Attica occidentale, la
zona di Thriassio Pedio, un progetto cofinanziato dai fondi strutturali dell’UE,
e una relativa al mancato rispetto dell’obbligo di raccolta e trattamento delle
acque reflue urbane in cinque agglomerati nell’Attica orientale). La chiarezza giuridica circa la responsabilità
del produttore (non contemplata dalla vigente legislazione greca) può fornire
alla Grecia gli strumenti per incamerare le risorse necessarie ad attuare i
programmi in materia di raccolta differenziata e di riciclaggio. Anche i
progressi nell’introduzione di tasse o tariffe per la messa in discarica
possono contribuire ad accrescere l’efficienza delle risorse, così come
l’applicazione del sistema di incentivi a favore della prevenzione e della
partecipazione alla raccolta separata ("pay-as-you-throw"). Come indicato in precedenza, la nuova
legislazione sulla valutazione di impatto ambientale (VIA) per la Grecia
dovrebbe comportare procedure più snelle ed efficaci. Una nuova legge sulle
autorizzazioni ambientali è stata inclusa nel protocollo d’intesa e nel Quadro
della strategia di bilancio a medio termine. La legge è stata adottata nel
settembre 2011 e le decisioni di attuazione saranno adottate nel 2012 (la prima
era stata adottata nel gennaio 2012 ed era riferita alla classificazione dei
progetti da sottoporre a valutazione ambientale/autorizzazione). Si prevede che
la nuova legge ridurrà il tempo necessario per il rilascio dell’autorizzazione,
soprattutto perché introduce scadenze specifiche per ciascuna delle fasi
amministrative e delle principali tappe del processo di autorizzazione. Tale
pratica è basata sull’esperienza maturata in altri Stati membri. Il FEASR finanzia lo sviluppo sostenibile
delle aree rurali nell’intero territorio greco attraverso una serie di misure
agroambientali. A tal fine sono già stati versati 720 milioni di euro. 3.5.3. Costruire un’economia
innovativa e basata sulla conoscenza Nell’ultimo decennio, l’intensità di
investimento nella ricerca e sviluppo (R&S) in Grecia è rimasta ferma allo
0,6% del PIL (2007) con un basso livello di apporto privato, che è aumentato di
poco, passando dallo 0,15% nel 2000 allo 0,17% nel 2007, secondo i più recenti
dati ufficiali disponibili. In termini assoluti, comunque, nel complesso gli
investimenti in R&S hanno registrato una notevole crescita negli anni
2001-2007. La politica di coesione dell’UE costituisce il
principale motore del sistema di ricerca e innovazione della Grecia. Per il
periodo di programmazione 2007-2013 e in aggiunta al principale programma
operativo nazionale, vari programmi regionali comprendono misure di sostegno
per la ricerca, l’innovazione e la competitività delle imprese. Il programma
“Competitività e imprenditorialità" ha una dotazione di bilancio
complessiva di 1,5 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di euro provengono
dalla politica di coesione dell’UE. Il programma operativo ha 3 obiettivi
strategici per il periodo 2007-2013, e il settore della ricerca e innovazione è
una delle principali aree di intervento. Tuttavia, l’assorbimento dei fondi
strutturali UE per la ricerca è basso e gli incentivi per l’utilizzo dei fondi
nel settore privato, al fine di promuovere la trasformazione dell’economia,
sono attualmente insufficienti. Il settore privato rappresenta una parte
modesta della spesa totale per la R&S, il che riflette una debole domanda
di conoscenze basate sulla ricerca da parte del settore delle imprese. Inoltre,
la bassa capacità di assorbimento del settore delle imprese è allo stesso tempo
causa ed effetto della modesta domanda di conoscenze. Tra i fattori che
ostacolano la mobilitazione delle risorse per la R&S figurano le difficoltà
di accesso al capitale, specialmente per le nuove imprese, giacché il sistema
finanziario è riluttante a finanziare gli investimenti innovativi e rischiosi. Sulla base del Quadro di valutazione
dell'Unione per la ricerca e l'innovazione del 2011, la Grecia figura
tra gli innovatori moderati e il suo rendimento è inferiore alla media. I suoi
punti di forza relativi sono le risorse umane, le collaborazioni e
l’imprenditorialità e gli innovatori, mentre i relativi punti deboli sono i
finanziamenti e gli aiuti, gli investimenti nelle imprese e nel patrimonio
intellettuale. Si registra una forte crescita in disegni o modelli comunitari,
mentre si osserva un calo relativamente marcato nella spesa per l’innovazione
non R&S e nelle esportazioni di servizi ad alta intensità di conoscenze. La collaborazione tecnologica misurata in
termini di domande di cobrevetti è molto modesta se paragonata alle media UE.
Oltre il 65% del totale delle domande di brevetto è presentato da un unico
inventore; ne consegue che le domande in collaborazione sono inferiori al 35%.
Di questi, 7,4% sono cobrevetti che coinvolgono un paese terzo, una percentuale
bassa che evidenzia la necessità di un maggior grado di cooperazione e di
internazionalizzazione delle attività di ricerca e innovazione. Le principali sfide per il futuro sono: –
assicurare investimenti pubblici adeguati ed
efficaci nella ricerca e innovazione e aumentare l’efficienza dell’uso dei
fondi strutturali dell’UE, focalizzandosi su una serie di poli e piattaforme
tecnologiche; –
portare a termine l’elaborazione di un quadro
regolamentare per la R&S e la sua attuazione. Si tratterebbe di fissare un
obiettivo chiave “Europa 2020” per gli investimenti di R&S e di prevedere
una programmazione di bilancio pluriennale; –
garantire un utilizzo dei fondi strutturali molto
più efficace e atto a promuovere la crescita incentivando gli investimenti
privati nella ricerca e nell’innovazione a sostegno di una strategia di
specializzazione intelligente. 3.5.4. Sfruttare il potenziale della
Grecia come meta turistica e culturale La Grecia ha un vantaggio comparativo nella
cultura e nel turismo, entrambi settori caratterizzati da significativo
potenziale di crescita e di creazione di occupazione. I monumenti e i siti
archeologici costituiscono dei poli attorno ai quali possono essere ora
sviluppate attività economiche. Occorre definire rapidamente una strategia
volta a esaminare e sviluppare maggiori sinergie fra la cultura, il turismo,
l’imprenditorialità, l’istruzione, la medicina e la gastronomia e ad investire
in nuove tecnologie (uso delle TIC per promuovere il patrimonio culturale della
Grecia) al fine di migliorare il rapporto qualità-prezzi e fare della Grecia
una destinazione turistica di alta qualità, concentrandosi su un turismo
rispettoso dell’ambiente. Il turismo è uno dei settori chiave
dell’economia greca, sia in termini di crescita economica che di occupazione.
Il contributo diretto dell’industria dei viaggi e del turismo al PIL ammonta a
12,6 miliardi di euro nel 2011 (5,6% del PIL totale, contro il 2,9% dell’UE). I
viaggi e il turismo hanno rappresentato 332 000 posti di lavoro diretti,
pari all'8% dell’occupazione totale del paese (3,2% nell’UE), e 768 000
posti di lavoro (pari al 18,4% dell’occupazione totale, contro l’8,4% nell’UE)
se si aggiungono i posti di lavoro indiretti. Eppure la Grecia ha avuto finora
scarso successo nell’attrarre visitatori provenienti dai mercati emergenti. La
stagione turistica è concentrata nei mesi estivi e i turisti spendono
relativamente meno in Grecia rispetto ad altre destinazioni competitive. L’industria turistica della Grecia può essere
sviluppata in vari modi, tra cui: –
aumentare la domanda di turismo: i principali obiettivi delle azioni intraprese in questo
settore mirano a prolungare la stagione turistica, dare ai cittadini i mezzi
per andare in vacanza e aumentare il numero dei turisti (soprattutto da paesi
esterni all’UE). Grazie al clima mite tutto l’anno, la Grecia è perfettamente
in grado di ricevere turisti anche in bassa stagione. Le principali iniziative
volte a potenziare la domanda turistica nell’UE includono il programma di
turismo sociale Calypso, le iniziative “50 000 turisti” o “bassa stagione”
(volte a combattere la stagionalità) e un portale web per attrarre visitatori
dei paesi terzi; –
far conoscere e promuovere le mete turistiche: le azioni principali includono l’iniziativa “Destinazioni
europee di eccellenza” (EDEN), che incoraggia le piccole mete turistiche
emergenti a sviluppare il turismo sostenibile, lo sviluppo di itinerari
culturali (ad esempio, le strade dell’olivo) e la promozione del cicloturismo
nell’UE; –
offrire una piattaforma per lo scambio delle
buone pratiche: il Comitato consultivo nel
settore del turismo (CCT) costituisce un forum di discussione sulla politica
del turismo per i rappresentanti degli Stati membri dell’UE. La Grecia può
beneficiare delle buone pratiche messe a punto negli altri Stati membri; –
il prolungamento della stagione turistica, la
diversificazione dei prodotti turistici e il miglioramento della qualità dei
servizi offerti al fine di attirare turisti con redditi più elevati dovrebbero essere i principali motori dello sviluppo del settore
turistico in Grecia. 3.6. Rafforzare la pubblica
amministrazione e il sistema giudiziario 3.6.1. Una pubblica amministrazione
moderna per una nuova economia L’amministrazione pubblica greca non dispone
attualmente delle strutture stabili, coordinate e abilitate di cui avrebbe
bisogno per assumere la titolarità e la responsabilità delle riforme definite
nel secondo programma di aggiustamento economico e descritte nella presente
comunicazione. È intrappolata in un quadro giuridico molto complesso, che si
ripercuote negativamente su tutti gli aspetti del servizio pubblico e dell’economia.
L’amministrazione è troppo concentrata sulla produzione di leggi anziché sulla
loro attuazione. L'UE sta sostenendo
il programma di riforma amministrativa in Grecia, tra l’altro tramite un
programma del Fondo sociale europeo con una dotazione di 505 milioni di euro,
il cui obiettivo principale consiste nel migliorare la qualità delle politiche
pubbliche attraverso l’aggiornamento del quadro normativo e la riforma delle
strutture e delle procedure amministrative. Le azioni previste comprendono, tra
l’altro, progetti faro per l'istituzione, l’organizzazione e il funzionamento
di "Unità per la pianificazione e il bilancio” presso i ministeri
competenti, la riorganizzazione dell’amministrazione fiscale e doganale, la
riorganizzazione della Ragioneria generale dello Stato della Grecia e la
standardizzazione delle procedure di attuazione del nuovo “Codice della
pubblica amministrazione”. Affinché la Grecia si doti di
un’amministrazione moderna, in grado di sostenere un'economia rinvigorita e
dinamica, è necessario agire sui versanti dell'efficacia, della responsabilità
e dell’integrità dell'amministrazione e semplificare i suoi processi
decisionali. Il protocollo d’intesa prevede che la modernizzazione della
pubblica amministrazione sia realizzata entro dicembre 2012; tra l’altro, a tal
fine ha creato (nel febbraio 2012) un gruppo direttivo ad alto livello
incaricato della trasformazione dell'amministrazione, presieduto dal primo
ministro, che supervisionerà l’attuazione delle riforme. Nel gennaio 2012 la Francia
e la Grecia, in collaborazione con la Task Force, hanno firmato un protocollo
d’intesa che prepara il terreno all’attuazione delle riforme dell’amministrazione
centrale. Dal canto suo, il governo tedesco ha iniziato a fornire assistenza
tecnica per la riforma amministrativa a livello locale e regionale. È necessario un forte centro decisionale
basato su un effettivo coordinamento interministeriale che, ai sensi del protocollo
d’intesa del secondo programma di aggiustamento economico, dovrà essere istituito
entro maggio 2012. Il centro fornirà al governo centrale un orientamento e una
visione più strategica, migliorando e accelerando il coordinamento tra i
diversi ministeri, superando l’attuale assetto verticistico e interministeriale
e fungendo da arbitro nelle controversie interministeriali pendenti. La
struttura rivestirà un'importanza decisiva per l’attuazione di tutti i processi
di riforma volti alla crescita e all’occupazione e delle decisioni adottate dal
gruppo direttivo ad alto livello. La Grecia deve anche dotarsi, in ciascun
ministero, di strutture che garantiscano un controllo efficace delle procedure
amministrative (comprese le spese, il controllo interno e l'audit, la gestione
delle risorse umane e le TIC) al fine di applicare norme comuni e procedure
armonizzate entro la fine del 2012. Tutti i principi di coerenza ed efficienza che
guidano la riforma della pubblica amministrazione centrale dovranno trovare
applicazione a livello regionale/locale al fine di sostenere la crescita e
l’occupazione a tutti i livelli dell’economia. Nell’aprile 2012 la Germania e
la Grecia, in collaborazione con la Task Force, hanno firmato un protocollo
d'intesa, che prevede tra l'altro un calendario per l'attuazione della riforma
in settori quali il miglioramento della vigilanza e dell'efficienza dei comuni
e delle regioni in materia di pianificazione urbana, sviluppo rurale e
rafforzamento della capacità delle amministrazioni locali di pianificare,
progettare, attuare e controllare i programmi d’investimento. Per garantire che questi fondi possano essere
utilizzati nel modo più efficace possibile e accrescere la trasparenza
dell’economia, è fondamentale combattere le frodi e la corruzione. La Grecia,
con il sostegno della Commissione, dovrebbe elaborare una strategia antifrode
concernente tutti gli aspetti delle entrate e delle spese pubbliche, compresa
la protezione degli interessi finanziari dell’UE. Ciò contribuirà a
ripristinare la fiducia e a garantire condizioni di concorrenza giuste e uguali
per tutti. Allo stesso tempo, un’efficace lotta contro la frode e la
corruzione, compresa la lotta contro il contrabbando di frontiera, contribuirà
a stabilizzare ulteriormente il gettito dello Stato greco. L’uso dell'informatica nella pubblica
amministrazione greca è ancora molto modesto. Migliorare la situazione potrebbe
contribuire ad accelerare le procedure, razionalizzare i processi e aumentare
la trasparenza per i servizi amministrativi e per le imprese. Le autorità
greche hanno avviato l’attuazione di progetti in una serie di importanti
settori dell'e‑government, quali la gestione integrata delle risorse
(Enterprise Resource Planning o ERP), la gestione delle finanze e delle risorse
umane, la gestione dei rapporti con i cittadini e gli appalti elettronici. Le
autorità greche intendono diffondere questi progetti nei settori prioritari
delle finanze, della riforma amministrativa e della sanità. Il passaggio all’e‑government
dovrà essere fatto in maniera coordinata e complementare alla riforma delle
procedure amministrative. Ristabilire la credibilità delle statistiche
ufficiali è una componente essenziale del contratto sociale che consentirà la
stabilizzazione della Grecia. Benché dal 2009 siano stati fatti progressi
significativi, le statistiche rimangono un settore controverso nella società
greca. Il ripristino della fiducia nelle statistiche richiederà la piena
attuazione del piano d’azione incluso nel recente "Impegno per la fiducia
nelle statistiche", firmato il 29 febbraio dal governo greco e dalla Commissione
e approvato dal Parlamento. Ciò significa, da un lato, rivedere la legge
statistica e, dall'altro, dotare l’autorità statistica nazionale delle risorse
umane e finanziarie necessarie. 3.6.2. Ristabilire la fiducia nel
sistema giudiziario L'insoddisfacente funzionamento del sistema
giudiziario costituisce un ostacolo allo sviluppo economico e sociale della
Grecia. Quello attuale è un sistema che consente ai debitori di ogni tipo -
compresi i contribuenti riluttanti ad assolvere gli obblighi tributari – di
cercare di nascondersi, ben sapendo che solo i creditori più determinati
agiranno in giudizio per ottenere misure di esecuzione. Un arretrato di
centinaia di migliaia di cause pendenti dinanzi agli organi giurisdizionali e i
lunghi tempi di attesa per ottenere un’udienza sono i segnali più visibili del
malfunzionamento del sistema giudiziario greco. Ciò ha generato nel popolo
greco un generale senso di "ingiustizia". Le autorità greche hanno
manifestato una chiara volontà di cambiare questa situazione e di fare ogni
sforzo per creare un efficiente sistema giudiziario efficiente e di facile
accesso per cittadini e imprese. Il tanto necessario riesame completo del
sistema giudiziario è attualmente in corso. Tali riforme mirano a ristabilire
la fiducia nel funzionamento dello Stato greco e delle sue istituzioni e a
sostenere la ripresa economica. Il governo greco si è impegnato a rispettare
una serie di obiettivi volti a riassorbire gli arretrati nelle cause
amministrative e a ridurre gli arretrati nelle cause civili. Si è inoltre
impegnato a promuovere metodi di risoluzione alternativa delle controversie per
"liberare" risorse nei tribunali e contribuire a sviluppare una
cultura delle relazioni non litigiose e a trovare metodi più economici per
risolvere problemi e conflitti. La Commissione collabora con le autorità greche
e i soggetti e organismi interessati in questo settore. Finché i potenziali investitori non riterranno
che il settore giudiziario greco sia efficiente ed equo e capace di difendere i
loro diritti, è improbabile che prevedano importanti progetti d'investimento.
L’adozione di ulteriori misure per trovare efficaci metodi di recupero dei
crediti nei confronti dello Stato e la semplificazione del quadro giuridico per
le operazioni immobiliari contribuiranno ad accrescere la fiducia degli
investitori e al tempo stesso aumenteranno le entrate dello Stato. La
realizzazione di un moderno sistema della giustizia elettronica renderà la
giustizia più rapida e più trasparente, con considerevoli risparmi di tempo e
di efficienza che probabilmente avranno ripercussioni positive sugli utenti del
sistema giudiziario, e migliorerà il rendimento dei funzionari giudiziari. La
razionalizzazione e la riorganizzazione dei tribunali di prima istanza non solo
genereranno risparmi sui costi, ma avvicineranno anche la giustizia ai suoi
cittadini istituendo tali organi giurisdizionali come un punto di accesso unico
alla giustizia per la maggior parte delle questioni comuni che i cittadini
incontrano (ad esempio, autenticazione dei documenti, questioni di diritto di
famiglia e di successione, ecc.). Un moderno regime di
insolvenza è fondamentale per facilitare sia l’uscita ordinata dal mercato di
imprese inefficienti sia la ristrutturazione delle imprese vitali. La riforma
delle procedure di insolvenza è uno dei settori di particolare attenzione e la
Commissione è pronta a lavorare con il governo greco a tale riguardo. 3.7. Affrontare l’impatto sociale
della crisi Precedentemente alla crisi, la Grecia soffriva
già di uno dei tassi più elevati di povertà nell’UE. Il tasso di rischio di
povertà e esclusione sociale per la popolazione totale era pari al 27,7% nel
2010, superando la media del 23,5% nell'UE. In Grecia, il tasso di povertà tra
le persone che lavorano era il secondo dell’UE nel 2010. La profonda recessione
economica ha aggravato il livello di povertà e di esclusione sociale e
abitativa e ha colpito il reddito disponibile (-9,3% nel 2010). Quello dei
senzatetto è un fenomeno in aumento tra le famiglie con bambini e i giovani, nonché
tra i migranti irregolari, il cui numero crescente ha ulteriormente accentuato
le tensioni. È necessaria un’azione d’urgenza per affrontare tali problemi. La Commissione collabora con le autorità
greche per affrontare i livelli inaccettabilmente elevati di disoccupazione
giovanile. Al fine di focalizzare il sostegno finanziario laddove c'è più
bisogno, i finanziamenti potrebbero essere riorientati verso misure a sostegno
dell’occupazione giovanile. Tali misure possono consistere nel sostenere
l’acquisizione della prima esperienza di lavoro o i collocamenti a breve
termine nel settore privato o nelle comunità locali, estendere le opportunità
di apprendistato o tirocinio per studenti e diplomati, promuovere la
riqualificazione o il perfezionamento professionale, promuovere
l’imprenditorialità, anche nel settore del sociale, e incoraggiare periodi di
studio o di formazione all’estero. Un importo supplementare di 200-250 milioni di
euro potrebbe essere disponibile per una ridistribuzione in tal senso, che potrebbe
portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro. È stata individuata una serie di priorità a
breve termine sulle quali è necessario intervenire immediatamente. Il Fondo
sociale europeo può contribuire a migliorare il funzionamento del mercato del
lavoro, rafforzare i legami tra l’istruzione e la formazione e il mercato del
lavoro, rafforzare il capitale umano e contrastare il diffuso lavoro sommerso.
I servizi pubblici per l’occupazione devono essere rafforzati per offrire
servizi migliori ai disoccupati, il cui numero è in continuo aumento. Si
rendono necessari investimenti più efficaci e mirati nelle politiche attive del
mercato del lavoro e una valutazione più sistematica dell'efficacia di tali
misure. Dovrebbe essere accordata la priorità ai gruppi più vulnerabili
(disoccupati scarsamente qualificati, giovani che abbandonano prematuramente la
scuola, lavoratori anziani, disoccupati di lunga durata, migranti e appartenenti
alle minoranze, ecc.). I fondi strutturali dell’UE possono essere mobilitati
per creare e finanziare una strategia di riqualificazione urbana integrata di
lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Al fine di prevenire l’emarginazione sociale e
fornire ai membri dei gruppi vulnerabili le competenze necessarie per l’inserimento
o il reinserimento nel mercato del lavoro, dovrebbe essere applicata la
strategia di apprendimento permanente annunciata nel 2011. Ciò dovrebbe
includere l’accesso all’istruzione e alla formazione per i discenti non
tradizionali coinvolgendo le comunità regionali e locali così come gli istituti
di istruzione superiore. Migliorare l’accesso
all’occupazione, in particolare attraverso un maggiore sostegno finanziario
all’imprenditorialità (in particolare i nuovi prodotti e servizi innovativi) e
un uso più ampio di integrazioni salariali per assunzioni a breve termine, con
particolare riferimento ai gruppi svantaggiati, dovrebbe essere considerato un
modo sia per fornire un aiuto economico temporaneo sia per dare ai soggetti più
colpiti la possibilità di rimanere nel mercato del lavoro. Con lo sviluppo
dell’economia sociale si creeranno anche nuove opportunità di occupazione
grazie all'impulso degli imprenditori sociali e degli innovatori in settori
chiave quali l’assistenza sociale, i servizi per i disoccupati, lo sviluppo
locale e sociale, la produzione e la distribuzione alimentare e l’efficienza
energetica. 3.8. Immigrazione e asilo L'adesione della Grecia allo spazio Schengen
comporta la libera circolazione dei cittadini greci in altri paesi e dei viaggiatori
verso la Grecia. Tutto ciò rafforza i viaggi, il turismo e le relazioni
commerciali, che hanno effetti positivi per l’economia. Tuttavia, le forti
pressioni migratorie irregolari conosciute dalla Grecia nel corso degli ultimi
anni, coniugate all’attuale crisi economica, stanno avendo un impatto economico
e sociale negativo e mettono in pericolo il buon funzionamento dello spazio
Schengen. La situazione umanitaria in cui si trovano a volte migranti e
richiedenti asilo offusca l’immagine della Grecia e non fa onore alla sua lunga
tradizione di ospitalità e di rispetto dei diritti dell'uomo. Per affrontare questo problema la Grecia deve
continuare a riformare le proprie politiche in materia di asilo e migrazione e
gestire efficacemente le proprie frontiere esterne. I quadri d’azione, in
particolare il piano d’azione per la gestione della migrazione e del diritto
d'asilo e il piano d’azione "Schengen-Grecia", sono già in vigore e
devono ora essere applicati anche attraverso l’adozione e attuazione di norme
nel settore della migrazione e dell’asilo che siano conformi all’attuale
legislazione dell'UE e agli obblighi internazionali della Grecia. La Grecia
deve migliorare la situazione umanitaria dei migranti e dei richiedenti asilo
nella regione frontaliera greco-turca e ad Atene e potenziare le capacità di
accoglienza per i migranti irregolari e i richiedenti asilo, con particolare
attenzione ai gruppi vulnerabili. Si deve anche dotare dei mezzi necessari nel
campo del rimpatrio volontario, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali.
Esiste un considerevole potenziale da sviluppare, poiché molti migranti si
sentono intrappolati in Grecia, con nessuna reale opportunità d’integrazione, e
sarebbero interessati a rientrare nel proprio paese d’origine. L'Unione europea ha fornito un considerevole
sostegno finanziario per i sistemi di gestione dell’asilo, della migrazione e
delle frontiere e per affrontare le conseguenze umanitarie della pressione
generata dall’elevato numero di immigrati irregolari e di richiedenti asilo. La
Grecia è uno dei principali beneficiari del programma per la solidarietà e la
gestione dei flussi migratori (SOLID). [1] Il
testo completo del Programma è disponibile sul sito: http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/occasional_paper/2012/pdf/ocp94_en.pdf.
[2] La
presente comunicazione non modifica né aggiunge nulla alle decisioni formali
concernenti la Grecia adottate nell’ambito delle applicabili procedure di
coordinamento delle politiche economiche previste dal trattato. [3] Per maggiori informazioni sui finanziamenti dell’UE e
sulla liquidità per le PMI, si vedano le sezioni 2.2 e 3.2 dell'allegato. [4] Foundation of Economic and Industrial Research,
bollettino trimestrale 2/10, 2010. [5] Per ulteriori informazioni su questi settori, si veda la
sezione 3 dell’allegato. [6] Fonte: Trading on Time: World Bank Policy Research
Working Paper 3909 [7] Per maggiori informazioni sulla riforma della pubblica
amministrazione, si veda la sezione 3.6 dell'allegato. [8] Per maggiori informazioni sui finanziamenti dell'UE, si
vedano le sezioni 2.2 e 2.3 dell’allegato. [9] MEX/11/0720 "Commission appoints Task Force for
Greece".