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Document 52008AR0246

    Parere del Comitato delle regioni Pensare anzitutto in piccolo (Think Small First) Uno Small Business Act per l'Europa

    GU C 120 del 28.5.2009, p. 17–22 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    28.5.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 120/17


    Parere del Comitato delle regioni «Pensare anzitutto in piccolo» (Think Small First) Uno «Small Business Act» per l'Europa

    2009/C 120/04

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    accoglie con favore la comunicazione della Commissione intitolata «Pensare anzitutto in piccolo (Think Small First) — Uno Small Business Act per l'Europa» e appoggia l'agenda politica adottata, che mira a dare un impulso decisivo alla politica dell'UE a favore delle PMI mediante un quadro di riferimento che agevoli la promozione dell'imprenditorialità e una legislazione attenta alle necessità delle PMI, favorendo allo stesso tempo la crescita delle piccole e medie imprese in tutta l'Europa con l'applicazione del principio «Pensare anzitutto in piccolo» (Think Small First),

    riconosce che lo Small Business Act (SBA) non è legalmente vincolante, ma reputa che, per raggiungere gli obiettivi fissati e garantirne la piena attuazione, esso debba essere politicamente vincolante e fornire alla politica per le PMI una tabella di marcia e una struttura di governance stabile; pertanto, esorta sia il Consiglio europeo ad assumersi le proprie responsabilità in questo campo, sia la Commissione europea e gli Stati membri a cooperare con gli enti locali e regionali e le altri parte interessate,

    richiama l'attenzione sul fatto che l'attuale rallentamento dell'economia e la crisi del sistema bancario internazionale incidono in misura spropositata sulla capacità delle PMI di accedere al credito ed esorta la Commissione e gli Stati membri a garantire che il settore bancario tenga in debita considerazione queste difficili condizioni operative per le PMI e che si dia piena attuazione alle raccomandazioni concordate alla quinta tavola rotonda tra banche e PMI (1), volta a facilitare l'accesso al credito per le piccole aziende,

    riconosce che l'inserimento dello SBA nella strategia di Lisbona e nei programmi nazionali di riforma è l'approccio corretto che ne dovrebbe agevolare il monitoraggio e chiede una valutazione annuale approfondita in questo contesto, per misurare i progressi compiuti dalla politica per le PMI in ogni Stato membro rispetto agli obiettivi e alle scadenze concordati, con raccomandazioni sulle azioni da concertare in futuro, per garantire la piena attuazione dello SBA e il raggiungimento dei suoi obiettivi.

    Relatrice

    :

    Constance Hanniffy (IE/PPE), membro del Consiglio della contea di Offaly, della Midland Regional Authority e della Border Midland and Western Regional Assembly

    Testo di riferimento

    Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — «Pensare anzitutto in piccolo» (Think Small First) Uno «Small Business Act» per l'Europa

    COM(2008) 394 def./2

    RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    1.

    accoglie con favore la comunicazione della Commissione intitolata «Pensare anzitutto in piccolo (Think Small First) — Uno Small Business Act per l'Europa» e appoggia l'agenda politica adottata, che mira a dare un impulso decisivo alla politica dell'UE a favore delle PMI mediante un quadro di riferimento che agevoli la promozione dell'imprenditorialità e una legislazione attenta alle necessità delle PMI, favorendo allo stesso tempo la crescita delle piccole e medie imprese in tutta l'Europa con l'applicazione del principio «Pensare anzitutto in piccolo» (Think Small First);

    2.

    riconosce che lo Small Business Act (SBA) non è legalmente vincolante, ma reputa che, per raggiungere gli obiettivi fissati e garantirne la piena attuazione, esso debba essere politicamente vincolante e fornire alla politica per le PMI una tabella di marcia e una struttura di governance stabile; pertanto, esorta sia il Consiglio europeo ad assumersi le proprie responsabilità in questo campo, sia la Commissione europea e gli Stati membri a cooperare con gli enti locali e regionali e le altri parte interessate;

    3.

    ritiene che lo SBA e gli obiettivi in esso fissati siano più importanti che mai nell'attuale clima economico, in quanto le PMI rappresentano un potenziale inutilizzato per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro duraturi; reputa, inoltre, che lo SBA offra un'opportunità ai dirigenti politici e rafforzi la fiducia nel settore imprenditoriale europeo;

    4.

    raccomanda che nella formulazione e attuazione delle politiche dell'UE si tenga conto non solo della diversità delle PMI in termini di dimensioni e struttura, del quadro normativo pertinente e della cultura imprenditoriale in cui operano, ma anche del variegato profilo delle PMI e delle microimprese e dei differenti risultati delle aziende in regioni diverse; pertanto, propone che lo SBA preveda un riconoscimento più esplicito della dimensione locale e regionale in modo da tener conto adeguatamente di tutti questi fattori;

    5.

    mette in rilievo l'importanza di fornire un sostegno che garantisca la sostenibilità a lungo termine delle imprese e raccomanda cautela per evitare di dedicare un'attenzione eccessiva alle imprese appena avviate e alle nuove PMI, a scapito delle aziende già consolidate e di quelle in via di sviluppo e ristrutturazione;

    6.

    riconosce l'importanza di incoraggiare e sviluppare una cultura dell'imprenditorialità; accoglie con favore la proposta della settimana europea per le PMI e l'iniziativa «Erasmus per giovani imprenditori», ma reputa che, se si vuole che il valore dell'imprenditorialità penetri nella coscienza nazionale ed europea, occorre iniziare dalla scuola e sviluppare un dialogo costruttivo tra piccoli imprenditori, allievi e insegnanti; pertanto, esorta gli Stati membri a dedicare maggiore attenzione alla promozione dell'imprenditorialità nell'istruzione, nonché alla diffusione di una mentalità imprenditoriale tra gli studenti e nella formazione degli insegnanti, modificando di conseguenza il programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»;

    7.

    accoglie con favore il riconoscimento nello SBA delle particolari necessità dell'imprenditoria femminile, ma richiama l'attenzione sulle necessità degli imprenditori migranti, che per effetto delle circostanze mostrano generalmente maggiore intraprendenza e propensione al rischio, e raccomanda che si tengano in considerazione anche le esigenze dei giovani, delle minoranze e degli imprenditori anziani e si distingua tra le diverse sfide ed esigenze degli imprenditori migranti provenienti da uno Stato membro dell'UE e di quelli provenienti da un paese terzo;

    8.

    sottolinea la particolare rilevanza della flessicurezza sia per i datori di lavoro che per i lavoratori dipendenti delle PMI e chiede che lo SBA le riservi uno spazio maggiore.

    Garantire un elevato grado di attuazione dello SBA e stabilire procedure di valutazione

    9.

    Riconosce che l'inserimento dello SBA nella strategia di Lisbona e nei programmi nazionali di riforma è l'approccio corretto che ne dovrebbe agevolare il monitoraggio e chiede una valutazione annuale approfondita in questo contesto, per misurare i progressi compiuti dalla politica per le PMI in ogni Stato membro rispetto agli obiettivi e alle scadenze concordati, con raccomandazioni sulle azioni da concertare in futuro, per garantire la piena attuazione dello SBA e il raggiungimento dei suoi obiettivi;

    10.

    chiede di essere informato in modo completo sulle valutazioni annuali e mette in evidenza che monitorerà i progressi compiuti a livello locale e regionale mediante l'ormai consolidata Piattaforma di monitoraggio di Lisbona;

    11.

    reputa che le oltre 90 misure proposte richiedano di stabilire un elenco delle priorità d'azione nello SBA allo scopo di favorirne l'attuazione, raggiungere risultati concreti per le PMI e sottolineare l'urgenza delle misure. A questo proposito, quali aree di intervento prioritario propone le seguenti: (a) accesso ai finanziamenti, (b) misure dirette alla piena attuazione del principio «pensare anzitutto in piccolo» per un miglioramento del quadro normativo e amministrativo, (c) migliore accesso ai mercati, compreso quello degli appalti pubblici;

    12.

    accoglie con favore l'intenzione di rafforzare l'applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità e sottolinea che questi principi sono applicabili a cominciare dal livello dell'UE fino al livello non solo nazionale, ma anche regionale e locale;

    13.

    esorta la Commissione a fornire informazioni più dettagliate sul tipo di trattamento che verrà riservato al «test PMI» in quanto parte della valutazione di impatto, per quanto riguarda l'ambito e la natura degli impatti da valutare e il livello e i periodi di consultazione da avviare;

    14.

    mette in risalto che la comunicazione non dedica sufficiente attenzione al ruolo del rappresentante delle PMI ed esorta la Commissione ad assicurarsi che quest'ultimo riceva risorse politiche e finanziarie adeguate sia per garantire il raggiungimento degli obiettivi dello SBA, sia per accrescere la visibilità dell'attività politica legata alle PMI e il grado di sensibilizzazione al riguardo;

    15.

    dà il proprio sostegno agli obiettivi dello statuto della Società privata europea (SPE), per ridurre i costi legati alla costituzione di imprese e semplificare il quadro normativo nell'intento di facilitare l'interscambio transfrontaliero e di abbattere ulteriori ostacoli;

    16.

    sottolinea l'importanza di garantire che le misure previste dallo SBA e dalle nuove proposte legislative non pregiudichino le prassi migliori e la buona amministrazione attualmente applicate dagli Stati membri e dagli enti locali e regionali nell'incoraggiare l'imprenditorialità e la definizione di politiche attente alle necessità delle PMI;

    17.

    reputa una debolezza cercare di raggiungere gli obiettivi dello SBA affidandosi ai programmi e strumenti finanziari eterogenei preesistenti, senza finanziamenti aggiuntivi, e raccomanda la creazione di una voce di bilancio apposita per le azioni pilota.

    Migliorare l'accesso al credito

    18.

    Richiama l'attenzione sul fatto che l'attuale rallentamento dell'economia e la crisi del sistema bancario internazionale incidono in misura spropositata sulla capacità delle PMI di accedere al credito ed esorta la Commissione e gli Stati membri a garantire che il settore bancario tenga in debita considerazione queste difficili condizioni operative per le PMI e che si dia piena attuazione alle raccomandazioni concordate alla quinta tavola rotonda tra banche e PMI (2), volta a facilitare l'accesso al credito per le piccole aziende. Queste raccomandazioni prevedono: (i) maggiore trasparenza tra banche e PMI, (ii) combinazione di capitale di prestito e capitale netto, (iii) aumento del volume dei finanziamenti tramite cartolarizzazioni, (iv) facilitazione degli investimenti transfrontalieri di capitali di rischio, (v) migliore regolamentazione del microcredito;

    19.

    si compiace degli sforzi della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti (BEI) per mettere a disposizione delle PMI vari strumenti finanziari, ma chiede fermamente alla Commissione di rivalutare soprattutto l'iniziativa Jeremie, allo scopo di esaminarne la copertura geografica variabile sul territorio dell'UE e tener conto più adeguatamente delle potenziali implicazioni per altri ambiti politici, come la politica sulla concorrenza, che stanno ostacolando la piena o parziale attuazione di questa iniziativa in alcune regioni; raccomanda, inoltre, che la BEI sia maggiormente proattiva nel far conoscere il proprio ruolo, il proprio valore aggiunto e i metodi per accedere all'iniziativa Jeremie e al programma quadro per la competitività e l'innovazione;

    20.

    raccomanda che le misure finanziarie dell'UE siano accompagnate da strumenti complementari per garantire alle PMI maggiori opportunità di riuscita e sottolinea che gli enti locali e regionali sono i partner naturali nel fornire questi supporti a carattere complementare;

    21.

    accoglie con favore la proposta di modifica della direttiva sui ritardi di pagamento, che dovrebbe contribuire a garantire il pagamento puntuale alle PMI, ma sottolinea che l'applicazione di questa direttiva rimane il nodo cruciale e gli Stati membri devono adoperarsi per migliorare la cultura di pagamento tra aziende e amministrazioni pubbliche; esorta pertanto la Commissione europea e le altre istituzioni dell'UE a dare una risposta alle preoccupazioni espresse recentemente dal mediatore europeo, per accelerare le modalità di pagamento a contraenti, società ed altre organizzazioni (3);

    22.

    reputa che, alla luce della diversità delle PMI in termini di dimensioni e ambito di attività, alcuni programmi dell'UE potrebbero prevedere misure più mirate per le microimprese e le PMI, affinché le microimprese non debbano competere con le imprese di medie dimensioni, che hanno accesso a migliori opportunità e condizioni di finanziamento, per ottenere il sostegno finanziario — o di altra natura — indispensabile;

    23.

    accoglie con favore la proposta della Commissione di semplificare il regime IVA introducendo una soglia comune di esenzione e di varare una nuova direttiva per innalzare le soglie di applicazione dell'IVA e propone che gli Stati membri riesaminino altri aspetti della politica fiscale per migliorare le condizioni di reinvestimento dei profitti nelle società, il flusso di cassa e il trasferimento di imprese;

    24.

    accoglie con favore il nuovo regolamento generale di esenzione per categoria, che consente agli Stati membri di accordare aiuti di Stato per PMI, sviluppo regionale, innovazione, ricerca, formazione, occupazione e capitale di rischio, senza prima darne notifica alla Commissione, e rileva l'aumento del massimale da 100 000 a 200 000 euro nel regolamento de minimis;

    25.

    invita la Commissione europea e, se del caso, gli Stati membri a valutare la pletora di iniziative, reti e programmi a sostegno delle aziende per riunire, ove possibile, strumenti e fondi al fine di accrescerne la visibilità e omogeneità per le PMI (questo punto può essere messo in relazione con il punto 46, lettera (d) sugli sportelli unici);

    26.

    raccomanda vivamente alla Commissione europea di inserire le migliori prassi locali e regionali nelle future discussioni a livello europeo. Gli enti locali e regionali possono stimolare il capitale privato potenzialmente disponibile creando e finanziando reti di «capitale informale», che mettano gli investitori privati in contatto con le imprese in fase di prima progettazione e di avvio.

    Mettere a punto una regolamentazione migliore a beneficio delle PMI

    27.

    Prende atto della proposta di introdurre date di entrata in vigore comuni per i regolamenti riguardanti le PMI; dubita che questa proposta possa avere un'incidenza tangibile sulla riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle PMI e raccomanda che venga valutata dopo un periodo iniziale di prova;

    28.

    prende atto della proposta della Commissione, secondo cui a una microimpresa non dovrebbe essere chiesto di partecipare a un'indagine statistica più di una volta ogni 3 anni, ma mette in rilievo che la raccolta annuale dei dati è necessaria per analizzare le politiche in base a elementi concreti e raccomanda un'applicazione più appropriata del principio «non più di una volta», in modo da ridurre il doppio lavoro a carico delle PMI per la compilazione di moduli da inviare a uffici pubblici diversi, ad esempio per fini fiscali e statistici;

    29.

    segnala le considerevoli barriere all'entrata e all'espansione delle microimprese derivanti dall'aggiunta di orpelli inutili alla legislazione («gold plating») e chiede che si consideri attentamente la possibilità di inserire nello SBA misure volte ad affrontare questo problema;

    30.

    accoglie con favore l'impegno a rimuovere le barriere che ostacolano il trasferimento di imprese e richiama l'attenzione sul fatto che si tratta di una questione particolarmente rilevante per il trasferimento di imprese tra parenti, in quanto molti imprenditori a capo di PMI sono in età avanzata e si ritireranno dall'attività entro il prossimo decennio; analogamente, mette in risalto che esistono questioni analoghe per le PMI a gestione familiare;

    31.

    esprime il proprio apprezzamento per la proposta della Commissione, secondo cui tutti gli Stati membri dovrebbero cercare di limitare a un anno la durata delle procedure giuridiche per lo scioglimento delle aziende in caso di bancarotta non fraudolenta e coloro che ritentano di costituire un'impresa devono ottenere lo stesso trattamento di chi avvia un'impresa per la prima volta, ma esorta la Commissione ad occuparsi delle sfide, simili seppure di natura diversa, che devono affrontare gli imprenditori insolventi di cui non è stato dichiarato ufficialmente il fallimento;

    32.

    attende con interesse l'accordo sulla giurisdizione paneuropea in materia di brevetti e accoglie con favore le disposizioni uniformi proposte nello statuto della SPE, che consentiranno alle PMI di ridurre tempi e costi, e chiede che la Commissione e gli Stati membri diano il loro pieno sostegno per garantire il raggiungimento degli obiettivi;

    33.

    evidenzia che le ingenti spese delle varie assicurazioni obbligatorie a carico delle PMI (come la R.C. generale, la R.C. prestatori d'opera e quella contro gli infortuni sul lavoro) sono un onere che potrebbe ostacolare lo sviluppo e persino l'esistenza delle PMI stesse ed esorta la Commissione e gli Stati membri a cooperare con il settore assicurativo per stabilire eventuali adeguate misure che possano rispondere alle specifiche preoccupazioni delle PMI.

    Agevolare l'accesso ai mercati

    34.

    Reputa che lo SBA dovrebbe riconoscere il ruolo che gli enti locali e regionali possono svolgere nell'agevolare la crescita transfrontaliera delle PMI, in particolare mettendo a loro disposizione i dati di cui hanno bisogno per operare a livello internazionale, come le informazioni sui quadri normativi pertinenti e gli obblighi conseguenti, la legislazione fiscale, le procedure per la risoluzione delle controversie e i servizi di consulenza e sostegno a favore delle PMI;

    35.

    riconosce la funzione che gli investimenti diretti esteri possono avere quale canale di accesso ai mercati internazionali per le PMI ed esorta la Commissione a mettere a punto misure che assicurino un maggior coinvolgimento delle PMI nelle attività di esportazione, in quanto il loro coinvolgimento può portare a una notevole diffusione delle tecnologie e all'adozione di modelli imprenditoriali più efficienti, rafforzando di conseguenza la capacità delle PMI di competere a livello internazionale; dà il proprio sostegno sia alla recente comunicazione sui cluster competitivi di livello mondiale (4), sia all'obiettivo di conseguire una migliore integrazione delle PMI nei cluster e favorire la diffusione delle conoscenze e l'internazionalizzazione;

    36.

    mette in rilievo il pericolo sempre più grave del mercato nero ed esorta la Commissione ad occuparsi delle sfide che questo pericolo comporta per le PMI, in particolare tramite misure volte a una migliore tutela della proprietà intellettuale e a una lotta più efficace alla contraffazione.

    Agevolare l'accesso ai mercati — Maggiore partecipazione agli appalti pubblici

    37.

    Rileva che il mercato degli appalti pubblici rimane frammentato e gli appalti transfrontalieri sono limitati; pertanto, raccomanda alla Commissione e agli Stati membri di mettere a punto un quadro di riferimento più trasparente che consenta l'apertura del mercato degli appalti nell'UE e offra ulteriori opportunità alle PMI;

    38.

    accoglie con favore il codice europeo delle prassi migliori presentato dalla Commissione (5) per agevolare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici ed esorta la Commissione e gli Stati membri ad incoraggiare l'introduzione di disposizioni contrattuali innovative per accrescere la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici, come l'articolazione di più gare in lotti o, se del caso, la previsione di forme di cooperazione nei bandi di gara;

    39.

    accoglie con favore l'impegno della Commissione europea ad avvalersi della rete «Enterprise Europe Network» (EEN) per promuovere il codice delle prassi migliori tra gli enti locali e regionali nel 2009, facilitare lo scambio di queste prassi e riequilibrare la cultura degli acquisti in questi enti; sottolinea anche la necessità che la rete EEN cooperi con le pertinenti associazioni rappresentative di ciascuno Stato membro;

    40.

    si rende conto dell'importanza per le PMI di superare le barriere iniziali nell'accesso al mercato degli appalti pubblici, in quanto le PMI con i migliori risultati possiedono tendenzialmente la maggiore esperienza nelle procedure di appalto; pertanto, raccomanda di mettere a disposizione delle PMI informazioni più ampie sulle opportunità esistenti nel mercato degli appalti pubblici e di garantire che le PMI mettano a punto una strategia di ingresso nel mercato con cognizione di causa;

    41.

    riconosce che gli adempimenti normativi a carico delle PMI che si preparano a una gara d'appalto sono eccessivi e raccomanda un utilizzo più diffuso in tutti gli Stati membri dei questionari di preselezione, che riducono notevolmente il lavoro necessario per riformattare le stesse informazioni in gare successive;

    42.

    richiama l'attenzione sul potenziale ampiamente inutilizzato delle procedure di appalto elettroniche (e-procurement); raccomanda che occorre sfruttare in misura maggiore i tagli dei costi consentiti dalle tecnologie dell'informazione, dato che in tutta l'UE il formato elettronico viene attualmente accettato soltanto per un terzo dei contratti relativi ad appalti pubblici; pertanto, chiede che questo punto sia rispecchiato meglio nello SBA e venga attuato dalla Commissione e dagli Stati membri.

    La dimensione locale e regionale

    43.

    Riconosce la funzione che gli enti locali e regionali possono svolgere nel raggiungimento degli obiettivi dello SBA e raccomanda che gli Stati membri cooperino in modo costruttivo con questi enti, soprattutto per garantire il radicamento del principio «pensare anzitutto in piccolo» nelle politiche pubbliche in modo che tutti i livelli dell'amministrazione pubblica contribuiscano a sostenere gli imprenditori;

    44.

    sottolinea che gli enti locali e regionali offrono un contesto favorevole per le PMI, rappresentano una clientela importante in termini di beni e servizi richiesti e mettono a disposizione una serie di sostegni finanziari, di consulenza o di altra natura, come l'offerta a prezzi accessibili di locali in cui svolgere l'attività economica;

    45.

    invita gli enti locali e regionali a fare proprio lo SBA e ad assumere, ove possibile, una maggiore responsabilità politica nel dare appoggio alle PMI assicurando una migliore sintonia con le loro preoccupazioni, l'ascolto delle loro proposte, una risposta alle loro necessità e il sostegno al loro sviluppo;

    46.

    incoraggia, a questo proposito, tutti gli enti locali e regionali a prendere l'iniziativa nell'occuparsi delle necessità delle piccole e medie imprese in ambiti quali:

    a)

    l'istituzione di forum consultivi, in cui far convergere gli interessi degli enti locali/regionali e quelli delle PMI, per contribuire al miglioramento delle consultazioni e adoperarsi per una politica pubblica che sia rispondente alle necessità delle piccole aziende;

    b)

    la facilitazione e il miglioramento dell'accesso ai contratti del settore pubblico mediante il riequilibrio della cultura degli acquisti e delle procedure in materia di gare d'appalto in seno agli enti locali e regionali, per agevolare maggiormente la partecipazione delle piccole società, da sole o con altre imprese, alle gare d'appalto. Inoltre, gli enti locali e regionali potrebbero agevolare la diffusione delle procedure di appalto elettroniche, che contribuirebbero a ridurre gli adempimenti a carico delle PMI nel processo di presentazione delle offerte;

    c)

    la valutazione del livello di tariffe e commissioni chieste dagli enti locali e regionali al settore imprenditoriale e l'analisi dei modi per riequilibrare gli apporti al bilancio di questi enti, ai fini della piena applicazione del principio «chi usa paga» e della riduzione dell'onere finanziario che le piccole e medie imprese devono sostenere;

    d)

    la cooperazione con le agenzie pertinenti in questi ambiti, per un coordinamento migliore dei canali di accesso ai servizi di informazione, formazione continua e consulenza per le PMI, mettendo a punto strategie coerenti a livello locale/regionale per la diffusione delle informazioni, con sportelli unici facilmente identificabili che costituiscono una base di conoscenze a livello locale/regionale in grado di rispondere alle richieste di informazione delle PMI ad ogni fase del loro sviluppo. Gli sportelli unici al livello locale/regionale pertinente — vicini e accessibili alle imprese — possono ridurre il senso di frustrazione, le perdite di tempo e le occasioni mancate per le piccole e medie imprese;

    e)

    l'incentivo all'utilizzo dei servizi di amministrazione digitale (e-government) per le PMI e delle interazioni digitali con tali imprese.

    Agevolare lo sviluppo della R&S, dell'innovazione e delle competenze

    47.

    Reputa che lo SBA debba focalizzare la propria attenzione sul modo per rendere più efficace il trasferimento di tecnologie tra istituti di istruzione superiore e PMI, creando il contesto adeguato e l'infrastruttura necessaria per la diffusione dell'innovazione e delle tecnologie, in quanto si tratta di un elemento cruciale per sostenere la competitività, reinventare nuove attività, lottare contro la disoccupazione e accelerare lo sviluppo delle PMI;

    48.

    richiama l'attenzione sul fatto che l'attuale dibattito sulla ricerca e sviluppo (R&S) e sull'innovazione sembra rivolto alle grandi aziende e alle società appena avviate dal notevole potenziale, con conseguenti ripercussioni sfavorevoli per l'equilibrio territoriale dovute all'ulteriore concentrazione dell'attività economica nei grandi centri urbani ed esorta la Commissione e gli Stati membri ad occuparsi delle sfide che ne derivano per le PMI non attive in queste aree economiche;

    49.

    rileva che la definizione di innovazione presente nello SBA è molto ristretta, riferendosi soltanto alle tecnologie avanzate; pertanto, raccomanda alla Commissione di prendere in esame una classificazione più ampia dell'innovazione che tenga conto dei vari livelli/tipi di innovazione che stanno interessando una serie di settori e attività delle PMI di tutta l'UE;

    50.

    accoglie con favore la proposta di compilare un elenco di competenze necessarie in futuro nell'UE, ma esorta la Commissione a cooperare con le regioni per compilare tale elenco a livello regionale ed eventualmente anche locale e non solo di Stato membro, in considerazione della diversità delle economie regionali e delle competenze richieste.

    Trasformare le sfide ambientali in opportunità

    51.

    Rileva che la comunicazione non menziona il Programma di assistenza alla conformità ambientale (ECAP) e raccomanda invece che vi si faccia riferimento per garantire che gli obblighi in questo campo siano proporzionati all'impatto delle società sull'ambiente;

    52.

    reputa che un uso più innovativo della politica fiscale da parte degli Stati membri e l'introduzione di meccanismi che incentivino le PMI ad investire in prodotti e processi rispettosi dell'ambiente favorirebbe una maggiore diffusione e conoscenza di tali prodotti nelle piccole aziende.

    Bruxelles, il 12 febbraio 2009.

    Il Presidente

    del Comitato delle regioni

    Luc VAN DEN BRANDE


    (1)  Commissione europea, Tavola rotonda tra banche e PMI, maggio 2007.

    (2)  Commissione europea, Tavola rotonda tra banche e PMI, maggio 2007.

    (3)  Nel triennio 2005-2007 la Commissione è riuscita à dimezzare la percentuale dei propri pagamenti tardivi; ancora nel 2007, tuttavia, oltre il 22 % dei suoi pagamenti veniva effettuato con ritardo.

    (4)  Comunicazione della Commissione europea — Verso cluster competitivi di livello mondiale nell'Unione europea (COM(2008) 652 def./2).

    (5)  Documento di lavoro dei servizi della Commissione — European code of Best practices facilitating access by SMEs to public procurement contracts (Codice europeo delle prassi migliori per agevolare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici), SEC(2008) 2193.


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