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Document 52004XG0207(03)

    Conclusioni del Consiglio del 17 dicembre 2003 — Strategia per un piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica e per i relativi prodotti

    GU C 34 del 7.2.2004, p. 3–4 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    52004XG0207(03)

    Conclusioni del Consiglio del 17 dicembre 2003 — Strategia per un piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica e per i relativi prodotti

    Gazzetta ufficiale n. C 034 del 07/02/2004 pag. 0003 - 0004


    Conclusioni del Consiglio

    del 17 dicembre 2003

    Strategia per un piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica e per i relativi prodotti

    (2004/C 34/03)

    Nel maggio 2001 si è tenuta in Danimarca la conferenza "Agricoltura biologica - verso un'azione comune in Europa" organizzata dal Ministero danese dell'agricoltura. Tale conferenza faceva seguito a quella tenuta in Austria nel 1999 ed aveva come oggetto l'avvio del piano di azione per un ulteriore sviluppo dell'agricoltura biologica in Europa. La questione è stata presentata all'ordine del giorno del Consiglio "Agricoltura" del 19 giugno 2001.

    La Commissione europea ha predisposto un documento riguardante "Analisi della fattibilità di un piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica e per i relativi prodotti" (doc. 15619/02 del 20 dicembre 2002).

    Nell'ambito delle riunioni che si sono tenute a Bruxelles nel 2003, si è riscontrato l'unanime apprezzamento degli Stati Membri per l'iniziativa della Commissione e l'invito da parte degli stessi ad avviare i lavori di stesura del piano d'azione.

    Nella riunione svoltasi a Salisburgo nel novembre 2003, la Conferenza europea sullo sviluppo rurale ha sottolineato l'obiettivo fondamentale di rafforzare la competitività del settore agricolo attraverso la diversificazione, l'innovazione e il valore aggiunto dei prodotti, tenendo conto della diversità del potenziale agricolo nelle varie zone rurali.

    Considerando che:

    vi è l'esigenza di uniformare le molteplici definizioni di "agricoltura biologica" adottate da istituzioni quali l'Unione europea, le Nazioni Unite (FAO e Codex Alimentarius), singoli Stati e organizzazioni internazionali (IFOAM). Si rende necessario, quindi, tentare di raggiungere un accordo per un'univoca definizione;

    vi è l'esigenza di collocare l'agricoltura biologica fra gli elementi di forza del sistema agroalimentare europeo, assieme ai prodotti tipici e a quelli di alta qualità, come elemento avanzato della "sostenibilità" dell'intero comparto agricolo e agroalimentare. Conseguentemente essa deve essere sostenuta da un adeguato sistema di ricerca - innovazione, integrato a livello europeo;

    si è constatato come l'agricoltura biologica sia determinante ai fini della salvaguardia delle biodiversità e delle risorse non rinnovabili utilizzate in agricoltura, nonché per l'attuazione delle politiche di sviluppo rurale, per la sicurezza e la qualità delle produzioni alimentari, svolgendo così un ruolo trainante sull'intero sistema agricolo e agroalimentare europeo;

    è essenziale il ruolo che la nuova PAC riveste per l'effettiva possibilità di mantenere e sviluppare la base produttiva del settore, per cui è indispensabile che il piano di azione valuti anche l'impatto dei vari strumenti attuativi della riforma sull'agricoltura biologica fornendo in tal modo un'ulteriore orientamento agli Stati membri per le loro scelte riguardo a tali strumenti;

    è dimostrato che l'agricoltura biologica svolge un'importante azione sul fronte delle politiche ambientali, riguardo in particolare alla riduzione delle emissioni nocive nell'atmosfera, la lotta alla desertificazione, la tutela e la conservazione delle risorse idriche e degli ambienti naturali;

    alla luce delle decisioni assunte dall'Unione in ordine alla produzione e alla commercializzazione ed etichettatura di OGM, nonché delle linee guida in materia di coesistenza tra produzioni convenzionali e biologiche e quelle geneticamente modificate va esaminata la questione della compatibilità della produzione di OGM con la produzione biologica in particolare per evitare la presenza accidentale di OGM;

    l'espansione dell'agricoltura biologica dovrebbe essere permanente in virtù di un aumento della domanda di prodotti biologici. Pertanto le iniziative volte a migliorare le condizioni di commercializzazione e a garantire una migliore informazione dei consumatori svolgono un ruolo chiave.

    IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA PER QUANTO SOPRA DETTO:

    - invita la Commissione ad aggiornare gli obiettivi fissati nel documento preparatorio, in modo da articolare le azioni del piano d'azione europeo in relazione al ruolo strategico da attribuire all'agricoltura biologica nell'ambito delle politiche ambientali dell'Unione e all'evoluzione del quadro di riferimento intervenuto con la riforma della PAC;

    - invita la Commissione, alla luce delle decisioni assunte dall'Unione in ordine alla produzione e alla commercializzazione ed etichettatura di OGM nonché delle linee guida in materia di coesistenza tra produzioni convenzionali e biologiche e quelle geneticamente modificate, ad inserire, fra gli obiettivi strategici del piano d'azione, la tutela e la valorizzazione delle produzioni ottenute con il metodo biologico mediante appropriate misure per la produzione biologica che prevedano, tra l'altro, il controllo della presenza accidentale di OGM;

    - invita la Commissione a farsi promotrice, anche a livello internazionale, di iniziative volte a raggiungere l'obiettivo di una definizione dell'"agricoltura biologica" e di "prodotto ottenuto con metodo biologico". A tal fine si invita la Commissione a valutare i costi e i benefici dell'utilizzazione del logo europeo per tutti i prodotti dell'agricoltura biologica indipendentemente dalla loro origine senza escludere l'uso di altri logo, e ad attivare efficaci iniziative comunitarie rivolte a tutti i consumatori europei per la promozione del consumo e del commercio di tali prodotti con paesi terzi e il miglioramento della loro libera circolazione;

    - invita la Commissione ad inserire tra gli obiettivi strategici del piano d'azione l'esame della possibilità per gli Stati membri di incoraggiare iniziative volontarie volte a determinare zone rurali per la valorizzazione di prodotti con valore aggiunto quali quelli biologici, tipici e tradizionali in una logica di sviluppo locale di prodotti di qualità. Al fine di migliorare in questo modo la competitività del settore agricolo nonché l'organizzazione tra i vari operatori della filiera di produzione biologica, si terrà conto della diversità del potenziale agricolo nelle varie zone rurali;

    - invita la Commissione ad esaminare ulteriormente la necessità di istituire a livello europeo:

    a) un Comitato indipendente che possa fornire consulenza tecnico-scientifica, orientare la ricerca e l'innovazione per l'agricoltura biologica e promuovere le sinergie nell'ambito di una rete tra i centri d'eccellenza dei singoli Stati membri;

    b) un osservatorio economico che valuti l'evoluzione della domanda e dell'offerta di prodotti biologici;

    - invita la Commissione a proseguire nell'adeguamento della normativa di base in materia di controlli, allo scopo di inserire ulteriormente l'intera filiera del biologico nel sistema di controllo adottando un approccio basato sul rischio, di potenziare la tracciabilità dei prodotti e di semplificare le procedure burocratiche. In tale contesto occorre tener conto anche delle importazioni di prodotti biologici provenienti da paesi terzi;

    - invita, infine, la Commissione a informare il Consiglio, al più tardi nel febbraio 2004, in merito ai progressi del piano di azione europeo, per una presentazione definitiva dello stesso al più tardi nel maggio 2004.

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