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Document 32021D0636

Decisione di esecuzione (PESC) 2021/636 del Consiglio del 16 aprile 2021 che attua la decisione 2013/798/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica centrafricana

ST/7320/2021/INIT

GU L 132 del 19.4.2021, p. 194–196 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2021/636/oj

19.4.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 132/194


DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2021/636 DEL CONSIGLIO

del 16 aprile 2021

che attua la decisione 2013/798/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica centrafricana

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 31, paragrafo 2,

vista la decisione 2013/798/PESC del Consiglio, del 23 dicembre 2013, concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica centrafricana (1), in particolare l’articolo 2 quater,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 23 dicembre 2013 il Consiglio ha adottato la decisione 2013/798/PESC.

(2)

Il 22 febbraio 2021 il comitato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), istituito a norma della risoluzione UNSC 2127 (2013), ha aggiornato le informazioni relative a una persona soggetta a misure restrittive.

(3)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato della decisione 2013/798/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L’allegato della decisione 2013/798/PESC è modificato come indicato nell’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 16 aprile 2021

Per il Consiglio

Il presidente

A. P. ZACARIAS


(1)  GU L 352 del 24.12.2013, pag. 51.


ALLEGATO

Nell’elenco riportato nella parte A (Persone) dell’allegato della decisione 2013/798/PESC, la voce 14 è sostituita dalla seguente:

«14.

Bi Sidi SOULEMAN [alias: a) Sidiki b) “General” Sidiki c) Sidiki Abbas d) Souleymane Bi Sidi e) Bi Sidi Soulemane]

Designazione: Presidente e “generale” autoproclamato del gruppo Retour Réclamation et Réhabilitation (3R)

Data di nascita: 20 luglio 1962

Luogo di nascita: Bocaranga, Repubblica centrafricana

Cittadinanza: Repubblica centrafricana

Passaporto n.: Lasciapassare n.°235/MISPAT/DIRCAB/DGPC/DGAEI/SI/SP, rilasciato il 15 marzo 2019 (rilasciato dal ministro dell’interno della Repubblica centrafricana)

Indirizzo: Koui, prefettura di Ouham-Pendé, Repubblica centrafricana

Data della designazione ONU: 5 agosto 2020

Altre informazioni:

Bi Sidi Souleman è a capo del gruppo di miliziani Retour, Réclamation, Réhabilitation (3R), con sede nella Repubblica centrafricana (CAR), che è responsabile dell’uccisione, della tortura, dello stupro e dello sfollamento di civili ed è coinvolto nel traffico di armi, in attività di tassazione illecita e di guerra con altre milizie dalla sua creazione nel 2015. Bi Sidi Souleman ha inoltre partecipato in prima persona ad atti di tortura. Il gruppo 3R ha firmato l’accordo politico per la pace e la riconciliazione nella Repubblica centrafricana il 6 febbraio 2019, ma ha perpetrato atti che violano l’accordo e resta una minaccia per la pace, la stabilità e la sicurezza della Repubblica centrafricana. Ad esempio, il 21 maggio 2019, il gruppo 3R ha ucciso 34 civili disarmati in tre villaggi, giustiziando sommariamente uomini adulti. Bi Sidi Souleman ha confermato apertamente a un’entità delle Nazioni Unite di aver ordinato a membri del gruppo 3R di recarsi ai villaggi alla data degli attacchi, ma non ha ammesso di aver dato loro l’ordine di uccidere. Nel dicembre 2020, dopo essere entrato a far parte di una coalizione di gruppi armati creata per perturbare il processo elettorale, Bi Sidi Souleman sarebbe stato ucciso durante i combattimenti.

Informazioni tratte dalla sintesi dei motivi dell’inserimento nell’elenco forniti dal comitato delle sanzioni:

Bi Sidi Souleman è stato inserito nell’elenco il 5 agosto 2020 a norma del punto 20 e del punto 21, lettera b), della risoluzione 2399/2018, quale prorogata dal punto 5 della risoluzione 2507/2020, in quanto tra coloro che intraprendono o sostengono atti che minacciano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana, compresi gli atti che minacciano o ostacolano il processo di stabilizzazione e riconciliazione o che alimentano la violenza, e sono coinvolti nel pianificare, dirigere o compiere atti, nella Repubblica centrafricana, che violano il diritto internazionale dei diritti umani o il diritto internazionale umanitario, a seconda dei casi, o che costituiscono abusi o violazioni dei diritti umani, compresi quelli che comportano attacchi alle popolazioni civili, di matrice etnica o religiosa, a beni di carattere civile, inclusi i centri amministrativi, i tribunali, le scuole e gli ospedali, e sequestri e trasferimenti forzati.

Informazioni supplementari

Presidente e “generale” autoproclamato del gruppo armato Retour Réclamation et Réhabilitation (3R), Bi Sidi Souleman ha perpetrato atti che minacciano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana e, in particolare, minacciano l’attuazione dell’accordo politico per la pace e la riconciliazione nella Repubblica centrafricana firmato il 6 febbraio 2019 a Bangui.

Insieme a combattenti sotto il suo comando, ha commesso atti che costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani o del diritto internazionale umanitario. Il 21 maggio 2019 il gruppo 3R ha ucciso 34 civili disarmati in tre villaggi (Koundjili, Lemouna e Bohong), giustiziando sommariamente uomini adulti.

Sotto la sua guida, membri del gruppo 3R hanno commesso atti che comportano violenza sessuale e di genere. Nel settembre 2017, durante un attacco a Bocaranga, membri del gruppo 3R si sono resi responsabili dello stupro di varie donne e ragazze. Tra marzo e aprile 2020 membri del gruppo 3R sono stati implicati in sette casi di violenza sessuale in tre villaggi della prefettura di Ouham-Pendé.

Sotto la sua guida, il gruppo 3R ha continuato a ostacolare il ripristino dell’autorità statale nelle aree in cui opera, mantenendo sistemi di tassazione illecita, in particolare sulle attività di transumanza e sui viaggiatori, e ha partecipato allo sfruttamento illecito dell’oro nelle prefetture di Mambéré-Kadéï e Nana-Mambéré.

Nel 2019, sotto la sua guida, il gruppo 3R ha commesso le prime violazioni dell’accordo di pace. Bi Sidi Souleman ha inizialmente rifiutato di avviare il disarmo e la smobilitazione dei combattenti del gruppo 3R, che avrebbero dovuto partecipare alla prima unità speciale mista di sicurezza (USMS) nella parte occidentale della Repubblica centrafricana; il gruppo 3R ha inoltre continuato ad ampliare il proprio controllo sui territori (costringendo la MINUSCA ad avviare un’operazione nelle prefetture di Ouham-Pendé, Nana-Mambéré, e Mambéré-Kadéï nel settembre 2019), a dedicarsi al traffico di armi al fine di sviluppare le proprie capacità militari e a reclutare combattenti stranieri.

Nel 2020, sotto la sua guida, il gruppo 3R ha continuato a commettere violazioni dell’accordo di pace e ad ampliare il proprio controllo sui territori occidentali. Nel maggio 2020 membri del gruppo 3R hanno occupato la gendarmeria di Besson nella prefettura di Nana-Mambéré ed ex membri del gruppo hanno disertato dall’unità speciale mista di sicurezza (USMS) di Bouar. Il 5 giugno 2020 Bi Sidi Souleman ha annunciato che il gruppo 3R avrebbe sospeso la propria partecipazione ai meccanismi di follow-up dell’accordo fino a nuova comunicazione. Il 9 giugno 2020 presunti membri del gruppo 3R hanno attaccato il campo di addestramento dell’USMS a Bouar nonché un posto di controllo congiunto MINUSCA-forze nazionali a Pougol. Il 21 giugno 2020 membri del gruppo 3R hanno attaccato una pattuglia congiunta MINUSCA-forze nazionali vicino a Besson, causando la morte di tre soldati della Repubblica centrafricana.».


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