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Document 52012AE0492

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti — COM(2011) 650 definitivo — 2011/0294 (COD)

GU C 143 del 22.5.2012, p. 130–133 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

22.5.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 143/130


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti

COM(2011) 650 definitivo — 2011/0294 (COD)

2012/C 143/26

Relatore: BACK

Il Parlamento europeo, in data 15 novembre 2011, e il Consiglio, in data 30 novembre 2011, hanno deciso, conformemente agli articoli 172 e 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti

COM(2011) 650 final - 2011/0294 (COD).

La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 3 febbraio 2012.

Alla sua 478a sessione plenaria, dei giorni 22 e 23 febbraio 2012 (seduta del 22 febbraio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 133 voti favorevoli, 1 voto contrario e 6 astensioni.

Il presente parere fa parte di un pacchetto di cinque pareri predisposti dal CESE in merito al meccanismo per collegare l'Europa (CEF) e ai relativi orientamenti, pubblicati dalla Commissione europea nell'ottobre 2011. Nel pacchetto rientrano i pareri TEN/468 sul CEF (relatore: HENCKS), TEN/469 sugli orientamenti per le reti transeuropee di telecomunicazioni (relatore: LONGO), TEN/470 sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche (relatore: BIERMANN), TEN/471 sugli orientamenti per la rete transeuropea dei trasporti (relatore: BACK) e TEN/472 sull'iniziativa prestiti obbligazionari (relatore: DUTTINE).

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore la comunicazione su un pacchetto di crescita (di seguito "la comunicazione") e la proposta riguardante orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (di seguito: "la proposta"). L'impostazione presentata nella comunicazione e le misure normative per attuarla nel campo dei trasporti suggerite nella proposta sono in larga misura conformi alle posizioni adottate dal CESE nei suoi precedenti pareri.

1.2

In particolare, il CESE riconosce che reti infrastrutturali transfrontaliere multimodali e senza ostacoli che includano "l'ultimo miglio" e abbiano buone connessioni con i paesi terzi sono vitali affinché la strategia Europa 2020 possa essere attuata con successo e possano essere realizzati gli obiettivi del Libro bianco Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti del 2011 (di seguito "il Libro bianco sulla politica dei trasporti"). Il CESE apprezza inoltre l'approccio integrato alla politica delle infrastrutture tra i settori dei trasporti, dell'energia e delle tecnologie digitali, al fine di conseguire sinergie ed efficienza energetica. Il CESE desidera tuttavia formulare alcune osservazioni.

1.3

Il CESE deplora che l'obiettivo di creare sinergie con altre reti non compaia tra le priorità della proposta in fatto di pianificazione, presentate all'articolo 10.

1.4

Il CESE constata un problema di coerenza tra gli obiettivi a lunghissimo termine stabiliti nella proposta e le misure più concrete e immediate da adottare entro il 2020-2030.

1.5

Il CESE approva l'impostazione "a doppio strato", consistente in una rete globale (comprehensive network) e in una rete centrale (core network), ma si chiede se i corridoi della rete centrale (di seguito: "i corridoi") non debbano di fatto essere considerati un terzo strato, che sostituisca i progetti prioritari degli attuali orientamenti. Ciò è dovuto al fatto che il Capo IV della proposta prevede criteri specifici per la definizione e lo sviluppo dei corridoi, che conferiscono loro un carattere distintivo, ben riconoscibile rispetto al resto della rete centrale. Il CESE osserva che si possono verificare problemi di prevedibilità e di certezza giuridica per il fatto che i corridoi e i progetti predefiniti sono elencati in allegato alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa (di seguito "la proposta CEF"), che si applicherà soltanto nel periodo 2014-2020, mentre sia i corridoi che i progetti sono operazioni di lungo periodo, e sarà quindi necessario continuare a considerarli prioritari anche dopo il 2020.

1.6

Il CESE ritiene pertanto che i suddetti problemi di prevedibilità e certezza giuridica potrebbero essere risolti o inserendo l'elenco dei corridoi e dei progetti predefiniti in un allegato alla proposta, oppure stabilendo che l'elenco stesso rimarrà in vigore finché rimane in vigore il regolamento, fatti salvi futuri emendamenti.

1.7

Il CESE sottolinea il ruolo importante dell'organizzazione per il coordinamento e la governance, prevista al fine di facilitare l'attuazione dei corridoi della rete centrale. Mette tuttavia in rilievo l'importanza di mantenere tale organizzazione il più possibile snella, puntuale ed efficiente sotto il profilo dei costi, incentrata sull'obiettivo di assicurare, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, che le interfacce transfrontaliere funzionino in maniera ottimale e siano evitate le strozzature dei corridoi. Il Comitato chiede di prevedere soluzioni che evitino la creazione di strutture di governance aggiuntive e la duplicazione dei meccanismi nel caso in cui diversi corridoi coincidano, ad esempio i corridoi della rete centrale e la rete europea del trasporto ferroviario di merci ai fini di un trasporto competitivo di merci.

1.8

Il CESE si interroga sull'opportunità di introdurre disposizioni specifiche che rendano possibile dotare l'intera rete centrale, compresi i progetti delle autostrade del mare che collegano i porti a essa appartenenti, di un meccanismo di coordinamento, al fine di agevolare un'attuazione adeguata e tempestiva della rete centrale, in particolare nella sua dimensione transfrontaliera. Il CESE sottolinea in particolare che questo meccanismo potrebbe costituire, per le autorità di pianificazione, una risorsa che consente sia trovare il giusto equilibrio tra i due aspetti della pianificazione nazionale e del valore aggiunto UE sia di mettere in evidenza lo stesso valore aggiunto UE.

1.9

Per quanto riguarda la configurazione dei corridoi, il CESE prende atto del fatto che la proposta enfatizza il loro carattere multimodale e transfrontaliero. La configurazione illustrata nell'allegato alla proposta CEF è troppo legata ai corridoi per il trasporto ferroviario di merci definiti nel regolamento (UE) 913/2010 relativo alla rete ferroviaria europea per un trasporto merci competitivo. Dato che una delle priorità generali della proposta è un trasporto multimodale efficiente sotto il profilo delle risorse e che ciascun corridoio dovrebbe includere almeno tre modi di trasporto, bisognerebbe prendere in considerazione anche altri modi di trasporto.

1.10

Il CESE è dell'avviso che i corridoi andrebbero definiti sulla base dell'approccio multimodale ed efficiente sotto il profilo delle risorse descritto agli articoli 48 e 49 della proposta, e che dovrebbero coprire i più importanti flussi transfrontalieri di lungo raggio della rete centrale, ottimizzando l'uso di tutti i modi di trasporto e la cooperazione tra gli stessi. La configurazione dei corridoi dovrebbe basarsi su analisi dei costi e dei benefici e puntare all'efficienza e alla sostenibilità (economica, ambientale e sociale), concentrandosi sull'innovazione e sulla comodalità. Su questa base, nella definizione dei corridoi si dovrebbe tenere conto delle esigenze di tutti i modi, compresi i nodi.

1.11

Il CESE attribuisce grande importanza all'intenzione, manifestata dalla Commissione nella proposta CEF, di assegnare risorse addizionali per tenere conto delle necessità dei paesi beneficiari della politica di coesione, e ritiene che anche la proposta in esame dovrebbe rispecchiare questa volontà, per esempio aggiungendo un obiettivo all'articolo 4 o una nuova priorità all'articolo 10.

1.12

Il CESE prende atto che, secondo l'articolo 17, paragrafo 3, della proposta CEF, l'80-85 % delle risorse finanziarie disponibili deve essere riservato ai progetti predefiniti, principalmente nell'ambito dei corridoi della rete centrale, elencati nell'allegato alla proposta CEF. Il CESE deplora l'assenza di indicazioni riguardo ai criteri adottati per la selezione di questi progetti. Il CESE ricorda altresì il carattere multimodale dei corridoi, previsto tra l'altro dalle disposizioni relative al piano di sviluppo dei corridoi di cui all'articolo 53 della proposta, che sembrano dare per scontata una ripartizione ragionevole dei progetti di investimento tra i diversi modi (cfr. l'articolo 53, paragrafo 1, lettera (f) della proposta).

1.13

Considerando l'importanza dell'obiettivo sostenibilità, affermata, per esempio, negli articoli 37-39 della proposta, il CESE si chiede se il concetto di "soluzione corridoi verdi" non possa essere utilizzato come marchio di qualità per lo sviluppo dell'opzione per i servizi di trasporto merci di cui all'articolo 38.

2.   Introduzione

2.1

Gli orientamenti per le TEN-T attualmente in vigore si fondano su una decisione e risalgono al 1996. Il loro fine è migliorare la connettività e quindi il funzionamento del mercato unico.

2.2

Nella loro versione riveduta, tuttavia, gli orientamenti del 1996 non formano una rete coerente, in particolare per quanto riguarda i progetti prioritari, che hanno l'obiettivo di intervenire su determinati punti della rete dove si riscontrano problemi di capacità o altri problemi di connettività.

2.3

L'attuazione degli orientamenti è stata lenta e si sono verificati notevoli ritardi, in particolare riguardo ai progetti prioritari.

2.4

Il CESE ha constatato inoltre un'attuazione insufficiente nei nuovi Stati membri dell'Europa orientale.

2.5

La comunicazione e la proposta ("il pacchetto") ora presentate dalla Commissione sono il frutto di un lungo iter di consultazione. Il CESE ha partecipato a questo processo in relazione al quale ha adottato un parere in merito al Libro verde del 2009 sulla politica TEN-T (1) e, su richiesta dell'allora imminente presidenza polacca, un parere sul tema Sviluppo sostenibile della politica dei trasporti dell'UE e pianificazione della TEN-T  (2). Il Comitato ha trattato le questioni relative alle TEN-T anche nel suo parere del 2011 in merito al Libro bianco sulla politica dei trasporti (3).

2.6

Il pacchetto è volto a creare una politica integrata delle infrastrutture per le reti dei trasporti e dell'energia e le reti digitali, affinché sia possibile ottenere sinergie, migliorare l'assegnazione delle risorse e rimuovere le strozzature, i problemi di capacità e i collegamenti mancanti.

2.7

Il pacchetto è destinato espressamente a contribuire al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, ossia la realizzazione di un'economia basata sulla conoscenza, sostenibile e competitiva, servita da reti ottimali ed efficienti sotto il profilo delle risorse.

2.8

I mezzi scelti per conseguire questi obiettivi sono singoli regolamenti per ciascun settore, che includono orientamenti in materia di pianificazione, priorità e attuazione, e un quadro finanziario comune, il regolamento CEF per il 2014-2020, con allegato un elenco di corridoi e progetti predeterminati selezionati per essere finanziati durante il suddetto periodo. Il regolamento CEF non è oggetto del presente parere.

2.9

La proposta indica una serie di obiettivi per il settore dei trasporti. Il più importante è l'introduzione di una rete centrale coerente, che dovrà rendere possibile nel mercato unico un trasporto multimodale efficiente sotto il profilo delle risorse e garantirne le connessioni con l'esterno. La proposta è volta a introdurre orientamenti TEN-T meno eterogenei di quelli attuali, a migliorare la visibilità della rete e ad agevolarne l'attuazione.

2.10

Analogamente al Libro bianco del 2011 sulla politica dei trasporti, il pacchetto mira ad agevolare flussi di trasporto senza ostacoli nel mercato interno, compresi i servizi logistici, al fine di garantire la sostenibilità e la crescita. La proposta in esame è volta a facilitare il coordinamento transfrontaliero tra gli Stati membri introducendo un quadro che consenta di migliorare la ripartizione delle risorse e la pianificazione.

2.11

La proposta include nella rete misure volte a sviluppare i sistemi di trasporto intelligente e a migliorare le soluzioni di trasporto verdi e l'innovazione.

2.12

La proposta divide la rete in due strati: una rete globale e una rete centrale. Le risorse e la governance dell'UE sono concentrate sulla rete centrale, che dovrà essere caratterizzata da un elevato valore aggiunto europeo (creazione dei collegamenti transfrontalieri mancanti, eliminazione delle strozzature e sviluppo di nodi multimodali). La rete centrale dovrà essere realizzata entro la fine del 2030, quella globale entro la fine del 2050.

2.13

Nell'ambito della rete centrale sono selezionati alcuni corridoi multimodali, dotati di un forte meccanismo di governance e di gran parte delle risorse finanziarie.

3.   Osservazioni generali

3.1

Il CESE accoglie favorevolmente la comunicazione e la proposta, e riconosce che un'infrastruttura operativa è essenziale per il funzionamento del mercato interno.

3.2

Già in diverse occasioni il Comitato ha invocato un approccio integrato ai diversi tipi di reti transeuropee, e pertanto apprezza che la Commissione formuli proposte in questo senso.

3.3

Il CESE prende atto del fatto che la proposta affronta soltanto in termini molto generali la questione delle possibilità di coordinamento tra i diversi tipi di reti. Disposizioni più concrete si ritrovano nella proposta CEF.

3.4

Il CESE apprezza che la proposta sia coerente con gli obiettivi della politica dei trasporti illustrati nel Libro bianco del 2011. Il Comitato ha sottolineato che vi deve essere maggiore coerenza tra le misure strategiche proposte dal Libro bianco all'orizzonte del 2050 e le misure più concrete da attuare entro il 2020-2030. Problemi simili si riscontrano tanto nella comunicazione quanto nella proposta.

3.5

Il CESE presume che l'approccio a due strati presentato nella comunicazione e nella proposta sia motivato dal desiderio di creare una rete di trasporto coerente per i più importanti flussi di merci e passeggeri, che rappresenta un obiettivo utile e basato sulla necessità di stabilire priorità per l'assegnazione di risorse finanziarie limitate.

3.6

Il CESE si chiede se i corridoi della rete centrale, il cui quadro è delineato nella proposta ma che sono descritti più in dettaglio in un allegato alla proposta CEF, non costituiscano nei fatti un terzo strato concernente i progetti prioritari predefiniti per il periodo di bilancio 2014-2020. Il CESE richiama l'attenzione sui problemi di prevedibilità e certezza giuridica che potrebbero verificarsi per i corridoi e i progetti non pienamente attuati quando l'applicabilità della proposta CEF verrà a terminare nel 2020.

3.7

Il CESE si chiede pertanto se non sia opportuno riprendere l'elenco dei corridoi e dei progetti predefiniti in un allegato alla proposta. Il CESE ritiene che i corridoi in quanto tali siano da considerare connessi più alla proposta, che li regolamenta, che non alla proposta di regolamento CEF.

3.8

Il CESE constata inoltre un problema di coerenza riguardante l'interazione tra la rete centrale e i corridoi, per i quali la proposta prevede uno strumento di coordinamento e di governance forte e utile. Sebbene il CESE riconosca l'utilità di stabilire priorità particolarmente rigorose per quanto riguarda l'utilizzazione delle risorse, un meccanismo di coordinamento e di governance ben sviluppato sarebbe utile anche per l'intera rete centrale, dato che il termine temporale per la sua attuazione non è molto lontano, sul piano della pianificazione infrastrutturale. Il CESE sottolinea in particolare l'utilità di questo meccanismo per trovare il giusto equilibrio tra i due aspetti della pianificazione nazionale e del valore aggiunto UE e perché quest'ultimo sia incluso nella pianificazione nazionale. L'esigenza di un forte meccanismo di coordinamento e di governance è particolarmente rilevante per i progetti che sono transfrontalieri per definizione, come le autostrade del mare.

3.9

Il CESE ritiene che i corridoi dovrebbero essere realmente multimodali. Ciò, in determinati casi, può significare che si tratterà di corridoi piuttosto larghi, che comprendano sia i collegamenti terrestri o fissi che quelli marittimi, per esempio sotto forma di autostrade del mare. Uno spazio adeguato deve essere riservato al trasporto stradale, perché è importante che la rete sia basata anche sulle realtà della domanda odierna. Ci si può infatti aspettare un tasso di crescita del trasporto merci pari al 34 % tra il 2005 e il 2020, e oggi il trasporto stradale copre circa il 75 % del volume complessivo. Il CESE considera importante che questo carattere multimodale sia rispecchiato anche nella selezione dei progetti, che dovrebbe coprire tutti i modi di trasporto.

3.10

Il CESE concorda con la valutazione espressa dalla comunicazione, secondo cui potrebbe essere il momento opportuno per proposte riguardanti le infrastrutture, perché gli investimenti nelle infrastrutture suscitano un interesse maggiore per effetto dell'attuale crisi finanziaria. Il Comitato sottolinea tuttavia che la valutazione delle possibilità finanziarie deve riguardare il lungo periodo, dato che il documento ha come date di riferimento il 2030 e il 2050.

3.11

Il CESE prende atto dell'ambiziosa pianificazione per il periodo 2014-2020 presentata nell'allegato alla proposta CEF. Il Comitato apprezza gli effetti positivi dell'attuazione del meccanismo di coordinamento e governance per i corridoi della rete centrale contenuto nella proposta, e del monitoraggio previsto nella proposta CEF. Richiama tuttavia l'attenzione sulla difficoltà nel prevedere la durata delle procedure nazionali di pianificazione, perché le decisioni in materia sono spesso soggette ad appello, e i tempi ne risultano spesso dilatati.

3.12

Nel suo parere sul Libro bianco del 2011 sulla politica dei trasporti, il CESE ha sottolineato l'importanza dell'interfaccia tra il trasporto sulle lunghe distanze e la distribuzione nelle aree urbane, e pertanto approva l'impostazione della proposta in merito a questo aspetto.

4.   Osservazioni particolari

4.1

Nell'attuazione degli orientamenti, per quanto riguarda i criteri tecnici, il CESE sottolinea come sia importante tenere conto delle condizioni locali, purché sia sempre garantita la sicurezza. Dovrebbe esistere la possibilità di affrontare adeguatamente la questione, al fine di utilizzare le risorse in modo più efficiente.

4.2

Il ruolo dell'idea delle "autostrade del mare" è in parte poco chiaro rispetto a un collegamento con questo mezzo tra porti situati in corridoi diversi o porti con uno status diverso, per esempio tra un porto della rete centrale e uno della rete globale, o tra due porti della rete centrale appartenenti a corridoi diversi (cfr. per esempio l'articolo 25, paragrafo 2, lettera (c) della proposta). Il CESE deplora questa mancanza di chiarezza, che rischia di causare problemi pratici al momento di collegare tra loro diversi progetti di autostrade del mare.

4.3

Le disposizioni dell'articolo 38 della proposta riguardano in realtà il concetto di "corridoio verde" introdotto dalla Commissione nel 2007 nel suo piano di azione per la logistica del trasporto merci. Il CESE deplora che questo concetto chiave non sia ripreso nella proposta come marchio di qualità.

4.4

Il CESE approva i requisiti previsti per l'infrastruttura di trasporto stradale della rete centrale (articolo 45 della proposta). Le infrastrutture ausiliarie come le aree di sosta sulle autostrade ogni 50 km e spazi di parcheggio sufficienti e sicuri per gli utenti commerciali della strada sono di primaria importanza perché, consentendo un adeguato riposo, sono essenziali sia per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei conducenti che per la sicurezza stradale, e contribuiscono a contrastare le attività della criminalità organizzata.

4.5

Il requisito riguardante la disponibilità di combustibili puliti alternativi andrebbe rafforzato, perché sarà fondamentale creare un legame tra gli orientamenti TEN-T e la strategia in materia di combustibili alternativi per i trasporti (tra cui l'elettricità, i biocombustibili, i combustibili sintetici, il metano e il GPL) che la Commissione europea si sta preparando a lanciare al fine di rendere possibile la circolazione sulla rete centrale di tutta l'UE di veicoli puliti ed efficienti sotto il profilo energetico. In questo contesto, il CESE ritiene che sia necessario realizzare un'adeguata infrastruttura di rifornimento per i combustibili alternativi, per accelerare in modo sostanziale la diffusione di veicoli puliti sul mercato UE.

Bruxelles, 22 febbraio 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  Parere del CESE TEN-T: Riesame della politica, GU C 318 del 23.12.2009, pag. 101.

(2)  Parere del CESE Sviluppo sostenibile della politica dei trasporti dell'UE e pianificazione della TEN-T, GU C 248 del 25.8.2011, pag. 31.

(3)  Parere del CESE Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti (Libro bianco), GU C 24 del 28.1.2012, pag. 146.


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