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Document 32009B0187

2009/187/CE,Euratom: Decisione del Parlamento europeo, del 22 aprile 2008 , sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2006, sezione III — Commissione

GU L 88 del 31.3.2009, p. 23–24 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document No longer in force, Date of end of validity: 31/12/2006

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2009/187/oj

31.3.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 88/23


DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 22 aprile 2008

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2006, sezione III — Commissione

(2009/187/CE, Euratom)

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2006 (1),

visti i conti annuali definitivi delle Comunità europee relativi all'esercizio 2006 — Volume I [SEC(2007) 1056 — C6-0390/2007, SEC(2007) 1055 — C6-0362/2007] (2),

visti la relazione annuale della Commissione all'autorità di discarico sul seguito dato alle decisioni di discarico 2005 [COM(2007) 538, COM(2007) 537] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione — Allegato alla relazione della Commissione al Parlamento europeo sul seguito dato alle decisioni di discarico 2005 [SEC(2007) 1185, SEC(2007) 1186],

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Realizzazioni politiche nel 2006» [COM(2007) 67],

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2006» [COM(2007) 274],

visti la relazione annuale della Commissione all'autorità di discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2006 [COM(2007) 280] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione annuale all'autorità di discarico sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2006 [SEC(2007) 708],

vista la relazione della Commissione sulle risposte degli Stati membri alla relazione annuale della Corte dei conti sull’esercizio finanziario 2005 [COM(2007) 118],

visto il Libro verde sull'iniziativa europea per la trasparenza, adottato dalla Commissione il 3 maggio 2006 [COM(2006) 194],

visto il parere n. 2/2004 della Corte dei conti sul modello di audit unico (single audit) (e la proposta concernente un quadro di controllo interno comunitario) (3),

vista la comunicazione della Commissione su un percorso verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2005) 252],

visti il piano d'azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2006) 9], la relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e alla Corte dei conti sullo stato di avanzamento del piano d'azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2007) 86] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione [SEC(2007) 311],

visto il parere n. 6/2007 della Corte dei conti sulle sintesi annuali degli Stati membri, le «dichiarazioni nazionali» degli Stati membri e i lavori di audit delle istituzioni nazionali di controllo relativi ai fondi comunitari (4),

visto il piano d'azione della Commissione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali [COM(2008) 97],

visti la relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e alla Corte dei conti sul piano d'azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2008) 110] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione [SEC(2008) 259],

viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2006, accompagnata dalle risposte delle istituzioni (5), e le sue relazioni speciali,

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 248 del trattato CE (6),

vista la raccomandazione del Consiglio del 12 febbraio 2008 (5842/2008 — C6-0082/2008),

visti gli articoli 274, 275 e 276 del trattato CE e gli articoli 179 bis e 180 ter del trattato Euratom,

visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (7), in particolare gli articoli 145, 146 e 147,

visti l'articolo 70 e l'allegato V del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A6-0109/2008),

A.

considerando che, a norma dell'articolo 274 del trattato CE, la Commissione cura l'esecuzione del bilancio sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria,

1.

concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2006;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione seguente;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, nonché alle istituzioni di controllo nazionali e regionali degli Stati membri, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Hans-Gert PÖTTERING

Il segretario generale

Harald RØMER


(1)  GU L 78 del 15.3.2006.

(2)  GU C 274 del 15.11.2007, pag. 1.

(3)  GU C 107 del 30.4.2004, pag. 1.

(4)  GU C 216 del 14.9.2007, pag. 3.

(5)  GU C 273 del 15.11.2007, pag. 1.

(6)  GU C 274 del 15.11.2007, pag. 130.

(7)  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.


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31.3.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 88/25


RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 22 aprile 2008

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2006, sezione III –— Commissione

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2006 (1),

visti i conti annuali definitivi delle Comunità europee relativi all'esercizio 2006 — Volume I [SEC(2007) 1056 — C6-0390/2007, SEC(2007) 1055 — C6-0362/2007] (2),

visti la relazione annuale della Commissione all'autorità di discarico sul seguito dato alle decisioni di discarico 2005 [COM(2007) 538, COM(2007) 537] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione — Allegato alla relazione della Commissione al Parlamento europeo sul seguito dato alle decisioni di discarico 2005 [SEC(2007) 1185, SEC(2007) 1186],

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Realizzazioni politiche nel 2006» [COM(2007) 67],

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2006» [COM(2007) 274],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2006 [COM(2007) 280] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione annuale all'autorità di discarico sugli audit interni effettuati nel 2006 [SEC(2007) 708],

vista la relazione della Commissione sulle risposte degli Stati membri alla relazione annuale della Corte dei conti sull'esercizio finanziario 2005 [COM(2007) 118],

visto il Libro verde sull'iniziativa europea per la trasparenza, adottato dalla Commissione il 3 maggio 2006 [COM(2006) 194],

visto il parere n. 2/2004 della Corte dei conti sul modello di audit unico (single audit) (e la proposta concernente un quadro di controllo interno comunitario) (3),

vista la comunicazione della Commissione su un percorso verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2005) 252],

visti il piano d'azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2006) 9], la relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e alla Corte dei conti sullo stato di avanzamento del piano d'azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2007) 86] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione [SEC(2007) 311],

visto il parere n. 6/2007 della Corte dei conti sulle sintesi annuali degli Stati membri, le «dichiarazioni nazionali» degli Stati membri e i lavori di audit delle istituzioni nazionali di controllo relativi ai fondi comunitari (4),

visto il piano d'azione della Commissione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali [COM(2008) 97],

visti la relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e alla Corte dei conti sul piano d'azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [COM(2008) 110] e il documento di lavoro dei suoi servizi che accompagna tale relazione [SEC(2008) 259],

viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2006, accompagnata dalle risposte delle istituzioni (5), e le sue relazioni speciali,

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti a norma dell'articolo 248 del trattato CE (6),

viste le raccomandazioni del Consiglio del 12 febbraio 2008 (5842/2008 — C6-0082/2008 e 5855/2008 — C6-0083/2008),

visti gli articoli 274, 275 e 276 del trattato CE e gli articoli 179 bis e 180 ter del trattato Euratom,

visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (7), in particolare gli articoli 145, 146 e 147,

visti l'articolo 70 e l'allegato V del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A6-0109/2008),

A.

considerando che, a norma dell'articolo 274 del trattato CE, la Commissione cura l'esecuzione del bilancio sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria, e in cooperazione con gli Stati membri,

B.

considerando che l'attuazione delle politiche dell'Unione europea è caratterizzata dalla gestione concorrente del bilancio comunitario da parte della Commissione e degli Stati membri, nell'ambito della quale l'80 % delle spese comunitarie è amministrato dagli Stati membri,

C.

considerando che nella sua risoluzione del 24 aprile 2007 (8) sul discarico per l'esercizio 2005 esso proponeva che ogni Stato membro fosse in grado di assumersi le proprie responsabilità di gestione dei fondi UE ricevuti, tramite una dichiarazione unica nazionale oppure mediante più dichiarazioni entro un quadro di riferimento nazionale,

D.

considerando che l'urgenza di introdurre una dichiarazione nazionale a un livello politico adeguato riguardante tutti i fondi comunitari in gestione concorrente era già stata sottolineata dal Parlamento nelle sue risoluzioni sul discarico 2003 e 2004,

E.

considerando che nella relazione annuale sul discarico per l'esercizio 2006 (punto 0.10) la Corte dei conti riconosce l'importanza delle dichiarazioni nazionali unitamente alle sintesi annuali nella misura in cui «tutti questi elementi, se adeguatamente attuati, possano favorire una migliore gestione e un controllo più efficace dei fondi dell'Unione europea negli Stati membri. Il parere illustra inoltre a quali condizioni tali elementi potrebbero fornire un valore aggiunto ed essere utilizzati dalla Corte, conformemente a quanto previsto dai principi internazionali di audit»,

F.

considerando che la Corte dei conti, nel suo parere n. 6/2007 sulle sintesi annuali degli Stati membri e le «dichiarazioni nazionali» degli Stati membri sottolinea altresì che le sintesi annuali costituiscono un elemento supplementare del controllo interno, le quali, se permettono di evidenziare i punti di forza e quelli deboli, potranno favorire un migliore controllo dei fondi comunitari nei settori soggetti alla gestione concorrente,

G.

considerando che il miglioramento della gestione finanziaria nell'Unione deve essere sostenuto da un efficace monitoraggio dei progressi compiuti all'interno della Commissione e negli Stati membri e che gli Stati membri dovrebbero essere in grado di assumersi le proprie responsabilità di gestione dei fondi UE, assicurando il completamento di un quadro di controllo interno integrato a livello dell'UE, con l'obiettivo di ottenere una DAS positiva,

H.

considerando che l'attuazione del punto 44 dell'accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, del 17 maggio 2006, sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (AII) (9) e dell'articolo 53 ter, paragrafo 3, del regolamento finanziario, concernente le sintesi delle revisioni contabili e delle dichiarazioni disponibili, dovrebbe fornire un contributo considerevole al miglioramento della gestione del bilancio comunitario,

I.

considerando che il principio di una sana gestione finanziaria, che comprenda un efficace controllo interno è uno dei principi di bilancio stabiliti nel regolamento finanziario con la modifica introdotta dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006 (10), così come proposto dalla Commissione nel suo piano d'azione verso un quadro di controllo interno integrato,

J.

considerando che l'attività della sua commissione per il controllo dei bilanci, in generale, e la procedura di discarico, in particolare, formano parte di un processo inteso a istituire la piena rendicontabilità della Commissione in quanto istituzione, dei singoli commissari e di tutti gli altri soggetti interessati, i più importanti dei quali sono gli Stati membri, riguardo alla gestione finanziaria dell'UE, in conformità del trattato, per creare una base decisionale più solida,

K.

considerando che esso terrà debito conto dei risultati e delle raccomandazioni concernenti il discarico per l'esercizio 2006 durante la prossima procedura di bilancio,

L.

considerando che il Consiglio dovrebbe mirare a potenziare gli sforzi di riforma e la responsabilità degli Stati membri per quanto riguarda la soluzione dei problemi individuati dalla Corte dei conti e garantire una migliore gestione finanziaria nell'Unione europea,

M.

considerando che il 2006 è stato l'Anno europeo della mobilità dei lavoratori, che ha sensibilizzato i cittadini alla mobilità ai fini dell'instaurazione di un vero e proprio mercato del lavoro europeo e ha posto le basi per l'Anno europeo per le pari opportunità per tutti nel 2007,

CONCLUSIONI PRINCIPALI

1.

si compiace dei progressi compiuti dalla Commissione verso un utilizzo più efficace degli stanziamenti comunitari e la creazione del contesto per un controllo globale che trova riscontro nella dichiarazione di affidabilità (DAS) della Corte dei conti; a tale proposito accoglie con favore la dichiarazione della Corte dei conti sull'impatto finanziario degli errori ed invita la Corte ad applicarla in futuro a tutti i capitoli della sua relazione annuale;

2.

si compiace dei considerevoli progressi compiuti nella gestione degli stanziamenti della politica agricola comune (PAC), in particolare grazie al funzionamento del sistema integrato di gestione e di controllo (SIGC) e ricorda alla Grecia l'obbligo di applicare il SIGC conformemente al piano d'azione;

3.

plaude all'impegno assunto dalla Commissione di riferire mensilmente alla commissione parlamentare per il controllo dei bilanci sull'attuazione del seguito dato alla procedura di discarico per l'esercizio 2006, con la presentazione ogni mese da parte di un membro della Commissione degli sviluppi nella sua area di competenza, comprese le dichiarazioni nazionali e le sintesi annuali, le azioni esterne e l'attuazione del piano d'azione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali;

Dichiarazioni di gestione a livello nazionale

4.

si compiace del fatto che la Commissione si sia impegnata ad assicurare un fermo sostegno politico alle iniziative nazionali volte a redigere e pubblicare dichiarazioni nazionali, verificate dalle corti dei conti nazionali e a continuare a incoraggiare gli Stati membri a seguire l'esempio della Danimarca, dei Paesi Bassi, della Svezia e del Regno Unito; si attende, quindi, che la Commissione inserisca un nuovo punto concernente la promozione delle dichiarazioni di gestione a livello nazionale, quale parte della sua revisione e del seguito del summenzionato piano d'azione verso un quadro di controllo interno integrato; si attende, inoltre, che la Commissione e gli Stati membri garantiscano che le sintesi nazionali rispettino pienamente gli scopi e lo spirito del punto 44 dell'AII;

5.

ritiene che la Commissione debba adoperarsi per adempiere importanti richieste del discarico precedente (2005), il che non si applica alle dichiarazioni nazionali, a proposito delle quali il Parlamento aveva chiesto alla Commissione di presentare al Consiglio, prima della fine del 2007, una proposta di dichiarazione di gestione nazionale che copra la totalità dei fondi comunitari in gestione condivisa; deplora il fatto che la Commissione accetti tacitamente l'irresponsabilità collettiva degli Stati membri, eccettuati la Danimarca, i Paesi Bassi, la Svezia, e il Regno Unito, in relazione alla gestione finanziaria dell'Unione europea;

6.

ritiene che la Commissione debba presentare cifre complete e affidabili per i recuperi, specificando con esattezza la linea di bilancio e l'anno ai quali si riferiscono i singoli recuperi, in quanto qualsiasi altro tipo di presentazione rende impossibile un controllo serio; è consapevole del fatto che la Commissione deve in larga misura ottenere tali informazioni dagli Stati membri; precisa che proprio per porre la Commissione in condizione di esibire tali informazioni mancanti e di colmare questa carenza di trasparenza, da tre anni a questa parte esso propone l'impiego delle dichiarazioni di gestione nazionale;

Fondi strutturali

7.

si compiace del piano d'azione summenzionato per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali, pubblicato in risposta alle preoccupazioni espresse dal Parlamento nel corso della procedura di discarico per l'esercizio 2006; intende monitorare da vicino le informazioni trasmesse sul piano d'azione, in preparazione della procedura di discarico per l'esercizio 2007;

8.

si compiace del fermo impegno assunto dalla Commissione inteso a garantire che i pagamenti indebiti siano recuperati nel periodo rimanente prima della chiusura delle procedure di liquidazione concernenti il periodo 2000-2006;

9.

si compiace del fatto che la Commissione si sia impegnata a far rispettare integralmente il regolamento finanziario, in particolare per quanto riguarda le sintesi annuali; si attende che la Commissione lo tenga pienamente informato su tutte le azioni legali intentate contro gli Stati membri e sulla mancata ottemperanza da parte degli stessi; si compiace, a tale riguardo, delle valutazioni preliminari della qualità delle sintesi annuali concernenti i fondi agricoli e strutturali; attende le valutazioni definitive contenute nelle relazioni annuali d'attività delle singole direzioni generali;

10.

considera l'impegno della Commissione a rettificare ogni singolo errore individuato dalla relazione annuale della Corte dei conti un importante risultato della procedura di discarico relativa all'esercizio 2006, e in particolare l'impegno a rettificare al 100 % i casi di gravi violazioni delle procedure per gli appalti pubblici e ad applicare tassi forfettari e rettifiche finanziarie estrapolate ogniqualvolta individui problemi sistemici a livello di appalti;

11.

chiede, tuttavia, alla Commissione di presentare informazioni obiettive, chiare e complete sulla sua capacità di recuperare gli importi pagati indebitamente;

12.

si compiace del fatto che, quale risultato diretto della procedura di discarico per l'esercizio 2006, la Commissione si sia finalmente impegnata a sospendere quanto prima i pagamenti a seguito dell'individuazione di gravi carenze del sistema;

13.

attende le relazioni trimestrali sulle rettifiche e i recuperi soggette alla revisione della Corte dei conti, compresa l'istituzione di un sistema di notifica che consenta di collegare i recuperi effettuati ex post all'anno in cui il finanziamento era stato effettivamente attribuito; auspica di ottenere, in tal modo, per la prima volta e in tempo per la procedura di discarico relativa all'esercizio 2007, un quadro completo della situazione in questo settore; ritiene che la Commissione dovrebbe presentare un quadro di valutazione e indicare la data definitiva per l'attuazione del piano d'azione summenzionato per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali;

14.

rammenta alla Commissione gli impegni assunti in occasione dell'audizione straordinaria di fronte alla commissione per il controllo dei bilanci, il 25 febbraio 2008:

a)

per quanto concerne l'attuazione del nuovo piano di azione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali, migliorare le verifiche, decidere e applicare le necessarie procedure di sospensione e rettifica e migliorare i recuperi; attende le relazioni trimestrali relative alla sua esecuzione;

b)

sviluppare, in stretta collaborazione con la Corte dei conti, un nuovo sistema di notifica dei recuperi e delle rettifiche finanziarie; attende che la Commissione presenti uno scadenzario dettagliato per lo sviluppo e l'applicazione di tale sistema;

c)

presentare un piano di azione che preveda una serie di misure dettagliate per impedire il verificarsi di grossi errori;

15.

sottoscrive la posizione della Commissione secondo la quale, in caso di rilevate irregolarità, saranno adottate misure correttive, fra cui la sospensione dei pagamenti e il recupero degli importi erroneamente o indebitamente versati e che saranno riferite al Parlamento, almeno due volte l'anno, le misure intraprese in tal senso;

Azioni esterne

16.

ritiene che, a seguito della procedura di discarico per l'esercizio finanziario 2006, la Commissione sia sempre più consapevole dell'importanza della trasparenza, della visibilità e della consulenza politica per tutti i fondi dell'UE nel settore delle azioni esterne, sia tramite la gestione decentrata della Commissione, sia tramite fondi fiduciari internazionali;

17.

si compiace dell'impegno del rappresentante dell'ONU in Iraq a migliorare l'informazione in tempo reale alla Commissione e ritiene che 13 mesi di accurata ricerca sull'utilizzo dei finanziamenti dell'UE attraverso i fondi fiduciari internazionali abbiano contribuito a sensibilizzare sull'esigenza della rendicontazione in merito all'impiego del denaro dei contribuenti dell'UE; invita la Commissione a cooperare strettamente con il PE nell'ambito della revisione dell'accordo quadro finanziario e amministrativo (FAFA) tra la Comunità europea e le Nazioni Unite;

18.

si compiace del fatto che la Commissione abbia inserito le informazioni sulle missioni di verifica nel quadro del FAFA e le relative conclusioni nelle relazioni annuali di attività firmate dalle competenti direzioni generali a fine marzo 2008, in quanto ciò ha consentito al Parlamento di tener conto di tali informazioni nel corso della votazione su tale relazione;

19.

accetta la proposta della Commissione di discutere la questione della definizione delle organizzazioni non governative (ONG) non appena saranno disponibili i risultati dell'audit che la Corte dei conti sta svolgendo sulle ONG;

20.

invita la Commissione a:

a)

fornire al Parlamento, sia di sua iniziativa sia su richiesta di quest'ultimo, informazioni regolari sul finanziamento UE dei fondi fiduciari multilaterali;

b)

presentare misure su come migliorare la visibilità dei fondi comunitari quando si attuano gli aiuti esterni attraverso altri organismi;

c)

presentare misure che consentano ai revisori UE (Corte dei conti, Commissione o società private di revisione contabile) un migliore accesso per l'esecuzione degli audit di progetti in gestione condivisa, soprattutto gestione condivisa con l'ONU;

21.

accoglie con favore l'impegno della Commissione a mettere a disposizione del Parlamento ulteriori informazioni sui beneficiari dei fondi, come indicato nell'articolo 30, paragrafo 3, del regolamento finanziario, e a rafforzare ulteriormente l'indirizzo politico, la visibilità e il controllo su tali fondi, in particolare quelli gestiti attraverso fondi fiduciari internazionali;

22.

insiste sull'accesso del pubblico all'informazione su tutti i membri di gruppi di lavoro e gruppi di esperti che operano con la Commissione nonché su tutti i beneficiari di finanziamenti dell'Unione europea;

QUESTIONI ORIZZONTALI

Dichiarazione di affidabilità

Affidabilità dei conti

23.

prende atto con soddisfazione del parere positivo espresso dalla Corte dei conti in merito ai conti annuali definitivi e della sua affermazione secondo cui, a parte alcune osservazioni, i conti presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità al 31 dicembre 2006 e dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa delle stesse per l'esercizio concluso a tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (capitolo 1, dichiarazione di affidabilità, paragrafi VII-IX);

24.

esprime, tuttavia, la sua preoccupazione in merito alle osservazioni della Corte circa errori negli importi iscritti nel sistema contabile, come fatture/dichiarazioni di spesa e prefinanziamenti, che hanno l'effetto di sopravvalutare i debiti a breve di circa 201 milioni di euro e l'importo complessivo dei prefinanziamenti, a lungo e a breve termine, di circa 656 milioni di euro; deplora, in particolare, le carenze nei sistemi contabili di talune istituzioni e direzioni generali che rischiano ancora di compromettere la qualità delle informazioni finanziarie (in particolare per la separazione degli esercizi e le prestazioni a favore dei dipendenti) e comportare diverse rettifiche dopo la presentazione dei conti provvisori;

25.

deplora il fatto che i documenti finanziari non siano messi a disposizione dei membri della commissione per il controllo dei bilanci in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea;

26.

rileva che, riguardo all'esercizio 2006, il contabile della Commissione non è stato in grado di convalidare i sistemi locali dell'Ufficio di cooperazione EuropeAid, della direzione generale dell'Istruzione e della cultura e della direzione generale delle Relazioni esterne;

27.

rammenta alla Commissione l'impegno, assunto nel quadro della sua relazione annuale all'autorità del discarico sul seguito dato alle decisioni di discarico 2005, di informare a scadenza semestrale l'autorità di bilancio in merito alla gestione dei prefinanziamenti, come richiesto nella risoluzione del Parlamento che accompagna la decisione sul discarico per l'esercizio 2005, e deplora profondamente che tale relazione non gli sia stata ancora trasmessa;

Legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti

28.

rileva con soddisfazione che la Corte ritiene che, nei settori in cui i sistemi di supervisione e di controllo sono applicati in modo da prevedere un'adeguata gestione del rischio, le operazioni, considerate complessivamente, sono prive di errori materiali;

29.

deplora, ciononostante, che in settori comunitari di spesa molto importanti (azioni strutturali, politiche interne e azioni esterne) i pagamenti sono tuttora caratterizzati da errori materiali rilevanti a livello degli organismi attuatori;

30.

esprime estrema preoccupazione per il fatto che la Corte continui a rilevare carenze nella gestione dei sistemi di supervisione e di controllo e nelle riserve sulla garanzia fornita dai direttori generali, in particolare per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti, e ricorda agli Stati membri e alla Commissione le rispettive responsabilità in tale settore;

Informazione e quadro della dichiarazione di affidabilità

31.

apprezza il lavoro svolto dalla Corte per migliorare ulteriormente la chiarezza delle DAS, per quanto riguarda i fattori suscettibili di contribuire a migliorare l'efficienza e l'efficacia dei sistemi di controlli in ciascun settore, e invita la Corte a continuare a informarlo regolarmente sui progressi al riguardo;

32.

deplora la mancanza di chiarezza della relazione della Corte circa la legittimità, e l'inevitabile impatto sui mezzi d'informazione, di finanziamenti comunitari ricevuti da taluni nuovi beneficiari (ad esempio compagnie ferroviarie, club di equitazione e/o allevamenti di cavalli, circoli del golf o dedicati ad altre attività ricreative e consigli comunali) in conformità delle norme sull'ammissibilità; precisa che da un punto di vista giuridico formale si tratta in definitiva di una discussione sulle norme di ammissibilità; evidenzia, ad ogni modo, che in sede di valutazione dell'efficienza e dell'efficacia delle relazioni speciali della Corte dei conti, esso continuerà, come ha sempre fatto in passato, a sostenere la Corte;

33.

ribadisce che la Corte dei conti ha introdotto, come parte integrante della sua nuova metodologia, l'impiego degli audit e delle relazioni delle istituzioni nazionali di controllo a disposizione; invita la Corte a comunicare alla commissione per il controllo dei bilanci come utilizza dette informazioni e chiede inoltre alla stessa Corte di esprimere un parere riguardo all'utilità delle informazioni ottenute dalle istituzioni nazionali di controllo ai fini della stesura della sua relazione annuale;

34.

apprezza la qualità delle parti specifiche della relazione annuale della Corte, come quella dedicata alle misure strutturali, che consente a tutti i soggetti interessati di identificare i problemi e concentrare i loro sforzi sui miglioramenti necessari;

Gestione finanziaria

35.

prende atto degli sforzi compiuti dai servizi della Commissione nel corso del 2006 per garantire l'esaustività e l'esattezza della registrazione di nuovi pagamenti a titolo di prefinanziamento e di nuove fatture/dichiarazioni di spesa aperte nonché la separazione degli esercizi;

36.

rileva che, per quanto riguarda i Fondi strutturali, il 2006 era l'ultimo esercizio del periodo di programmazione 2000-2006 nell'ambito del quale dovevano essere stabiliti tutti gli impegni;

37.

è preoccupato che gli impegni ancora da liquidare alla fine del 2006 rappresentino pertanto l'integralità dei pagamenti ancora da effettuare per le prospettive finanziarie 2000-2006, corrispondenti al 28 % degli importi totali delle pertinenti rubriche per l'intero periodo;

38.

deplora che gli impegni ancora da liquidare — impegni non utilizzati, riportati in vista di un impiego futuro, soprattutto nei programmi pluriennali — relativi a operazioni strutturali e il Fondo di coesione siano passati a 131,6 miliardi di euro, con un aumento, nel 2006, pari a 12,6 miliardi di euro (10,6 %);

39.

è preoccupato che la spinta alla spesa determinata dalla norma N + 2 possa interferire con la corretta esecuzione delle procedure di liquidazione attinenti ai programmi e ai progetti strutturali; precisa che già per il 2007 i pagamenti relativi ai Fondi strutturali sono aumentati di quasi il 50 % rispetto al 2006; sottolinea che la Commissione dovrebbe garantire una procedura di liquidazione efficace ed evidenzia l'importante ruolo che rivestono gli Stati membri in tale procedura;

40.

deplora inoltre che il tasso di spesa per il Fondo di coesione, il FESR e il FSE sia risultato inferiore al previsto nei nuovi Stati membri, a seguito delle difficoltà incontrate da tali paesi membri nell'assorbire i fondi; chiede alla Commissione di fornire una spiegazione più dettagliata per questa spesa inferiore alle previsioni a livello nazionale per le operazioni strutturali;

Dichiarazioni di gestione a livello nazionale e punto 44 dell'AII

41.

ribadisce che riveste carattere d'urgenza l'introduzione di una dichiarazione annuale, a livello politico adeguato, riguardante tutti i fondi comunitari in gestione concorrente, come ha proposto nelle sue risoluzioni che accompagnano le decisioni sul discarico per gli esercizi 2003, 2004 e 2005;

42.

ricorda che nella risoluzione che accompagna la decisione sul discarico per l'esercizio 2005 il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare al Consiglio, prima della fine del 2007, una proposta di dichiarazione di gestione nazionale che copra la totalità dei fondi comunitari in gestione concorrente, basata su sottodichiarazioni da parte delle varie strutture nazionali di gestione delle spese; respinge la risposta data dalla Commissione nell'allegato alla relazione sul seguito dato alla procedura di discarico 2005 secondo cui «la Commissione non intende adottare le misure raccomandate; vista la diversità della struttura governativa e delle strutture di gestione per i fondi UE nell'ambito della gestione concorrente esistenti nei 27 Stati membri, l'elaborazione di un'unica dichiarazione standard non comporterebbe vantaggi significativi. La Commissione continuerà tuttavia a sostenere tali iniziative adottate dalle amministrazioni nazionali»; ritiene questa risposta estremamente insoddisfacente, tenuto conto del fatto che più dell'80 % del bilancio generale dell'Unione europea rientra nella cosiddetta «gestione concorrente» e, a maggior ragione, alla luce della situazione attuale dei Fondi strutturali quale descritta dalla Corte dei conti nella sua relazione annuale;

43.

sostiene fortemente il fatto che alcuni Stati membri (Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito) abbiano adottato una dichiarazione nazionale sulla gestione dei fondi comunitari ed esprime preoccupazione per il fatto che, malgrado queste iniziative, la maggior parte degli altri Stati membri resista alla sua introduzione; esorta la Commissione a illustrare gli eventuali vantaggi ricavabili in termini di relazioni, sul piano del controllo, tra la Commissione e gli Stati membri che hanno preso la suddetta iniziativa; chiede alla Commissione di riferire regolarmente alla commissione per il controllo dei bilanci in merito ai progressi compiuti riguardo a tali disposizioni;

44.

prende atto delle prime sintesi annuali inviate dalla maggior parte degli Stati membri e chiede alla Commissione di avviare procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri che non hanno rispettato gli obblighi loro imposti; precisa che esso considera tali sintesi annuali un primo passo verso le dichiarazioni di gestione nazionale; chiede alla Commissione di elaborare, prima della prima lettura del bilancio 2009, un documento che analizzi i punti di forza e le debolezze del sistema che ciascuno Stato membro applica a livello nazionale per l'amministrazione e il controllo dei fondi comunitari nonché i risultati degli audit effettuati, e di inviare tale documento al Parlamento e al Consiglio; invita altresì la Commissione a riferire in merito alla qualità delle sintesi annuali e a promuovere l'aggiunta di valore al processo, ad esempio attraverso l'individuazione di problemi comuni, possibili soluzioni e migliori prassi;

45.

prende atto, tuttavia, della posizione critica della Corte dei conti nei confronti delle attività di audit a livello nazionale: «l'auditor esterno che intenda basarsi sui pareri e sui lavori di altre istanze, o farne uso, deve ottenere la prova diretta che la base su cui poggiano è solida»; considera pertanto essenziale l'attività del gruppo di lavoro del comitato di contatto incaricato di elaborare principi comuni di audit e criteri di audit comparabili adattati al contesto comunitario, e invita la Commissione a incoraggiare tutti gli Stati membri a partecipare a tale attività;

Governance

46.

ricorda alla Commissione le precedenti critiche del Parlamento circa la solidità della base sulla quale essa sostiene di espletare le sue responsabilità politiche mediante la sua relazione di sintesi, considerando che essa non dispone di piena conoscenza in merito all'80 % dei fondi UE erogati nell'ambito della gestione concorrente e che le relazioni annuali d'attività sono di qualità variabile; precisa che tale mancanza di conoscenza ha una duplice origine: da un lato, una supervisione e un controllo insufficienti da parte della Commissione e, dall'altro, l'assenza di soluzioni concrete e di responsabilità a livello degli Stati membri;

47.

deplora la tacita accettazione da parte della Commissione della irresponsabilità collettiva della maggior parte degli Stati membri nei confronti della gestione finanziaria dell'Unione europea; accoglie con favore e appoggia le iniziative adottate in merito da alcuni Stati membri e invita gli altri a seguire l'esempio;

48.

rileva che il bilancio è eseguito dalla Commissione e dai suoi membri e non dai direttori generali, che sono ordinatori delegati, e deplora pertanto che l'accresciuta responsabilità dei direttori generali non sia stata accompagnata dall'assunzione di responsabilità diretta (e non solo politica) da parte dei membri della Commissione; invita la Commissione a presentare proposte per porre rimedio alla situazione, che è in contrasto con l'articolo 274 del trattato;

49.

accoglie con favore la solida analisi presentata dalla Corte dei conti europea del sistema di controllo interno della Commissione (capitolo 2 della sua relazione annuale); incoraggia la Corte dei conti a continuare questa evoluzione positiva includendo un'analisi dei singoli Stati membri relativa alle azioni o inazioni della Commissione al fine di migliorare la situazione;

50.

ricorda che la governance riguarda la posizione del personale che esercita funzioni di contabilità e controllo riguardo alla gestione, al potere di imporre misure, alle competenze e alla formazione;

51.

chiede al direttore generale della DG Bilancio di formulare un parere formale sulla qualità e l'efficacia dei sistemi interni di controllo;

52.

chiede al segretario generale di presentare una dichiarazione formale di affidabilità per quanto concerne la qualità delle singole dichiarazione dei direttori generali;

53.

chiede al revisore interno della Commissione di valutare la dichiarazione di affidabilità del segretario generale mediante un parere di audit;

54.

ricorda l'importanza delle linee di informazione funzionali — una comunicazione aperta tra gli stessi gruppi di personale specializzato professionale in diverse direzioni generali, quali ad esempio il personale preposto all'informatica, al controllo interno, all'audit interno, alla contabilità — in un'organizzazione a silos quale la Commissione; deplora gli sforzi oltremodo limitati per introdurre tale strumento di governance; invita la Commissione ad assicurare quanto prima possibile l'introduzione di linee di informazione funzionali obbligatorie e a riferire in merito alla commissione per il controllo dei bilanci non oltre il settembre 2008;

55.

invita la Commissione a elevare il grado del contabile allo stesso livello di quello dei suoi omologhi contabili operativi;

56.

invita inoltre la Commissione a modificare la composizione del comitato di controllo degli audit, in modo che il numero di membri esterni equivalga al numero dei membri della Commissione; invita altresì la Commissione a nominare presidente del comitato di controllo degli audit uno dei suoi membri esterni;

57.

attende che la Commissione emetta una dichiarazione di affidabilità annuale a livello dell'intera Commissione, che il presidente della Commissione presenterà alla commissione per il controllo dei bilanci;

Il sistema di controllo interno della Commissione

Piano d'azione per un quadro di controllo interno integrato

58.

accoglie con favore i progressi complessivi realizzati nello sviluppo del sistema di controllo interno della Commissione;

59.

è in disaccordo con quanto affermato dalla Commissione nella citata relazione sullo stato di avanzamento del piano d'azione verso un quadro di controllo interno integrato, ossia che le azioni 1, 3, 3N, 5, 8 e 13 sono state completate; precisa che a oggi esso non è venuto a conoscenza di documenti giustificativi o dichiarazioni in grado di suffragare una simile affermazione; si trova pertanto costretto a mettere seriamente in dubbio che tali misure siano state effettivamente varate, prima ancora di parlare della loro eventuale realizzazione o impatto sull'avanzamento del citato piano d'azione;

60.

accoglie con favore tuttavia i quadri di valutazione semestrali sull'attuazione del summenzionato piano d'azione;

61.

evidenzia tuttavia che, per l'attuazione delle azioni 1, 3, 3N, 5, 10, 10N, 11, 11N, 13 e 15, la Commissione dipende anche dalla cooperazione con gli Stati membri; sottolinea che il Parlamento appoggia pienamente tali azioni ed esorta pertanto la Commissione a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per realizzarle quanto prima;

62.

si aspetta che, per la procedura di discarico per l'esercizio 2007, il quadro di valutazione gli pervenga anteriormente al 1o gennaio 2009;

Analisi dell'equilibrio esistente tra spese operative e il costo del sistema di controllo dei fondi dell'UE

63.

deplora che finora il Parlamento non abbia ricevuto alcuna informazione circa l'analisi sui costi-benefici del sistema di controllo dei fondi dell'UE, come era stato richiesto nel discarico 2005;

Relazione di sintesi

64.

trova inaccettabile che la Commissione sminuisca i risultati dell'audit della Corte dei conti, che si basano su norme internazionali di audit largamente accettate, parlando di «divergenze di opinione circa la tipologia e l'impatto dell'errore e circa la valutazione delle carenze dei sistemi e, in parte, della diversa percezione quanto al funzionamento dei meccanismi di rettifiche finanziarie» (pagina 3, primo capoverso);

65.

è del parere che tutte le riserve sulla mancanza di garanzie circa la legittimità e la regolarità della spesa comunitaria vadano riprese nelle relazioni annuali di attività, così come nella relazione di sintesi; trova quindi alquanto sorprendente, alla luce di quanto sopra, che tre direttori generali abbiano deciso soltanto nel 2006 di inserire una riserva riguardo alla gestione e al controllo dell'iniziativa INTERREG che, come segnalato da costoro, esisteva già da alcuni anni (pagina 5, secondo capoverso);

66.

è preoccupato riguardo alle affermazioni contenute nella prima relazione di sintesi del revisore interno che indicano che, malgrado alcuni passi in avanti, sono stati lasciati scadere i termini stabiliti senza prendere provvedimenti in merito a metà delle raccomandazioni essenziali e di quelle molto rilevanti formulate (pagina 8, ultimo capoverso); invita la Commissione a porre maggiore enfasi sull'attuazione di tali raccomandazioni;

Responsabilità politica e responsabilità amministrativa della Commissione

Relazioni annuali di attività

67.

rileva con rammarico che secondo la Corte dei conti «[…] per parti significative del bilancio UE, i direttori generali presentano un quadro della legittimità e regolarità della spesa dell'Unione europea più positivo di quello risultante dall'audit della Corte» (punto 2.13 della relazione annuale);

68.

deplora che, nella relazione annuale, la Corte dei conti sottolinei nuovamente che alcune delle relazioni annuali di attività non includono ancora elementi sufficienti ai fini della dichiarazione di affidabilità (punti da 2.14 a 2.18 della relazione annuale);

69.

accoglie con favore il fatto che la relazione di sintesi sulle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per l'anno 2006 evidenzino che «[i]n tutti i casi in cui si riscontrino divergenze tra il parere della Corte dei conti europea e quello del direttore generale responsabile, quest'ultimo dovrà fornire delle spiegazioni nella relazione annuale di attività dell'anno successivo» (punto 2) e auspica miglioramenti visibili a partire dalla relazione d'attività 2007;

70.

invita la Commissione a migliorare le relazioni annuali di attività attraverso l'introduzione di criteri comuni per la formulazione delle riserve e una maggiore formalizzazione degli elaborati, onde consentire una migliore comparabilità tra le relazioni annuali di attività delle diverse direzioni generali e nel tempo; chiede alla Commissione di tenere in considerazione le osservazioni della Corte dei conti riguardo alle relazioni annuali di attività e di realizzare i miglioramenti in stretta intesa con essa;

Trasparenza ed etica

71.

accoglie con favore la pubblicazione del seguito del Libro verde «Iniziativa europea per la trasparenza» [COM(2007) 127], in cui la Commissione afferma, conformemente all'articolo 30, paragrafo 3, del regolamento finanziario, che le informazioni sui beneficiari dei fondi UE saranno resi pubblici a partire dal 2008 (punto 2.3.2) e che nella primavera del 2008 lancerà un registro per i rappresentanti di interessi (lobbisti);

72.

è a conoscenza delle argomentazioni a favore sia della volontarietà sia della obbligatorietà della registrazione dei rappresentati di interessi; prende atto della decisione della Commissione di voler iniziare con un registro volontario per poi valutare il sistema a distanza di un anno; è a conoscenza della base giuridica del registro obbligatorio fornita dal trattato di Lisbona; rammenta che il registro attuale del Parlamento ha già carattere obbligatorio e che un eventuale registro comune sarebbe de facto obbligatorio, dato che la registrazione costituisce, in entrambi i casi, un prerequisito per l'accesso al Parlamento;

73.

richiama la necessità di un nuovo codice di condotta che migliori e definisca più chiaramente la responsabilità politica individuale e collettiva dei membri della Commissione, l'obbligo che tali membri hanno di rispondere delle rispettive decisioni politiche e l'attuazione delle politiche da parte dei rispettivi servizi;

74.

insiste sul fatto che incombe alla Commissione la responsabilità di assicurare che i dati forniti sui beneficiari dei fondi UE siano completi, reperibili e comparabili e ricorda la risposta scritta della Commissione al Parlamento in cui è espressa l'intenzione di definire e concordare con gli Stati membri le norme comuni concernenti queste informazioni prima dell'aprile 2008;

75.

ricorda che nelle osservazioni contenute nel paragrafo 85 della sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico per l'esercizio 2005 chiedeva un accesso agevole alle informazioni su chi è rappresentato in questi gruppi e quali ne sono i compiti e (paragrafo 86), invitava la Commissione a pubblicare i nomi delle persone che partecipano a questi gruppi nonché i nomi dei consulenti speciali assunti dai singoli membri della Commissione e/o dalle direzioni generali e/o dai gabinetti; chiede che siano resi pubblici i nominativi di tutti i periti e i consiglieri dei gruppi di lavoro della Commissione;

76.

ricorda che, durante l'audizione organizzata dalla commissione per il controllo dei bilanci il 21 gennaio 2008, il membro della Commissione responsabile per il discarico ha risposto che i registri conterranno tutti i gruppi di esperti, comprese informazioni sui membri delle commissioni di comitatologia, i singoli esperti, le entità congiunte e i comitati di dialogo sociale;

77.

ricorda altresì che nella sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico per l'esercizio 2005 (paragrafo 76) chiedeva di «introdurre in un codice di condotta vincolante dei Commissari le norme di etica professionale e i principi guida che i Commissari sono tenuti a rispettare nell'esercizio delle loro funzioni, in particolare al momento di designare i rispettivi collaboratori, segnatamente in seno al proprio “gabinetto”»;

78.

deplora che, nell'allegato alla sua summenzionata relazione sul seguito dato alla procedura di discarico 2005 (pag. 18), la Commissione risponda che tali norme non esistono ancora, e sollecita la Commissione ad adottarle;

79.

ricorda l'importanza di una trasparenza e di una pubblicità complete per quanto concerne il personale dei gabinetti dei membri della Commissione non assunto conformemente allo statuto del personale;

QUESTIONI SETTORIALI

Entrate

80.

accoglie con favore il fatto che la Corte dei conti giudichi, sotto tutti gli aspetti rilevanti, soddisfacenti i sistemi di vigilanza doganale, affidabili i conti relativi alle risorse proprie tradizionali nonché legali e regolari le operazioni sottostanti, anche se persiste qualche carenza;

81.

accoglie altresì con favore il fatto che la Corte dei conti concluda che la Commissione ha eseguito correttamente il calcolo, la riscossione e l'iscrizione nei conti comunitari delle risorse IVA e RNL;

82.

rileva con soddisfazione che, per quanto riguarda la risorsa IVA, la Commissione ha mantenuto la frequenza e la qualità delle sue ispezioni; esprime tuttavia preoccupazione circa il numero di riserve pendenti e pertanto invita la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, a perseverare nei suoi sforzi volti a garantire che le riserve siano revocate in tempi ragionevoli;

83.

chiede alla Commissione di comunicare al Parlamento come intende procedere nel caso di Stati membri con riserve persistenti;

La politica agricola comune

84.

accoglie con favore il miglioramento generale nel 2006 della spesa relativa alla PAC e la dichiarazione della Corte dei conti secondo cui il SIGC, che è il principale strumento di controllo dei regimi di aiuto «superfici», dei premi «animali» e del regime di pagamento unico per superficie, se applicato correttamente limita con efficacia il rischio di spese irregolari;

85.

apprezza gli sforzi della Commissione di ampliare l'applicazione del SIGC e attende che la Commissione assicuri, conformemente ai piani e alle risposte presentate al Parlamento, che la percentuale di spesa agricola coperta dal SIGC raggiunga almeno l'89 % entro il 2010 e il 91,3 % entro il 2013;

86.

deplora che la Corte dei conti constati che le spese relative alla PAC sono ancora inficiate da errori in misura rilevante e che i controlli e le ispezioni previsti dal SIGC non siano ancora applicati efficacemente o non siano ancora del tutto affidabili in alcuni Stati membri, e sollecita pertanto la Commissione a verificare con gli Stati membri che il SIGC sia pienamente applicato nell'insieme degli Stati membri dell'UE-15 e che venga posto rimedio alle carenze rilevate negli Stati membri UE-10;

87.

deplora che la Corte dei conti constati ancora una volta problemi nell'applicazione del SIGC in Grecia; appoggia pienamente l'intenzione della Commissione (come indicato alla sua commissione per il controllo dei bilanci) di assicurare che la legislazione in vigore sulla sospensione dei pagamenti sia applicata rigorosamente qualora il governo greco non risolva i problemi esistenti entro i termini tempi stabiliti;

88.

deplora che, nell'ambito dello sviluppo rurale, le misure agro-ambientali tendano a registrare un'incidenza elevata di errori dovuti al fatto che gli agricoltori non ottemperano alle spesso complesse condizioni di ammissibilità; ritiene che la Commissione dovrebbe tenere in debita considerazione la pertinenza delle condizioni di ammissibilità per tali misure ed esaminare la possibilità di semplificare tali condizioni;

89.

rileva che la Commissione menziona la possibile necessità di applicare un diverso livello di rischio tollerabile al settore agro-ambientale al fine di trovare il giusto equilibrio tra, da una parte, il miglioramento e la protezione dell'ambiente e, dall'altra, i costi relativi al controllo delle misure applicate; insiste tuttavia affinché siano garantiti un'applicazione corretta e un controllo sufficiente della spesa comunitaria e invita la Commissione a esaminare approfonditamente e valutare i possibili costi e benefici nell'ambito delle misure agro-ambientali nonché la connessione con altri settori di spesa, e a presentare l'analisi al Consiglio, al Parlamento e alla Corte dei conti quale base minima di discussione sulla necessità di riforma indicata dalla Commissione;

90.

rileva che, dato che la nuova procedura annuale di liquidazione finanziaria prevede irregolarità che gli Stati membri giudicano impossibili da correggere e che gli importi sono posti a carico della Comunità sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri, la Commissione ora deve condurre una verifica accurata per assicurare che i debiti siano esatti e imputati correttamente al bilancio comunitario;

91.

ricorda inoltre che il costo delle rettifiche finanziarie è posto a carico degli Stati membri, ovvero, di solito, del contribuente, anziché dei beneficiari degli aiuti indebitamente versati;

92.

rileva che, secondo la Corte dei conti, in sede di verifica del regime di pagamento unico (RPU) (per la prima volta nel 2006), la Commissione non ha specificato la portata e la profondità dei lavori agli organismi di certificazione e alcuni di questi (in Italia, ad esempio) hanno escluso dal loro lavoro la verifica dei diritti, limitandosi a farne menzione nei loro certificati, cosa che la Commissione ha accettato senza osservazioni;

93.

deplora il fatto che la Commissione non sia ancora in grado di conoscere o di stimare secondo modalità ritenute adeguate dalla Corte dei conti il livello dei versamenti irregolari finanziati dalla PAC; rileva che la Corte dei conti ha constatato che dei pagamenti irregolari, per un importo massimo stimato di 100 milioni di euro, non hanno potuto formare oggetto di rettifiche essendo stati scoperti dopo il termine di due anni; invita la Commissione a destinare risorse adeguate agli audit di conformità così da consentire che i pagamenti irregolari formino oggetto di rettifica entro il termine fissato;

94.

ritiene che a tutte le carenze denunciate dalla Corte dei conti nella sua relazione annuale dovrebbe essere posto rimedio da parte della Commissione, in modo da assicurare che il lavoro degli organismi si certificazione offra un più alto livello di garanzia;

95.

prende atto delle conclusioni della relazione annuale della Corte dei conti (punti 5.20 e 5.21) e sollecita di conseguenza la Commissione a migliorare i controlli nel Regno Unito, paese che non ha ottemperato alla legislazione comunitaria nell'attribuzione dei diritti e nei pagamenti a titolo del RPU o degli aiuti allo sviluppo rurale a favore di proprietari fondiari per terreni presi in affitto e coltivati da agricoltori affittuari, nonché in quegli Stati membri (Austria, Irlanda e Regno Unito) che non hanno applicato correttamente alcuni elementi chiave del RPU e hanno esteso il consolidamento dei diritti al di là delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori (11);

96.

prende atto dell'affermazione molto chiara della Commissione, sia nelle risposte alla Corte dei conti (punto 5.27 della relazione annnuale) che dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci, secondo cui sono ammissibili al sostegno agricolo soltanto i beneficiari che esercitino un'attività agricola; attende che la Commissione dia seguito ai casi identificati dalla Corte dei conti e si assicuri che non venga erogato alcun pagamento, e che venga recuperato nel caso sia già stato erogato, a proprietari fondiari che non esercitano attività agricola;

97.

invita la Commissione, alla luce della dichiarazione della Corte dei conti secondo cui più di 700 nuovi beneficiari appartengono a categorie quali club di golf, club di cricket, parchi ricreativi/zoo, maneggi, compagnie ferroviarie e consigli municipali, a fornire una panoramica e una valutazione dell'evoluzione dell'attribuzione del sostegno agricolo a tali beneficiari, che sono ammissibili al finanziamento in virtù delle norme in vigore;

98.

rammenta agli Stati membri che è possibile influire e decidere in un contesto nazionale per ridurre ulteriormente le attività e i beneficiari ammissibili a finanziamenti; invita la Commissione, se del caso tenendo conto degli sviluppi e a seconda della valutazione della Commissione circa l'uso previsto per le misure di sostegno, a presentare una proposta di emendamento o revisione delle norme;

Misure strutturali, occupazione e affari sociali

99.

rammenta che nel 2006 il finanziamento comunitario delle politiche strutturali ha raggiunto un totale di 32,4 miliardi di euro; precisa che, per il 2007, tale importo è salito a 46,4 miliardi di euro, cofinanziamenti degli Stati membri esclusi;

100.

rileva con grande preoccupazione che, nella sua relazione annuale, la Corte dei conti europea segnala che il rimborso delle spese per i progetti relativi alle politiche strutturali è soggetto a gravi errori; che la percentuale dei rimborsi nel campione inficiato da errore è stata del 44 % e che almeno il 12 % degli importi complessivamente rimborsati nell'ambito delle politiche strutturali non avrebbe dovuto esserlo;

101.

prende atto con profonda apprensione delle osservazioni della Corte dei conti, secondo le quali:

a)

soltanto il 31 % dei progetti facenti parte del campione analizzato dalla Corte è stato oggetto di rimborsi corretti ed è risultato scevro da errori di conformità;

b)

i sistemi di controllo negli Stati membri sono generalmente inefficaci o solo moderatamente efficaci;

c)

poco più della metà degli audit della Commissione esaminati dalla Corte sembrano possedere tutte le qualità di uno strumento di supervisione efficace;

deplora la conclusione secondo cui la Corte ritiene, con un grado di certezza ragionevole, che almeno il 12 % degli importi complessivamente rimborsati per progetti relativi alle politiche strutturali non avrebbe dovuto esserlo;

102.

reputa inaccettabile che, secondo la Corte dei conti, i sistemi di controllo di primo livello negli Stati membri siano in genere inefficaci o solo moderatamente efficaci e che varie autorità nazionali e regionali non gestiscano i fondi UE con sufficiente attenzione; rileva che nessuno dei sistemi facenti parte del campione analizzato dalla Corte dei conti per l'audit 2006 (19 sistemi di controllo di primo livello) è risultato efficace, 6 soltanto sono risultati moderatamente efficaci e 13 inefficaci, e che, pertanto, nel settore dei Fondi strutturali, non sono stati compiuti progressi rispetto al 2005; è alquanto preoccupato dell'incapacità del Consiglio di riconoscere chiaramente la sua responsabilità rispetto a tale situazione, che deriva in larga misura dall'inadeguatezza dei controlli degli Stati membri;

103.

esorta pertanto la Commissione ad avvalersi dei controlli ex-ante al fine di verificare se i sistemi di supervisione e di controllo per il periodo 2007-2013 sono effettivamente presenti in tutti gli Stati membri e a darvi regolarmente seguito;

104.

si rammarica inoltre che, secondo la Corte dei conti, la Commissione operi una supervisione solo moderatamente efficace dei sistemi di controllo degli Stati membri, non provvedendo a impedire il rimborso di spese gonfiate o non ammissibili;

105.

prende atto con rammarico che, come precisato dalla Corte dei conti, per le spese a titolo delle politiche strutturali (quali quelle a titolo delle politiche PAC e interne), la presenza di criteri di ammissibilità complicati o poco chiari o di requisiti giuridici complessi ha un effetto negativo sulla legittimità e sulla regolarità delle operazioni sottostanti;

106.

considera inaccettabile che, secondo quanto affermato dalla Commissione (12), siano scarse le probabilità di progresso nel campo della semplificazione degli attuali regolamenti riguardanti i Fondi strutturali per il periodo 2007-2013 e che la proposta di una semplificazione venga rimandata alla prossima sessione legislativa;

107.

esorta la Commissione a dare seguito alla raccomandazione della Corte dei conti (paragrafo 6.45 della relazione annuale) in merito al Fondo di coesione e a presentare quanto prima all'autorità legislativa ulteriori proposte di semplificazione che contemplino, fra l'altro, l'adozione di norme, orientamenti e criteri di ammissibilità semplici e chiari;

108.

ritiene, e su questo punto concorda pienamente con la Corte dei conti, che la funzione delle autorità degli Stati membri sia estremamente importante per un'attuazione efficace dei Fondi strutturali e che la Commissione dovrebbe potenziarne gli audit e compiere sforzi supplementari nella supervisione delle autorità di gestione degli Stati membri;

109.

deplora l'assenza di incentivi che consentano agli Stati membri di operare un controllo efficace delle spese, visto che le spese non ammissibili individuate dalla Commissione o dalla Corte dei conti possono essere sostituite con spese ammissibili da parte dello Stato membro; invita la Commissione a garantire che in futuro solo le irregolarità individuate dagli Stati membri stessi possano essere sostituite con altre spese senza alcuna perdita di finanziamenti per lo Stato membro interessato;

110.

accoglie con favore il citato piano d'azione della Commissione per il rafforzamento della sua funzione di supervisione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali, che prevede 37 misure tese a ridurre i pagamenti irregolari degli Stati membri; accoglie inoltre positivamente l'impegno della Commissione, annunciato pubblicamente in occasione dell'audizione della commissione per il controllo dei bilanci del 25 febbraio 2008, a riferire trimestralmente al Parlamento in merito allo stato di attuazione di detto piano d'azione; si aspetta che la Commissione migliori il sistema di notifica in cooperazione con la Corte dei conti; invita la Commissione a intraprendere, nell'assumere la responsabilità dell'esecuzione del bilancio cui è tenuta a norma del trattato e nel rispetto del principio della sana gestione finanziaria, in cooperazione con gli Stati membri, le seguenti misure relative alla gestione concorrente dei fondi strutturali:

a)

assumere l'impegno formale di dare piena attuazione al piano d'azione e accettare, in particolare, di:

riferire su base trimestrale, nella forma accettata dalla Corte dei conti, in merito ai progressi compiuti, misurati, ove possibile, in termini quantitativi anziché qualitativi, in particolare presentando relazioni sullo stato di avanzamento entro il 31 ottobre 2008 e il 31 gennaio 2009,

riferire su base trimestrale in forma completa e precisa in merito alle rettifiche e ai recuperi operati dalla Commissione, in particolare presentando relazioni sui progressi realizzati entro il 31 ottobre 2008 e il 31 gennaio 2009,

ottenere informazioni dagli Stati membri in merito alle rettifiche da essi operate attraverso il ritiro di progetti o il recupero di errori, in particolare presentando, entro il 31 ottobre 2008 e il 31 gennaio 2009, delle relazioni sui progressi realizzati che riferiscano in merito alla verifica della completezza e dell'accuratezza delle rettifiche;

b)

adottare ulteriori misure onde prevenire errori in futuro, in particolare migliorando i controlli di primo livello;

111.

invita la Commissione a presentargli un quadro di valutazione con indicazione del termine definitivo di attuazione del piano di azione nonché un sistema comune di indicatori quantitativi e di scadenze intermedie per la sua attuazione;

112.

ritiene che la Commissione debba concentrarsi sull'affidabilità dei sistemi di monitoraggio e resocontazione nazionali, sugli orientamenti agli Stati membri e sul coordinamento delle norme di audit e che debba sempre fornire una suddivisione per Stato membro;

113.

si aspetta che la Commissione avvii procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri che non hanno rispettato gli obblighi loro imposti dai regolamenti sui Fondi strutturali, dal regolamento finanziario e dalle sue modalità di attuazione e dall'AII, in particolare quelli che non presentano relazioni sui recuperi e sulle rettifiche finanziarie e quelli che non presentano le sintesi annuali conformemente alle linee guida, oppure quelli le cui sintesi annuali sono di qualità inadeguata;

114.

sottolinea l'importanza delle linee guida della Commissione finalizzate a favorire un efficace adempimento dell'AII; ritiene che, come primo passo, tali linee guida dovrebbero quanto meno contemplare ciò che è richiesto ai sensi del regolamento per il settore dell'agricoltura (ossia la dichiarazione di affidabilità firmata dal responsabile dell'autorità di gestione e accompagnata da una relazione di certificazione);

115.

insiste sul fatto che la Commissione dovrebbe avviare procedure di sospensione nei confronti degli Stati membri nei casi in cui emerga un'inadeguatezza dei sistemi di controllo di primo livello, velocizzare il sistema delle sanzioni e presentargli un piano concreto dei tempi di attuazione e delle sanzioni da applicare qualora siano individuate delle irregolarità;

116.

insiste sulla necessità di una notifica verificabile delle rettifiche e dei recuperi operati dalla Commissione (ritiri, recuperi da parte degli Stati membri, recuperi da parte della Commissione, rettifiche nette, sospensione di pagamenti) rispetto alla totalità dei pagamenti indebitamente effettuati in relazione al complesso dei fondi e che in tali resoconti siano fornite definizioni precise delle diverse categorie di rettifica finanziaria; insiste inoltre che la relativa documentazione sia pienamente accessibile alla Corte dei conti; si aspetta che la Commissione stabilisca un chiaro collegamento fra il recupero e l'esercizio in cui si è verificata l'irregolarità e che sviluppi tali sistemi di notifica in cooperazione con la Corte dei conti;

117.

prende atto della dichiarazione della Commissione secondo la quale nessuno degli importi indebitamente versati nel 2006 andrà perduto grazie all'efficacia dei controlli ex-post; si aspetta che la Commissione gli fornisca informazioni obiettive, chiare e complete riguardo alla sua capacità di recuperare gli importi indebitamente versati, la cui prova sarà presentata in Parlamento;

118.

rammenta che l'azione 11N (13) si sarebbe dovuta attuare entro il 31 dicembre 2007, e sollecita la Commissione ad attuarla nel più breve tempo possibile;

119.

è preoccupato riguardo all'affermazione data dalla Commissione nella sua citata relazione sullo stato di avanzamento 2008, secondo la quale nel sistema finanziario e contabile centrale saranno registrati solo i recuperi avviati nel 2008; esorta pertanto la Commissione a registrare nel sistema finanziario e contabile centrale le informazioni in merito all'autorità di controllo e alla tipologia di errore e a codificare retroattivamente tutti i recuperi afferenti ai periodi 1994-1999 e 2000-2006;

120.

invita la Commissione, alla luce di quanto sopra esposto, a fornire una valutazione dell'efficienza e dell'efficacia dei sistemi di recupero pluriennali e di riferire in merito nei conti 2008 o 2009;

121.

si aspetta che la Commissione presenti al Parlamento una valutazione della qualità di tutte le sintesi annuali pervenute per i settori dell'agricoltura, delle politiche strutturali e della pesca; la valutazione deve contemplare una suddivisione per Stato membro e per settore e fornire un parere su quanto ricavabile dalle sintesi sul piano della garanzia d'insieme e dell'analisi complessiva;

122.

deplora l'eterogeneità delle informazioni presentate dalla Commissione stessa in merito alle rettifiche finanziarie e ai recuperi e si aspetta che le informazioni fornite per il discarico usino esattamente le stesse definizioni di rettifica finanziaria richieste per le summenzionate relazioni trimestrali;

123.

invita la Commissione a riferire, durante la revisione intermedia, in merito ai risultati delle disposizioni relative al «contratto di fiducia» affrontando anche l'interrogativo fondamentale se si ritiene che tali contratti possiedano un valore aggiunto;

124.

si aspetta che la Commissione riferisca annualmente al Parlamento in merito all'adempimento o al mancato rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi previsti dal regolamento sui Fondi strutturali e dall'AII; valuta positivamente il fatto che la Commissione abbia ottenuto le sintesi annuali degli audit settoriali richiesti ai sensi dell'AII riveduto e del regolamento finanziario riveduto; deplora tuttavia il fatto che non tutti gli Stati membri abbiano dato adempimento a tale obbligo; esorta la Commissione ad avviare delle procedure d'infrazione nei confronti degli Stati membri che non hanno consegnato le sintesi nazionali degli audit settoriali;

125.

chiede alla Commissione, per quanto riguarda il discarico rispetto all'esercizio finanziario 2007, di presentare sia dati di cassa sia dati di competenza, una chiara indicazione se gli importi siano annuali o pluriennali, una chiara spiegazione della natura delle rettifiche finanziarie — rettifiche forfettarie (nel caso di carenze nei sistemi), recuperi a livello dei beneficiari finali, rispettivi miglioramenti del sistema ABAC — e si aspetta che le informazioni fornite per il discarico usino esattamente le stesse definizioni di rettifica finanziaria richieste per le altre relazioni sulle rettifiche finanziarie pubblicate nel corso dell'esercizio;

126.

invita la Commissione a informarlo, alla chiusura dell'ultimo dei progetti relativi all'esercizio di bilancio 2006, sull'importo totale delle somme recuperate, e se necessario, sulle eventuali perdite e sui motivi per cui sono avvenute;

127.

osserva con preoccupazione l'importante riduzione del volume dei pagamenti in alcuni degli Stati membri dell'UE-15, cosa che comporta un importante aumento degli importi da liquidare;

128.

ricorda alla Commissione che la qualità dei sistemi di controllo contabile ha una considerevole influenza sulla valutazione dei progetti e che quindi la rigorosa regolamentazione della qualità delle procedure di controllo finanziario sarà di particolare importanza in futuro;

129.

esprime profonda preoccupazione per la circostanza che, come nel 2005, gli stanziamenti di bilancio da liquidare hanno continuato ad aumentare per cui, in seguito al cambiamento della regola da «n + 2» a «n + 3» in alcuni Stati membri, la situazione potrà aggravarsi nel periodo 2007-2013, cosa che comporterà maggiori ritardi nell'erogazione dei fondi al destinatario finale e un sempre minore rispetto dell'annualità e delle tabelle di marcia dei programmi;

130.

condivide la valutazione della Corte dei conti secondo cui è necessario aumentare l'efficacia tempestiva dei sistemi di controllo degli Stati membri al fine di rendere possibile la prevenzione degli errori nelle primissime fasi dei progetti, per cui occorre assicurare una formazione completa dei funzionari degli Stati coinvolti nella valutazione e nell'analisi dei progetti, onde garantire che essi agiscano con la necessaria celerità a livello dell'utilizzazione dei Fondi strutturali;

131.

prende atto della raccomandazione indirizzata dalla Commissione agli Stati membri affinché essi utilizzino le semplificazioni previste nella nuova regolamentazione dei Fondi strutturali per il periodo 2007-2013 (14), segnatamente ricorrendo agli importi dichiarati su base forfetaria per i costi indiretti nell'ambito del Fondo sociale europeo, i quali tuttavia vanno contenuti a un livello minimo e articolati nel modo più possibile rintracciabile e giudica tale raccomandazione di importanza essenziale;

132.

ritiene essenziale valutare l'evoluzione delle politiche strutturali tramite indicatori e obiettivi utili, comparabili e atti all'aggregazione, per quanto possibile a breve termine, onde poter evitare valutazioni inevitabilmente generiche e approssimative oltre che presentati con eccessivo ritardo per poter essere rettificati;

Politiche interne

133.

rileva con preoccupazione che, in generale, per le politiche interne ancora una volta l'audit della Corte dei conti individua due importanti debolezze, ossia da una parte un «livello significativo di errori nei pagamenti ai beneficiari» e dall'altra «nei sistemi di supervisione e controllo della Commissione», i quali «non limitano sufficientemente il rischio intrinseco di rimborsare spese dichiarate in eccesso» (relazione annuale, conclusioni, punto 7.30);

134.

rileva inoltre che, come negli anni precedenti, la Corte dei conti ha anche segnalato ritardi persistenti nell'effettuazione dei pagamenti da parte della Commissione ai beneficiari;

135.

deplora profondamente il giudizio critico della Corte dei conti concernente questo ambito, posto sotto la gestione finanziaria diretta della Commissione, e sollecita quest'ultima ad adoperarsi al massimo per adottare le azioni necessarie atte a evitare lo stesso numero di carenze il prossimo anno;

136.

ritiene che la semplificazione delle norme di calcolo per i costi dichiarati sia un passo necessario per migliorare la situazione e invita la Commissione a perseverare nei suoi sforzi volti a porre in essere le norme più facilmente applicabili per i beneficiari;

137.

sottolinea che la Commissione deve ottemperare alle disposizioni del regolamento finanziario riguardanti le scadenze delle operazioni di spesa e le chiede di adottare misure rigorose per porre fine all'attuale persistenza dei ritardi nei pagamenti;

138.

si compiace in detto contesto della possibilità di dichiarare i costi indiretti su una base fissa prevista nel regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo sociale europeo (15), per quanto riguarda i sussidi;

139.

invita gli Stati membri a migliorare, in collaborazione con la Commissione, i loro sistemi di sorveglianza e controllo dei costi fatturati dai beneficiari delle sovvenzioni;

140.

condivide la posizione della Corte dei conti in merito alla necessità di migliorare la gestione finanziaria delle politiche interne e sviluppare sforzi intesi a semplificare le regole applicabili ai programmi ricorrendo a finanziamenti basati su importi fissi e passando a un sistema di finanziamento basato sui risultati;

141.

osserva che il 2006 è stato l'Anno della mobilità dei lavoratori e ciò ha permesso, malgrado il bilancio striminzito, di evidenziare taluni ostacoli alla libera circolazione, sebbene non abbia consentito una modifica reale del contesto esistente;

142.

plaude all'investimento effettuato nella nuova piattaforma EURES, lanciata nel 2006, la quale ha già rivelato il suo valore aggiunto ai fini di una mobilità effettiva e della libera circolazione nel mercato del lavoro europeo; malgrado ciò, sono stati riscontrati diversi ostacoli linguistici e questo consente di prevedere che un approccio linguistico analogo a quello offerto agli studenti nei programmi di mobilità europei potrebbe essere una soluzione adeguata;

Trasporti e turismo

143.

osserva che nel bilancio 2006, quale adottato in via definitiva e rettificato nel corso dell'anno, è stato previsto per le politiche dei trasporti un importo complessivo di 963,8 milioni di euro in stanziamenti d'impegno, mentre 891,4 milioni di euro erano disponibili come stanziamenti di pagamento; osserva inoltre che di tali importi:

699,8 milioni di euro erano disponibili in stanziamenti d'impegno e 684 milioni di euro in stanziamenti di pagamento per progetti di reti transeuropee di trasporto (RTE-T),

18,1 milioni di euro erano disponibili come impegni e 19,1 milioni di euro come pagamenti per la sicurezza dei trasporti,

36 milioni di euro erano disponibili come impegni e 11,7 milioni di euro come pagamenti per il programma Marco Polo,

5,5 milioni di euro erano disponibili come impegni e pagamenti per il progetto pilota sulla sicurezza del trasporto stradale di merci, e gli stanziamenti di pagamento sono stati ridotti a 0,15 milioni di euro attraverso lo storno globale;

144.

si rallegra dei tassi di utilizzazione che continuano a essere elevati sia per gli stanziamenti d'impegno che per quelli di pagamento per i progetti RTE-T — entrambi raggiungono quasi il 100 % — e invita gli Stati membri ad assicurare la disponibilità di finanziamenti adeguati da parte dei bilanci nazionali per essere all'altezza di questo impegno comunitario;

145.

osserva con preoccupazione i bassi tassi di utilizzazione degli stanziamenti d'impegno per la sicurezza dei trasporti (34 %), per la quale gran parte dell'importo inizialmente disponibile nel 2006 è stata impegnata nel 2007, e il basso tasso di utilizzazione degli stanziamenti di pagamento per il programma Marco Polo (44,8 %), ed è particolarmente preoccupato per i bassissimi tassi di utilizzazione degli stanziamenti di pagamento per il progetto pilota sulla sicurezza nel settore stradale delle RTE-T (29,6 %), dovuto in parte alla firma tardiva dei contratti e al conseguente ritardo nell'avvio del progetto; invita pertanto la Commissione a lanciare in futuro l'invito a presentare proposte e offerte quanto prima possibile, affinché gli stanziamenti d'impegno e di pagamento siano pienamente utilizzati;

146.

invita la Commissione e l'autorità di bilancio ad assicurare che, quando viene adottato il bilancio per un progetto pilota, si trovi il giusto equilibrio fra gli importi disponibili per gli stanziamenti d'impegno e per quelli di pagamento, e a fare in modo che tale equilibrio rispecchi il fatto che il tempo necessario per portare i progetti alla fase del pagamento è di solito più lungo di un singolo esercizio contabile;

147.

osserva con soddisfazione che l'analisi della Corte dei conti in merito all'applicazione delle norme di controllo interno sulla regolarità e la legittimità delle operazioni finanziarie sottostanti dimostra che le operazioni effettuate dalla direzione generale dell'Energia e dei trasporti sono conformi alle prescrizioni nei settori dell'analisi e gestione del rischio, delle informazioni sulla gestione, della segnalazione di irregolarità e della supervisione; invita tuttavia la DG Energia e trasporti a utilizzare l'analisi del tipo e della frequenza degli errori per sviluppare una strategia di controllo basata sul rischio nel suo esame ex-ante delle dichiarazioni di spesa ricevute dai beneficiari;

Mercato interno e protezione dei consumatori

148.

accoglie con favore l'assenza, nella relazione annuale della Corte dei conti, di osservazioni critiche sulla politica del mercato interno, la politica doganale e la politica di protezione dei consumatori;

149.

ritiene che il tasso di esecuzione dell'85 % della linea di bilancio 12 02 01 nel settore della politica del mercato interno richieda un miglioramento, alla luce della dichiarazione della Commissione secondo cui tale situazione è dovuta a un aumento degli stanziamenti d'impegno di 1,5 milioni di euro, deciso dall'autorità di bilancio nel corso della procedura di bilancio e non previsto nella programmazione; riconosce tuttavia gli sforzi per migliorare la programmazione del bilancio, attestati da un tasso di esecuzione di quasi il 100 % nel 2007;

150.

ritiene che il tasso di esecuzione del 48 % della linea di bilancio 14 02 01 nel settore della politica doganale sia molto basso, il che, secondo la Commissione, è dovuto a modifiche nella procedura d'appalto, che non privilegia più l'aggiudicazione di contratti separati, prevedendo invece la realizzazione di contratti quadro a lungo termine; apprezza pertanto il fatto che il tasso di esecuzione sia stato dell'83 % nel 2007, il che già dimostra i risultati positivi di questo cambiamento, nonostante la necessità di ulteriori miglioramenti;

151.

accoglie con favore il tasso di esecuzione del 96 % della linea di bilancio 17 02 01 nel settore della politica di protezione dei consumatori;

Libertà civili, giustizia e affari interni

152.

accoglie con favore i progressi conseguiti nel livello di esecuzione dei pagamenti di bilancio nel settore della libertà, sicurezza e giustizia (86,3 % rispetto al 79,8 % del 2005); invita la DG Giustizia, libertà e sicurezza a continuare nei suoi sforzi in questa direzione, ma deplora il livello relativamente basso di esecuzione degli stanziamenti d'impegno (94,5 % rispetto al 97,7 % del 2005); invita la DG Giustizia, libertà e sicurezza a cercare di massimizzare il livello di esecuzione degli stanziamenti d'impegno e di pagamento nel 2007, nonostante i ritardi nelle procedure legislative per l'istituzione dei fondi;

153.

prende atto delle osservazioni della Corte dei conti, contenute nella relazione speciale n. 3/2007 concernente la gestione del Fondo europeo per i rifugiati dal 2000 al 2004; invita la Commissione a tener conto di tali osservazioni, in particolare per quanto riguarda l'attuazione del Fondo europeo per i rifugiati (FER III) e degli altri Fondi istituiti nel 2007;

Diritti della donna e uguaglianza di genere

154.

ricorda alla Commissione che ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, del trattato CE la promozione della parità tra uomini e donne costituisce un obiettivo fondamentale della Comunità che dovrebbe essere rispettato in tutte le attività comunitarie; sottolinea inoltre che la Commissione deve assicurare che si tenga conto dell'uguaglianza di genere nell'esecuzione del bilancio e che qualsiasi azione dovrebbe essere valutata nella prospettiva della differenza del suo impatto su uomini e donne;

155.

rileva con rammarico che non è ancora stata applicata la pratica del gender budgeting; ribadisce pertanto la sua richiesta che si tenga concretamente conto dell'integrazione della dimensione delle pari opportunità nella programmazione del bilancio e nel finanziamento dei programmi comunitari;

156.

prende atto dei tassi di utilizzazione dei pagamenti costantemente bassi del programma Daphne e sollecita la Commissione ad adottare le misure necessarie per migliorare la situazione e per evitare il disimpegno della spesa;

157.

è dell'avviso che si dovrebbe prestare maggiore attenzione alla promozione della partecipazione delle donne alla società della conoscenza e al mercato del lavoro e, di conseguenza, alla formazione di alto livello nonché all'occupazione delle donne nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione;

Ricerca e sviluppo

158.

accoglie con favore le misure rapide e chiare adottate dalla comunità di ricerca dopo il discarico relativo all'esercizio 2005 al fine di porre rimedio alle carenze constatate nella procedura di discarico; è consapevole del fatto che i risultati saranno visibili solo a partire dell'esercizio n + 2;

159.

accoglie con favore i progressi nella strategia di controllo della Commissione e il numero accresciuto di audit finanziari ex-post condotti nel contesto del Sesto programma quadro nel 2006;

160.

rileva tuttavia che la Corte dei conti, come in esercizi precedenti, indica errori significativi in questo ambito politico e invita la Commissione a continuare il lavoro svolto al fine di ottenere il prossimo anno una diminuzione concreta del livello di errori;

Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare

161.

giudica soddisfacenti i tassi complessivi di esecuzione delle linee di bilancio nel settore dell'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare;

162.

sottolinea in particolare che il tasso di esecuzione del programma LIFE III, che rappresenta il 58 % del bilancio operativo per la politica «Ambiente», è superiore al 98,7 % a titolo degli stanziamenti d'impegno;

163.

rileva tuttavia che appare problematica l'esecuzione di determinati stanziamenti d'impegno, come taluni elementi dell'azione comunitaria nei settori della protezione civile e dell'inquinamento marino, soprattutto a causa della scarsa qualità delle proposte e delle offerte presentate, nonché di alcune restrizioni imposte dalla base giuridica, come il limite massimo al contributo finanziario della Comunità;

164.

sottolinea il tasso complessivo di esecuzione dell'85,76 % degli stanziamenti di pagamento nel settore dell'ambiente, che rappresenta un aumento significativo rispetto al 2005 (78,39 %);

165.

osserva che i tassi di pagamento per l'ambiente, la sanità e la sicurezza alimentare sono relativamente bassi, principalmente a causa di difficoltà nella programmazione dei bisogni in materia di stanziamenti di pagamento e in parte a causa del fatto che vari stanziamenti non sono dissociati e quindi una quota significativa dei pagamenti viene evasa un anno dopo che gli impegni sono stati assunti; riconosce che la Commissione fa in parte affidamento su una pronta presentazione delle fatture per i beneficiari e i contraenti e che gli importi finali dei pagamenti per i progetti sono spesso inferiori a quelli previsti;

166.

invita la Commissione a continuare a compiere sforzi per migliorare le procedure amministrative che hanno un impatto sull'esecuzione degli stanziamenti d'impegno e di pagamento;

Cultura e istruzione

167.

rileva con preoccupazione che gli audit di contratti nel campo dell'istruzione e della cultura hanno condotto al 12,3 % di adeguamenti di spese inammissibili a favore della Commissione, il che lascia aperta la questione dell'ammissibilità dei rimborsi per progetti che non sono stati sottoposti ad audit;

168.

rileva che, riguardo alla politica in materia di cultura e istruzione, sebbene dal 2005 siano stati realizzati progressi, con l'ultima serie di audit che ha contribuito ad apportare informazioni supplementari, lo strumento per l'audit e la supervisione delle agenzie nazionali di fatto non è cambiato e la stessa DG Istruzione e cultura (DG-EAC) è stata costretta a riconoscere una serie di carenze;

169.

deplora che la Corte dei conti abbia constatato che in certi casi la Commissione ha tardato a effettuare i pagamenti a favore di beneficiari e che la DG-EAC non abbia avuto informazioni affidabili concernenti questi pagamenti tardivi;

170.

rileva con preoccupazione che, secondo la relazione annuale della Corte dei conti, «[l]a Commissione non ha rispettato le disposizioni del regolamento finanziario che le impongono di procedere a un esame dei sistemi di gestione e controllo delle agenzie nazionali prima di affidare loro l'attuazione delle azioni comunitarie» (allegato 7.1);

171.

rileva con forte preoccupazione che per il programma E-Learning i costi amministrativi medi per richiesta accolta ammontano a 22 000 EUR mentre l'importo medio per sovvenzione, per lo stesso programma, è di soli 4 931 EUR; invita la Commissione a spiegare il forte squilibrio fra le due cifre e ad adottare le contromisure necessarie a ridurre l'ampia differenza riscontrata;

172.

rileva che, secondo la relazione annuale di attività 2006 della DG-EAC, la Commissione sta attuando numerosi piani d'azione (almeno sei) per porre rimedio alle proprie carenze gestionali, ma si rammarica per la mancanza di chiarezza della situazione attuale concernente i piani d'azione; deplora che non siano state fornite risposte concrete durante l'audizione in preparazione del presente discarico;

173.

chiede alla Commissione di fornire alla commissione per il controllo dei bilanci un elenco completo e aggiornato delle agenzie nazionali e dello stato attuale dell'analisi delle dichiarazioni di affidabilità presentate da queste agenzie, e sollecita la Commissione a estendere la portata, la qualità e il seguito degli audit di sistema delle agenzie nazionali nel campo dell'istruzione e della cultura;

174.

prende atto della raccomandazione ripetutamente formulata dalla Corte dei conti secondo cui occorre «continuare a semplificare le norme che disciplinano i programmi in questione, cercando, dove possibile, di estendere maggiormente l'uso di pagamenti forfettari ed evolvere verso un sistema di finanziamento basato sui risultati»; chiede pertanto una maggiore semplificazione e un uso più esteso dei regimi forfettari;

175.

si compiace della raccomandazione della Corte dei conti alla Commissione di ricorrere maggiormente, in linea con il regolamento finanziario, a importi forfettari e finanziamenti a tasso forfettario al fine di agevolare la concessione di aiuti;

176.

rileva che circa il 70 % del bilancio nel settore dell'istruzione e della cultura è gestito da agenzie nazionali; nota con preoccupazione che nel 2006 in alcuni casi sono state individuate debolezze gravi e sistematiche nella gestione dei fondi; riconosce nel contempo che la Commissione sta effettuando passi volti a potenziare il quadro di controllo; si aspetta che la Commissione gli riferisca sui risultati delle misure adottate prima della procedura di discarico per l'esercizio 2007;

177.

condivide l'opinione secondo cui gli Stati membri dovrebbero essere più consapevoli delle loro responsabilità per quanto concerne il funzionamento delle agenzie nazionali; auspica che le nuove dichiarazioni di affidabilità delle autorità nazionali miglioreranno le procedure degli Stati membri per quanto concerne il controllo e l'audit delle agenzie nazionali;

178.

invita la Commissione a mettere a punto rigorosi orientamenti in materia di trasparenza per quanto concerne le procedure di applicazione e selezione dei programmi pluriennali; si aspetta che, unitamente alle Agenzie esecutive e alle agenzie nazionali, migliori ulteriormente la comunicazione con i richiedenti e i beneficiari;

179.

è preoccupato per gli scarsi dati disponibili in relazione ad alcuni aspetti dell'esecuzione dei programmi pluriennali; chiede in particolare esaustive informazioni alla Commissione in merito alla portata dei ritardi nei pagamenti ai beneficiari; sostiene la nuova indagine di iniziativa del Mediatore europeo al riguardo; rileva che, nel 2007, il 23 % dei pagamenti è avvenuto in ritardo; nota che la Commissione sta attualmente rivedendo la propria definizione di pagamenti in ritardo, ed è in attesa di ricevere maggiori informazioni al riguardo;

180.

prende atto dei maggiori sforzi esplicati dalla Commissione per promuovere le proprie capacità di ascoltare le preoccupazioni dei cittadini attraverso i suoi strumenti di comunicazione; incoraggia la direzione generale della Comunicazione a fare migliore uso dei meccanismi di finanziamento semplificato per le misure destinate alla società civile sulla falsariga di quanto previsto dalla DG Istruzione e cultura nel programma Europa per i cittadini;

Azioni esterne

181.

esorta la Commissione a presentare la propria definizione di «organizzazione non governativa» concentrandosi non soltanto sugli aspetti giuridici bensì anche sulle modalità con cui si garantisce il finanziamento non governativo di tali organizzazioni;

182.

ricorda che i fondi spesi per le azioni esterne nel 2006 sono stati complessivamente di 5 867 miliardi di euro, mentre i pagamenti hanno raggiunto l'importo di 5 186 miliardi di euro; prende atto con preoccupazione delle seguenti conclusioni nella relazione annuale della Corte dei conti:

nel campione controllato si rileva un'elevata incidenza di errori a livello degli organismi preposti all'attuazione dei progetti,

persistono le carenze individuate nei sistemi di supervisione e di controllo destinati a garantire legittimità e regolarità a livello degli organismi preposti all'attuazione dei progetti,

ancora una volta, i settori a più alto rischio risultano essere le procedure di aggiudicazione, l'ammissibilità delle spese a livello di progetto e l'insufficienza dei documenti giustificativi;

183.

si rammarica del fatto che, per quanto concerne le relazioni annuali di attività per la DG AIDCO, la Corte dei conti abbia concluso che «la relazione annuale di attività e la dichiarazione dell'Ufficio di cooperazione EuropeAid non danno sufficientemente conto della significativa incidenza di errori e delle carenze rilevate dalla Corte nei sistemi di supervisione e controllo destinati a garantire la legittimità e la regolarità delle operazioni a livello delle organizzazioni incaricate dell'attuazione dei progetti nell'area delle azioni esterne» (cfr. punto 2.17 e tabella 2.1 della relazione annuale);

184.

rileva altresì con rammarico che, ancora una volta, nell'analisi dei piani gestionali annuali di alcune direzioni generali, non vi è indicazione dei revisori esterni né dei rischi specifici esistenti per le diverse tipologie di organismi attuatori (ONG, organizzazioni internazionali, istituzioni governative) e per i metodi di finanziamento utilizzati (sovvenzioni, sostegno al bilancio, fondi fiduciari) (punto 8.28 della relazione annuale);

185.

nota con preoccupazione che le conclusioni della Corte dei conti richiamate in precedenza sono esattamente sovrapponibili a quelle contenute nella relazione annuale 2005 della stessa istituzione: incongruità delle informazioni presentate ai servizi centrali in merito agli audit esterni, assenza di una centralizzazione sistematica di tali informazioni ai fini della formulazione di conclusioni, insufficienza del seguito dato, e invita pertanto la Commissione a reagire con urgenza a tali conclusioni;

186.

si rammarica anche del fatto che, secondo la relazione annuale della Corte dei conti, «attualmente la struttura di audit interno (Internal Audit Capability — IAC) non fornisce una valutazione generale annuale sullo stato del controllo interno presso EuropeAid e DG ECHO. […] Nonostante la creazione, nel corso del 2006, di due ulteriori posti di lavoro presso la IAC, non sembra possibile coprire tutti gli ambiti di audit identificati nel documento di valutazione dei bisogni di audit di EuropeAid servendosi dell'attuale organico ed entro il ciclo di tre anni proposto» (punto 8.30 della relazione annuale);

187.

invita la Commissione a eseguire una valutazione generale annuale sullo stato del controllo interno presso la DG AIDCO e a valutare se non sia necessario creare ulteriori posti di lavoro presso il servizio della IAC;

188.

prende atto della situazione deplorata dalla Corte dei conti per quanto attiene alle attività di controllo ex-post della Commissione (punti 8.23 e 8.33 della relazione annuale) e invita la Commissione a comunicare regolarmente alla commissione per il controllo dei bilanci quali misure intende adottare per porre rimedio alla situazione;

189.

invita la Commissione a sviluppare ulteriormente la valutazione di rischio della DG AIDCO facendo riferimento alle constatazioni dei revisori a livello del progetto e distinguendo fra i diversi tipi di organismi responsabili dell'attuazione e tra i metodi di finanziamento;

190.

invita la DG AIDCO ad affinare il mandato dei suoi audit esterni in modo da coprire tutte le aree a rischio conosciute, compresa la verifica del rispetto delle condizioni stabilite dalla Commissione per quanto riguarda le procedure di aggiudicazione e l'ammissibilità delle spese;

191.

sottolinea che nel periodo 2000-2006, i contributi UE all'ONU sono aumentati del 700 % (da 200 milioni dei euro nel 2000 a 1,4 miliardi nel 2007); non riesce a comprendere l'insufficienza del seguito dato dalla Commissione ai finanziamenti trasferiti ai fondi fiduciari internazionali;

192.

esprime, in tale contesto, apprensione riguardo alla indisponibilità delle informazioni di base di cui ha bisogno l'autorità di discarico per poter procedere a un discarico adeguato rispetto ai fondi eseguiti nell'ambito della rubrica azioni esterne;

193.

insiste sulla necessità di elaborare urgentemente un sistema di informazione armonizzato in modo da fornire all'autorità di discarico, in particolare, e al pubblico, in generale, una raccolta di dati totalmente trasparente che contenga il prospetto completo dei progetti finanziati con fondi UE nel mondo e dei destinatari finali di tali fondi; è del parere che, preferibilmente, sarebbe opportuno porre la banca dati del sistema informativo comune Relex (CRIS) in condizione di svolgere tale compito;

194.

rammenta che, in base al regolamento finanziario, la Commissione, a partire dal maggio 2007, avrebbe dovuto essere in grado di individuare immediatamente e in ogni caso i beneficiari finali e i soggetti che attuano qualsiasi progetto finanziato o cofinanziato con fondi UE;

195.

ritiene che la visibilità, l'indirizzo politico e la possibilità di controllo dei fondi fiduciari internazionali da parte della Commissione (nei casi in cui l'Unione europea è uno dei donatori principali) dovrebbero essere rafforzati senza compromettere l'efficacia delle azioni in questo settore;

196.

invita la Commissione a presentargli un piano per un ulteriore aumento della partecipazione dell'UE alle sue azioni esterne;

197.

esprime preoccupazione perché la Commissione, invitata in due diverse occasioni dal Parlamento a trasmettere l'elenco dei progetti finanziati con fondi UE, ha impiegato 2 mesi e mezzo per consegnare la lista dei progetti finanziati nell'ambito del programma CARDS (aiuto comunitario alla ricostruzione, allo sviluppo e alla stabilizzazione) e 13 mesi per fornire informazioni di base riguardo ai progetti cofinanziati con fondi UE in Iraq; insiste per un rettifica immediata di detta situazione per tutti i fondi gestiti a titolo di azioni esterne;

198.

esorta la Commissione ad affrontare con estrema serietà le carenze nell'ambito delle procedure di aggiudicazione e dell'ammissibilità delle spese e si rammarica profondamente della valutazione critica espressa dalla Corte dei conti in quest'area, gestita direttamente, sul piano finanziario, dalla Commissione;

199.

concorda con la Corte dei conti sul fatto che la Commissione dovrebbe inserire nel sistema CRIS le informazioni relative a tutte le verifiche dei progetti e che dovrebbe provvedere a meglio collegare tali informazioni con quelle relative alla gestione dei progetti; chiede inoltre ai servizi centrali EuropeAid della Commissione di esaminare le informazioni finanziarie fornite dalle delegazioni al fine di garantirne la completezza e la congruità;

200.

invita la Commissione a migliorare la trasparenza e l'accesso alla documentazione relativa ai progetti gestiti dalle agenzie ONU e a continuare a sviluppare linee guida e procedure chiare nell'ambito del FAFA che definisce un quadro per la gestione dei contributi finanziari della Commissione all'ONU;

201.

invita la Commissione a riferirgli in merito ai controlli effettuati nell'ambito dell'accordo FAFA;

202.

apprezza i risultati della verifica sull'attuazione degli strumenti Phare e ISPA in Bulgaria e Romania e del programma di assistenza per la Turchia, dai quali emerge un livello di errore trascurabile; prende atto degli errori e dei punti deboli rilevati in relazione all'attuazione dello strumento SAPARD in Bulgaria e Romania; invita la Commissione a continuare a lavorare con le autorità di entrambi i paesi affinché siano soddisfatti tutti i requisiti in materia di appalti pubblici e sana gestione finanziaria e siano fornite adeguate garanzie circa la correttezza, la regolarità e l'ammissibilità delle domande di assistenza rivolte alla Comunità;

203.

prende atto della valutazione della Corte dei conti che segnala la persistente debolezza dei sistemi di supervisione nazionali collegati ai sistemi di attuazione decentrati di Bulgaria, Romania e Turchia;

204.

ribadisce la sua preoccupazione riguardo ai ritardi nell'accreditamento del sistema di attuazione decentrato esteso (EDIS) in Bulgaria ed esorta la Commissione e le autorità bulgare a intensificare la cooperazione e gli sforzi onde garantire che adeguate strutture di gestione e controllo e capacità amministrative permettano un funzionamento efficiente dell'EDIS;

205.

appoggia la raccomandazione rivolta alla Commissione da parte della Corte dei conti, secondo le quali la Commissione dovrebbe monitorare da vicino l'efficacia del funzionamento dei sistemi nazionali di supervisione e di controllo, in particolare la preparazione e la gestione delle gare d'appalto in Turchia, gli appalti nell'ambito dell'EDIS in Bulgaria e Romania e la puntuale fornitura dei cofinanziamenti nazionali; sottolinea la necessità di rafforzare la capacità amministrativa degli Stati membri di recente adesione e dei paesi in corso di adesione;

206.

si dichiara soddisfatto della valutazione della Corte dei conti secondo la quale, nel dare seguito alla relazione speciale 2003 della Corte dei conti sul gemellaggio, la Commissione ha introdotto diverse misure correttive; invita la Commissione a motivare con maggior forza i governi beneficiari affinché mettano a frutto i risultati dei progetti realizzati nel contesto dei rispettivi sforzi di riforma; appoggia la raccomandazione della Corte dei conti secondo cui la Commissione dovrebbe ridurre il livello di dettaglio dei contratti di gemellaggio onde consentire maggiore flessibilità nell'ambito della gestione dei progetti;

207.

prende atto delle conclusioni della Corte dei conti in merito alla legittimità e alla regolarità delle operazioni nel settore delle azioni esterne e dei relativi sistemi di supervisione e di controllo; invita la Commissione ad apportare tutti i necessari miglioramenti ai sistemi affinché siano eliminate le irregolarità individuate a livello delle organizzazioni preposte all'attuazione dei progetti nei paesi terzi;

208.

invita la Commissione a presentargli una relazione che descriva esattamente quali iniziative sono state intraprese per mitigare la situazione dei profughi e degli sfollati iracheni;

209.

sottolinea il proprio interesse nei confronti dell'assistenza comunitaria fornita all'Afghanistan e invita la Commissione a presentargli una relazione sullo stato di esecuzione dei fondi UE per l'Afghanistan nonché a esprimere un'opinione in merito all'espulsione da quel paese del rappresentante UE facente funzione, accusato di aver avuto contatti con i talebani afgani;

210.

si attende una comunicazione annuale al Parlamento che dia conto dei contratti di esecuzione del bilancio, un elenco annuale dei progetti e della relativa ubicazione nonché gli elenchi dei beneficiari finali; ritiene che il relatore per il discarico dovrebbe poter accedere alle informazioni dichiarate riservate per motivi di sicurezza; accoglie con favore l'impegno della Commissione a rinegoziare i pertinenti accordi con l'ONU in materia di fondi fiduciari allo scopo di assicurare orientamenti comuni in tema di comunicazione e la divulgazione delle informazioni relative ai beneficiari finali; accoglie con favore l'impegno della Commissione a organizzare incontri annuali tra il Parlamento europeo e il personale di alto grado dell'ONU responsabile della gestione di fondi fiduciari multilaterali, ritenendo che ciò possa dare all'ONU un quadro per fornire maggiori informazioni sui fondi UE;

Aiuti umanitari e sviluppo

211.

si rammarica del fatto che la Corte dei conti giudichi la verifica interna della DG ECHO solo «parzialmente soddisfacente» (allegato 8.2 della relazione annuale);

212.

condivide appieno le conclusioni riguardo alla DG ECHO espresse dalla Corte dei conti nella sua relazione annuale 2006: «la DG ECHO dovrebbe chiarire le norme sull'ammissibilità delle spese per evitare interpretazioni divergenti» e «il rapporto tra gli audit della DG ECHO presso i servizi centrali dei partner attuatori e gli audit in loco dovrebbe essere rivisto, in modo da ottenere una migliore visione della realtà della spesa relativa ai progetti» (punti 8.11 e 8.18 della relazione annuale);

213.

deplora le conclusioni cui perviene, al paragrafo 2.1, la relazione annuale di attività della direzione generale dello Sviluppo (DG DEV), in cui si afferma che assicurare la coerenza delle politiche comunitarie aventi un impatto sui paesi in via di sviluppo rappresenta un'importante fonte di rischio. Tale rischio è più rilevante sul terreno del commercio, in particolare dei negoziati per gli accordi di partenariato economico. Si tratta di una dimensione critica della politica di sviluppo, ma le capacità, in questo settore, si concentrano nella DG Commercio. Il rischio persiste nonostante il fatto che, in seguito alla riorganizzazione della DG DEV del luglio 2006, vi siano stati un rafforzamento e una concentrazione delle responsabilità legate al commercio;

214.

invita la Commissione a esporre alla commissione per il controllo dei bilanci le sue idee in merito a come far fronte a tale situazione e alle misure da adottare nel 2008 per migliorare il funzionamento del sistema di controllo interno presso la DG DEV per quanto attiene al livello di applicazione delle norme di controllo interno;

Partenariato euromediterraneo

215.

rileva con soddisfazione che, secondo la relazione speciale della Corte dei conti n. 5/2006 sul programma MEDA, «la gestione del programma MEDA da parte della Commissione è nettamente migliorata rispetto ai primi anni e può essere considerata soddisfacente»;

216.

rileva inoltre, come conclude la Corte dei conti, che, a causa della deconcentrazione, le delegazioni della Commissione hanno svolto un ruolo importante nella realizzazione del programma aiutando i paesi partner ad affrontare gli aspetti procedurali in materia di appalti;

217.

chiede alla Commissione di informarlo regolarmente in merito all'esecuzione dei controlli e delle verifiche sul posto, segnalando casi manifesti di sospette frodi o di altre irregolarità finanziarie verificatisi nel corso dell'ultimo anno di attuazione del programma MEDA;

218.

auspica una maggiore visibilità delle azioni finanziate dall'Unione europea tramite fondi fiduciari internazionali, in particolare con riferimento agli importi per un totale di oltre 1 miliardo di euro che sono stati trasferiti dal bilancio dell'UE ai fondi delle Nazioni Unite e della Banca mondiale; sollecita la Commissione a garantire che siano rafforzati l'indirizzo politico, la visibilità e il controllo dei fondi utilizzati;

219.

invita la Commissione a presentare regolarmente al Parlamento le misure concrete volte ad aumentare ulteriormente il controllo diretto dell'Unione europea sulle sue azioni esterne nei loro contesti geografici (conformemente ai principi di efficacia, responsabilità e visibilità);

220.

invita la Commissione a informare in maniera rapida ed efficiente il Parlamento sull'uso dei fondi UE tramite i fondi fiduciari internazionali per l'Iraq; la invita altresì ad aggiornare e dare maggior concretezza a queste informazioni e a proporre un sistema che consenta al Parlamento di vedere in modo chiaro e leggibile quali azioni esattamente, in qualunque parte del mondo, siano state cofinanziate con fondi dell'Unione europea tramite fondi fiduciari internazionali;

221.

si compiace che rispetto al 2005 si sia registrato nel 2006 un notevole aumento del tasso di esecuzione degli stanziamenti d'impegno e di pagamento per la strategia di preadesione;

Sviluppo

222.

si felicita con la Commissione per la sua iniziativa volta a migliorare le procedure di notifica dell'impatto degli interventi in materia di politica di sviluppo effettuati per conseguire gli obiettivi di sviluppo del Millennio; ritiene che ciò contribuirà concretamente a migliorare il grado di responsabilità nel settore; attende di ricevere i dettagli sulla valutazione della fase pilota introdotta nel 2007;

223.

richiama l'attenzione sul parametro di riferimento fissato dalla Commissione, secondo cui il 20 % dei finanziamenti nell'ambito dello strumento per la cooperazione allo sviluppo dovrebbe essere destinato all'istruzione di base e secondaria e alla sanità di base; attende di ricevere i dettagli sull'applicazione di tale parametro nel 2007;

224.

accoglie favorevolmente l'iniziativa della Commissione di sviluppare un approccio strutturato a sostegno delle istituzioni superiori di controllo nei paesi che beneficiano di un sostegno al bilancio; rileva comunque che non è possibile conseguire responsabilità democratica a livello dei paesi partner senza rafforzare gli organi parlamentari per il controllo del bilancio, come sancito dall'articolo 25, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1905/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (16);

225.

rileva che nel 2006 il 91 % del sostegno al bilancio a titolo del bilancio comunitario ha assunto la forma di sostegno settoriale al bilancio, più mirato rispetto al sostegno generale al bilancio e pertanto meno rischioso; discute l'«interpretazione dinamica» da parte della Commissione del criterio di ammissibilità al sostegno al bilancio, , interpretazione che, secondo la Corte dei conti, determina un aumento del rischio; ritiene che il sostegno al bilancio dovrebbe essere fornito solo a quei paesi che già rispettano un livello minimo di gestione credibile delle finanze pubbliche;

226.

invita la Commissione a migliorare la trasparenza e l'accesso alla documentazione sulle azioni di sostegno al bilancio, in particolare siglando accordi con i governi dei paesi beneficiari analoghi all'accordo FAFA e definendo un quadro per la gestione dei contributi finanziari elargiti dalla Commissione all'ONU;

227.

si felicita con la Commissione per aver ridotto del 39 % nel 2006 il livello di arretrati da liquidare (RAL) risalenti a impegni di EuropeAid precedenti al 2001; chiede di essere regolarmente aggiornato sull'evoluzione dei livelli di RAL normali e anormali;

228.

prende atto delle critiche sollevate dalla Corte dei conti all'interno della relazione speciale n. 6/2007 sui progetti di assistenza tecnica della Commissione; osserva inoltre che la Commissione sta affrontando tali problematiche nel quadro della messa a punto di una strategia che consenta di raggiungere gli obiettivi di efficacia degli aiuti per quanto riguarda la cooperazione tecnica e le unità esecutive dei progetti, strategia che dovrebbe essere pronta entro giugno 2008; attende di ricevere a tempo debito una valutazione dei risultati dell'attuazione di tale strategia;

229.

accoglie con favore le misure intraprese dalla Commissione al fine di promuovere il coordinamento tra i donatori nel settore dell'assistenza tecnica; sottolinea l'importanza di un approccio coordinato non solo a livello comunitario, ma fra tutti i donatori e attende di ricevere dettagli sul proseguimento di questa iniziativa;

Spese amministrative

Agenzie

230.

rileva che nel 2006 vi erano 24 agenzie operative (incluse due agenzie esecutive), rispetto alle 16 del 2005, le quali hanno coperto un'ampia gamma di funzioni in diversi luoghi dell'UE;

231.

rileva che, come avvenuto nel 2003, 2004 e 2005, il revisore interno della Commissione ha espresso, nella sua relazione annuale di attività per il 2006, una riserva circa gli audit delle agenzie di regolazione, indicando che, mentre il servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha ricevuto posti per l'audit di agenzie di regolazione, l'aumento parallelo del numero di agenzie, attualmente 23, impedisce ancora al SAI di ottemperare agli obblighi che ad esso incombono in virtù dell'articolo 185 del regolamento finanziario. Alla fine del 2006 tutte le agenzie erano state controllate almeno una volta in un triennio invece che una volta all'anno come previsto dal regolamento finanziario (punto 3.b);

232.

chiede che venga condotta un'analisi del decentramento e dei suoi effetti sul personale della Commissione; chiede alla Commissione di presentare uno scadenzario relativo alla verifica della sua organizzazione interna alla luce del decentramento;

233.

chiede che, dopo tre anni di attività, ogni agenzia esecutiva formi oggetto di una valutazione inter pares intesa a valutare il valore aggiunto derivante dall'esecuzione dei programmi da parte delle agenzie esecutive rispetto alla Direzione generale competente;

234.

prende atto della constatazione formulata dalla Corte dei conti al punto 10.29 della sua relazione annuale, secondo cui «[le] sovvenzioni a carico del bilancio comunitario erogate dalla Commissione alle agenzie non sono basate su stime sufficientemente giustificate del loro fabbisogno di liquidità. Questo aspetto, unitamente al volume dei riporti, fa sì che esse detengano saldi di cassa considerevoli (17). La Corte raccomanda che il livello di sovvenzioni erogate alle agenzie sia conforme all'effettivo fabbisogno di liquidità delle stesse»;

235.

chiede alla Commissione di seguire più da vicino i saldi di cassa delle agenzie e di rafforzare l'obbligo delle agenzie di presentare, nelle loro richieste di pagamento, previsioni rigorose dei loro fabbisogni reali di liquidità onde evitare inutili movimenti di cassa e disporre di previsioni migliori;

236.

chiede il subconsolidamento dei conti delle agenzie;

Politica immobiliare della Comunità

237.

esprime preoccupazione per il deficit strutturale globale del 2006, che ha raggiunto nuovamente il considerevole importo di 5 milioni di euro per i progetti di manutenzione e ristrutturazione concernenti gli edifici di proprietà della Commissione (tra i quali il Berlaymont); accoglie con favore lo studio patrimoniale commissionato dall'ufficio infrastrutture e logistica-Bruxelles nel 2007, che dovrebbe fornire una prima valutazione motivata del bilancio necessario nonché un calendario per i lavori necessari da effettuare per assicurare la migliore gestione possibile degli investimenti immobiliari della Commissione;

238.

attende che la Commissione tenga informate le commissioni competenti del Parlamento circa i risultati di suddetto studio e le previsioni di programmazione, soffermandosi maggiormente sui dettagli relativi all'edificio Berlaymont;

239.

invita la Commissione a informare il Parlamento in merito al seguito dato alla relazione speciale n. 2/2007 della Corte dei conti, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento della cooperazione, e all'elaborazione di una politica immobiliare comune che implichi la creazione di uno strumento comunitario che copra gli edifici e le relative disposizioni sul piano finanziario e dell'organico;

240.

chiede alla Commissione di integrare i risultati dell'esame analitico del personale e i risultati della sua comunicazione sulla politica di insediamento dei servizi della Commissione a Bruxelles e Lussemburgo [COM(2007) 501], di rivedere di conseguenza le esigenze in materia di spazi ivi delineate e di riferire sui risultati di questo esercizio entro il settembre 2008;

241.

suggerisce di prevedere, nei conti consolidati dell'Unione, un accantonamento per importanti interventi di manutenzione degli edifici;

242.

ribadisce l'opinione che sarebbe opportuno realizzare uno studio sulla fattibilità di un'autorità immobiliare europea responsabile della costruzione e della manutenzione degli edifici delle istituzioni e degli organismi dell'Unione europea;

CONCLUSIONI CONCERNENTI LE RELAZIONI SPECIALI DELLA CORTE DEI CONTI

Parte I: Relazione speciale n. 1/2007 sull'esecuzione dei processi intermedi dei fondi strutturali 2000-2006

243.

rileva che il Consiglio europeo, riunito a Berlino nel marzo 1999, ha convenuto di dotare i fondi strutturali (18) di un importo di 195 miliardi di euro (219 miliardi ai prezzi 2005) per il periodo 2000-2006 e di assegnare un importo ulteriore di 16 miliardi di euro a circa 200 programmi nei nuovi Stati membri per il periodo 2004-2006 (19);

244.

rileva che l'attuazione dei programmi per il periodo 1994-1999 ha registrato un ritardo, una delle cui conseguenze è stata una programmazione tardiva per il periodo 2000-2006;

245.

teme pertanto che la base dati disponibile per i processi di valutazione intermedia dei fondi strutturali possa non essere sufficientemente ampia da consentire di arrivare a delle solide conclusioni;

246.

prende atto inoltre delle constatazioni formulate dalla Corte dei conti nelle relazioni speciali n. 7/2003 e n. 10/2006, vertenti rispettivamente sulla valutazione ex-ante ed ex-post delle spese relative ai fondi strutturali, secondo cui:

le dotazioni di bilancio sono state determinate basandosi sulla probabile capacità massima di assorbimento dei fondi,

le valutazioni ex-ante hanno avuto un'incidenza lieve sul processo di programmazione,

sono state riscontrate carenze significative nelle valutazioni ex-post e nel controllo di queste da parte della Commissione;

247.

pone in rilievo che la Commissione ha descritto l'obiettivo generale della valutazione intermedia nel suo documento di lavoro n. 8 come segue:

valutare se le varie forme di assistenza rimangono il modo adeguato di affrontare i problemi cui si trova dinanzi una regione o un settore;

esaminare se gli assi strategici, le priorità e gli obiettivi sono coerenti, adeguati e tuttora pertinenti;

valutare fino a che punto sono stati compiuti progressi verso il conseguimento di questi obiettivi e la misura in cui essi possano di fatto essere raggiunti;

verificare la quantificazione degli obiettivi, in particolare la misura in cui essi hanno facilitato il monitoraggio e la valutazione; verificare la misura in cui le priorità orizzontali — in particolare le pari opportunità e l'ambiente — sono state integrate nelle forme di assistenza;

analizzare l'adeguatezza delle disposizioni di attuazione e monitoraggio e presentare i risultati alla luce degli indicatori concordati per la riserva di prestazione;

248.

accoglie con favore il fatto che le valutazioni abbiano dimostrato che le strategie adottate dagli Stati membri sono ancora adeguate e che l'assorbimento finanziario è nettamente migliorato; è stato tuttavia impossibile valutare l'efficacia o misurare l'impatto dei programmi/progetti, dato che i dati disponibili sono stati spesso considerati insufficienti;

249.

esprime profonda preoccupazione per il fatto che la Commissione giudichi deboli i sistemi di controllo degli Stati membri; di conseguenza le carenze nell'applicazione dei programmi e dei progetti sono state difficili da individuare, le valutazioni ex-post sono state ostacolate e la tutela degli interessi finanziari delle Comunità non è stata assicurata; solo nel 2005 nell'ambito dei fondi strutturali sono state individuate irregolarità per un valore di 600 milioni di euro;

250

insiste pertanto affinché in futuro sia attribuita priorità elevata alla creazione negli Stati membri di sistemi di controllo validi quale misura per prevenire irregolarità e possibili frodi;

251.

sottolinea inoltre che è importante che le valutazioni analitiche arrivino a conclusioni e raccomandazioni operative;

252.

deplora che sia stato difficile raffrontare i risultati delle valutazioni perché agli Stati membri non è stato chiesto di seguire un modello di valutazione standardizzato; invita pertanto la Commissione a elaborare un sistema di indicatori o di comparazione che conduca nel tempo a una maggiore armonizzazione delle relazioni di valutazione, migliorando al contempo la comparabilità e, di conseguenza, la profondità analitica di tali relazioni;

253.

rileva che la norma n + 2 ha condotto a un maggiore utilizzo degli stanziamenti; segnala tuttavia che per questo l'assorbimento finale è altresì divenuto un obiettivo a sé stante;

254.

rileva inoltre che gli stanziamenti della riserva di prestazione sono stati attribuiti in funzione dell'esigenza percepita di massimizzare l'assorbimento dei fondi dell'UE, piuttosto che per concentrare le spese su attività giudicate particolarmente efficaci; i progetti di infrastruttura pertanto sono stati i primi beneficiari; nell'insieme si è avuta una riassegnazione delle dotazioni sottoutilizzate dalle misure cui erano destinate;

255.

deplora che, come conseguenza della precedenza data all'assorbimento, le priorità orizzontali — come l'ambiente e le pari opportunità — e le priorità politiche — come le strategie di Lisbona e di Göteborg — spesso non siano state prese in considerazione;

256.

deplora altresì che gli effetti d'inerzia (20) e di sostituzione siano stati spesso ignorati;

257.

concorda con la Corte dei conti sui «contrasti relativi alla programmazione e alla gestione dei Fondi strutturali» (21) nel periodo 2000-2006, quali:

tensioni tra, da una parte, il rispetto dei criteri di efficienza, efficacia ed economicità (rapporto qualità/prezzo) e, dall'altra, la massimizzazione dell'assorbimento,

tensioni causate dalla regola n + 2, che, da una parte, consente una buona pianificazione delle spese e, dall'altra, facilita l'attribuzione di riserve,

tensioni tra una valutazione intermedia ben intenzionata e la mancanza di dati;

258.

riconosce al contempo che, con il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (22), la Commissione ha cominciato a rimediare a una serie di carenze:

disposizioni generali applicate in precedenza alla valutazione intermedia sono state sostituite da valutazioni permanenti basate sul fabbisogno, volte a esaminare l'attuazione di un programma e reagire all'evoluzione del suo ambiente esterno,

la riserva nazionale di efficacia ed efficienza e la riserva nazionale per imprevisti sono divenute un'opzione, e

la regola n + 2 diverrà (per un periodo limitato) una regola n + 3 per gli Stati membri il cui PIL pro capite, nel periodo 2001-2003, era inferiore all'85 % della media dell'UE-25;

259.

invita la Commissione a mettere a disposizione degli Stati membri chiari orientamenti all'inizio del periodo di programmazione;

260.

accoglie con favore il fatto che i risultati delle relazioni di valutazione siano stati presi in considerazione in sede di elaborazione della nuova regolamentazione che disciplina i fondi strutturali per il periodo 2007-2013; deplora tuttavia che le conclusioni formulate dal Parlamento in seguito alla pubblicazione della relazione speciale 1/2007 della Corte dei conti saranno di utilità solo limitata per il periodo di programmazione in corso;

261.

invita pertanto la Commissione ad adottare le misure necessarie per associare pienamente il Parlamento alle modifiche che intende apportare alla regolamentazione relativa ai fondi strutturali prima del prossimo periodo di finanziamento avente inizio nel 2014;

262.

è dell'avviso che la regolamentazione sui fondi strutturali dovrebbe prevedere un processo di apprendimento progressivo, che dovrebbe riflettersi nelle disposizioni giuridiche; ciò sembra essere ancora più importante in quanto le valutazioni ex-post alla fine del periodo di programmazione non possono essere concluse in tempo prima dell'entrata in vigore di una normativa relativa al nuovo periodo di finanziamento e programmazione; inoltre, le commissioni competenti del Parlamento dovrebbero essere consultate regolarmente nelle diverse fasi del periodo di finanziamento;

263.

chiede alla Corte dei conti e alla Commissione di riferire in merito alle misure adottate per rispondere alle conclusioni formulate dal Parlamento durante la procedura di discarico 2006; chiede inoltre alla Commissione di presentare alla commissione per il controllo dei bilanci i risultati delle valutazioni ex post 2000-2006;

264.

chiede alla Corte dei conti di analizzare in una relazione speciale, al momento opportuno, l'efficienza, l'efficacia e l'impatto delle misure finanziate mediante i fondi strutturali;

Parte II: Relazione speciale n. 2/2007 concernente le spese immobiliari delle istituzioni

265.

conviene che le pianificazioni a lungo termine e le previsioni di bilancio nel settore immobiliare sono difficili perché gli stanziamenti sono decisi su base annuale e perché le principali decisioni chiave aventi implicazioni considerevoli in termini di spazi lavorativi, come gli allargamenti, non sono prevedibili con esattezza; inoltre, l'attuazione di decisioni nel settore immobiliare richiede tempi di esecuzione significativi; suggerisce di prevedere, nei conti consolidati dell'Unione, un accantonamento per importanti interventi di manutenzione degli edifici;

266.

accoglie con favore il fatto che le istituzioni dell'Unione europea offrano ai rappresentanti eletti e ai funzionari, in generale, condizioni lavorative adeguate;

267.

deplora tuttavia che le istituzioni dell'Unione europea non abbiano mai provveduto a sviluppare una politica immobiliare comune, che avrebbe potuto consentire loro di realizzare notevoli risparmi; invita le istituzioni dell'Unione europea a rinnovare i loro sforzi per sviluppare una politica immobiliare comune e a riferire in merito alla commissione parlamentare competente in tempo utile per la procedura di discarico 2007;

268.

chiede alle istituzioni dell'Unione europea di sviluppare criteri comuni per calcolare gli spazi per uffici e i costi e di valutare in seguito le esigenze sia a breve che a lungo termine;

269.

riconosce in tale contesto che le istituzioni dell'Unione europea hanno attribuito priorità all'acquisto di immobili, in quanto l'acquisto, rispetto all'affitto, consente di tagliare i costi dal 40 al 50 %;

270.

rileva che la Corte dei conti aveva raccomandato già nel 1979 che i contratti d'affitto includessero l'opzione di acquisto a un prezzo che tenesse conto dell'affitto già versato (enfiteusi acquisitiva);

271.

deplora che le osservazioni della Corte dei conti sull'acquisto degli edifici IPE 1, 2 e 3 a Strasburgo delineino un quadro incompleto della situazione nel 2006; segnala a tale proposito le conclusioni della sua risoluzione del 26 settembre 2006 che accompagna la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2004 (23), e in particolare i paragrafi 19 e 20;

272.

chiede alla Commissione perché è stato indispensabile prendere in locazione l'edificio Mondrian e quali sono le alternative che aveva preso in considerazione;

273.

prende atto del fatto che le istituzioni dell'UE preferiscono raggruppare i servizi che operano in ambiti simili;

274.

riconosce che la scelta di restare nel quartiere europeo crea una tensione tra i vantaggi pratici della vicinanza geografica e gli inconvenienti finanziari legati alla creazione di una domanda molto alta e prevedibile sul mercato immobiliare residenziale locale;

275.

riconosce in questo contesto gli sforzi della Commissione di ridurre la parte dei suoi spazi per uffici ubicata nel quartiere europeo, che corrisponde attualmente all'82 %;

276.

chiede alle istituzioni dell'Unione europea di valutare attentamente la necessità di rimanere nel quartiere europeo durante il trasferimento di parte dei loro servizi;

277.

chiede alla sua amministrazione i motivi del ritardo della consegna degli edifici D4 e D5 e perché non è stato possibile prendere in considerazione in una fase antecedente la legislazione sugli appalti pubblici, procedure complesse di negoziazione e una politica di buon vicinato;

278.

chiede alle istituzioni dell'UE perché hanno fatto così ampio uso, secondo la Corte dei conti, della procedura negoziata, evitando le gare pubbliche d'appalto e così pagando la costruzione degli edifici o i relativi lavori a un prezzo non determinato dalla libera concorrenza;

279.

insiste affinché le istituzioni dell'Unione europea ricorrano ampiamente alle gare d'appalto;

280.

sottolinea che in assenza di procedure d'appalto, i prezzi d'acquisto o i canoni di locazione a lungo termine non dovrebbero eccedere i costi di costruzione;

281.

ritiene che i contratti di locazione a lungo termine dovrebbero indicare il prezzo di acquisto e che sarebbe opportuno esigere dagli appaltatori adeguate garanzie finanziarie per assicurare la piena esecuzione dell'appalto fino all'accettazione definitiva (24);

282.

chiede alle istituzioni di definire «accordi sulle sedi istituzionali» con i paesi ospitanti delle principali sedi di lavoro delle istituzioni dell'UE;

283.

segnala che, secondo l'articolo 14 del regolamento finanziario, le Comunità e gli organismi da esse creati non possono accendere prestiti; in tale contesto suggerisce che potrebbe essere fatto maggiore uso dei servizi finanziari della Banca europea per gli investimenti e delle procedure d'appalto sul mercato finanziario per determinare il tasso di interesse;

284.

reitera la sua posizione sull'iscrizione in bilancio della sua politica immobiliare, come ribadito al paragrafo 5 della sua risoluzione del 24 aprile 2007 che accompagna la decisione sul discarico per l'esercizio finanziario 2005, Sezione I — Parlamento europeo (25), ove «rammenta ai suoi organi competenti la sua decisione secondo cui “(…) i rimborsi in capitale concernenti gli edifici (…) dovrebbero essere decisi nel quadro della strategia di bilancio”; critica pertanto i propri organi competenti per aver ancora una volta mancato di iscrivere in bilancio con sufficiente chiarezza la politica del Parlamento relativa ai futuri acquisti immobiliari (la linea di bilancio “Acquisto di beni immobili” si limita a indicare un p.m. per il 2005, 2006 e 2007)»;

285.

chiede alla Corte dei conti di spiegare come le istituzioni dell'Unione europea potrebbero fare un uso migliore degli «stanziamenti dissociati»;

286.

mette in rilievo che le istituzioni dell'Unione europea dovrebbero avere pieno controllo amministrativo, tecnico e finanziario dei propri progetti immobiliari; a tal fine esse dovrebbero ricorrere a consulenti altamente qualificati o sviluppare competenze adeguate nel quadro interistituzionale (26);

287.

ricorda alle istituzioni dell'Unione europea la domanda che aveva formulato al paragrafo 20 della summenzionata relazione che accompagna la decisione di discarico per l'esercizio 2004: «incarica la propria amministrazione, d'intesa con le altre istituzioni dell'Unione, di elaborare una relazione in cui si valuti la possibilità di istituire un'autorità europea per l'attività immobiliare cui conferire i compiti connessi con la costruzione e la manutenzione degli edifici delle istituzioni e degli organi dell'Unione europea; chiede che tale relazione venga trasmessa alla commissione per il controllo dei bilanci entro e non oltre il 1o ottobre 2007»;

Parte III: Relazione speciale n. 3/2007 sulla gestione del Fondo europeo per i rifugiati (2000-2004)

288.

ricorda a tutti i protagonisti il fatto che il Fondo europeo per i rifugiati (FER) è stato istituito nell'intento di creare un quadro per l'elaborazione di una politica comune in materia di asilo, che preveda un regime europeo comune di asilo quale componente dell'obiettivo dell'Unione europea di realizzare gradualmente uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia aperto a quanti chiedono legittimamente protezione nell'UE;

289.

sottolinea che successivamente alla creazione del FER I è stato introdotto un grande numero di direttive, regolamenti e decisioni, in alcuni casi come conseguenza diretta o indiretta della creazione del fondo;

290.

sottolineare che il FER III (27) funzionerà in condizioni diverse rispetto al FER I; esso dovrebbe pertanto essere strettamente collegato all'attuazione delle direttive del Consiglio 2001/55/CE (28) e 2004/83/CE (29);

291.

sottolinea che il FER III dovrebbe comunque continuare a contribuire allo sviluppo di una politica UE nel settore, in particolare preparare una revisione della «convenzione di Dublino II», in cui si ponga l'accento su una nuova sistemazione su base volontaria dei richiedenti asilo all'interno dell'Unione europea, onde pervenire a un accordo sulla ripartizione degli oneri;

292.

invita la Commissione a portare avanti gli sforzi intesi ad evitare interpretazioni divergenti delle regole del FER da parte degli Stati membri e appoggiare l'avvio di seminari sulle «buone pratiche» che presentano le esperienze realizzate in alcuni Stati membri agli altri, in particolare ai nuovi Stati membri che hanno ancor meno familiarità con il FER;

293.

invita la Commissione a fare tutto il possibile per accelerare i pagamenti agli Stati membri e a sensibilizzare questi ultimi quanto alla necessità di erogare a tempo i pagamenti, in particolare nel caso dei beneficiari più piccoli, per non rischiare di compromettere progetti innovativi e per consentire anche alle ONG che dispongono di un bilancio ridotto di partecipare al FER III;

294.

insiste sul fatto che le dichiarazioni nazionali di affidabilità dovrebbero comprendere tutti i settori in cui gli Stati membri sono corresponsabili delle spese di fondi dell'UE, tra cui il FER;

295.

invita la direzione generale del Bilancio (DG BUDG) a riconsiderare la sua pratica in materia di recuperi, in quanto il recupero attraverso progetti non collegati è controproducente per il funzionamento del programma specifico (in particolare in quanto determina un ritardo dei pagamenti dell'elemento di prefinanziamento); la Commissione dovrebbe rivolgere gli ordini di riscossione al ministero delle Finanze dello Stato membro interessato, anziché procedere a un recupero automatico su un qualsiasi pagamento successivo a tale Stato membro;

296.

invita la Commissione a utilizzare il FER in modo ancor più proattivo, per favorire il progresso verso una politica comune in materia di asilo;

297.

invita la Commissione a continuare a impegnarsi per assicurare l'armonizzazione dei dati statistici onde evitare distorsioni nel caso di programmi in cui la corretta ripartizione dei fondi dipende dai dati statistici forniti da Eurostat;

Parte IV: Relazione speciale n. 4/2007 sui controlli fisici e di sostituzione delle spedizioni che beneficiano di restituzioni all'esportazione

298.

accoglie con favore la pubblicazione della relazione speciale 4/2007 ed esorta la Commissione a prendere atto delle carenze individuate nella relazione e di attivarsi sulla scorta delle raccomandazioni della Corte dei conti;

299.

concorda con la Commissione sul fatto che, finché non sarà stata pagata l'ultima restituzione all'esportazione, «è necessario che rimanga in funzione un sistema di controllo pienamente operativo»; si attende quindi che la Commissione si avvalga del proprio potere d'iniziativa per avanzare proposte concrete volte a migliorare la situazione;

300.

accoglie con favore a tal riguardo il regolamento (CE) n. 14/2008 del Consiglio, del 17 dicembre 2007, che modifica il regolamento (CEE) n. 386/90 relativo al controllo al momento dell'esportazione di prodotti agricoli che beneficiano di una restituzione o di altri importi (30), che consente agli Stati membri che applicano l'analisi di rischio di fissare il tasso di controllo al 5 % per Stato membro anziché per ufficio doganale; deplora tuttavia la mancanza di un chiaro scadenzario nelle risposte della Commissione riguardanti le sue future proposte, visto il poco tempo che ci separa dalla progressiva eliminazione delle restituzioni all'esportazione;

301.

deplora le numerose carenze che riducono l'efficacia dei controlli fisici, soprattutto la prevedibilità dei controlli, l'elevato numero di esportazioni di modesto valore e scarso rischio sottoposto a controllo nonché il metodo utilizzato per controllare i carichi di merci alla rinfusa;

302.

deplora, per quanto riguarda i controlli di sostituzione, che i controlli non siano stati abbastanza dettagliati e che l'interpretazione del numero di controlli da effettuare sia diversa tra gli Stati membri;

303.

si compiace dell'adeguata copertura dei controlli chiave da parte della Commissione all'atto del monitoraggio dei controlli, ma condivide le preoccupazioni della Corte secondo le quali la Commissione non ha reagito, con modifiche legislative o tempestive correzioni finanziarie, nonostante fosse al corrente da molto tempo delle carenze;

304.

prende atto e si compiace del fatto che, alle frontiere orientali dell'Unione, l'integrità dei sigilli sia verificata dalle autorità competenti e incoraggia gli altri Stati membri a seguire questo esempio;

305.

invita la Commissione a proseguire i propri sforzi per modificare la normativa applicabile onde affrontare, tra l'altro, la questione delle «ispezioni dal portellone» e introdurre l'uso obbligatorio dell'analisi di rischio per le procedure di esportazione sulla scorta dell'analisi della Corte dei conti;

Parte V: Relazione speciale 5/2007 sulla gestione del programma CARDS da parte della Commissione

306.

ritiene che il programma CARDS abbia largamente contribuito alla politica di stabilizzazione e di ravvicinamento;

307.

deplora la forte mancanza di trasparenza nella gestione da parte della Commissione e delle sue delegazioni, il che rende impossibile una valutazione; ritiene inammissibile che la Commissione non abbia un'idea della globalità dei progetti finanziati attraverso CARDS, mentre l'Agenzia europea per la ricostruzione (AER) mette a disposizione del pubblico l'elenco dei contratti da essa firmati con l'indicazione dei programmi e dei progetti;

308.

ricorda le raccomandazioni formulate nella sua risoluzione del 24 aprile 2007 che accompagna la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'AER per l'esercizio finanziario 2005 (31), in particolare il punto 23;

309.

apprende con stupore che nei paesi in cui la gestione CARDS era sotto l'egida dell'AER, quest'ultima è stata incarica dell'esercizio di programmazione IPA 2007 e IPA 2008, mentre la preparazione dei bandi di gara era sottoposta alla semplice firma della Commissione; ricorda in tale contesto che ciò è contrario al mandato dell'AER e in particolare che la procedura di preparazione dei bandi di gara corrisponde alla prassi seguita dagli UAT (Uffici di assistenza tecnica), che sono stati condannati dal Parlamento e successivamente abbandonati;

310.

ritiene in tale contesto che la Commissione non abbia adempiuto nel 2006 agli obblighi derivanti dalla sua decisione del 2005 relativa al «phasing out» dell'AER in cui era stabilito che le delegazioni nei vari paesi dei Balcani dovevano essere completamente a carico sin dall'inizio dell'IPA;

311.

chiede alla Corte dei conti di eseguire un audit di controllo che si concentri su un confronto tra la gestione del programma CARDS da parte della Commissione e la gestione dello stesso programma da parte dell'Agenzia europea per la ricostruzione (AER) per conto della Commissione, presentandone i risultati al Parlamento entro il settembre 2008;

Parte VI: Relazione speciale n. 7/2007 sui sistemi di controllo, ispezione e sanzionamento relativi alle norme di conservazione delle risorse ittiche comunitarie

312.

accoglie con favore la pubblicazione della relazione e si congratula con la Corte dei conti per il prezioso contributo da essa fornito nell'affrontare una questione di così grande rilievo nell'ambito delle politiche comunitarie;

313.

prende molto seriamente le critiche della Corte dei conti e crede che debbano portare a profondi cambiamenti di politica;

314.

si compiace per l'intento manifestato dalla Commissione di prendere atto delle carenze individuate nella relazione, adottando provvedimenti in linea con le raccomandazioni della Corte; si rammarica tuttavia per il fatto che le risposte della Commissione non forniscano un chiaro orizzonte temporale per quanto attiene alle sue proposte future;

315.

accoglie con favore l'iniziativa della Presidenza slovena di convocare il 18 febbraio 2008 una riunione straordinaria del Consiglio «Pesca» sulle attività di controllo del settore, onde discutere in merito alla suddetta relazione;

316.

ribadisce che una sana gestione delle risorse, conformemente al principio di precauzione e al principio dello sviluppo sostenibile, impone il rafforzamento degli attuali meccanismi di controllo, in modo tale che sia lo Stato di bandiera che lo Stato costiero in cui operano i pescherecci possano accedere in tempo reale e ogniqualvolta lo desiderino alle informazioni sulla posizione della nave e sulle attività di pesca in atto;

317.

invita, nel contempo, la Commissione a proporre misure per garantire la qualità e l'affidabilità dei dati sulle catture e a farlo in sede di revisione del regolamento (CEE) n. 2847/93 del Consiglio, del 12 ottobre 1993, che istituisce un regime di controllo applicabile nell'ambito della politica comune della pesca (regolamento di controllo) (32);

318.

osserva che oltre ai meccanismi di controllo vi è un problema fondamentale, in particolare per quanto riguarda i livelli delle quote di pesca negoziate ogni anno degli Stati membri; sottolinea che è inaccettabile che, anno dopo anno, gli Stati membri fissino quote più alte di quanto raccomandato dai ricercatori per garantire la sostenibilità della pesca;

319.

sottolinea che, oltre ai meccanismi di controllo, un problema fondamentale è costituito dal sistema delle quote negoziate; ritiene insoddisfacente che, anno dopo anno, le quote siano sistematicamente fissate a livelli più alti di quelli raccomandati dai ricercatori per mantenere la vitalità delle risorse ittiche;

320.

si compiace per la sentenza della Corte di giustizia europea nella causa C-304/-02 Commissione/Francia (33), che ha confermato chiaramente alla Comunità il ruolo e gli obblighi degli Stati membri in materia di controllo ed esecuzione delle norme della politica comune della pesca (PCP);

321.

rileva, tuttavia, che sono trascorsi 21 anni fra l'accertamento delle infrazioni e la sentenza e che la sostenibilità del settore della pesca europeo non può far fronte a ritardi di tale portata nel correggere le infrazioni;

322.

sottolinea l'importanza delle iniziative della Commissione nei confronti di singoli Stati membri sospettati di violare o ignorare i sistemi di controllo, ispezione e sanzionamento della PCP;

323.

si compiace per l'iniziativa della Commissione, che sta attualmente esaminando la possibilità di includere nelle nuove iniziative previste in materia di attività di pesca illegali, non dichiarate e non regolamentate (INN), sanzioni amministrative armonizzate da applicarsi a specifiche infrazioni INN;

324.

accoglie con favore la comunicazione della Commissione che avvia un dibattito sul miglioramento degli indicatori della capacità e dello sforzo di pesca nell'ambito della PCP [COM(2007) 39], e si attende quindi che la Commissione si avvalga del proprio potere d'iniziativa per avanzare proposte concrete volte a migliorare realmente la PCP;

325.

prende atto e si compiace del fatto che dopo la pubblicazione del regolamento (CE) n. 1966/2006 del Consiglio, del 21 dicembre 2006, concernente la registrazione e la trasmissione elettronica dei dati sulle attività di pesca e i sistemi di telerilevamento (34), la Commissione abbia immediatamente elaborato la proposta relativa alle modalità d'applicazione [regolamento (CE) n. 1566/2007 della Commissione, del 21 dicembre 2007, che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1966/2006 del Consiglio concernente la registrazione e la trasmissione elettronica dei dati sulle attività di pesca e i sistemi di telerilevamento (35)];

326.

si rammarica per il fatto che, sebbene la Commissione abbia proposto regimi di gestione dello sforzo di pesca piuttosto semplici e controllabili, il sistema sia divenuto considerevolmente più complicato a causa del gran numero di deroghe introdotte su richiesta degli Stati membri nel corso delle discussioni in seno al Consiglio, che di fatto hanno decisamente ridotto la controllabilità dell'intero sistema;

327.

ritiene che l'attuale quadro legislativo sia troppo complesso e non aggiornato ed esorta la Commissione ad avvalersi del proprio potere d'iniziativa per avanzare proposte concrete volte a migliorare la situazione, al fine di semplificare e armonizzare la legislazione in materia di PCP;

328.

deplora le numerose carenze che riducono l'efficacia dei controlli fisici e i difetti riconducibili all'insieme del sistema di trasmissione dei dati negli Stati membri nonché la mancanza di una cultura di controllo europea in relazione al settore della pesca;

329.

si compiace per gli sforzi della Commissione tesi a migliorare la situazione per quanto attiene ai dati sulle catture e sulle vendite e ai tempi di comunicazione, facendo ricorso alle nuove tecnologie. Il regolamento concernente la registrazione e la trasmissione elettronica dei dati aumenterà l'efficienza dei sistemi di convalida, provvedendo ad esempio alla trasmissione elettronica immediata di una copia della nota di vendita alle autorità dello Stato di bandiera e dello Stato di sbarco, affinché possa essere effettuato un controllo incrociato con la dichiarazione di sbarco;

330.

invita la Commissione a intensificare l'assistenza reciproca e la cooperazione amministrativa fra le autorità degli Stati membri nonché lo scambio di informazioni fra i funzionari nazionali di competenza, creando un meccanismo analogo a quello già in vigore nell'ambito del sistema comunitario IVA;

331.

giudica fondamentale per il controllo e per l'insieme della PCP disporre di un sistema che consenta di seguire le catture dalle origini al consumatore finale, come già accade all'interno del mercato unico dell'Unione europea per tutti gli altri prodotti alimentari ed esorta la Commissione ad attuare un sistema di tal genere;

332.

sottolinea che le quote di pesca fissate devono essere rispettate e mantenute; ritiene che la Commissione debba intraprendere azioni forti e risolute qualora esistano sospetti di violazione del sistema delle quote o di frode ai danni dello stesso;

333.

invita la Commissione e gli Stati membri ad accrescere le competenze dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca e a favorire l'attribuzione di un ruolo esecutivo fondamentale alla stessa in materia di controllo a armonizzazione della PCP, migliorando la trasparenza e il coordinamento attraverso l'istituzione di pratiche comuni nel quadro dei piani di impiego congiunto;

334.

invita la Commissione a proporre e gli Stati membri ad accettare l'aumento delle competenze dei funzionari di controllo della Commissione, ai quali andrebbero attribuiti maggiori poteri onde creare una strategia di controllo comune a livello europeo nel quadro della PCP;

335.

ritiene, in tale contesto, che il rapporto costi-benefici fra le risorse destinate alle attività di controllo nell'ambito della PCP e i risultati ottenuti da tali controlli (proporzionalità e rapporto costo-efficacia dei controlli) dovrebbero rappresentare un elemento chiave di cui la Commissione è chiamata a tenere conto nella sue future proposte in merito alla PCP;

336.

rileva, a tale riguardo, che i meccanismi di controllo più efficaci in termini di costi sono quelli in cui le parti interessate hanno un interesse diretto a salvaguardare la sostenibilità della pesca;

337.

invita gli Stati membri, nel quadro della riduzione dello sforzo, a decidere se tale riduzione debba essere realizzata mediante:

a)

una riduzione del tempo di pesca, senza ridurre la capacità;

b)

una riduzione della capacità, senza ridurre il tempo di pesca; oppure

c)

una combinazione di entrambe le misure;

e ad attuare le necessarie misure strutturali per attenuare l'impatto sociale di tale riduzione;

338.

invita la Commissione a proseguire i propri sforzi per modificare la normativa applicabile onde affrontare, tra l'altro, la questione della sovraccapacità e proporre misure attive per ridurre la sovraccapacità strutturale nell'industria della pesca:

339.

invita la Commissione a esaminare soluzioni politiche alternative che, rafforzando l'interesse e la responsabilità individuale e professionale dei pescatori nei confronti della vitalità degli stock, riducano la necessità di controlli e sanzioni;

Parte VII: Relazione speciale n. 9/2007 sulla valutazione dei programmi quadro comunitari in materia di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) — l'approccio della Commissione potrebbe essere migliorato?

340.

rileva che l'audit ha riguardato le disposizioni relative alle attività di monitoraggio e valutazione in vigore dal 1995 per gli ultimi tre periodi di programmazione e anche, brevemente, le disposizioni adottate per il programma quadro di RST (2007-2013);

341.

sottolinea che i programmi quadro in atto tra il 1995 e il 2006 sono stati dotati di 42,63 miliardi di euro, dotazione che li rende il principale strumento finanziario a contributo della strategia di Lisbona; nell'ambito delle prospettive finanziarie in corso il settimo programma quadro ha ricevuto 50,52 miliardi di euro;

342.

rileva che la Corte dei conti si è posta l'obiettivo di stabilire se la Commissione disponesse di un approccio adeguato per la valutazione dei risultati dei programmi quadro, esaminando in particolare la logica di intervento e la strategia e le metodologie di valutazione;

343.

accoglie con favore il fatto che nel corso degli anni la Commissione abbia già introdotto una serie considerevole di miglioramenti;

344.

rileva che la Corte dei conti ha constatato carenze nella definizione degli obiettivi dei programmi e l'assenza di una logica d'intervento esplicita; riconosce tuttavia che gli obiettivi dei programmi sono decisi dalle parti interessate e dai colegislatori; invita pertanto i responsabili delle decisioni a prestare particolare attenzione alla definizione di obiettivi conseguibili; riconosce che nel settimo programma quadro di RST la logica di intervento è più esplicita (36); sottolinea che gli obiettivi devono essere operativi e misurabili («benchmarking») per consentire l'utilizzo di indicatori di performance e un monitoraggio efficace;

345.

rileva che la Corte dei conti ha criticato la mancanza di una strategia di valutazione globale; segnala in tale contesto i miglioramenti introdotti dalla valutazione di impatto e dalla valutazione ex-ante del settimo programma quadro di RST [SEC(2005) 430];

346.

prende atto della critica mossa dalla Corte dei conti, secondo cui gli esistenti meccanismi di coordinamento tra le direzioni generali responsabili dell'attuazione dei programmi quadro di RSR non sono stati efficaci; nella fase attuale, tuttavia, esprime ancora perplessità riguardo all'idea di creare un «ufficio comune di valutazione»; suggerisce piuttosto che la direzione generale della Ricerca si assuma maggiore responsabilità e un ruolo di coordinamento; conviene con la Corte dei conti che è opportuno che i gruppi di esperti esterni siano costituiti all'inizio e rimangano per garantire un approccio uniforme e coerente, in particolare perché le valutazioni sono programmate per il 2008 (valutazione ex-post del sesto programma quadro di RST), per il 2009 (relazione fattuale intermedia sul settimo programma quadro di RST), per il 2010 (valutazione intermedia del settimo programma quadro di RST) e per il 2015 (valutazione ex-post sul settimo programma quadro di RST);

347.

rileva che l'osservazione della Corte dei conti secondo cui gli orientamenti metodologici forniti erano inadeguati, invita pertanto la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di pubblicare un manuale di valutazione; sa che le disposizioni in materia di comunicazione delle informazioni sono state riviste nell'ambito del settimo programma quadro di RST, al fine di creare una base dati più solida per la valutazione e il monitoraggio;

348.

ritiene che la qualità delle valutazioni intermedie e ex-post migliorerà in funzione della chiarezza dei termini di riferimento forniti (ossia obiettivi misurabili, impatto previsto, monitoraggio efficace, una base dati solida); sottolinea che le valutazioni saranno più utili se i programmi quadro saranno adeguabili (programmi «learning») e le conclusioni raggiunte potranno essere utilizzate per migliorare i programmi in corso;

349.

invita la Commissione a tenere conto delle raccomandazioni della Corte dei conti al momento di effettuare le valutazioni programmate per il 2008, 2009, 2010 e 2015;

350.

invita la Corte dei conti a dar seguito al suo audit in tempo utile per l'esercizio di discarico 2010 e a riferire alla commissione per il controllo dei bilanci; chiede alla Corte dei conti di controllare inoltre gli importi spesi per le valutazioni in relazione al valore di programmi specifici e come tali percentuali si rapportano agli altri programmi di RST in paesi terzi (ad esempio Canada).


(1)  GU L 78 del 15.3.2006.

(2)  GU C 274 del 15.11.2007, pag. 1.

(3)  GU C 107 del 30.4.2004, pag. 1.

(4)  GU C 216 del 14.9.2007, pag. 3.

(5)  GU C 273 del 15.11.2007, pag. 1.

(6)  GU C 274 del 15.11.2007, pag. 130.

(7)  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.

(8)  GU L 187 del 15.7.2008, pag. 25.

(9)  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.

(10)  GU L 390 del 30.12.2006, pag. 1.

(11)  GU L 270 del 21.10.2003, pag. 1.

(12)  Dichiarazione della Commissione alla voce «Azione 1» nella summenzionata relazione 2008 sullo stato di attuazione del piano d'azione verso un quadro di controllo interno integrato.

(13)  L'azione 11N recita: «Per stabilire se i sistemi di recupero e di compensazione funzionino efficacemente, identificando gli importi recuperati nel 2005 e 2006 e verificando la loro coerenza rispetto agli errori individuati nel corso dei controlli, la Commissione elaborerà, per la gestione diretta, una classificazione degli errori e il collegamento con i recuperi, le rettifiche finanziarie e gli adeguamenti ai pagamenti e, per la gestione condivisa, esaminerà l'affidabilità dei sistemi nazionali di sorveglianza e di comunicazione».

(14)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 1.

(15)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 12.

(16)  GU L 378 del 27.12.2006, pag. 41.

(17)  Livello di liquidità delle agenzie alla fine del 2006 (esclusi l'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno, l'Ufficio comunitario delle varietà vegetali, il Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea e l'Autorità di vigilanza del GNSS europeo): 213 milioni di euro a fronte di stanziamenti per 810 milioni di euro.

(18)  I fondi strutturali mirano a finanziare programmi di sviluppo socio-economico e ambientale sostenibili negli Stati membri. Le misure e i programmi dovrebbero in particolare sostenere l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo, la tecnologia dell'informazione, un uso pulito ed efficiente dell'energia, la protezione dell'ambiente, l'apprendimento permanente e l'inclusione sociale. Il nuovo periodo di programmazione mirava a raggiungere un grado maggiore di concentrazione, strutture di gestione più autonome, a una maggiore efficienza e a un controllo di bilancio più rigoroso (riunione del Consiglio europeo di Lisbona, marzo 2000).

(19)  Per il periodo 2000-2006 per le misure strutturali sono stati spesi approssimativamente 260 miliardi di euro. Di questi, 213 miliardi erano riservati ai 15 vecchi Stati membri: i programmi a titolo di fondi strutturali hanno ricevuto 195 miliardi di euro e il fondo di coesione 18 miliardi di euro. Per i nuovi Stati membri sono stati riservati 47 miliardi di euro (fondi di preadesione e misure strutturali). Per gli anni 2004-2006 circa 16 miliardi di euro sono stati destinati a circa 200 programmi nei nuovi Stati membri.

(20)  Si ha un effetto d'inerzia laddove un'attività o un investimento sarebbero stati intrapresi anche in assenza di finanziamento.

(21)  Punto 51.

(22)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 25.

(23)  GU L 177 del 6.7.2007, pag. 3.

(24)  Articolo 102 del regolamento finanziario.

(25)  GU L 187 del 15.7.2008, pag. 3.

(26)  Relazione annuale della Corte dei conti concernente l'esercizio finanziario 1999, punto 6.30 (GU C 342 dell'1.12.2000, pag. 1).

(27)  Decisione n. 573/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 maggio 2007, che istituisce il Fondo europeo per i rifugiati per il periodo 2008-2013, nell'ambito del programma generale «Solidarietà e gestione dei flussi migratori» (GU L 144 del 6.6.2007, pag. 1).

(28)  Direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi (GU L 212 del 7.8.2001, pag. 12).

(29)  Direttiva 2004/83/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta (GU L 304 del 30.9.2004, pag. 12).

(30)  GU L 8 dell'11.1.2008, pag. 1.

(31)  GU L 187 del 15.7.2008, pag. 183.

(32)  GU L 261 del 20.10.1993, pag. 1.

(33)  Racc. 2005, pag. I-6263.

(34)  GU L 409 del 30.12.2006, pag. 1; rettifica nella GU L 36 dell'8.2.2007, pag. 3.

(35)  GU L 340 del 22.12.2007, pag. 46.

(36)  Decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) (GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1).

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