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Document 52011AE0792

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla comunicazione della Commissione concernente il monitoraggio e la comunicazione dei dati relativi all'immatricolazione delle autovetture nuove COM(2010) 657 definitivo

GU C 218 del 23.7.2011, p. 66–68 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

23.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 218/66


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla comunicazione della Commissione concernente il monitoraggio e la comunicazione dei dati relativi all'immatricolazione delle autovetture nuove

COM(2010) 657 definitivo

2011/C 218/11

Relatore: Mihai MANOLIU

La Commissione europea, in data 10 novembre 2010, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Comunicazione della Commissione concernente il monitoraggio e la comunicazione dei dati relativi all'immatricolazione delle autovetture nuove

COM(2010) 657 definitivo.

La sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 5 aprile 2011.

Alla sua 471a sessione plenaria, dei giorni 4 e 5 maggio 2011 (seduta del 4 maggio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 148 voti favorevoli e 4 astensioni.

1.   Conclusioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ritiene che realizzare la mobilità sostenibile significhi garantire la circolazione di persone e merci in tutta Europa nel modo più efficiente, riducendo le emissioni e risparmiando carburante. Ciò richiede la disponibilità di informazioni e l'accesso al modo o ai modi di trasporto più adeguato/i nonché l'investimento nelle tecnologie, nelle infrastrutture e nei sistemi di gestione atti a favorire una circolazione libera e sostenibile.

1.2

Secondo il Comitato, per promuovere la mobilità sostenibile occorre concepire un quadro normativo che consenta all'industria automobilistica europea di prosperare e di continuare a innovare e a fornire le tecnologie e i veicoli a basse emissioni per un futuro sostenibile.

1.3

Il Comitato sottolinea che il quadro legislativo necessario per raggiungere l'obiettivo medio di emissione per il nuovo parco auto dovrebbe garantire obiettivi di riduzione neutri dal punto di vista della concorrenza, socialmente equi e sostenibili, che rispettino le diverse caratteristiche dei costruttori automobilistici europei ed evitino qualunque distorsione ingiustificata della concorrenza tra i costruttori suddetti.

1.4

Il Comitato è lieto che, «nello spirito di una migliore regolamentazione», la Commissione europea intenda «promuovere un'interazione coerente tra diversi ambiti politici, assicurare la prevedibilità e perseguire la tutela dell'interesse pubblico (ad esempio ambiente e sicurezza), tentando nel contempo di razionalizzare la regolamentazione che si applica a questo settore industriale».

1.5

Il Comitato plaude all'impegno di mettere a punto una strategia globale e alla volontà di integrarvi le varie dimensioni legate allo sviluppo del settore e della sua competitività, come pure di coinvolgere le diverse parti interessate.

1.6

Nel definire norme sulle emissioni, il Comitato reputa che sia importante considerare le implicazioni per i consumatori, i mercati e la competitività dei costruttori, stimolando l'innovazione e riducendo il consumo di energia. È altresì importante garantire la sicurezza di pianificazione ai costruttori automobilistici.

2.   Contesto

2.1

Nel 2010 il mercato delle autovetture nuove nell'UE ha registrato un calo del 5,5 %, con un totale di 13 360 599 nuovi veicoli immatricolati nel corso dell'anno secondo i dati forniti dall'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA). Su queste cifre ha influito il fatto che molti Stati membri hanno sospeso gli incentivi statali per il rinnovo del parco auto. Nel mese di dicembre le nuove autovetture immatricolate sono state 1 009 638, ossia il 3,2 % in meno rispetto all'anno precedente.

2.2

Il calo registrato nel mese di dicembre (complessivamente – 3,2 %) nella domanda di nuove autovetture è stato particolarmente marcato in Spagna (– 23,9 %), in Italia (– 21,7 %) e nel Regno Unito (– 18 %). In Francia il mercato si è mantenuto piuttosto stabile (– 0,7 %), mentre in Germania ha segnato un incremento del 6,9 %.

2.3

Il segmento delle autovetture comprende una gamma di modelli più ampia che mai. Nuove categorie di veicoli versatili come le station wagon sportive e i crossover station wagon/SUV si contendono quote di mercato con le berline, le coupé, le cabriolet, le due volumi e le station wagon. Queste nuove configurazioni di carrozzeria sono presenti in tutti i segmenti di autovetture, da quelle compatte alle berline di lusso.

2.4

Si tratta di una buona notizia per gli acquirenti, che hanno così maggiori possibilità di scelta in termini di prezzo, come anche di stile e funzionalità. Le scelte dei consumatori hanno un effetto sul volume complessivo di emissioni delle autovetture. I consumatori dovrebbero pertanto essere informati in modo da sapere se le nuove autovetture soddisfano gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

2.5

Realizzare la mobilità sostenibile significa garantire che i consumatori abbiano una reale possibilità di scelta, ma anche incoraggiarli ad acquistare il veicolo più adeguato per le loro esigenze ed educarli all'utilizzo delle tecniche di guida ecologica per ridurre le emissioni inquinanti inutili e per risparmiare denaro.

2.6

Per quanto riguarda la costruzione dei veicoli, realizzare la mobilità sostenibile significa individuare materiali più sostenibili, migliorare la logistica nella catena di approvvigionamento per ridurre sprechi ed emissioni inutili, nonché progettare un maggior numero di componenti che possono essere riciclati al termine del loro ciclo di vita.

2.7

Le politiche nazionali devono comprendere anche mezzi più efficaci sotto il profilo dei costi capaci di ridurre le emissioni di CO2, incentivi fiscali coordinati e lo sviluppo di carburanti alternativi e di energie rinnovabili, come anche delle relative infrastrutture.

2.8

Occorre pertanto concepire un nuovo metodo che consenta di tenere adeguatamente conto della riduzione di emissioni di CO2 realizzabile con veicoli a doppia alimentazione (bi-fuel) o ad alimentazione mista (flex-fuel) capaci di funzionare con carburanti alternativi.

2.9

L'industria dovrà compiere ulteriori investimenti nelle tecnologie atte a ridurre le emissioni e nelle tecnologie per la gestione intelligente del traffico, e migliorare ancora l'efficienza dei motori.

2.10

L'UE si è data un programma ambizioso di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli stradali e molti risultati sono già stati ottenuti. Il regolamento (CE) n. 443/2009, che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove (1), fissa il livello medio delle emissioni di queste ultime a 130 g di CO2/km, obiettivo questo da raggiungere entro il 2015.

2.11

I costruttori automobilistici stanno lavorando per realizzare obiettivi rigorosi di contenimento delle emissioni di CO2 per le autovetture nuove entro il 2012 e si sono dati ulteriori obiettivi di riduzione per il 2020. L'industria parteciperà attivamente al dibattito sui trasporti sostenibili.

2.12

Negli ultimi 20 anni, le emissioni di CO2 generate dalle autovetture e dai veicoli commerciali sono scese drasticamente, facendo registrare un calo del 20 % rispetto al 1995. La Commissione europea ha riconosciuto questo progresso e il fatto che esso sia stato conseguito in primo luogo grazie agli investimenti nelle tecnologie automobilistiche. Per parte sua, il Comitato ritiene che se si vogliono raggiungere ulteriori riduzioni significative si debba guardare oltre queste tecnologie.

2.13

Secondo il Comitato è necessario un approccio integrato che garantisca la competitività e la crescita sostenibile del settore automobilistico per salvaguardarne la produzione in Europa, e che fornisca un quadro efficace per lo sviluppo di veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico e l'aggiornamento del loro mercato.

2.14

Gli Stati membri dovrebbero tenere sotto controllo il numero di immatricolazioni al fine di valutare l'impatto sul processo di monitoraggio e il raggiungimento dell'obiettivo di riduzione delle emissioni medie di CO2 fissato dall'UE per il nuovo parco auto secondo il parere del comitato sui cambiamenti climatici.

2.15

Il Comitato ritiene che il perseguimento di obiettivi a livello UE per le autovetture sia necessario al fine di evitare la frammentazione del mercato interno in seguito all'adozione di misure differenti da parte dei diversi Stati membri.

2.16

L'esistenza di obiettivi comuni offre ai costruttori maggiore certezza nella pianificazione e maggiore flessibilità nel soddisfacimento dei requisiti in materia di riduzione delle emissioni di CO2 rispetto a quanto garantirebbero loro obiettivi di riduzione nazionali distinti.

3.   Dati: trasmissione, fonti, gestione e controllo dei dati

3.1

Ai sensi dell'articolo 8 del regolamento (CE) n. 443/2009, ogni anno gli Stati membri sono tenuti a registrare e inviare alla Commissione taluni dati relativi alle autovetture nuove immatricolate nel loro territorio nell'anno precedente (2).

3.2

I dati in questione servono a calcolare l'obiettivo per le emissioni specifiche di CO2 per ciascun costruttore di autovetture nuove e a verificare se i costruttori si attengono a tali obiettivi. A questo riguardo occorre armonizzare le norme sulla raccolta e sulla comunicazione dei dati stessi.

3.3

Per poter valutare pienamente se ciascun costruttore rispetta il suo obiettivo per le emissioni specifiche di CO2 e per acquisire la necessaria esperienza nell'applicazione della normativa, la Commissione ha bisogno di dati dettagliati. Gli Stati membri dovrebbero quindi garantire che tali dati siano registrati e trasmessi alla Commissione.

3.4

I dati utilizzati da ciascuno Stato membro per preparare i dati di monitoraggio aggregati e i dati di monitoraggio dettagliati devono essere basati, indipendentemente dalla loro fonte, sulle informazioni contenute nel certificato di conformità della relativa autovettura.

3.5

Le principali fonti che devono essere utilizzate dagli Stati membri per raccogliere i dati sono rappresentate dai certificati di conformità o dalla documentazione relativa all'omologazione. La carta di circolazione non può però sostituire il certificato di conformità ai fini dell'immatricolazione di un veicolo: essa viene rilasciata solo dopo l'immatricolazione del veicolo stesso.

3.6

È importante che i dati sull'immatricolazione di nuove autovetture siano esatti in modo da poter essere elaborati con efficacia ai fini della definizione dell'obiettivo per le emissioni specifiche. Gli Stati membri dovrebbero registrare e comunicare le informazioni sui veicoli di nuova immatricolazione progettati per l'alimentazione con carburanti alternativi, precisando la percentuale delle relative stazioni di rifornimento situate nel loro territorio.

3.7

Gli Stati membri garantiscono la gestione, la raccolta, il controllo, la verifica e la trasmissione dei dati di monitoraggio aggregati e dei dati di monitoraggio dettagliati.

3.8

I dati devono essere monitorati e registrati in relazione a ciascun costruttore. Pertanto è importante identificare chiaramente il costruttore, distinguendolo dalla marca (cioè dalla denominazione commerciale del costruttore).

Bruxelles, 4 maggio 2011

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  GU L 140 del 5.6.2009, pag. 1.

(2)  Regolamento (UE) n. 1014/2010 della Commissione relativo al monitoraggio e alla comunicazione dei dati relativi all’immatricolazione delle autovetture nuove ai sensi del regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, GU L 293 dell'11.11.2010, pag. 15.


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