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Document 32020R1130

Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1130 del Consiglio del 30 luglio 2020 che attua l’articolo 21, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/44, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Libia

ST/9547/2020/INIT

GU L 247 del 31.7.2020, p. 14–15 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2020/1130/oj

31.7.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 247/14


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1130 DEL CONSIGLIO

del 30 luglio 2020

che attua l’articolo 21, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/44, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Libia

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2016/44 del Consiglio, del 18 gennaio 2016, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Libia e che abroga il regolamento (UE) n. 204/2011 (1), in particolare l’articolo 21, paragrafo 2,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 18 gennaio 2016 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2016/44.

(2)

A norma dell’articolo 21, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2016/44, il Consiglio ha riesaminato l’elenco delle persone ed entità designate di cui all’allegato III di tale regolamento.

(3)

Il Consiglio ha concluso che è opportuno mantenere le misure restrittive nei confronti di tutte le persone ed entità indicate nell’elenco di cui all’allegato III del regolamento (UE) 2016/44 e che dovrebbero essere aggiornate le informazioni identificative relative a una persona.

(4)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato III del regolamento (UE) 2016/44,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato III del regolamento (UE) 2016/44 è modificato in conformità dell’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 30 luglio 2020

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  GU L 12 del 19.1.2016, pag. 1.


ALLEGATO

Nella sezione A (Persone) dell’allegato III del regolamento (UE) n. 2016/44, la voce 18 è sostituita dalla seguente:

«18.

GHWELL, Khalifa

alias AL GHWEIL, Khalifa

AL-GHAWAIL, Khalifa

GHAWIL, Khalifa Mohamed

Data di nascita: 1o gennaio 1956 o 1o gennaio 1951

Luogo di nascita: Misurata, Libia

Cittadinanza: libica

Passaporto: A005465 (Libia), rilasciato il 12 aprile 2015 scaduto l’11 aprile 2017

e

J690P666 (Libia), rilasciato il 12 giugno 2016 con scadenza l’11 giugno 2024

Sesso: maschile

Indirizzo: Qasr Ahmed Street, Misurata, Libia

Khalifa Ghwell era il cosiddetto «primo ministro e ministro della difesa» del Congresso nazionale generale («CNG») non riconosciuto a livello internazionale (noto anche come «governo di salvezza nazionale») e, in quanto tale, responsabile delle sue attività.

Il 7 luglio 2015 Khalifa Ghwell ha manifestato il proprio sostegno al «Fronte della fermezza» (Alsomood), una nuova forza militare composta da sette brigate che mira a prevenire la formazione di un governo di unità a Tripoli, presenziando alla cerimonia di firma per l’inaugurazione della forza con il «presidente» del CNG Nuri Abu Sahmain.

In quanto «primo ministro» del CNG, Ghwell ha svolto un ruolo centrale nell’ostacolare la costituzione del GIN istituito nell’ambito dell’accordo politico sulla Libia.

Il 15 gennaio 2016, in qualità di «primo ministro e ministro della difesa» del CNG di Tripoli, Ghwell ha ordinato l’arresto di qualsiasi membro del nuovo staff di sicurezza, nominato dal primo ministro designato del governo di intesa nazionale, che metta piede a Tripoli.

Il 31 agosto 2016 ha ordinato al «primo ministro» e al «ministro della difesa» del «governo di salvezza nazionale» di tornare al lavoro dopo che la Camera dei rappresentanti aveva respinto il GIN.

1.4.2016».


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