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Document 52022XC0317(01)

    Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari 2022/C 122/13

    C/2022/1536

    GU C 122 del 17.3.2022, p. 38–46 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    17.3.2022   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 122/38


    Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare di produzione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

    (2022/C 122/13)

    La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di modifica ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) entro tre mesi dalla data della presente pubblicazione.

    DOMANDA DI APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA NON MINORE DEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DI UNA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA/DI UN’INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA

    Domanda di approvazione di una modifica ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

    «PIMIENTO DE GERNIKA» / «GERNIKAKO PIPERRA»

    n. UE: PGI-ES-0673-AM01- 22 febbraio 2016

    DOP ( ) IGP (X)

    1.   Gruppo richiedente e interesse legittimo

    Nome: Comité Profesional «Gernikako Piperra o Pimiento de Gernika» [Comitato professionale per il «Gernikako Piperra» / «Pimiento de Gernika»]

    Indirizzo: Torre Muntsaratz. Bo Muntsaratz, 17-A. 48220. Abadiño (Bizkaia).

    Tel. +32 946030330; Fax +34 946063953

    Composizione: Produttore/trasformatore (x) altro ( )

    2.   Stato membro o Paese Terzo

    Spagna

    3.   Voce del disciplinare interessata dalla modifica

    Nome del prodotto

    Descrizione del prodotto

    Zona geografica

    Prova dell’origine

    Metodo di produzione

    Legame

    Etichettatura

    Altro [da precisare]

    4.   Tipo di modifica

    Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

    Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata, per cui il documento unico (o documento equivalente) non è stato pubblicato, da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

    5.   Modifica (modifiche)

    Descrizione esauriente e ragioni specifiche di ciascuna modifica

    Le modifiche proposte sono motivate dalla necessità di allineare il disciplinare alle attuali circostanze e garantire la sopravvivenza della coltura, mantenendo al tempo stesso la qualità e le caratteristiche del prodotto finale senza indebolire il legame tra il prodotto e l’ambiente.

    DESCRIZIONE DEL PRODOTTO

    Nel paragrafo sulle caratteristiche del prodotto all’interno della descrizione del prodotto (sezione B) si propone di cancellare la differenza massima di lunghezza di 2 cm tollerata per ciascuna confezione, considerando che il semplice fatto che siano definite le caratteristiche di lunghezza per il «Pimiento de Gernika» (tra 6 e 9 cm) è sufficiente a garantire l’omogeneità richiesta a norma del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione. Inoltre, poiché si tratta di peperoni non ancora maturi e quindi «piccoli» di diametro e in lunghezza, il loro confezionamento commerciale non è soggetto alla disposizione della norma di commercializzazione per i peperoni dolci che richiede che i peperoni dolci di forma allungata abbiano una lunghezza sufficientemente uniforme.

    La differenza massima di lunghezza di 2 cm tollerata per ciascuna confezione, dopo tutto, non è una caratteristica del peperone stesso ma un requisito di commercializzazione.

    La modifica interessa il punto 3.2 del documento unico.

    Pertanto la formulazione:

    Lunghezza tra 6 e 9 cm. Per ciascuna confezione la differenza massima di lunghezza tollerata è di 2 cm,

    è sostituita dalla seguente:

    Lunghezza tra 6 e 9 cm.

    ZONA GEOGRAFICA

    Si propone di modificare questa sezione rimuovendo la zona di condizionamento, in quanto esso non costituisce di per sé una fase di produzione del prodotto, mantenendo tutti gli altri requisiti di produzione che influiscono sulla qualità del prodotto.

    Ciò è indicato nel punto 3.5 del documento unico, da cui sono state eliminate le frasi seguenti: «Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, condizionamento, ecc.:», «La zona di preparazione e condizionamento coincide con quella di produzione», «Il requisito del condizionamento e imballaggio nella stessa zona di produzione intende tutelare la reputazione dell’indicazione geografica, garantendo, oltre all’autenticità del prodotto, il mantenimento della sua qualità e delle sue caratteristiche.»

    PROVA DELL’ORIGINE

    Si propone di modificare il quarto paragrafo, considerando che uno dei fattori che garantiscono l’origine del prodotto è costituito dalle sementi, la cui autenticità è assicurata dalla possibilità di essere acquistate esclusivamente da produttori iscritti nel registro dell’IGP. Ciò significa che non è un test genetico (DNA) o fisico-chimico ma la tracciabilità delle sementi a garantire l’origine e l’autenticità dei prodotti tutelati dall’indicazione geografica protetta.

    Questa modifica non incide sul documento unico.

    Pertanto la formulazione:

    «Il sistema di ispezione e certificazione è un fattore essenziale che garantisce l’origine, la qualità e la tracciabilità del prodotto. È articolato nei processi riportati di seguito.

    I produttori registrati ricevono le sementi tramite associazioni di coltivatori. Le aziende registrate possono coltivare solo le varietà autorizzate per questo tipo di peperone. Al fine di garantirne l’origine e l’autenticità, il prodotto è sottoposto a test genetici (DNA) e fisico-chimici da parte dell’organismo di ispezione.»

    è sostituita dalla seguente:

    «Il sistema di ispezione e certificazione delle sementi è un fattore essenziale che garantisce l’origine, la qualità e la tracciabilità del prodotto. È articolato nei processi riportati di seguito.

    I produttori registrati ricevono sementi certificate. Le aziende registrate possono coltivare solo le varietà autorizzate per questo tipo di peperone. L’organismo di ispezione richiede un certificato di acquisto che dimostri l’origine e l’autenticità delle sementi certificate.»

    Nella sezione E del metodo di produzione, il primo paragrafo, che si riferisce all’autenticità delle sementi certificate, così formulato:

    «Le associazioni di coltivatori selezionano le proprie sementi da linee pure e le forniscono alle aziende iscritte nel registro dell’indicazione geografica e situate all’interno della zona protetta. Al fine di garantire l’origine e l’autenticità del prodotto, non solo questo deve essere supervisionato dalle associazioni di coltivatori e auto-monitorato da coltivatori registrati, ma deve anche essere predisposto un piano di audit annuale da parte dell’organismo di ispezione.»

    è sostituito dal seguente:

    «Le aziende iscritte nel registro dell’indicazione geografica e situate all’interno della zona protetta devono garantire l’origine e l’autenticità del prodotto attraverso la tracciabilità delle sementi certificate e l’auto-monitoraggio da parte di coltivatori registrati. Inoltre l’organismo di ispezione deve predisporre un piano di audit annuale.».

    METODO DI PRODUZIONE

    La modifica proposta a questa sezione è motivata dalla necessità di allineare il disciplinare alle circostanze e ai progressi tecnologici attuali. Si propone quindi di rendere possibile un secondo ciclo colturale, di fissare una densità colturale massima, di cambiare la frequenza di raccolta e di permettere il confezionamento a macchina e la possibilità di coltivazione su substrato.

    Si propone di sostituire il terzo, quinto, tredicesimo e diciannovesimo paragrafo di questa sezione del disciplinare nel modo seguente:

    1.

    Terzo paragrafo della sezione E del disciplinare:

    «È stata introdotta la possibilità di un secondo ciclo colturale in quanto il fatto che i coltivatori lavorano sempre con piante giovani permette il mantenimento della qualità del prodotto per tutto il periodo di commercializzazione. Questo tipo di scaglionamento delle colture è in linea con le pratiche tradizionali di coltivazione in questa zona.

    Per quanto riguarda la densità colturale, è utile solo un limite superiore per assicurare la qualità del prodotto. Densità più basse non causano perdita di qualità.».

    La modifica interessa il punto 3.4 del documento unico.

    Pertanto la formulazione:

    «I peperoni vengono piantati fra aprile e maggio e, nel caso delle serre, sono piantati con un leggero anticipo, ossia a febbraio, marzo ed aprile; la raccolta dei frutti inizia nel mese di giugno nel primo caso e alla metà di aprile nel secondo. La raccolta avviene principalmente fra aprile e novembre. La densità è di tre-quattro piante per metro quadrato.»

    è sostituita dalla seguente:

    «I peperoni vengono piantati all’aperto fra aprile e maggio e, nel caso delle serre, sono piantati con un leggero anticipo, ossia a febbraio, marzo e aprile; a partire da giugno è consentito un secondo ciclo colturale. la raccolta dei frutti inizia nel mese di giugno nel primo caso e alla metà di aprile nel secondo. La raccolta avviene principalmente fra aprile e novembre. La densità è al massimo di quattro piante per metro quadrato.».

    2.

    Il quinto paragrafo è modificato per includere la possibilità di coltivare la coltura su substrato poiché non deve essere sempre coltivata nel suolo.

    La modifica interessa il punto 5 del documento unico.

    Le zone di produzione atte alla coltivazione del «Pimiento de Gernika» sono molto limitate a causa delle condizioni del terreno, dello sviluppo urbano e della pressione delle infrastrutture, nonché della tipica configurazione delle piccole aziende basche. Di conseguenza la rotazione delle colture non è effettuata molto spesso e talvolta riguarda specie correlate (pomodoro/peperone), il che porta allo sviluppo nel suolo di microrganismi patogeni talmente aggressivi da poter devastare un raccolto. Questi importanti problemi fitosanitari minacciano la sopravvivenza del «Pimiento de Gernika», una coltura che è una parte essenziale dell’agricoltura della costa atlantica del Paese Basco.

    Le principali malattie delle colture che colpiscono il «Pimiento de Gernika» sono legate al suolo, il che significa che esso (cioè la materia organica presente nella decomposizione del suolo) è il loro inoculo principale. La causa di queste malattie legate al suolo nelle zone climatiche atlantiche della Comunidad Autónoma del País Vasco è principalmente virale (Potyvirus o Tobamovirus) o fungina. I funghi del genere Fusarium spp. e Phytophthora ssp. sono una potenziale fonte di infezione per il «Pimiento de Gernika». Secondo un’indagine sul suolo realizzata nel 2014, questi funghi sono presenti nel 70 % del suolo utilizzato per coltivare il «Pimiento de Gernika». Tale dato è stato confermato dallo studio del 2015 sulla resistenza al Tobamovirus nel peperoncino e nel peperone («Resistencia al Tobamovirus en guindilla y pimiento») condotto da Santiago Larregla.

    Lo studio pubblicato da Mireia Núñez-Zofío, Santiago Larregla e Carlos Garbisu nel 2011 intitolato «Application of organic amendments followed by soil plastic mulching reduces the incidence of Phytophthora capsici in pepper crops under temperate climate» (Crop Protection 30 1563-1572) ha determinato che la biodisinfestazione è l’unico mezzo per rendere inattivo l’inoculo nel suolo che genera le malattie fungine (oospore di Phytophthora capsici). Considerando le condizioni climatiche della zona atlantica del Paese Basco, questa metodologia è efficace solo quando è applicata in primavera-estate, periodo che coincide con la stagione vegetativa del «Pimiento de Gernika».

    Al fine di rispettare l’ambiente e la sua biodiversità, i coltivatori del «Pimiento de Gernika» - che producono questo peperone conformemente alle rigorose norme di produzione integrata che limitano l’uso di pesticidi - hanno deciso di utilizzare substrati per questa coltura come alternativa al suolo.

    Come hanno evidenziato gli studi riportati di seguito, il substrato consente all’apparato radicale della pianta di attecchire e agisce come un supporto inerte per la pianta, senza interferire con il suo apporto di sostanze nutritive. I substrati adatti per la coltivazione del «Pimiento de Gernika» sono substrati inerti, sebbene possa essere utilizzata una piccola percentuale di materia organica per la compattazione. Nessuno di questi due componenti fornisce alcun tipo di macro o micronutriente che possa essere assimilato dalla pianta. Il substrato è caratterizzato principalmente dalla sua bassa densità, che consente all’aria e all’acqua di attraversarne la struttura.

    Gli studi sono i seguenti:

    Arriaga, H., Nunez-Zofio, M., Larregla, S., Merino, P. 2011. Gaseous emissions from soil biodisinfestation by animal manure on a greenhouse pepper crop. Crop Protection 30: 412-419.

    Macia, H., Etxeandia A., Domingo M., Amenabar R. 1997. Effect of different N/K ratios in nutrient solutions on pepper of Gernika. Acta Horticulturae 40: 475-478.

    Larregla, S. 2003. Etiología y epidemiología de la «Tristeza» del pimiento en Bizkaia. In valutazione. Tesi di dottorato. Università del Paese Basco. Leioa.

    Larregla, S., Guerrero, M.M., Mendarte S., Lacasa, A. 2015. «Biodisinfestation with Organic Amendments for Soil Fatigue and Soil-Borne Pathogens Control in Protected Pepper Crops». In: Organic Amendments and Soil Suppressiveness in Plant Disease Management, pag.437-456.

    Nuñez-Zofío, M., Garbisu, C., Larregla, S. 2010. Application of Organic Amendments Followed by Plastic Mulching for the Control of Phytophthora Root Rot of Pepper in Northern Spain. Acta Horticulturae 883: 353-360.

    Nuñez-Zofío, M., Larregla, S., Garbisu, C. 2012. Repeated biodisinfection controls the incidence of Phytophthora root and crown rot of pepper while improving soil quality. Spanish Journal of Agricultural Research 10: 794-805.

    http://www.euskobaratza.eus/wp-content/uploads/2015/12/ResistenciaTobamovirus_Jorn_Dic15.pdf

    Gli studi citati indicano che non sussistono differenze tra i prodotti ottenuti usando i metodi di coltivazione a terra o su substrato.

    Pertanto è ammessa la possibilità di coltivare la coltura su substrato poiché quest’ultimo permette l’ancoraggio dell’apparato radicale della pianta, agendo come un supporto inerte per essa, senza interferire con il rilascio di sostanze nutritive. Ciò significa che le caratteristiche del «Pimiento de Gernika» non sono influenzate.

    La formulazione:

    «La fertilizzazione è effettuata in modo da mantenere l’equilibrio e i livelli di sostanze nutritive sia nel suolo che nella pianta, tenendo conto dello sfruttamento del suolo mediante la coltivazione, dello stato nutrizionale della pianta, del livello di fertilità del suolo e degli apporti di altre fonti (acqua, materia organica, ecc.).»

    è sostituita dalla seguente:

    «Il “Pimiento de Gernika” può essere coltivato sia nel suolo che su substrato. La fertilizzazione è effettuata in modo da mantenere l’equilibrio e i livelli di sostanze nutritive sia nel suolo che nel substrato.

    In qualsiasi momento il suolo e il substrato devono entrambi essere conformi alla pertinente legislazione in materia di produzione integrata.

    Il substrato utilizzato per la coltivazione è caratterizzato da bassa densità (30-150 kg/m3), che consente all’aria e all’acqua di attraversarne la struttura, agendo come un supporto inerte per la pianta, ma senza interferire con il rilascio di sostanze nutritive ad essa.».

    3.

    Paragrafo 13:

    «Quotidianamente» è sostituito da «frequentemente» poiché il primo termine potrebbe lasciar intendere che la raccolta deve essere eseguita ogni giorno. La raccolta deve avvenire con la frequenza richiesta dallo sviluppo della coltura; la frequenza varierà durante il ciclo di produzione.

    Inoltre si possono verificare picchi di produzione significativi. La coltura deve essere raccolta a mano, pertanto questa operazione può talvolta richiedere più tempo a causa della mancanza di manodopera, poiché le aziende sono prevalentemente imprese a conduzione familiare.

    La modifica interessa il punto 3.5 del documento unico.

    Pertanto la formulazione:

    «Poiché il frutto si raccoglie quando è giunto a maturità ottimale, la raccolta avviene quotidianamente ed anche il condizionamento avviene il giorno stesso. Tuttavia, eccezionalmente e nei periodi di picchi di produzione, il condizionamento può avvenire il giorno seguente.»

    è sostituita dalla seguente:

    «Il frutto si raccoglie quando è giunto a maturità ottimale, quindi questa operazione avviene frequentemente e il prodotto è confezionato il giorno stesso. Tuttavia, eccezionalmente e nei periodi di picchi di produzione, il confezionamento può avvenire nei giorni successivi.».

    4.

    Paragrafi 14 e 16:

    Il requisito che prevede che il condizionamento avvenga nella stessa zona di produzione deve essere rimosso, in quanto questa operazione non costituisce di per sé una fase della produzione e, come tale, non influisce sulla qualità del prodotto e sulla garanzia di qualità. I restanti requisiti di condizionamento, che potrebbero incidere sulla qualità finale del prodotto, sono mantenuti.

    La modifica interessa il punto 3.5 del documento unico.

    I paragrafi 14 e 16, riprodotti qui sotto, relativi al requisito in materia di condizionamento nella zona di produzione, sono eliminati.

    Paragrafo 14: «Il requisito del condizionamento e imballaggio nella stessa zona di produzione intende tutelare la reputazione dell’indicazione geografica, garantendo, oltre all’autenticità del prodotto, il mantenimento della sua qualità e delle sue caratteristiche.»

    Paragrafo 16: «Inoltre il condizionamento al di fuori della zona di produzione complica le mansioni di controllo, il che potrebbe avere un effetto negativo sulla qualità del prodotto e sulla garanzia di autenticità.».

    5.

    Paragrafo 19:

    La raccolta deve essere fatta a mano perché alcuni aspetti relativi alla qualità, come la verifica che la buccia non sia troppo spessa, possono essere stimati solo manualmente. Tuttavia è permesso il confezionamento a macchina, poiché i progressi tecnologici hanno consentito un’attenta manipolazione del prodotto e anche una velocizzazione del processo.

    Questa modifica non incide sul documento unico.

    La formulazione:

    «Il condizionamento va effettuato a mano e sempre con molta attenzione, in modo da preservare le caratteristiche fisiche del prodotto.»

    è sostituita dalla seguente:

    «La raccolta è effettuata a mano e sia la cernita che il confezionamento sono sempre effettuati con molta cura, in modo da preservare le caratteristiche fisiche del prodotto.».

    LEGAME CON LA ZONA CIRCOSTANTE

    Questo paragrafo deve essere adattato per eliminare i riferimenti alla coltivazione a terra e al coperto, che non influenzano il legame, che è basato sulla reputazione del prodotto.

    Il punto 5 del documento unico relativo al legame è stato modificato per eliminare le parole «a terra» dalla prima riga del terzo paragrafo del punto 5.1, dalla seconda parte del quarto paragrafo del punto 5.1, e dal decimo paragrafo del punto 5.3, per le stesse ragioni fornite per la modifica della sezione F del disciplinare, specificamente per aggiungere la coltivazione su substrato nella sezione «Metodo di produzione» e perché il suolo e il substrato non sono fattori che avvalorano il legame, poiché per il «Pimiento de Gernika» / «Gernikako Piperra» esso è basato sulla reputazione del prodotto.

    Il secondo elemento che giustifica il legame (le «pratiche tradizionali») è preservato perché la conoscenza tradizionale è indipendente dall’utilizzo del substrato.

    Il «Pimiento de Gernika» / «Gernikako Piperra» è molto popolare tra i consumatori nel Paese Basco poiché è una coltura prodotta da secoli nella regione e le sue sementi e le tecniche di coltivazione sono state tramandate di generazione in generazione, rendendolo parte della storia di Bizkaia. Inoltre questo sistema di coltivazione e conservazione delle sementi, tramandate di generazione in generazione, ha portato al naturale adattamento del «Pimiento de Gernika» al suo ambiente e ha prodotto varietà con caratteristiche genetiche uniche (Iker e Derio). L’impatto di questo prodotto sulla gastronomia del Paese Basco è così forte da avere dato vita a una corporazione, la «Cofradía del Gernikako Piperra», che contribuisce alla diffusione della reputazione di questo prodotto dagli ambienti rurali a quelli urbani.

    DOCUMENTO UNICO

    «PIMIENTO DE GERNIKA» / «GERNIKAKO PIPERRA»

    n. UE: PGI-ES-0673-AM01- 22 febbraio 2016

    IGP (X) DOP ( )

    1.   Nome

    «Pimiento de Gernika» / «Gernikako Piperra»

    2.   Stato membro o Paese Terzo

    Spagna

    3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

    3.1.   Tipo di prodotto

    Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati

    3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica il nome di cui al punto 1

    I peperoni protetti dall’indicazione geografica protetta «Gernikako Piperra» / «Pimiento de Gernika» sono frutti della specie Capsicum annuum L., che appartengono alla varietà locale Gernika e sono destinati, freschi, al consumo umano; commercializzati prima di essere completamente maturi, devono essere fritti. Nell’ambito di questa varietà locale sono state selezionate varie linee, due delle quali sono state iscritte nel registro delle varietà commerciali con le denominazioni «Derio» e «Iker». Qualsiasi altra linea di questa varietà locale può ugualmente essere protetta dall’indicazione geografica purché presenti le caratteristiche che definiscono il tipo varietale Pimiento de Gernika.

    Il frutto del «Pimiento de Gernika» si contraddistingue per la sua dolcezza (non contiene infatti capsicina oppure in quantità molto piccole) il che significa che, nelle condizioni ambientali del Paese Basco, i peperoni solitamente non sono piccanti, hanno la polpa sottile (da 2 a 3 mm di spessore*) e una sezione longitudinale a forma di triangolo di dimensioni medio-strette, corrispondente ai tipi C3 e C1 della classificazione di Pochard (1966).

    Il principale utilizzo di questo peperone è la frittura dei frutti freschi non ancora giunti a maturazione; la frittura è diventata, ora come ora, il modo più popolare di consumazione. I frutti vengono raccolti mentre sono ancora di colore verde uniforme su tutta la superficie e prima di avere raggiunto le dimensioni definitive mentre la lunghezza, peduncolo escluso, è compresa fra 6 e 9 cm, la larghezza fra 2 e 3 cm e il peso* fra 10 e 12 grammi. La tonalità del colore oscilla tra il verde di media intensità e il verde scuro. La forma è stretta e allungata, con una sezione longitudinale triangolare e una sezione trasversale che può variare dall’ellittica alla triangolare con due o tre lobi poco accentuati. L’apice è appuntito e il peduncolo è intero, sottile e lungo. Le forme appiattite e bombate predominano generalmente nella zona di inserzione peduncolare. La buccia è sottile, non coriacea e all’assaggio non se ne percepisce la presenza. La struttura è liscia e il suo aspetto fresco. All’interno presenta semi di colore madreperla non completamente formati.

    La varietà «Gernika» è chiamata anche «pimiento choricero» o «pimiento de Bizkaia».

    Il prodotto è consumato essenzialmente fresco, prima di raggiungere le dimensioni definitive.

    (*

    Caratteristiche del peperone allo stato maturo)

    3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

    3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica identificata

    I peperoni devono essere prodotti nella zona geografica.

    Vengono piantati all’aperto o in serra. I peperoni sono prodotti in base alle tecniche di coltura più idonee a un perfetto sviluppo e a una fruttificazione ottimale; è vietato qualsiasi utilizzo di prodotti o di sistemi colturali che possano nuocere alla qualità del prodotto.

    «I peperoni vengono piantati all’aperto fra aprile e maggio e, nel caso delle serre, sono piantati con un leggero anticipo, ossia a febbraio, marzo e aprile; a partire da giugno è consentito un secondo ciclo colturale. la raccolta dei frutti inizia nel mese di giugno nel primo caso e alla metà di aprile nel secondo. La raccolta avviene principalmente fra aprile e novembre. La densità è al massimo di quattro piante per metro quadrato.».

    I trattamenti applicati si limitano allo stretto necessario per garantire l’ottenimento del prodotto; si debbono infatti preferire, nella misura del possibile, i trattamenti e le tecniche di lotta biologica contro gli organismi nocivi.

    La raccolta va effettuata a mano e in più tappe, facendo tutti i passaggi necessari. Essa è realizzata con la massima cura per non danneggiare i frutti e preservarne le caratteristiche fisiche.

    3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce il nome registrato

    Il frutto si raccoglie quando è giunto a maturità ottimale, quindi questa operazione avviene frequentemente e il prodotto è confezionato il giorno stesso. Eccezionalmente e nei periodi di picchi di produzione, il confezionamento può avvenire nei giorni seguenti.

    Si tratta di un prodotto fresco la cui durata di conservazione è limitata e per il quale si sconsigliano la conservazione in cella frigorifera, gli spostamenti e gli inutili tempi morti, tutti elementi che possono incidere negativamente sulla sua qualità.

    Le particolari caratteristiche del prodotto (commercializzazione allo stato fresco, buccia e polpa sottili, prodotto non ancora maturo) fanno sì che si tratti di un peperone molto sensibile a bruschi sbalzi di temperatura e di umidità e che matura rapidamente; pertanto, qualsiasi manipolazione o trasporto che non siano strettamente necessari alla sua preparazione prima della distribuzione comporterebbe un danno per le caratteristiche qualitative del prodotto.

    3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce il nome registrato

    Oltre alle informazioni di carattere generale stabilite dalla legislazione, sulle etichette dei peperoni che beneficiano dell’indicazione geografica protetta «Pimiento de Gernika» o «Gernikako Piperra» devono figurare obbligatoriamente la dicitura «Pimiento de Gernika» o «Gernikako Piperra» ed il suo logo.

    4.   Delimitazione concisa della zona geografica

    La zona geografica comprende le province di Gipuzkoa e di Bizkaia e le seguenti zone di Alava: la zona «Cantábrica Alavesa» inclusiva dei comuni di Ayala, Okondo, Llodio, Amurrio e Artziniega, e la zona «Estribaciones del Gorbea», inclusiva dei comuni di Urkabustaiz, Zuya, Zigoitia, Legutiano e Aramaio.

    5.   Legame con la zona geografica

    5.1.   Specificità della zona geografica

    La zona geografica atta alla produzione è limitata alla regione costiera atlantica del Paese Basco ed è caratterizzata da un tipo di clima chiamato mesotermico, moderato dal punto di vista delle temperature e con abbondanti precipitazioni, senza stagione secca e in cui le precipitazioni massime si registrano nei mesi autunnali e invernali. Si tratta del clima atlantico che, grazie all’influsso delle correnti marine Ovest-Est, spiega perché il clima in questa zona è nettamente più fresco (temperatura media annua di 13 °C e oscillazione termica di 11 °C) e più umido di quanto ci si potrebbe aspettare se si tenesse conto unicamente del criterio della latitudine.

    L’umidità relativa ottimale dell’aria è compresa fra il 60 e il 75 %. La minore umidità dell’aria, accompagnata da periodi di temperature elevate e di forte soleggiamento, può favorire l’insorgere di problemi fisiologici che riducono la qualità commerciale dei frutti. Un esempio è una buccia troppo spessa (che ne riduce il valore in quanto peperone destinato principalmente a essere fritto).

    Se a tali condizioni ambientali si aggiunge una mancanza di acqua e un’elevata evapotraspirazione, possono comparire due alterazioni fisiologiche che riducono la qualità dei frutti quali il «marciume apicale» (blossom-end rot) e/o la comparsa di qualche peperone più piccante a causa dell’aumento del tenore di capsicina.

    Il clima del Paese Basco risponde perfettamente alle esigenze agroclimatiche di questo peperone. La regione costiera atlantica del Paese Basco offre infatti al peperone le temperature moderate e non troppo calde che sono necessarie al suo corretto sviluppo oltre a garantire l’assenza totale di gelate.

    Le condizioni agroclimatiche della zona geografica delimitata conferiscono a questo peperone caratteristiche qualitative particolari che l’hanno reso celebre evitando o riducendo i difetti che potrebbero danneggiarlo come la piccantezza, la buccia troppo spessa o il «marciume apicale».

    5.2.   Specificità del prodotto

    Il «Pimiento de Gernika» / «Gernikako piperra» è una varietà locale perfettamente adattata alle condizioni agroclimatiche della regione costiera atlantica del Paese Basco.

    Le condizioni agroclimatiche della zona di produzione conferiscono a questo peperone caratteristiche particolari quali la mancanza di piccantezza e la polpa delicata per le quali è così celebre.

    Questo tipo di peperone è esigente dal punto di vista della temperatura. Al di sotto dei 15 °C, infatti, il suo sviluppo rallenta e, al di sotto dei 10 °C, si arresta del tutto. Le temperature superiori ai 35 °C possono provocare la caduta del fiore e dei frutti appena formati. Le temperature ottimali per lo sviluppo vegetativo e la fruttificazione sono di 25 °C durante il giorno e di 18 °C durante la notte. A 1 °C le gelate arrecano danni alle colture. Affinché la pianta si sviluppi, la temperatura del suolo deve essere superiore a 12 °C e affinché la coltura si sviluppi correttamente, la temperatura ambiente media diurna dovrebbe raggiungere i 20 °C con scarsa escursione termica tra il giorno e la notte.

    Un’altra caratteristica di questo peperone è data dalle sue dimensioni, poiché la raccolta precoce garantisce la consistenza delicata della polpa, la mancata percezione della buccia all’assaggio e il sapore gradevole.

    Si tratta di un peperone noto per il suo straordinario sapore e la sua alta qualità; si consuma generalmente fritto, come spuntino, contorno o aperitivo; costituisce uno degli alimenti più tipici della gastronomia basca.

    5.3.   Legame causale tra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le DOP) o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le IGP)

    Il legame tra la zona geografica delimitata e il «Pimiento di Gernika» / «Gernikako Piperra» si basa sulla reputazione e sulle pratiche di coltivazione tradizionali, il che è confermato da vari aspetti quali l’enorme popolarità di cui gode il prodotto fra i consumatori del Paese Basco nonché il suo prezzo elevato sul mercato.

    Il «Pimiento de Gernika» / «Gernikako Piperra» è una delle cultivar più antiche del Paese Basco; le sue sementi e il segreto della sua produzione sono tramandati di generazione in generazione ormai da secoli e fanno parte della storia della Bizkaia.

    Grandi critici gastronomici del Paese Basco e del resto del paese (Llona Larrauri, Busca Isusi, J. L. Iturrieta, J.J. Lapitz, José Castillo, Marquesa de Parebere o Ignacio Domenech) hanno tessuto le lodi di questo prodotto nei propri articoli o l’hanno incluso in alcune delle loro ricette. Anche cuochi baschi di fama mondiale come Arguiñano o Subijana utilizzano questo prodotto nella preparazione dei loro piatti.

    Nel 1998 è stata istituita un’associazione che si dedica esclusivamente a far conoscere il «Pimiento de Gernika» / «Gernikako Piperra»: la «Cofradía del Gernikako Piperra». Questa associazione organizza varie attività promozionali per il «Pimiento de Gernika», fra cui in particolare la degustazione del prodotto nell’ambito del tradizionale mercato di Gernika, comune da cui prende nome il peperone in quanto era la principale zona di coltivazione di questo prodotto e sul cui territorio si tiene, ogni lunedì, il famoso mercato ortofrutticolo nel quale predomina il peperone.

    «L’ultimo lunedì di Gernika» è la fiera agricola più importante del Paese Basco con ben 100 000 visitatori; si tiene l’ultimo lunedì del mese di ottobre. Questa fiera viene già citata nella Carta Fundacional della città di Gernika che risale al 1366.

    La reputazione di questo prodotto è confermata anche dall’indice di notorietà attribuitogli dallo studio di mercato realizzato dalla società IKERFEL sui prodotti di qualità riconosciuta, elaborato in base ad un metodo quantitativo a partire da 900 interviste realizzate fra il 16 e il 30 luglio 2009 a persone responsabili degli acquisti domestici, risiedenti nella Comunidad Autónoma del País Vasco. Secondo questo studio, il «Pimiento de Gernika» / «Gernikako Piperra» gode di un indice di notorietà totale (spontaneo e suggerito) che raggiunge l’83 % della popolazione della Comunidad Autónoma del País Vasco.

    Come già indicato, oltre alla reputazione del prodotto e alle pratiche di coltivazione, il clima della zona geografica delimitata è fondamentale per garantire la qualità e la specificità di questa varietà di peperone.

    Il clima della zona geografica combina le temperature e le condizioni di umidità che la coltivazione di questo peperone richiede per un buon sviluppo vegetativo e riproduttivo sia della pianta che del frutto.

    Quando questo peperone è coltivato in altre regioni del sud della Spagna dal clima più caldo e in epoche dell’anno in cui le temperature sono elevate e l’igrometria è scarsa, la qualità commerciale dei frutti diminuisce vista la grande proporzione di frutti colpiti dai problemi fisiologici sopra descritti (buccia troppo spessa, «marciume apicale» (blossom-end rot) e/o peperoni più piccanti).

    La varietà locale è il risultato diretto della competenza e delle conoscenze degli agricoltori della zona. Riflette il suo legame con l’ambiente ed è particolarmente ben adattata alle condizioni climatiche che predominano nella regione. Nel corso degli anni l’uomo è riuscito a preservare con successo il tipo varietale del «Pimiento de Gernika» nonché la sua coltivazione e il suo particolare utilizzo commerciale che hanno consentito di mantenere l’originalità di questo tipo di peperone. I peperoni di Gernika debbono la loro particolarità al fatto che si sono perfettamente adattati alla zona di produzione.

    Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

    http://www.nasdap.ejgv.euskadi.eus/r50-4633/es/contenidos/informacion/dop_pimiento/es_agripes/dop_pimiento.html


    (1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.


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