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Document 32018D0168

Decisione di esecuzione (PESC) 2018/168 del Consiglio, del 2 febbraio 2018, che attua la decisione (PESC) 2015/740, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Sud Sudan

GU L 31 del 3.2.2018, p. 86–87 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2018/168/oj

3.2.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 31/86


DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2018/168 DEL CONSIGLIO

del 2 febbraio 2018

che attua la decisione (PESC) 2015/740, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Sud Sudan

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato dell'Unione europea, in particolare l'articolo 31, paragrafo 2,

vista la decisione (PESC) 2015/740 del Consiglio, del 7 maggio 2015, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Sud Sudan e che abroga la decisione 2014/449/PESC (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 7 maggio 2015 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2015/740.

(2)

Tenuto conto del continuo deteriorarsi della situazione umanitaria e della sicurezza nel Sud Sudan, e considerata la mancanza di impegno da parte di alcuni attori nel processo di pace, come esemplificato dalle ripetute violazioni dell'accordo sulla cessazione delle ostilità firmato il 21 dicembre 2017, è opportuno aggiungere tre persone all'elenco delle persone ed entità soggette a misure restrittive di cui all'allegato II della decisione (PESC) 2015/740.

(3)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l'allegato II della decisione (PESC) 2015/740,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'allegato II della decisione (PESC) 2015/740 è modificato come indicato nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 2 febbraio 2018

Per il Consiglio

Il presidente

E. ZAHARIEVA


(1)  GU L 117 dell'8.5.2015, pag. 52.


ALLEGATO

Le seguenti persone sono aggiunte all'elenco di cui all'allegato II della decisione (PESC) 2015/740:

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell'elenco

«1.

Paul Malong

Data di nascita: 2 gennaio 1962; 12 aprile 1960; 4 dicembre 1960; 30 gennaio 1960.

Luogo di nascita: Malualkon, Sudan; Malualkon, Sud Sudan; Warawar, Sudan; Warawar, Sud Sudan

Paul Malong è stato capo di Stato maggiore dell'SPLA (Sudan People's Liberation Army – Esercito di liberazione del popolo sudanese) fino a maggio 2017. Sebbene sia stato rimosso da tale carica, continua a essere una figura molto influente in quanto detiene il controllo di varie milizie, conta fedeli sostenitori all'interno dell'SPLA e dispone di una vasta rete di clientelismo. La sua influenza è altresì dimostrata dai seguenti fatti: nell'ottobre 2017, degli alti ufficiali (tra cui il ten. col. Chan Garang) hanno tentato di liberare con la forza Malong dagli arresti domiciliari; nel gennaio 2018, il presidente Kiir ha accusato Malong di mobilitazione alla guerra. Malong ha altresì guidato forze responsabili della commissione di gravi violazioni di diritti umani, compresi l'aver preso di mira e l'uccisione di civili nonché distruzioni di vasta portata di villaggi.

3.2.2018

2.

Michael Makuei Leuth

Data di nascita: 1947

Luogo di nascita: Bor, Sud Sudan; Bor, Sudan

Michael Makuei Leuth ricopre la carica di ministro dell'informazione e delle telecomunicazioni dal 2013 ed è il portavoce pubblico della delegazione del governo nei colloqui di pace dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Intergovernmental Authority on Development – IGAD). Makuei ha ostacolato il processo politico nel Sud Sudan, in particolare osteggiando l'attuazione dell'accordo sulla risoluzione del conflitto in Sud Sudan dell'agosto 2015 mediante dichiarazioni pubbliche incendiarie e intralciando i lavori del comitato congiunto di valutazione e monitoraggio dell'accordo e la creazione di istituzioni di giustizia di transizione previste nel suddetto accordo. Ha inoltre ostacolato le operazioni della forza di protezione regionale dell'ONU. Makuei è anche responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nonché di limitazioni alla libertà di espressione.

3.2.2018

3.

Malek Reuben Riak

Carica: tenente generale

Data di nascita: 1o gennaio 1960

Luogo di nascita: Yei, Sud Sudan

Malek Reuben Riak è vicecapo di stato maggiore della difesa e ispettore generale dell'esercito governativo da maggio 2017. In precedenza è stato vicecapo di stato maggiore dell'SPLA incaricato della formazione (marzo 2016 - maggio 2017) e vicecapo dell'SPLA (gennaio 2013 - marzo 2016). In qualità di vicecapo di stato maggiore della difesa, ha svolto un ruolo fondamentale nell'approvvigionamento di armi per l'esercito.

Malek Reuben Riak è stato identificato dal gruppo di esperti dell'ONU come alto funzionario responsabile di aver pianificato e supervisionato l'esecuzione dell'offensiva del governo condotta nello Stato dell'Unità nell'aprile 2015. Sono state commesse gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la distruzione sistematica di villaggi e infrastrutture, trasferimenti forzati della popolazione locale, l'uccisione e la tortura indiscriminate di civili, il ricorso diffuso alla violenza sessuale, anche nei confronti di anziani e di bambini, e il sequestro e il reclutamento di bambini come soldati. Tale offensiva, nel contesto dei colloqui di pace in corso tra il governo e l'opposizione, ha ostacolato il processo politico con atti di violenza.

3.2.2018»


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