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Document 52000AC1175

    Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni: Strategia per il mercato interno — Revisione per l'anno 2000"

    GU C 14 del 16.1.2001, p. 13–16 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    52000AC1175

    Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni: Strategia per il mercato interno — Revisione per l'anno 2000"

    Gazzetta ufficiale n. C 014 del 16/01/2001 pag. 0013 - 0016


    Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni: Strategia per il mercato interno - Revisione per l'anno 2000"

    (2001/C 14/02)

    La Commissione, in data 3 maggio 2000, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alla comunicazione di cui sopra.

    La Sezione "Mercato unico, produzione e consumo", incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo della Relatrice Sanchez Miguel, in data 27 settembre 2000.

    Il Comitato economico e sociale ha adottato il 19 ottobre 2000, nel corso della 376a sessione plenaria, con 87 voti favorevoli ed un'astensione, il seguente parere.

    1. Introduzione

    1.1. La Commissione ha presentato una revisione aggiornata della strategia per il mercato interno europeo, basata sulle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona, il quale ha insistito sul fatto che la crescita economica europea impone il mantenimento di un quadro regolamentare capace di stimolare l'innovazione, gli investimenti e l'efficacia economica, come deciso al Consiglio europeo di Helsinki. Si tratta della prima di una serie di revisioni annuali della strategia per il mercato interno europeo approvata nel 1999.

    1.2. La comunicazione della Commissione non apporta alcuna modifica sostanziale ai quattro obiettivi strategici definiti nella comunicazione precedente (fine 1999), ovvero:

    - migliorare la qualità della vita dei cittadini;

    - potenziare il mercato comunitario di prodotti e capitali;

    - migliorare le condizioni in cui operano le imprese;

    - sfruttare i risultati del mercato interno in un mondo in mutazione.

    1.3. La comunicazione fissa le priorità temporali delle azioni stabilite in modo da poterne controllare l'approvazione entro i termini fissati e garantire l'attuazione delle misure che si configurano come un'azione continua nel mercato interno (in vista della realizzazione dei quattro obiettivi citati), e stabilire così un ordine di priorità nell'elaborazione delle misure di applicazione.

    1.4. La comunicazione fa inoltre una distinzione tra azioni legislative e non legislative, sottolineando quelle destinate a realizzare il monitoraggio, sia dei libri bianchi (ad esempio, quello sulla sicurezza alimentare cui verranno incorporati i pareri dei settori consultati), sia delle azioni a favore dei cittadini europei, attraverso la pubblicazione di una guida sui diritti dei cittadini stessi.

    1.5. Questo aggiornamento poggia sull'esperienza acquisita grazie alle azioni condotte e sul risultato delle consultazioni effettuate con le associazioni di imprenditori, sindacati, associazioni dei consumatori e ambientalisti. Sono tuttavia stati presi in considerazione soprattutto i pareri del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale, grazie ai quali la Commissione ha potuto incorporare agli strumenti legislativi una parte delle proposte formulate.

    2. Osservazioni generali

    2.1. Il breve lasso di tempo trascorso dalla presentazione dell'ultima comunicazione della Commissione sulla strategia per il mercato interno(1), induce il Comitato a ribadire la posizione generale presa nel relativo parere. In tale parere il CES approvava il carattere semestrale delle azioni e il ciclo annuale di monitoraggio ma non la pubblicazione di due quadri di valutazione l'anno che, come si può verificare, non sta dando i risultati sperati, sia per la mancanza di un adeguato lasso di tempo, sia per le lungaggini della procedura legislativa, entrambi effetti del sistema di codecisione parlamentare, che allunga i tempi necessari per l'approvazione legislativa delle misure proposte.

    2.2. I risultati presentati dalla Commissione nel maggio 2000 non sono molto incoraggianti: delle 53 azioni identificate nello scorso novembre, è stato possibile portarne a termine solo 26 prima della fine di giugno di quest'anno, in parte per la situazione di stallo in seno al Consiglio, ed in parte per i tempi lunghi della procedura parlamentare. Anche per questo motivo la classificazione per azioni prioritarie effettuata dalla Commissione nella comunicazione, appare adeguata; essa risponde inoltre ai suggerimenti formulati dal CES nel precedente parere per incentrare l'attenzione sulla realizzazione degli obiettivi più importanti.

    2.3. Occorre sottolineare che la revisione proposta sembra escludere alcune azioni importanti per il corretto funzionamento del mercato interno europeo, ad esempio:

    - gli aiuti pubblici, di grande efficacia per la competitività del mercato;

    - la libera circolazione delle persone, cui bisogna aggiungere i problemi causati dalle forti correnti migratorie provenienti dall'Europa orientale e dall'Africa settentrionale.

    2.4. Nonostante i risultati, la comunicazione presenta nuove azioni in aggiunta a quelle esistenti, tra le quali vanno sottolineate quelle volte a modificare la legislazione relativa al mercato dei prodotti farmaceutici e chimici nell'UE, in modo da accrescere la fiducia dei consumatori attraverso la garanzia della protezione della salute e dell'ambiente.

    2.5. Le conclusioni cui giunge la Commissione sono alquanto positive, ma la pratica quotidiana del mercato interno mostra risultati diversi; sussistono ancora troppi ostacoli amministrativi al corretto funzionamento delle imprese europee, specie per quanto concerne le PMI. Nonostante le azioni comunitarie realizzate, le operazioni transfrontaliere continuano ad essere fonte di incertezze per i consumatori. I lavoratori presenti in questo mercato non dispongono di un sistema uniforme di partecipazione alla gestione delle imprese in quanto permangono differenze a livello nazionale in materia.

    3. Osservazioni specifiche sulle azioni definite

    3.1. Il Comitato giudica appropriata la graduazione delle azioni previste in vista del conseguimento dei quattro obiettivi su cui si basa il corretto funzionamento del mercato interno europeo, in modo da far sì che le azioni ritenute prioritarie, ed il relativo termine previsto per la loro conclusione, orientino i lavori delle istituzioni.

    3.2. La qualità della vita dei cittadini europei

    3.2.1. Per quanto riguarda le azioni prioritarie di ciascuno dei quattro obiettivi fissati, occorre sottolineare i progressi realizzati dal Consiglio di Lisbona nel campo del miglioramento della qualità della vita dei cittadini, attraverso la definizione di quattro punti principali sui quali intervenire per ristabilire la fiducia dei cittadini nel mercato interno europeo.

    3.2.2. L'organizzazione di un Forum sul mercato interno, proposta dal Consiglio e dal Parlamento europeo, permetterà di individuare i problemi che i cittadini e le piccole imprese incontrano per far valere i loro diritti nei confronti delle amministrazioni nazionali. Il Comitato considera necessario il coinvolgimento dell'OMU del CES, data la sua capacità di analizzare ed identificare i problemi del mercato interno.

    3.2.3. Il Comitato ritiene che una misura atta a rendere efficace il funzionamento del mercato sia il potenziamento di sistemi extragiudiziari per la risoluzione delle controversie, che semplifichino le relazioni tra consumatori e imprenditori, senza per questo smettere di regolamentare a livello giuridico i meccanismi giudiziari di risoluzione(2).

    3.2.4. Il Libro bianco sulla sicurezza alimentare(3) può essere uno degli strumenti più adeguati per riconquistare la fiducia dei consumatori europei i quali, negli ultimi anni, hanno assistito ad una serie di avvenimenti che hanno evidenziato le gravi lacune nel funzionamento dei controlli sanitari dei generi alimentari nel mercato interno. Per il Comitato è necessario che le azioni previste siano portate a termine entro le scadenze stabilite. A tale scopo, il ruolo dell'Agenzia alimentare risulta imprescindibile.

    3.2.5. Nel campo della sicurezza dei trasporti, dopo i gravi incidenti verificatisi nel trasporto di petrolio greggio, sono state proposte misure legislative per stabilire la responsabilità in caso di inquinamento da idrocarburi e per regolamentare il trasporto nelle zone sensibili dal punto di vista ambientale. Giova comunque precisare che l'adozione dell'azione per responsabilità ambientale, attualmente in discussione nell'ambito di un Libro bianco(4), dovrebbe essere considerata prioritaria in quanto riconosce un'azione per responsabilità oggettiva generalmente applicabile a qualsiasi danno ambientale, e non solo a quelli causati dai trasporti marittimi.

    3.2.6. L'uso delle moderne tecnologie, in particolare di Internet, è considerato un mezzo adeguato per potenziare il dialogo tra cittadini ed imprese. Il Comitato riconosce la validità di questo sistema per la creazione di un tale dialogo ma sottolinea che, per motivi di efficacia, esso deve essere accompagnato sia da un buon sistema di formazione che faciliti l'uso delle tecnologie mediante il loro apprendimento nelle scuole, sia da un regime di aiuti che permetta, non solo alle imprese ma anche ai cittadini meno abbienti, specie nelle zone rurali, di acquisire tali conoscenze.

    3.3. Migliorare le condizioni in cui operano le imprese

    3.3.1. L'introduzione dell'euro sarà un fattore determinante per il miglioramento dell'ambiente imprenditoriale. Il Comitato approva le azioni volte ad eliminare le distorsioni di natura fiscale; in tal senso ribadisce le proposte avanzate nel precedente parere(5), vale a dire la necessità di compiere progressi, prima dell'ampliamento, nello sviluppo di un sistema IVA basato sul principio del paese di origine e atto a tener sotto controllo le frodi fiscali nel mercato interno. In tal senso, il Comitato insiste che, per lottare più efficacemente contro la disoccupazione, occorre esaminare anche l'imposizione fiscale dei redditi da lavoro. Il Comitato spera che il pacchetto fiscale adottato dal Consiglio dei Ministri al vertice di Feira (Portogallo) abbia le ripercussioni auspicate sul funzionamento del mercato interno.

    3.3.2. Per quanto concerne la semplificazione della regolamentazione nel mercato interno, si richiama l'attenzione sul contenuto del parere d'iniziativa(6) su questo argomento, in particolare:

    - la consultazione del Comitato sulle questioni prioritarie del progetto SLIM;

    - la valutazione dell'impatto, da parte di organismi indipendenti, come requisito preliminare di ciascun progetto di regolamentazione;

    - il riconoscimento del codice di condotta elaborato dal CES per contribuire al processo di semplificazione.

    3.3.3. Nell'ambito di tale obiettivo, è opportuno ricordare che non è stato ancora approvato lo Statuto della Società Europea. I lunghi anni passati a discutere e le numerose modifiche sia dello Statuto che della Direttiva allegata e relativa alla partecipazione dei lavoratori, impongono una sua rapida applicazione.

    3.3.3.1. L'assenza di norme sulle società che regolino i fenomeni di concentrazione economica, in particolare le fusioni transfrontaliere, sta creando distorsioni tra le imprese europee le cui conseguenze ricadono sui governi degli Stati membri e che pregiudicano gravemente gli interessati, soprattutto gli azionisti e i lavoratori delle imprese europee.

    3.3.3.2. Attualmente si può unicamente contare sulle norme relative alla concorrenza, in particolare sul regolamento sulle concentrazioni.

    3.4. Potenziare il mercato comunitario di prodotti e capitali

    3.4.1. La realizzazione di questo obiettivo avviene attraverso azioni che, nell'ambito dello schema generale, sono quelle che si stanno rivelando più efficaci. I settori dei servizi si stanno liberalizzando ad un buon ritmo, nonostante alcuni Stati membri continuino a mantenere partecipazioni pubbliche.

    3.4.2. A prescindere dalla sua valutazione positiva, la liberalizzazione dei servizi non deve dare luogo alla creazione di oligopoli che mettano a repentaglio la libera concorrenza e la natura stessa di servizi fondamentali per tutti i cittadini europei per i quali bisogna continuare a garantire qualità e prezzi competitivi.

    3.4.3. Il mercato finanziario è un fattore fondamentale per il pieno funzionamento del mercato interno; l'adeguamento delle direttive che modificano la contabilità delle società commerciali, e in particolare di quelle finanziarie, permette a queste di accedere ai mercati internazionali dei titoli grazie all'armonizzazione delle norme di contabilità. Inoltre, l'applicazione del piano d'azione relativo al capitale di rischio renderà più flessibile il mercato dei titoli e permetterà la definizione di un sistema uniforme che consenta di creare un mercato europeo dei titoli che comprenda i nuovi titoli tecnologici, strategicamente importanti per lo sviluppo economico e l'occupazione nell'Unione europea.

    3.4.4. Per promuovere l'innovazione, la protezione dei diritti di proprietà industriale e intellettuale è una questione della massima priorità. Il Comitato accoglie favorevolmente il fatto che la Commissione abbia di recente presentato una proposta di regolamento sul brevetto comunitario. Ciò risponde ad una precedente richiesta del CES di creare uno strumento destinato a proteggere i brevetti in Europa.

    3.4.5. Occorre inoltre insistere sulla necessità di adottare norme che regolino i mercati dei trasporti e dell'energia, soprattutto direttive sulle norme comuni per il mercato interno dell'elettricità e del gas naturale. In questo senso, va ricordata la modifica della direttiva sulla liberalizzazione dei servizi postali, necessaria per il corretto funzionamento dei servizi universali.

    4. Conclusioni

    4.1. Il Comitato accoglie con favore la presentazione annuale di una revisione della strategia per il mercato interno europeo, specie per quanto concerne la fissazione di un ordine di priorità tra le diverse azioni. Per facilitare il corretto funzionamento del mercato interno giova tuttavia tener conto delle procedure legislative in modo da rispettare i termini previsti.

    4.2. Per quanto concerne gli obiettivi strategici segnalati, che riguardano la qualità della vita dei cittadini, per ristabilire la fiducia dei consumatori europei nel mercato interno risultano necessari lo sviluppo delle azioni previste dal Libro bianco sulla sicurezza alimentare e la creazione dell'Agenzia alimentare.

    4.3. L'armonizzazione fiscale è, insieme al pacchetto di misure appositamente adottate al Vertice di Feira (Portogallo) dal Consiglio dei Ministri, una delle priorità che il Comitato vuole sottolineare per porre fine alla frode fiscale.

    4.4. Inoltre, in linea con l'obiettivo di migliorare il mondo imprenditoriale, è necessario semplificare la regolamentazione del mercato interno, di modo che tutte le imprese, soprattutto le PMI, siano in grado di rispettare le norme previste.

    4.5. Il Comitato giudica l'adozione dello Statuto della Società Europea una delle condizioni fondamentali per il corretto funzionamento del mercato interno, in quanto strumento adeguato non solo per le concentrazioni d'imprese, ma anche per i sistemi di partecipazione dei lavoratori al processo evolutivo delle imprese stesse.

    Bruxelles, 19 ottobre 2000.

    Il Presidente

    del Comitato economico e sociale

    Göke Frerichs

    (1) "La strategia per il mercato interno europeo e le raccomandazioni per la revisione delle attività mirate" - GU C 140 del 18.5.2000, pag. 36.

    (2) "Proposta di regolamento (CE) del Consiglio concernente la competenza giurisdizionale nonché il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale" - GU C 117 del 26.4.2000, pag. 6.

    (3) Libro bianco sulla sicurezza alimentare - GU C 204 del 18.7.2000, pag. 21.

    (4) GU C 268 del 19.9.2000.

    (5) "La strategia per il mercato interno europeo e le raccomandazioni per la revisione delle attività mirate" - GU C 140 del 18.5.2000, pag. 36.

    (6) Semplificazione della regolamentazione nel mercato unico.

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