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Document 52008IP0205

    Valutazione del programma PEACE e strategie per il futuro Risoluzione del Parlamento europeo del 20 maggio 2008 sulla valutazione del programma PEACE e strategie per il futuro (2007/2150(INI))

    GU C 279E del 19.11.2009, p. 1–5 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    19.11.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 279/1


    Valutazione del programma PEACE e strategie per il futuro

    P6_TA(2008)0205

    Risoluzione del Parlamento europeo del 20 maggio 2008 sulla valutazione del programma PEACE e strategie per il futuro (2007/2150(INI))

    (2009/C 279 E/01)

    Il Parlamento europeo,

    visto l'articolo 158 del trattato CE,

    visto il regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali (1),

    visto il regolamento (CEE) n. 2081/93 del Consiglio del 20 luglio 1993 che modifica il regolamento (CEE) n. 2052/88 relativo alle missioni dei Fondi strutturali, alla loro efficacia e al coordinamento dei loro interventi e di quelli della Banca europea per gli investimenti e degli altri strumenti finanziari esistenti (2),

    visto il regolamento (CEE) n. 2082/93 del Consiglio, del 20 luglio 1993, che modifica il regolamento (CEE) n. 4253/88 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CEE) n. 2052/88 per quanto riguarda il coordinamento tra gli interventi dei vari Fondi strutturali, da un lato, e tra tali interventi e quelli della Banca europea per gli investimenti e degli strumenti finanziari esistenti, dall'altro (3),

    visto il regolamento (CE) n. 214/2000 del Consiglio, del 24 gennaio 2000, riguardante i contributi finanziari comunitari al Fondo internazionale per l'Irlanda (4),

    visto il regolamento (CE) n. 2236/2002 del Consiglio, del 10 dicembre 2002, relativo ai contributi finanziari della Comunità al Fondo internazionale per l'Irlanda (2003-2004) (5),

    visto il regolamento (CE) n. 1105/2003 del Consiglio, del 26 maggio 2003, che modifica il regolamento (CE) n. 1260/1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali (6),

    visto il regolamento (CE) n. 173/2005 del Consiglio, del 24 gennaio 2005, che modifica il regolamento (CE) n. 1260/1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali per quanto riguarda la proroga del programma PEACE e la concessione di nuovi stanziamenti d'impegno (7),

    visto il regolamento (CE) n. 177/2005 del Consiglio, del 24 gennaio 2005, relativo ai contributi finanziari della Comunità al Fondo internazionale per l'Irlanda (2005-2006) (8),

    visto il regolamento (CE) n. 1968/2006 del Consiglio, del 21 dicembre 2006, relativo ai contributi finanziari della Comunità al Fondo internazionale per l'Irlanda (2007-2010) (9),

    visto il regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) (10),

    vista la comunicazione della Commissione intitolata «Un programma speciale d'aiuto per la pace e la riconciliazione in Irlanda del Nord» (COM(1994)0607),

    vista la comunicazione della Commissione intitolata «Relazione sul Fondo internazionale per l'Irlanda ai sensi dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 177/2005 del Consiglio» (COM(2006)0563),

    vista la relazione speciale n. 7/2000 della Corte dei conti concernente il Fondo internazionale per l'Irlanda e il programma speciale d'aiuto per la pace e la riconciliazione in Irlanda del Nord e nelle contee limitrofe dell'Irlanda nel periodo 1995-1999, corredata dalle risposte della Commissione (paragrafo 58) (11),

    vista l'audizione pubblica sulla valutazione del programma PEACE e strategie per il futuro organizzata dalla commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo in data 20 novembre 2007,

    vista la Task force per l'Irlanda del Nord (TFNI), istituita in seguito alla visita di José Manuel Barroso, Presidente della Commissione, a Belfast nel maggio 2007,

    visto l'articolo 45 del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0133/2008),

    A.

    considerando che i programmi comunitari PEACE I e II, finanziati nell'ambito dei regolamenti (CE) n. 1105/2003 e n. 173/2005 del Consiglio, miravano a garantire la pace e comprendevano due elementi principali, ossia cogliere le opportunità create dalla pace e affrontare il retaggio del conflitto e della violenza,

    B.

    considerando che la partecipazione dell'Unione europea ai programmi PEACE ha avuto ed ha un notevole riscontro positivo e che il legame della UE a tali progetti di costruzione della pace, oltre a fornire uno strumento finanziario, ha altresì permesso all'Unione di dimostrare la sua importanza in qualità di autorità neutrale dotata delle competenze e della visione a lungo termine necessarie per l'elaborazione del programma,

    C.

    considerando che il processo di riconciliazione agisce a vari livelli e che va incoraggiato ma non può essere imposto (12),

    D.

    considerando che la costruzione della pace e la riconciliazione, sebbene precarie per la loro stessa natura, sono fondamentali per superare i problemi politici, economici e sociali della regione e che pertanto nei progetti per la costruzione della fiducia dovrebbe esserci spazio per la sperimentazione e l'innovazione ai fini del loro avviamento,

    E.

    considerando che il conflitto in Irlanda del Nord ha creato comunità separate, producendo profonde divisioni sociali, economiche e politiche,

    F.

    considerando che i contatti e il consolidamento della fiducia possono modificare le opinioni negative e considerando che la promozione di una comprensione reciproca tra i giovani renderà la storia e la cultura di entrambe le comunità più comprensibili per i futuri leader,

    G.

    considerando che operare in partenariato con le comunità locali, sebbene possa richiedere più tempo in quanto sono coinvolti un numero maggiore di partecipanti e di procedure, permette chiaramente di ottenere benefici aggiuntivi che sono fondamentali, visto che la consapevolezza sia in merito ai programmi che all'Unione europea aumenta delegando la gestione a un livello più locale e incrementando il grado di partecipazione,

    H.

    considerando che i programmi PEACE hanno consentito a gruppi e singoli individui precedentemente emarginati e considerevolmente colpiti dal conflitto e dalla violenza di contribuire attivamente alla costruzione della pace; considerando che i progetti nel quadro dei programmi PEACE vanno a favore dei segmenti più emarginati della società, attraverso lo sviluppo di attività rivolte a singoli e a gruppi quali le vittime del conflitto, gli anziani e le persone vulnerabili, i disabili, le vittime di violenze domestiche, gli ex detenuti e i giovani disoccupati (13),

    I.

    considerando che molte delle persone che hanno prestato servizio in progetti di costruzione della pace o di riconciliazione lo hanno fatto volontariamente,

    J.

    considerando che è essenziale che i programmi per la costruzione della pace, in particolare quelli che coinvolgono le comunità e i gruppi di volontari, continuino ad essere sostenuti finanziariamente quando cesserà l'erogazione dei fondi PEACE,

    K.

    considerando che i settori del volontariato e delle comunità sono rinomati per quanto da loro conseguito nella lotta contro il regresso sociale e l'indigenza e che occupano una posizione idonea per sviluppare e fornire servizi di assistenza diretta per le persone socialmente più svantaggiate, e considerando che le donne svolgono un ruolo estremamente positivo nella costruzione della pace,

    L.

    considerando che i programmi PEACE hanno svolto un ruolo di assistenza allo sviluppo di progetti economici in zone svantaggiate tramite la creazione di imprese,

    M.

    considerando che molte iniziative delle comunità e di volontari finanziate nell'ambito di PEACE II operano su base permanente fornendo servizi essenziali per la collettività, in particolare servizi destinati a gruppi emarginati, e sono in attesa di una conferma dei finanziamenti in modo da poter continuare a fornirli,

    N.

    considerando che un aspetto dello sviluppo economico, derivato dal sostegno assegnato nell'ambito dei programmi PEACE, è che ha portato beneficio sia alle zone urbane che a quelle rurali,

    O.

    considerando che gli stanziamenti nel quadro del Fondo internazionale per l'Irlanda (FII) sono spesso complementari e che entrambi i programmi, FII e PEACE, hanno consentito ai progetti di giungere a una fase da cui sono accessibili altri finanziamenti comunitari, quali Interreg,

    P.

    considerando che molteplici azioni nell'ambito dei sottoprogrammi di PEACE, dei programmi del FII e dell'iniziativa Interreg si sono rivelate molto simili e in taluni settori presentano un certo grado di duplicazione delle attività,

    Q.

    considerando che la responsabilità e la trasparenza, la partecipazione, il riconoscimento dell'interdipendenza di tutti i popoli, l'efficace eliminazione delle disuguaglianze, la promozione della diversità, l'assistenza ai gruppi vulnerabili e l'attenzione alle pari opportunità costituiscono elementi di rilievo per la costruzione della pace e la riconciliazione,

    R.

    considerando che nella relazione del Commissario ad interim per le vittime e i superstiti (14) si afferma che i gruppi di sostegno alle vittime e ai superstiti dipendono economicamente da finanziamenti PEACE non aventi carattere di continuità, e si osserva che non vi è chiarezza su come proseguiranno i progetti per le vittime e i superstiti una volta che non saranno più disponibili i finanziamenti PEACE; considerando che quattro nuovi Commissari per le vittime sono stati recentemente nominati dal Primo ministro e dal Vice primo ministro dell'Irlanda del Nord1,

    S.

    considerando che la tutela e la promozione dei diritti umani sono parte integrante dei processi di costruzione della pace e di ricostruzione delle società post-belliche;

    1.

    sottolinea che il rafforzamento dei poteri locali rappresenta una parte essenziale della costruzione della pace e che la partecipazione della società civile contribuisce al miglioramento del processo di elaborazione della politica e del modo in cui la società è governata;

    2.

    evidenzia che lo sviluppo di vari meccanismi di esecuzione di concerto con il settore del volontariato, le organizzazioni non governative e le autorità locali ha fornito un'ampia gamma di esperienze relative alla gestione dei fondi comunitari; auspica che si possa fare ricorso a tale approccio ascendente («bottom-up») nell'attuazione di altri programmi di finanziamento;

    3.

    esprime apprezzamento a favore del contributo fornito allo sviluppo economico e sociale dai programmi di FII e PEACE; osserva che un centro imprenditoriale costruito in una zona svantaggiata, prima dell'esecuzione del FII, si è sviluppato tramite il sostegno di detto fondo e del consiglio distrettuale locale in una rete costituita da trentadue centri imprenditoriali, contribuendo a incrementare la fiducia e la speranza delle persone coinvolte;

    4.

    sottolinea che la cooperazione tra i partecipanti ai programmi finanziati da PEACE e dal FII non dovrebbe cessare con la conclusione di detti programmi; esorta i dipartimenti di governo a continuare detto lavoro, che si è rivelato efficace, per garantire che i finanziamenti a favore di tali attività inestimabili proseguano dopo la cessazione definitiva di tutti i finanziamenti nell'ambito di PEACE;

    5.

    invita i governi del Regno Unito e dell'Irlanda a creare meccanismi temporanei di finanziamento per le comunità e i gruppi di volontari allo scopo di coprire il periodo intercorrente tra la fine dei programmi di finanziamento di PEACE II e l'inizio di quelli di PEACE III;

    6.

    invita la Commissione e i governi del Regno Unito e dell'Irlanda a collaborare con i Commissari per le vittime e i superstiti al fine di trovare un sistema per permettere ai gruppi di sostegno alle vittime e ai superstiti di continuare a ricevere sostegno finanziario una volta che saranno terminati tutti i finanziamenti PEACE;

    7.

    invita la Commissione, nell'ambito della TFNI e in fase di elaborazione di nuove iniziative, a riprendere l'approccio della cittadinanza attiva dei programmi PEACE I e PEACE II; ribadisce che per la stabilizzazione del processo di pace è importante uno sviluppo regionale equilibrato che si concentri anche sulle infrastrutture, sottosviluppate rispetto a quelle di altre regioni europee, e chiede alla TFNI di adottare un approccio più positivo nel suo sostegno al miglioramento delle infrastrutture;

    8.

    sollecita un ulteriore sviluppo delle attività transfrontaliere, dato il loro ruolo centrale nel risanamento delle comunità urbane e rurali delle zone di confine; esorta a sviluppare ulteriormente la cooperazione fra le camere di commercio locali e gli organismi del settore pubblico così come fra i forum per il settore delle comunità e del volontariato ad entrambi i versanti del confine e le organizzazioni di volontariato che operano già su base transfrontaliera;

    9.

    invita il governo dell'Irlanda ad applicare immediatamente il regolamento (CE) n. 1082/2006;

    10.

    sollecita, nel quadro dei programmi di finanziamento, un ampio ricorso a una consultazione sia su vasta che su piccola scala che si concentri in particolare sull'aspetto locale e sottolinea l'importanza di garantire sistemi che permettano l'assegnazione di contributi ridotti volti a finanziare opere che si rivelano necessarie con breve preavviso e lavori i cui risultati non sono facilmente quantificabili e sistemi che consentano la sostenibilità a lungo termine e che possano dare un contributo alle comunità locali;

    11.

    esorta a ridurre la burocrazia al fine di garantire che i progetti di piccole dimensioni non siano gravati di oneri eccessivi;

    12.

    riconosce che la costruzione della pace è un processo evolutivo a lungo termine e che uno sviluppo solido verso la pace e la riconciliazione richiede tempo; chiede che siano previsti tempi più ampi per le sovvenzioni individuali al fine di rendere i progetti più incisivi; riconosce che non solo le iniziative economiche ma anche quelle culturali e sportive danno un contributo importante alla pace e alla riconciliazione e devono pertanto continuare ad essere promosse;

    13.

    osserva che il settore dell'economia sociale è un sottogruppo dei settori del volontariato e della comunità, la cui consultazione è significativa per lo sviluppo di strategie e aree locali; ritiene che le altre imprese locali siano altresì partecipanti influenti;

    14.

    sottolinea che lo sviluppo delle aree rurali richiede sinergie tra i finanziamenti per lo sviluppo agricolo, rurale e regionale, nonché fra la conservazione della natura, l'ecoturismo e la produzione e l'uso di energie rinnovabili, maggiori di quelle che vi sono state finora;

    15.

    sottolinea che l'accesso del pubblico alle informazioni concernenti i successi dei progetti finanziati da PEACE I e PEACE II come anche dal FII dovrebbe essere semplice; ritiene che le esperienze acquisite tramite tali progetti dovrebbero essere condivise con le persone impegnate in altre attività internazionali di costruzione della pace; esorta a tal proposito ad elaborare un database come strumento di apprendimento per il lavoro nel settore della pace e della riconciliazione sia sul territorio nazionale che all'estero; chiede inoltre che la partecipazione a ogni livello sia inclusa nella creazione di reti regionali e metropolitane;

    16.

    raccomanda l'adozione di strategie esaustive al fine di garantire non soltanto che gli esempi di buone prassi siano disponibili, ma anche che siano usati in tutte le fasi del ciclo dei progetti, ossia durante l'elaborazione, l'applicazione, il monitoraggio e la valutazione del progetto;

    17.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, al Comitato delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


    (1)  GU L 161 del 26.6.1999, pag. 1.

    (2)  GU L 193 del 31.7.1993, pag. 5.

    (3)  GU L 193 del 31.7.1993, pag. 20.

    (4)  GU L 24 del 29.1.2000, pag. 7.

    (5)  GU L 341 del 17.12.2002, pag. 6.

    (6)  GU L 158 del 27.6.2003, pag. 3.

    (7)  GU L 29 del 2.2.2005, pag. 3.

    (8)  GU L 30 del 3.2.2005, pag. 1.

    (9)  GU L 409 del 30.12.2006, pag. 86.

    (10)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 19.

    (11)  GU C 146 del 25.5.2000, pag. 1.

    (12)  Reconciliation after Violent Conflict: A Handbook, International IDEA, Stoccolma, 2003.

    (13)  Il programma UE per la pace e la riconciliazione: l'impatto, SEUPB.

    (14)  Support for Victims and Survivors — Addressing the Human legacy, gennaio 2007.


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