COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 15.11.2022
COM(2022) 641 final
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Relazione 2022 sul conseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica
per il 2020
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Document 52022DC0641
REPORT FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT AND THE COUNCIL 2022 report on the achievement of the 2020 energy efficiency targets
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Relazione 2022 sul conseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica per il 2020
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Relazione 2022 sul conseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica per il 2020
COM/2022/641 final
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 15.11.2022
COM(2022) 641 final
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Relazione 2022 sul conseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica
per il 2020
Relazione 2022 sul conseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica
per il 2020
1.Introduzione e panoramica
La direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (direttiva Efficienza energetica) e la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia (direttiva Prestazione energetica nell'edilizia), modificate, rispettivamente, dalla direttiva (UE) 2018/2002 e dalla direttiva (UE) 2018/844, costituiscono una componente fondamentale della legislazione dell'Unione europea (UE) in materia di clima e di energia, fissano gli obiettivi di efficienza energetica dell'UE e gettano le basi per le misure da porre in atto per realizzare appieno il potenziale di efficienza energetica dell'economia dell'UE.
La direttiva Efficienza energetica impone a tutti gli Stati membri dell'UE di attuare misure politiche volte a migliorare l'efficienza energetica in tutte le diverse fasi della catena dell'energia, dalla produzione al consumo finale. Questi sforzi, fondamentali per conseguire gli obiettivi di efficienza energetica dell'UE, costituiscono altresì un contributo essenziale alla decarbonizzazione dell'economia dell'UE entro il 2050. L'obiettivo di efficienza energetica dell'UE per il 2020 (articolo 3 della direttiva Efficienza energetica) è di ridurre del 20 %, entro il 2020, il consumo di energia primaria e finale dell'UE rispetto al consumo energetico previsto per il 2020 nello scenario PRIMES 2007. Tradotto in termini di consumo di energia primaria (PEC, primary energy consumption) e consumo di energia finale (FEC, final energy consumption) detto obiettivo corrisponde a un livello di consumo di 1 312 Mtep (PEC) e 959 Mtep (FEC).
La direttiva Prestazione energetica nell'edilizia contiene un'ampia gamma di politiche e misure di sostegno volte ad aumentare i tassi di ristrutturazione, attualmente bassi, del parco immobiliare esistente. In particolare, l'articolo 2 bis della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia impone agli Stati membri di definire strategie globali di ristrutturazione a lungo termine allo scopo di mobilitare gli investimenti per la decarbonizzazione dei parchi immobiliari nazionali entro il 2050 (con tappe indicative per il 2030, il 2040 e il 2050) e di sostenerne la trasformazione in parchi immobiliari decarbonizzati e ad alta efficienza entro il 2050. L'articolo 5 impone agli Stati membri di fissare requisiti minimi di prestazione energetica ottimali in funzione dei costi per gli edifici di nuova costruzione e per gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti. L'articolo 9 stabilisce che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione devono essere edifici a energia quasi zero (NZEB, nearly zero-energy buildings), mentre per tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione l'obbligo decorre dal 31 dicembre 2018.
L'articolo 27 del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima (regolamento Governance) impone agli Stati membri di comunicare alla Commissione, entro il 30 aprile 2022, le informazioni di cui all'allegato IX, parte 2, di detto regolamento. Per quanto attiene alla direttiva Efficienza energetica, le informazioni da fornire comprendono i progressi compiuti nella realizzazione di quanto previsto all'articolo 3 (obiettivi di efficienza energetica), all'articolo 5 (ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici), all'articolo 7 (obbligo di risparmio energetico) e all'articolo 8 (audit energetici). Per quanto riguarda la direttiva Prestazione energetica nell'edilizia, è richiesta la comunicazione ai sensi dell'articolo 9 sugli edifici a energia quasi zero di nuova costruzione e ristrutturati. Inoltre l'articolo 21 del regolamento (UE) 2018/1999 dispone che nelle relazioni intermedie integrate sui piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC) siano incluse le tappe indicative della strategia di ristrutturazione a lungo termine, con indicazione del loro contributo al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica dell'UE, nonché le politiche e le misure pertinenti presentate nelle strategie di ristrutturazione a lungo termine. Sono richieste informazioni sui livelli ottimali in termini di costo dei requisiti minimi di prestazione energetica risultanti dai calcoli a livello nazionale, conformemente all'allegato I, sezione B, del regolamento (UE) 2018/1999, nonché sul numero e sulla superficie coperta degli edifici NZEB di nuova costruzione e ristrutturati, conformemente all'allegato IX del regolamento (UE) 2018/1999.
La presente relazione analizza le informazioni fornite dagli Stati membri nelle loro relazioni e le integra con i dati Eurostat. Prende inoltre in esame la valutazione delle strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine e le relazioni sui livelli ottimali in funzione dei costi presentate alla Commissione dagli Stati membri. Con riferimento all'obbligo di comunicazione per il 2022, tutti i 27 Stati membri hanno provveduto a presentare le loro relazioni. La relazione dell'Ungheria tuttavia non contiene informazioni sull'efficienza energetica e quelle di Romania e Croazia sono ritenute assai incomplete.
2.Progressi nel conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica per il 2020 – articolo 3 della direttiva Efficienza energetica
Nel periodo 2005-2020 il consumo energetico dell'UE ha seguito una tendenza generale al ribasso, come illustrato nella figura 1. Questa diminuzione del consumo energetico è stata accompagnata da un calo complessivo dell'intensità energetica e del consumo energetico pro capite. Nel 2020 si è registrato il superamento degli obiettivi dell'UE in materia di PEC e FEC, con consumi rispettivamente di 1 236 Mtep e 907 Mtep. È opportuno osservare che i valori del 2020 relativi a PEC e FEC sono stati condizionati in modo significativo dalla crisi COVID-19 e dalle misure di confinamento imposte dalle autorità nazionali, che hanno limitato notevolmente l'attività complessiva e, di conseguenza, ridotto la domanda di energia 1 . Ciò non toglie comunque che i valori del 2019 (quindi precedenti all'impatto della pandemia di COVID-19 nell'UE) indicavano già una tendenza al ribasso del consumo energetico, sebbene i il PEC e il FEC del 2019, rispettivamente di 1 354 Mtep e 986 Mtep, fossero superiori all'obiettivo per il 2020.
Figura 1 - Tendenze del consumo di energia finale e primaria nell'UE-27 (la linea rappresenta la traiettoria dei consumi tra il 2005 e il 2020 mentre i punti rappresentano gli obiettivi di PEC e FEC per il 2020)
Fonte: Centro comune di ricerca (JRC), sulla base dei dati Eurostat, serie di dati dell'aprile 2022. 2
La figura 2 individua i fattori che hanno permesso di conseguire l'obiettivo di PEC per il 2020 sulla base di una scomposizione additiva delle variazioni del periodo 2014-2020 nell'UE-27. Dopo una fase di lieve ripresa del consumo energetico verificatasi nel periodo 2014-2017, l'intensità di energia primaria ha iniziato a compensare nel 2018 l'effetto della crescita economica. Tuttavia il calo del consumo al di sotto delle cifre del 2013 si è avuto solo nel 2020, per l'effetto combinato della contrazione dell'economia (6 %) causata dalla crisi pandemica e del continuo miglioramento dell'intensità di energia primaria (3 %), riflesso dell'impatto delle politiche e della legislazione dell'UE in materia di energia e di clima.
Figura 2 - Contributo dei diversi effetti alla variazione del PEC nell'UE-27 nel periodo 2014-2020
Fonte: JRC, sulla base dei dati Eurostat, serie di dati dell'aprile 2022. 3
Nel 2020 la crisi pandemica ha causato una diminuzione del PEC e del FEC in tutti gli Stati membri. Il calo del PEC si è attestato tra il 15 % (Malta) e l'1 % (Lituania). La figura 3 mostra il contributo dei diversi effetti alla variazione del PEC nell'UE-27 e negli Stati membri dal 2019 al 2020. In questo periodo l'eccezionale contrazione dell'economia è stata un fattore determinante per la riduzione del consumo energetico in tutti gli Stati membri, con le sole due eccezioni di Irlanda e Lituania.
I miglioramenti sul fronte dell'intensità energetica 4 sono un altro fattore che ha contribuito a ridurre, del 2 % circa, il consumo di energia primaria nell'insieme dell'UE-27 e nella maggior parte degli Stati membri. In Irlanda e a Malta i miglioramenti dell'intensità energetica finale hanno concorso a determinare una diminuzione del consumo energetico del 15 %. Vi sono state tuttavia eccezioni in Bulgaria, Cechia, Croazia, Romania, Ungheria e Svezia, dove il valore è cresciuto anche del 3 %. Da segnalare infine l'effetto positivo delle temperature invernali del 2020, più miti rispetto al 2019, che hanno permesso di ridurre lievemente la domanda.
Figura 3 - Contributo dei diversi effetti alla variazione del PEC nell'UE-27 e nei singoli Stati membri
nel periodo 2019-2020
Fonte: JRC, sulla base dei dati Eurostat, serie di dati dell'aprile 2022. 5
Le variazioni delle tendenze relative al FEC sono valutate per settore. Il FEC complessivo, dopo una fase di aumento costante nel periodo 2014-2018, ha subito una flessione dell'8,0 % tra il 2019 e il 2020. Nel 2020 tutti gli Stati membri hanno registrato una diminuzione del FEC nel settore dei trasporti e un FEC stabile (variazione di ± 1 %) o in calo nel settore dei servizi. Come illustrato nella tabella 1, il modello del FEC per l'industria e le famiglie varia da uno Stato membro all'altro.
Tabella 1 - Tendenze del consumo nei settori chiave a livello nazionale nel periodo 2019-2020
Stato membro |
Energia finale |
||||
Totale |
Industria |
Trasporti |
Famiglie |
Servizi |
|
BE |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
BG |
↘ |
↘ |
↘ |
↗ |
↘ |
CZ |
↘ |
→ |
↘ |
↗ |
↘ |
DK |
↘ |
↗ |
↘ |
↘ |
↘ |
DE |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
EE |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
→ |
IE |
↘ |
↘ |
↘ |
↗ |
→ |
EL |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
ES |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
FR |
↘ |
↘ |
↘ |
↘ |
↘ |
HR |
↘ |
→ |
↘ |
↗ |
↘ |
IT |
↘ |
↘ |
↘ |
↘ |
↘ |
CY |
↘ |
↗ |
↘ |
→ |
↘ |
LV |
↘ |
↗ |
↘ |
↘ |
↘ |
LT |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
LU |
↘ |
↘ |
↘ |
↗ |
↘ |
HU |
↘ |
→ |
↘ |
↗ |
↘ |
MT |
↘ |
↗ |
↘ |
↗ |
↘ |
NL |
↘ |
→ |
↘ |
↘ |
↘ |
AT |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
PL |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
PT |
↘ |
↘ |
↘ |
↗ |
↘ |
RO |
↘ |
→ |
↘ |
↗ |
↘ |
SI |
↘ |
↘ |
↘ |
↗ |
↘ |
SK |
↘ |
↘ |
↘ |
↗ |
↘ |
FI |
↘ |
↘ |
↘ |
↘ |
↘ |
SE |
↘ |
↗ |
↘ |
↘ |
→ |
UE |
↘ |
↘ |
↘ |
→ |
↘ |
Fonte: JRC, sulla base dei dati Eurostat, serie di dati dell'aprile 2022. 6
Per il settore residenziale, la situazione eccezionale data dalla crisi pandemica ha comportato un leggero rialzo del FEC a causa dei confinamenti e del telelavoro. La figura 4 evidenzia che nel settore residenziale, a livello dell'UE, l'impatto combinato dell'effetto condizioni meteorologiche e dell'effetto ricchezza 7 ha compensato i due effetti complessivamente positivi popolazione e intensità. Le condizioni invernali più miti del 2020 (rispetto al 2019) hanno limitato il consumo in tutti gli Stati membri tranne in Bulgaria, Cechia, Irlanda, Croazia, Ungheria, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Grecia, Austria e Romania. Gli effetti ricchezza legati alla crescita della superficie coperta pro capite e al reddito disponibile hanno esercitato una forza opposta in metà degli Stati membri, innalzando i consumi in Belgio, Cechia, Francia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia. Gli aumenti a livello di intensità 8 hanno determinato un aumento del consumo in tutti gli Stati membri tranne in Cechia, Lettonia, Austria, Polonia e Slovacchia.
Figura 4 - Contributo dei diversi effetti alla variazione del FEC nel settore residenziale nel periodo 2019-2020
Fonte: Eurostat, JRC e Odyssee-Mure, 2022. 9
L'aumento del FEC nel settore residenziale è stato fortemente compensato da una diminuzione del FEC nel settore dei trasporti. Per quest'ultimo settore, il calo del FEC è stato determinato dall'effetto attività, principalmente a causa delle restrizioni ai trasporti dovute alla pandemia, che hanno ridotto in modo significativo i volumi del trasporto passeggeri.
Come illustrato nella figura 5, a trainare la diminuzione del FEC nei settori dell'industria e dei servizi a livello dell'UE nel 2020 sono stati l'effetto occupazionale e il numero di ore lavorate. L'effetto occupazionale è peraltro il maggior fattore alla base della riduzione del consumo energetico degli Stati membri. Viceversa il fattore intensità ha contribuito a un aumento del FEC nei settori produttivi. Una spiegazione di questi risultati può risiedere nelle circostanze eccezionali della crisi provocata dalla pandemia di COVID-19. Anche se gli Stati membri hanno gestito la crisi COVID-19 in modi relativamente diversi, non è escluso che le misure di confinamento possano aver portato a una drastica riduzione delle ore di lavoro e a un aumento della disoccupazione, ancorché temporanei. I risultati relativi all'effetto strutturale evidenziano uno spostamento dai sottosettori a maggiore intensità energetica verso quelli a minore intensità in otto Stati membri: Bulgaria, Cechia, Estonia, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo e Slovacchia. Infine l'effetto intensità ha inibito il FEC in nove Stati membri: Belgio, Danimarca, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Romania e Finlandia. Gli altri Stati membri hanno invece registrato un aumento del FEC per valore aggiunto in termini monetari.
Figura 5 - Contributo dei diversi effetti alla variazione del FEC nei settori produttivi nel periodo 2019-2020
Fonte: Eurostat, JRC, serie di dati dell'aprile 2022. 10
3.Progressi nel conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica per il 2030
Analizzando i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi per il 2030, si osserva che nel 2020 il FEC e il PEC dell'UE si sono attestati al di sopra dei livelli-obiettivo per il 2030, rispettivamente del 7,2 % e del 9,6 %. Il livello-obiettivo per il 2030 corrisponde a una riduzione del 32,5 % rispetto allo scenario di riferimento del 2007. Nel 2020 il ritmo di discesa dei consumi verso gli obiettivi per il 2030 è risultato sufficiente sia per il PEC che per il FEC, principalmente a causa della situazione contingente causata dalla pandemia di COVID-19. Sono necessari maggiori sforzi per conseguire una riduzione strutturale del consumo energetico ed evitare effetti rimbalzo a seguito del progressivo esaurirsi delle conseguenze della pandemia sulle economie nazionali.
Nella proposta di rifusione della direttiva Efficienza energetica del luglio 2021, la Commissione ha indicato per il 2030 un obiettivo dell'UE di riduzione del 9 % rispetto allo scenario di riferimento del 2020, come illustrato nella figura 6 11 . Ciò equivale a una riduzione del 36 % del FEC e del 39 % del PEC rispetto allo scenario di riferimento del 2007, che corrisponde sua volta a 1 023 Mtep per il PEC e 787 Mtep per il FEC. Con il pacchetto REPowerEU, adottato nel maggio 2022, l'obiettivo di cui sopra è stato ulteriormente innalzato al 13 %, una percentuale che corrisponderebbe a un consumo energetico massimo dell'UE di 980 Mtep per il PEC e di 750 Mtep per il FEC.
Figura 6 - Riduzione del PEC e del FEC rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento del 2007
Fonte: Commissione europea, Direzione generale dell'Energia, 2022.
4.Conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica 2020 per Stato membro
La tabella 2 fornisce una panoramica degli obiettivi di PEC e di FEC. 24 dei 27 Stati membri hanno conseguito il proprio obiettivo di PEC per il 2020 e 21 hanno raggiunto l'obiettivo di FEC per il 2020. Nei casi in cui l'obiettivo non è stato raggiunto lo scarto è stato minimo rispetto al valore perseguito. Solo la Bulgaria e il Belgio hanno mancato i propri obiettivi di PEC e di FEC. Se si esclude la Lituania, che è rimasta al di sotto dell'obiettivo di FEC del 19 %, il risultato inferiore alle aspettative è in media dello 0,9 %, per il PEC e del 6,7 % per il FEC.
Tabella 2 - Conseguimento degli obiettivi di FEC e di PEC per Stato membro
Stato membro |
PEC |
Obiettivo PEC |
% di PEC raggiunto |
FEC |
Obiettivo FEC |
% di FEC raggiunto |
BE |
43,9 |
43,7 |
99,6 % |
33,3 |
32,5 |
97,6 % |
BG |
17,2 |
16,9 |
98,1 % |
9,5 |
8,6 |
90,6 % |
CZ |
37,5 |
44,3 |
118,2 % |
24,5 |
25,3 |
103,4 % |
DK |
15,3 |
17,5 |
114,3 % |
13,1 |
15,2 |
115,4 % |
DE |
262,3 |
276,6 |
105,4 % |
201,7 |
194,3 |
96,4 % |
EE |
4,3 |
5,5 |
127,5 % |
2,8 |
2,9 |
105,4 % |
IE |
13,4 |
13,9 |
103,5 % |
11,2 |
11,7 |
104,7 % |
EL |
19,2 |
24,7 |
128,4 % |
14,5 |
18,4 |
127,3 % |
ES |
105,0 |
123,4 |
117,5 % |
73,8 |
86,3 |
117,0 % |
FR |
208,4 |
226,40 |
108,6 % |
130,1 |
137,9 |
106,0 % |
HR |
7,8 |
10,7 |
137,9 % |
6,5 |
7,0 |
107,6 % |
IT |
132,3 |
158,0 |
119,4 % |
102,7 |
124,0 |
120,7 % |
CY |
2,2 |
2,2 |
101,6 % |
1,6 |
1,9 |
121,8 % |
LV |
4,3 |
5,4 |
126,0 % |
3,9 |
4,5 |
115,9 % |
LT |
6,2 |
6,5 |
104,4 % |
5,3 |
4,3 |
81,0 % |
LU |
3,9 |
4,5 |
113,9 % |
3,8 |
4,2 |
111,2 % |
HU |
23,9 |
26,6 |
111,4 % |
18,0 |
18,2 |
101,1 % |
MT |
0,7 |
0,8 |
111,1 % |
0,5 |
0,6 |
116,4 % |
NL |
58,4 |
60,7 |
103,9 % |
45,5 |
52,2 |
114,7 % |
AT |
29,7 |
31,5 |
106,1 % |
26,1 |
25,1 |
96,2 % |
PL |
96,9 |
96,4 |
99,5 % |
71,1 |
71,6 |
100,6 % |
PT |
19,5 |
22,5 |
115,1 % |
15,0 |
17,4 |
115,8 % |
RO |
30,9 |
43,0 |
139,1 % |
23,5 |
30,3 |
128,9 % |
SI |
6,1 |
7,1 |
115,8 % |
4,4 |
5,1 |
116,6 % |
SK |
15,2 |
16,4 |
108,0 % |
10,4 |
10,4 |
100,2 % |
FI |
29,9 |
35,9 |
120,0 % |
23,3 |
26,7 |
114,5 % |
SE |
41,7 |
43,4 |
104,1 % |
30,9 |
30,3 |
97,8 % |
Fonte: JRC, sulla base delle relazioni degli Stati membri, Eurostat, serie di dati dell'aprile 2022 12 .
5.Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici – articolo 5 della direttiva Efficienza energetica
L'articolo 5, paragrafo 1, della direttiva Efficienza energetica impone agli Stati membri di garantire, dal 1º gennaio 2014, ristrutturazioni annue pari al 3 % della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà del loro governo centrale, e da esso occupati, non conformi ai requisiti minimi di prestazione energetica. L'obiettivo è che gli Stati membri rispettino almeno i requisiti minimi di prestazione energetica fissati dall'articolo 4 della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia. Esiste la possibilità di optare per un approccio alternativo (a norma dell'articolo 5, paragrafo 6, della direttiva Efficienza energetica) e conseguire entro il 2020 risparmi energetici equivalenti o superiori a quelli richiesti dall'articolo 5, paragrafo 1, per lo stesso parco immobiliare. Le tabelle 3 e 4 offrono una sintesi dei progressi più recenti compiuti dagli Stati membri in relazione all'articolo 5, paragrafo 1, per quanto riguarda, rispettivamente, l'approccio di base e quello alternativo.
Tabella 3 - Stato di attuazione dell'articolo 5 della direttiva Efficienza energetica da parte degli Stati membri che hanno scelto l'approccio di base 13 14 15 16 17
Stato membro |
Edifici del governo centrale con superficie coperta > 250 m2 al 1º gennaio 2021 |
Requisito annuo ai sensi dell'articolo 5 |
Progressi compiuti nel 2020 rispetto ai requisiti di cui all'articolo 5 |
||||||
Tutti [m2] |
Non conformi ai requisiti minimi di prestazione energetica
|
Obbligo di ristrutturazione della superficie coperta [m2] |
Superficie coperta ristrutturata
|
Obbligo annuale ottemperato nel 2020 in termini di superficie coperta [%] |
Somma dei risparmi nel periodo 2014-2020 |
Superficie coperta totale ristrutturata nel periodo 2014-2020 |
Obbligo complessivo ottemperato nel periodo 2014-2020 in termini di superficie coperta [%] |
||
BG |
2 571 112 |
1 761 062 |
54 903 |
91 796 |
167,2 % |
n.d. |
480 595 |
59,3 % |
|
EE |
1 386 400 |
853 951 |
26 600 |
9 471 |
35,6 % |
n.d. |
209 041 |
105,4 % |
|
EL |
212 725 |
200 725 |
6 030 |
0 |
0,0 % |
0,25 |
12 000 |
27,7 % |
|
ES |
11 273 677 |
9 198 323 |
279 902 |
304 763 |
108,9 % |
n.d. |
1 930 977 |
95,7 % |
|
HU |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
|
IT |
16 485 850 |
13 401 778 |
404 023 |
89 180 |
22,1 % |
n.d. |
3 107 612 |
99,6 % |
|
LT |
n.d. |
1 996 799 |
62 541 |
2 720 |
4,3 % |
n.d. |
504 249 |
113,8 % |
|
LU |
126 253 |
61 050 |
1 832 |
0 |
0,0 % |
n.d. |
23 013 |
148,9 % |
|
LV |
1 862 320 |
1 862 320 |
53 550 |
98 102 |
183,2 % |
n.d. |
409 659 |
91,9 % |
|
PT |
4 478 805 |
849 415 |
24 967 |
3 107 |
12,4 % |
n.d. |
28 034 |
27,2 % |
|
RO |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
|
SI |
957 014 |
890 992 |
24 822 |
2 528 |
10,2 % |
0,33 |
59 717 |
n.d. |
Fonte: JRC, sulla base delle relazioni degli Stati membri, Eurostat, serie di dati dell'aprile 2022. 18
Tabella 4 - Stato di attuazione dell'articolo 5 della direttiva Efficienza energetica da parte degli Stati membri che hanno scelto l'approccio alternativo 19 20 21 22 23 24
Stato membro |
Edifici del governo centrale con superficie coperta > 250 m2 al 1º gennaio 2021 |
Requisito annuo ai sensi dell'articolo 5 |
Progressi compiuti nel 2020 rispetto ai requisiti di cui all'articolo 5 |
|||||
Tutti
|
Non conformi ai requisiti minimi di prestazione energetica
|
Obbligo annuale di risparmio energetico
|
Risparmi conseguiti
|
Obbligo annuale ottemperato nel 2020 in termini di risparmio energetico [%] |
Somma dei risparmi nel periodo 2014-2020 |
Superficie coperta totale ristrutturata nel periodo 2014-2020 |
Obbligo complessivo ottemperato nel periodo 2014-2020 in termini di superficie coperta [%] |
|
AT |
n.d. |
750 000 |
0,15 |
0,89 |
593,3 % |
4,90 |
n.d. |
478,9 % |
BE |
n.d. |
n.d. |
0,11 |
1,13 |
1 054,8 % |
8,42 |
n.d. |
1 119,2 % |
CY |
n.d. |
n.d. |
0,11 |
0,17 |
153,3 % |
1,78 |
n.d. |
97,8 % |
CZ |
2 405 077 |
1 599 209 |
0,49 |
0,60 |
121,4 % |
7,60 |
n.d. |
219,6 % |
DE |
2 900 000 (2019) |
n.d. |
0,61 (2019) |
5,58 (2019) |
909 % (2019) |
83,996 (2014 2019) |
n.d. |
2 128 % (2014-2019) |
DK |
n.d. |
988 782 |
0,38 |
0,80 |
210,5 % |
4,20 |
n.d. |
157,9 % |
FI |
n.d. |
2 195 943 |
0,09 |
0,14 |
156,4 % |
1,55 |
n.d. |
206,1 % |
FR |
n.d. |
22 200 000 |
35,55 |
98,02 |
275,7 % |
764,40 |
n.d. |
307,2 % |
HR |
n.d. |
n.d. |
0,12 |
0,00 |
0,0 % |
4,07 |
n.d. |
497,9 % |
IE |
n.d. |
335 954 |
0,16 |
0,77 |
478,8 % |
4,24 |
n.d. |
378,2 % |
MT |
167 166 |
49 715 |
n.d. |
0,02 |
n.d. |
0,04 |
n.d. |
n.d. |
NL |
n.d. |
n.d. |
4,18 |
1,87 |
44,7 % |
185,90 |
n.d. |
635,4 % |
PL |
n.d. |
n.d. |
0,37 |
0,58 |
155,3 % |
3,22 |
n.d. |
123,2 % |
SE |
n.d. |
86 871 |
0,24 |
-3,71 |
0,0 % |
1,57 |
n.d. |
83,7 % |
SK |
n.d. |
1 339 616,22 |
4,49 |
10,63 |
236,9 % |
43,22 |
n.d. |
160,6 % |
Fonte: JRC, sulla base delle relazioni degli Stati membri, 2022 25
6.Obbligo di risparmio energetico – articolo 7 della direttiva Efficienza energetica
L'articolo 7 della direttiva Efficienza energetica fa riferimento al fatto che gli Stati membri hanno l'obbligo, tra l'altro, di indicare il volume cumulativo dei risparmi energetici realizzati nel 2019 e nel 2020 per consentire di valutare se sia stato adempiuto il loro obbligo di risparmio energetico per il periodo 2014-2020.
Come mostra la tabella 5, i risparmi energetici cumulativi nel periodo 2014-2020 in 24 Stati membri 26 ammontavano a 197,4 Mtep, ossia al 103 % della somma degli obblighi di risparmio energetico cumulativo nell'uso finale per il periodo 2014-2020 (191,7 Mtep) per quei 24 Stati membri. Ciò equivale al 97,5 % della somma degli obblighi cumulativi di risparmio energetico nell'uso finale per il periodo 2014-2020 (202,5 Mtep) per l'UE-27. L'obiettivo dei risparmi cumulativi totali richiesti per i 27 Stati membri potrebbe essere stato raggiunto, ciò dipenderà dai dati finali dei tre Stati membri rimanenti 27 .
Dei 24 Stati membri che hanno presentato i dati 28 relativi ai propri risultati finali, 14 hanno ottemperato al proprio obbligo di risparmio energetico. Sette Stati membri – Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda e Paesi Bassi – hanno superato il valore richiesto di oltre il 20 %; Austria, Danimarca e Finlandia, di oltre il 50 %. Sei Stati membri – Francia, Lettonia, Lituania, Malta, Slovacchia e Svezia – hanno superato il valore di risparmio energetico richiesto del 5-18 %. Il Belgio ha adempiuto l'obbligo di risparmio energetico con un margine di circa l'1 %.
Dieci Stati membri non hanno ottemperato all'obbligo di risparmio energetico: per quattro di essi, Bulgaria, Italia, Slovenia e Spagna, la parte rimasta inadempiuta dell'obbligo è inferiore al 10 %. Per la Germania, è del 12 % circa. Per quattro Stati membri – Repubblica ceca, Grecia, Polonia e Portogallo – la parte non adempiuta dell'obbligo di risparmio energetico si è attestata tra il 25 e il 30 %. Per il Lussemburgo, è del 48 % circa.
Tabella 5 - Raffronto tra i risparmi energetici cumulativi del periodo 2014-2020 comunicati dagli Stati membri e il volume di risparmio energetico cumulativo prescritto per il periodo 2014-2020 a norma dell'articolo 7 della direttiva Efficienza energetica (in ktep)
Risparmi energetici cumulativi COMUNICATI per il periodo 2014-2020 |
Risparmi energetici cumulativi PRESCRITTI per il periodo 2014-2020 |
% di realizzazione |
|
Austria |
10 309 |
5 200 |
198 % |
Belgio |
6 815 |
6 759 |
101 % |
Bulgaria |
1 785 |
1 942 |
92 % |
Croazia |
|
1 296 |
|
Cipro |
325 |
242 |
134 % |
Repubblica ceca |
3 459 |
4 882 |
71 % |
Danimarca |
5 821 |
3 841 |
151 % |
Estonia |
790 |
610 |
130 % |
Finlandia |
7 831 |
4 213 |
186 % |
Francia |
35 757 |
31 384 |
114 % |
Germania |
36 812 |
41 989 |
88 % |
Grecia |
2 450 |
3 333 |
73 % |
Ungheria |
|
4 001 |
|
Irlanda |
2 627 |
2 164 |
121 % |
Italia |
23 239 |
25 502 |
91 % |
Lettonia |
898 |
851 |
106 % |
Lituania |
1 115 |
1 004 |
111 % |
Lussemburgo |
267 |
515 |
52 % |
Malta |
78 |
67 |
116 % |
Paesi Bassi |
16 043 |
11 512 |
139 % |
Polonia |
10 473 |
14 818 |
71 % |
Portogallo |
1 885 |
2 532 |
74 % |
Romania |
|
5 511 |
|
Slovacchia |
2 550 |
2 284 |
112 % |
Slovenia |
913 |
945 |
97 % |
Spagna |
15 207 |
15 979 |
95 % |
Svezia |
9 940 |
9 114 |
109 % |
TOTALE |
197 389 * |
202 489 |
97,5 % * |
* Totale per 24 Stati membri
Fonte: informazioni comunicate dagli Stati membri e integrate dai calcoli e dalle stime della Commissione, ove necessario. 29
È importante sottolineare che i regimi obbligatori di efficienza energetica contribuiscono per circa il 33 % ai risparmi energetici realizzati da ciascun tipo di misura politica attuata, mentre i regimi di finanziamento contribuiscono per il 14 % circa. Le imposte sull'energia e sulla CO2 rappresentano il 17 % dei risparmi energetici totali realizzati (cfr. figura 7).
Figura 7 - Quota dei risparmi energetici cumulativi comunicati per tipo di misura politica (a sinistra) e distribuzione del numero di misure per tipologia di intervento (a destra) a livello dell'UE
Fonte: Calcoli della Commissione europea (Direzione generale dell'Energia) basati sui dati presentati dagli Stati membri nel 2022 riguardo alle misure politiche comunicate a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, della direttiva Efficienza energetica per il periodo 2014-2020 e ai risparmi energetici cumulativi comunicati per il periodo 2014-2020 (dati disponibili per 24 Stati membri).
Per quanto riguarda i settori interessati dalle misure politiche attuate a norma dell'articolo 7 della direttiva Efficienza energetica, la maggior parte dei risparmi energetici comunicati dagli Stati membri deriva da misure trasversali, che non possono essere imputate a un unico settore, come si osserva nella figura 9. La parte preponderante delle misure, per numero di misure comunicate a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, della direttiva Efficienza energetica, riguarda i settori dei servizi e dell'industria (in cui rientra la maggior parte delle imprese, ad eccezione delle imprese di trasporto) e il settore pubblico (ad eccezione degli alloggi di proprietà di enti pubblici, che sono ricompresi nel settore famiglie).
Figura 8 - Quota dei risparmi energetici cumulativi comunicati per settore a livello dell'UE
(dati per 24 Stati membri)
Fonte: Calcoli della Commissione europea (Direzione generale dell'Energia) basati sui dati presentati dagli Stati membri nel 2022 sui risparmi energetici cumulativi comunicati per il periodo 2014-2020 (dati disponibili per 24 Stati membri).
La tabella 6 elenca le tre misure principali adottate da ciascuno Stato membro, indicando per ognuno di essi la misura che ha prodotto la maggior quota di risparmi energetici cumulativi. Nelle loro relazioni gli Stati membri hanno presentato gli elenchi aggiornati delle misure politiche comunicate a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, della direttiva Efficienza energetica per il periodo 2014-2020. In totale sono state comunicate 498 misure 30 , di cui 40 per la prima volta 31 . Si osserva che non sono stati comunicati nuovi regimi obbligatori di efficienza energetica, sebbene ve ne siano alcuni programmati per il periodo 2021-2030.
Tabella 6 - Panoramica delle tre misure principali per Stato membro (basata sui risparmi energetici cumulativi del periodo 2014-2020 comunicati per ciascuna misura politica) 32
Stato membro* |
Le tre principali misure politiche per Stato membro (in ordine decrescente di risparmi cumulativi) |
Risparmi energetici cumulativi 2014-2020 |
% dei risparmi cumulativi dello Stato membro |
Austria |
Tassazione dei prodotti energetici |
3 809 |
37 % |
Regime obbligatorio di efficienza energetica per i fornitori di energia |
3 068 |
30 % |
|
Sostegno provinciale all'edilizia abitativa, sostegno all'energia e all'ambiente e buoni per la ristrutturazione nel settore privato |
1 440 |
14 % |
|
Belgio |
Fiandre: accordi di politica energetica con le imprese |
2 950 |
43 % |
Fiandre: obblighi di servizio pubblico per un uso razionale dell'energia imposti agli operatori di rete (REG) |
1 184 |
17 % |
|
Vallonia: accordi settoriali di seconda generazione (AdB) |
1 116 |
16 % |
|
Bulgaria |
Regimi obbligatori di efficienza energetica a norma della deroga di cui all'articolo 7, paragrafo 8, della direttiva Efficienza energetica – regime obbligatorio precedente nel periodo 2011-2013 |
780 |
44 % |
Regimi obbligatori di efficienza energetica |
451 |
25 % |
|
Programma nazionale per l'efficienza energetica negli edifici residenziali plurifamiliari (2016-2020) |
271 |
15 % |
|
Cipro |
Imposte sui carburanti per il trasporto |
278 |
85 % |
Requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici precedenti il recepimento della direttiva 2010/31/UE |
19 |
6 % |
|
Regime di sovvenzioni "Saving Energy – Upgrading of Households" |
13 |
4 % |
|
Repubblica ceca |
Quadro strategico per lo sviluppo sostenibile – Miglioramento dei processi tecnologici |
1 371 |
40 % |
Programma "New Green Savings" 2014-2020 (ministero dell'Ambiente) |
320 |
9 % |
|
Programma operativo per l'innovazione e l'imprenditorialità 2007-2013 (ministero dell'Industria e del commercio) |
298 |
9 % |
|
Danimarca |
Regime obbligatorio di efficienza energetica |
5 821 |
100 % |
Estonia |
Accisa e imposta sul valore aggiunto applicate al carburante diesel e all'olio combustibile domestico |
169 |
21 % |
Tariffa per le energie rinnovabili |
94 |
12 % |
|
Accisa e imposta sul valore aggiunto applicate alla benzina |
86 |
11 % |
|
Finlandia |
Accordi di efficienza energetica |
2 868 |
37 % |
Tassazione del carburante per i trasporti/traffico automobilistico |
1 761 |
22 % |
|
Pompe di calore per case isolate e case a schiera |
923 |
12 % |
|
Francia |
Regime dei certificati bianchi |
35 757 |
100 % |
Germania |
Imposta sull'energia e sull'elettricità |
12 205 |
33 % |
Ordinanza sul risparmio energetico (edifici esistenti) |
7 543 |
20 % |
|
Programmi di sostegno della KfW per la costruzione e la ristrutturazione efficienti sotto il profilo energetico |
4 140 |
11 % |
|
Grecia |
Regimi obbligatori di efficienza energetica |
578 |
24 % |
Imposta sul consumo specifica per i prodotti petroliferi |
536 |
22 % |
|
Rottamazione di veicoli privati per il trasporto di passeggeri |
463 |
19 % |
|
Irlanda |
Regime obbligatorio di efficienza energetica |
1 185 |
45 % |
Regolamentazioni in materia di edilizia 2005/2008 – Edifici diversi dalle abitazioni |
402 |
15 % |
|
Tassa di immatricolazione/imposta sui veicoli a motore allineata alle emissioni |
240 |
9 % |
|
Italia |
Sgravi fiscali |
10 394 |
45 % |
Certificati bianchi |
8 392 |
36 % |
|
Piano Impresa 4.0 |
1 830 |
8 % |
|
Lettonia |
Imposte sui prodotti energetici |
359 |
40 % |
Attuazione delle misure individuate a seguito degli audit energetici realizzati nelle grandi imprese e presso i grandi consumatori di energia elettrica |
168 |
19 % |
|
Concorsi per progetti relativi a strumenti finanziari volti a sostenere il contrasto ai cambiamenti climatici |
116 |
13 % |
|
Lituania |
Tassazione dei carburanti per il trasporto |
473 |
42 % |
Programma per la ristrutturazione (ammodernamento) di condomini |
251 |
22 % |
|
Accordi con le imprese del settore dell'energia |
162 |
15 % |
|
Lussemburgo |
Regime obbligatorio di efficienza energetica |
267 |
100 % |
Malta |
Regimi e strumenti di finanziamento e incentivi fiscali |
45 |
58 % |
Regolamentazioni e accordi volontari |
25 |
32 % |
|
Progressività del sistema tariffario domestico residenziale per i nuclei famigliari e meccanismo "eco-reduction" |
4 |
5 % |
|
Paesi Bassi |
Politiche destinate alle famiglie |
6 794 |
42 % |
Indennità per gli investimenti nel settore dell'energia (EIA) |
5 238 |
33 % |
|
Accordo a lungo termine con la grande industria (MEE), escluse le raffinerie |
2 892 |
18 % |
|
Polonia |
Regime dei certificati bianchi |
9 159 |
87 % |
Fondo per l'ammodernamento termico |
662 |
6 % |
|
Imposta sul carburante |
355 |
3 % |
|
Portogallo |
Misure del piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica non comunicate separatamente |
864 |
46 % |
SGCIE - Sistema di gestione del consumo energetico intensivo |
362 |
19 % |
|
Programma di sostegno all'uso dei trasporti pubblici |
210 |
11 % |
|
Slovacchia |
Accordo volontario di risparmio energetico, rapporto contrattuale con il ministero dell'Economia della Repubblica slovacca, risorse proprie |
653 |
25 % |
Miglioramento delle proprietà termiche e tecniche degli edifici (EHB), condomini, risorse proprie |
524 |
20 % |
|
Applicazione di misure legislative, audit energetici obbligatori nelle imprese industriali, compresa la gestione |
164 |
6 % |
|
Slovenia |
Regime obbligatorio di efficienza energetica: obbligo per i fornitori di energia di dimostrare gli interventi di risparmio energetico effettuati |
512 |
56 % |
Misure di efficienza energetica finanziate con il supplemento sul prezzo dell'energia corrisposto da tutti gli utilizzatori finali di energia (finanziate attraverso il Fondo ECO sloveno - Eko sklad) |
401 |
44 % |
|
Spagna 33 |
Legge 15/2012 sulle misure fiscali per la sostenibilità energetica |
2 947 |
19 % |
Programmi attuati dalle comunità autonome (MENAE) |
2 534 |
17 % |
|
Programma di promozione della competitività industriale |
1 613 |
11 % |
|
Svezia |
Imposta sull'energia e sulla CO2 |
9 940 |
100 % |
* Croazia, Ungheria e Romania non figurano in tabella perché non hanno comunicato i risparmi cumulativi realizzati nel periodo 2014-2020.
Fonte: informazioni comunicate dagli Stati membri e integrate dai calcoli e dalle stime della Commissione, ove necessario.
7.Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia – articolo 8 della direttiva Efficienza energetica
L'articolo 8 della direttiva Efficienza energetica impone alle imprese che non sono piccole o medie imprese di effettuare un audit energetico o di attuare un sistema di gestione dell'energia almeno una volta ogni quattro anni. Nelle relazioni del 2022 gli Stati membri erano tenuti a indicare il numero totale stimato di grandi imprese sul loro territorio a cui si applica l'articolo 8, paragrafo 4, della direttiva Efficienza energetica e il numero di audit energetici eseguiti in tali imprese. La figura 9 fornisce una panoramica delle notifiche del 2020 presentate da 23 Stati membri 34 .
Figura 9 - Audit energetici eseguiti nelle grandi imprese nel 2020 35
Fonte: informazioni comunicate dagli Stati membri. 36
Il numero di grandi imprese comunicato differisce dal numero di audit energetici in esse effettuati perché questo tipo di verifica non è richiesto ogni anno ma solo ogni quattro come minimo. Si aggiunga che, in considerazione delle circostanze dovute alla pandemia di COVID-19, molte aziende hanno rinviato gli audit energetici 37 .
8.Strategie di ristrutturazione a lungo termine
L'articolo 2 bis della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia impone agli Stati membri di presentare le proprie strategie di ristrutturazione a lungo termine entro marzo 2020 38 . La Commissione ha analizzato le strategie nazionali 39 nell'ottica di condividere le migliori prassi tra gli Stati membri. Le strategie nazionali e la valutazione della Commissione hanno fornito un apporto fondamentale ai piani nazionali per la ripresa e la resilienza in cui la ristrutturazione destinata a migliorare l'efficienza energetica degli edifici occupa un posto di primo piano.
La stragrande maggioranza delle strategie del 2020 presenta una buona rassegna delle politiche destinate agli edifici pubblici e una tabella di marcia a lungo termine verso l'obiettivo 2050 di decarbonizzazione del parco immobiliare. La maggior parte delle tabelle di marcia fornite prevede tappe intermedie specifiche per il 2030 e il 2050 e, in misura minore, per il 2040.
Come indicato nella comunicazione sull'ondata di ristrutturazioni 40 , particolare attenzione meritano le politiche e le misure volte ad affrontare la povertà energetica e la situazione degli edifici dalle prestazioni peggiori. La maggioranza degli Stati membri ha riconosciuto l'importanza della questione e, in generale, ha presentato numerose azioni e misure volte a contrastare la povertà energetica. Gli approcci scelti per individuare gli edifici dalle prestazioni peggiori verso cui indirizzare gli interventi sono stati diversi (ad esempio, classe energetica, età e consumo energetico).
Tutte le strategie di ristrutturazione a lungo termine del 2020 contengono una sezione specifica che presenta il risparmio energetico atteso, i benefici in senso lato connessi alla salute e alla qualità dell'aria interna e gli impatti economici positivi. La metà degli Stati membri non ha però quantificato questi potenziali benefici.
Nel complesso le strategie soddisfano i requisiti della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia 41 , tuttavia l'analisi della Commissione evidenzia che non tutte sono sufficientemente ambiziose rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione per il 2050. L'analisi delle strategie di ristrutturazione a lungo termine 2020 effettuata dalla Commissione riconosce che dal punto di vista qualitativo vi è stato un miglioramento rispetto alla prima tornata (prima presentazione nel 2014, seguita da aggiornamenti nel 2017), ma sottolinea la necessità di un approccio maggiormente uniforme, supportato da orientamenti e modelli armonizzati.
A causa delle differenze esistenti tra gli Stati membri quanto all'approccio adottato in sede di fissazione delle tappe nazionali, è difficile valutare la dimensione dell'ambizione a livello di UE. La maggior parte degli Stati membri ha fornito valori assoluti per le emissioni di CO2 degli edifici nel 2030, 2040 e 2050, compreso un valore delle emissioni di riferimento utilizzato per stimarne la riduzione relativa. Tuttavia le incongruenze esistenti tra gli Stati membri lasciano supporre che un raffronto diretto delle loro ambizioni di riduzione dei gas a effetto serra potrebbe essere fuorviante.
La tabella 7 riassume le tappe indicative di ristrutturazione del parco immobiliare per il 2030, il 2040 e il 2050 comunicate dagli Stati membri nelle strategie di ristrutturazione a lungo termine del 2020 42 .
Tabella 7 - Tassi di ristrutturazione comunicati nelle strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine
Stato membro |
Ristrutturazioni completate |
Ristrutturazioni pianificate |
||
2020 |
2030 |
2040 |
2050 |
|
Austria |
1,5 % annuo |
1,5 % annuo |
1,5 % annuo |
1,5 % annuo |
Belgio – Bruxelles |
meno dell'1 % annuo |
100 % di edifici pubblici neutri dal punto di vista energetico |
80 % cumulativo residenziale |
|
Belgio – Fiandre |
3,5 % annuo residenziale 105 000 abitazioni |
3 % annuo residenziale 32 % cumulativo 973 500 abitazioni |
3 % annuo residenziale 64 % cumulativo 1 923 500 abitazioni |
3 % annuo residenziale 96,5 % cumulativo 2 873 500 abitazioni |
Belgio – Vallonia |
12 % cumulativo residenziale (194 571 edifici) 63 400 000 m2 cumulativi non residenziale |
51 % cumulativo residenziale (830 158 edifici) 114 000 000 m2 cumulativi non residenziale |
99 % cumulativo residenziale (1 605 485 edifici) (25 % ristrutturazioni profonde 399 103) 114 000 000 m2 cumulativi non residenziale |
|
Bulgaria |
8 % (22 203 509 m2) cumulativo superficie coperta |
26 % (71 774 177 m2) cumulativo superficie coperta |
46 % (127 597 192 m2) cumulativo superficie coperta |
|
Cipro |
1 % cumulativo edifici |
1 % annuo 10 % cumulativo (43 000) |
1 % annuo |
1 % annuo |
Cechia |
45 % cumulativo edifici con oltre il 25 % di ristrutturazioni di leggera entità |
1,4 % annuo case unifamiliari, 0,79 % annuo case plurifamiliari; 2 % annuo edifici pubblici 55 % cumulativo |
1,4 % annuo case unifamiliari, 0,79 % annuo case plurifamiliari; 2 % annuo edifici pubblici 60 % cumulativo |
1,4 % annuo case unifamiliari, 0,79 % annuo case plurifamiliari; 2 % annuo edifici pubblici 70 % cumulativo |
Germania |
Dall'1,3 % al 2 % annuo case unifamiliari e dall'1,5 % al 2 % annuo case plurifamiliari per il periodo 2020-2030 |
|||
Danimarca |
80 % ristrutturato (livelli di ristrutturazione: 55-60 % leggera, 20-25 % media, 5 % profonda) |
|||
Estonia |
500 000 m2 cumulativi superficie coperta |
22 % cumulativo (11 880 000 m2) |
64 % cumulativo (34 560 000 m2) |
100 % cumulativo (54 000 000 m2/ 141 000 edifici) |
Grecia |
23 % residenziale 9 % non residenziale |
36-42 % residenziale; 14-16 % non residenziale |
45-49 % residenziale; 19-20 % non residenziale |
|
Spagna |
56 017 abitazioni cumulative |
1 256 017 abitazioni cumulative (300 000 abitazioni/anno) |
4 756 017 abitazioni cumulative |
7 156 017 abitazioni cumulative |
Finlandia |
29 % cumulativo edifici |
54 % cumulativo |
98 % cumulativo |
100 % cumulativo |
Francia |
Dall'1,5 % al 3 % annuo nel periodo 2020-2050 |
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Croazia |
0,7 % annuo 5 % cumulativo edifici |
3 % annuo |
3,5 % annuo (4 % annuo edifici di valore culturale) 60 % cumulativo NZEB |
4 % annuo 100 % cumulativo NZEB |
Ungheria |
1 % annuo |
3 % annuo residenziale; 5 % annuo edifici pubblici 20 % cumulativo NZEB |
3 % annuo residenziale; 5 % annuo edifici pubblici 60 % cumulativo NZEB |
3 % annuo residenziale; 5 % annuo edifici pubblici 90 % cumulativo NZEB |
Irlanda |
500 000 abitazioni cumulative 100 % edifici pubblici 33 % edifici commerciali |
1 000 000 abitazioni cumulative 66 % edifici commerciali |
1 500 000 abitazioni cumulative 100 % edifici commerciali |
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Italia |
0,86 % annuo |
1,9 % annuo residenziale; 2,8 % annuo non residenziale |
2,7 % annuo residenziale; 2,6 % annuo non residenziale |
2,7 % annuo residenziale; 2,6 % annuo non residenziale |
Lituania |
8 % cumulativo edifici |
17 % cumulativo (99 281 unità) |
43 % cumulativo (225 421 unità) |
74 % cumulativo (436 008 unità) |
Lussemburgo |
10-14 % cumulativo edifici residenziali |
3 % annuo residenziale (4 500 abitazioni/anno) |
3 % annuo residenziale (4 500 abitazioni/anno) |
3 % annuo residenziale (4 500 abitazioni/anno) |
Lettonia |
3 % (678 460 m2) cumulativo edifici pubblici |
8 100 unità case plurifamiliari (30 %) e 7 500 unità case unifamiliari 500 000 m2 edifici pubblici |
16 200 unità case plurifamiliari (60 %) cumulative 3 % annuo edifici pubblici |
Tutti edifici NZEB |
Malta |
0,5 % annuo (0,7 % annuo 2025) |
5-6 % annuo residenziale (0,6 % ristrutturazione profonda) dal 2025 |
5-6 % annuo residenziale (0,6 % ristrutturazione profonda) |
5-6 % annuo residenziale (0,6 % ristrutturazione profonda) |
Paesi Bassi |
1 500 000 abitazioni |
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Polonia |
3,6 % annuo 236 000 edifici cumulativi |
4,1 % annuo 507 000 edifici cumulativi |
3,7 % annuo 751 000 edifici cumulativi |
|
Portogallo |
69 % cumulativo edifici (363 680 501 m2) |
99 % cumulativo edifici (635 637 685 m2) |
100 % cumulativo edifici (747 953 071 m2) |
|
Romania |
0,5 % annuo 6 % cumulativo superficie coperta (32 352 000 m2) |
Dallo 0,5 % al 3,39 % annuo nel 2030 19 % cumulativo superficie coperta |
3,79 % annuo 57 % cumulativo superficie coperta |
4,33 % annuo 100 % cumulativo superficie coperta |
Svezia |
Dal 2,5 % al 5 % annuo nel periodo 2016-2019 10 % annuo dopo il 2019 |
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Slovenia |
1 795 000 m2 cumulativi edifici pubblici |
29 733 000 m2 cumulativi |
28 850 600 m2 cumulativi case unifamiliari 12 778 700 m2 cumulativi case plurifamiliari |
32 549 000 m2 cumulativi case unifamiliari (74 %) 13 924 700 m2 cumulativi case plurifamiliari (91 %) |
Slovacchia |
100 % cumulativo case plurifamiliari |
100 % cumulativo case unifamiliari |
Fonte: JRC 2022, sulla base delle informazioni comunicate dagli Stati membri.
Come mostra la tabella 7, gli indicatori relativi agli obiettivi di ristrutturazione non sono standardizzati a livello dell'UE. 14 Stati membri hanno fornito valori assoluti per il numero di ristrutturazioni pianificate di edifici/abitazioni o per la superficie coperta ristrutturata (in metri quadrati). Di converso, 13 Stati membri hanno espresso gli obiettivi di ristrutturazione in termini di tasso annuo di ristrutturazione. Tre Stati membri hanno fornito solo la quota cumulativa di edifici ristrutturati. 19 Stati membri hanno incluso sia il settore residenziale che quello non residenziale; invece alcuni si sono concentrati sul settore residenziale o su segmenti specifici di quello non residenziale (ad esempio, edifici commerciali o edifici pubblici).
Il tasso annuo di ristrutturazione pianificato per i prossimi decenni varia da un minimo dell'1 % al 6 %. Alcuni Stati membri (Estonia, Croazia, Lettonia, Portogallo, Romania e Finlandia) mirano a ristrutturare l'intero parco immobiliare entro il 2050, mentre altri (Bulgaria, Grecia, Cipro e Austria) nello stesso lasso di tempo prevedono di ristrutturarne meno della metà. È altresì importante ricordare che l'impatto delle ristrutturazioni energetiche dipende in larga misura dall'entità della ristrutturazione, che in molti casi non è comparabile o non è specificata nelle strategie nazionali. Le informazioni disponibili sono tuttavia sufficienti per concludere che la maggior parte degli Stati membri mira ad aumentare il tasso annuo di ristrutturazione del proprio parco immobiliare di una percentuale compresa in media tra l'1,5 % e il 3 %.
L'analisi della Commissione rivela che non tutte le strategie di ristrutturazione a lungo termine sono sufficientemente ambiziose in funzione degli obiettivi di decarbonizzazione per il 2050 e che saranno necessari più sforzi, risorse e soluzioni sostenibili per prepararsi ai cambiamenti climatici e contribuire alla neutralità climatica in linea con il Green Deal europeo 43 .
9.Edifici a energia quasi zero 44
Conformemente all'articolo 9 della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia, con il 31 dicembre 2020 gli edifici NZEB sono diventati il nuovo standard edilizio negli Stati membri (lo erano già dal 31 dicembre 2018 per tutti i nuovi edifici pubblici) 45 . I requisiti di prestazione per gli edifici NZEB sono progressivamente aumentati nell'ultimo decennio e apportano un contributo rilevante alla decarbonizzazione del parco immobiliare dell'UE 46 ..
Gli Stati membri hanno stabilito definizioni nazionali del concetto di NZEB e fornito indicatori numerici del consumo di energia primaria, espressi in kWh/(m2/anno), che risultano in media meno ambiziosi dei parametri di riferimento presentati nella raccomandazione della Commissione del 2016 47 ; si osserva che un confronto diretto delle definizioni nazionali non è sempre possibile 48 poiché gli approcci impiegati dagli Stati membri differiscono in funzione delle diverse condizioni specifiche riscontrabili a livello di clima, di mercato, di mix energetico, di tradizioni edilizie e di altre condizioni locali.
La quota media di energie rinnovabili è stimata tra il 20 % e il 50 % del fabbisogno energetico complessivo degli edifici e si prevede che aumenti per effetto della necessità di abbandonare più rapidamente i combustibili fossili, in linea con l'iniziativa ondata di ristrutturazioni e il piano REPowerEU 49 .
Più della metà degli Stati membri dispone di una classe di prestazione energetica corrispondente al livello NZEB. Nell'ambito del livello di prestazione energetica alcuni Stati membri distinguono tra edifici NZEB residenziali e non residenziali, altri invece operano una distinzione tra NZEB di nuova costruzione e NZEB esistenti.
Tabella 8 - Numero e superficie coperta degli NZEB di nuova costruzione e ristrutturati
Numero e superficie coperta degli NZEB di nuova costruzione |
Numero e superficie coperta degli NZEB ristrutturati |
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Numero |
Superficie coperta (m2) |
Numero |
Superficie coperta (m2) |
|||||
2019 |
2020 |
2019 |
2020 |
2019 |
2020 |
2019 |
2020 |
|
TOTALE |
330 704 |
585 340 |
77 316 865,46 |
141 013 006 |
165 130 |
203 394 |
62 180 459 |
73 600 197 |
Fonte: JRC 2022, sulla base delle informazioni comunicate dagli Stati membri.
I dati comunicati restituiscono un quadro frammentario della diffusione degli edifici NZEB nei diversi Stati membri. Alcuni Stati membri sembrano essere all'avanguardia e indicano numeri molto elevati di NZEB di nuova costruzione e ristrutturati 50 .
10.Livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici 51
L'attuazione della metodologia dei livelli ottimali in funzione dei costi di cui all'articolo 5 della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia rappresenta un nuovo approccio alla definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici di nuova costruzione e quelli esistenti. Dal 2013, e successivamente ogni cinque anni, gli Stati membri hanno dovuto effettuare i calcoli dei livelli ottimali in funzione dei costi e aggiornare di conseguenza i loro requisiti nazionali.
Sulla base della valutazione delle relazioni degli Stati membri sui livelli ottimali in funzione dei costi 52 effettuata dal Centro comune di ricerca, il livello medio ottimale in funzione dei costi per gli edifici di nuova costruzione è di circa 80 kWh/(m2/anno) nel caso degli edifici residenziali e di 140 kWh/(m2/anno) nel caso degli edifici non residenziali. Per gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti, il livello medio ottimale in funzione dei costi è di circa 130 kWh/(m2/anno) nel caso degli edifici residenziali e di 180 kWh/(m2/anno) nel caso degli edifici non residenziali.
Da un confronto tra i livelli ottimali in funzione dei costi per il 2013 e il 2018 emerge che negli Stati membri si è registrata una riduzione della domanda di energia primaria per quasi tutti i tipi di edifici: nel caso degli edifici residenziali e degli edifici adibiti a ufficio di nuova costruzione il calo dei valori medi è stato rispettivamente del 21 % e dell'11 %; nel caso degli edifici residenziali e degli edifici adibiti a ufficio già esistenti è stato rispettivamente del 14 % e del 12 %.
Gli Stati membri hanno impiegato la metodologia dei livelli ottimali in funzione dei costi per fissare i requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, NZEB compresi. Indipendentemente dalle differenze esistenti tra gli Stati membri in ordine ai tipi di edifici, ai mercati, al clima e alle soluzioni di energia rinnovabile, i requisiti minimi di prestazione energetica ottimali in funzione dei costi sono generalmente peggiori rispetto ai requisiti relativi agli edifici NZEB (in alcuni Stati membri i requisiti ottimali in funzione dei costi e i requisiti relativi agli edifici NZEB sono simili).
11.Conclusioni
Nel 2020, in un contesto fortemente condizionato dalla pandemia di COVID-19, gli obiettivi di consumo di energia primaria e finale sono stati entrambi superati. Tutti gli Stati membri hanno raggiunto i rispettivi contributi nazionali per il 2020, tranne Belgio, Bulgaria e Polonia per quanto riguarda il consumo di energia primaria, e Belgio, Bulgaria, Germania, Lituania, Austria e Svezia per quanto concerne il consumo di energia finale.
Quanto ai progressi compiuti verso gli obiettivi 2030 di riduzione del 32,5 % rispetto allo scenario di riferimento del 2007, nel 2020 il FEC e il PEC dell'UE hanno superato rispettivamente del 7,2 % e del 9,6 % i livelli-obiettivo per il 2030. Occorrono maggiori sforzi per ottenere una riduzione strutturale del consumo energetico nell'UE e raggiungere il nuovo obiettivo del 13 % proposto dalla Commissione nel piano REPowerEU.
Per quanto attiene all'articolo 7 della direttiva Efficienza energetica, i risparmi energetici cumulativi nel periodo 2014-2020, resi disponibili da 24 Stati membri, ammontavano a 197,4 Mtep, pari al 103 % della somma dei loro obblighi di risparmio energetico cumulativo nell'uso finale per il periodo 2014-2020 (191,7 Mtep) e al 97,5 % della somma degli obblighi per i 27 Stati membri (202,5 Mtep). A seconda dei risultati finali dei tre Stati membri mancanti, sarà possibile raggiungere la somma dei risparmi cumulativi richiesti per l'UE-27. Dei 24 Stati membri che hanno presentato i dati completi relativi ai propri risultati finali, 14 hanno ottemperato al loro obbligo di risparmio energetico, mentre dieci non l'hanno soddisfatto.
Le lacune nelle informazioni fornite ai fini dell'articolo 5 della direttiva Efficienza energetica e le differenti impostazioni adottate dagli Stati membri nelle loro relazioni non consentono di valutare il grado di conseguimento degli obiettivi a livello dell'UE. Tuttavia la maggior parte degli Stati membri ha ottemperato all'obbligo annuale nel 2020 o all'obbligo complessivo per il periodo 2014‑2020.
Per conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia per il 2030 occorre dare priorità all'efficienza energetica. Per intensificare gli sforzi, nel luglio 2021 la Commissione ha presentato una proposta di rifusione della direttiva Efficienza energetica, la quale fissa nuovi obiettivi e nuovi ambiti di applicazione per gli articoli summenzionati, aumentando il livello dell'ambizione. È pertanto fondamentale che le informazioni che saranno comunicate dagli Stati membri nelle prossime relazioni intermedie nazionali integrate sull'energia e il clima (articolo 17 del regolamento Governance) e nei PNEC siano complete e coerenti, onde consentire sia alla Commissione che agli Stati membri di valutare i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica e di individuare l'eventuale necessità di nuove misure politiche.
Ai fini dell'iniziativa "ondata di ristrutturazioni", è importante mantenere lo slancio e adottare misure e meccanismi chiari e ambiziosi in grado di garantire che gli edifici siano ristrutturati a un ritmo più elevato e che il loro potenziale di efficacia energetica sia sfruttato in misura nettamente maggiore rispetto ad oggi, in modo da contribuire al conseguimento dell'obiettivo di efficienza energetica nonché alla riduzione della domanda di energia e delle bollette energetiche dei cittadini.
Le strategie a lungo termine mirano ad accelerare la ristrutturazione efficace in termini di costi degli edifici esistenti e a garantire un aumento delle ristrutturazioni profonde. Il confronto diretto tra gli obiettivi di ristrutturazione degli Stati membri è reso difficile dalle differenze esistenti tra gli approcci nazionali utilizzati per la loro definizione, motivo per cui è anche difficile elaborare una stima dell'obiettivo aggregato dell'UE. L'analisi della Commissione evidenzia che nel caso di alcuni Stati membri gli sforzi non saranno sufficienti per realizzare la completa decarbonizzazione del parco immobiliare nazionale entro il 2050 e che pertanto saranno necessarie ulteriori azioni e una maggiore ambizione. La proposta della Commissione di rivedere la direttiva Prestazione energetica nell'edilizia rafforza e semplifica i requisiti relativi alle strategie di ristrutturazione a lungo termine (da rinominare piani nazionali di ristrutturazione degli edifici) affinché possano diventare strumenti di pianificazione strategica e rendicontazione maggiormente incentrati su misure che prevedano obiettivi, tappe e risorse chiari, quantificati, comparabili e verificabili.
Con il 31 dicembre 2020, gli edifici NZEB sono diventati il nuovo standard edilizio negli Stati membri, una novità che si è rivelata capace di definire una visione "adeguata alle esigenze future" per l'industria edilizia e di mobilitare di conseguenza i portatori di interesse. La quota di edifici NZEB nel parco immobiliare è ancora esigua, ma il loro numero è destinato ad aumentare nei prossimi anni, aprendo la strada agli edifici a emissioni zero, come suggerito nella proposta della Commissione riguardante la revisione della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia.
Sia per gli edifici nuovi che per quelli esistenti, la scelta di una metodologia dei livelli ottimali in funzione dei costi per orientare gli attuali requisiti nazionali di prestazione energetica verso livelli efficienti sotto il profilo dei costi si è rivelata un approccio efficiente. I requisiti minimi di prestazione energetica sono progressivamente migliorati nell'ultimo decennio e apportano un contributo rilevante al miglioramento del parco immobiliare dell'UE. La recente revisione della direttiva Prestazione energetica nell'edilizia da parte della Commissione ha posto in risalto la necessità di aggiornare il quadro relativo ai livelli ottimali in funzione dei costi al fine di tenere maggiormente conto dei costi delle emissioni di gas serra e degli effetti delle esternalità ambientali e sanitarie.