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Document 52011AR0401

Parere del Comitato delle regioni «Europa creativa»

GU C 277 del 13.9.2012, p. 156–163 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

13.9.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 277/156


Parere del Comitato delle regioni «Europa creativa»

2012/C 277/15

IL COMITATO DELLE REGIONI

accoglie con favore il nuovo programma quadro per i settori culturali e creativi, denominato «Europa creativa» e previsto nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (1). Esso riunisce i programmi Cultura, MEDIA e MEDIA Mundus, e crea un nuovo strumento che facilita l'accesso alle risorse;

sottolinea che la cultura possiede un valore proprio, indipendente dagli aspetti economici dei beni e dei servizi culturali, e che nell'elaborazione del programma si deve tenere conto di tale doppia natura, evitando di concentrarsi esclusivamente sul potenziale economico della cultura;

si compiace della proposta della Commissione europea di portare il sostegno concesso ai settori culturali e creativi a 1,801 miliardi di euro nel periodo coperto dal quadro finanziario pluriennale 2014-2020, con un significativo aumento del 37 % rispetto alle spese attuali;

fa rilevare che una cultura libera e indipendente riveste un'importanza fondamentale per lo sviluppo della società. Essa garantisce infatti la libertà di pensiero e la diversità, offre opportunità di partecipazione e crea delle sedi per dibattiti critici e indipendenti, che sono uno dei presupposti di una democrazia vitale.

Relatore

Gábor BIHARY (HU/PSE), consigliere comunale di Budapest

Testo di riferimento

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa

COM(2011) 785 final

I.   IL COMITATO DELLE REGIONI

1.

accoglie con favore il nuovo programma quadro per i settori culturali e creativi, denominato «Europa creativa» e previsto nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (2). Esso riunisce i programmi Cultura, MEDIA e MEDIA Mundus, e crea un nuovo strumento che facilita l'accesso alle risorse;

2.

sottolinea che la cultura possiede un valore proprio, indipendente dagli aspetti economici dei beni e dei servizi culturali, e che nell'elaborazione del programma si deve tenere conto di tale doppia natura, evitando di concentrarsi esclusivamente sul potenziale economico della cultura;

3.

riconosce che tale programma, riunendo la cultura e i mezzi di comunicazione, può facilitare la diffusione dei prodotti culturali, creare un mercato online unico per le opere audiovisive e contribuire a sbloccare il potenziale di creazione di posti di lavoro nei settori culturali e creativi;

4.

accoglie con favore gli sforzi di semplificazione del programma quadro, che mira a offrire un accesso agevole ai professionisti creativi e della cultura europei e a consentire loro di operare all'interno e al di fuori dell'UE;

5.

condivide le constatazioni formulate nelle valutazioni di impatto relative ai programmi attuali, secondo cui ci sono quattro problemi comuni da risolvere a livello europeo per ottenere i risultati previsti nell'ambito di un programma quadro unico:

a.

la frammentazione del mercato dovuta alla diversità culturale e linguistica dell'Europa, che limita attualmente tanto la circolazione transnazionale delle opere quanto la mobilità degli artisti e dei professionisti, e provoca degli squilibri geografici. Tale frammentazione limita anche la scelta dei consumatori e l'accesso alle opere culturali europee;

b.

la necessità, per questi settori, di adeguarsi alle ripercussioni della globalizzazione e della digitalizzazione, che comportano una concentrazione dell'offerta nelle mani di un numero ristretto di protagonisti e minacciano così la diversità culturale e linguistica. Il settore trarrebbe beneficio dall'adozione di approcci e soluzioni transnazionali e transregionali;

c.

la mancanza di dati comparabili sul settore della cultura a livello nazionale ed europeo, che si ripercuote sul coordinamento delle politiche su scala europea: tale coordinamento può costituire un utile fattore di evoluzione delle politiche nazionali e di cambiamento sistemico, senza incidere in modo significativo sul bilancio europeo e nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà;

d.

le difficoltà cui le piccole e medie imprese dei settori culturali e creativi devono far fronte per accedere ai finanziamenti;

6.

si compiace del fatto che il programma, mettendo in particolare evidenza le attività transnazionali dei settori culturali e creativi, e stabilendo una stretta correlazione con la promozione della diversità culturale e linguistica, completerà le azioni svolte nel quadro di altri programmi dell'UE, come per esempio il sostegno dei fondi strutturali agli investimenti nei settori culturali e creativi, il restauro del patrimonio, le infrastrutture e i servizi culturali, i fondi destinati alla digitalizzazione del patrimonio culturale e gli strumenti del settore delle relazioni esterne e dell'allargamento;

7.

si compiace inoltre di constatare che il programma si fonderà anche sull'esperienza acquisita nel quadro di iniziative coronate da successo, come il programma MEDIA, il marchio del patrimonio europeo e le capitali europee della cultura;

8.

si compiace della proposta della Commissione europea di portare il sostegno concesso ai settori culturali e creativi a 1,801 miliardi di euro nel periodo coperto dal quadro finanziario pluriennale 2014-2020, con un significativo aumento del 37 % rispetto alle spese attuali;

9.

sottolinea che l'aumento del sostegno è conforme allo spirito e alle priorità della strategia Europa 2020 e delle sue iniziative faro, perché l'investimento nei settori culturali e creativi contribuisce direttamente all'obiettivo di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva previsto dalla strategia, e facilita l'accesso alle risorse per le piccole e medie imprese attive nei settori culturali e creativi;

10.

reputa necessario, tuttavia, che vengano fornite definizioni più precise, specialmente per quanto riguarda il quadro giuridico e i criteri di applicazione dello strumento finanziario;

11.

desidera ricordare che le imprese dei settori culturali e creativi sono per lo più microimprese, piccole e medie imprese e imprese di lavoratori autonomi, che hanno bisogno di iniziative e di una organizzazione a livello locale. Tale approccio locale appare positivo dal punto di vista delle regioni perché, da un lato, stimola l'economia locale (la creatività rafforza la competitività dell'economia) e, dall'altro, contribuisce a trattenere i talenti e a mantenere in loco i posti di lavoro in questo settore. Occorre quindi tenere conto della situazione specifica dei lavoratori e degli imprenditori culturali;

12.

poiché considera la diversità culturale come una fonte di sviluppo, accoglie con favore le misure rivolte ad aumentare le capacità del settore culturale e quelle che incoraggiano la circolazione transnazionale della cultura all'interno e al di fuori dell'Europa;

13.

condivide il giudizio secondo cui, in un periodo di crisi economica e finanziaria, la cultura può contribuire a una realizzazione creativa degli obiettivi di politica sociale, sostenendo le innovazioni che costituiscono uno dei mezzi per ottenere risultati in campo sociale (3);

14.

ritiene che la cultura e le arti, come pure i mezzi di comunicazione e l'audiovisivo di carattere culturale, possano modificare i comportamenti creando nuovi legami sociali ed incoraggiando gli individui a sfruttare le proprie capacità creative; al tempo stesso, la cultura e le arti possono salvaguardare i valori di una società democratica;

15.

fa rilevare che una cultura libera e indipendente riveste un'importanza fondamentale per lo sviluppo della società. Essa garantisce infatti la libertà di pensiero e la diversità, offre opportunità di partecipazione e crea delle sedi per dibattiti critici e indipendenti, che sono uno dei presupposti di una democrazia vitale;

16.

sottolinea che in tutta l'UE gli enti locali e regionali hanno una grande responsabilità nell'attuazione delle politiche culturali, poiché svolgono un compito essenziale nella promozione della cultura e nel rafforzamento della sua influenza, in particolare per preservare il patrimonio culturale ed incoraggiare l'innovazione artistica (4). Gli enti locali e regionali hanno poi una particolare responsabilità nel garantire l'accesso e la partecipazione dei bambini e dei giovani a una vita culturale attiva;

17.

ricorda di aver già sottolineato in precedenza l'importanza degli enti territoriali i quali, grazie alla loro prossimità ai cittadini, sono strategicamente nella posizione migliore per rispondere alle esigenze e alle richieste specifiche dei differenti gruppi culturali all'interno dell'UE, come pure per mobilitare efficacemente le comunità locali e regionali in favore della promozione di un miglior dialogo interculturale (5);

18.

fa osservare che gli enti locali e regionali sono riusciti a integrare il settore culturale e creativo nelle loro strategie di sviluppo e che ciò ha contribuito al rafforzamento delle economie locali; in particolare, a livello degli enti territoriali, è possibile creare reti e banche dati di giovani artisti, promuovere la formazione dei giovani in ambito artistico-culturale, favorire la professionalizzazione dei giovani artisti, attivare sperimentazioni multimediali e multiculturali, offrire spazi pubblici per le produzioni dei giovani artisti, incentivare la fruizione artistica e culturale di un pubblico giovane, sostenere l'associazionismo giovanile in ambito artistico-culturale, portare avanti l'innovazione nel quadro delle tradizioni e delle vocazioni locali (6);

19.

fa osservare che l'audiovisivo rappresenta non soltanto un'industria di fondamentale importanza per la crescita, la competitività e l'occupazione, ma anche un settore chiave per difendere e promuovere l'identità e la diversità culturali delle città e delle regioni. Per sua natura, l'audiovisivo costituisce un fattore essenziale ai fini dello sviluppo dei valori sociali europei e della garanzia del funzionamento di società democratiche, in quanto le opere audiovisive sono in grado di svolgere un'importante funzione nella creazione di un'identità europea (7);

20.

sottolinea che il passaggio al digitale apre nuove prospettive di interconnessione tra le diverse regioni europee, perché esse si scambiano dei prodotti audiovisivi ed esplorano nuovi percorsi per creare legami e condividere contenuti. Tale transizione può costituire l'occasione per richiamare un pubblico nuovo, avvalersi di contenuti alternativi, offrire nuovi servizi e dare una maggiore visibilità a materiali provenienti da regioni diverse (8);

21.

chiede ancora una volta al Consiglio e al Parlamento europeo di rafforzare il riferimento al ruolo chiave degli enti locali e regionali nella produzione e nella diffusione della cultura delle rispettive comunità (9), e di conferire a tali enti un ruolo più importante nel quadro di questo programma;

22.

sottolinea in tale contesto che occorre trovare il giusto equilibrio tra, da un lato, le risorse destinate ai grandi progetti globali e, dall'altro, il finanziamento delle misure e delle attività incentrate sul livello locale e regionale;

23.

chiede con insistenza al Consiglio e al Parlamento europeo di non dare eccessivo rilievo al settore finanziario nel quadro dell'attuazione del regolamento, e di far sì, invece, che i soggetti culturali siano coinvolti maggiormente nel processo decisionale;

24.

riconosce che le misure previste nella proposta sembrano, nella loro forma attuale, conformi ai principi di sussidiarietà e proporzionalità; sottolinea tuttavia che gli enti locali e regionali dovrebbero essere sistematicamente consultati nell'elaborazione, attuazione e gestione delle misure concernenti il finanziamento dei settori culturali e creativi europei;

25.

intende contribuire a fare in modo che il programma Europa creativa abbia il massimo impatto possibile nelle regioni dell'UE, e propone la propria collaborazione a questo fine. Desidera inoltre partecipare al processo di monitoraggio del programma;

26.

considera essenziale la divisione del quadro in tre sezioni (transettoriale, culturale e MEDIA) e approva la ripartizione indicativa del bilancio assegnato a ciascuna di esse, ma richiama l'attenzione sull'esigenza di garantire, nell'attuazione del programma, la flessibilità necessaria per un'eventuale ridistribuzione tra le sezioni, in funzione delle esigenze e delle esperienze maturate;

27.

fa osservare che occorre evitare accuratamente di emarginare i settori delle arti e del patrimonio culturale in questa nuova struttura.

Sezione transettoriale

28.

accoglie con favore l'approccio strategico e inclusivo proposto dalla Commissione per sostenere lo sviluppo dei settori culturali e creativi;

29.

sottolinea che, per risultare fruttuose, le strategie integrate di sviluppo devono essere definite al livello territoriale pertinente, nel quadro di un partenariato con gli enti responsabili delle differenti politiche pubbliche (sviluppo economico, occupazione, istruzione e cultura) e i rappresentanti della società civile, in particolare le associazioni di imprese, di lavoratori e di cittadini;

30.

osserva che bisognerebbe analizzare i settori e i temi che costituiscono punti forti delle regioni e degli enti locali e meritano pertanto di essere promossi, dato che ciascuna regione dispone di opportunità che devono essere prese in considerazione. Le grandi città e le regioni prospere hanno maggiori possibilità e strumenti migliori per divenire dei poli di creatività e di attrazione a vari livelli, mentre le regioni più piccole e meno favorite, in particolare quelle che si trovano alla periferia dell'UE o hanno una bassa densità demografica, devono essere messe in condizione di far conoscere il loro valore culturale al resto del mondo;

31.

ha già segnalato in precedenza l'esigenza di disporre di informazioni più affidabili sulla situazione globale del settore europeo della cultura (10); accoglie quindi con favore le misure rivolte a promuovere la raccolta di dati, gli studi, le competenze in materia di previsione e gli strumenti per l'occupazione, le valutazioni, le analisi politiche e le indagini statistiche relative ai mercati in questione; è tuttavia importante mantenere la raccolta e l'analisi dei dati da condividere con gli organismi statistici nazionali ed europei per evitare la duplicazione delle fonti, dei costi e del trattamento dei dati;

32.

sottolinea che un ambiente interdisciplinare garantisce condizioni migliori di funzionamento dei settori culturali e creativi, e raccomanda pertanto di promuovere il ravvicinamento dell'arte, della filosofia, delle scienze, della ricerca e dell'innovazione, nonché delle imprese;

33.

ritiene necessario costituire dei veri e propri «partenariati creativi» tra i settori culturali e creativi e altri settori, tra cui l'istruzione, l'industria, la ricerca e l'amministrazione pubblica. Ribadisce che è necessario elaborare meccanismi efficaci che consentano di trasferire la conoscenza creativa, come per esempio il design, in altri settori.

Sezione Cultura

34.

accoglie con favore le misure rivolte ad aumentare le capacità del settore culturale, come pure quelle intese a favorire la circolazione transfrontaliera della cultura, sia all'interno che al fuori dell'Europa;

35.

accoglie con soddisfazione la considerevole attenzione che la sezione Cultura del programma dedica al rafforzamento delle capacità e alla circolazione transnazionale, comprese le tournées internazionali, la creazione di nuove piattaforme europee con un ampio effetto strutturante e l'adozione di misure di sostegno più strategiche per le case editrici in favore della traduzione letteraria, come pure di misure di sostegno promozionale;

36.

sottolinea che, in un'economia post crisi, la cultura può contribuire a una realizzazione creativa degli obiettivi di politica sociale, sostenendo le innovazioni che costituiscono uno dei mezzi per ottenere risultati in questo campo;

37.

accoglie con favore la proposta di sostenere la circolazione transnazionale della cultura e sottolinea l'importanza di promuovere i settori collegati, i quali aiutano la cultura a raggiungere il proprio pubblico, indipendentemente dalla situazione geografica - talvolta sfavorevole - delle regioni e dal problema della diversità linguistica;

38.

sottolinea che gli investimenti destinati alla cultura devono incoraggiare allo stesso modo sia la produzione artistica individuale e collettiva sia gli ambiti essenziali per i settori culturali e creativi, come i nuovi modelli di impresa, la creatività e l'innovazione, la digitalizzazione, i sistemi di certificazione, lo sviluppo del capitale umano e i partenariati creativi con altri settori;

39.

ribadisce l'importanza di sviluppare iniziative congiunte miranti a sostenere le esperienze artistiche private e pubbliche, che possono coadiuvarsi reciprocamente per il rafforzamento della cultura e la redditività delle imprese;

40.

osserva che gli enti locali e regionali possono dimostrare maggiore efficienza nell'informare le imprese locali sui modi e i mezzi per favorire le attività culturali locali e regionali;

41.

fa osservare che il settore privato, nel quadro delle responsabilità sociale delle imprese, svolge spesso, grazie a donazioni o ad altre forme di sostegno, un ruolo importante nella promozione della cultura, ma che gli enti locali e regionali, dal canto loro, possono contribuire alla creazione di un ambiente in grado di favorire un uso migliore degli aiuti in questione;

42.

riconosce l'importanza di adottare un'impostazione coerente a medio o lungo termine per la programmazione degli interventi nel settore della cultura, e menziona in tale contesto l'esempio altamente indicativo dell'iniziativa Capitale europea della cultura, nel cui quadro una strategia di sviluppo a lungo termine consente di promuovere approcci più sostenibili allo sviluppo culturale, di rafforzare l'impatto e gli effetti collegati di tale iniziativa (11) e di sottolineare la ricchezza, la diversità e i fattori accomunanti delle culture europee.

Sezione MEDIA

43.

fa osservare che i comuni e le regioni possono svolgere un ruolo essenziale nel promuovere le opere audiovisive locali e regionali, sostenendo efficacemente la produzione audiovisiva e contribuendo attivamente alla promozione della diversità delle culture e al dialogo fra di esse (12);

44.

ritiene che una tappa importante consista nell'elaborazione di un programma di cooperazione internazionale ampliata nel settore audiovisivo, mirante a rafforzare le relazioni sia culturali che commerciali tra l'industria cinematografica europea e i settori corrispondenti dei paesi terzi;

45.

riconosce che bisognerà far fronte alle sfide derivanti dai mutamenti in corso nel settore audiovisivo mondiale. Tali sfide, dovute all'evoluzione tecnologica e alle debolezze strutturali nella diffusione delle opere audiovisive europee sui mercati terzi, impediscono all'industria europea del settore di sfruttare le opportunità a livello globale, e pertanto ne compromettono la competitività;

46.

richiama l'attenzione sul fatto che, dal punto di vista del pieno sfruttamento sociale del programma, è particolarmente importante lo sviluppo della competenza mediatica, associato a un adeguamento dei metodi di educazione mediatica nella scuola e al di là di essa. Occorre pertanto stimolare l'insegnamento delle nuove tecnologie della comunicazione, che rivestono un'importanza fondamentale per l'integrazione sociale e professionale (13);

47.

ribadisce la funzione svolta dal cinema nella costruzione dell'identità europea e nell'integrazione delle regioni (14);

48.

sottolinea che un'industria culturale sana grazie al programma è in grado di costituire partenariati creativi con altri settori (tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ricerca, turismo, parti sociali, ecc.) per rafforzare l'incidenza socioeconomica degli investimenti nella cultura e nella creatività (15), in particolare per quanto riguarda la promozione della crescita e dell'occupazione, nonché lo sviluppo e la forza di attrazione delle regioni e delle città;

49.

ribadisce la necessità di adottare ulteriori misure per mobilitare interamente il potenziale del contenuto creativo europeo (16), nell'ottica di rafforzare sia la produzione che la disponibilità e la circolazione di opere europee innovative e di qualità, di promuovere la diversità culturale europea e di accrescere la competitività europea nel campo dei mezzi di comunicazione;

50.

ribadisce che gli enti locali e regionali devono svolgere un ruolo determinante nella gestione del proprio patrimonio culturale e linguistico, promuovendo nuovi modelli imprenditoriali nelle industrie creative e nei mezzi di comunicazione locali, e incoraggiando le opere creative (co)finanziate da istituti e organizzazioni di mezzi di comunicazione (17);

51.

ricorda che, anche se Europa creativa non è un programma sociale, le politiche riguardanti i nuovi servizi, i mezzi di comunicazione digitali e il contenuto creativo non devono essere elaborate unicamente sulla base di criteri economici, bensì tenere in considerazione anche i fattori culturali e sociali (18). Pertanto i contenuti creativi devono sostenere la coesione e l'inclusione sociali, in particolare per i gruppi minacciati di esclusione o altrimenti svantaggiati sul piano sociale.

Risultati e monitoraggio

52.

sottolinea che è necessario garantire delle sinergie a livello di attuazione tra il programma e le strategie nazionali e regionali in favore della specializzazione intelligente;

53.

riconosce che, nella valutazione dei risultati, occorre tenere conto del fatto che essi dipendono da ricadute complementari di altre attività realizzate a livello nazionale ed europeo che hanno un impatto sui settori culturali e creativi, e che di conseguenza non tutte le variazioni degli indicatori vanno necessariamente ricondotte agli effetti del programma Europa creativa;

54.

accoglie con favore la definizione di indicatori quantificabili in rapporto agli obiettivi generali e specifici per le opere culturali e creative, vale a dire l'occupazione, l'accessibilità, i partenariati, le possibilità di apprendimento, la circolazione transnazionale, la mobilità dei soggetti coinvolti, il numero di biglietti venduti per i film e la percentuale di opere audiovisive europee, senza tralasciare la questione della dimensione regionale di tali indicatori. Si rammarica tuttavia del fatto che gli indicatori del programma sono incentrati in maniera sproporzionata sulla crescita economica, il profitto e la concorrenza, e quindi non rappresentano realmente uno strumento adeguato per valutare il settore non commerciale della cultura o garantire il monitoraggio di tale settore;

55.

constata con soddisfazione che, per quanto riguarda la realizzazione dell'obiettivo di rafforzare la capacità finanziaria del settore culturale e creativo europeo, oltre al volume dei prestiti concessi, vengono presi in considerazione anche il numero e la distribuzione geografica degli istituti finanziari che danno accesso a finanziamenti;

56.

chiede al Consiglio e al Parlamento europeo che, oltre al monitoraggio regolare, la Commissione consulti il Comitato delle regioni sulla relazione di valutazione che dovrà presentare alla fine del 2017 per valutare l'efficacia nel conseguimento degli obiettivi, l'efficienza e il valore aggiunto europeo del programma.

II.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Emendamento 1

Articolo 3, paragrafo 1

Valore aggiunto europeo

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

Il programma sostiene unicamente le azioni e le attività che presentano un potenziale valore aggiunto europeo e che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e delle sue iniziative faro.

Il programma sostiene unicamente le azioni e le attività che presentano un potenziale valore aggiunto europeo e che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e delle sue iniziative faro.

Motivazione

Il valore aggiunto europeo non si concentra esclusivamente su Europa 2020, ma anche, tra l'altro, su Orizzonte 2020 e sulla coesione.

Emendamento 2

Articolo 3, paragrafo 2, lettera a)

Valore aggiunto europeo

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

il carattere transnazionale e l'impatto delle attività del programma che integrano programmi nazionali, internazionali e altri programmi dell'Unione;

il carattere transnazionale e l'impatto delle attività del programma che integrano programmi nazionali, internazionali e altri programmi dell'Unione;

Motivazione

Alcuni progetti e programmi transnazionali sono elaborati e attuati a livello locale e regionale. Essi dovrebbero poter beneficiare del sostegno europeo, nel quadro del futuro programma Europa creativa.

Emendamento 3

Articolo 5, lettera c)

Obiettivi specifici del programma

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

rafforzare la capacità finanziaria dei settori culturali e creativi, in particolare delle piccole e medie imprese e organizzazioni;

rafforzare la capacità finanziaria dei settori culturali e creativi, in particolare delle piccole e medie imprese e organizzazioni ;

Motivazione

Per tenere conto al meglio della realtà in cui si muovono gli operatori dei settori culturali e creativi, gli obiettivi specifici del programma dovrebbero avere una portata più ampia e comprendere le imprese di dimensioni inferiori a quelle delle PMI.

Emendamento 4

Articolo 7, paragrafo 1, lettera a)

Strumento per i settori culturali e creativi

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

facilitare l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese e delle organizzazioni operanti nei settori culturali e creativi europei;

facilitare l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese e delle organizzazioni operanti

Motivazione

Per tenere conto al meglio della realtà in cui si muovono gli operatori dei settori culturali e creativi, lo strumento per i settori culturali e creativi dovrebbe avere una portata più ampia e comprendere le imprese di dimensioni inferiori a quelle delle PMI.

Emendamento 5

Articolo 13, paragrafo 1, lettera a)

Coerenza e complementarità

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

le pertinenti politiche dell'UE, in particolare quelle nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, della salute, della ricerca e innovazione, delle imprese, del turismo, della giustizia e dello sviluppo;

le pertinenti politiche dell'UE, in particolare quelle nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, della salute, della ricerca e innovazione, delle imprese, del turismo, della giustizia e dello sviluppo;

Motivazione

Il settore culturale svolge un ruolo molto dinamico nell'economia e nella creazione di posti di lavoro nell'UE, e contribuisce sensibilmente allo sviluppo locale e regionale. Il sostegno ai settori culturali e creativi, riducendo il divario di sviluppo tra regioni, può anche rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell'UE.

Emendamento 6

Articolo 14, paragrafo 1

Sorveglianza e valutazione

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

La Commissione garantisce il monitoraggio regolare e la valutazione esterna del programma Europa creativa sulla base dei seguenti indicatori di performance. Va tenuto conto del fatto che il conseguimento dei risultati di performance dipende dall'effetto complementare di altre attività a livello nazionale ed europeo che incidono sui settori culturali e creativi.

La Commissione garantisce il monitoraggio regolare e la valutazione esterna del programma Europa creativa sulla base dei seguenti indicatori di performance. Va tenuto conto del fatto che il conseguimento dei risultati di performance dipende dall'effetto complementare di altre a livello nazionale ed europeo che incidono sui settori culturali e creativi.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 7

Allegato I - 1o capoverso

Modalità attuative dello strumento per i settori culturali e creativi

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

La Commissione istituisce uno strumento per i settori culturali e creativi, gestito nel quadro di uno strumento di debito dell'Unione europea per le piccole e medie imprese. Il sostegno finanziario fornito attraverso questo strumento è destinato alle piccole e medie imprese e organizzazioni operanti nei settori culturali e creativi.

La Commissione istituisce uno strumento per i settori culturali e creativi, gestito nel quadro di uno strumento di debito dell'Unione europea per le piccole e medie imprese. Il sostegno finanziario fornito attraverso questo strumento è destinato alle piccole e medie imprese e organizzazioni operanti nei settori culturali e creativi.

Motivazione

Per tenere conto al meglio della realtà in cui si muovono gli operatori dei settori culturali e creativi, le modalità attuative dello strumento per i settori culturali e creativi dovrebbero avere una portata più ampia e comprendere le imprese di dimensioni inferiori a quelle delle PMI.

Bruxelles, 19 luglio 2012

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Un bilancio per la strategia Europa 2020 (COM(2011) 500 final del 29 giugno 2011).

(2)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Un bilancio per la strategia Europa 2020 (COM(2011) 500 final del 29 giugno 2011).

(3)  CdR 181/2010 fin.

(4)  CdR 172/2007 fin.

(5)  CdR 44/2006 fin.

(6)  CdR 181/2010 fin.

(7)  CdR 27/2009 fin.

(8)  CdR 293/2010 fin.

(9)  CdR 259/2004 fin.

(10)  CdR 259/2004 fin.

(11)  CdR 251/2005 fin.

(12)  CdR 27/2009 fin.

(13)  CdR 133/2009 fin.

(14)  CdR 293/2010 fin.

(15)  CdR 293/2010 fin.

(16)  CdR 94/2008 fin.

(17)  CdR 94/2008 fin.

(18)  CdR 94/2008 fin.


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